Missione Kiri : Coraggio e Risolutezza

pt: blaze9

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    Ormai il sole sta calando su kiri, e la nebbia si addensa ancora di più...le luci dei lampioni sembrano aure sospese nel tempo, mentre tu attraversi la via di casa. Ma a fermare la tua routine sarà un ninja che nella notte, ti porgerà una missiva. Che dice che devi correre immediatamente dal kage. Non farai passare altro tempo, e corri immediatamente da lui..

    Eccoti ragazzo, devi partire subito, una nave ti sta aspettando al porto kurasano, devi affrettarti , eccoti 250 ryo per l'equipaggiamento, le direttive della missione ti saranno fornite, da un tuo collega una volta sbarcato...adesso vai !

    raggiunto il posto ti imbarcherai su l'unica nave che sta salpando, e il tuo viaggio durerà due giorni. Chiudi il post una volta che avrai raggiunto l'isola torjama. buon lavoro

    [ l'ambientazione del viaggio è a tua descrizione - i ryo non spesi andranno persi ]
     
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    Il sole accenna a calar nel crepuscolo serale lasciando spazio alla fitta nebbia che ricopre il cielo terzo e il paesaggio circostante. Si isparge nell'aere come fumo e in poco tempo ricopre tutto il villaggio impedendo a chi è per strada di vedere dinnanzi ai suoi piedi. La luna e le stelle assenti ma presenti in questa fredda sera d'estate. L'umidità sale lasciando che il freddo penetri fin dentro le mie ossa. Ero per strada in quel preciso momento, i miei piedi scandivano ritmicamente e incessantemente il passo moderato che fui costretto a rallentare per l'avvento dei mistici banchi. L'eco dei passi che dalla strada si ripercuoteva nella zona circostante fungeva da navigatore per qualsiasi passante che solcasse quelle strade. Aguzzai le orecchie, per ascoltar quei suoni e capir la posizione delle altre persone. Volevo evitar incidenti stupidi.
    Non si vede una bega con tutta questa nebbia.
    Pensai nella mia testa, portandomi nel frattempo sotto la tettoia dei palazzi al fine di orientarmi per le strade bianche osservando le insegne, o quello che ne era visibile al momento. Tutto era bianco, a volte passavano a fender la nebbia delle sagome scure, per sparire più avanti pochi metri dopo. I lampioni facevano quel poco di luce; parevano spettrali con un alone di mistero davanti. La loro fonte fioca rendeva il tutto più fantasmagorico: parevano sospesi nel tempo.
    Così farò fatica a rientrare a casa. Ho sempre odiato la nebbia così fitta.
    Mugugnai nella mia testa abbastanza seccato. Le mani scivolarono dentro le tasche dei pantaloni mentre incessante percorrevo la strada per tornare alla mia umil magione ove consumare una serata all'insegna del rilassamento e concludere con un buon sonno ristoratore.
    Un'altra sagoma tagliò la nebbia in due, ma questa volta essa pareva situata sulla mia medesima direzione. Così fu. Lentamente si avvicinò a me, ma solamente a pochi metri riuscii a scorgerne pienamente la sagoma corporea e a dettarne i lineamenti abbozzati. La luce dei lampioni era poco, indi la figura mi comparve nella penombra, in parte oscurata, in parte visibile. Si ferma proprio dinnanzi a me.
    Pare un chunin della nebbia...
    Mi saltò all'occhio il suo modo di vestire, classico di quelli del suo grado, ma probabilmente potevo anche sbagliarmi in quel momento, vista la scarsa visibilità.
    -Tu sei Kameji Ashimizu?
    Cercava me. Balzò alla mia attenzione subito il gelido tono con cui mi richiamò. Mi spaventai un pochino, una voce fredda in un'altrettanto buia e nera sera, mise un po' di inquietudine nelle mie membra stanche e logore. Ma la mia giornata non era destinata a finire come sperassi.
    -Si!!
    Risposi secco e convinto. Indi osservai la figura a me dinnanzi estrarre con un rapido movimento della destra, da chissà quale tasca o apertura nel suo vestiario, una lettera ancora sigillata. Con far disinvolto me la porse affinchè la stringessi nelle mie fredde mani.
    -Tieni!! Da parte del Kage!!
    Pronunzio freddo dopo avermi scaricato la bega di una responsabilità simile. Non ebbi nemmeno il tempo di controbattere, che subito la figura del superiore svanì persa nei meandri di quell'invisibile paesaggio. Si ecclissò del tutto dalla mia vista compiendo probabilmente un balzo, ma ai miei occhi risultò soltanto una sagoma in meno in quella bianca e fitta nebbia.
    Che vorrà mai da me il Kage??
    Ero abbastanza irrequieto all'idea che il più alto dei piani governativi di un villaggio si era mosso verso di me, ultima pedina di Kirigakure.
    Meglio aprirla subito!!
    Ero in parte curioso e in parte agitato, ma sapevo bene che soltanto rimuovendo quel sigillo avrei potuto dare una sfoltita ai miei intensi dubbi. Indi lo rimossi con fare tranquillo, la destra ferma toglieva quella placca rossa. Ne lessi subilo il contenuto a bassa voce, con fare riflessivo.
    -Kameji Ashimizu, shinobi di Takigakure, sei pregato di raggiungermi al più presto nel mio studio.
    Finii di leggere e la mia agitazione salì. Fatto sta che non persi tempo e mi voltai in direzione opposta a quella di casa, procedendo a passo sostenuto, nonostante la fitta nebbia, verso lo studio ove sembra partita la missiva. La destra richiuse la lettera e la infilò in tasca, rimanendoci. la gemella imitò la compagna. Le mie mani erano più calde chiuse in tal loco, risparmiavo loro di poter percepire a fior di pelle quella densa e gelida foschia.
    Cosa avrò mai combinato per andare a finire nello studio del Mizukage??
    Mi tormentai pensando a questa opportunità. Nelle mie membra sottili, già abbastanza confuse, si fece spazio salendo dal nulla un pizzico di sana preoccupazione, che in seguito tramutò in ansia. Tutto accadde rapidamente, mentre i miei piedi macinarono quei folti metri che mi separavano dalla mia meta iniziale, più mi avvicinavo al palazzo, più il mio cuore batteva forte. Mai avrei immaginato quello che accadde dopo.

    Arrivai ben presto sotto il luogo del richiamo, e presi rapido a salire una di quelle rampe che portano al palazzo col terrore di precipitar giù da esse per causa della bruma. Con gran sollievo varcai l'entrata del tenebroso palazzo. Mi destreggiai rapido per quei corridoi, fiero di poter far uso della mia vista, e subito giunsi all'ufficio del Mizukage. Il cuore mi salì in gola, mi spinse a deglutire sonoramente in preda al terrore.
    O la va o la spacca...?
    Mi feci coraggio e tolsi la destra dai pantaloni, poggiandola con le nocchie sulla porta imponente che mi si protraeva innanzi. Feci pressione fino a far scaturire da esse il propagarsi di alcuni battiti.
    -Avanti.
    Una voce fredda e atona dall'altra parte mi rispose. Ebbi un brivido lungo la schiena; non avevo mai sentito un tono peggiore di quello del maestro Ichimaru. Ruotai la maniglia, estraendo nel contempo dalla tasca la mancina, e varcai quella porta. Dinnanzi a me, dietro una scrivania, la figura imponente del Kage. Capelli corvini e cristallini, lunghi ricadevano dietro la schiena aiutati da una scura fascia in prossimità della fronte. Sguardo penetrante, e sopracciglia che disegnavano un motivo astratto, quasi come un tatuaggio. Una cicatrice sotto la guancia destra del kage saltò subito al mio occhio, forse frutto di mille battaglie e sacrifici.
    -Buonasera.
    Lo salutai in tutto rispetto e reverenza, prima che la destra della controparte possa farmi segno di accomodarmi ad una sedia a lui frontestante. Segui alla lettera il consiglio e presi posto dinnanzi alla sua figura. Da vicino metteva ancora di più i brividi.
    Speriamo solo non mi metta a fare i servizi sociali...
    Pensai sempre convinto di aver combinato qualcosa di losco per esser richiamato nel suo studio. Statuaria e professionale, la figura della massima autorità cominciò a parlare.
    -Eccoti ragazzo, devi partire subito, una nave ti sta aspettando al porto kurasano, devi affrettarti , eccoti 250 ryo per l'equipaggiamento, le direttive della missione ti saranno fornite, da un tuo collega una volta sbarcato...adesso vai!
    Mi consegno nella destra una seconda busta contenente i soldi. La mia angoscia tramutò in felicità. Un sorriso si paleso sul mio volto. Avevo dinnanzi il kage, ma non mantenni del tutto la freddezza.
    -Certamente!!
    mi alzai quindi dalla sedia con ben stretta nella destra la busta da spendere in armeria, e mi fiondai a passo lento, verso la porta. La richiusi alle mie spalle tutto felice.
    Caspita... E' la mia prima missione ufficiale!!
    Stentavo ancora a crederci.
    Se non sbaglio l'ultimo battello parte dal porto fra un'ora... Ho tutto il tempo per far visita a mia madre!!
    Cominciai a correre per i corridoi di quel palazzo, uscendo in poco tempo dalla struttura. la fitta nebbia mi riportò alla realtà e mi ricordo che era difficile giungere a casa in queste condizioni. Poco m'importò in quel momento, e presi a correre fendendo la foschia.

    Come faranno i ninja a muoversi in questa nebbia io non lo so...
    immerso nei miei pensieri continuai a correre stando attento a qualsiasi sagoma comparisse sulla strada. Evitai per poco un paio di urti, ma non mi fermai a chiedere scusa e partii a razzo verso casa. Strada facendo, in maniera del tutto involontaria, passai dinnanzi all'armeria. Mi fermai di colpo.
    Pensavo di passarci dopo... Ma visto che ci sono...
    Senza neanche concludere la frase nella mia testa penetrai nel negozio a compiere una rapida spesa.
    i giocattolini presi dopo la promozione li lascio a casa. Avendo lo stesso budget posso comprare le stesse cose.
    Il mio ragionamento non fece una piega; sapevo già, visto la precedente esperienza, ove trovare tutto ciò che mi serve per la mia missione. Rapido, destreggiandomi abilmente tra quelle ampie file di banconi, presi le medesime attrezzature dell'ultima spesa. Stavolta al bancone vi era un vecchio dall'aria stanca. Sembrava muto, o forse la tarda ora gli impediva di proferir parola.
    Poggiai tutto il malloppo che avevo in mano sul suo bancone, quindi ecco che subito comincio a fissar i miei acquisti con aria esperta. Aprii quindi rapido la busta del Mizukage e constatai l'effettiva presenza dei soldi. Quindi li porsi al cassiere.
    -Sono giusti 250 ryo.
    Affermai, il cassiere li contò e con un cenno della destra mi mise di smammare. infilai quindi tre kunai e due shuriken nella prima tasca del porta kunai; nella seconda invece cinque spiedi e dieci makibishi; nella terza una palla di luce e un sigillo esplosivo; nell'ultima cinque metri di bende e cinque di filo di nylon. Indi mi allacciai in vita il porta kunai.
    Uscii dal negozio e corsi verso casa. Le prime goccioline di sudore cominciavano a farsi spazio sulla mia pelle albina. Ciò non mi fermò, e mi feci tìstrada rapidamente in quella spettrale atmosfera in direzione di casa. Fui felice di veder comparire dopo qualche minuto, all'orizzonte, la figura della porta di casa. Senza suonare varca il soglia. Spaventai la mia incolpevole madre.
    -Kameji!!! Ma ti sembra il modo di entrare!!!
    Subito parti la strigliata. Non mutò il mio aspetto felice.
    -Mamma... Non ho tante spiegazioni da darti... Ti dico solo che devo partire adesso per una missione.
    Non diedi moltee spiegazioni in quel momento. il volto di mia madre si tramuto in un misto di malinconia e preoccupazione.
    -Non può rimandare a domani??
    -No mamma. Vado all'estero in missione e tra poco mi parte la nave. Mi spiace ma devo lasciarti.
    La salutai con un cenno della destra, prima di uscire rapido di casa. Non diedi molte spiegazioni alla figura genitrice, fatto sta che avevo poco tempo a disposizione.
    -Fa attenzione!!!
    Mi urlo da lontano, ma feci involontariamente orecchie da mercante. Ero preso solamente dalla missione.
    Devo fare in fretta!!
    Mi incoraggiai a muover più velocemente le gambe, il sudore scendeva a fiotti, ma non ci feci caso.

