Missione Konoha: "..VI SONO AMICO!!"

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    Valutazione 7° Traccia
    - Nel post immediatamente consecutivo ad un combattimento mi aspetto che tu parli appunto del combattimento. Magari un breve riepilogo, l'inserimento di pensato a sottolineare il tuo stato d'animo in quel momento. Non hai inserito niente di tutto questo.

    - Mi è piaciuto il pezzo in cui ti avvicini al tuo avversario steso a terra. Bravo.

    - Non ricordo di averti detto di tornare a casa tua. Ti ho detto di fare ritorno al villaggio. Non fare questo tipo di tappe intermedie se non ti viene esplicitamente chiesto. Sostanzialmente così facendo non hai rispettato bene la traccia assegnata.

    - La strana sensazione dell'hokage te la potevi anche evitare. Non ti ha informato nessuno e non mi risulta abbia doti di onniveggenza. Oltretutto non mi pare che L abbia già cambiato il png dell'hokage.

    - Hai lavorato molto sulla tua sosta in casa e meno sul resto del viaggio che era la cosa più importante.

    Valutazione: 7,2

    CITAZIONE
    8° Traccia

    Proseguite il viaggio. Quando arriverai a Konoha porterai prima il tuo "ostaggio" dalle autorità competenti per essere interrogato. Poi una volta fatto vai dall'Hokage e fai rapporto (bada bene che se L non ha cambiato il png allora non devi inventarti nessuno cambiamento). Una volta fatto rapporto concludi la giornata facendo quello che ti pare. Il post finisce quando vai a letto.

    CITAZIONE
    Annotazioni 8° Traccia

    Mi aspetto un post come quello che hai appena fatto ma stai attento a non fare errori di distrazione evitabili. Buon lavoro.

    Per qualsiasi dubbio sulle valutazioni o sulla prossima traccia contattami via mp.


    Edited by circu - 6/10/2014, 23:40
     
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    Richiedo cortesemente proroga di 24h
     
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    Per motivi personali sono costretto a richiedere un'ulteriore, nonché definitiva, proroga di 48 ore
     
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    Pensato
    Parlato
    Daichi
    Cocchiere
    Anzai
    Chunin 1
    Chunin 2
    Hokage












    Sotto la richiesta bene o male generale ci accampammo in una piccola radura limitrofa alla strada dove trascorremmo la notte. Il mattino seguente ci rimettemmo in viaggio senza neppure far colazione, cosa che, nonostante avessi sospettato sarebbe accaduta, mi lasciò dubbioso. Ovviamente gli unici a non farla fummo io e Daichi, infatti il nostro accompagnatore si era saggiamente portato delle piccole scorte che purtroppo bastarono solo per lui.

    “Sono un tonto! Non avevo minimamente calcolato quest’eventualità! E ovviamente anche Daichi se n’era scordato…”

    «Possibile che tu non ci abbia pensato!?»

    «Stavo per chiederti la stessa cosa, ostaggio!»

    «Tzè, ora per colpa tua dovrò affrontare l’interrogatorio a stomaco vuoto!»

    «Tralasciando che la ‘colpa’ non è mia, cosa intendi dire con interrogatorio?»

    «Cooosa?! Non lo sai? Ma che diavolo vi insegnano oggigiorno all’accademia? Comunque sia, l’interrogatorio è una procedura standard che viene usata in quasi ogni situazione che possa fornire informazioni prima ignote. Tendenzialmente se collabori non ricorrono alle cattive, ma di solito utilizzano dei ninja capaci di ‘leggerti la mente’, così facendo perdono meno tempo e sono sicuri che tu non stia mentendo o nascondendo nulla»

    «Capisco… quindi è lì che verrà decisa la tua innocenza o colpevolezza»

    «Precisamente!»

    Era già dal giorno prima che mi ero accorto del cambiamento nell’ambiente circostante, l’erba e gli alberi avevano assunto una colorazione più verde e decisa, cominciavano a possedere certe voluminosità che sembravano esser piene d’acqua e linfa vitale. Al di là dei cambiamenti più palesi v’erano anche alcune diversificazioni un po’ più sofisticate da trovare; un esempio tra i molti era la popolazione animale, difatti tendendo l’orecchio era possibile udire il fischio allegro dei piccoli volatili devoti ai climi più accoglienti. Ma non solo, l’intera nicchia ecologica era mutata: dai margini del sentiero di tanto in tanto si affacciano cerbiatti o, ancor più raramente, scattanti lepri dal pelo bruno e corto. Persino lo scalpitio prodotto dal trotto svelto del nostro destriero emetteva suoni più lunghi e ottusi, derivato dal suolo ricco di terra fertile. Un suono che il giorno addietro era invece freddo e corto come un battito di mani.

