Missione Konoha: "..tutti sanno cadere!"

tisy : mizu kempachi

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    Kodoku 孤独
    VJihl30¬ Anbu Code Name: Kodoku 孤独

    ¬ Villaggio: Kirigakure no sato

    ¬ Età: 16

    ¬ Grado: Anbu Medico

    ¬ Energia: Rossa
    Legenda
    ~ Parlato
    ~ Pensato
    ~ Hokage
    ~ Mizu

    u9tq3Bq















    ~ Vita da anbu. ~

    Tutta l'agitazione e la preoccupazione che aleggiavano sul villaggio erano scomparsi. Kodoku era da poco tornato dalla sua patria ed aveva immediatamente informato l'hokage degli oscuri complotti messi in atto dal villaggio delle Nuvole. Dopo essere stato congedato, non aveva ricevuto incarichi o distrazioni per almeno una settimana. Vagava nel villaggio, con il suo scuro mantello a coprirgli il corpo e l'immancabile maschera a nascondere i lineamenti. del suo viso. Cercava di scoprire quante più cose possibili su Konoha e su ciò che stava succedendo in quei giorni al fronte. Essere un anbu lo agevolava. Gran parte delle informazioni più importanti passavano per la sede delle forze segrete e per il kiriano non fu difficile intercettarle e scoprire sempre più notizie su ciò che accadeva al fronte. Sembrava che Konoha avesse abbandonato l'idea di assaltare Kiri. Il suo operato aveva dato ottimi frutti. Tuttavia il tempo per le sue investigazioni era poco, non passò molto che l'hokage lo mandò a chiamare. Girovagava tra le stanze del reparto anbu quando un suo collega lo informò. Andrò subito. Già pronto, equipaggiato di maschera, katana e mantello, oggetti dai quali non si separava mai, uscì fra le strade di Konoha. I civili affollavano le strade e sembrano nuovamente tutti allegri e spensierati. Si vede che la guera è arrivata alle fasi finale. A quanto pare Konoha ha vinto. Raggiunse l'ufficio dell'hokage, insieme a lui, entrerà un ragazzo con il coprifronte di Konoha. E questo chi è? Indossava un completo di semplice stoffa nera. Tale umiltà nle vestire non si rifletteva nel suo coprifronte, che in effetti era molto elaborato. Il metallo , infatti, gli copriva anche le tempi scendendo fino alle mascelle. Non c'erano lembi di stoffa a legarlo alla testa e sembrava si reggesse per inerzia. Una folta massa di capelli grigi come cenere si espandevano lungo tutta la superficie del capo come spiedi di istrici. Se ci ha convocati insieme puo' significare una cosa soltanto... Entrarono nell'ufficio. Kodoku notò subito l'hokage seduto vicino un basso tavolinetto, e davanti a lei, c'è una donna dai capelli rossi e lo sguardo altezzoso. Aveva un'aria solenne e il viso sembrava una maschera di cera. Entrambe sorseggiavano tè, come due amiche di vecchia data. Doveva sembrare una normale riunione, ma la piccola stanza era piena di guardie. Ovunque vi fosse spazio lì era piazzato un ninja che con aria attenta monitorava la stanza. Come mai tutte queste guardie? Chi è quella donna? Se è una persona con la quale l'hokage deve discutere di affari, dovrebbe essere fidata e non ci sarebbe bisogno di tutti questi shinobi. Chi potrà mai essere? L'hokage li guardò con aria sorpresa. posò la porcellana fumante che reggeva in mano e fece un segno alle guardie. Congedò la donna chiamandola "Mito". Quel nome illuminò la mente dell'anbu. Ma certo! Avevo già sentito questo nome. Lei è una prigioniera di guerra del paese dei vortici,. Chissà cosa avevano da discutere di fronte una tazza di tè, Konoha sta per assoggettare il loro paese e loro bevono tè come se non fosse successo nulla. La donna, con movenze eleganti e altezzose lacsiò la stanza seguita da tutti i ninja. I due medici di Konoha rimasero soli con il loro superiore, che riprese posizione dietro la scrivania. Siete in anticipo!!!...ma meglio così! prima inizierete e meglio sarà! Mmh... sarà qualcosa di semplice. La guerra comporta molte "cose".... politiche, economiche, sociali....e UMANE!!! E non dimentichiamoci che porta