Missione Konoha: la bambina

Bouranchi

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    Stai partendo dal paese dei vortici.
    Il viaggio con il traghetto sarà lungo e noioso (continua a utilizzare i PNG che ti affiancavano nella missione precedente) quando arriverai al piccolo paesino portuale ormai e tardi e deciderai/deciderete di fermarvi a dormire in una locanda.
    Durante la notte verrete svegliati da delle urla di una donna.
    Accorrete a vedere.
    In una via poco illuminata troverete una donna , ferita mortalmente mormorerà qualcosa Sa....naaeee......
    Sentirete pure un pianto di bambina.
    Uno di voi rimarrà con la donna, mentre gli altri seguiranno i pianti.
    Un ombra stà fuggendo.
    Capirete che quell'ombra ha assalito la donna e ora stà rapendo la bambina che era con lei!!
    Raggiunta "l'ombra" la fermerete (l'oscurità è tale che faticherete a riconoscerne le fisionomie, ma noterete che è alto e "grosso".
    Stringe la bambina al petto, trasportandola come se fosse un pacco.
    Vedendosi alle strette però lascerà cadere la bambina e poi fuggirà.
    State per seguirla quando però deciderete che la bambina HA LA PRECEDENZA!
    anime+girl+surprised+2
    La piccola continuerà a piangere e impiegherete parecchio a tranquillizzarla.
    Quando si sarà calmata la accompagnerete dove si trovava la donna ferita.
    Il post termina Quando arrivate dove il vostro compagno è intento a curarla.
    NON dire in che condizioni è !
     
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    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Hiroshi Nimura
    Parlato Ryōshu Shizen
    Parlato madre bambina

    Dopo aver fatto rapporto al comandante Okamiyama e ricevendo i complimenti da quest'ultimo per la riuscita della missione, Nimura annunciò che senza perdere tempo ulteriore sarebbero ritornati a Konoha.
    Sarà terribile viaggiare di nuovo su quei carri, sono davvero scomodi!
    Povero Shizen, allora sono sicuro che la notizia che sto per darti ti renderà oltremodo contento: ritorneremo a piedi.
    Ryōshu e Masutā rimasero come di pietra alle parole del capitano e quando gli domandarono se stesse scherzando, lui si limitò a concedergli un'occhiata piuttosto eloquente.
    Cavolo...non sta scherzando!
    Per loro fortuna Nimura non era così sadico da farli attraversare a nuoto il tratto marittimo e così si imbarcarono su di un traghetto che li avrebbe riportati al molo da cui erano salpati in precedenza.
    Maledizione, il mal di mare!
    Disse Ryōshu catapultandosi sul bordo del traghetto.
    Come mai all'andata non ne hai sofferto?
    Chiese Masutā meravigliato.
    Beh, stavo dormendo mi pare ovvio!
    Allora dormi, no?
    Beh, ultima notizia: non riesco a dormire a comando! Adesso non ho sonno.
    Non mi pare vero di aver udito queste parole.
    Disse il capitano accennando un mezzo sorriso.
    Il viaggio proseguì lento e noioso, e, tra un rigetto e l'altro Ryōshu e Masutā stavano cercando di perfezionare il loro gioco di squadra con delle prove anche pratiche.
    Contro quei pipponi non abbiamo dovuto ricorrere a qualcosa del genere, magari nella prossima missione, chissà!
    Già, lo spero. Oltretutto non sono ancora riuscito a vedere quanto sei forte...sono curioso al riguardo.
    Arrivarono in vista del paesino a tarda sera e i tre decisero che quella notte avrebbero alloggiato in una locanda.
    Proseguire ora dopo questo viaggio sfiancante e in questa fase della giornata sarebbe controproducente. Sarà meglio affittare delle camere in qualche locanda.
    Questo era più di quanto mi aspettassi. A volte il capitano è davvero magnanimo.
    Ti prego, Shizen, risparmiamela.
    Rispose Nimura facendo ridere Masutā.
    Prima di partire ero piuttosto scettico riguardo chi avrebbe fatto parte della missione con me...mi sono dovuto ricredere. Questi due sono davvero dei tipi particolari.
    Una volta sbarcati, ed aver pagato profumatamente il traghettatore, si misero alla ricerca di una locanda.
    Quel maledetto! Sono sicuro che ci ha fatto sborsare quella somma solo perché ha visto che siamo Shinobi della foglia!
    L'alternativa era lasciarsi trascinare in una diatriba per la quale non avevamo tempo. Molte volte i compromessi sono il metodo migliore per risolvere una situazione che può degenerare.
    Chiesero informazioni agli abitanti del paese quali locande facessero i prezzi più convenienti e finalmente, una volta saputo dove si trovasse, la raggiunsero.
    Dall'esterno non era per nulla invitante: il tetto sembrava restare su per pietà e qua e là dei pezzi di muro si erano staccati dalle pareti dell'edificio; un'insegna traballante era posizionato in alto e recava la scritta "il ninja errante".
    Beh, non sembra male.
    Disse sarcastico Masutā. Ryōshu lo guardò di sbieco.
    Non ti sembra male? E' una stramaledettissima catapecchia! Il letto probabilmente sarà pieno di pulci e se avremo fortuna il soffitto non ci cadrà sulla testa!
    Non esagerare Shizen, Kaminari ha ragione, non sembra affatto malvagia. E poi il nome è così...
    Scontato?
    Evocativo. Sì, evocativo gli si addice.
    Disse Nimura ignorando il commento del genin. Senza aspettare i due, il capitano si avviò veloce verso l'entrata.
    Il mio era sarcasmo a dire il vero...
    Disse Masutā cercando di non ridere.
    Ci sono, tra le altre, due cose che devi sapere su Nimura: non ha il senso dell'umorismo, o per meglio dire...quello che ha è particolare.
    La seconda cosa?
    Adora i nomi fighi. Che diavolo, c'erano altre locande allo stesso prezzo di questa e forse non erano nemmeno così messe male, ma quando ha sentito quel nome deve essere impazzito.
    Masutā si mise a sghignazzare.
    Quell'uomo mi sorprende ogni giorno.
    Da adesso in poi non la finirà più di stupirti, sappilo.
    Seguendo l'esempio del capitano, i due entrarono nella locanda.
    Oh nostra signora di Konoha! Cos'è...QUESTO?
    Disse Ryōshu allibito. Masutā non poteva far altro che concordare con il compagno: l'ambiente in cui erano entrati era decisamente spoglio, eccezion fatta per qualche sedia sparsa per la stanza e un tavolo posto al centro della stessa. Dritto davanti a loro c'era il bancone e a sinistra di questo le scale per salire nelle camere.
    Nimura a quanto pare si era già messo d'accordo con il locandiere, un tipetto dall'aria losca e viscida che continuava a fregarsi le mani, infatti fece cenno ai due ragazzi di seguirlo su per le scale. Una volta salite, giunsero in un corridoio piuttosto stretto ed angusto che sembrava uscito da qualche racconto dell'orrore e il capitano, una volta estratte le chiavi delle stanze, ne lanciò una a Masutā.
    Shizen, Kaminari, a voi la chiave. Buona notte.
    E senza aggiungere altro si ritirò nella sua camera.
    Pensavo che avremmo dormito tutti e tre nella stessa camera.
    Altro appunto sul capitano Nimura: lui dorme da solo, sempre ed in ogni maledetto caso. Che non ti venga poi la malsana idea di andarlo a svegliare al mattino! Per poco non mi beccavo la punta della sua spada dritta nel petto. Ora andiamo a vedere come è la nostra, sempre che si possa chiamare così, camera.
    Masutā diede un'occhiata al numero della stanza e una volta trovata inserì nella serratura la chiave e una volta girata questa, aprì la porta.
    Beh...mi dispiace davvero molto, Ryōshu. Dico davvero.
    Disse Masutā cercando di rimanere serio.
    La stanza, superando le previsioni più nefaste, era dotata di due letti. E basta. Il pavimento era fatto di legno che qua e là si era gonfiato fino quasi a raggiungere in certi punti la conformazione di catene montuose; le coperte e i cuscini dei letti erano sudici, probabilmente non venivano lavati da qualche giorno e alla parete difronte a loro c'era una piccola finestrella con delle sbarre poste all'esterno come protezione.
    Ryōshu cadde teatralmente sulle ginocchia fissando mortificato l'aberrante spettacolo che gli occhi offrivano.
    Masutā, ti prego, lanciami un genjutsu. Qualunque illusione è meglio di....QUESTO.
    L'amico, non riuscendo più a trattenersi, scoppiò in una risata incontrollabile.
    Oh Dio, dopo questo pensò che riderò per i prossimi dieci anni!
    Rassegnandosi all'inevitabile, i due genin si coricarono per la notte e quasi istantaneamente chiusero gli occhi scivolando nel tanto agognato sonno. La missione si era rivelata più stancante del previsto e i loro corpi avevano bisogno di ristoro.
    La luna intanto si era fatta alta nel cielo ed illuminava il piccolo paesino, quasi come la luce dei riflettori su di un palcoscenico. D'improvviso, senza alcuna avvisaglia, un grido disperato squarciò la notte destando i due ragazzi.
    Che diavolo...
    Qualcuno ha gridato, e data l'acutezza di quest'ultimo potrebbe trattarsi quasi sicuramente di una donna.
    Disse Masutā catapultandosi fuori dal letto.
    Stavo dormendo così bene...odio essere svegliato! Ma odio ancora di più chi fa urlare così forte le donne.
    Non ti facevo così...cavalleresco.
    Non è questo; il fatto è che quando urlano sono davvero esasperanti!
    Una volta che ebbero agguantato i loro rispettivi porta kunai, si accinsero ad uscire dalla porta quando quest'ultima si aprì.
    Dunque l'avete sentito anche voi. Ed io che ero sicuro di dover venire a buttarvi giù dal letto! Ad ogni modo, non c'è tempo da perdere; andiamo!
    Insieme al capitano si precipitarono fuori dalla locanda e si divisero per aver più possibilità di trovare chi aveva urlato.
    Vediamo...il grido l'ho sentito provenire da sinistra rispetto a dove ci trovavamo, perciò in questo momento è alla mia destra!
    Corse per le stradine del paese tendendo l'orecchio e aguzzando la vista, cercando di abituarsi al più presto all'oscurità in cui era immerso.
    Maledizione! Dove sei?!
    Dopo pochi secondi di ricerca, avvertì dei singhiozzi provenire da una via, poco illuminata, sulla sua sinistra. Senza indugi la imboccò e dopo qualche passo si imbatté in una donna stesa in una pozza di sangue. Era stata ferita al ventre e aveva già perso molto sangue, non aveva molto tempo.
    C**zo! Questa è messa davvero male!
    Capitano! Ryōshu! L'ho trovata!
    Gridò a pieni polmoni. La donna intanto stava cercando di dire qualcosa.
    Sa....naeeeeee.....
    Sanae? E chi è?
    Come in risposta alla domanda del ragazzo, il silenzio della notte fu disturbato dal pianto di una bambina. Prima ancora di girare la testa nella direzione da cui proveniva il suono, fu raggiunto dai suoi due compagni.
    Capitano! Questa donna è ridotta male!
    Lo vedo da me Kaminari. Ora, non so se centra ma ho avvertito l'urlo di una bambina...
    Sì, prima la donna ha mormorato qualcosa che suonava come "Sanae". Probabilmente è il nome di quella bambina che forse è sua figlia.
    Molto bene. Io resterò qui con lei, voi andate a cercare la bambina. Questa storia non mi piace per niente.
    Senza perdere tempo, Ryōshu gli fece cenno di seguirlo e così partirono in quarta dirigendosi nella direzione da cui proveniva il grido.
    Credi che Nimura riuscirà a salvarla?
    Di certo ha più esperienza nelle arti mediche rispetto a noi, possiamo solamente aver fiducia.
    Decisero di salire sopra i tetti per avere una visuale migliore del territorio e, complice la Luna, disponevano anche di un poco di luminosità.
    Hey! Guarda là!
    L'attenzione del genin era stata attratta da un movimento anomalo avvenuto poco sotto di loro. Aguzzando la vista, entrambi riuscirono a distinguere un'ombra che si muoveva con agilità per le strade; inoltre proprio da quella direzione giungevano urla soffocate.
    E' il nostro uomo!
    Dopo qualche secondo di inseguimento riuscirono a raggiungere il bersaglio che si era infilato in una via buia.
    Maledetto, sta vanificando la luce che la Luna ci sta offrendo!
    Non è uno stupido, facciamo attenzione.
    Entrarono con impeto nella viuzza e in pochi attimi si trovarono a pochi centimetri dall'uomo: nell'oscurità non riuscirono a vederlo in faccia, ma la sagoma dinanzi a loro era piuttosto alta e "grossa". Probabilmente aveva desistito dal proposito di non far gridare la bambina perché ormai le sue grida erano più limpide che mai. La piccola si trovava tra le braccia dell'uomo che la teneva a mo' di pacco. Prima che potessero muovere un dito, lasciò cadere la pargola a terra e se la diede a gambe.
    Sta scappando!
    Disse Ryōshu preparandosi ad inseguirlo.
    No, fermo!
    Dammi un motivo per cui dovrei ascoltarti!
    Istinto.
    La risposta sembrò soddisfarlo e senza dire nient'altro si avvicinarono alla bambina urlante.
    Idee su come farla smettere?
    Beh...parole di incoraggiamento?
    Non lo so...proviamo!
    Il tentativo di farla calmare con le parole si rivelò un fallimento totale. Dopo qualche minuto, Masutā, riuscì a tranquillizzarla cullandola dolcemente tra le braccia.
    Se fossi in te manderei al diavolo la vita da ninja e incomincerei a fare il baby-sitter.
    Parafrasando il capitano Nimura: ti prego, risparmiamela.
    Si avviarono immediatamente verso il punto in cui avevano lasciato Nimura e la donna ferita che distava poche decine di metri da dove si trovavano.
    Spero sia riuscito a fare qualcosa...
    Dopo pochi attimi arrivarono in vista del capitano e della donna, ma, a causa dell'oscurità non riuscivano ancora a vedere bene.
    La prego...capitano!
     
