PRIMO TORNEO CHUUNIN,
Step #1

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    Aurora dalle rosee dita volse la notte dietro il suo candido manto per poi sporgersi nelle infinite distese e portare l'agognata luce che era stata coperta dalla luminosa e oscura veste . La finestra era ancora aperta sulla cittadina, pronta a cingere il più piccolo spiffero di vento per smorzare l'afa che fino a poco tempo fa avvolgeva i cittadini e li calava in notti insonni. La luna ormai era scomparsa abbagliata dalla luce del mattutino sole e i rumori della città ancora erano sopiti avvolti dal sonno e dalla quiete che la sera aveva portato come dono.Lentamente i verdi occhi si spalancarono al giorno e osservarono l'ambiente circostante, come impauriti che quello potesse essere mutato. Restò disteso nel caldo talamo per ancora qualche minuto, cercando di riappropriarsi del sonno che ormai aveva perduto e cercando al contempo di diradare la nebbia che occupava la sua mente ancora cinta dagli sfumati sogni. Mentre si stringeva nelle candide coperte e cercava di riportare la sua mente al sonno una figura sibilante e sinuosa gli si avvinciò di soppiatto entrando nelle bianche lenzuola fino ad arrivare , con i gialli occhi pieni di odio, davanti al volto del ragazzo che, impaurito, ritrasse velocemente il volto dalla creatura per poi capire il suo scopo. Tra le fauci serrate stringeva una antica e ingiallita lettera che mostrava il cremisi segno del suo natio villaggio. Lentamente le sue dita passarono tra le due carte e liberarono con un leggero movimento il messaggio, anch'esso ingiallito, le cui parole vennero rese chiare dalla luce del mattutino sole. Le lettere, scritte con un inchiostro cremisi come il sigillo, rivelavano quello che la lettera voleva comunicargli e , una volta restituita al compagno di esculapio, essa sparì, insieme all'inquietante animale, avvolta in una candida nube di fumo. Il kokage, come suo solito, lo aveva avvertito bruscamente attraverso il serpente di un questione molto delicata che però non poteva far altro che esaltare il giovane che balzò fuori dal letto. La lettera narrava del torneo genin e della sua locazione, kumogakure no sato. Preso a vestirsi come l'evento imponeva, si precipitò alla porta dove lo zio lo stava già aspettando pronto per indicargli la strada che altrimenti gli sarebbe stata ignota. Dopo diverso peregrinare alla fine i due giunsero alla visione delle imponenti mura e delle grandi porte che lasciarono passare solo fujiwara e costrinsero i due ai saluti. Dopo essersi addentrato nel villaggio si accorse di una caratteristica comune di tutti quei kumiani: la pelle dorata. Questo lo metteva a disagio e non lo aiutava a mimetizzarsi, a causa della carnagione pallida famosa del suo villaggio. Dopo interminabili minuti e diverse indicazioni il ragazzo si trovò finalmente davanti all'edificio segnato come il luogo di incontro dei genin. Entrato si accorse che era pieno di giovani genin, come lui, che aspettavano di essere chiamati da un caratteristico kumiano. Dopo diverse presentazioni e parole perse nell'aria afosa ma al contempo umida del luogo venne il turno di fujiwara. Le alate parole dell'uomo pervasero la sua mente e misero fine al brusio incessante che i suoi compagni,eccitati come lui, provocavano.Dopo aver salito rapidamente le poche scale che conducevano sul palcoscenico fujiwara cominciò a parlare, facendo schioccare le labbra memori del lungo viaggio- Sono fujiwara Kenusuke, ninja di oto-

    Scusate post cacca ma ultimamente ho pochissimo tempo ç.ç


    Edited by Fujiwara - 21/9/2011, 17:52
     
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  2. - Jiro -
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    Annuncio