morte e distruzione. I due ninja ascoltavano attenti, Kodoku lanciò un'occhiata al suo collega. Chissà a che livello è questo shinobi. Molti vostri compaesani sono rimasti gravemente feriti... i medici al campo base sono ottimi elementi...ma non hanno l'attrezzatura per curare i casi più delicati .... stiamo organizzando delle carovane per trasportare i feriti più gravi al villaggio....voi farete parte di una di esse! Ma non sarebbe più conveniente far partire una carovana direttamente dal campo feriti? I tempi di percorrenza verrebbero dimezzati. Siete entrambi MEDICI, quindi perfettamente qualificati per accudirli in caso le loro condizioni peggiorino prima dell' arrivo a KONOHA. E quindi anche lui è un medico, quindi dovrebbe essere al mio livello? A quanto pare non ha scelto la via oscura degli anbu. Partirete domattina con i carri dei rifornimenti, sarete la loro scorta. L'hokage fece una pausa, Kodoku avrebbe voluto porle una domanda, ma sapeva che la risposta stava per arrivare da se. L'hokage riprese a parlare, cancellando i dubbi dell'anbu. Arrivati a Norihiro presentatevi a Tetsuo Haruno, capo dello staff medico. Se non avete domande POTETE ANDARE!!! Kodoku lasciò la stanza e il suo nuovo compagno lo seguì. Appena furono fuori, il ragazzo dalla chioma grigia gli porse una mano. Kodoku lo guardò un attimo. Accennava un debole sorriso. Piacere, sono Mizu KenpachiAvrei preferito agire da solo. Se sono con qualcuno e per caso saltasse fuori qualche imprevisto, la mia copertura potrebbe saltare.[/color [color=gray]Vide l'espressione del medico cambiare così gli strinse la mano Io sono Kodoku. Bene, abbiamo mezza giornata libera dato che dobbiamo partire domattina... Ci incontriamo alle 8 davanti al cancello est del villaggio, va bene? il ragazzo sembrava pieno di vita. Ostentava un po' troppa vitalità per i gusti dell'anbu. Perfetto. Cerca di essere puntuale. Kodoku si allontanò subito. La missione era facile, L'unico problema sarebbe stato quel suo compagno. Tornò nella sede anbu dove continuò a investigare fino a sera. Dormì nel suo spartano alloggio. Il mattino seguente alle 8.00 era già alla porta est. C'era una colonna di carri fermi, in attesa. Alcuni uomini ronzavano intorno ai mezzi come un ape farebbe con un fiore. Mizu era già lì e lo attendeva sorridente. Buongiorno! Buongiorno. Il suo saluto risultò più un brontolio. Kodoku si sorprese di come era diventato incapace di relazionarsi con altre persone. Questa vita da anbu doppiogiochista mi ha cambiato. La carovana ancora non partiva. Quando finalmente giunse un gruppetto di uomini che aveva impiegato più tempo del previsto a fare colazione, i cavalli iniziarono a far risuonare i loro zoccoli sulla strada di terra battuta. Su tacito accordo, Mizu fece da fanalino di cosa, mentre l'anbu apriva la strada dalla cima della colonna. Il sole, nonostante non fosse nemmeno vicino al suo apice era già forte e teneva alta la temperatura. Kodoku teneva il mantello tirato dietro la schiena, in modo che non creasse un piccolo effetto serra. Quella strada, era stata percossa dal kiriano più volte. Una lunga via costeggiata da immensi alberi che siglavano l'inizio di vaste foresta li avrebbe accompagnati fino alla città portuale dove si sarebbero imbarcati alla volta del paese dei vortici. Non si fermarono per pranzare, ma fecero una sosta nel pomeriggio per rifocillarsi. Kodoku mangiò che gli venne offerto da carovanieri. Mantenne le distanze dal proprio compagno. Voleva evitare inutili discorsi che lo avrebbero esposto unicamente a inutili rischi. Il viaggiò proseguì lento e monotono. Una missione di scorte a rifornimenti che sono diretti a un campo di battaglia, dove la battaglia è già stata vinta seguita da monitoraggio di ninja feriti fino all'ospedale di Konoha. Non potrebbe esserci niente di più facile e noioso. Almeno, per una volta, agirò veramente da medico. Sapere che