Missione Kiri : Coraggio e Risolutezza

pt: blaze9

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  1. blaze9
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    Parlato Kameji
    Pensato Kameji
    Tanako Orihama
    Kamui
    Miyu
    Mizukage


    Il colpo andò a segno, ma da quella sottile e inerme nebbiolina bianca, che velava il tutto come candida neve discesa dal cielo e disparsa nell'aere, si poteva intravedere come la figura di Miyu il sordo non accennò a muoversi o a schivare il mio jutsu Suiton. Non pensavo di essere così potente.
    Diamine che colpo che gli ho sparato... Forse ci sono andato troppo piano...
    Sarcastico pensai, naturalmente distaccato da quella che era la pietà ancora. Si era messo sulla mia strada nella direzione opposta alla mia, ed è naturale che in un incidente uno dei due ne esca vincitore del conflitto. Non volevo per nessun motivo che il mio villaggio fosse toccato, e non avrei mai permesso a nessuno di farlo, fosse stata anche la mia famiglia.
    Evitiamo di spender chakra inutile...
    Dissolsi subito il jutsu del velo di nebbia. Dinnanzi ai miei occhi si profilava il corpo di Miyu a terra, singhiozzante, sul punto di perder conoscenza e forse lasciarci le penne.
    Cazzo l'ho proprio steso!!!
    Mi avvicinai quel tanto che basta per guardare i suoi occhi brillare. Per la prima volta li notai, erano azzurri e densi di colore, come il cielo. Le mani che a fatica si muovevano si sciolsero in un tentativo disperato di raggiungermi. Allungò la destra prima di cominciare a singhiozzare, estese il mignolo veros il mio volto, a puntar il sole in quell'umida battaglia.
    -Kameji...Non riesco a combattere contro di te. Sei stato l'unico amico che io abbia mai avuto, anche se mi prendevi in giro, non fa niente... Quello che conta è che io ti abbia conosciuto frequentandoti quel tanto che basta per poterti conoscere. Ti auguro una lunga vita... E spero che un giorno tornerai a prendere Shizuka...
    Una lacrima lenta e calda le scolcò il viso, e così a fiotti cominciarono a seguire, mentre il dito lievemente si abbassava, e gli occhi si chiudevano. morto non si poteva dire, fatto sta che perse conoscenza da vero eroe. Con un tonfo in quel tetro silenzio cadde la speranza di una persona che aveva perduto tutto, ma che non perse mai la voglia di amare.
    Fa buon viaggio Miyu-sama...
    Mi commossi anch'io, ma non tanto da piangere.
    Sono un ninja ed ho compiuto la mia scelta!!!
    -Sai... Si dice in giro che chi nasca privato della vista e dell'udito, sviluppi poi in maniera sensazionale gli altri sensi del corpo... Tu hai sviluppato anche il senso dell'onore: come relitto sei arrivato ma come eroe hai versato la vita... Ti ricorderò sempre Miyu. E' vero che ti ho preso in giro, ma ora non posso che cambiar quegli insulti in stima. Se non ti fossi schierato contro Kiri, sono sicuro che saremmo diventati ottimi amici... O forse lo siamo già...
    Sorrisi al nulla, preso in controtempo dall'emozione di quegli occhi spenti, di quel viso che ancora emanavi lievi aloni vitali oramai deboli. Il suo futuro incerto rendeva la vita precaria e ogni emozione ancor più forte.
    -E poi... Troverò Shizuka, e con lei fuggirò da quella prigione... Tornerò quando sarò più forte... Anche se non puoi sentirmi... Questa è una promessa!!! E non l'ultima presa in giro...
    Mi voltai e cambiai strada cominciando a girovagare in direzione della città quando una rapida successione di metallici colpi sfrecciò nella mia mente.