    Mi mangiai in tempo record quelle strade fino ad arrivare giusto di qualche minuto in anticipo all'imbarco della nave. Il porto Kurasano era abbastanza grande, ma non persi tempo. nella nebbia imponente una sola figura emergeva, una sola nave faceva trasparire la propria imponente sagoma.
    Avanzai con passo celere e mani lungo i fianchi fino alla figura dettata dal mio istinto. Avevano appena chiuso l'imbarco passeggero, e ora stavano caricando alcuni cassoni di provviste e altro materiale nella stiva. La destra rapida estrasse la lettera del Kage.
    -Scusi. Dovrei salpare anch'io su ordine del Mizukage.
    mi avvicinai ad uno dei due marinai che si occupava della scorta. Osservò la lettera con fare attento e titubante. Era la lettera datami dal chunin e vi era scritta solamente la solenne convocazione. Me la diede poi buona. Si illuminò in volto come se sapesse del mio arrivo.
    -Prego vai pure!! Salta su nella stiva!! La porta in fondo a destra ti porta al ponte dei passeggeri.
    Mi indico con la destra una porta visibile anche se a data distanza. Il volto pareva allegro e speranzoso. Non capii il perché.
    -Grazie.
    Non persi tempo e attraversai la stiva, imbarcandomi così nella nave. pochi attimi dopo il portellone della stiva si chiuse e la nave partì.

    Non avendo cabina raggiunsi uno di quegli stretti corridoi con ai lati delle scomode panchine messe li allo scopo di facilitare la vista del mare. Guardai fuori da un'oblò a caso, solo nebbia regnava. Le bianche pareti mi misero sonno, solo un paio di luce del retro delle cucine dei ristoranti rimasero accese sul ponte. Regnava il buio, vigeva sovrano il silenzio.
    Tentai di sdraiarmi su quello scomodo legno, era notte fonda ed ero stanco. Il sudore appiccicato sulla schiena divenne oggetto di una smorfia di disappunto. Non ebbi altra scelta, su quella ruvida panchina, cercai di addormentarmi come un barbone.
    CITAZIONE
    Era una calda giornata di sole, estiva. Si stava svolgendo in quell'ampio cortile dell'accademia, la seconda fase dell'esame genin. Io e Shinuken, il mio fido compagno di scuola, eravamo in piedi al centro di un ring di terra battuta. Siccome lo feci copiare nella prova scritta per solidarietà, il maestro Ichimaru decise per noi un destino avverso e bruttissimo. Soltanto chi avesse vinto quel duello, avrebbe avuto l'onore di diventare un genin. Da amici divenimmo avversari. Non avevo molta voglia di lottare, al contrario mio, Shinuken era determinato a vincere.
    -Siamo destinati a lottare Kameji!! E non aspettarti che la vita di un ninja sia tutta rose e fiori.
    Tentò di spronarmi in qualsiasi modo; ma non furono le sue parole a farmi fare il passo verso il mio avversario, bensì il ricordo dei miei genitori. A loro ho promesso di diventare un grande ninja, e in quel momento avevo tutta l'intenzione di continuare ad onorare la mia promessa; anche a costo di perdere un amico.
    Alzai lo sguardo e lo fissai con decisione.
    -Shinuken. A quanto pare sembra che oggi le nostre strade si debbano separare... Ma un giorno...
    Presi fiato, era un momento solenne.
    -...Un giorno ci rincontreremo e allora entrambi avremo un coprifronte. E' una promessa!!!
    Le ultime parole scambiate, prima di metter mano alle nocche e cominciar a scambiarci i primi vivaci colpi. Lottai contro Shinuken, e alla fine ne uscii vincitore grazie ad un colpo di mano geniale. La mia destra lanciò una palla di luce e subito l'altra mano, nella più totale confusione del mio avversario, lanciò un kunai con sigillo esplosivo. Quella mossa mi decretò vincitore sotto gli occhi di Ichimaru; alla fine avevo compiuto la mia scelta. Shiniken fu bocciato, io invece passai l'esame.

    Mi svegliai, era ancora piena notte. Guardai fuori dall'oblò ancora. Un immane deserto candido oscurava una qualsiasi vista, non si riusciva a vedere nemmeno il mare; la nebbia dominava il paesaggio e nelle sue calde e morbide braccia tutto avvolgeva.
    Non riesco a dormire!! Ma perchè??
    Mi alzai abbastanza stranito da quella panchina. Forse la scomodità, o forse la tensione per la prima missione mi impedivano di chiudere occhio.
    Questo è il destino di un ninja. Non si sa mai cosa ti possa spettare il giorno dopo.
    Realizzai soltanto in quel momento quanto fosse precaria la mia vita e così la stessa sorte toccava agli altri shinobi.
    Bisogna pensare a sopravvivere giorno per giorno. E io ho compiuto una promessa ad un amico..
    Mi alzai facendo leva sulle mani da quella ruvida panchina beige, per dirigermi a passo lento e calmo verso una direzione sconosciuta. Avevo voglia di camminare, non sapevo il motivo né il movente; sapevo solo che quella era la cosa giusta da fare in quel momento.
    ...E intendo mantenerla!!!
    Mi allontanai dal ponte fino a prendere una rampa di scale metalliche sulla destra, e sbucare così in superficie della nave. L'aria fredda e la foschia solleticavano la mia pelle albina rendendola gelida. Iniziai a girovagare attaccato a quel parapetto in metallo bianco perlato che si confondeva nella nebbia. Attorno a me il ponte era deserto, mi era compagnia solo la notte.

    Continuai a passeggiare per svariati minuti, prima che un'ombra comparisse sulla mia traiettoria. Il mio volto si fece curioso e sospetto, le mie fattezze malinconiche mutarono alla volta di quella figura. Era confusa, ma pareva tenesse nella mano destra un oggetto. A poco a poco fendette la foschia venendomi incontro.
    -Compare anche te di turno??
    Mi domando improvvisamente con naturalezza. Avanzando verso di lui notai che portava la divisa da marinaio. Il volto si mostro emergendo da quel fitto banco color panna, e con un'espressione sorpresa si accorse di aver sbagliato a indovinare.
    -Scusa ti ho scambiato per un mio collega.
    Nella destra stringeva una bottiglia di rum mezza vuota. Non aveva l'aria di chi fosse ubriaco, ma nemmeno mostrava la classica allegria di chi si è lasciando andar lievemente ai profumi dell'alcool.
    -Non si preoccupi. Mi sa dire dove siamo diretti??
    Mi prese un dubbio, d'altronde il Kage non mi aveva svelato la destinazione. Il mio viso divenne perplesso.
    Sto qui da dove sbuca??
    -Ma come? Allora cosa ti sei imbarcato a fare??
    La domanda mi prese in controtempo, ma me l'aspettavo. indi con scaltrezza e freddezza elaborai rapidamente una risposta.
    -Mi sta salendo un dubbio atroce. Penso di aver sbagliato nave.
    Per poco non mi fregavo da solo... Devo stare più attento.
    Mugugnai assorto nella mia mentre, mentre il marinaio fece una smorfia e tralascio il discorso della destinazione senza una risposta.
    -Dimmi piuttosto perchè sei qui a quest'ora...
    Mi guardò in cagnesco, e subito mise mano alla bottiglia tracannando giù in tutta onesta una buona sorsata. Aveva proprio l'aria di un lupo di mare, di uno che con l'alcool ci vive.
    -Non riuscivo a dormire e quindi ho deciso di fare una passeggiata... Anche se non si vede niente qui.
    Risposi secco, dando una fugace occhiata al paesaggio notturno. Sempre il medesimo muro, monotono e monocromatico. nulla da fare.
    -Gran brutta bestia!! Pigliati una bella sorsata di questo sciacquabudella e vedrai che dormirai come un sasso!!
    Mi passo la bottiglia di rum. Io svelto la afferrai e buttai giù un sorso giusto per sciacquarmi la gola secca. Non bevevo liquido da cena, e ne avevo proprio bisogno.
    -Attento!! E' roba forte!!
    Mi ammonì con fare naturale e cauto, come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
    Fanculo!! Dimmelo prima...
    Pensai rendendomi conto sulla mia lingua della gradazione del rum, ma cercai di far trasparir sul volto il meno possibile l'impatto dell'alcolico.
    -Questa nebbia...
    Mandai giù il sorso.
    -Ogni sera è sempre la solita storia!! Oramai ci sono abituato.
    Un'alone di tristezza circondava la figura stanca del marinaio.
    Mi sta venendo sonno. Ha ragione il tizio. Quel robo infernale però è stato un tocca sana.
    mi stavo assopendo, indi decisi di staccare la spina.
    -Grazie della chiacchierata... Provo a tornare a dormire...
    Mi allontanai salutando con la destra, per tornare alla stessa panchina di prima. Stavolta non ebbi più i soliti problemi. Dormii come un ghiro fino alla mattina dopo quando il sole dell'alba mi svegliò.

    Il viaggio passo breve e in fretta, all'insegna del divertimento. Mi svagai utilizzando tutti gli spazi relax della nave e cercando di approfittare del tempo libero. La nebbia lasciò spazio ad una limpida giornata. Il paesaggio era dominato unicamente dal mare, e in lontananza si intravedevano un paio di stralci di terra. Il mar soffice e calmo echeggiava sbattendo contro il fondo della barca, mentre la nave silente avanzava. non ebbi modo di chiacchierare con nessuno, preferii stare in disparte a pensare qualche tattica per la missione.
    Dunque vediamo... Potrei utilizzare la stessa strategia che ho usato con Shiniken.
    Volevo trovare il modo migliore per sfruttare la mia attrezzatura, pur non sapendo ancora chi fosse il mio avversario.
    Potrei usare invece makibishi e spiedi per qualche trappola basilare, magari nascondendoli sotto foglie o rametti.
    Mi sforzai per nulla, a niente sarebbe servito fare il brainstorming come in quel momento.
    Massi... Vedrò al momento cosa fare.
    Mollai tutte le mie seghe mentali lasciandole nel loro mondo fantastico, per ritornare sulla terra. Il resto del viaggio passò senza problemi e riuscii persino a dormire la notte. certo dovetti aspettare notte fonda per addormentarmi visto che non mi andava di essere visto come un barbone sul ponte. La mattina seguente, il sole sempre splendente nel cielo, si iniziava a vedere non molto distante il profilo di un'isola.
    Quello dovrebbe essere l'arrivo.
    Mugugnai, mentre il caldo saliva e con esso di buon mattino anche la temperatura. la nebbia notturna a poco a poco si diradava e la nave puntò in direzione dell'isolotto dando prova del mio sospetto. Uscii sul ponte dove due notti prima avevo incontrato il marinaio.
    -Dormito bene stanotte??
    una voce familiare mi fece voltare improvvisamente. Dinnanzi alle mie iridi si palesò una figura a me nota. Allegro e in uniforme, il solito marinaio stazionava dinnanzi a me aspettando risposta.
    -Si certamente.
    Risposi abbozzando un sorriso di cortesia.
    -Resisti!! Siamo quasi arrivati!!
    Mi rassicurò con tali parole dileguandosi poi tra la folla sempre crescente del ponte. La prua della nave puntava sempre più decisamente verso l'isolotto.
    Spero verso mezzogiorno di sbarcare... Anche se non so dove stia andando di preciso.
    Pensai nella mia testa con la terraferma che si avvicinava. La nave, lunga circa una cinquantina di metri, interamente bianca e con tre livelli di ponte visibili bene dall'esterno, stava volgendo al termine. Passai il rimanente tempo del viaggio a gironzolare per quei tetri e monotoni corridoi, rimanendo sempre al ponte dei negozi e dei ristoranti. Non comprai niente, avevo tutto quello che mi serviva.
    Buongiorno!! Tra poco arriviamo all'isola Torjama!!
    Una voce solenne mi salutò, era il marinaio che mi ha caricato sulla stiva, forse un ninja in incognito.
    Lui sembrava sapere del mio arrivo... Forse sa perchè sono qui... Poco male...
    Annuii con un cenno del capo e sorrisi. il marinaio quindi si dileguò.
    Tra poco sbarchiamo e mi toccherà cercare subito un ninja della nebbia.
    Mi ricordai che dovevo ancora ricevere direttive una volta sbarcato, indi mi preparai psicologicamente per la missione. Era circa mezzogiorno, l'ora di punta, la nave era piena di folla ed erano cominciate ufficialmente le procedure di attracco in un piccolo porto.
    Tornai sul ponte scoperto, per dare un'occhiata alla manovra nella speranza di trovare qualcuno o qualcosa che potesse chiarire la mia posizione.
    Il porto e piccolo. Non dovrebbero arrivare molte navi qui.
    la nave stava lentamente attraccando, il sole cristallino scandiva la calda giornata e lasciava il tempo scorrere nei rintocchi di un orologio di fuoco. Avevo un compito da non fallire, un incarico di fiducia. Ero a tutti gli effetti uno shinobi della nebbia, e quel titolo avevo intenzione di difendere fino alla fine.

