Missione Kumo: Tornando a casa

+Kakashi Hatake+

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    Il nuovo Raikage



    CITAZIONE
    Parlato kakashi
    Pensato Kakashi
    Parlato Agura
    Parlato Alesya
    Parlato Raikage
    Parlato Shingi
    Parlato Hiroshi

    flash back

    Il sole era appena sorto dalle pendici delle montagne quando mi svegliai, una volta aperti gli occhi con qualche difficoltà rimasi alcuni istanti ad osservare il soffitto, mi sentivo stranamente tranquillo, non sentivo alcuna fitta allo stomaco e nessuna stretta intorno al cuore.
    Forse questa mia sensazione era dovuta al fatto che per la prima volta da circa due settimane avevo passato una notte tranquilla, nessun sogno pieno di sangue, nessun riferimento a quella dannata notte.
    Avevo semplicemente sognato il mio ritorno a Kumo e saltuariamente entrava ed usciva dai miei sogni anche Alesya ma io non mi ricordai di quel particolare una volta sveglio, spesso mi capitava che i sogni una volta sveglio si sgretolavano e perdevo alcuni pezzi.
    Meglio alzarsi...
    Una volta tornato a sedere ricordai come la sera prima ero sprofondato esausto dopo aver utilizzato senza interruzione uno dei nuovi poteri del mio Rinnegan e sorpreso notai anche che esso era ancora attivo.
    Ma che diavolo... Pensai avvicinandomi allo specchio cercando in tutti i modi di "spegnere" quel potere ma non ci riuscii, a quanto pare più sviluppavo le abilità legate a quei occhi più essi entravano a far parte di me diventando i miei veri occhi e non potevo cambiarli, la cosa non mi dispiacque affatto.
    Dopo essermi vestito ed aver sistemato le fasciature che avevo sui avambracci uscii dalla stanza, la sera prima avevo detto ad Agura di non svegliarsi che sarei partito presto ma quando raggiunsi in cucina trovai la stessa colazione della mattina prima, Agura era seduto sulla sedia ed Alesya gli stava controllando la ferita alla spalla.
    ok nonno, è apposto non ha bisogno di altre medicazioni... disse sorridendogli e prendendo un cornetto sul tavolo.
    Ancora una volta rimasi fermo sulla soglia, non riuscivo ne a muovermi ne a proferire parola fino a che Agura non mi vide.
    Alla buon ora Kakashi... siediti a fare colazione. Sentendo il mio nome Alesya si voltò verso di me salutandomi con una mano mentre con l'altra stringeva la merendina, era bellissima esattamente come il giorno prima, indossava una specie di divisa da infermiera rosa chiaro e dovevo ammettere che forse era un po troppo attillata.
    scusa... disse mandando giù il boccone Le braccia come vanno? mi chiese guardandomi con curiosità gli occhi ma senza fare domande.
    Oh... molto meglio si... ti ringrazio per ieri... non dovevi... comunque questi sono i miei veri occhi... così per dire...
    Stupido idiota...
    Mi ero impappinato di nuovo, la ragazza però non ci fece molto caso dopo aver finito la prima merendina passò ad un altra scegliendola con cura dal mucchio sul tavolo, poi si versò un bel bicchiere di succo d'arancia.
    Agura ti ringrazio ma devo proprio partire... devo fare rapporto al Raikage e poi ho veramente bisogno di riposarmi un paio di giorni a casa... grazie di tutto... Per parlare avevo cercato in tutti i modi di evitare che il mio sguardo si posasse su Alesya, quando la guardavo non riuscivo a mettere due parole insieme.
    Va bene ragazzo... aiutandosi con il bastone esso si alzò e mi accompagno verso la porta seguito dalla nipote, poi aprendola mi poso una mano sulla spalla.
    Kakahi Akase, a nome di tutto il villaggio ti ringrazio per il tuo aiuto... ah un altra cosa se pensi di non farti più vedere scordatelo... ho giusto qualche tecnica interessante da mostrarti... e buona fortuna con il Raikage quella donna è tremenda...
    L'ultima frase mi confuse non poco e questa volta non centrava niente Alesya, "quella donna" ma se il Raikage era un uomo grande e grosso perchè aveva detto quello?
    Donna??chiesi senza mascherare lo stupore.
    Si certo... il vecchio Raikage è morto un mesetto fa.. un malore così i signori feudali hanno riunito il consiglio dei anziani e hanno scelto il nuovo Raikage... a che numero siete arrivati? 16-17?...Disse la ragazza sorseggiando il succo.
    15... credo... questa è una bruttissima notizia il Raikage era un uomo potente... questa donna sarà all'altezza del compito? devo andare grazie Agura...
    Arrivederci figliolo... Poi mi osservò allontanarmi e infine chiuse la porta alle sue spalle.
    Avrei impiegato qualche ora per arrivare a Kumo ma avevo intenzione di fare il più velocemente possibile, così cominciai a correre lungo il sentiero, le mani lasciate libere si distesero alle mie spalle a causa della grande velocità e il cappuccio si abbassò da solo mentre compivo alcuni salti per evitare delle rocce.