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    Ottimo post
    Mi piacciono i dialoghi che hai imbastito con i vari PNG


    Nimura, nel vedervi scuoterà la testa.
    La bambina capirà e scoppierà a piangere disperata MAMMA!!!!! e correrà ad abbracciare il corpo freddo della madre.
    Avviserete le forze dell'ordine che si occuperanno della donna e , una kunoichi, cercherà di consolare la piccina, offrendole qualcosa di caldo e dolce da bere .
    Uno degli agenti vorrà interrogarvi sull' accaduto.
    Quando avrete raccontatola "vostra versione" LUI vi dirà ..abbiamo identificato la donna: Shizuko Kotori 27 anni, lavorava per una ditta che stoccava il pesce.
    Nessun precedente.
    Il marito è morto 2 anni fà durante una tempesta, era imbarcato su un peschereccio .
    La bambina è sua figlia, Sanae Hikaru 5 anni.
    Pensiamo che sia vittima di una rapina "finita male".....

    poi senza aggiungere altro guarderà la bambina, ora intenta a colorare un foglio con un evidenziatore "rubato" dalla scrivania di qualche agente
    Gli unici parenti che ha adesso è la sorella del padre , a HIGASHIMURA.. la stiamo già contattando...
    Nimura NON lo farà continuare Higashimura è sulla strada per KONOHA....porteremo noi la bambina da sua ZIA!!!
    La piccina passerà la notte in centrale, mentre voi tornerete in albergo.
    La mattina dopo andrete a prendere SANAE e, con lei vi recherete nella casa in cui viveva con la madre.
    Lì la piccola scoppierà di nuovo a piangere mentre voi raccoglirete in due borsoni tutti i suoi (pochi) averi (vestitini, giocattoli, dei soldi che troverete in un vaso nascosto nella credenza)
    Gli agenti di sicurezza vi assicureranno che penseranno loro a raccogliere il resto e spedirlo al nuovo indirizzo.
    Quando avrete finito partirete.
    Il post termina quando abbandonate la casa.
     
