Missioni Kiri : Uno strano Oggetto

Part: Mattheus

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  1. Mattheus
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    Shiki: Parlato/Pensato
    Akashi: Parlato
    Jenji: Parlato
    Voce misteriosa: Parlato


    Il tempo scorreva lento, mentre i due ninja attendevano la risposta dall'uomo appoggiato al muro. Jirobai lo aveva proprio ridotto male e il poveretto faticava a respirare, per le troppe ferite, e dapprima cercò di desistere nel cedere le sue informazioni, ma poi, tra una tosse di sangue e l'altra, riuscì a dire poche parole, ma decisive. -Era proprio qui.- -Che significa "era"?- -Cough COUGH! L'ha preso.- -Chi?- -COUGH!!- -Parla, chi l'ha preso?- Jenji sembrava voler vuotare il sacco, ma il dolore gli impediva di continuare a parlare. I due ninja cercarono di estrapolargli altre informazioni, sapendo che senza di lui non avrebbero potuto portare a termine la loro missione, ma poco dopo il guardiano della caverna esalò l'ultimo respiro, lasciandoli ad un passo dal loro obbiettivo. Non c'era più niente da fare e Shiki sapeva che non c'era altro modo per sapere chi avesse preso l'oggetto, ma non per questo si diede per sconfitto. -Mi sa che mi sbagliavo. In effetti lo hai ucciso.- -Shiki, e ora che facciamo ? lo so che sono io il capo squadra e non tu, ma non so che fare...ahahah...- In effetti la situazionni era drammatica e Akashi con tutti i problemi che si ritrovava era ovvio che non riuscisse neanche ad elaborare un pensiero sensato, quindi Shiki aveva già capito che se ne sarebbe dovuto occupare lui. Certo che il suo capitano aveva proprio esagerato con Jirobai, ma ora non era il momento né il luogo per farglielo pesare, quindi ci passò sopra e cominciò a pensare ad una possibile soluzione, anche se c'era ben poco da fare in una situazione come quella. Si alzò in piedi, lasciando dov'era il morto, e cominciando a camminare avanti e indietro per trovare una soluzione, dopo aver guardato storto Akashi, in segno di rimprovero. -E adesso che facciamo?- Non era facile pensare lucidamente in un momento come quello: dopo aver dovuto combattere per due volte in una sola mattinata, aver corso fino allo stremo per evitare trappole ed aver subito un fortissimo spavento, temendo che uno zombie stesse per ucciderlo, gli avevano scombussolato non poco i pensieri, e ora aveva anche la responsabilità di trovare una soluzione al problema che il suo squilibrato capitano aveva causato. Rifletté per qualche minuto sulle possibili soluzioni, fino a quando si ricordò che l'avversario che aveva affrontato poco prima era ancora soltanto svenuto, quindi avrebbero potuto estrapolare da lui le informazioni che gli servivano. -Ehi, c'è ancora quell'altro. Possiamo farci dire da lui chi l'ha preso.- In un primo momento sembrava una buona idea, ma poi Akashi gli ricordò che anche quell'idea era da bocciare, nonostante la seconda guardia fosse ancora viva. -Ok...non per smorzare il tuo entusiasmo, ma ti ricordo che nemmeno tu ci sei andato piano. Si, ti ho visto mentre combattevi e dopo la batosta che gli hai dato non credo che si sveglierà tanto presto.- -Va bene...e allora che facciamo?- -Se solo potessimo farlo tornare in vita, ci direbbe tutto.- Purtroppo, anche se questo era il piano più sensato che potessero inventare e che avrebbe risolto tutti i loro problemi, Shiki si rese conto subito che una cosa del genere non fosse possib...un momento! - Che cavolo stai dicendo? Si, che possiamo farlo tornare in vita, puoi usare l'edo tendei usando quella guardia.- -Ma che razza di persona sei, prima mi fai la morale e poi mi dici di sacrificare qualcun altro? E comunque sia, non ho abbastanza chakra per farlo, e anche se aspettassimo che lo recuperi, nel frattempo il tizio che ce l'ha fregato sarà già nel paese del fuoco.