    Il viaggio fu tutto sommato tranquillo, E mi permise di pensare a tutto quello che era successo dalla deviazione che avevo preso per raggiungere quel villaggio.
    La strana sensazione che mi aveva dato osservare quella strada e devo ammettere che per fortuna avevo seguito il mio istinto, altrimenti non avrei mai capito il male nella quale mi stavo infilando e non avrei mai conosciuto Agura.
    Finalmente...
    Nonostante mancassero ancora alcune ore al mia arrivo, alcune pendici di Kumo erano già visibili dal posto in cui mi trovavo, era la mia casa anche se avrei preferito tornarci con Shingi ma questo non era più possibile e dopo quasi un mese dalla sua dipartita mi ero rassegnato a questo, aiutato anche da Agura ero riuscito a sistemare la mia anima e a capire veramente cosa era successo quella dannata notte.
    La strada era tranquilla, mi fermai una mezzoretta a riposare attorno ad un albero e poi ripresi la corsa, la notizia di un nuovo Raikage sopratutto donna mi aveva colto alla sprovvista, chissà come era e se avrebbe capito la scusa che avevo deciso di inventarmi per giustificare l'assenza di mio zio.
    Avevo optato per un attacco notturno, gli avrei detto che eravamo finiti in un imboscata di qualche brigante e che Shingi era morto per l'esplosione di una carta bomba durante il sonno.
    Era un racconto abbastanza plausibile anche se avrebbe dimostrato che ne io ne lui avevamo sentito il nemico e che quindi non stavamo attenti però non mi interessava, se gli avessi rivelato la vera storia probabilmente mi avrebbero punito.
    Infine eccole... le mura di Kumo, alti muraglioni che costeggiavano tutto il perimetro del villaggio, finalmente dopo oltre due mesi di lontananza ero tornato a casa, varcai la soglia del portone principale come se fosse la prima volta, osservavo tutto per notare dei cambiamenti dovuti alla nuova politica del nuovo Raikage ma tutto era assolutamente normale, identico a quando ero andato via, alla destra del portone vi era il mercato, tutte le mattine dalle 8 fino alle 14 il mercato offriva la possibilità di comprare cibo, utensili e anche alcune armi a prezzo stracciato.
    e infine davanti a me si stendeva il resto del villaggio fatto di montagnette casette e la torre più alta, quella dell'ufficio principale di Kumo dove risiedeva la polizia di Kumo, gli uffici amministrativi e sopratutto l'ufficio del Raikage ed era quella la mia destinazione.
    Sistemandomi lo zaino in spalla ricominciai a camminare, ora non c'era fretta, avevo impiegato praticamente tutta la mattinata a raggiungere il villaggio e ora non avevo più tutta quella fretta, passando per Kumo notai moltissimi volti conosciuti, niente era cambiato tutto l'ambiente era ancora piacevolmente sereno e tranquillo come sempre, l'unica cosa diversa era la presenza di alcuni ninja del paese della brina, avevo sentito che Kumo l'aveva conquistato dopo una decisa e ben studiata spedizione Ninja questo era un bene sicuramente, significava far capire alla popolazione e ai altri villaggi ninja che Kumo restava un villaggio unito e potente.
    Arrivato nel palazzo principale cominciai a percorrere ogni corridoio e scale fino a raggiungere l'ufficio del Raikage, bussai la porta e la spalancai entrandovi dentro.
    entrai e mi chiusi la porta alle spalle.
    L'ufficio era identico a prima mancava solo l'enorme stazza del Raikage che era sostituito da una figura esile e dai capelli biondissimi, essa era in piedi dietro alla scrivania con lo sguardo rivolto verso la finestra dandomi le spalle.
    Kakashi.. dico bene? Chiese la donna, aveva una voce vellutata e serena ma decisa.
    Salve piacere, il mio nome è Kakashi Akase Genin del villaggio delle nuvole al suo servizio. Confermai ad alta voce come mi era stato insegnato.
    e questa sarebbe il Raikage? non sembra nemmeno un ninja...
    Ti ringrazio per il lavoro svolto, anche se ufficialmente non eri tenuto ad aiutare quel piccolo villaggio..
    Ho già ricevuto un breve rapporto dal Chunin che ti ha incontrato ieri; c'è altro da sapere?
    Chiese la donna sempre osservando il villaggio dall'enorme vetrata, così cominciai a raccontare, spiegai come ero capitato in quel villaggio e l'imboscata che mi avevano fatto, come uno dei abitanti mi avesse ospitato e spiegato la situazione.
    Poi le raccontai del viaggio in barca fino a che non arrivai a parlarle dei duelli.
    Dopo il mio primo attacco il ninja se ne è andato dicendo che sarebbe tornato prima o poi... poi ho legato gli altri due con l'aiuto di Agura e li ho riportati al villaggio consegnandoli al Chunin che lei ha mandato signora... e terminai così il racconto.
    Capisco.. provvederò immediatamente a mandare una squadra di ricerca per poter localizzare il prima possibile quell'uomo.
    Hai già fatto molto tu, non preoccuparti..