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    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Hiroshi Nimura
    Parlato Ryōshu Shizen
    Parlato Sanae
    Parlato agente

    Nimura, alzando lo sguardo verso di loro, scosse la testa con un'espressione triste in viso. La bambina, interpretando nel modo esatto il gesto, si divincolò dalle braccia di Masutā e corse piangendo a dirotto verso la madre.
    MAMMA!!!!!!!!!!!!
    Versando litri di lacrime si strinse attorno al corpo della madre che poco a poco, disperdendo il calore, stava diventando freddo. Quel freddo che probabilmente senti prima di lasciare questo mondo. Masutā non lo aveva mai provato, ma sapeva che un giorno sarebbe toccato anche a lui.
    Questo non è giusto. Dicono che la morte sia imparziale, ma per quanto mi riguarda lo è soltanto quando essa arriva di sua spontanea volontà senza che nessuno forzi la sua chiamata.
    Nimura si premurò di avvisare le forze dell'ordine del paese che, una volta giunte sul posto, si occuparono dello spostamento della salma. Una kunoichi accorsa sulla scena, probabilmente una conoscente della vittima, stava cercando di consolare la piccola Sanae offrendole una bevanda calda ed addolcita da bere.
    Uno degli agenti, dopo aver interrogato alcuni abitanti del paesino, si concentrò sui tre ninja di Konoha.
    Tutti e tre ricostruirono i fatti e nonostante premesse loro sapere l'identità dell'assassino/rapitore, non ottennero una risposta. Uno dei colleghi dell'agente si avvicinò a quest'ultimo porgendogli verso di lui alcuni fogli. Dopo averci dato un'occhiata, disse:
    Abbiamo identificato la donna: Shizuko Kotori, 27 anni, lavorava per una ditta che stoccava il pesce. Nessun precedente. Il marito è morto 2 anni fa durante una tempesta, era imbarcato su un peschereccio . La bambina è sua figlia, Sanae Hikaru 5 anni. Pensiamo che sia vittima di una rapina "finita male"...
    Una rapina "finita male"? E allora perché rapire la bambina? Forse non avendo trovato soldi addosso alla madre, aveva deciso di prendersi la figlia per un eventuale riscatto? Ma allora che senso avrebbe avuto lasciare la donna in fin di vita, chi, dopo avrebbe pagato il riscatto? No...forse ha rapito la bambina per poi venderla al mercato degli schiavi? E' possibile, eppure c'è qualcosa che non torna nella faccenda.
    Mentre Masutā si interrogava sui possibili motivi per cui la definizione di "rapina finita male" non fosse plausibile, l'agente con cui stavano interloquendo stava guardando in direzione della bambina che in quel momento era intenta a colorare un foglio con un evidenziatore che aveva "rubato" da qualche agente nelle vicinanze.
    Gli unici parenti che ha adesso è la sorella del padre , a Higashimura; la stiamo già contattando...
    Interrompendolo senza dargli la possibilità di proseguire, Nimura disse:
    Higashimura è sulla strada per Konoha; porteremo noi la bambina da sua zia!
    Disse con incredibile risoluzione.
    Ryōshu si portò una mano sul volto atta a coprirlo.
    Ed ecco la quarta cosa da sapere sul capitano Nimura: è un maledetto buon samaritano.
    Bisbigliò all'amico.
    E così fu deciso: i tre shinobi avrebbero accompagnato la piccola dalla zia a Higashimura.
    Beh, almeno non allungheremo di molto la strada.
    Non capisco questo tuo essere contrario! Quella bambina ha bisogno subito di avere qualcuno che conosce al suo fianco.
    E dove sta scritto che è un problema nostro, eh? Certo, quella che faremo è una buona azione, e non ho da lamentarmi su questo punto ma...il fatto è che non ci riguarda. Sbaglio?
    Ti sbagli.
    E per quale motivo?
    Al momento non ho risposte valide da fornirti, ma ci penserò su; fidati.
    Sanae passò la notte in centrale mentre gli shinobi ritornarono, con profondo rammarico di Ryōshu , in locanda. Il mattino dopo, svegliati molto presto da un tenace Nimura, si recarono alla centrale per prendere Sanae e portarla alla casa dove viveva con la madre. Una volta entrati nell'abitazione, la piccola, probabilmente sopraffatta dai ricordi che la legavano a quel posto, scoppiò ancora una volta in lacrime. Masutā digrignò i denti.
    Un tale una volta ha detto che smetti di essere bambino quando scopri che un giorno morirai. E' davvero giusto che ha 5 anni, quando stai vivendo la tua vita nella maniera più spensierata possibile, tu debba essere caricato di questa terribile verità?
    Una mano si posò sulla spalla del genin e questi si girò: era il capitano e dal suo sguardo capì che con molta probabilità stava pensando la stessa cosa.
    Nel frattempo Ryōshu si stava già occupando della raccolta degli effetti personali della bambina e i due si unirono a lui. Dopo una minuziosa ricerca riempirono due borsoni in tutto (vestitini e giocatoli più che altro) e dei soldi che trovarono in un vaso nascosto nella credenza; questi erano accompagnati da un biglietto scritto dalla madre "Per la mia piccola Sanae, ti voglio bene...mamma".
    Un sorriso increspò le labbra di Masutā. Quella donna era stata probabilmente una madre degna di tale appellativo...per certi versi gli ricordava la sua.
    Vennero raggiunti dagli agenti locali che dissero agli shinobi che si sarebbe occupati loro di trasferire il resto e spedirlo ad Higashimura.
    Capitano! Non vorrà mica proseguire a piedi con questi borsoni spero!
    Beh, Shizen, mettiamola così: non penso di avere abbastanza soldi da potermi permettere di noleggiare dei cavalli. Ora ritorneremo in albergo per raccogliere i nostri effetti e poi decideremo le modalità di viaggio.
    Si avviarono dunque verso la porta e una volta aperta, uscirono per la strada dirigendosi verso il "ninja errante".
     
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    belli i dialoghi....e questo vale per tutti i post che hai fatto fin' ora!!!!


    Inizia il vostro viaggio verso "casa"
    La bambina rimarrà in silenzio per tutto il tempo, ma almeno non piangerà più.
    La piccina però vi rallenterà parecchio.
    Vi fermerete per riposare.
    Tanto che quando arriverà la sera avrete percorso pochi kilometri.
    Fermatevi a dormire in una radura .
    Farete i turni di guardia.
    Poco prima dell' alba una strana luce , proveniente dal porto attirerà l'attenzione di chi stà facendo la guardia.
    Fiamme.
    Il porto è in fiamme!!
    La cosa è spettacolare e inquietante allo stesso tempo.
    Nimura però lo considererà una PESSIMA COSA!
    vi costringerà a ripartire, porterete a turno la bambina a spalle che, per fortuna, continua a dormire beata.
    vi muoverete per tutta la notte e all' alba sarete in vista del piccolo villaggio di HIGASHIMURA.
    il post termina quando , ancora nel piccolo bosco, sentirete dei rumori alle vostre spalle.
    La bambina continuerà a dormire, per fortuna, mentre voi vi preparerete a "combattere"
    Sentite solo il rumore, ancora non vedere CHI o cosa lo ha provocato
     
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    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Hiroshi Nimura
    Parlato Ryōshu Shizen

