Missione Kumo: Tornando a casa

+Kakashi Hatake+

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    L'isola

    CITAZIONE
    Parlato Kakashi
    Pensato Kakashi
    Parlato Agura

    Flash back
    Parlato Ido
    Parlato Karashi

    Osservai per alcuni interminabili secondi il cielo ormai coperto solo da una spessa coltre di nuvole, attorno a me vi erano 5 cadaveri, osservai i loro volti rientrando nel corridoio mentre il braccio del mondo Asura rientrava al suo posto, alcuni di loro erano solo bambini, molto più piccoli di me e volevano uccidermi, perchè mio padre voleva questo..
    come si fa a mandare dei ragazzini come questi a morire solo per uno scopo assurdo e inutile, se vuole i poteri di Madara Uchiha Uccidere il regnante del villaggio dell'erba non serve a niente e questi ragazzini sono morti per niente...
    Ormai era tutto finito, mi voltai e cominciai a correre lungo i corridoi per trovare il punto dell'esplosione, sicuramente era nella sala principale del palazzo, con tutti i preparativi che avevamo fatto conoscevo quel posto come casa mia, difatti svoltai qualche volta e poi entrai in una sala enorme, una serie di pilastri scolpiti a cerchio presentavano una specie di trono al centro della sala.
    Il mio sguardo però non si accorse di niente di tutto ciò, la prima cosa che notai fu Karashi, mio zio per terra in un lago di sangue vedevo il suo petto che si alzava e si abbassava freneticamente mentre dalla bocca mentre tossiva gli usci una grossa quantità di sangue rosso scarlatto.
    Maledizione noo...
    Mentre raggiungevo il corpo di Karashi vidi anche Ido era appoggiato ad una delle colonne, sembrava ferito ma non gravemente come mio zio.
    mi inginocchiai di fronte ad esso mentre in sangue caldo continuava ad uscire da ogni parte del suo corpo..
    Zio...Zio... dai tirati un pò su..
    Presi la sua testa appoggiandola delicatamente sulle mie ginocchia, mentre sentivo gli occhi leggermente pizzicarmi e una mano cominciò a stringere convulsamente il mio cuore sempre più forte mi sembrava di morire mentre assistevo a quella scena.
    Ka-Ka-Kakashi.... anf... anf...cof...cof... ti- ti- ti voglio....anf... Bene...Furono le ultime parole che disse, mentre mi guardava negli occhi le lacrime cominciarono ad uscire da entrambi.
    Anche io Zio... però non parlare devi riposare...
    Lui guardo i miei occhi osservò per qualche secondo il Rinnegan ancora attivo nei miei occhi poi sorrise e in quel momento lo vidi, i suoi occhi si spensero lentamente, senza spasmi senza rantoli semplicemente non c'era più...
    ZIOOO!!...
    Mi chinai sul suo petto senza più trattenere le lacrime, cominciai a singhiozzare furiosamente, fin da quando ero entrato nella sala sapevo che sarebbe finita così, il sangue era troppo e le ferite erano troppo gravi.
    Kakashi, non possiamo restare qui... dobbiamo andare forza...
    Non volevo lasciarlo li ma in quel momento non avevo la forza per combattere anche se ferito Ido mi sollevò di peso e mi portò fuori dal palazzo, davanti a me però vedevo sempre l'immagine di Karashi...


