Kodoku 孤独 ¬ Anbu Code Name: Kodoku 孤独 ¬ Villaggio: Kirigakure no sato ¬ Età: 16 ¬ Grado: Anbu Medico ¬ Energia: Rossa
Legenda
~ Parlato ~ Pensato ~ Himeko ~ Akiji
~ Fare luce sulla questione. ~
L'anbu si svegliò per primo. Scorse i raggi solari illuminare il soffitto di legno della sua stanza. Con la forza dell'addome si tirò su. Sbadigliò da dietro la maschera. Il pessimo alito mattutino vi rimase a stagnare all'interno. Odio dover dormire con quest'affare sulla faccia. Kodoku fece scrocchiare quante più ossa poteva e lasciò il suo giaciglio. Riprese tutto il suo armamentario e con il mantello sulle spalle uscì dalla camera. appena chiuse la porta sentì Akiji che probabilmente si era appena svegliato. Andò Nell'atrio della locanda, dove trovò un tavolo al quale sedere. Non ci volle molte prima che che il suniano si unisse a lui per il primo pasto. I due si scambiarono un cenno di intesa. Kodoku rimase pensieroso sulla missione, voleva mettere le mani su quel mukenin e tornare a Konoha il più velocemente possibile. La forza di un jinchuuriki è tutta nel suo bijuu, ma non lo ha più, non ha più nessun bijuu in lui il suo potenziale è dimezzato. HImeko non ci mise molto a raggiungerli. Si sedette di fianco ad Akiji, sembrava raggiante. Dormito bene Hime-chan? Un largo sorrise tagliava la faccia di Akiji, non aveva bisogno di chiederlo, il buon'umore della donna faceva stare bene anche lui. Himeko annuì energicamente con un movimento del capo, poi chiese con vitalità. Voi? I due instaurarono così une felice conversazione durante il pasto mattutino. Kodoku se ne stette sulle sue. Mentre guardava i due conversare animosamente, sentiva qualcosa al suo interno agitarsi, ma non capiva cosa fosse. Ultimato il pasto si rimisero in marcia. L'allegra conversazioni dei compagni di Kodoku sembrava non avere fine. Camminavano fianco a fianco e l'anbu li seguiva a un metro di distanza. Guardava le loro spalle muoversi a ritmo con il loro tono di voce. Parlarono di tutto e niente. Il kiriano, pur non volendo, dovette sorbirsi tutte le loro chiacchiere. Apprese che Akiji era fidanzato con la cameriere bionda, collega di Himeko, ciò spiegò il suo comportamento apprensivo nei suoi confronti. Kodoku non seppe spiegarsi quella situazione. Mi ha detto di essere innamorato di Himeko, allora perchè sta con un'altra? Non credo che nella vita si possa amare più di una persona e quel suo atteggiamento protettivo e il modo in cui la guarda rendono piuttosto palese chi vuole davvero avere come compagna. La sua relazione con Yoko, che sarebbe la cameriera bionda, va piuttosto bene anche se lui è stato per molto tempo via dal villaggio e questo ha creato qualche malumore. Ed ecco perchè gli shinobi non sono fatti per avere legami. Da parte sua Himeko nominò tanti nomi diversi, dai vezzeggiativi che usava ad ogni sembrava avesse confidenza con tutti. Deve essere piena di amiche. I discorsi della kunoichi erano, però, piuttosto privi importanza. Parlava di cose banali e avrebbe preferito che la maschera gli otturasse anche le orecchia. Di tanto in tanto, con il viso nascosto dalla spalla, gli lanciava occhiata e dopo averlo osservato cominciava con le domande. Tutte troppi personali per ottenere risposte concrete. Kodoku si sforzò di non risponderle con troppa indifferenza, aveva capito che il suo animo era debole e preferì non offenderle, un po' provava pena per quello che le era successo. Ma la ragazza sembrava non capire e le domande cadevano come pioggia in autunno. Che scocciatura! Un piccolo avvallamento fu scorto all'orizzonte, per un attimo i discorsi cessarono, ma poi continuarono normalmente. Sembravano dirigersi verso la collina che si stagliava minacciosa verso il cielo. Era uno di quei monti spogli, dove non cresceva nè erba nè alberi poichè l'intera superficie era ricoperta di roccia. Solitamente vi si formerebbe del muschio, ma quel clima era troppo asciutto. Lì deve esserci la caverna base del mukenin. Avanzarono verso la montagna, quando il villaggio che sorgeva ai suoi piedi calò il silenzio sui ninja. L' ultimo messaggio degli inseguitori è arrivato da QUI!! Il tono, prima spensierato e allegro era cambiato in entrambi i suniani. Ora sembrano seri, tesi, quasi preoccupati. Himeko piantò lo sguardo a terra. E..adesso? La preoccupazione era palpabile, sembrava quasi tremasse. Forse