    OGGETTI COMPRATI IN ARMERIA:
    -1 Portakunai
    -3 Kunai
    -2 Shuriken
    -5 Spiedi
    -10 Makibishi
    -1 Palla di luce
    -1 Sigillo esplosivo
    -5m di filo di nylon
    -5m di bende
     
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  3. <> Zangetsu
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    La nebbia di kiri è ormai lontana, l'isola su il quale sei approdato risplende di luce propria. Il sol e picchia forte, ma non avrai il tempo di gustartelo perchè, un tuo collega ti afferrerà per un braccio e ti sgriderà...non restare li impalato, avanti seguimi...lo seguirai, quello strattone ti ha fato tornare con i piedi per terra, ti trovi li per la tu a prima missione..Allora il kage ti ha informato ?...naturalmente risponderai di no...Bene allora lo farò io, dobbiamo rintracciare, un uomo di nome Zeref, è a capo di una banda di mukenin nata da poco, il loro livello è scarso, ma a noi serve qualcuno che entri nell'organizzazione e che recuperi delle prove, ci occorrono delle prove per rinchiuderlo nell e segrete...la storia non ti piace per niente, perchè pensi di aver capito chi è quel qualcuno ...Quindi te la senti ? hai il coraggio necessario e la risolutezza giusta per portare a termine questa missione ?...dopo aver accettato, il tuo nuovo compagno si presenterà....io comunque sono Tanako Orihama...tu sei ?...da qui in avanti hai carta bianca, puoi far parlare Tanako, fino a quando non raggiungerete, la base ( descrivila )...il viaggio durerà tre ore circa ...chiudi il post una volta arrivati ...Buon lavoro !

    Le tue capacità di scrittura sono buone - solo cerca di utilizzare anche il parlato e i l pensato non concentrare tutte le tue energie su il narrato ..

    Voto: 7,8
     
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    Zeref


    Il sole alto e cristallino irradiava con le sue lunghe e infinite braccia la terra di Torjama. Ogni forma di vita, cristallina, risplendeva attraverso le mie iridi, l'isola pareva brillar di una sua luce propria tal è lo splendore che emanava. La vita pareva risolta a risorgere di nostra sovrana fonte di luce mentre il suo calore si ispargeva nell'aere circostante rendendo il tutto molto più caloroso e pressante, ma nel compenso una soave visione compariva dinnanzi ai miei occhi mentre cotanto gigante di metallo finiva le manovre in porto.
    Scesi rapido da quella barca pronto a gustarmi quel soave panorama, dimenticandomi totalmente del motivo cui ero giunto a questa precisa isola. ignaro, o malricordante, del fatto di dover cercare o attendere una persona, presi a camminar verso un'ignota direzione.
    Ah che bello!!
    Allargai le braccia per percepire quella lieve brezza marina quando una presenza alle mie spalle sfrutto questa mia mossa. Un'ombra mi strattonò per il braccio destro facendomi tornare alla realtà.
    Cazzo la missione!!
    Mi venne un brivido sulla schiena, un'espressione di panico si palesò lievemente sulla mia faccia e i miei sospetti divennero presto realtà.
    -Non restare li impalato, avanti seguimi...
    -Eh... S-si... Ecco la stavo giusto cercando.
    Con una punta d'imbarazzo tentai di pararmi il fondoschiena raccontando delle balle assurde a cui certamente la figura misteriosa non credette.
    -Allora il kage ti ha informato ???
    Beh mi ha detto che mi avrebbero spiegato tutto qui.
    -No.
    Risposi secco lasciando alla mia controparte l'importante mansion di rendermi nota la missione.
    -Bene allora lo farò io, dobbiamo rintracciare, un uomo di nome Zeref, è a capo di una banda di mukenin nata da poco, il loro livello è scarso, ma a noi serve qualcuno che entri nell'organizzazione e che recuperi delle prove, ci occorrono delle prove per rinchiuderlo nelle segrete...
    Al nome di quel mukenin mi venne un crampo in gola.
    Il nome non mi è nuovo!! Questa storia non mi piace... Ma chi può essere mai??
    Tentai di sforzare la mia flebil ma rocciosa memoria nel tentativo di assegnare a quell'ignoto nome un volto. Il ninja che ho dinnanzi pare notare all'istante il mio disappunto.
    Ma certo... Come ho fatto a non pensarci prima.
    Annuii in risposta all'affermazione del mio superiore e attuale e apparente datore di lavoro.
    -Quindi te la senti ? Hai il coraggio necessario e la risolutezza giusta per portare a termine questa missione ?
    -Certamente!!!
    Esclamai annuendo nel contempo con il capo, la conversazione quindi proseguì quasi all'istante.
    -Io comunque sono Tanako Orihama...Tu sei ?
    -Kameji Ashimizu.
    Mi presentai infine, concludendo quella noiosa ma fondamentale parte dei convenevoli, e dando inizio alla vera e propria missione.

    -Seguimi!
    Un'ordine pacato, al quale io limitai a rispondere con il corpo. Entrambi ci incamminammo a passo sostenuto uscendo dal porto, verso una direzione al mio intelletto sconosciuta, ma a Tanako probabilmente nota.
    Avrà le sue ragioni.
    Non mi feci tanti problemi sulla destinazione, per il momento s'intende.
    -Bene per prima cosa suggerirei di cercare un luogo ove potermi far accettare nella loro organizzazione...
    mugugnai con un basso tono di voce, quasi riflessivo.
    Il problema è dove...
    Il mio volto si illuminò del tutto.
    -Potremmo provare nei bassifondi di qualche città dell'isola!!
    Tutto entusiasta esponetti la mia idea, ma venni subito stroncato in partenza.
    -Non serve. Ho raccolto personalmente qualche informazione su questa organizzazione e per quanto possa essere riservata sono riuscito a scoprire comunque l'ubicazione di un loro possibile covo.
    Un ghigno sorridente si palesò sulle mie albine fattezze facciali, rincuorando i miei sottili lineamenti del volto.
    -Ottimo.
    Maledetto Zeref... Ti scoverò!!
    -Lei si infiltrerà con me per caso??
    -Non penso, poi deciderò direttamente lì cosa fare. Penso comunque di rimanere nei paraggi a sorvegliare la situazione sempre che non mi vengano recapitati impegni più urgenti.
    -Ah...
    Sembra che alle brutte io debba cavarmela da solo.
    Mugugnai nella mia mente. la cosa non mi piaceva, ma d'altronde non ero io a decidere. mi limitai quindi ad annuire e basta, riuscendo tranquillamente a celare un pizzico di disappunto.
    -E dove ci stiamo dirigendo adesso??
    Domandai incuriosito senza alcun ritegno e maschere. tanti punti interrogatori veleggiavan liberi nel mio sistema nervoso centrale.
    -Alla loro base!! Dista circa tre ore da qui. Nel frattempo fatti venire in mente qualche idea buona con cui infiltrarti.
    -Abbiamo già un piano preciso?
    -No.
    -Bene.
    Sarcastica fu la mia risposta breve.

    CITAZIONE
    La neve scendeva candida e irrorava le già bianche strade di Kiri. Avevo circa dodici anni, ed ero fuori a giocare con la neve; stavo costruendo un delizioso e impegnativo pupazzo ben curato in quell'ampio parco dietro casa mia. Assieme a me altri tre ragazzini, due di cui non ricordo il nome; uno era Zeref. Aveva circa un anno in più di me, e finora mi aveva sempre battuto a qualsiasi cosa giocavamo. Lui vinceva sempre all'ultimo, e inoltre aveva appena concluso l'accademia ninja.
    -Kiri è bella anche di inverno con la neve... Vero Zeref?
    Ero chino a ultimar il mio capolavoro, sui invece era seduto bellamente sulla neve gelata di fianco a me, ma non muoveva ciglio.
    -Ti sbagli Kameji!! Kiri è un posto di merda come tutti gli altri villaggi... Ma forse un cittadino come te non può capirlo.
    Secca fu la sua risposta, mi lascio senza parole. Io già in quella tenera età preadolescenziale amavo il mio paese, e non tolleravo che venisse insultato senza motivo.
    -Questo paese è la tua patria!! Questo paese ti ha fatto nascere... Come è possibile che tu possa rinnegare così le tue origini??
    Ero leggermente adirato con lui, fatto sta che era la prima volta che lo sentivo parlare in quel modo.
    -Io sono kiriano e me ne vanto. però essere un burattino nelle mani degli altri... E' questo che mi da fastidio. Appena posso io voglio appandonare questo sporco paese e non sarai di certo tu a fermarmi!!
    Rimasi basito dalla sua risposta. I miei occhi sbarrati osservarono quella figura con cui avrò giocato si e no tre volte nella mia vita, andarsene indignato dalla discussione. Ritornai quindi sul mio pupazzo di neve, facendo finta di niente.

    Tempo dopo venni a sapere da mia madre che quel ragazzo era fuggito e nessuno aveva avuto il coraggio di fermarlo. Il paese delle nebbie era in guerra e nessuno ha impedito a Zeref di varcar la frontiera. La madre del ragazzo pareva angosciata, non si diede pace, e mori pochi giorni dopo di crepature: aveva perduto l'ultimo componente della sua famiglia.
    Zeref... Ora capisco cosa intendi con il definirti burattino. E non posso credere che tu abbia abbandonato il villaggio per un capriccio simile.
    Il viaggio stava procedendo lesto. Era oramai giunta l'ora di punta ad insolar le nostre calde menti.
    Forse eri a conoscenza di qualche oscuro segreto... Forse l'ambizione... Scoprirò cosa ti ha spinto a lasciare il villaggio!!
    Ero deciso in quel momento più che mai, a portare a termine la missione.
    -Siamo in viaggio da circa un paio d'ore oramai... Manca poco... Fermiamoci a mangiare e nel contempo studiamo un piano.
    -Ok
    Annuii col capo, i chilometri scorrevano ma il paesaggio non mutava. Sempre fitte foreste di querce non tanto antiche con dei possenti rami da usare come appoggio per andare più veloce. Dagli spiragli della foresta fitta penetrava un'intensa e calorosa luce. Oggi batteva veramente forte, e se non ci fosse stata quella foresta a ripararci dall'ora di punta, probabilmente avremmo avuto problemi di salute. Scendemmo quindi su un spiazzo di terra circolare largo circa una decina di metri di diametro, ma circondato da alberi possenti sempre dello stesso genere latifoglio.

    Mangiammo in poco tempo, giusto un paio di resti che avevo io dalla nave e un paio di panini per il mio compagno di missione.
    -Bene... Potresti cercare di infiltrarti come membro dell'organizzazione.
    Prende a parlare il superiore. Io lo guardai perplesso e titubante.
    -Preferisco utilizzare le tecniche di spionaggio... Mi riesce meglio!!
    Mugugnai contraddittorio, ma avevo le mie ragioni.
    Non posso entrare nella loro organizzazione. Zeref mi riconoscerebbe subito!! E non posso nemmeno trasformarmi... basta che qualcuno mi urti per sbaglio e salterebbe tutto...
    Sembrava un vero e indecifrabile dilemma.
    -Ragazzo ci potresti mettere molto a trovare le informazioni e potresti finire il chakra ad utilizzar completamente tecniche...
    Non ci avevo fatto caso. Maledizione!! Non mi resta che infiltrarmi in quel modo... Ma poi cosa racconterei a lui?
    -Avete ragione.
    Annui a malincuore, pur celando ogni mio sotterfugio.
    -Dovrai mostrarti convincente!!
    -Lo so!!
    Annuii col capo, leggermente scocciato di quella decisione, ma dinnanzi ad un superiore nulla si può contraddire.
    -Il piano in linea di massima è quello... Valuteremo quale sia l'opzione migliore una volta arrivati sul posto!!
    Annuii nuovamente raccogliendo i rimasugli di cibo e buttandoli nella foresta profonda come cibo per animali.
    -Forza Kameji... Mettiamoci in marcia!!!
    -Si!!
    No potei far altro che ubbidire, indi ripartimmo alla volta della base nemica. Mancava poco meno di un'ora e trascorse monotona, priva di discussioni interessanti o degne di nota. Il paesaggio sempre lo stesso fino all'arrivo. In quel luogo tanto mistico quanto misterioso, il sole batteva forte fermato dalle fronde più alte della foresta.
    Deglutii forte, eravamo arrivati. una lieve tensione si palesò sul mio volto ma la soppressi. Non dovevo tradirmi adesso. Ero in ballo, e dovevo ballare.
    Zeref sto venendo a prenderti!!!

    Edited by blaze9 - 1/9/2014, 12:28
     
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    La base è posta in modo che tutte le guardie abbiano un visuale su tutti i punti cardinali, al centro c'è una torretta di controllo, con un ninja sensitivo, che sorveglia l'area, poco più avanti dalla torretta, c'è una villa stille tempio giapponese, che sovrasta le le baracche poste poco più a destra e a sinistra, zeref si trova al suo interno, ma devi mettere su una strategia idonea e che regga per poterti intrufulare..io ora vado, posteggerò il porto, quando avrai recuperato più informazioni possibile raggiungimi pure...la tua guida se ne va, sei solo adesso, e cosi con coraggio e risolutezza ti avvii verso l'entrata...ti fermerà un sorvegliante , che ti dirà.. PRESENTARSI - GRADO E PAROLA D'ORDINE - ...non sai che dire cosi improvvisi...ma verrai sgamato, ma gli dirai che vuoi entrare nell'organizzazione, cosi ti arresterà, e ti porterà in una casa vicino alla torre di controllo, chiudi il post una volta entrato...

    ottimo post...scrivi in modo diverso rispetto agli altri... scrivi in prosa ?