    Una volta tornati alla locanda e dopo aver raccolto tutti i loro averi, il quartetto si mise prontamente in viaggio verso Higashimura.
    Nimura decise di non prendersela con comodo e perciò, sfruttando le sue grandi conoscenze geografiche, condusse il gruppetto attraverso una scorciatoia per accelerare i tempi di viaggio.
    Devo dire che sa il fatto suo il capitano in merito alla geografia del nostro mondo.
    Disse un sorpreso Ryōshu.
    Vedi quella stradina laggiù, Masutā? Quella è la strada principale che porta verso Konoha e ancor prima a Higashimura: in linea d'aria siamo sullo stesso punto, ma se avessimo imboccato quel percorso, saremmo ancora un bel pezzo indietro.
    Questa diventa ufficialmente la quinta cosa da sapere su Nimura?
    Direi proprio di sì!
    Sanae rimase silenziosa per tutto il tempo, era quasi come se non fosse lì insieme a loro ma chissà dove; la bambina risultò essere un peso e li rallentò parecchio, tanto che arrivati a sera avevano percorso ben pochi chilometri.
    Quindi il capitano ha deciso di prendere una scorciatoia perché aveva previsto un andamento così poco sostenuto fin dall'inizio.
    Disse Masutā al compagno.
    Sesta cosa da sapere: è maledettamente previdente.
    Verso sera giunsero in una radura e Nimura li fece fermare. Discussero per qualche minuto, dopodiché si accordarono per rimanere lì per la notte, stabilendo inoltre i turni di guardia.
    Dato che l'altra volta è toccato a Kaminari il primo turno, a te l'onore di aprire le danze questa volta Shizen.
    Improvvisarono un campo base in poco tempo e una volta acceso il fuoco, prepararono da mangiare. La cena fu a base di pesce; questi ultimi erano stati pescati tutti da Ryōshu durante il pomeriggio, quando erano passati vicini ad un fiume.
    Le tue doti di pesca si sono rivelate molto utili.
    Già, ma farlo a mani nude è davvero una faticaccia. Potrei costruirmi una canna con un ramo che potrei trovare qui nei dintorni, chissà.
    Detto questo prese a guardarsi intorno, come se il suddetto ramo saltasse fuori da un momento all'altro.
    Nimura, dopo aver trangugiato in fretta e furia la sua razione, decise di perlustrare i dintorni per verificare la sicurezza del posto. Sanae, nel frattempo, dopo aver ingurgitato una quantità di cibo che un bambino della sua età probabilmente avrebbe rigettato, si appallottolò accanto a Ryōshu, usandolo come cuscino.
    Lui la guardò con tenerezza, ma quando si accorse che il suo sguardo era stato intercettato da Masutā, cambiò espressione alla velocità della luce.
    Ma guarda un po' questa! In più che le concedo il mio aiuto, mi usa pure come poggia testa!
    Masutā sorrise.
    A chi vuoi darla a intendere, eh? Gli occhi non mentono, carissimo. Ad ogni modo sono contento di vedere che il tuo cuore non è del tutto ghiacciato.
    Che occhi e occhi! Guarda che non la penso diversamente da prima di partire, sai?
    Io invece credo di aver trovato la risposta da darti.
    Ryōshu lo guardo sorpreso.
    Ma sentilo! E sentiamo, quale sarebbe questa illuminante risposta?
    Prima di dartela, mi occorre sapere altro. Ora mi devi dire cosa ti scoccia veramente nell'aiutare questa bambina.
    Ma te l'ho già detto, è per...
    Risparmiamela, ti prego. Domandarsi se è un problema tuo o meno non dovrebbe essere un problema, anche perché alla fine hai acconsentito a farlo. Nimura prima ti aveva detto che se volevi potevi anche ritornare da solo a Konoha, ma sei restato.
    Ryōshu si limitò a guardarlo torvo.
    Sei davvero snervante, dico davvero. Vuoi sapere quale è il problema? Mi sembra difficile credere che un tipo geniale come te non ci sia già arrivato.
    Geniale...è la prima volta che qualcuno mi rivolge un complimento simile!
    Disse ridendo Masutā.
    Comunque, no, non ci sono ancora arrivato. Ora spiega.
    E' un ordine?
    E' una richiesta, da amico a amico. Sempre che io possa definirmi tale nei tuoi confronti, beninteso.
    Che dubbi del c**zo che hai, alle volte! Certo che siamo amici, baka!
    Bene, allora da amico ti chiedo: quale è il maledettissimo problema?
    Lui rimase in silenzio per qualche secondo, scrutando il cielo notturno alla ricerca di chissà quale stella.
    Ti ho raccontato del passato del mio clan, ricordi? Abbiamo ucciso molta gente e salvata altrettanta. Abbiamo aiutato qualcuno, capisci? Senza che la cosa, poi, ci riguardasse. E adesso...ci disprezzano tutti. Non solo i parenti di quelli che abbiamo mandato al creatore, ma anche coloro che abbiamo aiutato! E non riesco a capirlo, maledizione! Più fai del bene a questo mondo, e più quest'ultimo ti condanna.
    Masutā rimase qualche secondo in silenzio, fissando in modo serio il compagno genin negli occhi.
    Quindi il problema è questo...?
    Disse quasi incredulo.
    Beh, sì. Perché la cosa sembra scocciarti?
    Beh, perché...MI STA SCOCCIANDO PARECCHIO, BAKAAAAAA!
    Senza dare il tempo di reagire, Masutā assestò un colpo a martello sulla testa del malcapitato Ryōshu.
    Per le mutande di Hagoromo! Ti sei forse bevuto il cervello?
    Questa domanda dovrei farla io a te!
    Come, prego?
    Ti infastidisce il fatto di compiere azioni buone se dopo non hai la riconoscenza degli altri, dico bene?
    Hai centrato il punto!
    Beh, lasciatelo dire, è piuttosto patetico.
    I due si voltarono dalla parte opposta all'altro e misero il broncio. Dopo un poco, Ryōshu si girò verso l'amico e gli disse:
    Senti...da quel poco che ti conosco, posso dire che tu non dici cose a caso. Quindi secondo te perché sono patetico?
    Masutā si girò a guardarlo a sua volta.
    Primo: non ho detto che tu sia patetico, ma il motivo che hai addotto; secondo: quando aiuti qualcuno...che diavolo, aspetta, non so come dirlo...tu non lo fai per te con il motivo di avere la coscienza apposto, non lo fai per farti poi osannare dagli altri. Lo fai perché nel profondo della tua mente, sai che è la cosa giusta da fare. Senza un fine, senza aspettarsi nulla in cambio: aiutare qualcuno è un atto disinteressato.
    L'amico rimase a fissarlo per qualche secondo, come meravigliato e senza alcun preavviso scoppiò in una risata fragorosa.
    Oddio! Eccomi qui: Ryōshu Shizen, 17 anni, che si fa dare lezioni di vita da uno che di anni ne ha 16.
    Continuò a ridere per diverso tempo e anche dopo che il silenzio calò di nuovo sulla radura un sorriso rimase impresso sulle sue labbra.
    Un atto disinteressato...è così difficile pensare a qualcosa del genere, sopratutto se sei un ninja. La sai una cosa Masutā? Sei proprio un tipo apposto!
    In quel momento sentirono un rumore e fece "irruzione" nell'accampamento il capitano Nimura.
    Tutto tranquillo mi è parso, stanotte non dovremmo avere problemi.
    Masutā e il capitano si coricarono lasciando Ryōshu a fare la guardia con in parte Sanae che dormiva. Lui guardò prima l'amico e poi la bambina e gli venne da sorridere di nuovo.
    Che cavolo mi sta prendendo? Ahahah
    La notte passò veloce e così anche i turni. Mancava poco all'alba e Nimura, perché era giunto il suo turno di fare la guardia, mentre osservava le stelle che quel cielo limpido gli offriva, si lasciò andare togliendosi la "maschera" di austerità che sempre mostrava agli altri.
    Qualche volta è davvero piacevole essere sé stessi...anche solo per poco.
    La sua attenzione fu colta da un bagliore in lontananza, in direzione del paese da cui erano partiti.
    Si affrettò a svegliare i due genin, i quali rimasero storditi per due minuti buoni prima di rendersi conto di ciò che stava succedendo.
    Perché ci ha svegliati, capitano....
    Il porto Shizen, guarda tu stesso.
    I due scrutarono nella direzione che il capitano indicava e i loro occhi incontrarono quello che sembrava essere...
    Del maledettissimo fuoco!
    E da dove proveniamo noi per giunta!
    Era uno spettacolo ammaliante ma inquietante allo stesso tempo; per quale motivo il porto stava andando a fuoco?
    La cosa non mi piace per niente, anzi, mi sembra PESSIMA. Partiamo immediatamente: Shizen, tu starai in parte a me con la bambina che porterai sulle tue spalle, non c'è tempo per svegliarla; inoltre non c'è motivo di farla preoccupare. Kaminari, tu ci starai dietro offrendoci copertura.
    In pochi minuti smontarono le tende e lasciarono la radura, proseguendo per la scorciatoia di Nimura entrando così in una zona boschiva.
    Non rallentati dal passo lento di Sanae, viaggiarono spediti e all'alba furono in vista di Higashimura.
    Perfetto, ci siamo quasi.
    Dato che era quello più indietro di tutti, Masutā avvertì per primo il suono che veniva da dietro loro. Arrestò la corsa di colpo e, mostrando sempre le spalle rispetto alla direzione del rumore, girò lievemente la testa di 60 gradi, cercando così di tenere la situazione sotto controllo con la coda dell'occhio.
    Incuriositi dalla brusca frenata del genin, Nimura e Ryōshu ritornarono sui loro passi.
    Che succede, eh?
    Forse abbiamo compagnia.
    Rispose lui semplicemente. Nimura mise mano alla sua spada che come al solito era comparsa dal nulla.
    Molto bene. Shizen, qui ce la sbrighiamo io e Kaminari se dovesse trattarsi di qualcosa di serio. Tu preoccupati solo di tenere stretta la bambina.
    Ma se rimango qui non potrei rimanere coinvolto?
    Vero, ma se, poniamo il caso, ci trovassimo difronte dei nemici che ci hanno circondato? Allora ti prenderebbero lo stesso anche se tu ti allontanassi da qui.
    Capito, allora non mi muovo. Masutā. se si tratta di qualche st**nzo in cerca di grane, ti prego, fagli male anche da parte mia.
    Non c'era nemmeno bisogno di chiederlo, Ryōshu.
     