    Anche perchè ho già abbastanza nemici senza che quel tipo si mette in mezzo...pensai serio, ma dovevo ancora dirle cosa era successo a Shingi così prima che potesse parlare la fermai.
    c'è un altra cosa... cercando di non spostare lo sguardo raccontai quello che avevo deciso, la donna si voltò verso di me guardandomi fisso quanto terminai il racconto spiegando della morte di Shingi essa si limitò semplicemente a congedarmi.
    ora sei pure libero di andare..
    è un piacere riaverti a casa..
    disse voltandosi nuovamente.
    anche per me signora la ringrazio.
    Poi senza dire altro presi lo zaino che avevo appoggiato a terra e uscii dal palazzo, rimasi alcuni istanti sulla soglia di esso decidendo cosa fare e una sola cosa mi restava tornare veramente a casa a posare lo zaino, volevo in un certo senso evitare quella casa sarebbe stato orribile e pieno di ricordi tornarvi dentro da solo ma era l'unico posto che avevo così facendo un grosso sospiro mi diressi verso la mia vecchia abitazione.
    Ogni passo che facevo mi avvicinavo sempre di più e la mia angoscia aumentava, ricordavo quando da piccolo shingi mi portava al parco a giocare e poi quando tornavamo indietro mi raccontava di mia madre, mai di mio padre e ora sapevo il perchè.
    Eccola infine, una piccola abitazione su un unico piano, provvista di un piccolo giardino a di un caminetto, infilai la mano nello zaino ed estrassi un mazzo di chiavi ne scelsi una con cura e la infilai nella toppa girandola.
    Quando la porta si spalancò uscii un aria di stantio, quella casa era disabitata da solo due mesi ma sembrava passato molto di più dall'odore di ambiente chiuso e umidità.
    Casa dolce casa Pensai amaramente, non ero affatto felice di essere li.
    Spalancai tutte le finestre dando un pò di luce e aria pulita ad un ambiente che fino a poco prima era lugubre, appoggiai lo zaino sul tavolo e mi sedetti osservandomi intorno.
    Era tutto come lo avevamo lasciato, c'era persino ancora l'appunto lasciato da shingi sul frigo erano poche parole ma mi fecero sorridere.
    "per Kakashi: quando torniamo dovrai pulire tutta la casa io non farò nulla"
    Sorrisi tristemente consapevole che purtroppo non potevo più oppormi e protestare, lui non c'era più... non si sarebbe più allenato con me, non avrebbe più preparato la colazione la cena o il pranzo, non ci saremmo più confidati come farebbero zio e nipote, non avremmo mai più scherzato.
    Le lacrime cominciarono a scendere copiose, sapevo che un ninja deve controllare le emozioni sempre e comunque ma in quel momento piangere era l'unica cosa che volevo fare, scesi dalla sedia scaraventandomi contro la scrivania ancora piena di mappe del paese dell'erba e strategie, le avevamo lasciate li prima di partire, su un foglio vi era scritto con la calligrafia di Ido ancora il motto del clan dei assassini.
    "la morte è solo un avventura..."
    Mentre continuavo a singhiozzare preso da uno scatto di ira sollevai di peso la scrivania rovesciandola a testa in giù lanciando un potente e fortissimo grido di dolore, quello che provavo forse era peggio del dolore di una pugnalata, era un dolore che non poteva essere alleviato, una stretta al petto così forte da farmi desiderare la morte.
    Crollai in ginocchio mentre sentivo tutto il mondo crollarmi e infine compresi veramente, per tutti quei giorni il solo pensiero che Shingi non ci fosse più era ridicolo, lui era stato li fino a qualche giorno prima, al mio fianco ma in quel momento forse per il fatto di essere tornato a casa nel posto in cui era cominciato tutto il mio cervello lo aveva capito ed era crollato sotto quel peso, il peso del dolore.
    Ancora in ginocchio tra i fogli presi la mia testa fra le mani dondolando avanti e indietro e ricordai le ultime parole che mi aveva detto Shingi, prima di quella sera, in un attimo fui inghiottito dai ricordi