    Jiro, giovane genin del villaggio del suono, era ora a casa reduce da un duello con due suoi compagni otiani. Uno, Hisoka Hozuki, suo compagno di un team già tanto amato, ma non ancora nato, e Zeshin Kobura, suo compagno di accademia, ormai ragazzo che nutre un profondo odio verso Jiro.
    Il ragazzo era sdraiato sul suo comodo letto al piano di sopra, era ormai passata una settimana dal duello e le cure erano terminate, era tornato in perfetta forma, ma non aveva ancora fatto rapporto al Capovillaggio dell' esito della loro missione di recupero informazioni. Non lo aveva ancora fatto non per pigrizia o mancanza di tempo, ma per un gran rimorso.
    Con che faccia mi potrei presentare lì...Con che faccia potrei dirli quel che ho fatto? Con che faccia potrei presentarmi lì e dire che la missione non ha riscosso alcun' informazione, ho sciolto il collo al mio compagno di accademia e ho sciolto la testa del suo serpente?? Con che faccia potrei e... Jiro afferrò il cuscino e lo lanciò verso il suo balcone con una forza terribile CON QUALE DIAMINE DI FACCIA HO POTUTO FARE QUESTO A ZESHIN!
    Jiro scattò in un impeto d' ira verso se stesso, ancora non capiva perchè l' avesse fatto, da dove proveniva tutto quell' odio, ma così come non capiva tutti quei perchè a cui non riusciva a darsi una risposta, altrettanto bene capì che per iniziare a capire dove trovare le risposte doveva iniziare a diventare un uomo, recarsi dal Kokage e affrontare a testa alta le sue responsabilità.
    In pochi minuti, Jiro si diede una sciacquata e si diresse verso il palazzo del Kokage, il viaggio fu breve, infatti non distava molto da casa sua, e si ricordava bene dov era l' ufficio, infatti si diresse spedito verso la famosa porta che tanto conosceva subito dopo essersi fatto riconoscere dalle guardie, i corridoi e le scale erano sempre lì, le stesse, tutto sembrava uguale, ma in relatà Jiro stava per affrontare un qualcosa che nemmeno osava immaginare. Arrivò alla porta come un toro, non volle ascoltare i ripensamenti nella sua mente e pensò che più spedito andava e sempre meno si sarebbe convinto a tornare indietro. Una volta lì bussò sulla grande porta rossa,una, due e tre volte, ma nessuno da lì dentro rispose.
    Possibile che la sorte abbia voluto che non ci sia?
    Jiro pensava che quello potesse essere un segno, e lo era, ma non era il segno che si aspettava lui, infatti proprio un pò più sù di dove lui bussava, notò un foglio ornato e colorato, con la forma e le bruciature di una pergamena.
    Jiro si guardò intorno perplesso ma non vide nessuno, eppure capì che era un annuncio e doveva essere anche abbastanza importante per essere affisso sulla porta del Kokage. jiro dopo un ultima guardata in giro, e dopo aver appurato la totale assenza di persone, staccò il foglio da lì in alto per leggerlo.

    Annuncio ai soli Genin di Otogakure no Sato

    Kumo. Il paese fra i grandi delle più grandi nazioni
    scelto per ospitare questa edizione delle selezioni Chuunin.
    Tutti gli aspiranti saranno presentati dai loro Sensei e per questo iscritti.
    Non saranno accettati Genin privi di raccomandazione da parte di un maestro.
    La prima prova avrà luogo Giovedì 22 Settembre,
    i partecipanti dovranno perciò presentarsi nelle sedi adibite
    entro e non oltre Mercoledì 21;
    pena l'esclusione.
    Il Raikage, Rem Katsuya.

    I genin validi per questa prova, quindi secondo il giudizio del Kokage, in grado di superarla, dando prova del proprio valore sono:

    Zeshin Kobura
    Hisoka Hozuki
    Fujiwara Kenusuke
    Edward Eldrick
    Jiro Kitsuke
    Kakuro Akawa