- In effetti aveva senso, perchè non potevano permettersi di perdere altro tempo prezioso o non avrebbero mai raggiunto il ladro che era andato a rubare a casa del ladro che avevano inseguito (che casino!), se mai avrebbero scoperto di chi si trattasse, quindi non restava altro che escogitare un piano e scoprire chi fosse il suddetto ladro...ma come? Non era facile arrivarci, considerando che non possedessero uno straccio di indizio e Shiki ormai stava arrivando al limite: non era certo la sua specialità risolvere misteri, nonostante non se la cavasse male quando lui e i suoi amici giocavano a fare i ninja. In particolare gli tornò in mente quando lui e Yoshito si trovarono faccia a faccia in una gara in cui bisognava trovare un oggetto nascosto in giro per il quartiere, ma in quell'occasione bastò un semplice pugno sul naso a risolvere la situazione e ora si trovava coinvolto in un caso ben più complicato. -Potremmo cercare degli indizi qui intorno.- -Si e magari ci troviamo l'indirizzo del suo albergo e il cognome di sua madre, Sherlock.- -E allora pensa tu a qualcosa, visto che sei tanto bravo, io ci rinuncio.- E detto questo si sedette a terra a gambe incrorciate, deciso a voler gettare la spugna per il troppo sforzo mentale. -Ma che ci posso fare, non posso pensare a tutto io, sono solo un ragazzo di 13 anni che ha da poco preso la strada del ninja, rischiato la vita non so quante volte in meno di 12 ore e scoperto di aver passato gli ultimi due giorni in compagnia di un pazzo sciroccato.- Qualche istante dopo, nel silenzio assoluto che era calato nella sala, udirono all'improvviso una voce molto profonda e grottesca al tempo stesso, forte come se gli stesse parlando vicino all'orecchio, ma non riuscirono a capire da dove provenisse. -MMM....C'E' UN DETTO GIAPPONESE CHE DICE: Al Dio che non si tocca non si riceve alcuna maledizione. Non andare a stuzzicare gente o situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose.- -Ma c-che...?!- Si alzò di colpo ed entrambi si voltarono a destra e a manca, in cerca di chi avesse parlato, ma non c'era nessuno a parte loro e le due guardie stese a terra e la cosa era abbastanza stressante. Shiki si accorse che il suo capitano aveva impugnato un kunai e si era messo in posizione di guardia, quindi trattandosi probabilmente di un nuovo pericolo, fece lo stesso, rimettendo ancora una volta i riflessi in guardia ed estraendo anche lui un kunai. Il suo compagno poteva anche avere degli sbalzi d'umore da fare invidia ad una donna incinta, ma in quanto a riflessi nel percepire i pericoli era imbattibile, quindi si accostò a lui, creando una formazione di difesa, mettendosi schiena a schiena per guardarsi le spalle reciprocamente. -QUINDI NON TOCCATE QUESTO DIO, E ANDATEVENE- La voce misteriosa continuava a farsi sentire, ma rimbombava dappertutto e non si riusciva a capire da dove provenisse, sembrando provenire da nessun luogo, facendosi più grottesca di prima, quasi animalesca, incutendo timore in quei ninja che ne avevano passate fin troppe per una sola giornata. In quel momento però, con grande sorpresa di Shiki, fu Akashi a parlare. -Noi cerchiamo un oggetto, zabusa-sama sannin di kiri, mi ha detto che tratta di una perla che se ingerita, amplifica le illusioni dei genjutsu ...dove si trova ?- -Di che diavolo stai parlando? Tu lo sapevi che cos'è e hai fatto finta di niente. Che bastardo, chissà perchè me lo dovevo aspettare. Appena usciamo di qui, facciamo i conti.- Passarono alcuni minuti, ma la voce non si fece sentire. La tensione era altissima e i due ninja erano pronti ad affrontare l'ennesimo pericolo, ancora spalla a spalla, in attesa che il misterioso individuo si facesse vivo e passasse a fare la prima mossa, convinti più che mai a non andarsene a mani vuote e portare finalmente a termine la missione.

