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    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui


    Mentre squadrava il capo squadra, Dana disse

    - Il mio nome è Dana Yuki, del clan Yuki

    Detto questo, la ragazza si appoggio' al portone di ingresso, guardando i due ragazzi, ed attese istruzioni. Cercava di rimanere distaccata dal gruppo. Lei non ama fare squadra, ma per le missioni doveva farlo e non poteva tirarsi indietro, anche perchè finalmente sarebbe uscita dal villaggio. Avrebbe visto il mondo fuori da quelle mura. Dopo qualche secondo, il capo squadra spiego' in cosa consisteva la missione

    - Allora ragazzi, la nostra prima missione come team, consisterà, nel raggiungere l'isola dei delfini dell'arcipelago di kiri, e investigare, su la scomparsa, di persone, che stanno avvenendo da più di un mese...ne sono sparite, all'incirca 10, il nostro obbiettivo è capire il perchè ...queste persone scompaiono
    - Sparizione di persone ed isola dei delfini? Non male come prima missione

    Dana stava per chiedere qualcosa, quando Jinka la precedette chiedendo

    - Abbiamo qualche indizio a riguardo ?

    Era proprio quella la ragazza voleva chiedere. Rimase impassibile e guardo' il sensei che stava rispondendo

    - Purtroppo no, non c'è alcun indizio , dobbiamo trovarceli da soli...

    Dana si sposto' dal portone e si mise sulla strada. Fece qualche passo, poi si volto' e disse

    - Beh ci muoviamo?

    La ragazza aveva fretta di iniziare, non le piace aspettare. Detta quella frase i suoi compagni si misero in cammino. Dopo qualche passo Dana si fece passare e rimase indietro di qualche metro. In testa vi era il sensei, qualche passo dietro, sulla destra vi era Jinka e Dana stava due metri dietro sulla sinistra. Da dietro poteva guardare e studiare bene i suoi due compagni di squadra. Di Jinka sapeva che era forte, ma non credeva che avrebbe fatto squadra con altri. Lui lotta da solo proprio come lei. Mentre del capo squadra non sapeva nulla, ne' la sua forza ne' le sue tecniche. Inoltre non sapeva nemmeno se era abbastanza esperto o un principiante. Dopo che camminarono per una decina di minuti, Dana ruppe il silenzio chiedendo

    - Dove ci dirigiamo?
    - Al porto, una imbarcazione ci aspetta per raggiungere l'isola

    Rispose il sensei. Dopo qualche minuto in cui era ricalato il silenzio, Dana riparlo' chiedendo

    - Quanto durerà il viaggio?
    - Tre giorni

    rispose il sensei. La ragazza non fu entusiasta, tre giorni da passare su una barca con Jinka. Non poteva andare peggio. Per tutto il tragitto verso il porto, nessuno disse piu' niente. Tutte e tre non erano molto loquaci e per Dana era meglio cosi'. Lei non amava parlare. Dopo mezz'ora altra di cammino il team arrivo' al porto. Dana rimase senza fiato, vi erano navi di vario tipo, da quelli maestosi a quelli piccoli per la pesca. Vi era moltissima gente e le state erano piene, tra mercanti, marinai, passeggeri e cittadini. Dana e Jinka seguirono il loro capo team tra la folla, ed arrivarono da un vecchio signore che stava ordinando agli altri tre uomini di completare i lavori sulla nave. L'imbarcazione non era piccola, ma nemmeno grande. Il capo squadra si diresse dal vecchio e scambio' qualche parola. Poi si avvicino' a Dana e Jinka e disse

    - Il capitano ci darà un passaggio fino all'isola dei Delfini.

    Sia Dana che Jinka annuirono. Aspettarono altri dieci minuti, fino a quando la nave non fu pronta per salpare. Il team sali' sopra l'imbarcazione con il capitano ed altri tre uomini. Quando Dana sali', vide che il ponte era pulito e lucido. Vi erano solo qualche barile e qualche rete. Dove vi era l'albero maestro, vi era una cabina che scendeva sotto al ponte. Sotto coperta, vi erano tre stanze: il bagno, la cucina ed una camera da letto. In quest'ultima vi erano tre letti a castello, cioè 6 posti letto.
    Una volta saliti tutti a bordo, il capitano dette l'ordine di salpare. Dana si diresse a poppa e, dalla balconata, ammirava il magnifico panorama che le si mostrava davanti. Il porto si allontanava sempre di piu' fino a scomparire. Dana si rilasso' a vedere il mare aperto. Passo' qualche oretta quando il capo squadra ci richiamo'

    - Dana Jinka venite qui

    La ragazza si volto' e si diresse a Prua. Mentre raggiungeva Toiba, vide Jinka uscire dalla cabina. Forse stava riposando peso' lei. Raggiunti il capo team, questi parlo' di nuovo

    - Bene ragazzi, vi propongono una sfida, vediamo chi riesce a pescare un pesce per primo
    - E perchè dovrei partecipare?
    - Primo per avere qualcosa da mangiare oggi, secondo per passare il tempo

    Dana non si mostro' molto convinta, infatti scosse la testa e fece qualche passo per andarsene. Si fermo' quando Jinka parlo'

    - Che cosa c'è in palio?

