Missione Kumo: Tornando a casa

+Kakashi Hatake+

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. +Kakashi Hatake+
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Alesya



    CITAZIONE
    Parlato Kakashi
    Pensato Kakashi
    Parlato Agura
    Parlato Boss
    Parlato Chunin
    Parlato mondo umano
    Parlato mondo animale
    Alesya

    Non le sentivo nemmeno le ferite lungo i bracci, ero concentrato solo su quello che succedeva davanti a me mentre il sangue lentamente colava lungo le maniche, gli shuriken lanciati dal nemico avevano reciso la mia maglia facendomi lunghi ma poco profondi tagli lungo i avambracci.
    Questo però non mi aveva impedito di lanciare senza problemi gli shuriken che avevo rubato all'uomo colpito dalla sfera di tuono, essi viaggiarono a velocità doppia grazie all'effetto dell'arte del vento che avevo utilizzato proprio per questo scopo.
    Tsk.. dannaz.. !!!!
    L'uomo tentò un disperato tentativo di evitare le lame che si avvicinavano. due shuriken di carta riuscirono a deviare il primo, ma per il secondo era troppo tardi.
    esso passò alla sua sinistra lasciando un lungo ed enorme taglio appena sotto la spalla sinistra.
    Per badare alla ferita si volto verso di essa distrandosi un attimo di troppo, mentre la mano destra andava a tamponare il taglio tre spiedi che avevo lanciato verso l'addome andarono a colpire l'altro braccio mentre gli altri tre mancarono i piedi di un centimetro scarso piantandosi nel terreno.
    Ormai è finito... non può più muovere le braccia...
    Bastardo.. disse stringendo i denti tra di loro per resistere al dolore, strinsi ancora più forte la sbarra di metallo che avevo in mano ancora intrisa del sangue dell'avversario di pochi istanti prima.
    E ora?.. non hai più da fare lo spiritoso vero... ora ti farò ridere io con que...stavo facendo qualche passo in avanti, i miei occhi fissi su quelli del nemico, sul volto avevo un sorriso sadico, non riuscivo più controllarmi, ero come una macchina e il mio unico obbiettivo era la morte e il sangue, purtroppo il mio nemico era molto abile e addestrato a fuggire.
    Ci rivedremo ragazzo, stanne certo! con il braccio sinistro anche se ferito sollevo due dita e effettuò un sigillo con le mani, lentamente il suo corpo cominciò a disfarsi così come era apparso.
    No dannato...Tentai un balzo in avanti ma ormai era troppo tardi, il suo corpo scomparve definitivamente un istante prima dell'arrivo della mia lama.
    ed infine ero solo.
    Hai piedi della scala osservavo il punto preciso in cui era scomparso il mio nemico, ero come paralizzato, nella mia mente le immagini di mio zio e di quello che avrei voluto fare a quel balordo si confondevano, vedevo Shingi senza vita in un mare di sangue... poi Ido gravemente ferito... il sangue del nemico che schizzava lontano mentre lo shuriken lo feriva... e infine mi immaginai nel momento della decapitazione dello stesso nemico.
    Presi la testa tra le mani e caddi in ginocchio stringendo convulsamente la sbarra di metallo.
    ne ho bisogno... voglio il sangue... lo voglio...Lentamente mi voltai verso il corpo del nemico ancora privo di sensi... sarebbe stato così semplice, era li immobile svenuto, bastava usare il ricettore che avevo in mano e sarebbe finita subito, mi alzai in piedi e passo dopo passo raggiunsi il corpo del povero malcapitato ancora sotto gli effetti della sfera di tuono.
    Devo solo farlo... ora e starò meglio.
    Sollevai la spranga sopra la testa preparando il colpo finale, una goccia di sudore mi scese lungo la tempia, poi scattai...
    In un lampo gli un paio di occhi rossi con delle tomoe mi apparvero enormi in mente, erano gli stessi di quella notte, gli stessi di mio padre.
    Ero solo a un centimetro dal collo dell'uomo quando due voce diverse ma simili mi urlarono risvegliando il mio subconscio da quel limbo oscuro.
    Fermati ragazzo!!
    Fermati ragazzo!!
    E lo feci... la lama si fermò appena toccato il collo del nemico, una goccia di sangue scese da un piccolo buco causato dalla punta della spranga, respiravo affannosamente ed ero completamente fradicio dal sudore, osservai un attimo la spranga poi l'uomo e in quel momento il dolore di quei piccoli tagli sui bracci mi entrarono nel cervello.
    Ma che diavolo sto facendo... cosa sono diventato... basta.
    Con un unico movimento lanciai lontano la spranga essa compiendo alcuni giri in aria oltrepassò la porta che dava sul ponte e finì in acqua scendendo lungo il masso da quella strana cascata.
    Mi inginocchiai ancora a terra appena di fianco all'uomo privo di sensi, il Rinnegan si disattivò praticamente senza che me ne accorgessi forse si era già disattivato prima non potevo saperlo.