    quando aprii gli occhi la mattina dopo avevo ancora l'immagine del sogno appena fatto che mi ballava in testa, era stato terribile rivivere per l'ennesima volta tutto quello che era successo ma nonostante tutti i miei sforzi non riuscivo mai a fare un sogno diverso da quello.
    Quando mi sedetti sul letto mi accorsi che Agura, il vecchietto che mi aveva ospitato il giorno prima era seduto di fianco al mio letto e stava leggendo un libro in attesa del mio risveglio.
    Buongiorno, figliolo.. se vuoi seguirmi ti ho preparato qualcosa da mangiare.Disse con un sorriso e una voce piacevolmente tranquilla.
    oh... buongiorno, si grazie signore mi piacerebbe veramente...
    Alzandosi mi disse che mi avrebbe aspettato in cucina indicandomi la porta giusta poi mi lasciò da solo mentre io saggiavo la spalla destra quella sulla quale ero caduto il giorno prima, incredibilmente non mi dava alcun fastidio, c'era un grosso livido nero-viola-verde però non era dolorante.
    A piedi nudi percorsi il corridoio spalancando la porta e trovandomi davanti una tavola ben imbandita con dolci, succhi di frutta vari toast e tantissime altre cose.
    Signor Agura non doveva disturbarsi così tanto, bastava un caffè davvero.
    Esso mi sorrise e mi indicò il posto dove sedermi, e mentre cominciavo a mangiare a più non posso tutto quello che mi capitava davanti (la sera prima non avevo mangiato, mi sembrava quasi di morire) Agura camminò verso la finestra guardando fuori da essa.
    sai...non sei il primo che arriva al villaggio in quelle condizioni.. disse con lo sguardo perso nel vuoto come osservando un punto troppo lontano perchè un uomo normale potesse vederlo.
    Da qualche tempo a questa parte alcuni banditi derubano i viaggiatori nella foresta.
    Io e gli abitanti del villaggio non possiamo nulla contro questi banditi, ma confido che il messaggio inviato di recente a Kumo possa far giungere al più presto dei validi aiuti..