    Si fa sempre più intrigante, ma ancora una volta non mi hai dato molto da elaborare, quindi ti dovrai accontentare di 6000 caratteri XD
    P.S. Ti faccio notare che le 2 opzioni che ho fatto scartare a Shiki (non quella del detective) erano entrambe valide, me le sono autoescluse solo per rispettare la tua trama :asd:
     
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  2. <> Zangetsu
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    CITAZIONE
    Dal nulla una possente creatura sbucherà fuori, è un possente leone nero , da gli occhi rossi ...hai detto che ti manda zabusa !...dovè quel maledetto ero-sannin, mi aveva promesso che avrebbe rilasciato la tecnica del richiamo se mi fossi occupato di questi qui qua dietro...alle sue spalle c'è una montagna di cadaveri, forse dono tutti quelli che hanno provato a raggiungere la sfera...quel bastardo mi ha fregato, è più di un mese che sto qui dentro, appena lo becco mi sente...gli spieghi che siete li per recuperare la sfera...eccola tenete, io ora credo che debb-...puff scompare nel nulla dopo avervi consegnato il cofanetto, sarà akashi a spiegarti la funzione della tecnica...chiudi il post con il tuo ritorno al villaggio e la consegna della sfera al kage.

    puoi far parlare tutti anche il kage per questo post di chiusura - voto post precedente: 7,5
     
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  3. Mattheus
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    Shiki: Parlato/Pensato
    Akashi: Parlato/Pensato
    Leone: Parlato
    Mizukage: Parlato


    I due ninja continuavano a guardarsi le spalle a vicenda, in attesa che il personaggio misterioso che sembrava parlasse dal nulla si facesse vivo, dato che quest'ultimo era stato in grado di nascondere la sua presenza fino a quel momento. Dal tono che aveva usato sembrava avesse qualche problema i eccessiva autostima, essendosi quasi definito un dio, ma uno squilibrato qualunque con un complesso di superiorità non poteva certo terrorizzarli più i tanto, ma il fatto che non riuscissero a vederlo li metteva sicuramente in ansia, non sapendo nemmeno che razza di poteri potesse avere. Shiki era visibilmente più agitato del suo capitano, che sembrava sospettosamente pensieroso, ma in quegli attimi di tensione il piccolo genin non ebbe il tempo di rendersene conto. -Questa voce la conosco...non sarà mica...- In quell'istante si materializzò dal nulla, proprio davanti ai loro occhi, un gigantesco leone nero, alto almeno 2 metri e mezzo e così massiccio da far venire la pelle d'oca a Shiki. -Oh, mamma- Era pronto ad affrontare qualunque cosa fosse sbucata fuori, avendo il suo caposquadra al suo fianco, ma non si sarebbe mai aspettato una bestia di quelle dimensioni. Incuteva timore solo a guardarlo aveva un'aria minacciosa, con le zanne bene in mostra, era tutto nero ma per il suo colore naturale e non perchè fosse ricoperto da sangue e polvere, e sparso per il corpo portava i segni di molte battaglie, tra cui una cicatrice molto grande sotto il collo, come se glielo avessero squarciato. Il suo respiro era lento ma poteva sentirsi molto chiaramente anche a molti metri di distanza e il suo alito puzzava di marcio, forse per la carne putrefatta che probabilmente mangiava. -Hai detto che ti manda Zabusa!...Dovè quel maledetto ero-sannin, mi aveva promesso che avrebbe rilasciato la tecnica del richiamo se mi fossi occupato di questi qui qua dietro- Dietro di lui, in quell'istante, comparvero decine di corpi ammassati a terra e l'aria della stanza si fece istantaneamente pesante, diffondendo allo stesso tempo un odore quasi insopportabile, proveniente probabilmente dai cadaveri già in decomposizione. Ma nonostante tutto, le intenzioni del leone furono finalmente svelate e dalle sue parole si intuì che stava dalla loro parte e questo