    Mancavano esattamente due giorni alla data prestabilita.
    Jiro rimase a bocca aperta con la bruciacchiata pergamena in mano, privo di idee, parole, pensieri, non sapendo che pesci prendere e come comportarsi.
    Il Kokage...si fida...di me! Il Kokage, si fida di me! è per questo che allora ho l' obbligo di andare! Si, devo andare, devo andare e capire cosa mi è successo, solo se riuscirò a dare una vera prova del mio valore riuscirò a crescere davvero per poter affrontare a testa alta la vita e capire bene il perchè delle mie domande, dei miei dubbi, seppur ancora infantili o non molto importanti.
    Jiro senza perder alcun minuto riappese il foglio, e si ridiresse verso casa con uno strano sorriso sulle labbra, era felice della fiducia riposta in lui dal Kokage, voleva dire che sapeva già tutto e che nonostante ciò, credeva ancora in lui e nel suo valore.
    Jiro preparò in fretta una saccoccia con tutto ciò che gli sarebbe servito, si assicurò di essere in forma, eliminò ogni pensiero dalla sua testa e partì di nascosto, non volle dare questa notizia a nessuno, non voleva ottenere dei rifiuti da parte del padre o pensare a qualcosa magari che gli sarebbe stato detto per farci attenzione. Sarebbe andato incontro a ciò che lo aspettava con la mente libera da tutto.
    Dunque, conosco geograficamente Kumo, ma non so come arrivarci, dovrò chiedere informazioni a qualcuno di queste parti.
    Jiro riuscì a uscire dal villaggio facendosi riconoscere dalle guardie del villaggio che erano al corrente del torneo, e quindi ottenendo il permesso di uscita, chiese informazioni in giro su come arrivarci e un giovane e anziano uomo che gli indicò la lunga strada fù così gentile da offrirgli un suo mulo, che lo avrebbe accompagnato per il viaggio, sorretto quando sarebbe stato stanco e portato la sua saccoccia.
    Vedi quel grandissimo e alto albero, munito di moltissimi rami , di cui alcuni però sono bruciacchiati e privi di foglie?
    Disse con una voce tremante l' uomo.
    Certo, mi dica.
    Beh, Kumo è famoso per la presenza di molti fulmini in quell' area, e quell' albero è famoso lì perchè da ben tre secoli si erge alto verso il cielo resistendo a ogni fulmine, prosegui verso Kumo prefiggendoti come meta e punto di riferimento quell' albero che ti farà da guida, e non ti perderai, buona fortuna figliolo.
    Grazie buon uomo, lei è stato davvero gentile.
    All' inizio del viaggio Jiro riconobbe un uomo a lui familiare, lì fermo ad attendere un qualcosa, era il suo maestro di accademia.
    Sensei! Non credo ai miei occhi, cosa ci fa quì?
    Ah a quanto pare ho fatto bene ad aspettarti quì, pensavo che non saresti più arrivato.
    Aspettarmi? Perchè?
    Perchè ti conosco, sapevo che ti saresti dimenticato che per poter partecipare al torneo chuunin, SI! so del torneo chuunin, mi è stato riferito dal Kokage, ci si deve presentare con il proprio sensei! Ma immaginavo che ti saresti dimenticato e così ti ho aspettato quì.
    Il giovane maestro di Jiro gli scompigliò i capelli mentre pian piano si ricordava che in effetti l' iscrizione richiedeva la presenza del maestro.
    Oh, ahahahahahah avete fatto bene allora, se vuole possiamo andare.
    Il giovane allora insieme al suo caro sensei si incamminò verso Kumo, il terreno era tutto dissestato, a volte paludoso, ma non vi erano alberi, non vi era la minima traccia di vegetazione. L' albero si stagliava sempre più alto e imponente man mano che passava il tempo, oltre l' albero Jiro non riusciva a vedere nient' altro, tutto prima dell' orizzonte variava in colori che andavano dal marrone al giallo, con tutte le sfumature possibili e inimmaginabili, persino il sole pareva confondersi in quel mare di bagliori. Non si udiva alcun chè, nè un uccello, nè un animale, si percepiva solo una continua brezza freschissima che addolciva il cammino a Jiro e lo aiutava con una lieve spinta a raggiungere Kumo. Dopo i due giorni di viaggio, uno dei quali passato in groppa al mulo, ecco Jiro arrivato a Kumo, un bellissimo villaggio che sorgeva tra alcuni monti, grandi e larghi, poco ripidi, ma molto imponenti.
    Dunque, credo che il torneo si stia per svolgere da queste parti, dopotutto per uno che non conosce il posto è difficile orientarsi.
    Jiro aveva ragione, infatti dopo qualche svolta subito udì un gran fragore di gente, mormorii, applausi e segnali che indicavano il luogo dove si sarebbe celebrato il torneo.
    Jiro era arrivato ma prima di entrare vi erano delle guardie che attesero l' iscrizione del ninja e verificarono appunto la presenza del sensei, che doveva nelfrattempo accomodarsi sugli spalti.
    Beh sensei, grazie di tutto, del viaggio e per l' iscrizione, prometto che non la deluderò, io vado.
    Buona fortuna figliolo, so che darai il meglio di te.
    Disse il sensei con un sorriso prima di proseguire verso gli spalti.
    Jiro fece qualche altro passo e, eccolo, un' arena allestita appositamente per l' evento, grande e circolare, accoglieva gente sugli spalti, tantissimi ragazzi di tutti i villaggi, uno più diverso dall' altro, tra i quali ne riconobbe qualcuno e un grande palco situato in alto, dove uno accanto all' altro siedevano i Kage dei rispettivi villaggi, e che lì riuniti sembravano un qualcosa di inimmaginabile e indescrivibile.
    Wow, quanta gente, quanti ragazzi e poi...Là, i Kage, tutti insieme...WOW!
    Jiro era estasiato da tutto ciò, ma subito i suoi pensieri di meraviglia si placarono, perchè si udì un suono al quale tutti, Jiro compreso, capirono di dover tacere e mettersi in riga e in ordine di fronte ai Kage, poi, successivamente, il portavoce del Raikage si alzò, si pose davanti al palco e dopo alcuni preamboli di accoglienza e presentazione iniziò a fare l' appello di tutti i ragazzi presenti. Jiro non pensava più a nulla, la mente sgombra e gli occhi fissi sul ninja, come se le parole le dovesse percepire dagli occhi. Il momento era solenne e poi, dopo alcuni nomi, ecco il suo, pronunciato dal portavoce:
    Jiro Kitsuke
    Eccomi, Jiro Kitsuke del villaggio di Otogakure no Sato
    Jiro era finalmente pronto.

