Missione Kiri: L'isola dei Delfini

Pt: .:Dana:.

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    Dana e Toiba acconsentirono a lasciare l'interrogatorio a Jinka, nonostante avessero qualche dubbio. La ragazza ed il sensei si spostarono vicino all'entrata della stanza in modo da seguire bene l'interrogatorio. Jinka si mise difronte al malcapitato. Lego' stretto il prigioniero alla sedia con delle corde che aveva trovato in quella fattoria abbandonata. Mentre fece cio' Jinka disse

    - Bene è parecchio che non interrogo nessuno ....il mio maestro zabusa lasciava sempre l'onoro di interrogare le sue vittime...ma poi usciva dalla stanza...

    Finito di legare bene il prigioniero, che si era svegliato del tutto, si tolse il giubbotto rimanendo in canottiera, mettendo cosi' in mostra i muscoli ben sviluppati. L'uomo non disse nulla, rimase muto nonostante fosse stato catturato. Prese un kunai e concluse la frase che aveva iniziato prima, dicendo

    - perchè era troppo anche per lui assistere ai miei interrogatori ...

    Dana guardava perplessa Jinka. Credeva che stesse scherzando. Non poteva essere piu' spaventoso di Zabusa. Si volto' e vide che Toiba guardava un po' preoccupato Jinka. Mentre guardava il sensei ad un tratto, senti' che Jinka si era mosso. Cosi' ritorno' a guardare il compagno di squadra e vide che gli aveva conficcato il kunai nella coscia sinistra. Prima che l'uomo potesse urlare dal dolore Jinka gli tappo' la bocca con la mano libera, avvicino' la sua bocca all'orecchio del prigioniero e gli sussurro'

    - Ora se fai il bravo e parli , non andrò a colpirti l'altra gamba, ma se non parli immagina cosa perderai oltre alle gambe...non potrai più provare il piacer e di una donna

    Dette quelle parole, Jinka libero' la bocca del prigioniero che disse

    - NON PARLERO' MAI...NON SONO UN INFAME....

    Fece in tempo a finire la frase quando lancio' un urlo di dolore. Dana vide che il kunai si stava muovendo. Jinka gli stava squarciando la gamba sinistra. Lei non era un'esperta negli interrogatori, ma quello le sembrava troppo. Dopo l'urlo di dolore, strinse i denti ed urlo

    - NON PARLERO' MAIIIII....

    Era davvero uno tosto, lo riconobbe Dana. Anche se, pensava, che dovesse parlare altrimenti Jinka gli avrebbe fatto di peggio. Dana aveva capito che quello era solo l'antipasto. Infatti dopo qualche secondo, Jinka si rivolse ai suoi compagni di squadra e disse

    - Capitano toiba, potrebbe uscire fuori con dana...a quanto pare è stato addestrato a resistere alle torture, non voglio per quanto la odi che lei mi veda trasformato nel demone che sono e neanche lei....

    Dana stava per dimostrare il suo disappunto, non voleva lasciare solo il prigioniero con Jinka temeva che l'avrebbe ucciso, quando il sensei disse

    - D'accordo, Dana andiamo

    Non era molto d'accordo, ma riluttante acconsenti', cosi' uscirono dalla stanza. La prima ad uscire fu Dana, poi Toiba che richiuse la porta alle sue spalle. Dana si mise a sedere sulla parte dello steccato ancora integro poco distante dall'entrata della fattoria, mentre Toiba si sistemo' affianco alla porta, con le spalle appoggiate al muro. Nonostante la porta chiusa ed i muri spessi. Dana e Toiba sentirono le urla del prigioniero. Dana non voleva sapere di cosa gli stesse facendo Jinka.

    - E' un demonio

    penso'. Mentre attendevano qualche notizia da Jinka, Dana capi' che quella non era la sua strada, non voleva diventare una torturatrice. Passarono circa 15 minuti quando la porta si apri'. Dana si alzo' e si diresse verso l'entrata. Ad un tratto si fermo' quando vide Jinka ricoperto di sangue. Aveva gli occhi ancora piu' freddi e distaccati di prima. Anche il sensei si sorprese a vedere Jinka ridotto cosi' e chiese subito in tono allarmato

    - cosa hai combinato li dentro

    Jinka, con uno straccio che aveva in mano, si ripuli' la faccia e disse

    Ha parlato...come avevo debutto rapiscono l agente per rivenderli ....commerciano schiavi...alcuni li hanno ancora comprati...

    Dana si avvicino' al sensei e dette una sbirciata al prigioniero. La ragazza non credette ai propri occhi. L'aveva completamente mutilato. Era irriconoscibile ed era in una pozza di sangue. Di scatto' si giro' verso Jinka furibonda, ma non disse nulla. Nonostante fosse un nemico, Dana voleva aiutarlo, cosi' cerco' di entrare nella stanza, ma Jinka la prese per un braccio fermandola. Il demonietto disse

    - Dobbiamo salvare quelle persone ....non è un gioco, e non è un lavoro , e un dovere il nostro, il dovere di onorare le missioni ...

    Dana voleva controbattere ma il sensei disse

    - Dana dobbiamo andare

    Dana si libero' dalla presa di Jinka, si ripuli' il braccio dal sangue che era colato su di lei durante la presa e gli rivolse le spalle. Fece qualche passo per muoversi, si fermo' e si giro'. Guardo' Jinka negli occhi e disse

    - Vero dobbiamo onorare la missione, ma c'è anche un limite. Cio' che hai fatto ti pone sul loro stesso livello

    Era davvero arrabbiata. Non capiva dove era il limite tra loro e i nemici se anche loro dovevano comportarsi come loro. Non lo accettava. Era disgustata per il suo comportamento. Era vero che avevano delle informazioni importanti ai fini della missione, ma a tutto c'è un limite...
     
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