bastò a rassicurare i due ninja, che lentamente riposero i loro kunai nel fodero. Adesso tutto stava cominciando a combaciare: i due ninja che hanno affrontato poco prima non erano lì per proteggere l'oggetto, ma bensì a recuperarlo, perchè Zabusa aveva lasciato il leone di guardia a togliere di mezzo tutti quelli che sarebbero venuti a cercarlo ( e guardando il mucchio di cadaveri alle sue spalle, c'era riuscito anche abbastanza bene), ed ecco anche spiegato il motivo del perchè Zabusa aveva detto loro che avrebbero capito una volta arrivati. Tutto sembrava quadrare, ma la bestiolina non sembrava comunque contenta della situazione, anzi era visibilmente parecchio irritato. -Quel bastardo mi ha fregato, è più di un mese che sto qui dentro, appena lo becco mi sente.- -E' lui che ci ha mandato, perchè non è potuto venire. Siamo qui per recuperare quella cosa...ehm...- -La perla.- -Si, la perla. Ci ha dato un biglietto dicendoci di venire qui per riportarla al villaggio. Ce l'hai tu?- Il leone sembrava un po' diffidente, ma allo stesso tempo era piuttosto sollevato di togliersi quel peso di dosso mentre volgeva verso di loro la sua coda, in cui teneva stretto un cofanetto di legno levigato e nero. Shiki non credeva ai suoi occhi: dopo tutto quello che avevano passato erano davvero riusciti a trovare l'oggetto che avevano tanto cercato? Il bestione l'aveva posato davanti ai loro piedi, ma ancora stentavano a credere che fosse così facile, nonostante in effetti avessero passato non pochi guai per arrivarci. -Eccola tenete, io ora credo che debb-. Il leone sparì all'istante, senza neanche avere il tempo di terminare la frase, probabilmente perchè avendo compiuto la missione che gli era stata assegnata, la tecnica del richiamo si sciolse, rispedendolo al suo habitat. La tensione si andava allentando sempre di più e i due ninja rimasero qualche secondo immobili, cercando di realizzare l'accaduto, essendo ancora confusi sul fatto che tutto si sia risolto così velocemente e guardandosi a vicenda per cercare di intuire se l'altro ci avesse capito qualcosa. Visto che come risposta non ricevettero altro che un'alzata reciproca di spalle, passarono a guardare incuriositi la scatola che il leone aveva lasciato a terra, chiedendosi se fosse realmente quello che pensavano, essendo giustamente anche un po' scettici. -Ma è così piccolo?- -Te l'ho detto, è una perla.- Lo apriamo?- Non finì neanche di dirlo che Akashi si chinò per prendere il cofanetto e dopo essersi rimesso in piedi, cominciò ad aprirlo lentamente, in modo che potessero vederlo entrambi. All'interno vi era un cuscinetto di stoffa rossa con un piccola sfera rosa appoggiata sopra. Non c'era più dubbio che quella era la famosa perla che avevano cercato tanto e il fatto che l'avessero tra le mani significava che la missione era finalmente compiuta. Due giorni prima il mizukage li aveva mandati in missione a recuperare un oggetto potenzialmente pericoloso e ora finalmente erano riusciti a recuperarlo, mettendoli istintivamente di buon umore, tanto che per abbracciarsi in preda alla gioia, per poco non lo facevano cadere. -Grande!- -Finalmente è finita. Dobbiamo solo tornare indietro, meglio non tenerla troppo esposta.- -A proposito!- Akashi riuscì a bloccare all'ultimo momento il pugno che Shiki provò a sferrargli, tenendosi comunque stretto il cofanetto per non farlo cadere. -Ma che hai?- -Sei un bastardo! Di nuovo. Perchè non mi hai detto che sapevi di che si trattava?- -Informazione top-secret.- -E mi puoi dire almeno come funziona? O è top-secret anche questo?- -Ok, ma non adesso. Ora è meglio andarcene di qui prima possibile, potrebbero arrivare altri mercenari.- -Va bene. Ma da dove usciamo?- -C'è un passaggio segreto lì dietro che ci porterà fuori. Andiamo.