    Toiba rispose

    - Il vincitore non dovrà ne' cucinare ne' pulire e potrà dormire. Mentre chi perde dovrà cucinare, pulire il ponte e farà la guardia per tutta la notte

    Dana sentendo il premio del vincitore ci penso' un attimo. Non le dispiaceva l'idea di vedere Jinka cucinare mentre lei stava li' bella rilassata. Inoltre avrebbe saltato il turno di guardia e l'idea non le dispiaceva. Cosi' si volta, fece qualche passo in avanti e disse rivolta al capo team

    - D'accordo partecipo. Ma dovrà partecipare anche lei
    - Va bene, partecipero' anch'io. Tu Jinka vuoi partecipare?

    Toiba si rivolse a Jinka. Sembrava che stesse riflettendo ancora, cosi' Dana decise di aiutarlo a decidersi.

    - Forse Zabusa non ti avrà insegnato a pescare, oppure hai paura di perdere contro di me?

    Jinka squadro' Dana

    - L'ultima volta ti ho sconfitta mi sembra. Mi sa che non ti è bastato, va bene partecipo

    Ce l'aveva fatta. La ragazza era riuscita nel suo intento, anche se le dette fastidio che ricordasse la sconfitta subita in accademia. I tre presero delle canne da pesca e si sistemarono in dei punti diversi. Dana si mise a poppa, mentre Jinka e Toiba rimasero a prua. Passarono alcune ore ed ancora nessuno dei tre aveva pescato nulla. Dana si chiese se davvero vi fossero dei pesci li'. Ormai il sole stava tramontando e la fame iniziava a farsi sentire sempre di piu', ma la ragazza non voleva arrendersi, doveva vincere. Ad un certo punto, a prua si senti' qualche rumore, Dana si volto' e vide che il capo squadra aveva pescato un bel pesce grosso. Sia lei che Jinka avevano perso.

    - Ho vinto io

    Disse trionfale Toiba. Visto che era lui il vincitore, decise che Dana avrebbe cucinato il pesce e che Jinka avrebbe lavato le stoviglie e pulito il ponte. Dana ando' sottocoperta, puli' il pesce e lo arrosti', mentre Jinka puliva il ponte. Una volta cotto, tutti quanti si sedettero al tavolo della cucina. Tutti le fecero i complimenti tranne il suo rivale. Non disse nulla. Dana penso' che era meglio cosi', sicuramente se avrebbe aperto bocca, l'avrebbe criticata. La cena venne passata in allegria, o almeno gli adulti si divertivano, mentre Dana e Jinka erano silenziosi e per tutta la serata non dissero nulla. Era arrivato il momento di andare a dormire e per Jinka e Dana di fare la guardia, cosi' entrambi, risalirono. Una volta usciti dalla cabina, Jinka apri' disse

    - Puoi andare a dormire, tanto...

    Non fece in tempo a finire la frase che Dana rispose

    - Vacci tu a dormire, ho perso e sconto la pena.

    Jinka non la prese bene la sua interruzione, cosi' la prese per il colletto e avvicino' il suo viso a quello di lei. I due si guardavano freddamente e con odio. Non si piacevano per niente. Dopo qualche minuto, Jinka lascio' la presa e si diresse a poppa, mentre Dana si diresse a prua. Era furibonda. Avrebbe voluto picchiarlo a sangue, ma decise di trattenersi, era in missione e doveva controllare le sue emozioni. Tra lei e il demonietto era sfida aperta. La ragazza si mise seduta atterra, poggiando le spalle alla cabina. In questo modo aveva tutta la visuale della prua libera e poteva osservare bene. Secondo Dana, non doveva esserci nessun pericolo. Il tempo era calmo e non pensava che ci fosse qualche assalto. Forse il capo squadra voleva iniziare a far capire ai due ragazzi come una missione va svolta, che anche la notte puo' essere pericolosa e che è sempre meglio fare la guardia. Questo era quello che frullava in testa alla ragazza.
    La notte passo' tranquilla. Ogni tanto la ragazza chiudeva gli occhi e subito dopo si risvegliava. Per tutto il tempo non si mosse da quella posizione e non seppe cosa facesse Jinka dall'altra parte, se dormiva o era sveglio. Passata un'ora dall'alba, Toiba e i membri dell'equipaggio si svegliarono e salirono sul ponte. La navigazione riprese.
    Il capo squadra richiamo' i due ragazzi e disse

    - Ottimo lavoro, dalle vostre occhiaie ne deduco che siete stati svegli e vigili. Bravi, ora andate a riposare
    - Non ho sonno, sto bene

    disse la ragazza con il suo modo arrogante. Il capo squadra la guardo' e disse

    - Il riposo è importante e vi voglio in forma per la missione. Ora andate a riposarvi, ci vedremo all'ora di pranzo e poi rifaremo la sfida di chi pesca il pesce.