    Eravamo nella caverna ma l'atmosfera era completamente diversa, invece della tristezza vi era una sorta di spasmodica euforia in attesa del momento di partire, Ido era impegnato a meditare mentre io era in piedi davanti all'ingresso osservando il sole che tramontava aldilà delle montagne, Shingi si avvicinò lentamente e si posizionò al mio fianco mettendomi una mano sulla spalla.
    Ehi Kakashi sei preoccupato?Chiese sorridendo.
    Un pò... infondo sto per incontrare mio padre...
    Tranquillo, non permetterò che ti faccia del male lo sai, tu non lo vedrai... secondo Ido potrebbe decidere di prendersi il tuo Rinnegan ora meglio se resti nelle retrovie impedirai ai alleati di tuo padre di raggiungerci.disse, quelle parole mi sollevarono un pò ma comunque rimanevo cupo.
    Zio, perchè mio padre si è comportato così?... se non gli interessava di mia mamma perchè l'ha spostata e ha voluto farmi nascere?... l'amava?
    Non so perchè tuo padre fa questo Kakashi, ma penso che fosse innamorato dell'idea dell'amore, tuo padre ha sempre avuto difficoltà nella vita e forse sperava di innamorarsi anche lui ma il suo cuore è puramente nero... alla fine ha voluto che nascessi solo perchè sapeva che avresti posseduto il Rinnegan, forse lo sapeva dall'inizio e ha voluto solo farti venire al mondo per poi privarti della vita una volta controllato il potere del Rinnegan.Strinsi i pugni violentemente, lo sapevo che era per quello, lo avevo capito nello stesso istante in cui mi avevano raccontato della notte della morte di mia mamma e mi avevano rivelato la verità.
    Non ti preoccupare Kakashi anche se tuo padre ti ha voluto solo per uno scopo non vuol dire che tu non sia amato, tua madre ti amava con tutto il cuore e... io ti amo ora Kakashi, ti voglio un bene dell'anima