    Mi stavo asciugando il sudore quando l'uomo vicino a me si mosse, il suo braccio ebbe uno spasmo evidentemente il suo cervello stava cercando di rimediare al colpo e alla paralisi sparando piccole scariche nervose.
    Si sta svegliando, devo legarlo... potrebbero esserci altri nemici devo vedere l'ultima costruzione...
    Con molta lentezza mi alzai in piedi, le mie gambe reggevano a malapena il mio peso e non per il combattimento o per il troppo utilizzo di chakra, era una cosa nervosa, sentivo tutti i muscoli tesi e doloranti, come piccoli flash mi tornarono in mente le sensazioni che provavo durante il combattimento, il godimento che sentivo nel ricevere o procurare ferite e la voglia di sangue.
    Cercando di controllare il tremolio alle mani rovistai dentro una scatola trovando una spessa corda, tornai dall'uomo privo di sensi e mettendogli le mani dietro la schiena gliele legai ai piedi lasciandolo in un innaturale posizione a ponte rovesciato.
    Tu resta qui... ho ancora un lavoro da fare.
    Dopo essermi assicurato di aver legato bene ogni cappio della corda mi voltai verso la scalinata osservando la costruzione in cima ad essa, poi cominciai a camminare, non sapevo se ci fosse ancora qualcuno dovevo stare attento.
    Cominciai a salire gli scalini di marmo bianco, Lentamente mi sentivo sempre più sicuro sulle mie gambe, riuscivo a camminare senza barcollare e i flash erano meno frequenti.
    Quando raggiunsi l'ultima costruzione la trovai identica alle altre con la sola differenza era che essa era piena di roba fino al soffitto fatta eccezione per un angolo dove vi erano tre sacchi a pelo.
    Erano solo loro... a quanto pare hanno iniziato a riempire questa e poi si stavano riempiendo le altre...
    ooh meno male...Le ultime parole mi uscirono con una leggera nota di sollievo, erano tutte li, le mie cose: il mio zaino pieno di roba, il mio portakunai, il coltello Akuichi e infine le mie scarpe.
    Dopo essermi assicurato che vi fosse tutto mi riequipaggiai per bene fissando tutto al mio corpo e mi infilai anche le mie vecchie e leggermente maleodoranti ma comodissime scarpe.
    Qui ho finito, uno l'ho preso... l'altro starà morendo da qualche parte e il boss è scappato lontano... il villaggio è al sicuro...
    Con calma tornai al secondo edificio dove trovai l'uomo legato ma con gli occhi aperti ma leggermente vacui, il suo cervello si stava "ravviando" lentamente con fatica lo caricai sulle mie spalle e feci tutta la strada a ritroso passando per il ponte fino ad arrivare alla terrazza.
    Mi chiesi che strada avesse preso l'uomo ferito per andarsene ma senza trovarla nella nebbia posizionai meglio l'uomo e cominciai a scendere lungo la parete rocciosa concentrando il chakra sulle piante dei piedi.
    Questo tipo pesa troppo...
    Dopo alcuni minuti arrivai alla piana nella quale avevo lasciato il ferito Agura ma non lo trovai più, preoccupato lasciai cadere l'uomo che mi portavo dietro e cominciai a chiamarlo a gran voce girando lungo la piana fino a quando non mi apparve davanti.
    Teneva il piede destro e un bastone sulla schiena di Chikao l'uomo che avevo ferito prima e che era fuggito, Agura appena mi vide mi fece un ampio sorriso alzando il braccio libero come per darmi il benvenuto.
    Eheh.. perdonami figliolo, ma non riuscivo a starmene con le mani in mano..
    Disse ridacchiando e trascinato da quella scena mi feci contagiare dalla risata liberando il collo all'indietro, era una sensazione bellissima, mi sentivo piacevolmente sollevato con quel vecchietto.
    Ottimo... non mi aspettavo che fossi ancora così forte.. ma da dove è arrivato? Chiesi dopo la risata avvicinandomi a Chikao ed estraendo una corda dallo zaino per legare anche esso.
    Voleva fuggire, seguendo quel passaggio segreto disse indicando la parete alle mie spalle.
    ma l'ho fermato..
    Da qui dici... Mi voltai osservando la dura roccia... sembrava molto dura e non vedevo passaggio, mi avvicinai e vi posai una mano sopra e compresi.
    La tecnica della trasformazione.... non sapevo si potesse applicare in questo modo... ma chi la applicata... e mentre parlavo scomparve rivelando l'ingresso di una grossa caverna.
    era lui quello che l'ha attivata ma ora che è scappato la tecnica non aveva più riciclo di chakra e si è esaurita...
    Andiamo a casa Vecchietto... Dissi girandomi e prendendo il nemico legato.
    Vecchietto a chi se voglio posso anche farti nero bambino...
    Sorrisi senza pudore, era piacevole veramente stare con lui, anche se non mi conosceva mi aveva donato un posto dove vivere e non mi faceva sentire solo.
    Ehi guarda la... Dietro le rocce vi erano due piccole imbarcazioni legate tra di loro, per fortuna non mi dovevo trascinare quei due energumeni per tutto il tempo.
    Dai carichiamoli...