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    Agli occhi miei si aprì una vasta distesa in mezza a quella tetra e baritonale foresta. Totalmente circondata da alberi e perfettamente inabissata nel paesaggio circostante, sorge al centro del campo un'ampia torretta, con una guardia da ogni lato in modo che sorvegli adeguatamente ogni punto cardinale. Dietro la torre un'ampia e sfarzosa villa, probabilmente futura meta che dovrò raggiunger. A destra e a sinistra, a coronar una figura in primo piano, delle piccole baracche e casette contornano un grosso diadema come fossero piccole perline secondarie. In mezzo alla torretta pare esserci, da lontano, una figura ferma i immobile. Non si capisce bene cosa stia facendo esattamente in un momento simile.
    -Probabilmente l'uomo al centro della torre è un ninja sensitivo... Ci avranno già individuati.
    Mi sussurrò piano nell'orecchio il mio compagno, che sembrava volermi congedare. nel cuor un velo d'ansia si fece presente e naturale, inabissandosi costantemente nelle mie membra interne che furon pervasi da tal blocco. Una sensazione putrida e fastidiosa, ma perfettamente comprensibile vista la mia inesperienza.
    -Io ora vado, posteggerò il porto, quando avrai recuperato più informazioni possibile raggiungimi pure...
    -Ricevuto!i
    Accompagnai il tutto con un flebile cenno del capo mentre la sagoma rapida di Tanako scompari dalle circostanze in un fulmineo e maestoso balzo. Rimasi solo con me stesso, l'unico di cui potevo fidarmi. L'ansia a poco a poco saliva e non riuscivo a domarla, o meglio, ancora non dovevo reprimerla. Mi guardai innanzi, puntando le mie chiare iridi contro l'ingresso del sentiero che conduceva all'immensa base, circondata da un'alta palizzata di legno. Si trovava in un'ampia buca naturale, indi mi aspettava una discesa non poco ripida prima di poter giunger a destinazione.
    Avanti Kameji... Svegliati!! Hai due promesse sulle spalle da mantenere!!
    Mi spronai chiudendo un atti mo gli occhi e tirando un ampio sospiro mi feci coraggio. Riuscii momentaneamente a sopprimer l'ansia e a rispedirla nel baratro che l'aveva generata. Un lieve brivido mi percorse, l'adrenalina cominciava a prendere possesso del mio corpo.
    Dovrò essere coraggioso e risolutivo... Ma soprattutto scaltro...
    Con coraggio e risolutezza mossi i primi passi imboccando quel sentiero che mi portava giù in un'ampia buca naturale ove era collocato il quartier generale di Zeref.
    Non devo perdere di vista il mio obbiettivo innanzitutto. Devo arrivare alla casa centrale.
    Superai con ampie e spaziose falcate la scarpata, ora non mi rimaneva che dirigermi all'ingresso, ove parevano piazzate un paio di guardie.
    Chi sono quelli?? Saranno guardie... E mo che gli dico??
    Placai un'ondata di panico mentre i metri che mi separavano dall'entrata diminuirono alquanto rapidamente. Senza nemmeno volerlo mi ritrovai in men che non si dica faccia faccia con i miei primi due nemici.
    Ho un'idea... Chiederò di arruolarmi e troverò il modo di presentarmi a Zeref dicendo che ho cambiato idea e che aveva ragione lui su Kiri. E' un mio amico di vecchia data indi sarà più facile comunicare con lui. Aspetterò il momento propizio per colpirlo.
    Mi balenò rapidamente cotal piano strategico in mente. Mancavano i dettagli ma pareva una buona partenza. In fondo sapevo già quel'era la prima mossa da compiere.

    Arrivai dinnanzi alle due sentinelle e le scrutai in volto. Avevano delle normali uniformi interamente nero pece ed erano ambe armate di spada ben estratta. Quella di destra si mostrava più bassa ma ben piazzata di fisico e robustezza. Quella di sinistra sembrava la mente fra i due e si mostrava esile e più magra e slanciata. Fu proprio quest'ultima a rivolgermi la parola.
    -Presentarsi!!! Grado e parola d'ordine!!!
    Mi puntò la punta della sua spada al petto.
    Massì proviamoci... Mi eviterò le rogne di arruolamento. Però questo posto mi ricorda tanto un'accampamento militare.
    -Soldato semplice!!
    Sparai la cosa più logica che mi balenò nei neuroni.
    Merda... E mo che gli dico??
    Rimasi qualche attimo in silenzio rendendomi pensieroso.
    -Parola d'ordine!!!
    -Viva la figa!!!
    Non sapevo proprio cosa dire. La sentinella di destra si alterò leggermente e divenne seria.
    -Bamboccio ma per chi ci hai preso??
    Misa che non condivide gli stessi miei gusti...
    -Calma ragazzi stavo scherzando!!
    Mostrai sicurezza e freddezza, sopprimendo con l'adrenalina ogni sentimento d'ansia e agitazione. Cercai di apparire il più naturale possibile.
    -Per tua informazione non son più ragazzo da un pezzo!!!
    -Ragazzo levati dai piedi!!!
    Anche la guarda più tozza si alterò come se si sentisse presa per i fondelli. In effetti era vero.
    E mo che cazzo faccio??
    -Lunga vita a Zeref!!
    Tuonai solenne.
    O la va o la spacca. Mi sembra sia il capo Zeref di questa banda.
    -Sparisci!!!
    La guardia di destra mi puntò a sua volta la punta della sua Wakizashi, in quel momento avevo due lame calde a vogliose di sangue sul plesso solare.
    -Non è un posto per bambini questo!!!
    -E va bene lo ammetto... Sono un genin appena fuggito da Kiri. Essendo appena divenuto Mukenin non mi hanno ancora schedato. Vorrei arruolarmi tanto qua ma forse il mio aspetto adolescenziale vi può ingannare.
    Ma che minchia ho detto??
    Cominciò il concerto di imprecazioni. cercai di dare un tocco di tristezza e malinconia alla mia voce. La guardia di destra si mosse rapida a bloccarmi ambo i polsi con la sua imponente forza. ero immerso nei miei pensieri che neanche mi accorsi del gesto. E poi ero anche sotto tiro di un'altra spada. Mi lego ambo le mani con una corda, ben salda, in modo che io non potessi liberarmi.
    -Solo una precauzione...
    Ridacchio malvagiamente la guardia slanciata.
    -Non creder di poterci abbindolare con le solite lagne. Se vuoi arruolarti dovrai dimostrarci il tuo valore e di essere veramente chi tu dica di essere.
    Si voltarono ed entrarono nell'accampamento, la guardia più tozza mi strattono per il braccio destro, che terminava stretto con l'altra mano in un nodo dietro la schiena, all'altezza delle costole lombari. Sembrava volermi spronare a seguirlo.
    Merda!!!
    Ubbidii e presi a camminare.

    Tentai di muover lievemente ambo i polsi, forzando lievemente il nodo, giusto per verificare se fosse lento e scioglibile. La guardia era girata e distratta dal percorso.
    Il nodo è ben stretto... Non posso contare di liberarmi... non sarebbe comunque saggio perchè mi renderei nemico tutto il campo base.
    Dovevo trovare un modo di tornare alla libertà e lo sapevo. Attraversammo velocemente quella base semideserta, con un sol sentiero che tagliava in due un immenso prato occupato interamente da piccole baracche ed edifici alquanto minimi.
    -Spiegami un po' mio caro genin... Come avresti abbindolato le guardie a difesa del villaggio??
    Evidentemente non si fidavano ancora di me, reazione del tutto normale.
    Sono diffidenti...
    -Beh ecco... So che non dovrei dirlo ma... Ho socializzato con due ANBU che spesso erano di ronda alle mura.
    Presi fiato approfittando delle pause nel discorso per riflettere.
    -Erano miei compagni d'accademia all'inizio solo che essendo molto forti si sono diplomati prima di me. Due giorni fa aspettai che montarono nel loro turno di guardia abituale per uscire dal villaggio. Loro naturalmente mi bloccarono e io gli dissi che dovevo cercare un'erba medica per mia nonna e che potevano fidarsi di me.
    Ma guarda te cosa mi tocca raccontare!!!
    -Loro un po' titubanti accettarono dopo che gli dissi che al ritorno gli avrei offerto una buona birretta a testa. per amicizia chiusero un'occhio senza sapere che li non avrei fatto più ritorno.
    Speriamo se la bevino.
    -Bene e come hai fatto a giungere qua??
    Anche la guardia tarchiatella pareva avere un minimo di intelligenza.
    Pensa Kameji... Pensa!!!
    Mi venne in mente una celere idea, al momento giusto.
    -Beh in città ho incontrato uno dei vostri informatori o insomma... Beh quelli che raccolgono informazioni per voi e mi ha chiesto se ero nuovo del luogo. Io naturalmente mentii e dissi di si, ma non so come mi smascherò e con un'occhiata sinistra mi indico questo luogo e mi disse che "faceva per me".
    Una menzogna alla menzogna... Certo che me ne invento di puttanate.
    Inventai sperando della sorte e nella logica.
    Beh... Un informatore questa dannata associazione delinquente ce lo dovrà pur avere... Se non esiste e mi sgamano ho una sfiga che ha dell'impressionante!!!
    Passammo nel frattempo vicino alla torre, scandendo passo passo su quel selciato. L'eco dei nostri impetuosi passi si diffondeva nell'aere pronto per esser soffocato dal passo successivo. Un paio di losche figuri entravano e uscivano da quelle baracche e scrutavan dure la scena, ma non sembravano proferir nulla.
    -Bene e chi era la seconda persona che era con te??
    Cazzo... E' proprio vero che hanno un sensitivo. Probabilmente essendo io e Tanako nascosti dagli alberi le guardie non avranno notato lui. Proviamo...
    -Era il vostro informatore. Siccome non sapevo come arrivarci gli chiesi di accompagnarmi e mi lasciò qui dicendo che stava seguendo le tracce di una persona veramente interessante.
    Con questa mi paro il fondoschiena nel caso un eventuale informatore presenti a loro i diretti interessati. E magari li illudo anche un po'..
    Stavo riuscendo alla perfezione a tenere un discorso clandestino. Le figure lievemente stavan lievitando e diventavan sempre più. Sembravan farsi più curiose. non feci caso a quello che dicevano, parlavan tutti a voce troppo bassa per essere ascoltati.
    Ho inventato una storia plausibile... Ma devi comunque aspettarmi che ci sia qualche falla. Non sono mica un veggente.
    I metri continuavano ad aumentare, e la magra sentinella si fermo dinnanzi alla soglia di una piccola casetta a lato della grande villa. Non diedero neanche risposta alla mia versione.
    Devo escogitare però al più presto un piano nel caso non se la bevano. Magari se riesco a registrarmi chiederò subito di parlare a Zeref tirando fuori la storia del fatto che sia una mia vecchia conoscenza.
    Forse fare leva sull'unico dettaglio vera in quest'oceano di menzogne sembrava l'unica via plausibile.
    -Entra.
    Secco richiamo la guardia più alta e mi invitò a varcare quella soglia mistica. Non sapevo cosa mi aspettasse al di là di quell'entrata in quell'edificio bianco di circa un paio di piani, in legno pitturato. mi feci coraggio e, con tremenda e baritonale calma e naturalezza mi apprestai a varcare la soglia.
    Zeref... Ti prenderò bastardo!!!