    «Siamo vicini…»

    «Puoi dirlo, solo Konoha può vantare foreste del genere!»

    «Pft! Sembri conoscere bene il villaggio per essere un traditore…»

    «Ancora?! Ti ho già detto che sono innocente!»

    «Questo lasceremo che siano gli interrogatori del villaggio a deciderlo»

    «Ovvio!»

    Incrociai le braccia pensieroso, le oscillazioni del carro cullarono me ed i miei pensieri. Quella sua fissazione con le ‘farfalle’ continuava a rimbalzarmi da una parte all’altra del cervello.

    “Che voleva dire con ‘farfalla’? Sarà davvero innocente come dice di essere? Cosa dovrò fare dopo essere arrivato al villaggio? Quante domande ancora necessiteranno di risposta?”

    Capii che era arrivato il momento di sfoltire la lista dei miei punti interrogativi senza alcuna responsiva.

    «Allora… me lo vuoi dire o no cosa diavolo significano tutti quei riferimenti alle ‘farfalle'?»

    «Te l’ho già detto: è solo una vecchia cicatrice…»

    «Non mi basta»

    «Ahahah! Allora facciamo così: tu dimmi chi è il tuo maestro ed io ti dirò quale verità si cela dietro le mie parole!»

    “Il mio maestro…”

    In quel momento i miei pensieri andarono da Mashu, egli era stato il mio istruttore durante la mia permanenza in accademia; chissà cosa stava facendo ora, chissà quanto era migliorato in questo tempo. Nonostante una goccia di nostalgia turbò la quiete del mio cuore sapevo che la risposta che avrei eventualmente dato a Daichi sarebbe stata un’altra.

    “Ovviamente a Mashu devo molto, è lui che mi ha dato fiducia… e la prova di quella fiducia la porto legata ai fianchi: il copri fronte di Konoha! Ma il mio ‘vero’ maestro è un altro…”

    «Sei insistente eh? E va bene… Il mio maestro è… Anzai Inoue!»

    «Capisco… ha un nome familiar-» Si fermò all’improvviso. Alzò lo sguardo al cielo con un’espressione a dir poco indecifrabile. «Mh, che strano… il suo nome è uguale a quello di un mio vecchio amico, per non parlare del cognome: era anche il nome di…» un velo di tristezza coprì le parole successive.«… di mio fratello…»

    Accentuai un piccolo inchino col capo e proseguii. «Ora tocca a te, dimmi di più su queste ‘farfalle’!»

    «Eheh! Molto bene… devi sapere che c’entrano sia il mio vecchio amico “Anzai” che mio fratello “Inoue”. Noi tre appartenevamo ad un clan di artisti marziali dalle origini davvero antiche. Ebbene, combattemmo diverse guerre insieme al resto del clan… ognuno di noi riponeva grande fiducia nel proprio Taijutsu, fino al punto che il capo veniva nominato in base alla sua forza nel corpo a corpo. Ma non divaghiamo; io, mio fratello Inoue, Anzai e suo fratello combattemmo in diverse guerre finché il capo clan, Il fratello di Anzai, morì. Fu una perdita davvero pesante, nonostante Io e mio fratello non avessimo un legame strettissimo di parentela verso Anzai ed il capo, soffrimmo molto: il giorno dopo venimmo accecati dalla rabbia e massacrammo i nostri nemici, gli sbriciolammo, letteralmente, le ossa! ‘Cosa c’entra tutto questo con le farfalle’ ti starai chiedendo… ebbene, il nostro clan era conosciuto come le ‘farfalle bianche’, a causa del colore delle nostre divise: dal color bianco… proprio come la tua! Tuttavia vecchi racconti degli anziani narrano che ci sia un significato più profondo riguardo il nostro colore bianco…»

    «Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere… altro che ‘vecchia cicatrice’… per essere così giovane ne hai vissute di cose!»

    Ero sinceramente colpito, dando per scontato che non si fosse inventato nulla il termine ‘farfalle’ faceva riferimento al suo antico clan, ma c’era ancora una cosa a cui non aveva risposto:

    «Cosa intendevi quando, quella notte, hai detto ‘le farfalle vivono ancora’?!»