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    Dalla vegetazione uscirà un uomo.
    Veste da monaco e , nel vedervi alzerà le mani, come in segno di resa
    Sengoku-basara-chronicle-heroes-hoganji-kennyo
    Tu e i tuoi compagni gli farete delel domande, ma lui si limiterà a sorridere e a fare gesti.
    Arriverete alla conclusione che O è muto O ha fatto il voto del silenzio.
    A gesti, e scarabbocchiando sul terreno vi farà capire che anche lui è diretto a Konoha...e che vorrebbe unirsi a voi ..per paura dei briganti..
    Quando vedrà la bambina inizierà a sorridere.
    La piccina invece, appena svegliata, all' inizio sarà spaventata dal suo aspetto e, anche se lui si dimostrerà molto gentile lei ne sembrerà intimorita.
    Raggiungerete il piccolo villaggio.
    Nimura ha l'indirizzo della ZIA e vi dirigerete là
    La donna vi guarderà sospettosa, e guarderà ancora più sospettosa la piccina.
    Lei e suo fratello non si parlavano da anni, neppure sapeva che si fosse sposato, avesse una figlia....e fosse morto.
    Ammise che la piccina aveva gli occhi del padre , ma questo non bastava per dire che fosse sua nipote .
    Le dispiaceva, ma aveva già 3 bambini da crescere.
    Nimura decide allora di portarla a KONOHA, là sicuramente troveranno una casa per SANAE.
    Ripartiranno quando la bambina avrà mangiato.
    Lo strano monaco , sempre a gesti, vi dirà che andrà a pregare al piccolo tempio e vi chiede di aspettarlo.
    Tornerà un ora più tardi.
    Ripartirete.
    ancora il viaggio sarà lento, intervallato da soste di vario tipo.
    Quando sarà sera sarete in vista di una locanda isolata , dormire in un letto caldo farà bene a tutti!
    Nella locanda ci sono anche le terme.....QUALCUNO DI VOI DOVRA FARE IL BAGNO CON LA PICCOLA!!!
    Mangerete con calma, il monaco si siederà accanto alla bambina e cercherà di farla ridere.
    Dopo vari tentativi ci riuscirà.
    Andate a letto, dormirete in un unica stanza.
    Al mattino verrete svegliati da un leggero bussare: e l'albergatore con un paio di guardie, vi dirà che i"soldati" vogliono parlare con voi!
    Il post termina QUI
     
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    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Hiroshi Nimura
    Parlato Ryōshu Shizen
    Zia di Sanae
    Parlato albergatore

    Il rumore divenne sempre più forte e i tre si prepararono alla lotta.
    Dal rumore devono essere più o meno quattro uomini...neanche poi tanti.
    Pensò Masutā, subito smentito dalla comparsa di un solo uomo dalla vegetazione.
    Cosa? Era solo lui? E produceva tutto quel rumore?
    Il nuovo arrivato era un tizio alto sui due metri e largo come i due genin messi insieme; era vestito, pareva, da monaco e indossava un copricapo piuttosto inusuale che si ergeva sopra la sua testa di qualche decina di centimetri.
    E quella che diavolo è?
    Masutā rimase sorpreso nel vedere l'arma che il monaco si portava appresso: era più lunga del corpo dell'uomo, si trattava di un bastone di metallo con attaccato un cerchio, fatto probabilmente dello stesso materiale, ad una delle sue estremità.
    Ha l'aria piuttosto letale...meglio stare attenti.
    L'uomo lasciò andare di punto in bianco la sua arma sul terreno, producendo un rumore non indifferente.
    Ma quanto cavolo pesa?
    Il monaco alzò le mani all'aria, come in segno di resa. Nimura gli rivolse alcune domande per sapere chi fosse e cosa ci facesse da quelle parti. Non ricevettero risposta di alcun genere e, prendendo per buono che si trattasse di un monaco, giunsero alla conclusione che avesse fatto voto di silenzio, o che il povero diavolo fosse solo muto.
    Oppure è un tonto totale
    Disse Ryōshu sottovoce. Nimura lo guardò male, dopodiché tornò a concentrarsi sul gigante.
    Molto bene. Sembri essere un monaco, perciò non mi sembra strano che uno come te sia in viaggio proprio come noi...mi chiedo soltanto come mai tu stia facendo il nostro stesso percorso.
    L'uomo, gesticolando e disegnando scarabocchi sul terreno con l'ausilio di un rametto, cercò di comunicare con loro.
    Io non ci capisco nulla...se non riusciamo a capirlo, abbiamo un problema.
    Ryōshu rise sotto i baffi.
    Stai trascurando un piccolo dettaglio.
    Ossia?
    La settima cosa da sapere su Nimura.
    Disse annuendo.
    Uhm...capisco. Anche quest'uomo è diretto a Konoha, proprio come noi. Ci ha chiesto, inoltre, se siamo disposti a farlo viaggiare con noi dato che ha paura di incontrare briganti per la strada.
    Disse Nimura lasciando sbigottito Masutā.
    Ma come cavolo...
    Esperto del linguaggio non verbale.
    Ma quest'uomo sa fare tutto?
    Non lo so...ma conoscendolo sono propenso per il sì.
    L'uomo, intanto, ricevendo il permesso di unirsi a loro dal capitano, si avvicinò ai due genin e quando vide la piccola, che nel frattempo si era svegliata, le sorrise.
    Lei, appena lo vide, si spaventò, probabilmente per il suo aspetto mastodontico e nonostante lui si mostrò gentile nei suoi confronti, continuò a sembrarne intimorita.
    Si rimisero in viaggio e dopo qualche minuto arrivarono finalmente a Higashimura. Nimura, estraendo un bigliettino dalla tasca, prese visione dell'indirizzo della zia, così si diressero verso la nuova casa di Sanae.
    Bussarono alla porta e poco dopo questa si aprì, rivelando una donna sulla trentina che sembrava essere più vecchia di quanto in verità non fosse.
    Chi siete?
    Hiroshi Nimura, chunin di Konoha, molto piacere.
    Disse il capitano inclinando il busto.
    Un chunin! E che cosa può volere un chunin da me?
    Lui indicò semplicemente Sanae.
    Come penso lei sappia, suo fratello è morto due anni fa, lasciando la moglie con la figlia. Qualche giorno fa è venuta a mancare anche la madre e la bambina, che si chiama Sanae, è stata affidata a lei, sua parente più stretta.
    Lei lo guardò sospettosa e ancor di più quando si mise a fissare la piccola.
    Io e mio fratello non ci parliamo da anni. Non sapevo che fosse convolato a nozze, o che avesse avuto una figlia; non parliamo poi del fatto che sia venuto a mancare. Ammetto che la piccina ha gli occhi del padre, ma un indizio non costituisce una prova, mio caro chunin.
    Disse lei senza enfasi.
    Credo di capire.
    Rispose lui freddamente.
    Non mi fraintenda. Se non avessi figli l'avrei presa con me anche senza certezza, ma ho già tre diavoletti a cui badare e non è semplice.
    Ma certo. Scusi per il disturbo.
    Si inchinò ancora una volta e si mise in cammino con gli altri verso il centro del villaggio.
    Ma capitano! Perché non ha insistito?
    Sarebbe stato inutile, Shizen. Tutto qui.
    Probabilmente quella donna nutre qualche genere di risentimento nei confronti del padre di Sanae, e anche se l'avessimo costretta a prendersi cura della bambina, quasi sicuramente non lo avrebbe fatto. Sanae avrebbe vissuto una vita per nulla invidiabile, priva dell'amore che un genitori dà...il capitano è proprio previdente.
    Quindi ora che si fa?
    Beh, non mi sembra ci siano altre soluzioni...perlomeno accettabili. La piccola verrà a Konoha con noi! Laggiù troveremo di sicuro qualcuno che ti prenda con sé, contenta?
    Disse alla piccola, mostrandole uno dei suoi rari sorrisi. Sanae contraccambiò, enormemente felice.
    Cosa? Così? Di punto in bianco?
    Qualcosa da ridire, Shizen?
    Potrei mai?
    Rispose il genin facendo ridere Masutā.
    Il monaco, intanto, aveva ripreso a fare gesti e Nimura stava cercando di interpretarli. Dopo qualche secondo Nimura annuì al monaco che subito prese ad allontanarsi.
    Che succede?
    Ha detto che vuole pregare al piccolo tempio presente qui a Higashimura. Lo aspetteremo qui.
    Passò un'ora e finalmente il monaco tornò dalla preghiera. Si rimisero prontamente in viaggio che però proseguì di nuovo lento e tra una zona boschiva e l'altra, posti in cui si poteva cercare riparo, le soste si susseguivano una dietro l'altra.
    Che diavolo, camminare a questo ritmo lento ti fa passare la voglia di andare avanti...
    Già, non è proprio il massimo.
    Cambiando argomento...secondo te cosa venera il nostro amico monaco?
    Disse indicando con il capo l'omaccione.
    Non saprei che dirti, ad ogni modo sono affari suoi, no?
    Questo è vero. Tu invece? Credi in qualcosa?
    Sii un po' meno generico.
    Oh andiamo! Sai a cosa mi riferisco.
    Vuoi sapere davvero come la penso?
    Se te l'ho chiesto.
    Masutā si schiarì la voce.
    Potrei dirti che credere a qualcosa che non puoi vedere, sentire o toccare sia stupido. Potrei dirti che credere a ciò che si vede è molto più sensato anche se non esente da dubbi. In cosa credo? A tutto e niente.
    Ooooook. Temo di non riuscire a seguirti.
    Disse Ryōshu scuotendo la testa.
    Come posso farti capire...c'era un tale una volta, un ninja coi fiocchi da quello che mi hanno raccontato, che disse: "ogni uomo vive condizionato dalle proprie conoscenze e dai propri giudizi a cui da il nome fallace di realtà. Ma le conoscenze e i giudizi sono cose ambigue. È possibile che la tua realtà sia un miraggio. Senza dubitarne, tutti vivono nelle proprie false convinzioni." Ora hai capito?
    L'amico si limitò a fissarlo ancor più esasperato.
    Senti, lasciamo perdere. Ho capito che da te non ci si possono aspettare risposte comprensibili.
    Verso sera, dopo ore di cammino, arrivarono nei pressi di una locanda isolata e Nimura decise che dormire in un letto caldo avrebbe giovato a tutti.
    Il locandiere ha detto che ci sono le terme.
    Ma è perfetto!
    Anche Sanae verrà alle terme, contenta piccola?
    Lei sorrise e annuì.
    Ma insieme a noi?
    Che domanda stupida, Shizen. Non avrai mica vergogna di una bambina voglio sperare.
    La mia è stata una domanda stupida, ma la sua insinuazione lo è altrettanto!
    Molto bene, allora nessun problema. E tu, ovviamente, avrai l'onore di badare alla piccola.
    Ma...ma...
    Sapevo di poter contare su di te, Shizen.
    E senza aggiungere altro, dandogli le spalle, si allontanò.
    Ryōshu si voltò a guardare disperato Masutā che nel frattempo soffocava le risate.
    Dopo le terme, che furono davvero una cura miracolosa per la loro stanchezza, andarono a cenare nella sala da pranzo della locanda. Al tavolo il monaco, sedutosi vicino alla bambina, cercò di farla ridere. Lei sembrava ancora restia a dargli confidenza, ma dopo un po' l'uomo riuscì a farla ridere.
    Che tipo!
    Pensò Masutā. Eppure c'era qualcosa che non gli tornava: le apparenze forse ingannavano, ma un uomo così grosso e con un arma del genere poteva davvero temere un assalto di briganti? Inoltre proprio quella sua corporatura massiccia fece sorgere un'altra domanda al giovane genin.
    Assomiglia vagamente a quella sagoma che io e Ryōshu abbiamo visto quella notte...la sagoma del rapitore della bambina. Ma forse sono io che sto congetturando troppo e se Nimura non ha avuto nulla da ridire sull'ingresso del monaco nel gruppo, posso stare tranquillo.
    Dopo aver consumato il pasto, colti dalla rilassatezza che le terme avevano infuso in loro, andarono a coricarsi immediatamente godendosi un meritato sonno ristoratore.
    Il mattino sembrò arrivare più presto del previsto, ma i due genin e Sanae (Nimura e il monaco dormivano in altre stanze), non sembravano volersi svegliare. Masutā fu destato da un leggero bussare alla porta e, incuriosito, si alzò dal letto. Il rumore sembrava aver svegliato anche Ryōshu.
    Che ora è...
    Disse in evidente stato comatoso.
    Sempre troppo presto per te, a quanto pare! Aspetta che vado a vedere.
    Si avviò dunque verso la porta e la aprì. Davanti a lui si presentarono l'albergatore scortato da un paio di guardie.
    Ah, salve! Noi veramente staremo ancora dormendo, per le pulizie potete passare più tardi.
    Disse Masutā cercando di emulare le battute del suo compagno genin. Quest'ultimo, che stava osservando la scena, incominciò a ridere sottovoce.
    Questa era davvero buona!
    L'albergatore sembrò non gradire la battuta e con tono serio disse:
    I soldati vorrebbero interloquire con lor signori.
    Masutā si limitò ad alzare lievemente il sopracciglio sinistro.
    Dal tono, più che un invito, sembra un ordine! Chissà di cosa vorranno parlarci.
     