    Jinka e Dana, quest'ultima mal volentieri, andarono sottocoperta per riposare. Dana si mise sul letto in basso vicino alla finestra, Jinka si mise sul secondo letto, sopra Dana. La ragazza fisso' il soffitto del letto superiore per alcuni minuti, prima di crollare in un sonno molto profondo. Riposo' alcune ore, quando venne svegliata dal capo team. Quando Dana si alzo', vide che Jinka non c'era, si era già svegliato ed era già in piedi. La ragazza cosi', velocemente si dette una lavata e sali' anche lei sul ponte. Appena uscita dalla cabina, il piccolo demonietto si volto' verso di lei, facendole un sorrisetto. La ragazza cerco' di controllarsi, Jinka stava sghignazzando del fatto che si fosse alzato da solo e prima di me.
    Era passato un giorno e mezzo di viaggio. Il pranzo fu cucinato dal capitano, che propose un bel pranzo di carne. In mare bisogna sempre variare le varie proteine e non mangiare sempre pesce. Finito il pranzo, a pulire furono due membri dell'equipaggio. Dopo aver pranzato, il team si mise a pescare. Il cielo era sereno e le increspature erano dovute al passaggio della nave. Dana si mise a pescare a poppa , Toiba al centro e Jinka a prua. Stava per calare la notte, quando, come il giorno precedente, il vincitore fu il capo squadra. Dana rimase incredula e penso che stesse imbrogliando. Questa volta a lei tocco' pulire il ponte e a Jinka a cucinare. La pulizia fu perfetta, quasi ci si poteva specchiare, mentre la cucina non fu un granchè. Non aveva un buon sapere ed alcuni trovarono vari lische.

    - Allora un punto debole ce l'ha

    penso' Dana. A quanto pare non era bravo a cucinare. Dopo una bella chiacchierata, a cui Dana e Jinka non parteciparono, tutti andarono a letto, mentre i due ragazzi andarono a fare la guardia. Dana si mise a poppa e Jinka a prua. La ragazza si affaccio' alla balconata ed ammiro' il mare. Era magnifico. Quella notte era davvero tranquilla. A differenza di quella precedente, quella notte riusci' a non chiudere occhio, era sveglia e rilassata. Decise di godersi il viaggio, anche perchè il giorno dopo, sarebbe arrivata a destinazione e avrebbe dovuto svolgere la missione. La brezza marina le fecero volare i capelli raccolti e le accarezzavano il viso. Era un vento fresco e sembrava che la stesse accarezzando. La notte passo' silenziosa. Dana non diresse mai dove c'era Jinka e lo stesso fece lui.
    Passata la notte, ormai erano quasi tre giorni in viaggio. Toiba, una volta sveglio, mando' i ragazzi a riposare, anche perchè la sera sarebbero arrivati sull'isola dei Delfini e avrebbero dovuto iniziare la missione. Dana e Jinka andarono a dormire senza replicare e, come il giorno precedente, a chiamarli fu Toiba, ma, stavolta, Jinka non si era alzato prima, ma insieme a Dana. Per galanteria Jinka lascio' il bagno prima alla ragazza e poi si dette una lavata lui. A pranzo mangiarono tutte delle pietanze a base di verdura. Il capitano era un eccellente cuoco e nessuno lascio' niente nel piatto. Una volta finito tutto, Toiba disse ai ragazzi

    - Per questo pomeriggio riposatevi, presto arriveremo a destinazione

    I due annuirono e si separarono. Toiba si sedette a terra, appoggiando le spalle alla cabina, mentre la ragazza si mise a prua per ammirare il panorama. Passarono qualche ora prima che in lontananza iniziasse a formarsi la sagoma dell'isola. Man mano che l'imbarcazione si avvicino' all'isola, dei delfini iniziano ad avvicinarsi e a saltare affianco alla nave. Dana vide dei delfini dal vivo per la prima volta. Li aveva visti sempre in fotografia, mentre ora poteva vederli dal vivo. La ragazza allungo' la mano, voleva accarezzarli e, come se l'avessero capita, uno di solo fece un salto, in modo che Dana potesse toccarli. Fu una bella sensazione. Se all'inizio non era molto entusiasta fare una missione con Jinka, ora, invece, ne era contenta, finalmente stava vedendo il mondo e stava vivendo un'avventura in prima persona. Giunsero al porto quando il sole stava per scomparire dall'orizzonte. I delfini erano aumentati, come se ci stessero dando il benvenuto sull'isola...
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    ahahahahahah u-u tutte mie a voi niente u.u
2 replies since 28/12/2007
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