- In effetti non era il momento di perdersi in chiacchiere, quindi dopo aver avvolto il cofanetto in un panno che il capitano tirò fuori da una tasca, si diressero verso una parete della sala, dove Akashi spinse un pannello nascosto che immediatamente fece aprire un passaggio nel muro. Era piuttosto buio, ma sapendo che non potevano esserci altre trappole, si mossero velocemente per non perdere altro tempo. La corsa durò qualche minuto e finalmente sbucarono nel bel mezzo della foresta dell'isola, uscendo da una botola nascosta sotto dei cespugli e rivedendo dopo tanto tempo la luce del sole (anche se tecnicamente non era passata neanche un'ora e mezza, ma era sembrato molto di più). -Ah...aria fresca. Non si respirava più, là dentro. Ora però vorresti dirmi come funziona quella cosa?- -Si, ok, ma intanto torniamo a prendere gli zaini.- Così, mentre si incamminarono a recuperare i loro zaini all'entrata della caverna e poi verso il villaggio dell'isola, Akashi spiegò il funzionamento di quella strana sfera. -Prima di tutto io non la chiamerei "cosa". Questa bella perlina è estratta da un tipo di conchiglia rarissima e da sola è in grado di ribaltare le sorti di una guerra. Quando viene ingerita, si smolecola e viene assorbita immediatamente dal sangue, andando ad agire direttamente sul cervello, accelerando la sinapsi neuronale e allo stesso tempo dando la capacità di influenzare maggiormente il chakra altrui tramite i genjutsu. In questo modo l'illusione che crei dopo averla ingerita sarà talmente potente da sembrare reale sotto tutti gli aspetti, ma la parte veramente interessante è che non c'è limite alle persone da poter intrappolare nell'illusione, perchè al contrario dei normali genjutsu, questi vengono creati nel mondo reale in un'area che può coprire diversi chilometri, quindi possono essere visti da chiunque si voglia, facendo vedere o sentire quello che più ti piace. Ti sei chiesto come quella bestiola sia riuscita a rendersi invisibile, nascondendo anche la puzza dei cadaveri?- -Bé, avrà usato una...oh, adesso è chiaro.- -Gli è bastato toccarla per amplificare il suo genjutsu e noi ci siamo caduti senza nemmeno accorgercene. Immagina se la si usasse per rendere invisibile un intero esercito.- -...E' spaventoso. Sarebbe un massacro.- -Bingo. Per questo la perla è considerata così pericolosa. L'unica sua pecca è che usarla per troppo tempo ti distrugge il fisico, cominciandoti a danneggiare le cellule celebrali per poi passare al resto del corpo, quindi difficilmente si sopravvive dopo averla usata.- Il racconto era abbastanza shockante, specialmente per un ragazzino, che non riusciva nemmeno ad immaginarsi come fosse una vera guerra, tanto che rimasero a parlarne per un po', mentre si diressero al villaggio con i loro zaini in spalla. Dopo molti minuti passati a camminare sotto le fronde degli alberi, si fermarono alla prima locanda che incrociarono per la strada rifocillarono a dovere, riprendendo tutte le forza che avevano dovuto sprecare per tutta la mattina. Dopo quella bella mangiata Shiki si sentiva decisamente meglio, anche perchè era pienamente soddisfatto di aver portato a termine la sua prima missione, nonostante dovessero ancora fare il viaggio di ritorno in cui avrebbero potuto imbattersi in altri pericoli, ma quello che più sovrastava le sue emozioni in quel momento era la contentezza che tutto fino a quel punto era andato per il verso giusto (se non si va troppo nel dettaglio) e che ora non restava che tornare a casa. Non era mai stato così tanto tempo lontano da casa e un po' sentiva la mancanza dei nonni e del suo villaggio, ma in fondo gli piaceva viaggiare per altri luoghi, così da poter visitare villaggi nuovi e vedere nuova gente, sapendo che questa era la vita che aveva scelto e che avrebbe vissuto d'ora in poi. Non c'era niente di meglio ed ora era giunto il momento di tornare a casa.