    ***



    Dai stupido ragazzo tu spingi che io tiro...mi disse Agura mentre tentavamo di togliere dalla nave uno dei due uomini legati.
    Agura... se mai io tiro che tu spingi sono io fuori dalla nave...
    sisi dai veloce...
    Dopo alcune risate scendemmo dalle navi e cominciammo il viaggio verso il villaggio dalla quale venivamo, fu un viaggio meno veloce dell'andata ma più tranquillo, parlammo per tutte le due ore in cui trascinavamo i corpi sul pavimento dei due uomini ormai svegli e prontamente imbavagliati.
    Finalmente raggiunto il villaggio fummo fermati appena entrati, dal nulla in una piccola nube di fumo bianco apparve un ninja, lo riconobbi era un Chunin di Kumo, forse il Raikage aveva accolto la richiesta di Agura di aiuto ma era arrivato troppo tardi.
    Se ti manda il Raikage non serve... mi trovavo qui per caso e ci ho pensato io insieme a questo vecchio... Sentivo l'occhiataccia di agura nella schiena.
    Sarà anche solo per caso, ma sei stato fortunato a trovarti qui al momento giusto..
    A questi due penserò io.. tu pensa a riposare, che hai già fatto tanto.

    Disse in un tono tanto formale alla quale non era affatto più abituato, ricordai come era stare a Kumo, il Raikage era una persona che teneva al villaggio e amava ogni abitante ma era tremendamente severo sulle regole e il comportamento.
    Non ho fatto niente... Dissi grattandomi la testa.
    Domattina è richiesta la tua presenza nell'ufficio del Raikage per fare rapporto.
    Sino ad allora sei libero.. e grazie per il lavoro svolto.
    poi prese Chikao e l'altro uomo e scomparve in un nuvola di fumo.
    e anche questa storia è finita...
    Mi voltai verso Agura, era arrivato il momento di salutarsi e tornare a casa e quando lo guardai nei occhi esso era estremamente serio esattamente come quella mattina si avvicinò e mi appoggiò una mano sulla spalla.
    Non so come poterti ringraziare figliolo..
    Posso solo offrirti un alloggio, in modo che domattina tu possa ripartire riposato.