    «Eheh… come ti ho appena detto, la tua divisa mi ricorda molto quelle del mio clan, tutto qui. Pensavo che tu fossi il discendente del capo clan, quando era ancora in vita non faceva altro che parlarci di quanto fosse felice di diventare padre, e detto tra me e te, tu me lo ricordi!» Rise di gusto. «Aveva un nome dal suono imponente, non me lo dimenticherò mai: Kazutoshi!»

    Trasalii, quel nome non mi era nuovo, anzi… era il nome di…

    «E’ IL NOME DEL MIO DEFUNTO PADRE!»

    L’espressione di Daichi cambiò radicalmente, le pupille gli si dilatarono e il volto diventò paonazzo.

    «Se è uno scherzo non è divertente! Bada a quello che dici!!»

    «Dannazione non sto mentendo! Mio padre si chiamava così!»

    «IL COGNOME! DIMMI IL VOSTRO COGNOME!!» Stava urlando con le lacrime agli occhi, non avrei mai pensato che le cose avrebbero avuto un tale risvolto, il cuore cominciò a martellarmi in petto; mentre il cocchiere a volte si girava allibito e ci pregava di abbassare i toni onde evitare di spaventare il cavallo.

    «Nakamura!!!» Dissi deciso. Nel dire quell’unica parola percepii i polmoni come svuotarsi, in brevissimo tempo mi ritrovai nel più completo affanno, come dopo una lunga corsa. Daichi invece, sembrò sul punto di entrare in iper ventilazione e come meccanismo di autodifesa, svenne.
    Rimasi lì affianco a lui, lo fissavo mentre cercavo di regolarizzare il respiro. Poco dopo il cocchiere mi degnò di un ultimo sguardo.

    «Siamo arrivati»

    «Cosa!? Davvero? Che ore sono?»

    «Quasi le tredici…»

    Non me n’ero accorto prima a causa della chiacchierata più che coinvolgente, ma nel frattempo avevamo raggiunto la porta del villaggio. Afferai Daichi sotto il braccio e lasciai il carro ed il suo conducente, ringraziai e li guardai allontanarsi scomparendo tra le selve.
    Il mercante si svegliò mentre attraversavo la via principale della foglia. Avrei dovuto provare un senso di nostalgia o di piacere, ma la storia di Daichi mi riempiva completamente il cuore.

    «Quindi avevo visto giusto, tu sei… Argh! La testa!»

    «Ti chiederei come stai, ma anch’io mi sento così… a questo punto ho buoni motivi per ritenere che il ‘mio’ Anzai sia lo stesso Anzai della tua storia… ma non avrebbe senso, lui non è mio zio, è solo il mio tutore! Anche il cognome è diverso!»

    «Ah… a tal proposito… anche il mio non è più ‘Nakamura’… dopo un certo fatto siamo stati costretti a lasciarci alle spalle le nostre origini: ora io non sono più Daichi Nakamura… ma Daichi Tomo! E’ probabile che ‘Anzai Inoue’ sia in realtà…»
    Prima che potesse finire la frase due Chunin comparvero sotto i nostri occhi.

    «AH, tu devi essere il genin Kazuo! Le sentinelle ci avevano avvertite del tuo imminente arrivo, dalla tua partenza sono cambiate un paio di cose qui al villaggio… ma niente a cui non potrai abituarti!»
    «Esatto, l’Hokage ci ha messo al corrente della tua missione, lui deve essere il doppiogiochista: ben fatto! Lascialo alla nostra custodia e fa rapporto all’Hokage!»

    Avrei voluto avere altro tempo a disposizione con Daichi, ma non potevo disubbidire ai miei superiori… se fosse stato davvero innocente l’avrei di certo rivisto! Lo guardai e capii che anche lui pensava la stessa cosa.

    «Sì!»

    Lasciai che i due Chunin presero per loro il mercante e mi diressi alla magione. La mia mente era un vulcano di dubbi e perplessità, ma davanti alla Hokage non avrei dovuto né voluto mostrare alcun segno di debolezza.
    Salii le scale fino al stanza del capo villaggio, mi fermai davanti alla porta socchiusa e bussai. Una voce a me nuova, ma calda e rassicurante mi rispose di entrare e così feci.
    Davanti ai miei occhi però non c’era l’hokage che conoscevo, bensì un uomo dai capelli neri, proprio come gli occhi. Non avevo ancora avuto modo di parlarci ma sembrava una persona decisa e seria.