    -Col cavolo che torniamo a casa.- -Ma perché? Non c'è più niente da fare qui e la ...tu-sai-cosa... non può rimanere incustodita a lungo.- -E dai, è tutto il giorno che corriamo e combattiamo a destra e a sinistra, non ci sono abituato e voglio un po' di riposo. E poi la custodiamo noi, tanto nessuno sa che ca l'abbiamo.- -Ok, ammetto che hai sollevato delle discussioni convincenti, ma non possiamo fermarci molto, il traghetto parte stasera.- -Ma lo sai che la storia di un traghetto che viaggia solo di notte non ha alcun senso? Così ce lo sogniamo il voto alto a fine missione. Adesso ce ne andiamo al fiume, ci facciamo una nuotata, mangiamo e domani mattina, con tutta calma, prendiamo il traghetto per casa.- -...E va bene. Ci alziamo all'alba, però: non possiamo fare aspettare troppo il mizukage. In effetti dopo aver faticato tanto, un po' di riposo se lo meritavano proprio, (anche se durante il viaggio di ritorno non avrebbero fatto altro che farsi una passeggiata) quindi dopo essere arrivati al fiume, e dopo che Shiki si fece la sua nuotata quotidiana, passarono il resto della giornata in totale relax, sdraiati all'ombra degli alberi e accarezzati dalla fresca aria che arrivava dal fiume. Ad un certo punto ad Akashi venne il dubbio che con la scusa del riposo, quel fanatico dell'acqua volesse solo approfittare del momento per farsi quella sua dannata nuotata, ma ormai il danno era fatto, quindi, come stabilito in precedenza, all'alba erano già in piedi e in cammino verso la spiaggia, dove attesero l'arrivo del traghetto che nel giro di qualche ora li portò alla loro amata isola natale. Nonostante avesse passato soltanto poco più di un giorno su una riva diversa, il piccolo genin si sentì decisamente sollevato quando dalla prua della nave avvistò in lontananza l'isola in cui sorgeva il suo villaggio, sapendo che ben presto avrebbe riabbracciato i suoi nonni e avrebbe dormito di nuovo nel suo lettino. Si, in effetti la stava facendo molto più tragica di quanto non fosse in realtà, ma in fondo aveva ancora 13 anni e la lontananza da casa gli pesava molto di più, essendo la sua prima missione. Una volta che ebbero attraccato, decisero di accelerare il passo per arrivare il prima possibile, correndo e saltando di albero in albero per ridurre al massimo il tempo da impiegare per arrivare a destinazione. Percorsero la stessa strada che due giorni prima li aveva portati nella direzione opposta, all'isola che gli aveva fatto passare così tanti guai nel giro di poche ore, ma stavolta erano più euforici che mai nel sapere che si stavano dirigendo verso casa per portare a termine l'ultima fase della missione. Erano sbarcati dalla nave nel primo pomeriggio e al contrario di quanto fecero all'andata, stavolta impiegarono soltanto poco più di un giorno per compiere l'intero viaggio e mentre il sole del secondo giorno andava a scomparire tra le montagne, i due ninja varcarono il cancello ovest del villaggio, segno che finalmente erano fuori pericolo e la perla era senza dubbio al sicuro tra le mura del villaggio. La tradizionale nebbia di kiri aveva sempre fatto parte della sua vita e sentirsi di nuovo immerso in quell'aria particolare gli ridonò una vigorosità che fino a quel momento aveva perso, come se per tutto il viaggio una parte di lui fosse rimasta a casa, sentendosi come se in qualche modo gli mancasse qualcosa, oltre alla nostalgia dei suoi conoscenti. Anche se in quel momento non c'era cosa che poteva farlo sentire meglio che ritrovarsi nelle strade in cui era cresciuto, non persero troppo tempo in sentimentalismi e si diressero immediatamente al magione del mizukage per fare la tanto agognata consegna e fare rapporto.