    Sorpreso sollevai la testa dal piatto cercando di mandare giù un grosso pezzo di pane che si era bloccato nell'esofago, una volta riuscito nell'impresa di non soffocare ero indeciso su cosa dire, volevo tornare a casa, però volevo anche aiutare quel signore così gentile che mi aveva dato dei vestiti un tetto e tantissimo cibo... e alla fine volevo anche recuperare tutte le armi che mi aveva fregato quel tipo oltre che picchiarlo fino a fargli uscire gli occhi dalle orbite.
    signore, io sono un ninja di Kumo... sono un genin..
    Agura si voltò di scatto spalancando gli occhi sorpreso.
    Di.. dici sul serio? i suoi occhi prima tristi per un attimo si illuminarono di speranza.
    Certo, non vede il copri fronte perchè mi hanno derubato anche a me, purtroppo mi hanno sorpreso alle spalle facendomi cadere da un albero non sono riuscito a difendermi una volta caduto...
    Ma se sono riusciti a cogliere di sorpresa pure te.. per di più derubandoti di tutto ciò che avevi.. non credo che avremo molte speranze in più... -E con uno sguardo rassegnato tornò a fissare fuori dalla finestra, sembrava molto triste, sapevo che i villaggi intorno a Kumo erano poveri e che sopravvivevano grazie ai viaggiatori ma non pensavo che poteva essere così povera la gente di li, mi si strinse il cuore a vedere quel vecchietto con quell'espressione sul volto così lasciai perdere il cibo e mi alzai in piedi.
    Signor Agura, io penso di poter liberare il villaggio, nonostante mi abbiano sorpreso rimango comunque un ninja del villaggio della nuvole e sono perfettamente in grado di affrontare una minaccia come i banditi... mi creda lo farò... posso farcela.
    Ancora una volta gli occhi di Agura si illuminarono di speranza.
    Sicuro di voler provare? Da solo?
    si... sono sicuro che potrò fermare sti banditi e riprendere tutto quello che vi hanno rubato se non l'anno danneggiato o consumato mi creda.
    Ero sicuro di me, non vedevo l'ora di menare le mani finalmente, il viaggio per tornare al villaggio era stato noioso e funestato da lunghi incubi di quella notte, volevo distrarmi e una missione come quella richiedeva tutta la mia concentrazione.
    Se è così allora devi sapere alcune cose..
    Per qualche istante scomparve in un altra stanza, quanto tornò indietro aveva con se un enorme rotolo di pergamena che distese sul tavolo liberato poco prima, era un enorme mappa del paese dei Fulmini, riconobbi all'istante il luogo che stavo cercando di raggiungere, il villaggio più grosso quello di Kumo, poi più in basso disegnato come un puntino vi era Kumoarakura, il piccolo villaggio in cui mi trovavo in quel momento.
    Il motivo per cui nessuno di noi è riuscito a far qualcosa è che il loro covo si trova su una delle grandi rocce in questo lago, nascosto dalla foschia. Mi mostrò un lago situato esattamente tra Kumo e quel villaggio, era da li che si formava il fiume che costeggiava quel villaggio, in quel lago vi erano molte rocce che spuntavano dall'acqua, ed era anche immersa nella perenne foschia.
    Conosco questo posto, il sensei dell'accademia ci aveva raccontato che un tempo quel luogo era stato il centro di una grande battaglia e che non in molti si avventuravano in essa...
    per di più è abitato da animali pericolosi..Disse con voce grave voltandosi a guardarmi.
    Conosco questo lago... e va bene, sapete anche in che direzione è il loro covo?, so che li ci sono molte rocce e quindi molte caverne, non saprei dove trovarli senza aiuto.dissi continuando ad osservare il lago rappresentato in cartina.
    Sarò io ad accompagnarti. Conosco la zona e la direzione in cui si trova il loro covo..
    Non posso fare altro, ma se questo potrà portare un po' di pace e tranquillità al villaggio allora è compito mio intervenire.
    aveva un tono deciso era veramente intenzionato a riportare il villaggio alla solita vita.
    Non si preoccupi signore, lei mi dovrà solo accompagnare nelle vicinanze al resto penserò io. gli dissi sorridendo e appoggiando una mano sulla sua spalla.
    Una volta deciso tutto il resto Agura mi mostrò i miei abiti che pensavo avesse buttato, invece no erano ancora li, però erano completamente privi di macchie di fango o altro, erano bianchi che quasi ti danneggiavi la vista a guardarli.
    Signor Agura non doveva disturbarsi a lavarmeli, ne avrei comprati dei altri appena arrivato a Kumo... grazie.
    Come può un uomo fare tutto questo per un altro, senza conoscerlo tra l'altro, per quanto ne sapeva io potevo essere uno di quei banditi e fare solo finta per derubarlo... devo salvare questa gente...
    Ormai ero deciso a farlo, e se non ci fossi riuscito la prima volta sarei ritornato e ritornato fino a che tutto non fosse tornato alla tranquillità.
    Dopo essermi vestito ci trovammo all'ingresso della piccola casetta del vecchio Agura esso aveva un piccolo zaino con se e con un pò di dolore ricordai il mio zaino pieno zeppo di armi perduto chissà dove.
    dannazione devo ritrovare tutte le mie armi... ok Signore possiamo partire.
    Nonostante dimostrasse 90 anni Agura era ancora un uomo forte e sopratutto agile, in pochi istanti ci immergemmo tutti e due nella foresta, l'aria era carica di umidità dato che il giorno prima aveva abbondantemente piovuto, seguivo il vecchio che praticamente correva senza problemi conoscendo la strada a menadito.
    Arrivammo alla riva del lago dopo quasi un ora di viaggio, ci fermammo davanti ad un piccola imbarcazione di legno a remi che ci attendeva forse messa li da Agura oppure dai banditi o semplicemente per chi doveva attraversare il lago.
    Nella foschia si potevano vedere le enormi rocce che spuntavano dalla superficie tranquilla dell'acqua.
    questo posto è incredibile, chissà se la storia che ha raccontato il sensei era vera... qui ci fu una grande battaglia, forse quei isolotti sono stati creati da quella battaglia.
    Agura salì a bordo della barca prima di me prendendo uno dei due remi e mi fece sistemare dietro con l'altro, disse che doveva stare davanti in questo modo avrebbe saputo la direzione da prendere e io non mi opposi, non ero mai stato in quelle acque e non sapevo nemmeno in che direzione andare.
    L'acqua era calme mentre passavamo remando in sincronia, non avevo mai navigato da nessuna parte e quel viaggio fu una piacevole esperienza per me, purtroppo però in quel momento il mio cervello era rilassato e i ricordi passati tornarono a tormentarmi...