    No non scrivo in prosa o.O
     
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  7. <> Zangetsu
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    Entrato li dentro, ti accorgi subito che è un edificio realizzato per gli interrogatori, cosi inizi ad agitarti... e questo chi è ?...un uomo infondo alla stanza fa la sua comparsa...è un ragazzo che vuole entrare nella nostra organizzazione....zeref ne è al corrente ...no per questo sono venuto prima da te...ok, torna alle tuo posto di guardia, ci penso io a lui...l'uomo si siede e ti fissa...accomodati...esegui...bene, non capita spesso, che qualcuno decide di arruolarsi di sua spontanea volontà...è sospettoso....quindi dimmi ragazzo perchè vuoi entrare nell'organizzazione, con quali presupposti varchi la soglia della nostra base...sono presupposti buoni o c'è dell'altro...metti su una bella storiella per convincerlo, ma attento a gestire il tuo stato d'animo, i tuoi gesti, ecc...sei difronte un interrogatore...chiudi il post con la fine del tuo racconto, per poi essere condotto in una prigione in attesa del verdetto...

    ok...te lo chiedevo perchè scrivi in modo diverso , sembrava in prosa ...cmq anche questo post è buono

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    La guardia smilza si appresto a congedar con un cenno della destra la compare di lavoro, per poi voltarsi e tornar sui suoi pesanti pesanti all'ingresso, al fine di non lasciarsi sfuggire qualche altra figura che voglia giocar all'organizzazione brutti scherzi.
    -Avanti da bravo...
    Mi strattona la spalla mancina per costringermi a varcar quella bianca sfoglia di quella candida casetta, il cui interno non promette affatto bene.
    -Non farti pregare signor...
    Sembrava interessato ai miei dati anagrafici.
    Non ho motivo di mentire sul mio nome. Lo stesso Zeref ne è a conoscenza. Anzi mi renderà più credibile se non uso un'identità fittizia.
    -Kameji!
    Dissi con convinzione mentre le mie gambe si mossero in avanti per entrar in quel funesto luogo.
    Si aprì la vista di una piccola stanza rettangolare, con le mura perfettamente bianche e insonorizzate. Al centro un tavolo in mogano beige con due sedie poste una di fronte all'altra, da una parte e la corrispettiva del tavolo.
    Non mi piace affatto sta sala... Sembra una sala interrogatori. Molto probabilmente non si fidano ancora di me.
    Mi salì un groppo alla gola, odiavo la soggezione di quelle fredde figure statuarie e di quei luoghi che hanno da nascondere un passato terrificante.
    Probabile visto che si tratta di un'organizzazione di mukenin. E' naturale che non si fidino del primo estraneo.
    -E questo chi è ?
    Dal nulla una voce fa la sua comparsa. Una nera e piccola porticina in fondo alla stanza tenuta rigorosamente nella penombra compare un'alta e sprezzante figura. Il tono gelido e atono rievoca nella mente di Kameji brutti ricordi.
    Non mai sentito una voce più gelida di questa... Nemmeno quella del maestro Ichimaru!!
    Mi salì un vero groppo alla gola, l'ansia e l'agitazione dettate dalle circostanze e da quel velo di mistero e dal quell'arcana soggezione che imprimono le figure autoritarie.
    -E' un ragazzo che vuole entrare nella nostra organizzazione.
    A rompere quell'alone di sarcasmo e freddezza la voce della guardia smilza.
    In confronto a lui, la guardia sembra un agnellino.
    L'ansia continua a salire, accennai indi ad un profondo respiro cercando di non dare nell'occhio. Non sapevo per quanto ancora potevo occultare a malapena o in qualche modo quella crescente e attanagliante agitazione. Tuonante come un fulmine a ciel sereno torno a trovare ampio spazio la fredda voce dell'interrogatore, che si rivelo essere più gelida del solito.
    -Zeref ne al corrente??
    -No... Per questo sono venuto prima da te.
    -Ok, torna al tuo posto di guardia... A lui ci penso io.
    Assistetti inerme a questo scambio di battute prima che la guardia mi desse un ultimo e forte strattone. Non mi voltai per osservarlo uscir di scena, sentii soltanto un imponente tonfo generato da una massiccia porta alle mie spalle. Poco dopo eravamo rimasti solamente in due in quella terrificante sala, ed io avevo ambo le mani legate dietro la schiena, ero in sua balia e non potevo fare nulla. Dinnanzi a me avanza una figura vestita interamente di nero, massiccia di corporatura e alta circa un buon metro e settanta. In capo una bandana e i lineamenti di un cinquantenne che ne ha vissute di tutte i colori. le mani larghe quanto quella di un muratore. Si sedette con far non poco aggraziato e mi fissò diretto in volto. L'ansia superò ogni limite e una goccia di sudore mi varco il mio viso lievemente spaventato. Non riuscivo più a contenere quella palpabile e mozione che saliva a fiotti e incontrollabile.
    -Accomodati.
    -Si!
    Presi posto anch'io rimanendo abbastanza staccato dallo schienale per evitare di schiacciarmi le mani.
    Questo qua mi ammazza.
    A tagliare l'aere divenuta densa come burro la stessa fredda voce dell'interrogatore a porre le basi di un cordiale interrogatorio che ha un lieve retrogusto di tortura psicologica.
    -Bene... Non capita spesso che qualcuno decida di arruolarsi di sua spontanea volontà.
    Il suo volto lasciava trasalire e scaturir un'immagine tenebrosa e pienamente diffidente.
    Lo sapevo... Non si fidano di me... Cazzo, ora che mi invento??
    mentre quel tetro interrogatorio prendeva forma, nella mia mente cominciò la sagra delle imprecazioni.
    -Quindi dimmi ragazzo perchè vuoi entrare nell'organizzazione, con quali presupposti varchi la soglia della nostra base...Sono presupposti buoni o c'è dell'altro??
    Dai...Con una domanda del genere posso cavarmela, anche se devo tener lo sguardo basso per non incrociare il suo.
    Abbassai lievemente lo sguardo fino a inquadrarne con le mie pupille il collo. Ero già abbastanza succube della situazione e non volevo diventarlo ulteriormente.
    -Comincerei col dire che il vostro Zeref era un mio amico d'infanzia...
    Fa sempre il suo bell'effetto conoscere il capobanda.
    -Da piccoli giocavamo assieme... E mi ricordo che poco tempo prima che lui lasciasse il villaggio avevamo avuto una breve discussione.
    Presi visibilmente fiato pressato dalla situazione. Un'altra goccia di sudore apparentemente sembrava sgorgare dalla mia fronte.
    -Lui era un genin della nebbia ed era contrariato sul sistema delle missioni... Diceva che finivamo tutti per essere sfruttato come burattini senza una spina dorsale dal kage con questo stupido sistema...
    Devo rimanere calmo...Devo fare leva sul passato di Zeref e sul fatto che lui mi conosca.
    -Io quel giorno lo contrastai apertamente dicendo che amavo il mio villaggio e che avrei fatto anche il burattino per di salvarlo...
    Adesso inizia la recita!!
    -Diventai ben presto genin anch'io e mi resi conto che effettivamente non potevo far altro che dare ragione a Zeref... Il villaggio sfrutta i suoi subordinati con la scusa dell'essere ninja e li usa come dei giocattoli senza dignità...
    Tentai di dirlo con decisione, per quanto fossi sotto pressione. Sapevo di mentire apertamente, io amavo il mio villaggio e per nessun motivo lo avrei abbandonato.
    -Decisi a distanza di un po' di tempo di seguire le orme del mio vecchio amico. Indi mi feci amico di due ANBU che solitamente erano di ronda e un bel dì, quando gran parte dei jonin erano in missione, uscii dal villaggio abbindolando i miei presunti amici con una scusa da quattro soldi dicendogli che sarei tornato.
    Il volto dell'interrogatore non cambiava. Sprizzava freddezza da tutti i pori, evitai di incrociare il suo sguardo puntando nelle vicinanze dei suo bulbi oculari,. La soggezione si faceva sempre presente in me come una morsa alla gola, non voleva abbandonarmi per nessuna ragione.
    -Ecco gli dissi... "Dai ragazzi non vi fidate di me?? Esco un attimo per prendere un paio di erbe mediche... Mia nonna sta male"
    Mimai a malapena uno sguardo pensieroso per cercare di essere convincente.
    Spero solo di non fare una plateale figura di merda.
    -Fatto sta che uscii dal villaggio e mi dirigetti qui prendendo un battello clandestino. Non avevo meta per ora, contavo solamente di allontanarmi da Kiri. Il battello utilizzato perlopiù per i commerci illegali approdo in questa isola dopo tre lunghi giorni di viaggio. Durante il percorso mi parlo del vostro capo Zeref. Verso la fine del percorso mi disse di venir qui con l'intento di farmi arruolare e mi disse anche che siete a caccia di validi elementi. Mi lasciò da solo dicendomi che doveva andare a scovare altri elementi che possano servire alla vostra causa.
    Cercai di rimanere il più naturale possibile sotto quel martellante sguardo. L'adrenalina stava salendo e l'ansia accennava a placarsi.
    -A dirla tutta sono anche impaziente di incontrare Zeref... In fondo è un mio vecchio amico. Ho capito cosa intendeva quel giorno in cui abbiamo discusso e ora sarei ben lieto di aiutarlo nella sua causa. Se posso esservi utile... Questo è tutto.
    Senza produrre alcun fonema l'interrogatore freddo si alzo e mi fece cenno di compiere lo stesso gesto. Facendo leva su ambo le gambe ritornai in eretta posizione da quella sedia. Stavo sudando freddo.
    Bevitela ti prego!!
    -Seguimi.
    Secco risuona l'ordine dell'interrogatore che va con fare rude e pericoloso ad aprire la porticina nera metallica in fondo alla sala e vi ci entra dentro. Un rumore metallico fine e acuto mi sfondò momentaneamente i timpani.
    E mo dove cazzo mi porta??
    varcai agitato la soglia, ed ecco ritrovarmi in un breve corridoio con circa cinque celle da un lato e altrettante dall'altro.
    Merda!!! Una prigione!!!
    L'ansia salì ancor di più, sapevo benissimo cosa mi avesse spinto nelle fauci del predatore e sapevo anche che avrei dovuto fare di tutto per portare a termine la missione.
    Questa non ci voleva!! E ora che faccio??
    Andai in panico seguendo a mani legate dietro la schiena quella figura statuaria.
    Non devo perdere assolutamente la calma... Sapevo di andare in contro ad una situazione del genere. Sono anche stato costretto a mentire sul mio villaggio. Kiri è solamente per te che lo faccio e ate renderò onore uscendo da questa stramaledetta prigione!!
     
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    il verdetto arriva dopo un'ora, a comunicartelo, è l'uomo che ti ha interrogato...Bene ho valutato la situazione, e ho deciso di darti una chance, vedi di giocartela bene, e di non deludermi, mi sono fatto carico io di te, devi considerarmi come un padre, e dare ascolto a quello che ti dirò, se non mi ascolti e o sei lento a capire sei morto...è tutto chiaro ?...rispondi...bene, ora andrai nella capanna 4 dove ci sono i novellini sotto addestramento, li incontrerai zeref, l'addestramento dura un anno, fatti valere...descrivi l'anno di addestramento puoi dire quello che vuoi, ma non devi mai incontrare zeref, a quanto pare per poter raggiungere l e prove che cerchi devi salire di rango..chiudi il post una volta terminata la descrizione dell'anno di addestramento...

    ok...anche questo post è buono

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    Parlato Kameji
    Interrogatore
    Istruttore Kaioh
    Shizuka


    Lenta e incessante trascorse quell'ora rinchiuso in quelle quattro mura improvvisate di una cella, piene zeppe di muschio, chiuse da una piccola grada in acciaio inossidabile, totalmente impossibile da abbattere.
    Diamine... Speriamo in bene nell'esito dell'interrogatorio.
    non avevo alcuna speranza a cui aggrapparmi chiuso in quella cella, ma d'altronde quella era un'organizzazione seria ed ero costretto a sembrar il più natural possibile per non dar nell'occhio.
    L'ansia saliva scalpitante fino alla gola, ma oramai ci avevo fatto l'abitudine e riuscivo a sopprimerla a dovere dal mio volto. Ci stavo facendo l'abitudine a conviver con la mia esistenza in mero ed effimero pericolo. A romper quella grave e pesante attesa la voce dell'interrogatore che aprì la cella con fare rude e pesante.
    -Bene ho valutato la situazione, e ho deciso di darti una chance, vedi di giocartela bene, e di non deludermi, mi sono fatto carico io di te, devi considerarmi come un padre, e dare ascolto a quello che ti dirò, se non mi ascolti e o sei lento a capire sei morto.
    Grave e ammonitore subito si presentò dinnanzi ai miei occhi con suo solito tetro sguardo di ghiaccio.
    Questo qua me lo devo far amico... Sarà conveniente.
    -E' tutto chiaro??
    -Si!!!
    Annui con un cenno del capo.
    -Bene, ora andrai nella capanna 4 dove ci sono i novellini sotto addestramento, li incontrerai Zeref, l'addestramento dura un anno, fatti valere..
    Secco mi diede un ordine ben preciso. la mia risposta fu la medesima: annuire e pormi a sua completa disposizione.
    -Mi sa dire come posso raggiungere la capanna 4??
    Cercai di domandar con fare cortese.
    -All'uscita le capanne a destra... Prima fila, quarto edificio. Vai!!
    -Si!!!
    Farò meglio a cominciare l'addestramento... Cercherò di raccogliere qualche prova durante questa pagliacciata. Tanako mi sa che dovrai aspettare un po'.
    Mi avviai rapido seguendo le indicazioni dell'istruttore. Le capanne non erano altro che ampi tendoni bianchi in plastica impermeabile con una rude e semplice pavimentazione in legno. Arrivai in fretta ai piedi della destinazione e subito mi feci coraggio e varcai la soglia.
    -E' permesso??
    Attirai con fare gentile l'attenzione di un istruttore con due nuove leve di fronte a se. Una si tratta di una ragazza rossa, alta circa una spanna in meno di me. capelli lunghi fino alle spalle, occhi nerissimi e lineamenti molto delicati. pelle albina. Un secondo era invece maschio, alto più o meno quanto me, capelli corti e neri e volto con barba incolta e occhi chiari.
    -Entra pure ragazzo!! Tu sei il nuovo arrivato?? Mi hanno parlato di te...
    Qua c'è sicuramente lo zampino dell'interrogatore.
    -Sì sono io e mi hanno detto di venir qua per incontrare Zeref!!
    Cercai di mostrarmi il più convincente possibile.
    -Spiacente ma prima di poterlo incontrare dovrai superare l'addestramento... Le reclute non hanno alcun permesso di incontrarsi con Zeref-sama.
    -Ah...
    Merda... E mo che faccio??
    -Quanto durerebbe questo addestramento??
    -Un anno... E sarai sotto la mia custodia!!! vedi di rigare dritto.
    Porca Puttana!!!
    -Ricevuto!!!
    Lo faccio per te Kiri!! Mi dispiace Tanako ma avrai una lunga vacanza su quest'isola.
    -Bene ragazzo... Io sono l'istruttore Kaioh... Presentati pure agli altri due.
    Annui col capo mentre mi feci avanti verso gli altri due studenti.
    -Piacere io sono Kameji. Lieto di fare la vostra conoscenza. Soprattutto la tua!!!
    Mi rivolsi alla ragazza, era davvero carina e dovevo piazzare le basi per la conquista. Cercai di abbozzare un sorrisetto sul viso.
    Cosa ci fa una fanciulla del genere in un campo Mukenin?? Bah com'è strana la vita.
    -Io sono Shizuka e lui è Kohan. Ti devo avvertire che è sordo!!
    Parlò con tono dolce ma allo stesso tempo gelido e pungente. Indi mi voltai verso l'istruttore.
    -Bene... Da domani ti unirai anche te alle lezioni. Ora vatti anche a riposare. Alloggi in capanna 6.
    Annuii col capo ed esegui felice gli ordini.