    «Di ritorno dalla tua missione, Kazuo… e mi hanno informato che è stata un successo, se hai qualcosa da dirmi di persona non farti scrupoli e parla»

    “E questo chi è? Non che mi dispiaccia avere un nuovo Hokage ma… l’altra che fine ha fatto?!”

    «Beh… io… ecco, umh…»

    “Dannazione, mi ero detto ‘niente perplessità’!!!”

    «No signore, il mercante sarà un’ottima fonte di informazioni, tuttavia vorrei comunque informarvi di un mio fallimento: nell’abitazione dell’obbiettivo ho trovato una mappa rappresentante le basi militari nel paese del fuoco, tuttavia date le circostanze ho ritenuto più saggio lasciarle nel suo ‘nascondiglio’»

    «Umh… capisco, la tua onestà ti fa onore. Non preoccupartene troppo, ora che abbiamo il mercante non abbiamo bisogno di altre prove, hai agito bene! Torna pure a casa e riposati, sono certo che la tua famiglia ti stia aspettando»

    “’Famiglia’… ora che ci penso Anzai dovrà spiegarmi un paio di cosette… a partire da quel ‘certo fatto’ di cui parlava prima Daichi”

    «Grazie signore!»
    Mi inchinai e andai a casa. O meglio, mi ci diressi, ma lungo la strada una morsa atroce mi colpì lo stomaco, che emise un ruggito rauco e profondo.

    “Argh! Devo assolutamente mangiare qualcosa!”

    Strisciai senza forze fino alla mia dimora, mi sarei aspettato di trovarci dentro Anzai a poltrire sulla sua poltrona o dietro i fornelli a fare esperimenti con gli ingredienti; ma non trovai nulla di ciò. La casa era disabitata, nell’aria aleggiava un leggero profumo di menta ma nulla più. Tutto era però in ordine e pulito.

    “Deve essere uscito da poco… bah, sto morendo di fame, mi preparerò una ciotola di latte e cereali… al cioccolato, ovviamente! Eheh!”

    Armeggiai nella dispensa alla ricerca dell’essenziale per il mio pranzo, ma era un ambiente nuovo per me e non riuscivo ad orientarmi in mezzo a tutte quelle stoviglie. Ancora intento a prendere una tazza sentii qualcuno scendere le scale e dirigersi qui in cucina, dai passi capii che si trattava di Anzai.

    «Ah… sei arrivato Kazuo…», disse flebile.

    «EH!? Cos’è quel tono da checca depressa?»

    «Non sono depresso… è il mio tono da ‘pensieroso’: ho saputo che hai conosciuto Daichi…»
    Con un fluido movimento depositò sul tavolo un tazza con del latte ed un cucchiaino, subito dopo comparve affianco anche una scatola di cereali. Mi sedetti e versai una grossa quantità di cereali dentro il liquido, che in breve tempo ne assorbì il sapore.

    “Sarà anche pensieroso ma è veloce come al solito…”

    «Daichi… mi ha parlato di molte cose, sai?»

    «Eheh… quello che temevo…», prese posto vicino a me. «Che impressione ti ha fatto?»

    Presi una grossa cucchiaiata e la ingoiai intera, il sapore fibroso dei cereali si disperdeva in pochi attimi a causa del latte. Preso dall’ingordigia ne feci un’altra ed un’altra ancora.

    «Per essere considerato un ‘mercante traditore’ sembra esser molto convinto riguardo la sua innocenza. E’ testardo, tu sai la verità? E’ o no un doppiogiochista?»

    «Ehh… questo non saprei dirlo nemmeno io, il nostro clan non vedeva di buon occhio qualunque territorio che non rientrasse nei confini del paese del fuoco… dubito che vendesse armi ad Ame…»

    Finii i cereali e bevetti il latte rimasto sul fondo della tazza. Quando finii mi sentivo pieno ma leggermente appesantito.

    «Aspetta… ‘nostro’? Quindi anche tu sei davvero un Nakamura!»

    «Esatto… ‘Inoue’ era il nome di un mio caro amico che perse la vita qualche anno fa, dato che dovevo cambiare identità scelsi di usare il suo nome in modo che i suoi ricordi vivessero insieme a me»

    «Sì… Daichi me ne aveva parlato, era suo fratello. A proposito, cos’è questo ‘fatto’ che vi ha costretto a cambiare cognome?»

    «Perdonami ma è una storia troppo lunga per essere raccontata ora, inoltre ho un’urgente impegno… devo andare!»

    «Andare dove?», dissi scocciato.

    «Non posso dirtelo, morirai dalla curiosita! MUAHAHAH!»