l'ho sopravvalutato, non sembra essere una grande shinobi. Il Kazekage è stato chiaro!! NON VOGLIO!!!...io...io. HIME-CHAN. Kodoku si sentì di nuovo il terzo incomodo. La voce di Himeko tremava, non era ben chiaro se fosse più spaventata per Itami o per ciò che gli sarebbe accaduto. TU..TU non sei "stato là!!" ..non..non hai visto QUEL..QUEL BUCO!!!..non..non hai sentito..il suo dolore.....la sua rabbia!!!.....non hai sentito Quella "VOCE"!! Le ginocchia erano deboli e vibravano come corde di chitarra, non ressero il peso della ragazza che cadde al suolo sulle ginocchia. Il mio nome.....RIPETEVA IL MIO NOME!!!....LO CAPISCI? Non capisco. Prova forse pena per lo stesso uomo che ha abusato di lei? è colpa mia!! Colpa sua? Non è colpa sua se quel tipo è diventato un pazzo. Akiji si buttò al suo fianco e la strinse tra le forti braccia. Himeko si lasciò andare in un pianto isterico e il suniano la strinse ancor più forte. Kodoku storse il naso a quella scena. Uno... shinobi non dovrebbe mostrare i propri sentimenti. Eppure sentì una fitta al cuore, non capiva da cosa fosse originata, ma qualcosa in lui si agitava, un desiderio primordiale al quale non sapeva dare spiegazione. Ancora con gli occhi lucidi, la kunoichi si rimise in piedi. Akiji la scortò in una locanda. RIPOSATI!!....ci penseremo noi a ITAMI!! NO!!....non....non....è troppo pericoloso!! Tranquilla!!!....se avremo bisogno di te ti chiameremo. Quelle parole non mascheravano per niente l'inganno che si celava dietro di esse. Non avrebbero mai chiamato in causa la kunoichi neppure se le loro stesse vite fossero state in pericolo, almeno questo era il pensiero di Akiji. Kodoku ritenne, più semplicemente, che Himeko non fosse all'altezza della situazione e in battaglia sarebbe stato solo d'intralcio. Ma... Con un gesto fulmineo, Akiji affondò il pugno sullo stomaco della ragazza. Ella si piegò in avanti sussultando e il ninja di Suna sfruttò quell'apertura per colpirla alla nuca. Mi spiace. La afferrò prima di farla cadere al suolo inerme, priva di sensi. La portò in una stanza e la lasciò sul letto. Finalmente potevano dar inizio alla ricerca del mukenin. Per fortuna era..FUORI DI SE!! Si concentrò sull'anbu. Dovremmo occuparci noi due di ITAMI... a dir la verità vorrei pensarci da solo.... MA... Ma sei obbligato a collaborare con me. Anche io, nei tuoi panni, avrei voluto risolvere la faccenda personalmente. Ma dobbiamo sottostare ai nostri kage. Uscirono dal villaggio e avanzarono verso la collina. Dovettero salire di quota per alcuni decine di metri. Kodoku non aveva idea di dove stessero andando, ma Akiji si muoveva agilmente fra i sassi, come se sapesse già dove andare e infatti così era. Non è la prima volta che lo hanno cercato fra questi massi. Mi chiedo che senso abbia nascondersi in un luogo dove chi ti da la caccia sa come trovarti. Sarà pazzo davvero quel tipo. L'altra volta si era nascosto qui.. Speriamo che non sia troppo furbo da aver cambiato nascondiglio. Erano arrivati all'imboccatura di un'oscura caverna. Vi si addentrarono senza indugi. L'interno era immerso nelle tenebre, Kodoku non vedeva a più di due metri dal suo volto. Notò alcuni massi accostati alle pareti. Avanzano in uno spettrale silenzio. Avanzare nel buio non era mai stata una buona idea, Kodoku era tentato di far luce, quando sentì qualcosa vibrare nell'aria. Vide degli oggetti venirgli incontro, così, con un gesto fulmineo compose il sigillo del cane e prese il posto di un sasso al suo fianco. Vide un'ombra più scura delle stesse tenebre in cui erano immersi muoversi a una ventina di metri da loro. Non so chi sia, ma se è Itami lo scopriremo presto. Appena finito di sussurrare al suo compagno, il kiriano scattò in avanti per una decina di metri. goccioline di olio nero caddero al suolo perdendosi in quell'oscurità. Subito dopo, quando la superficie di nuda roccia che formava il pavimento e le pareti della grotta, ne era intriso, compose rapidamente dei sigilli. Sentì il chakra ribollire nel proprio petto. Lo soffiò fuori e questo prese la forma di una rovente palla di fuoco. Non solo avrebbe dovuto colpire l'avversario, ma reagendo con il liquido infiammabile avrebbe creato una fiammata ancora più distruttiva e sarebbe rimasta a bruciare quel tanto che bastava per far luce durante il duello. Vedremo se si tratta veramente di Itami.