    Il giorno dopo cominciai le lezioni. Si trattano di sessioni giornaliere di circa un'ora ove venivano esaminate tutte le tecniche di spionaggio e venivano affinate le abilità di ognuno nel corpo a corpo e nell'utilizzo di armi e oggetti ninja. L'ispettore era abbastanza competente, ma non sembrava essere un ninja di poi così alto grado. Bisognava testare se fosse esperto in combattimento quanto a pedinar persone. A quelle calde giornate del solleone, soggiunse l'autunno, e la foresta circostante si cominciò a tinger di vari colori rendendo piacevole la vista anche di un paesaggio desolato e monotono come quello. Gli alberi variopinti parevano usciti dal quadro di un impressionista e creavano un memorabile gioco di luce ed ombra.
    Era una fredda giornata di autunno ed ero a lezione. Quel giorno l'argomento era quello della mimetizzazione e ci trovavamo all'aperto, in un campo pieno d'erba e vestivamo una mimetica militare a cui ero riuscito ad aggiungere le mie solite armi ninja. nelle lezioni precedenti avevo scambiato quattro chiacchiere con la ragazza, mentre non mi smenavo tanto per parlare la sordo, tanto non mi poteva sentire. Tra me e Shizuka pareva esserci un buon feeling.
    -Oggi parleremo della mimetizzazione.
    Grave il maestro prese le redini della lezione.
    -Shizuka... Ma come fa il tuo amichetto ad ascoltar la lezione??
    Gli domandai sarcasticamente, sussurrandole in un orecchio, attento a non farmi sentire dall'istruttore.
    -Legge il labiale cretino.
    Mi rispose con tono leggermente scocciata.
    Che sfiga... Ha le sue cose...
    -La mimetizzazione non è altro che l'arte nel saper nascondersi sfruttando l'ambiente circostante. La tuta che avete addosso ha una buona valenza in quasi tutti gli ambienti, tranne il deserto e gli specchi d'acqua naturalmente.
    Ma questo quanto parla??
    in fondo lo spionaggio era il mio forte e queste cose già le sapevo o le potevo facilmente intuire. Un ricordo sottile come un velo e dolce come il miele mi baleno in mente. Si materializzo sotto l'immagine della donna che mi aveva messo al mondo.
    Ma... Pa... Mi mancate un casino... So che adesso siete in pensiero per me ma qua non ho modo di avvertirvi... Mi dispiace tanto...
    Il mio volto si circondò di un alone di tristezza, che purtroppo non riuscii a reprimere e a soffocare. L'unica a notarlo fu Shizuka.
    -Ehi Kameji... Va tutto bene??
    -Si...
    -Non dire cavolate su...
    -E va bene...
    Mo che mi invento??
    -Mi stava tornando alla mente il passato... E brucia ancora un po'.
    Guardai smarrito il cielo, mentre l'istruttore era totalmente immerso nella sua spiegazione. Era girato e ci dava le spalle cercando di indicare un qualcosa non noto alla mia mente.
    -Capisco pienamente. In fondo qualunque persona è qua dentro ha un passato da dimenticare.
    Il suo tono era dolce, straordinariamente dolce. la guardai negli occhi, mi ispirai fiducia, anche se sapevo che avrebbe potuto mollarmi un calcio sui genitali da un momento all'altro.
    -Shizuka toglimi una curiosità... Cosa ti ha spinto ad abbandonare il villaggio??
    Mi guardò strana, come se avesse una ferita profonda e io pare che l'avessi appena risvegliata.
    -Beh ecco... Io sono orfana di entrambi i genitori. Da piccola mi portarono qui e sono cresciuta in questo campo cercando in qualsiasi persona una figura genitrice... Ma non l'ho mai trovata.
    Un pizzico di malinconia aleggiava nell'aria, in fondo io mi ritenevo fortunato di aver conosciuto l'affetto dei genitori.
    Povera... Non dev'essere stato facile per lei.
    -A volte è solo un po' di affetto quello che cerchiamo... Ed è paradossale che una ragazza dolce e carina come te non possa averlo ricevuto...
    Mi guardò e mi sorrise, risposi con un'identica smorfia felice sul mio viso.
    Sono un grande!!!
    ero soddisfatto con me stesso.
    -La finite voi due di parlottare??
    Kaioh-sama si era finalmente girato, e si era accorto che non eravamo attenti, ma poco mi interessava. Accusai il rimprovero, in fondo avevo appena ottenuto di meglio.

    L'autunno passo, e come lenti i giorni scorsero, le foglie lasciaron spogli gli alberi a ricoprirsi di neve, simbolo sempre crescente di un imponente inverno alle porte. Le lezioni proseguivano. Era una bella giornata di febbraio, nevicava, e sul campo già vi erano dieci abbondanti centimetri di neve. L'ispettore si era appena dileguato lasciandoci il compito di trovarlo sfruttando le tracce che ha appositamente lasciato sulla neve. Questo avrebbe dovuto sviluppare il nostro già acuto senso di analisi.
    -Shizuka guarda lì...
    indicai a caso una direzione in cielo per distrarla, e approfittarne per fare due rapide palle di neve.
    -Li dove??
    Si voltò perplesso, e subito la colpii in faccia con due fresche e gigantesche palle di neve. Cominciai a ridere di gusto, mentre la ragazza si tolse la neve dalla faccia e cominciò a inseguirmi a grandi passi per quel campo bianco.
    -Vieni qui baka!!!
    Mi inseguiva con goffaggine, era difficile muoversi con quello strato bianco che appesantiva i piedi. Mi voltai di scatto ed ecco che non c'era più.
    Dove diavolo è finita??
    -Tadan!! Così impari a non seguire la lezione di mimetizzazione!!
    Sbuco a un paio di metri alla mia destra, ricoperta da un lieve strato di neve, e ai lanciò addosso a me placcandomi per i fianchi. Cademmo tutti e due come due brocchi affondando nella neve fresca. Lei sopra di me, mi guardava con i suoi occhioni neri ma dolci. Un lieve imbarazzo ci avvolse in quel momento, fino a che a rovinar il tutto fu Kaioh-sama con aria alquanto furibonda.
    -Ragazzi questo non è un gioco!!! Dovreste prendere esempio da Kohan... Lui mi ha già trovato!!!
    -Si ma quello li è un pirla!!!
    -Kameji!!!
    -Tanto non mi sente!!!
    Risultato della lezione: l'ispettore ci tenne chiusi tutto un pomeriggio a me e a Shizuka a farci la ramanzina in capanna quattro con una teoria petulante sulla neve fresca e su come muoversi e orientarsi su di essa, ma in fondo ero felice lo stesso. La sola presenza della ragazza rendeva il tutto meno noioso.

    La neve si sciolse e al suo posto comparvero i primi fiori, e così la primavera fece risorger le meraviglie perdute di un paesaggio tanto splendido creando sollievo ai nostri occhi. Il sordo era più asociale che mai quel giorno, un caldo giovedì di metà maggio, mentre il rapporto fra me e Shizuka diventava sempre più brillante. Oramai si può dire che fosse nato qualcosa. Eravamo nella foresta circostante, sorvegliati a vista dall'istruttore Kaioh.
    -Oggi dovrete riuscire a piazzare delle trappole efficienti in base a quello che abbiamo studiato i giorni scorsi.
    Ci sorveglia da un albero... Chiaro segno che le trappole vuole tenerle e sfruttarle come vantaggio in caso di una chiara aggressione esterna... Devo tener conto a grandi linee della zona... Potrà servirmi utile per quando spaccherò il culo a Zeref...
    Naturalmente non mi sono mai dimenticato il reale motivo per cui ero al campo, anzi ero ben consapevole che questo potesse ostacolare un'eventuale relazione con Shizuka. Ciò che all'inizio sembrava entusiasmante ora era un freno a delle emozioni ancor più forti, ma prima di tutto c'era Kiri e la missione. poi in secondo veniva l'amore.
    Comincia a piazzare una serie di trappole non tanto congegnate, a base di cartabomba e fili nascosti fra ciuffi d'erba.
    Queste non faranno molti danni in caso qualcuno ci cada in pieno... Devo rimanere previdente... Sapendo ove sono le trappole vanto già di un buon vantaggio territoriale...
    A velar la professionalità e la serietà del lavoro, un fiore colmo di speranza varco il mio campo visivo. Un fiore di ciliegio caduto da un albero sovrastante che stava fiorendo da poco. Vi era un pezzo di rametto a sostener tale meraviglia rosa. Lo raccolsi da terra, era lungo circa una decina di centimetri.
    So già cosa farne...
    Mi voltai verso la figura di Shizuka, che si stava riposando sotto ad un albero, mentre tra le mani stringeva un po' di filo e qualche cartabomba. Sembrava stesse facendo il punto della situazione. Mi avvicinai a lei, e con far delicato gli poggiai il fiore sull'orecchio destro.
    Gli sta da Dio!!!
    -Questo fiore è per te!!! Il fiore del ciliegio è il più bel fiore che esista... Proprio come te!!!
    La guardai negli occhi profondamente.
    -Un fiore però dopo un po' appassisce... Shizuka... Invece la tua bellezza sarà in eterno!!!
    Mi guardò, mi sorrise, e infine mi baciò. Non sapevo se avevo fatto la mossa sbagliata, ma in quel momento ero sicuro di ciò che stavo facendo.
    Ti porterò via con me da questo inferno!!!
    Un'idea assurda, ma in quel momento sembrava che ogni cosa si potesse realizzare. L'albero di fronte a noi smosse i rami, probabilmente l'istruttore vegliava su di noi, ma in quel caso non si era degnato di mettersi in mezzo.

    I giorni con lei trascorsero rapidamente, e così anche finì il mio anno di addestramento. Arrivai così all'ultima lezione, sulle tecniche più fini di spionaggio. Esattamente un anno da quando cominciò la mia avventura in quel posto era trascorso, ed ora più che mai mi sentivo vicino al mio obbiettivo. Nel mio cuore portavo sospese persone come mia madre e tutti i miei compaesani. persino Tanako in qualche modo era presente nei miei ricordi.
    Zeref... Finalmente ti prenderò!!!
    L'ispettore fece l'ingresso in quella capanna, con fare statuario, altezzoso ma soprattutto professionale e rigoroso.
    -Bene ragazzi... Avete terminato il vostro addestramento... Da oggi in base alle vostre capacità verrete smistati nei vari dipartimenti del campo ma non sarò io a decidere per voi... Tornate pure ai vostri alloggi. Qualcuno passera poi a dirvi tutto!!!
    Oramai l'ansia non aveva più effetto sul mio corpo, mi ero ambientato a conviver con il nemico.
    Questa cosa dei dipartimenti mi piace... Mi da più libertà per agire e raccogliere informazioni!!!
    Pensai felice e soddisfatto, indi uscci da quella capanna salutando con un inchino il freddo ispettore, e mi avviai verso la capanna sei, da li ad un anno mio personale alloggio.
    -Kameji...
    Mi voltai al sentir di questo flebil filo di voce soave e conosciuta.
    -Dimmi pure Shizuka...
    -Beh ecco... Da oggi inizieremo le missioni e gli incarichi per l'organizzazione. Non potremo più vederci ed è anche probabile che uno di noi possa morire. Per evitare di soffrire ecco sarebbe meglio... Che... Interrompessimo ciò che e nato fra di noi.
    L'aria dispiaciuta, in fondo queste parole furono una pugnalata persino per me.
    -Forse non capirai ma...
    -Capisco eccome!!! In fondo penso sia la scelta giusta.
    Le sorrisi un'ultima volta.
    Mi spiace Shizuka ma adesso comincia la mia vera missione, e sarei disposto anche a ucciderti per il bene del villaggio.
    Il sogno di fuggire assieme stava andando in frantumi e nessuno poteva fermarlo o rimettere apposto i tasselli dei resti. Mi diede un ultimo bacio, più amaro del solito.
    -Ti amo Kameji
     