    «Tzè, che maledetto!»

    «Sìsì, ci vediamo direttamente domattina… oh quasi dimenticavo, ho contaminato il tuo latte con una particolare droga ‘dell’amnesia’, tra un paio di minuti dovresti perdere i sensi, durante il tempo in cui sarai svenuto, che varia dalle 12 alle 24 ore, la droga forzerà il cervello ad eliminare tutte le informazioni che hanno causato un aumento dell’attività celebrale nelle precedenti 48 ore. In poche parole conserverai le esperienze della tua missione, ma dettagli shockanti come ‘risposte importanti’ o ‘rivelazioni inaspettate’ verranno rimosse. Prendilo come un piccolo test! I ricordi sono preziosi, ora lo capirai sulla tua pelle! Ci si vede domattina!»

    Detto questo mi caricò sulle sue spalle e mi portò a letto. Avvertii un giramento di testa ed un’incredibile emicrania.

    “Cazzo no! Non voglio dimenticare!”
    Uscì dalla stanza e chiuse la porta, da fuori sentii una voce:

    «Quando tornerò mi dimostrerai di non aver dimenticato, ed io ti farò dono dei miei ricordi»

    Poi l’udito e la vista si fecero ovattati, l’unica cosa che sentivo era il mio stesso battito cardiaco, sulla tempia la vena pulsava.

    «Vedrai maledetto… mi ricorderò sicuramente di prenderti a calci in culo…», dissi con un filo di voce.

    Tutto si fece buio e l’unica cosa che percepivo era il tepore delle coperte.

    “Ma guarda tu, andare a letto così presto è proprio da checche… “

    Successivamente ebbi un tuffo al cuore e mi immersi nell’oscurità dell’inconscio. Mille figure immaginarie dai colori che non esistono mi guidarono verso un sonno forzato, un sonno che avrebbe potuto privarmi delle risposte che avevo cominciato ad ottenere.

    “Anzai… perché?”







    Mi rendo conto che come finale è troppo brusco, (sarebbe stato meglio far andare le cose in modo diverso) spero inoltre di non aver forzato troppo la traccia. In ogni caso avevo intenzione di concludere questa vicenda in 'resto del villaggio' in quanto concluderla qui avrebbe allungato a dismisura il post e avrebbe totalmente violato la traccia.
     
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    Valutazione 8° Traccia
    - E' apprezzabile il modo in cui interagisci con il Daichi, così come lo è l'inserimento della spiegazione del concetto di interrogatorio che rende più "umano" il tuo pg e veritiera la situazione in cui si trova. Bravo.

    - Non ti sto penalizzando. Perdonami ma sono davvero cotto a quest'ora. Ti spiacerebbe spiegarmi in privato che cosa ha fatto scattare tra te e il tuo ostaggio una sorta di amicizia?

    - Ammetto di essermi sforzato non poco per cercare di capire perchè non hai concluso o continuato la tua storia anche qui. Francamente nulla te lo impediva. Ti ho detto di fare quello che ti pare sino alla fine della giornata quando vai a letto. Te l'ho proprio specificato per lasciarti tutta la libertà possibile.

    Valutazione: 8

    Veramente un bel post. Ti devo fare i miei complimenti perchè questa è una degna conclusione di un continuo crescere della qualità dei tuoi post. Dal primo post all'ultimo sei cambiato veramente tanto. Non so di chi sia il merito ma certo è che ho visto due persone diverse. Bravo. Mi rimane solo quel punto interrogativo della parte che non hai voluto inserire peccato. Comunque se sentirai il bisogno di chiarirti con me lo potrai fare se vuoi, anche se formalmente non sei più un mio utente diretto. Sono felice di essere stato il tuo master. In bocca al lupo per il tuo prosieguo.

    p.s.: spero abbia capito da solo che ho volutamente allungato di un post la tua missione per permetterti di alzare la tua valutazione complessiva e darti la possibilità di avere accesso a una ricompensa il più possibile congrua a quello che è il tuo attuale potenziale di ruolatore.

    CITAZIONE
    Conclusioni finali

    Media: 6,5 + 6,2 + 6 + 6,8 + 7 + 7,5 + 7,2 + 8 = 6.9 (6,9 è la media esatta fatta con la calcolatrice senza neanche approssimazione, però te lo passo a 7 io per aiutarti)

    Ottieni: 20 ppe, 25 exp, 600 ryo


    Per qualsiasi dubbio o protesta sulla valutazione finale e/o sulle ricompense contattami via mp.
     
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