    Edited by - Jiro - - 21/9/2011, 20:28
     
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    Parlato Hisoka
    Pensato Hisoka
    Parlato Asuka
    Pensato Shinji

    UN NUOVO INIZIO



    Un giorno come un altro . Il sole alto nel cielo , l'aria fresca di oto che accarezzava il volto del ragazzo , la gente che passeggiava per le strade del villaggio e tutto che sembrava andare per il verso giusto . Tutto , tranne il pensiero di Hisoka . L' otiano credeva i essere sull'orlo di impazzire , oramai la reale esistenza di Shinji come seconda personalità del ragazzo si stava affermando sempre di più , ma lui non voleva che questo accadesse . Shinji in ogni sua apparizione affermava la debolezza di Hisoka , il fatto che lui fosse uno smidollato e che non avesse il coraggio di fare veramente del male . Era questo a spaventare il ragazzo : lui era più che deciso a fare del male agli avversari se il caso l'avesse richiesto , perciò , cosa avrebbe potuto fare se la sua mente fosse stata nelle mani di Shnji ? Il rettilofono era assorto nei suoi pensieri quando a un tratto una nuvoletta di fumo comparve alle sue spalle spezzando la quiete . Il ragazzo si girò pensando al peggio , però subito la sua preoccupazione si traformò in tranquillità e poi in una euforia incontrollabile . Dietro di lui era comparsa Asuka , l'anbu di cui era innamorato . La ragazza vestiva gli abiti da missione , aveva la maschera appesa per un filo dietro la spalla destra e portava un pesante zaino in spalla . I capello le erano cresciuti e gli aveva tinti di colore castano scuro che nonostante tutto al sole riluceva più del rosso dei capelli di Hisoka . Asuka si avvicinò lentamente al ragazzo , poi di colpo gli saltò addosso facendolo cadere a terra e nella confusione iniziò a urlare cose di cui Hisoka non comprendeva il significato
    Sei stato chiamato ! ci credi ? sei stato chiamato , forse sarai più vicino a me dopo tutto questo . HISOKA , forza alzati , scommetto che non stai più nella pelle vero ?
    La ragazza e Hisoka si alzarono insieme scrollandosi di dosso l'erba del prato su cui erano caduti , poi il ragazzo guardò la sua amante in volto e i loro occhi si incrociarono . Qualcosa nel cuore del ragazzo si sciolse e in quel momento gli fu chiaro perchè doveva continuare ad andare avanti , perchè doveva tenere Shinji lontano dalle sue azioni . Era lei il perchè : l'unica persona che nonostante non conoscesse profondamente faceva emergere in lui miriadi di sentimenti , sia positivi che negativi , ma era la loro forza a riscardargli il cuore
    Forse dovrei parlargli del mio stato . Non voglio che lo scopra in un modo sbagliato . Si , ora glielo dico !
    Senti Asuka ..
    NO , prima rispondimi . Sei contento per questo avveimento ?
    Ma che ... certo che sono contento di vederti , sai non ci speravo più , comunque ho una cosa importante da dirti
    Allora non hai capito niente . Anche io sono contenta di rivederti , ma tu dovresti esserlo per qualcos'altro . SEI ISCRITTO AL TORNEO DI SELEZIONE CHUUNIN !!
    Torneo di selezione chuunin ?? ma ... uao , bè sono stupito . Un torneo .... davvero interessante . Avrò l'occasione di lottare ancora e ancora , incontrando nuovi avversari e magari vecchie conoscenze . Questo si che mi tira su di morale !
    E non dimenticarti che se diventi chuunin sarai più vicino alla meta . Dopo dovrai solo diventare jonin , e io e te potremo fare anche le missioni insieme , così non ci dovremo più incontrare per caso o nei buchi fra una missione e l'altra . Comunque , a parte gli scherzi , avremo già l'occasione di fare una "missione" insieme . Indovina quale !!
    La ragazza sembrava eccitatissima , certamente anche Hisoka lo era , però il ragazzo si rese conto , un pò tristemente , che erano eccitati per motivi differenti . Lei era felicissima di poter stare con lui , lui invece non vedeva l'ora di iniziare il torneo . Se c'era una cosa che il ragazzo aveva imparato di se era che amava il brivido della battaglia , la soddisfazione che si prova quando una tattica va a buon fine lasciando di stucco i presenti , però amava ancora di più la conoscenza . Hisoka adorava conoscere i suoi avversari , sapere cosa si celava dietro i loro poteri . Infatti , erano i loro poteri a interessargli . Sapere come si utilizzava un tipo di chakra diverso dal suo , innate diverse e sempre nuove . Il ragazzo divagava con il pensiero finchè non si accorse che Asuka lo guardava assorta