    Era serio, mi stava ringraziando con tutto il cuore, nel frattempo intorno a noi si stava formando un piccolo campanello di persone curiose di capire cosa fosse successo.
    Non devi ringraziarmi agura... sono io che devo ringraziarti... mi hai fatto risvegliare, ho scoperto di essere diverso da quello che credevo ma ora so di poterlo controllare... la sconfitta di quei tre briganti mi ha cambiato... o forse conoscere te mi ha cambiato... accetto la tua offerta... resterò ancora stanotte... appoggiai a mia volta la mano sulla sua spalla e gli sorrisi mentre le mie parole venivano sussurrate tra la gente e si spargeva.
    Nel giro di qualche minuto tutto il villaggio sapeva che ora erano liberi, passeggiare tra di loro fu difficile molti ci chiedevano come fosse andata e volevano sapere la storia ma prima di tutto volevo che Agura fosse medicato, così dopo avergli chiesto chi fosse ad occuparsi di queste cose mi condusse da Alesya, sua nipote di 14 anni che si destreggiava nell'arte della medicina senza uso di chakra.
    Figliola sono il nonno sono venuto a chiederti un favore e a presentarti un eroe un pò scemo... entrai nella casa sorridendo ma poi mi fermai sulla soglia.
    Dalla cucina entrò di corsa una ragazza, la prima cosa che vidi furono i capelli, aveva lunghi e cresposi capelli ricci castani, era Alesya la nipote di Agura.
    Senza dire una parola si avvicinò al nonno abbracciandolo forte e io rimasi li, il sorriso che mi moriva sul viso e la bocca spalancata, intorno alle guancie provavo una sensazione di calore.
    Alesya era una ragazza della mia età, aveva come gia detto i capelli ricci, era piuttosto bassa forse raggiungeva il metro e sessanta di altezza e per questo sembrava tutta capelli, il suo corpo era spettacolare... aveva tutto al punto giusto ma la cosa che più mi colpì fu il suo viso, tutte le guancie erano coperte da delle bellissime lentiggini marrone chiaro e i suoi occhi erano di un castano scintillante.
    Piano, piano tesoro il nonno è ferito... disse dandole un bacio in fronte.
    Oddio scusa... nonno non dirmi che sei ancora andato a combattere... e quello che ha?
    Non riuscivo a pensare e la sua voce mi entrava nelle orecchie lasciando una piacevole melodia, mi accorsi che mi stavano osservando solo dopo alcuni secondi.
    o non ti preoccupare tesoro... è solo un ninja testone di Kumo... forse è un po scemo... puoi fare qualcosa per questa? Le parole di agura mi risvegliarono, mi accorsi di avere ancora la bocca aperta e di essere sempre fermo sulla sogli di casa da circa due minuti.
    oh dannazione... che figura di merda... con le guancie in fiamme mi chiusi la porta alle spalle ed entrai nella sala sedendomi vicino ad Agura.
    Non è niente nonno, è solo una contusione ti medico e ti fascio farà male ma starai bene se non fai più lo scemo in giro... ehi ma tu sanguini...
    Disse esaminando la spalla di Agura poi con un movimento fulmineo girò la testa verso di me e si precipitò sui miei tagli ai avambracci, appena la sua mano sfiorò la mia pelle una serie di rividi colpirono tutto il mio corpo fino a farmi rizzare i capelli.
    oh... no... ehm... non.... ehm... non... non è niente.... non mi era mai successo nulla di simile, per la prima volta stavo balbettando come un idiota.
    cosa non è niente... non sono profondi ma sono sporchi e continuano a sanguinare... farà infezione togliti la maglia...
    Tranquillo mia nipote è esperta nella medicina... ti metterà apposto...
    Non era questo che mi preoccupava ma mi sentivo incredibilmente in imbarazzo per quella situazione... ero sopravvissuto a ferite ben più gravi non volevo farmi medicare due graffi ma mi tolsi comunque la maglia sopra e anche quella sotto dato che era anche essa a maniche lunghe restando a petto nudo.
    Dovevo ammettere che non facevo affatto una brutta figura, il mio corpo era tonico e muscoloso al punto giusto dopo tutti gli allenamenti che avevo fatto ma Alesya non badò minimamente al mio fisico e questo mi dispiacque un pò.