    Quelle parole risuonavano nella mia mente mentre il sorriso di mio zio scemava e io tornavo alla realtà, ripresi a piangere più forte nella stessa posizione e ci passai diverse ore...
    Quando mi risvegliai il sole aveva già cominciato la sua parabola discendente da un bel pezzo, evidentemente dopo un pò di tempo ero crollato addormentandomi sul pavimento, mi alzai a fatica, il tavolo era ancora rovesciato così dopo averlo rimesso in piedi ed essermi sciacquato la faccia andai verso il frigo per prendere da bere ma quando lo aprii mi ricordai che avevamo svuotato tutto prima di partire per non lasciare marcire niente.
    Dannazione...
    Non avevo voglia di uscire sopratutto dopo quel pomeriggio trascorso ma facendomi coraggio presi la via della porta in direzione di un piccolo emporio poco distante.
    La luce del villaggio era diversa, tutto era ovattato e tranquillo mentre la gente stanca cominciava a tornare a casa dopo il lavoro, mentre mi dirigevo verso il negozio fui chiamato da una voce sconosciuta.
    Kakashi?Chiese incerto.
    Mi voltai lentamente sulla testa avevo il cappuccio come mio solito anche se questa volta lo tenevo per non far vedere gli occhi lucidi, quello che mi aveva chiamato era un ragazzo, alto qualche centimetro più di me e aveva dei capelli arancioni a spazzola davvero buffi.
    Si!Mi limitai a dire osservando curioso quel ragazzo, da come era vestito intuii che si trattava di un Jounin.
    Scusa se ti ho fermato così ma volevo farti le mie condoglianze, mi è dispiaciuto sapere che Shingi non c'e la fatta, è stata una terribile notizia era un mio amico.Era un ragazzo strano, sentivo però che aveva un grande potere dentro di se.
    Ti ringrazio...?Rimasi in sospeso in attesa che mi dicesse il suo nome ma esso era più incuriosito dai miei occhi.
    oh scusa il mio nome è Hiroshi... i tuoi occhi... li avevo già visti prima...
    Le sue parole mi lasciarono interdetto, qualcun'altro che possedeva il Rinnegan? come era possibile, secondo la leggenda pochissimi eletti possedevano quell'abilità e nello stesso villaggio ve ne erano due?
    Chi?Chiesi d'impulso
    purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa... comunque ora devo andare è stato un piacere conoscerti Kakashi...e scomparve nel nulla senza una nuvola di fumo.
    Quel ragazzo è veramente strano...
    riprendendo a camminare mi diressi verso l'emporio dove avrei trovato tutto quello che mi serviva, la notte era vicina e una nuova parte della mia vita stava per cominciare.

    CITAZIONE
    Nella notte due figure incappucciate si fermarono appena fuori i cancelli di Kumo, si guardarono di soppiatto convinti e poi entrarono di nascosto dalle mura attendendo che nessuno li vedesse...



    Grazie per questa bellissima missione Masa:
    il personaggio di Agura mi è piaciuto talmente tanto che ho deciso di farlo entrare nella storia del mio pg così come Alesya e Hiroshi che sarebbe il mio vecchio personaggio ho deciso di sfruttarlo e non farlo sparire nel nulla semplicemente.
    La parte sotto Quote il mio pg non sa che succede ne lo saprà mai.
     
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12 replies since 25/11/2014, 16:18   180 views
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