salverò la vita a ninja che in futuro potrei incontrare come avversari mi fa torcere le budella. La sera giunsero in un piccolo villaggio. Per motivi di sicurezza, si accamparono in una radura poco lontana da esso. I carovanieri si occuparono della cena. Kodoku aveva quasi finito di mangiare, era seduto di fianco all'altro medico che mangiava con aria annoiata. Forse non combatteremo mai insieme, ma è sempre meglio prevenire che curare. Quindi tu saresti un ninja medico? Mizu sembrò quasi felice di avere la possibilità di parlare. Si, difatti sono uno Sp. Jonin... Te invece hai scelto la sezione degli anbu, ma sei anche te un medico no? Già... non credo ci saranno intoppi, la missione sembra facile. Sarebbe, tuttavia, il caso di conoscere uno le abilità dell'altro. In caso di scontro, saremmo svantaggiati. Un buon team è composto da elementi assortiti e non focalizzati tutti sulla stessa abilità. Si, buona idea... Io conosco qualche ninjutsu interessante ma il mio vero punto di forza sono i Taijutsu e gli attacchi fisici! Non ho alcuna abilità innata, quindi conto unicamente sulle mie forze. Te invece? Ma è perfetto. Lui è come Akihiro, solo che a quei tempi io non ero nemmeno capace di usare un genjutsu. L'anbu esitò un attimo, imbrigliato dai suoi pensieri. Così anche lui è come me. Non è favorito dalla sua famiglia a essere un buon ninja. Niente abilità tramandate dal sangue. Chissà che storia si nasconde dietro questo medico. L'anbu per un attimo ebbe l'impulso di domandargli qualcosa sul suo passato, ma poi pensò che ricordare l'infanzia insieme sarebbe stato rischioso. Forse avevano la stessa età e sarebbero dovuti andare in accademia insieme, peccato che Kodoku fosse diventato genin a Kiri e non a Konoha, Molto bene. Invece io ho larghe conoscenze su ninjutsu e genjutsu, ma praticamente non conosco alcun attacco corpo a corpo. Anche io, come te, non ho nessuna particolare punto di forza tramandato dai miei geni. L'anbu si sorprese nel sentire il suo tono diventare più amichevole, sembrava che sapere di essere in coppia con qualcuno molto simile a lui lo compiacesse. Un largo sorriso affiorò sulle labbra di Mizu. Sembrava fosse felice di instaurare una conversazione. Siamo una coppia ben assortita, copriamo tutti i campi delle arti ninja! Piuttosto, dovremmo istituire dei turni di guardia... Ti spiace se faccio io il primo turno? Non ho molto sonno sta sera, mi addormenterei comunque tardi... Sto uscendo troppo dal mio guscio e chi si espone viene ferito. Come preferisci. Allora io vado subito a dormire. Chiamami quando sarai stanco. L'entusiasmo di Mizu fu bruscamente smorzato da quelle parole. Ok, lo farò. Buona notte. Kodoku andò a dormire. Si addormentò subito, ma fu un sonno breve. Qualche ora dopo venne svegliato dal suo compagno e lo sostituì nel turno di guardia. La notte era piatta e silenziosa, come lo era la missione che stavano svolgendo. Anche i cavalli erano silenziosi, forse dormivano anche loro. Kodoku si appollaiò su un albero e attese così l'alba. I raggi argentati si affievolirono e una luce ambrata comparve a est,. L'anbu attese che il sole facesse capolinea per dare la sveglia. Lentamente la carovana si animò e la quiete notturna sparì, scacciata dai rumori di nitriti di cavallo e voci umane. Si rimisero in marcia dopo aver fatto colazione, seguendo lo stesso schema del giorno precedente. I carovanieri chiacchieravano tra loro, mentre Kodoku avanzava solitario davanti la colonna. Arrivarono al porto dove un traghetto li stava aspettando a pomeriggio inoltrato. I carri furono fatti fermare il più vicino possibile al molo e furono alleggeriti del loro peso. Mentre il contenuto dei mezzi terrestri veniva passato all'imbarcazione, con sguardi attenti i due medici controllavano che tutto andasse per il verso giusto. Facile... facile.... fin troppo facile.


     
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