    in piedi osservavo il fuoco davanti a me... Ido dopo avermi portato via dal paese dell'erba mi aveva condotto nella caverna in cui avevamo fatto la nostra base e aveva acceso un fuoco mentre si stava fasciando le ferite.
    Mentre la legna scricchiolava io ipnotizzato dalla danza delle fiamme presi una decisione.
    Ido... io devo andare via..Lo dissi con voce bassa e rassegnata.
    Ma che cavolo dici, tra un pò pioverà e poi Karashi è appena morto dove vuoi andare... tuo padre ci ha tratto in inganno il suo piano era solo sviluppare i suoi poteri uccidendo suo fratello... non aveva alcuna intenzione di uccidere il regnante del paese dell'erba.. il suo piano era..
    Non mi importa.. Lo interruppi sempre con quella voce bassa mentre in lontananza si sentì un tuono e una leggera pioggerella cominciò a cadere alle mie spalle.
    Non ho intenzione di restare nell'organizzazione, ora sono solo voglio tornare a Kumo..
    Smettila ragazzo, so che sei sconvolto ma hai fatto un patto ed è stato fatto con un sigillo, non puoi abbandonare l'organizzazione non è così semplice, e poi dobbiamo trovare tuo padre e fermarlo..
    QUESTO LO FARò IO... DA SOLO... IO UCCIDERò MIO PADRE NON TU O VOI... IOO...NON MI IMPORTA NIENTE DEL TUO PATTO O DEL TUO SIGILLO, MI TROVERETE, CERCHERETE DI UCCIDEREMI... PROVATECI PURE, MA IO ME NE ANDRò ORA... E NON TORNERò PIù IDO...
    Ido non parlò per alcuni secondi forse era scioccato e non si aspettava una simile reazione poi parlò con voce calma e rassegnata.
    vai... ma sappi che se un giorno le nostre strade si incroceranno di nuovo non potrò più lasciarti andare via... sarò punito severamente per questo...
    sono sicuro che ci rivedremo ma non sono sicuro che riuscirai a fermarmi... addio Ido-Samae con questa ultima onorificenza per il ninja che mi aveva insegnato molto mi voltai indossando il cappuccio e mi persi nella pioggia...


    BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
    Erano bastati pochi istanti di distrazione, non mi ero accorto dell'increspatura dell'acqua ne dell'ombra che continuava a passarci sotto, poi un enorme pesce spada uscì dall'acqua così veloce che non potemmo fare altro che assistere alla scena.
    Era enorme, aveva letteralmente una spada sul muso e dei occhi rossi iniettati di sangue poi prima di riemergersi nell'acqua con la coda urtò l'imbarcazione, fu un urto tremendo sentì il legno mancarmi da sotto i piedi mentre la barca si girava su se stessa e si frantumava noi finimmo in acqua.
    Dannazione è gelata..
    Ero sotto la superficie dell'acqua mi guardai intorno per capire dove si trovava il pesce ma sembrava andarsene via senza alcun interesse per noi, allora cominciai a nuotare per trovare agura e alla fine lo trovai era qualche metro più in basso di me, sembrava ferito e si muoveva a malapena tentando di tornare in superficie.
    Agura..
    Nuotai freneticamente prendendo il vecchio ferito per le ascelle e con uno sforzo sovraumano lo riportai in superficie facendo prendere ossigeno pure ai miei polmoni che ormai stavano cedendo.
    signore come si sente..Chiesi al vecchio rimanendo a mollo nell'acqua
    Dannazione.. mi ha colto di sorpresa..
    Non si preoccupi lo porto io lei mi deve solo dire la direzione.. andrà tutto bene.
    Concentrai il chakra nelle mani prima per issarmi sulla superficie e poi sulle piante dei piedi per riuscire a galleggiare senza problemi sull'acqua poi presi Agura e cominciai a camminare sull'acqua come mi era stato insegnato in passato.
    Per di là. disse indicando un punto a destra, sistemai la rotta e ripresi a camminare, ci vollero circa 10 minuti per arrivare e fortunatamente agura pesava pochissimo, la roccia in cui eravamo arrivati era molto ampia e aveva la cima coperta da una coltre spessa di foschia che rendeva impossibile vedere la cima, arrivati a riva appoggiai Agura al suolo facendolo respirare.
    Eccoci qui... Dissi sorridendo, sentivo il freddo entrarmi nelle ossa, ero completamente fradicio e anche agura ma purtroppo non conoscevo nessuna arte in grado di scaldare e asciugare.
    Lasciami qui.. sarei solo un peso.
    Il loro covo dovrebbe trovarsi proprio qui sopra..
    Disse agura con la voce dolorante mentre issandosi a sedere si appoggiò ad una roccia
    Mi aspetti qui signore... non si preoccupi tornerò molto presto.
    Buona fortuna figliolo.
    Con quelle parole mi voltai verso la roccia concentrai il chakra nei piedi e nelle mani e cominciai la scalata il più velocemente possibile mentre la terra si allontanava da me e Agura mi osservava dal basso...


    I flash back sono serviti per raccontare la storia dall'ultima missione fino ad ora da questo momento in poi non ve ne saranno più a meno di illuminazioni dell'ultimo minuti :riot:
     
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12 replies since 25/11/2014, 16:18   180 views
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