    Scusa mi ero distratto . Bene , io e te ci faremo un altro viaggetto insieme . Anche questa volta staremo insieme ?? intendi quello che dico ?!
    No , l'altra volta ero giù di morale , e tu eri una spalla su cui stare , ma non ti preoccupare , d'altronde non ti dovrebbe bastare lo stare in mia compagnia ?Hai ragione . Quindi ora che si fa ?
    La ragazza si avvicinò a Hisoka in maniera sinuosa , poi appiattendosi su di lui evvicinò il suo volto a quello del ragazzo , e sul punto di baciarlo gli sussurrò una frase scoppiando a ridere
    Andiamo a casa tua tonto , devi prendere tutta l'attrezzatura
    Hisoka aveva i brividi , effettivamente se non quella lontana sera vicino al bosco di kumo non aveva mai avuto un tale contatto con Asuka . Fatto sta che la ragazza aveva ragione , da quello che Hisoka aveva capito loro due dovevano partire subito per arrivare in tempo , perciò s'incamminò verso casa insieme ad Asuka . Una volta entrati in casa Hisoka fece accomodare Asuka nel soggiorno e salì da solo in camera sua . Prese la sua veste nero-oro che gli arrivava fino alle caviglie , poi prese il porta-kunai assicurandosi meticolosamente che tutte le armi fossero presenti . Mentre organizzava il tutto Hisoka fece cadere dalla tasca della veste due oggetti di colore nero . Si piegò per raccogliergli e notò che si trattavano del braccialetto e il cagnolino in pietra lavica fatti da Jiro
    Jiro ... mi ricorderò di te , in tutti i sensi
    Il ragazzo prese il cagnolino e lo mise sul comodino di fianco al letto , poi prese il braccialetto e se lo infilò al polso . Scese le scale e raggiunse Asuka in soggiorno e trovò la ragazza esattamente nel punto in cui l'aveva lasciata
    Io sono pronto , andiamo ?
    Va bene
    I due si incamminarono per le strade del villaggio verso il suo portone . Una volta arrivati lì Hisoka si fermò un secondo e si voltò a vedere il suo villaggio . Questa volta non abbandonava la sua casa per un combattimento sconclusionato , ma per qualcosa di molto più importante . Un torneo significava la riunione di forze più o meno grandi in un unico punto , dall' inizio del torneo in poi il ragazzo avrebbe avuto l'occasione di conoscere lo stile di tutti gli altri villaggi , di conoscerne parzialmente i segreti e già questo lo rendeva felice . Per non parlare della sua bellissima accompagnatrice . I due alla fine si mossero andando verso le tempestose montagne di kumo . Il villaggio in cui si sarebbe tenuto il torneo non era del tutto sconosciuto al ragazzo , il quale aveva già affrontato un ninja di quel paese , anche se l'aveva fatto ai suoi confini . Dopo alcuni giorni arrivarono a Kumo . Era mattina e la notte si erano accampati porpio di fronte allo stasso bosco della prima volta in cui avevano viaggiato insieme . All'interno del villaggio tutto sembrava tranquillo , fin troppo tranquillo . Le indicazioni portarono i ragazzi di fronte a un enorme portone incastonato nella roccia
    Bè io ti lascio qui , devi entrare da solo , però stai tranquillo , io ci sarò per vederti , se hai problemi sarò pronta
    Hisoka si girò , le strinse il braccio e la avvicinò a se . Aveva intenzione di baciarla , perchè aveva paura , perchè era felice , perchè voleva farlo prima di intraprendere un tale percorso , poi però si ricordò che lei ancora non era pronta , quindi la lasciò e si avviò alla porta . Fu in quel momento che lei lo prese e lo baciò , per poi buttarlo letterlamente dentro il portone . Il ragazzo ancora un pò rintronato si girò e vide una folla di ragazzi fra i quali riconobbe i suoi connazionali Jiro e Zeshin . Subito fu chiamato da una voce e istintivamente si presentò
    HISOKA HOZUKI , ECCOMI
    Gia , sei qui ragazzo aaaaaaaa
    OH NO , SHINJI