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    Quando Aprirete la porta le guardie vi saluteranno gentilmente per poi dirvi Testimoni affermano che ieri abbiate incontrato AMI HIKARU Al momento il nome non vi dirà nulla, poi uno di voi capirà:
    La zia della bambina!!
    La donna è stata trovata dal figlio maggiore MORTA nella sua casa...e molto probabilmente voi siete stati gli ultimi a vederla viva!!...VORREMMO FARVI DELLE DOMANDE... La cosa vi lascerà senza fiato.
    NIMURA, si girerà verso di voi e LA BAMBINA????
    Anche voi vi volterete e noterete che la bambina è sparita....insieme al monaco.
    UNO sguardo veloce tra voi e VI CAPIRETE!
    Nimura si girerà verso le guardie, bloccando la porta.
    Tu e l' altra uscirete dalla finestra e andrete alla ricerca del MONACO.
    Quando lo raggiungerete sarete in una radura, appena fuori dal villaggio.
    La scena ha qualcosa di FAMILIARE
    Spiega come, ma capirai che il "monaco" ha ucciso la madre della piccola, l'aveva rapita almeno fino a quando non l'avete fermato...e ha ucciso pure la zia!
    ATTACCATELO!
    Gestisci SOLO il tuo PG
    NON dire cosa fà la tua compagna!
    SCHEDA RIASSUNTIVA
     
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    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Hiroshi Nimura
    Parlato Ryōshu Shizen
    Parlato guardia