    Vado a dare man forte a Tanako.
    L'ansia ancora mi attanagliava la gola, ma oramai avevo imparato a conviverci e a riuscir a dominarla quasi alla perfezione. Le ultime parole e una promessa fatta secondi addietro, le tenevo sospese ancora nel profondo del mio cuore, e nonostante io sia rude e abbastanza celato in volto, ce l'avrei messa tutta per adempiere a quella promessa. Cominciai a muovere passi in quella direzione, circa una cinquantina di metri a sud-ovest. Arrivai a tutta birra macinando passi in quel prato fiorito che sapeva di sangue. Un sangue amaro, che ha macchiato un foglio che non può essere cancellato: la vita.
    Arrivai a circa una dozzina di metri quando ecco che una figura più alta, probabilmente quella di Kamui, si stacco e rimase a circa cinque metri di distanza dal suo avversario. mi feci coraggio e macinai gli ultimi passi affiancandomi alla figura di Tanako.
    Devo rimanere concentrato. Questo qua mi fa secco, ho poche probabilità di vincere da solo... Molto probabilmente in questa battaglia sarò solo di supporto.
    Con sorpresa abbastanza palese ed evidente, celata sui miei flebili lineamenti, notai come il combattimento si fosse smorzato all'istante. Sembravano tutte e due in procinto di rimanere fermi e statici, intenti a chiarir qualche diverbio nonostante impugnassero ambo una spada.
    Questo silenzio spettrale non mi piace...
    -Tanako, mi chiedo ancora oggi perchè tu ci abbandonasti... Eravamo culo e camicia, io e te. Eravamo i secondi in comando al servizio di Zeref, sai...
    Cosa?!? Tanako era nell'organizzazione??
    Fui stupito di una tale notizia a primo impatto, rimasi indi in silenzio chiuso nella mia mente.
    Può essere che sia stato un infiltrato come me e che magari l'abbiano scoperto prima di portare a termine la missione...
    Il combattimento pareva esser giunto agli sgoccioli, con un far rapido in seguito Kamui rinfoderò la sua preziosissima e leggendaria arma, dando apparente cenno di resa o di armistizio.
    -Mi ero ripromesso di non prestare più il fianco... Ho giurato che non avrei donato mai più la mia amicizia ad un estraneo, e che non avrei più creduto alla parola di un compagno... Ma poi è arrivato lui...
    Il suo dito destro si levò in un cenno indicatorio: indicava me. La scena fu abbastanza commovente, ma riuscii a celare quella tetra emozione dal mio volto, tenendola lontana dai miei lineamenti seri e abbastanza provati.
    -Era cosi caparbio... Ho capito subito che non me la raccontava giusta, ma nei suoi occhi ho rivisto i tuoi... E per la seconda volta... Ho ceduto alla tentazione di avere un amico. Ma ora basta con le chiacchiere... Avanti fallo!!! Lo sai bene che sei più forte e che non riuscirei mai a batterti...
    Tanako di scatto gli mostro le spalle rinfoderando a sua volta velocemente la spada. in quel momento, ai miei occhi, si paleso la prova di una vera amicizia.
    Ho ancora molto da imparare... Io ad un amico ho tolto la vita... Tanako invece l'ha risparmiata in onore del loro legame...
    -Kamui-sama... Il destino tesse le sue trame senza che noi ce ne possiamo accorgere... Forse se non aveste scelto di schierarvi contro Kiri ora potreste essere un maestro, un buon padre... Ma forse non è troppo tardi ancora. Non torni da Zeref-sama... Non è mai tardi per avere una famiglia...
    Fui serio, pienamente serio, l'ansia svani del tutto. Vicino a Tanaho mi sentivo al sicuro.
    Il vero valore di un eroe, non sta nel prendere una vita, ma nello scegliere di salvarla...
    -Io come amico ti volto le spalle per la seconda volta... Ora vattene. Se ci tieni alla nostra amicizia, fai la scelta giusta... Sei ancora in tempo...
    Sembrava serio, ma la voce era più gelida e ammonitrice del solito. Il dito puntatore di Kamui si abbassò del tutto, mi guardò infine un'ultima volta negi occhi, per poi voltarmi le spalle, e cominciare ad allontanarsi di qualche metro, per poi sparire.
    Forse non erano proprio cattivi... Erano soltanto... Ciechi...
    -Avresti dovuto salutarlo... Questa è l'ultima volta che tu abbia avuto l'opportunità di vederlo... Zeref non accetta fallimenti!!
    Alle sue parole non risposi.
    -Il battello di ritorno dovrebbe partire fra circa un paio d'ore... fai rapporto immediato al Mizukage e consegnagli i documenti...
    Annuii con un cenno del capo.
    -Si Tanako-sama... E grazie di tutto!!!
    Mi sorrise e sparì, lasciandomi una mansione importante.

    Il ritorno fu molto più breve. Il tempo del viaggio fu lo stesso, ma i miei pensieri e la soddisfazione di aver completato una missione mi rendeva pieno di gioia, ma soprattutto, non vedevo l'ora di tornare alla mia patria.
    Non vedo l'ora di tornare a Kiri... Mamma, papà, sto arrivando!!!
    Il battello sbarcò due giorni dopo in piena mattinata, senza che me ne accorgessi più di tanto. Quei giorni erano voltati, e nulla di straordinario pareva essere successo. Sceso, mi recai subito di corsa all'ufficio della Mizukage. non vi era la nebbia e si riusciva a intravedere tutto benissimo.
    Non è cambiata di una virgola!!!
    Ero felice di essere finalmente a casa.

    Bussai alla porta del kage poco dopo, facendo il tragitto in fretta e furia. Avevo le ali ai piedi, volevo tornare a casa anche se so che mi si sarebbe prospettata una bella e succulenta ramanzina. Ma ero disposto a pagare questo arduo prezzo per rivedere i volti allegri dei miei genitori.
    -Avanti!!!
    Tuonò una fredda e apatica voce. la mia destra girò lentamente il pomello e mi introdussi rapido nell'ufficio vuoto del capo, lasciando richiudere con un lieve e lento movimento la porta alle mie spalle.
    -Mizukage-sama...
    Mi prostrai in un solenne inchino per rialzarmi poco dopo e allungare la destra estraendo i documenti dalla tasca interna della mia veste bianca. Glieli prsi con fare aggraziato. Li afferrò e li passo in rassegna con lo sguardo rimanendo impassibile.
    -Sono alcuni documenti rinvenuti nella base di un'organizzazione criminale ben congegnata il cui capo è un tale di nome Zeref...
    Figlio di puttana, Zeref, ti ammazzerò e mi riprenderò Shizuka!!!
    -Essi pianificavano un attacco a Kiri e stavano raccogliendo ingenti armamenti con dei soldi ricavati da un contrabbando di tonici illegali ricavati dalle erbe che crescevano a fiotti in zona... Ho rubato anche il documento dei falsi bilanci... Sono segnate anche le entrate in nero e la cronologia dei contrabbandi...
    Non posso credere che tenga in pugno persone come Kamui e Miyu!!!
    Il kage osservò un'ultima volta attentamente i documenti, mugugnando gravemente con la voce. Il volto rimase impassibile. Mi salì lievemente l'ansia, domato da tal nobile e sublime portamento.
    -Puoi andare...
    Mi deliberò in cotal modo, lasciandomi uscire dal suo ufficio, senza complimenti nè delucidazioni sull'esito. In fondo però, l'esito della missione era si fondamentale, ma l'incontro con Miyu mi aveva reso ancor di più attaccato alla mia famiglia. Ora il mio unico desiderio, era quello di vedere i miei genitori!
     
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