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    Superato l'addestramento passerai di rango...acquisendo un grado pari a quello di un genin ma all'interno dell'organizzazione, sei come un secondo in comando, alle veci del tizio che ti ha interrogato...è passato altro tempo, e continui ancora salire di rango, quando finalmente a un mese della tua ultima promozione, incontri zeref...descrivilo...il suo carattere è forte, sprizza potenza da tutti i pori, non riusciresti mai a fronteggiarlo in un incontro, cosi prendi alcuni documenti segreti, contenti prove schiaccianti e scappi...chiudi il post con alle calcagna, il raggio che ti ha affiancato nel tuo addestramento e l'interrogatore...buon lavoro !

    scusa per il ritardo...cmq il post è bello, ma troppo sdolcinato per i miei gusti, non sembra un anno trascorso in covo di nemici ma più una vacanza in cerca di ..... :asd: sta di fatto che hai scritto bene, e hai accennato qualcosa su l'addestramento anche se roba poca... :asd:

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    Tanako Orihama
    Zeref
    Kamui


    Il cielo terzo, che tutto avvolge, in quella calda sera d'estate sancì un nuovo inizio per la mia carriera di infiltrato all'interno di quell'organizzazione. Mi trovavo in capanna 4, ovvero il mio appartamento, assieme alla figura che aveva immesso il mio io all'interno di un insieme più vasto. Era un'umile magione con una brandina scomoda dall'aspetto poco invitante e le lenzuola bianchissime messe a caso nell'attesa di esser riutilizzate. Di fronte al letto un piccolo stanzino con un attacco alla fognatura locale, serviva da bagno, ma nonostante il luogo possa esser compromettente, le condizioni igieniche erano abbastanza buone. Seduto su una sedia in mogano nero, di quelle che passavano in convento, me ne stavo seduto con dinnanzi ai miei occhi il mio interlocutore, più freddo e gelido che mai.
    Ora devo cominciarmela a gestire per bene.... Non devo fare mosse false.
    Ero leggermente teso, non sapevo cosa mi aspettasse sotto quel rude volto di un mio protettore, ma sapevo che qualsiasi cosa fosse, avrebbe ostacolato il mio percorso. Il potere intimidisce, e l'interrogatore ne aveva abbastanza per farmi salire la pelle d'oca e incominciare a sudare.
    -Kameji kun... Ora che ti hanno promosso sei passato al rango di soldato scelto e mi è stato imposto a me il compito di istruirti sulle tue future mansioni.
    Che palle.
    Annuii col capo.
    -Innanzitutto... Partiamo col dire che io ho un nome e che non devi chiamarmi con appellativi da sfigato come interrogatore-sama o altre puttanate varie...
    Rude, continuò a dettare il discorso.
    -Signor Kamui andrà più che bene.
    -Ricevuto signor Kamui
    Non sapevo a cosa pensare, non sapevo che mosse fare; l'unica certezza che avevo era che a romper quel monotono battito e scorrer di giorni eguali si celava dietro una banale e ambigua conversazione.
    Rude, continuò a dettare il discorso.
    -Soldato scelto corrisponde ad un genin, e come tale comincerai a svolgere missioni per la nostra organizzazione... Ovviamente sarai pagato con le migliori agevolazioni in questo campo...
    Questo mi può ritornare utile
    -E in cosa consistono queste missioni??
    -Per lo più in missioni di spionaggio e raccolta informazioni... In caso di emergenza potremmo anche inviarti ad eliminare una persona come sicario.
    L'ansia salì di nuovo, in un colpo solo, forte ma potente. Delle gocce di sudore amaro cominciarono a solcarmi le gote fino a ridiscender come un torrente in piena montagna.
    -Come mai sei così agitato??
    Cazzo!!!
    -Beh ecco... Non mi sono mai ritrovato ad uccidere una persona... Non so cosa si prova...
    -Sciocchezze!! Se per una buona causa dopo averla eliminata sarai anche soddisfatto del tuo lavoro...
    L'ho scampata bella...
    -Inutile ribadire che sarai sotto la mia ala protettrice quindi... ATTENTO A TE!!
    Mi puntò l'indice contro con tono estremamente atono e ammonitore. Riuscii a stento a trattener un impulso umano di agitazione.
    -Qualsiasi cazzata tu fai ne rispondo io... E se a me non va a genio...
    un solo gesto, l'indice della destra taglia in orizzontale sfiorando con la punta dell'unghia la cute delicata del collo, a compor armoniosamente un gesto simile alla decapitazione.
    -Ricevuto!!!
    Annuii con una calma imperiale e misteriosa. io stesso fui stupito di tal tranquillità d'animo, o forse mi stava salendo l'adrenalina in circolo. Ci congedammo e dal giorno dopo cominciai alcuni addestramenti speciali e una serie di missioni facili come catalogare specie di piante nei boschi dei dintorni o piazzare una serie preventiva di trappole.

    Circa tre mesi passarono prima che mi fu assegnata nuovamente una missione: dovevo raggiungere il porto e prelevare un carico modesto di sostanze illegali. L'associazione infatti si sosteneva economicamente grazie ad un proficuo commercio di tonici e sostanze stupefacenti vietate dalle varie legge locali. In tutto questo tempo avevo scoperto abbastanza informazioni riservate e misteriose, ma questa era quella di cui avevo una sorta di certezza assoluta, e questo incarico ne era la prova. Cominciai a venir coinvolto nelle losche faccende di cassa. Era un freddo mattino di dicembre, e l'avvento del nuovo anno sembrava oramai alle porte. Tutta la foresta circostante perdeva rapidamente foglie e sommergeva in un mar di colori i boschi attorno destando una soave visione variopinta del creato, e nascondendo ulteriormente le già sofisticate trappole da me piazzate. Ero in cammino da un buon paio d'ore ed ero oramai giunto in prossimità del porto.
    E con questa missione ho la certezza chiara che sono coinvolti in affari illeciti, ma devo provare il modo di manifestarlo al villaggio. Mi servono prove.
    Non sapevo dove trovarle, non sapevo cosa fare. Più i giorni passavano, più però una parte losca e oscura dell'organizzazione saliva a galla.
    Dunque... Potrei valutare l'opzione di prender le prove e fuggire... Tanto ho un vantaggio territoriale immenso... Io solo so dove sono piazzate con precisione le trappole... Se anche fossi inseguito avrei un notevole vantaggio.
    Sovrappensiero, immerso nei miei piani evasivi sul da farsi, una voce nota irruppe nel mio sistema neurale richiamandomi da un mondo parallelo e riportandomi in breve tempo sulla terra. era ritto e immobile, dinnanzi a me, statuario e impassibile ma per nulla cambiato, l'uomo che mi aveva iniziato alla missione.
    -Quanto tempo Kameji!!
    -Salve Tanako!!
    Il suo volto era scuro, evidentemente non si fidava di me, visto la piega che avevano preso gli eventi.
    -Purtroppo ho dovuto compiere un addestramento di un anno per salire di grado e avere accesso a certe questioni... Purtroppo non ho ancora potere per incontrare Zeref...
    Mi avvicinai a lui e gli sussurrai nell'orecchio. Apparve leggermente più comprensivo in seguito a tal dichiarazione.
    -Pensavo fossi morto... Beh meglio così insomma... Almeno ho la certezza che non sospettino di te...
    -Per ora no... Piuttosto cosa ci fai sempre da queste parti??
    -Quella casetta lì a ovest è il mio rifugio... Se fossi nei guai e ti potrei aiutare fa pure un salto da queste parti... Senza essere seguito ovviamente..
    Mi indicò un piccolo abitacolo mezzo diroccato, in legno usurato, un buon nascondiglio per celare una magion tanto importante.
    -Piuttosto... hai scoperto qualcosa di intrigante??
    Ottimo... E' un buon alleato Tanako, me lo devo tener buono. Forse è stato una fortuna rincontrarlo.
    -Pare che quest'organizzazione, per procurarsi dei fondi pe runo scopo più grande che ancora non sono riuscito a scoprire, sia immersi in affari illeciti. Ho una mezza idea di dove trovare le prove ma ancora non ho accesso ad esse e non ho ancora trovato un buon piano.
    Sussurrai nuovamente a Tanako accertandomi di non avere gente attorno. Seppur l'orario dell'alba possa rivelarsi abbastanza impopolare, la sicurezza non è mai troppa.
    Uno sbuffo di nave irruppe nel mio cervello, era la nave cargo che sbarcava con delle riserve di cibo, e fra di essa, nascosta anche la cassa di sostanze stupefacenti illegali ordinati al commercio nero dalla mia organizzazione.
    -Ora devo proprio andare... Devo ricevere una cassa di merce illegale... Non posso nemmeno fartene sequestrare una parte in quanto mi pare di aver capito... Anzi ne sono quasi certo... Che la roba sia contato e preferisco non far scoprire il mio gioco per ora...
    -Stammi bene... Qualsiasi cosa sai dove trovarmi!!
    E ci dileguammo ambo prendendo strade separate. Quella missione la portai a buon termine, senza commettere il minimo errore, e al termine di esse, ricevetti un'ulteriore promozione. Arrivai così ad essere una specie di vicecapitano, sotto in grado soltanto all'interrogatore che era mio mentore e allo stesso Zeref che ne era il comandante. Le mie missioni continuarono, imperterrite per un altro mezzo anno circa, solite cose, solite missioni. Feci anche un paio di omicidi a sangue freddo per il bene di un'organizzazione che non volevo sostenere e a cui ero segretamente contrario. Mancava oramai un mese dalla mia ultima promozione, e sentivo il potere vicino, ma ancora quel volto non lo avevo incontrato.