    Proprio mentre Masutā si stava chiedendo per quale motivo le guardie volessero discutere con loro, il capitano Nimura fece la sua comparsa.
    Kaminari! Che succede qui?
    Era proprio quello che mi stavo chiedendo, capitano.
    E Shizen dov'è?
    Uno sbadiglio esagerato fu la risposta. Nimura si mise una mano sul volto e incominciò a scuotere il capo.
    Mi chiedo perché faccia ancora queste domande.
    Ryōshu finalmente si era deciso ad alzarsi dal letto e stiracchiandosi si avvicinò al gruppetto riunito davanti alla porta.
    Beh? Ancora non si sa cosa vogliano?
    Una delle guardie si fece avanti e li salutò gentilmente.
    Testimoni affermano che ieri abbiate incontrato Ami Hikaru.
    I tre shinobi rimasero in silenzio. Quel nome non manifestava alcun ricordo nelle loro menti e pensarono inizialmente ad uno sbaglio.
    Ami Hikaru? Non conosciamo nessuno con quel...
    La zia di Sanae!
    Disse Nimura interrompendo il genin.
    La zia di Sanae...? Beh, ha senso. L'unica persona con cui abbiamo parlato da quando siamo qui, oltre al locandiere è proprio lei.
    Vero, ma perché siete venuti a dirci questo?
    La donna è stata trovata dal figlio maggiore...morta nella sua casa. Molto probabilmente voi siete stati gli ultimi a vederla viva! Vorremo farvi delle domande.
    Silenzio. La notizia era troppo assurda per essere metabolizzata in poco tempo.
    Morta? Se sono venuti a farci delle domande questo può voler dire che non è stato un incidente....
    In quel momento Nimura si girò di scatto verso i due genin trapassandoli con il suo sguardo.
    La bambina???
    Masutā e Ryōshu si girarono a loro volta e videro il letto di Sanae vuoto.
    Stiamo scherzando?!
    Era impossibile da credere, ma la bambina era come sparita nel nulla. Questo dava luogo a diverse ipotesi che Masutā analizzò all'istante.
    Potrebbe essersene andata di sua spontanea volontà, ma non ne aveva motivo. Qualcuno può averla indotta a seguirlo, ma Sanae mi pare una bambina che difficilmente da confidenza...l'unica è che qualcuno sia penetrato nella nostra stanza e l'abbia rapita. Il tutto senza che noi ce ne accorgessimo!
    I tre si guardarono negli occhi e si intesero all'istante.
    Con permesso capitano!
    Disse Ryōshu dirigendosi verso la finestra con l'amico.
    Figurati Shizen, assicuratevi soltanto di salvarla.
    Nimura si girò di scatto verso le guardie e li bloccò prima che potessero irrompere nella stanza a fermare i due genin.
    I due si lanciarono e atterrarono pochi metri più sotto e nell'istante in cui poggiarono i piedi per terra, tendendo i muscoli al massimo, scattarono verso l'uscita del villaggio.
    Spero che il capitano non abbia problemi...
    Oramai lo conosci anche tu! Quei poveri babbei farebbero meglio a stare tranquilli se non vogliono accorciare in maniera tragica la loro permanenza in questo mondo.
    La loro ricerca durò qualche minuto e li condusse al di fuori del perimetro del villaggio. Si ritrovarono in una radura e davanti a loro videro il "monaco" con in braccio la bambina che ancora dormiva.
    La scena è leggermente diversa dall'ultima volta, eh monaco?
    Disse Masutā rivolto all'uomo. Quest'ultimo rimase zitto ma l'espressione bonaria aveva abbandonato il suo volto; ora era completamente l'opposto, il viso deformato in una smorfia di rabbia.
    Ultima volta? Che intendi?
    E' lui il rapitore. Quella sagoma scura che abbiamo inseguito quella notte.
    Cosa? E' lui?
    Già. Se ci pensi la sagoma grande e grossa che avevamo chiaramente distinto è equiparabile alla sua. Se ti ricordi, poi, Sanae era spaventata quando aveva visto per la prima volta il nostro "monaco"; beh, semplicemente perché non era la prima volta! Sanae aveva potuto avere un punto d'osservazione migliore di noi quella notte e ha potuto elaborare meglio l'immagine del rapitore e l'aveva dunque riconosciuto!
    Ohi, ohi! Frena un attimo, Masutā.
    Disse Ryōshu divenuto serio tutto a un tratto.
    Vuoi dire che questo ci ha presi in giro per tutto questo tempo?
    Esattamente.
    Ryōshu incominciò a scuotere la testa e si mise a fissare il gigante.
    Ragazzone, queste rivelazioni mi hanno fatto davvero inc**zare, sai? Non ti piacerà vedermi in quello stato.
    Il monaco non sembrò curarsi delle minacce, tant'è che si mise a sorridere sprezzante al loro indirizzo.
    Sei molto sicuro di te, non è vero? Probabilmente fai anche bene. Sai, sono molto bravo a capire se qualcuno è forte o meno e tu secondo la mia stima non sei male. Ma lascia che ti dica una cosa: se non ci renderai Sanae indietro, tra non molto le tue gambe non riusciranno più a reggerti in piedi.
    Il monaco divenne serio e, ritrovando la sua spavalderia, li invitò a farsi sotto gesticolando con la mano.
    Ci sta ancora prendendo in giro...nulla da dire, ha le p**le! Ma questo è fin troppo per uno poco paziente come me.
    Lo attaccheremo insieme, ma sta attento; dopotutto, anche se ne ignoro i motivi, ha ucciso sia la madre che la zia di Sanae e questo lo rende un assassino.
    Tranquillo Masu! Lo sai che sono prudente.
    Masutā tese i muscoli delle gambe e senza avvertire Ryōshu, scattò in avanti verso il "monaco".
    Se lo attacco con uno dei jutsu che conosco rischio di ferire Sanae...Se uso delle armi lui la potrebbe usare come scudo...L'unica è cercare di colpirlo a mani nude, facendogli allentare la presa sulla piccola. Spero che in quell'istante, Ryōshu, capisca cosa voglia fare e invece che attaccare cerchi di strappare Sanae dalle grinfie di quel maledetto!
    Ormai a pochi centimetri dall'uomo, Masutā caricò il montante con il destro e mirò al volto dell'uomo.
    Mi fido di te, Ryōshu!

    Scheda riassuntiva:

    CITAZIONE
    Azione di movimento 1: mi porto a ridosso del "monaco"
    Azione offensiva - attacco semplice: sferro un pugno in direzione del volto dell'uomo
    Chakra consumato: //
    Chakra rimasto/posseduto: 40/40
    Ferite: //
    Condizioni pisco-fisiche: desideroso di portare Sanae al sicuro.
    Armi rimaste: 1 kunai, 6 spiedi, 10 makibishi, 3 palle di luce.
    Posizione: in una radura.
    Distanza dall'avversario: a pochi centimetri dall'avversario.

    Calcoli:

    CITAZIONE
    Attacco corpo a corpo [Forza + Velocità] /2 = [2+3] /2 = 2.5
     
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    Il tuo compagno eseguirà un attacco usando un kunai come arma da taglio.
    Il monaco parerà il tuo pugno ma il KUNAI lo ferirà al braccio con cui tiene la bambina, la presa si allenterà.
    LA bambina in lacrime correrà tra le braccia del tuo compagno
    Il monaco vi guarderà in silenzio.
    I suoi occhi urlano "MORTE"
    Veloce sferrerà un colpo col dorso della mano nella tua direzione, mirando al volto poi arretrerà mettendosi in difesa

    scheda riassuntiva
    Azione offensiva 1 Sferro un pugno mirando al volto
    Azione di movimento: arretro di 5 metri
    Chakra consumato: //
    Chakra rimasto/posseduto: 40/40
    Ferite: 2 punti ferita
    Condizioni pisco-fisiche: ??
    Armi rimaste//
    Posizione: in una radura.
    Distanza dall'avversario: circa 5 metri

    Valore attacco 3
    Forza 3.
     
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    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Ryōshu Shizen

    Il "monaco" aveva i riflessi pronti, non c'era che dire: riuscì a parare il pugno di Masutā con un tempismo perfetto.
    L'ha fermato...
    Il volto del "monaco" assunse un espressione compiaciuta che però fu subito rimpiazzata da incredulità: il genin, nonostante non fosse riuscito a colpire il nemico, sorrideva.
    Il sorriso ha già abbandonato il tuo viso? Non vorrai dirmi che già ti sei dimenticato che siamo in due, vero?
    Ryōshu, che si era tenuto dietro il compagno per celare la propria presenza temporaneamente, sgusciò fuori dal nulla e con il kunai riuscì a portare un fendente al braccio del gigante che allentò la presa sulla piccola Sanae, facendola cadere a terra. La piccina fu svegliata dal capitombolo e dopo un leggero spaesamento iniziale, comprendendo in modo incredibilmente veloce la situazione, si mise a piangere e corse immediatamente tra le braccia di Ryōshu.
    Devo darti più credito da ora in poi.
    E lo sai solo ora?
    Il "monaco" nel frattempo si stava massaggiando distrattamente il braccio, guardando trucemente i due genin con degli occhi che sembravano sentenziare la loro condanna a morte.
    Quello sguardo non fa altro che aumentare la rabbia che ho nei tuoi confronti. Se vuoi una rivalsa, non hai che da accomodarti!
    Il maledetto non se lo fece ripetere due volte: con grande velocità sferrò un colpo con il dorso della mano in direzione di Masutā. Il genin, grazie ai suoi riflessi, riuscì a vedere chiaramente il colpo e riuscì a pararlo anche se a stento. Dopo il colpo, il "monaco" arretrò di circa cinque metri.
    La sua forza fisica, come avevo previsto, è davvero pazzesca. Nonostante abbia parato il colpo, sento come un intorpedimento che si estende sulla zona colpita...
    I due rimasero a fissarsi per diversi secondi in cagnesco e la tensione saliva in un crescendo sempre più incalzante.
    Dici che è preoccupante se ti dico che mi sto eccitando?
    Beh, cerca solo di starmi lontano per ora, eh?
    Masutā rise di gusto. Respirò a pieni polmoni e nel mentre mescolò il chakra dentro il petto cercando di dargli una forma; concluse il tutto effettuando i sigilli necessari per usare la nuova tecnica che aveva appreso.
    Hai parato il mio pugno, ma come te la caverai con questo?
    Mise la mano dinanzi alla bocca e sbuffò in direzione del "monaco".
    Che la tua anima dilaniata dal male possa finalmente bruciare all'inferno: Goukakyuu no Jutsu!

    Scheda riassuntiva:

    CITAZIONE
    Azione difensiva - schivata: paro il colpo del "monaco"
    Azione offensiva - tecnica energia gialla: Palla di Fuoco Suprema
    Arte del Fuoco: Palla di Fuoco Suprema - (Katon: Goukakyuu no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Elemento: Fuoco
    Livello: D
    Posizione delle mani: Serpente - Pecora - Scimmia - Cinghiale - Cavallo - Tigre
    Descrizione: Una tecnica di fuoco molto potente, dove chi la utilizza deve aver impastato un buon quantitativo di chakra per utilizzare questo attacco. La tecnica si fa, usando il chakra concentrato nella parte del petto, dove lo si fa mescolare nei polmoni dal quale uscirà con l’aria e poi andrà a verso l’avversario a forma di una palla grande (5 metri quadrati circa) , poi per dare forma e direzione alla fiamma , si mette la mano destra davanti alla bocca.
    [Consumo : 6]
    [Richiede: Chakra Katon]
    [Richiede: Abilità Zen uguale o superiore a 2]
    [Slot ferita: minimo 1 – massimo 4]
    [Costo: 25 Ex]
    [Energia: Gialla]

    Chakra consumato: 6
    Chakra rimasto/posseduto: 34/40
    Ferite: //
    Condizioni psico-fisiche: eccitato dallo scontro
    Armi rimaste: 1 kunai, 6 spiedi, 10 makibishi, 3 palle di luce
    Posizione: in una radura
    Distanza dall'avversario: circa 5 metri

    Calcoli:

    CITAZIONE
    Parata: riflessi 3, quindi: [Destrezza + Velocità]/2 -----> [3 +3]/2 = 3
    Palla di fuoco suprema, quindi ninjutsu: Destrezza = 3

    Considerazioni:

    CITAZIONE
    Ho i riflessi a 3, dunque vedo l'attacco arrivare ma la parata non è del tutto completa in quanto le due velocità si eguagliano...però non credo di ricevere dei danni, dico bene?
     