    se non si capisce sto tentando di unire tutte le cose che ha fatto Hisoka con un filo logico . Comunque ragazzi , buon torneo a tutti sperando di divertirici ;)
     
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    mudralaypart1mudralaypart2

    Negli occhi covava il meraviglioso fuoco della sua evidente eccitazione. Un'emozione travolgente che spingeva il suo accelerato passo sempre più in là, verso un paese che rispecchiava il tempestoso ribollirgli del sangue e delle fiamme che in lui ardevano. Come due braci, lambivano l'oscurità quasi a riuscire nell'intento di rischiarare un tragitto baciato dalle tiepide acque di un fiumiciattolo. Questo scintillava nella notte catturando con i suoi flutti la luce delle stelle e riflettendola nell'aria in minuscoli spruzzi adamantini. Su di una passerella che sembrava provenire da un mondo incantato, sospeso chissà dove lungo la via lattea, scivolava sospinto dall'impalpabile corrente del suo acceso desiderio. Intangibile si, ma più che mai presente.
    [...]
    Come se i picchi orgogliosi ed impervi lo avessero sputato via al pari di un ospite indesiderato, spuntò al mattino oltre le brulle terre montane sotto le soffici nubi che veleggiavano nel cielo terso. I misteri del luminoso velo infinito, portavano la gioia del suo spirito oltre i suoi normali confini e gli aprivano la mente ai misteri senza risposte di questo mondo. Soltanto un soffio d'aria che risuonò come il sospiro di un gigante tra gli echi dei monti lo riportò alla realtà. E la realtà, narrava di un appello di un torneo a cui non poteva certamente tardare.
    [...]
    Irruppe in piazza con l'ansia di chi sa per certo di aver mancato l'attimo fuggente. Una sorta di delusione iniziò a colargli sul volto, come l'acqua gelida che risveglia da un bel sogno. Ma la sorte, o l'universo come soleva indicarlo, gli aveva ancora una volta fatto un apprezzatissimo dono.

    Samael Palazzo

    Il suo nome venne giusto in tempo scandito, risuonò prepotentemente tra i rumori della folla che col suo blaterare faceva da padrona nell'acustica dell'agorà. Non da meno anch'egli raccolse i giusti ingredienti nei suoi polmoni rilasciando a gran voce il prodotto del suo impasto. Con tono sicuro e pugno alzato decretò la sua presenza e la sua convinzione.



    Pronto a partecipare!




    CITAZIONE
    E con questi miei scarsi 2000 caratteri chiudo questo secondo step. Chi non è riuscito a postare è ovviamente fuori dalle danze. Buona continuazione ai partecipanti :)

     
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18 replies since 18/9/2011, 04:06   912 views
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