    Dopo quasi cinque giorni passati lontano dal villaggio, finalmente erano giunti alla meta finale, e mentre salivano le numerose scale, non persero l'occasione di discutere su cosa avrebbero potuto omettere nel rapporto, lanciandosi delle frecciate a vicenda. -Ma scusa, anche tu ti sei rilassato, e aggiungerei che per poco non hai fatto cadere la perla in acqua.- -Si, ma è stata tua l'idea di fermarci per tutto il pomeriggio a riposarci.- -Va bene, allora io non dico che sei uno squilibrato con tripla personalità e tu non dici che abbiamo ritardato per colpa mia. - -Affare fatto.- -Anche se, però, mezzo pomeriggio in più non fa niente, tanto abbiamo recuperato correndo.- -Zitto, siamo arrivati.- Si ritrovarono proprio davanti alla porta dell'ufficio del kage ed il silenzio calò immediatamente su di loro, e dopo aver ricevuto il consenso di entrare dalla segretaria, il capitano passò ad aprire la porta e ad entrare nella stanza, seguito dal suo fedele compagno di squadra. Era soltanto la seconda volta che Shiki varcava quella soglia e la cosa lo metteva leggermente a disagio, ma allo stesso tempo si sentiva emozionato di poter rivedere il mizukage come ninja (con il suo coprifronte bene in vista) e non come un semplice ragazzino qualunque, nonostante avesse comunque timore di quest'ultimo, sapendo quanto fosse importante e forte. In quel momento era avvolto da un vortice di emozioni che non riusciva nemmeno a spiegarsi, ma l'importante era che nonostante tutto quello che avevano passato in quei giorni, erano riusciti nel loro scopo, compiendo il suo primo rapporto di missione. -Ah, eccovi qui. Siete tornati prima del previsto. E' andato tutto bene?- Shiki si sentiva molto in soggezione difronte ad una figura tanto autoritaria, ma tuttavia sembrava totalmente sollevato nel vederli, mettendo da parte i documenti che stava consultando per prestare tutta la sua attenzione ai suoi due ninja. Akashi, invece, era molto tranquillo, probabilmente perchè per lui non era niente fuori dall'ordinario fare rapporto al mizukage al termine di una missione, quindi si apprestò a rispondergli, completamente rilassato e soddisfatto dall'esito del viaggio. -Sissignore. Si è svolto tutto al meglio e mi lasci dire che il ragazzino, qui, si è comportato piuttosto bene per uno della sua età. Ecco la perla.- Mentre si apprestava a dire tutto ciò, estrasse dallo zaino il prezioso cofanetto, e dopo averlo liberato dal panno che lo avvolgeva, lo porse fieramente al mizukage, che lo aprì istintivamente per verificarne il contenuto. Anche Shiki si sentiva molto fiero quando vide la perla nelle mani del suo kage, sapendo che era stato anche merito suo se ora quel pericoloso oggetto era in mani sicure, ripassando rapidamente in mente tutto quello che avevano dovuto fare per ottenerlo e come si fosse comportato in proposito. -Molto bene, procedete pure con il rapporto completo.- In quel momento si sentiva come se fosse sotto esame, ma le parole di poco prima di Akashi bastarono a tranquillizzarlo, rassicurandolo totalmente prima di passare a descrivere nel dettaglio come si era svolta l'intera missione e sapendo che al suo fianco ormai non c'era solo un capitano di squadra, ma soprattutto un amico.
     
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  4. <> Zangetsu
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    Missione superata

    Media voti: 8

    Ricompensa : 25 Ppe - 20 Exp - 400 Ryo
     
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18 replies since 17/7/2014, 13:10   319 views
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