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    LA difesa ha precedenza sul' attacco quindi la parata è completa.
    Ti confermo le lodi che ti ho già fatto per come gestisci i tuoi dialoghi e i vari PNG

    IL fuoco lo avvolgerà
    Finalmente il monaco emetterà un "verso" ma sarà più un grugnito che altro.
    Il tuo compagno e la bambina si allontaneranno dallo scontro, il monaco cercherà di seguirli, ma solo dopo aver eseguito un palmo distruttivo nei tuoi confronto

    Azione di movimento 1; mi avvicino al mio avversario
    Tecnica offensiva Palmo distruttivo (7)
    PALMO DISTRUTTIVO - (Houshou - Crushing Fist)
    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: D
    Questo taijutsu puo rilevarsi molto debilitante per il corpo del nemico se esso viene colpito, la tecnica consiste nel colpire, con il palmo della mano, il nemico al petto o all'addome, richiede una discreta forza per causare piu danni possibili.
    [Consumo: 7]
    [Richiede: Abilita Corporee uguale o superiore a 2- forza uguale o superiore a 3]
    [Slot ferita: 1-3 se si possiede forza 5 danno 2-4]
    [Costo: 40 Ex]
    [Energia: Gialla]

    Azione di movimento 2 inseguo il tuo compagno e la bambina
    Cackra consumato: 7
    Chakra rimasto/posseduto: 33/40
    Ferite: 6 punti ferita con leggere ustioni
    Condizioni pisco-fisiche: ??
    Armi rimaste//
    Posizione: in una radura.
    Distanza dall'avversario: circa 8 metri

    Valore attacco 3
     
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    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Ryōshu Shizen

    La palla di fuoco creata da Masutā colpì in pieno il "monaco" che fu avvolto dalle fiamme sprigionate dalla tecnica. Finalmente un verso, che sembrava più ad un grugnito, uscì dalle labbra dell'uomo che questa volta sembrò accusare il colpo.
    Anche dopo essere stato investito dalle fiamme, riesci a concedermi solo un misero grugnito di dolore?
    Il "monaco", che sembrava essersi ripreso un poco, era furente dalla rabbia e fissava il genin con sommo disprezzo negli occhi.
    Oltre alla forza possiede anche una resistenza fuori dal comune...a quanto sembra in questo scontro non potrò non impegnarmi.
    Ryōshu intanto aveva preso in braccio la bambina con l'intenzione di allontanarsi.
    La situazione qui è un po' troppo incandescente, se sai cosa intendo. Mi secca lasciarti qui contro l'energumeno, ma la sicurezza di Sanae penso abbia la precedenza.
    Di certo non ti porterò rancore per questo, hai ragione. E poi posso cavarmela egregiamente.
    Ma certo che puoi, altrimenti non avrei tutta questa fiducia nei tuoi confronti.
    Disse Ryōshu sorridendo. Masutā lo fece a sua volta e alzò il pollice all'insù.
    Una volta messa Sanae al sicuro ti raggiungerò con Nimura.
    Per allora avrò già terminato lo spettacolo.
    Tsk, spaccone!
    Senza dire altro scattò in direzione del villaggio, con la bambina in spalla, cercando di fare più in fretta che potesse.
    Masutā si girò nuovamente verso il suo avversario preparandosi al prosieguo dello scontro ma il "monaco" lo colse di sorpresa: quest'ultimo era scattato verso di lui e cogliendolo di sorpresa stava preparando una tecnica da usare contro il genin.
    La posizione della sua mano...un maledetto palmo distruttivo?!
    Seppur colto di sorpresa, i suoi riflessi vennero in aiuto e con prontezza riuscì a parare il colpo che però lo fece barcollare.
    Se mi avesse beccato in pieno...oh cavolo, non voglio nemmeno pensarci.
    Il "monaco" si accorse che il suo colpo non si era rivelato del tutto vano, perciò si mise all'inseguimento di Ryōshu e Sanae approfittando del momentaneo impedimento del suo avversario.
    Quindi pensi di poterti occupare di tutti noi, contemporaneamente, senza problemi?
    L'adrenalina si espanse nel corpo di Masutā e senza perdere tempo si lanciò alla rincorsa del nemico: il "monaco" poteva anche essere più forte, ma il più veloce era senz'altro lui.
    Non importa quanto tu corra, il fulmine sarà sempre un passo avanti a te...
    Riuscì in pochi secondi a raggiungerlo e usando la sua velocità come spinta, si preparò ad eseguire il "vento della foglia".
    Tu non vai da nessuna parte, "monaco"! Non prima che io ti abbia sentito parlare!
    Ripassò mentalmente lo schema di attacco: nemico girato di spalle, dunque il suo primo calcio, portato con la destra, avrebbe impattato con le sue costole; il secondo, con la sinistra, avrebbe colpito dalla parte opposta del primo attacco ed infine, il terzo ed ultimo calcio avrebbe colpito in mezzo alla schiena.
    Konoha Senpuu!


    Nelle precedenti schede riassuntive mi sono dimenticato di aggiungere alle armi rimaste anche un sigillo esplosivo...chiedo venia.


    Scheda riassuntiva:

    CITAZIONE
    Azione difensiva - parata: paro il "palmo distruttivo" del nemico.
    Azione di movimento: mi lancio all'inseguimento del "monaco"
    Azione offensiva - tecnica energia gialla: Vento della foglia
    Vento della Foglia - (Konoha Senpuu - Leaf Spinning Wind)
    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Una serie di colpi che vengono portati con le gambe, i colpi sono più potenti, veloci e meno prevedibili di chi attacca normalmente. I calci sono 3 e vengono portati dal ninja dove vuole lui, basta che uno venga portato con le destra e il successivo colpo con la sinistra. Se si ripete la tecnica due volte nello stesso scontro, viene prevista più facilmente. [La seconda volta che si usa in uno stesso combattimento il ninja bersaglio ha il 50% delle possibilità in più di schivarlo]
    [Consumo: 10]
    [Richiede: Velocità uguale o superiore a 1]
    [Slot ferita: minimo 1 – massimo 4]
    [Costo: 30 Ex]
    [Energia: Gialla]

    Chakra consumato: 16
    Chakra rimasto/posseduto: 24/40
    Ferite: //
    Condizioni psico-fisiche: infastidito dal'atteggiamento del "monaco"
    Armi rimaste: 1 kunai, 6 spiedi, 10 makibishi, 1 sigillo esplosivo, 3 palle di luce.
    Posizione: in una radura.
    Distanza dall'avversario: a ridosso dell'avversario.

    Calcoli:

    CITAZIONE
    Parata: riflessi 3, quindi: [Destrezza + Velocità]/2 -----> [3 +3]/2 = 3
    Vento della foglia, quindi taijutsu: [Forza + Velocità]/2 -----> [2 + 3]/2 = 2.5
     
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    Il colpo andrà a segno.
    Il tuo avversario barcollerà, m a, prima di cadere, lancerà una palla di luce che ti accecherà .
    Questo gli permetterà di scappare.
    Proverai a inseguirlo, ma il suo vantaggio è enorme!
    Tornerai all' albergo per scoprire che Nimura è stato arrestato.
    Il tuo compagno e la bambina si nasconderanno mentre tu cercherai di far evadere il tuo capo squadra.
    Mentre lo farai NIMURA ti fermerà!
    Dovete portare la bambina al sicuro..e parlare con la HOKAGE!
    Siete ninja di KONOHA,
    Anche se non sei d'accordo ubbidirai!
    partite per KONOHA e, quando giungerete andate direttamente dalla capo villaggio a fare rapporto e a dirle COSA è successo"
    Il post termina PRIMA che facciate rapporto, appena entrati nel suo studio.
     
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