    -Kameji!!! Il capo desidera incontrarti.
    Una fredda voce risuonò all'ingresso del mio alloggio. Quel giorno era più ammonitrice del solito, ma in qualche modo sentivo di essermi abituato pienamente a conviver con essa. La soggezion di tal fonema non mi incuteva più alcun terrore. La voce grave non mi scalfiva di striscio.
    Finalmente cazzo!!!
    -Eccomi!!!
    Mi mostrai statuario e serio, oramai sapevo sotto quali maschere celarmi in quell'organizzazione.
    E' la resa dei conti Zeref!!! Ora vengo lì e ti taglio la giugulare!!!
    Penetrai in quella casa accompagnato dal mio superiore. Uno sfarzo immenso presiedeva in quella villa, una villa ricca in confronto con le capanne povere ai lati. Dinnanzi ad un immenso portone in legno bianco vi erano due guardie, probabilmente le guardie del corpo di Zeref. Kamui si fermò all'entrata.
    -Salve sono Kameji... Zeref-sama desidera parlare con me...
    Con un cenno di acconsentimento ambo le guardie mi lasciarono passare. Pochi isatnti dopo e la porta si richiuse con un tonfo alle mie spalle. Ed eccola, dinnanzi a me, quella figura statuaria e altezzosa, castana e alta, di un uomo che non era cambiato di una virgola da quando aveva abbandonato il villaggio.
    Adesso finalmente ti farò pagare per tutta 'infamia con cui hai sputato sul tuo villaggio stronzo!!!
    Sapevo benissimo che dovevo trattenere il mio disprezzo e rimanere composto dinnanzi al più letale dei nemici.
    -Chi non muore si rivede... Vero Kameji-kun??
    La voce sarcastica e fredda di un tempo non era cambiata di una virgola.
    Vedo che sei rimasto uno sputo.
    -Proprio vero... E infatti sono qui di fronte a te...
    -Stentavo a crederci... Tu... il mio storico rivale di nascondino che collabori con me??
    Ridacchiò sadicamente.
    La situazione non mi piace.
    -Dimmi... Hai aperto gli occhi?? Hai provato sulla tua pelle l'infamia con cui vieni marchiato quando diventi un genin???
    La voce, come richiamo, si alzo leggermente e divenne molto decisa e rozza. In quel momento soltanto, fissandolo negli occhi, capii quanto fosse determinato e convinto delle sue idee, ma allo stesso tempo capii anche che non era giunto il momento di metterlo a terra. Non ne avevo le forze, non era questo il momento di regolare i conti.
    Tsk... E' troppo forte per ora... Se rimango in questa fortezza risolvo ben poco oramai...
    -Altrimenti non sarei qui... Non credi??
    Nonostante fosse un vecchio amico il solo sguardo carico di rancore mi metteva i brividi.
    Devo trovare le prove del traffico illecito al più presto e fuggire di qua!! Alla resa dei conti ti staccherò la testa, promesso, ma purtroppo non è in questo momento...
    -Dimmi Zeref... Perchè mi hai convocato??
    Sputa il rospo!!!
    -Vedi ho un compito molto particolare da affidarti... Visto la percentuale di successo delle tue ultime missioni ho deciso di contare su di te per una delle più importanti!!!
    Sentiamo di cosa si tratta...
    -Dovrai consegnare una lettera diplomatica al giudice locale... Vedi... Io ho i miei agganci politici... Altrimenti come pensi che una grande organizzazione come questa possa passare inosservata??
    Pezzo di merda!!!
    -Capisco... Lascia pure fare a me!!!
    -Ottimo... Allora va... La lettera è sulla scrivania nel secondo magazzino al piano terra... E' sigillata e non la devi aprire per nessun motivo!!!
    -Va bene
    Se trovassi le prove sarei a cavallo... Approfitto della missione per fuggire via...
    Mi volta e mi avviai verso il magazzino scendendo le scale in marmo, per entrare poi in una stanzetta piena zeppa di armi di tutti i tipi. In mezzo alla sala una scrivania in legno recante una serie di documenti e una busta sigillata, guarda caso, quella che cercavo.
    Altro che magazzino... Questa è un'armeria bella e buona!!
    Mi avvicinai alla scrivania afferrando la lettera.
    E questi cosa sono??
    Guarda sbalordito nel legger le insegne. Presi in mano i fogli e li sfogliai. Uno più illegale e proibito dell'altro.
    Perfetto!! I falci bilanci con le entrate in nero scoperte... Ora ho delle prove schiaccianti!!
    Ero felice, ero a cavallo, ma il foglio che sfogliai in seguito mi lasciò sconvolto.
    Non è possibile!!! Mira a distruggere Kiri... Ecco il bastardo cosa pianificava!!! Gli illeciti scambi sono solo un modo per guadagnarsi armi e mettere da parte un capitale per invadere Kiri... Folle e maledetto Zeref!!!
    Sconvolto ma deciso a farla finita nascosi in una tasca interna della mia tuta militare datami dall'organizzazione, presi coraggio e uscii con la lettera da consegnare ben visibile nella destra, e mi avviai all'inizio del campo. Giunsi a pochi metri dalle guardia carico d'ansia, con l'agitazione che mi mozzava il respiro data l'importanza dei documenti di cui ero in possesso. Mi fermai dinnanzi alle guardie mostrando la lettera.
    -Devo consegnarla in città per conto di Zeref-sama!!
    Mi fecero passare senza battere ciglio,ero di casa oramai, ma mentre uscivo ecco che un urlo prorompente ruppe i miei orecchi.
    -KAMEJI FIGLIO DI PUTTANA!!! TI MOZZO LA GOLA!!!
    Mi voltai e subito notai Kamui affiancato da Kaioh, l'istruttore, assatanati a circa una ventina di metri da me.
    PORCA PUTTANA!!!!
    Senza indugi mi voltai e cominciai a correre e a saltare a tutta birra cercando di risalire quella voragine che mi separava dalla foresta.
    Guardie ci pensiamo noi!!! Non muovetevi!!! Riporteremo morto sgozzato il corpo del traditore!!!
    Svelto Kameji... Devi raggiungere la zona piena di trappole!!!!
    Era la mia unica occasione per fuggire e me l'ero lasciata scappare di mano, e ora dovevo Cercai di raggiungere il pezzo di bosco ove per molto tempo piazzai delle trappole difensive, volevo sfruttare l'elemento sorpresa e la mia conoscenza del territorio. Cercai di raggiungere la zona X del territorio.
    Merda!!! Li ho ancora dietro!!!
     
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    I due ti correvano dietro senza perdere vantaggio, anzi a ogni metro che percorrevate ne guadagnavano il doppio ....Tu brutto in grado fermati, lascia che si a io ad ammazzarti, decapitandoti...cosi poterò la tua testa a zeref -sama....il ragazzo sordo non parlava, ti seguiva e basta, ma poi entrato nel bosco pieno di trappole, la situazione non cambiò, visto che le evitano tutte, ormai il bosco era terminato, e una pianura si allargava davanti a te, eri costretto a fermarti, ed affrontare i due, anche al costo di rimetterci la vita...

    Finalmente brutto ratto ti sei fermato...come hai osato tradire la mia fiducia, come hai osato ....ti consideravo il figlio che non avevo mai avuto, e lui ti considerava un fratello....voltare le spalle cosi a zeref, credevi che zeref ti avrebbe lasciato entrare cosi li dentro, pensi che i documenti che hai preso oltre la lettera, zeref gli aveva lasciati cosi, tanto per....in bella vista ? ...la tua prova finale non è stata superata, e ora morirai...

    Inizia lo scontro ...sei tu ad attaccare per prima ...buon lavoro !

    ottimo, mi è piaciuto molto l'ambientazione di questo
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    Sotto quello scottante e terzo cielo, i cui raggi solari si infrangevan sulle foglie cristalline, la ,mia fuga si faceva sempre più ardua e la salvezza ben lungi sembrava da me. I miei passi, misti a salti per poggiar le piante su un ramo stabile di un albero scelto dal destino, e ripetermi all'infinito sui successivi, si ripetevan monotonamente e veloci, con il fiato sul collo di due persone che avevano l'aria di essere molto più veloci di me. Mentre la strada avanzava e il tmepo scorreva, la mia salvezza si allontanava, e la distanza dai miei inseguitori diminuiva.
    Vediamo un po' se li ho seminati... Dovrei aver oltrepassato la zona delle trappole.
    Mi voltai lievemente col capo, proseguendo diritto col corpo balzante, per sperar nel buon esito del fato. il fiato mi mozzava la gola e un nodo nella trachea pareva crescere sempre più a dismisura. Da quelle tenebre comparvero le due figure avverse.
    Merda... Hanno evitato tutte le trappole... E sono anche più vicini!!!
    Stupito non sapevo che fare.
    Devo seminarli a tutti i costi!!!
    Spronai inutilmente il corpo, senza ottener buoni risultati, anzi, la distanza di Kamui e del sordo allievo da me diminuiva.
    -Tu brutto in grado fermati, lascia che si a io ad ammazzarti, decapitandoti!!! Cosi poterò la tua testa a Zeref -sama!!!
    una voce rude e fredda irruppe nell'aere bruciando i miei timpani. Al sentir tale aggressività mi salì ancor di più l'agitazione, ma in qualche modo la contenei. Non so ancora come.
    Diamine!!!
    Non diedi retta alla voce e proseguii per la mia strada, a tutta birra, ma ben presto la mia fuga finii.
    Dinnanzi a quel paesaggio estivo di verdi e fiorenti querce ben presto ne sopraggiunge uno ben più monotono. Preannunciava la fine di una fuga durata ben poco, dalla quale avevo comunque ardue possibilità di sopravvivenza. Dinnanzi ai miei occhi una pianura verde e rigogliosa ma la mia prospettiva di futuro altrettanto rosea e fiorita non pareva proprio.
    Cazzo!!!
    Mi fermai di colpo in quella pianura, oramai aperta e affermata. era impossibile sfuggire, non mi rimaneva che una sola via di uscita.
    Li affronterò e li sconfiggerò!!! Anche a costo della mia stessa vita!!!
    Mi voltai lentamente ed ecco atterrar i due a circa una decina di metri da me, abbastanza composti ma incazzati dentro. Il muto non parlava, ma lo stesso Kamui aveva ben tanta rabbia in corpo da far benissimo e ampiamente le veci per tutti e due. La tensione era alle stelle, ma l'adrenalina pure e pareva tenerla sotto controllo momentaneamente.
    -Finalmente brutto ratto ti sei fermato!!! Come hai osato tradire la mia fiducia, come hai osato!!! Ti consideravo il figlio che non avevo mai avuto, e lui ti considerava un fratello!!!!
    Tuonante squarciò il cielo la voce del più potente degli avversari.
    -Mi spiace Kamui-san... Ma io amo il mio villaggio più di ogni altra cosa... Ogni membro, ogni singolo shinobi mi fa sentir parte di una grande famiglia... E non ho intensione di permettere che qualcuno possa calpestarlo in questo modo!!!
    Il tono stranamente era calmo. Ero determinato in quel momento, mi stavo facendo forza per strappare questi documenti dalle grinfie di importanti nemici. SAputai per terra al termine della frase, faceva figo.
    Non vi lascerò fare quello che vi pare...
    -Voltare le spalle cosi a Zeref, credevi che Zeref ti avrebbe lasciato entrare cosi li dentro, pensi che i documenti che hai preso oltre la lettera, Zeref gli aveva lasciati cosi, tanto per... In bella vista?!? La tua prova finale non è stata superata, e ora morirai!!!
    Figlio di puttana!!! Era una trappola!!! Un giorno a quel bastardo di Zeref gli staccherò la testa a morsi...
    -Io ho sempre detestato Zeref-sama, l'ho sempre detestato. Lo consideravo una feccia egoista, un traditore. Io fui l'ultima persona a cercare di fermarlo prima che egli lasciasse il villaggio. Però devo ammettere che quest'anno trascorso mi ha fatto cambiare idea su Zeref... Prima lo consideravo una feccia, adesso lo considero un verme a tutti gli effetti!!!
    Sputai una seconda volta.
    -Kamui-san... Il mondo è crudele, e per aver un figlio avreste potuto cercar moglie, e invece vi siete unito ad una sporca organizzazione come questa. La vostra scelta l'avete fatta, io ho fatto la mia e questa sarà l'ultima volta che le nostra strada si incroceranno!!!
    So già cosa fare... Sarò rapido come all'esame genin!!!

    La destra rapida andò a posizionarsi nel porta kunai e ad estrarre rapida un sigillo esplosivo e un kunai. la mantenni dietro la schiena per nascondere ciò che avevo estratto. indi la mancina, gemella e rapida, fece lo stesso ed estrasse una palla di luce. Avevo i miei avversari a circa dieci metri. indi tentai di scagliare la palla di luce con la mancina proprio dinnanzi ai loro piedi sperando di colpirli e accecarli. Chiusi gli occhi per evitare di far la loro stessa fine. In seguito, mentre loro fossero stati accecati avrei attaccato il sigillo esplosivo al kunai, al fine di compiere subito dopo un movimento semicircolare con la destra, e scagliare con tutta la mia forza, il kunai verso il plesso solare di kamui, ovvero dell'ispettore. Sfrutterei il fatto che siano accecati, per far detonare il sigillo esplosivo di 3 secondi e allontanarmi poco prima dell'esplosione di un paio di metri al fine di evitare anche eventuali frammenti.
    Oltre ai danni da taglio si beccheranno quelli da ustione!!!
    Ora non mi rimaneva che sperare.

    CITAZIONE
    Riepilogo post

    Azione Gratuita 1: Estraggo kunai
    Azione Gratuita 2: Estraggo sigillo esplosivo
    Azione Gratuita 3: Estraggo palla di luce
    Azione non offensiva - Lancio oggetti non offensivo: Lancio Palla di luce (3 secondi)
    Azione Gratuita 4: Applico sigillo al kunai
    Azione offensiva - Lancio oggetti offensivo: lancio kunai con sigillo e lo faccio detonare (3 secondi)
    Azione di movimento 1: Mi allontano di 2 metri
    Chakra consumato: //
    Chakra rimasto/posseduto: 40/40
    Danni fisici //
    Danni psicologici //
    Condizioni psico-fisiche: Determinato, Agitato
    Armi rimaste/possedute: Tutto il contenuto del portakunai tranne 1 sigillo esplosivo, 1 kunai e 1 palla di luce
    Farmaci rimasti/posseduti: //
    Posizione del PG: In piedi
    Distanza dall'avversario: 12 metri

    CALCOLO KUNAI: 1,75


    CALCOLO PALLA DI LUCE: 2


    CALCOLO SIGILLO ESPLOSIVO: 1,75 (Calcolo kunai)
     
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    CITAZIONE
    Il sigillo esplosivo esplode, facendo alzare una nuvola di polvere...attendi che si diradi, e quando ti viene mostrato il suo contenuto dal vento sbianchi...il tuo ex amico, è vivo e vegeto ed ha protetto anche il ragazzo che era con se...

    Tu che attacchi me....tu come osi sputarmi in faccia in questo modo ...

    il suo volto è triste forse ci teneva veramente a te...

    Non posso lasciarti scappare, preferisco ucciderti io, non voglio che sia qualcun'altro a farlo...

    Estrae una katana stupenda, la sua bellezza è paragonabile a quella di una leggendaria...

    E lo farò con musame

    ( sarebbe la spada ) scatta in avanti, ormai sei certo che sia tutto finito...ma uno rumore sordo provocato da due elementi di acciaio, ti fa aprire gli occhi...è Tanako...

    Mi dispiace, ma non posso lasciartelo fare kamui...

    tu tanako, allora ci sei tu dietro la sua copertura....è tutta colpa tua...

    A quanto pare i due si conoscono ...

    Ucciderò non solo kameji, ma porterò anche la tua testa da zeref, lurido traditore....

    I due si allontanano a combattere...mentre tu te la devi vedere con il ragazzo muto...che si è messo giù in posizione di attacco...

    mi aspettavo di leggere qualcosa di più rispetto a quello che prova il tuo personaggio trovandosi alle stratte, ma il post è buono ugualmente
    post Voto: 8
     
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