    Prese le mie mani e cominciò a pulire i graffi e a fasciarli mentre sulla schiena aveva tutta una serie di brividi, il cuore sembrava esplodermi dal petto ma lei non ci fece caso mi bendò e poi passò a medicare suo nonno dicendomi semplicemente di rimettermi le mie maglie... riuscii soltanto a bofonchiare un grazie a voce bassa e poi attesi che anche Agura fosse medicato.
    Nonno ora so che ti piacerebbe andare a festeggiare ma ti prego di fare veloce.. devi riposare... e tu non farlo stancare. mi disse guardandomi decisa.
    si... certo... il suo sguardo sembrava incandescente ero come ipnotizzato fino a che Agura non mi diede un violento schiaffo sulla nuca.
    Dai idiota cammina la gente vuole conoscerti... non so come ma sei tu l'eroe... ciao chicca.
    Baciò la nipote e mi spinse nella strada mentre mi massaggiavo la nuca colpita poco prima.
    Passammo le successive due ore nello stesso locale che il giorno prima mi aveva rifiutato, per farsi perdonare mi offrirono copiose dose di birra fino a che la mia mente non cominciò ad annebbiarsi ed in quel momento mi tornarono in mente le parole di Alesya, non potevo permettere ad Agura di stare ancora in giro era quasi notte così dopo un paio di tentativi a vuoto riuscimmo ad evadere dalla locanda, passammo davanti a casa di Alesya ed entrammo in quella di Agura.
    Agura grazie di tutto... domani mattina parto presto non preoccuparti per la colazione...
    Buonanotte ragazzo.. aveva il viso stanco e dopo avermi salutato si voltò ed entrò nella sua stanza.
    Dopo essermi spogliato mi sedetti sul letto con le gambe incrociato e cominciai a richiamare chakra, era una cosa che facevo spesso per rilassare l'anima e controllare le emozioni delle lunghe e faticose giornate, ripensai a tutto quello che era successo da Agura, alla colazione, ad Alesya, ai combattimenti, alla mia furia e infine a quelle voci e in quel momento sprofondai nel mio inconscio.
    Benvenuto...
    Avevo ancora gli occhi chiusi ma nella mia visuale apparve una specie di statua, un idolo di pietra parlante, mi ricordò quando avevo scoperto il rinnegan e avevo parlato con il mondo demoniaco.
    Sai perchè sei qui?
    Un altra statua diversa dall'altra apparve come illuminata non sapevo chi fossero ma ero sicuro non fossero nemici.
    voi chi siete?
    Io sono la rappresentazione del mondo animale...
    e io quella del mondo umano siamo qui perchè tu stai capendo come funzionano i tuoi occhi...
    voi siete come Asura il mondo demoniaco?... il rinnegan ha altri poteri?
    e molti li devi ancora...
    Scoprire...
    odio quando leggi il pensiero....urlò la statua del mondo animale.
    e io odio la puzza dei tuoi animali...
    E finì li in un lampo spalancai gli occhi ero completamente sudato e davanti a me vidi il mio riflesso nello specchio ai piedi del letto, ero ancora in pantaloncini ma il rinnegan era attivo e non lo avevo fatto io, chiusi un attimo gli occhi e appoggiai la mano sul letto e in un lampo li vidi, fu come se un radar si fosse acceso, sentivo la presenza di ogni chakra nel raggio di 50 metri, li vedevo nella mia testa come delle masse di chakra, rimasi fermo a lungo e alla fine la trovai.
    Era vellutata e molto consistente, Alesya nonostante il corpo esile aveva una grande quantità di chakra, rimasi ad "osservarla a lungo" e poi crollai nel letto addormentandomi sul momento senza sapere che il Rinnegan non si sarebbe mai più spento, erano i miei occhi e lo sarebbero stati per sempre...



    mi puoi linkare il regolamento che hai citato nello spoiler non lo trovo :asd:

    ho descritto i nuovi poteri del rinnegan ad energia verde (dopo questa missione la raggiungo e ho pensato che fosse carino spero di non aver fatto male tanto è solo a scopo descrittivo.

    d'ora in poi ho deciso che i miei occhi saranno sempre il rinnegan e che non devo dire che cambiano (ovviamente in combattimento dovrò dire che attivo il rinnegan e pagare tutto il procedimento attivazione mantenimento)

    spero ti piaccia la parte della ruolata libera sto riprendendo piano piano la mano :sisi:
     
    Top
    .
12 replies since 25/11/2014, 16:18   180 views
  Share  
.
Top