Missione Konoha: La casa dei fantasmi

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    KENZABURO SARUTOBI


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    Legenda
    Narrato
    Pensato Kenzaburo
    Parlato Kenzaburo
    Parlato Hakurama Senju
    Parlato Kaoru Yamanaka
    Parlato Hokage

    Un sole fioco penetrava dalla finestra della casa del Sarutobi, illuminando il quotidiano allenamento del giovane. Il ragazzo dopo la fine dell'ultima missione non era più stato convocato alla presenza dell'Hokage per una decina di giorni.
    Dopo l'accademia sono stato quasi subito convocato per la prima missione...e al ritorno da questa ho avuto un periodo di inattività di pochi giorni...invece ormai sono passati quasi...240 ore...evidentemente non mi ritengono necessario...dopo quello successo nell'ultima missione...siamo riusciti a concluderla solo grazie a Tonou...sono stato inutile...per la foglia.
    Si disse Kenzaburo, sferrando per l'ennesima volta tre calci, due col destro e uno col sinistro, al manichino usato come avversario.
    Comunque è ora di mettere qualcosa sotto i denti...il sole è già alto...
    Si ordinò lo shinobi, rientrando nella propria abitazione togliendosi la speciale imbragatura da allenamento.
    Come ogni giorno fece la sua solita colazione, spremuta d'arancia e uova strapazzate, per poi rigenerarsi con l'abituale doccia.
    Una volta lavatosi il Sarutobi fece per reindossare l'imbragatura da allenamento quando notò una busta sotto la porta.
    E questa? Prima non c'era...potrebbe contenere un sigillo esplosivo... meglio fare attenzione...
    analizzò il giovane utilizzatore del chakra Raiton, il quale cautamente afferrò il possibile ordigno e, usando un kunai, recise la parte inferiore della busta.
    Normalmente si apre nella parte superiore...così facendo dovrei evitare l'innesco del sigillo...altrimenti causerei un disturbo alla quiete del villaggio...e non posso permetterlo...
    dall'apertura uscì un foglio contenente poche righe e un simbolo che Kenzaburo conosceva bene: una foglia stilizzata.
    Pochi minuti dopo il ragazzo entrava nel grande ufficio della personalità più importante del villaggio.
    Puntuale.
    Constatò freddamente lo shinobi mentre eseguiva un leggero inchino di rispetto verso il suo superiore.
    Quasi nello stesso istante il Sarutobi udì la porta aprirsi alle sue spalle, non si voltò e rimase fermo rivolto verso l'Hokage, ma quando chi aveva aperto la porta entrò nel campo visivo dell'ex compagno di missione di Tonou Uchiha il ragazzo poté constatare che si trattavano di due shinobi, un ragazzo e una ragazza entrambi più piccoli di qualche hanno rispetto all'utilizzatore del Raiton.
    Sono i miei compagni di missione? Senza dubbio si conoscono già...e sono legati in qualche modo.
    Dedusse Kenzaburo notando lo sguardo di intesa che i due si scambiarono appena giunti davanti alla massima autorità di Konoha.
    Salve a tutti e benarrivati. Hakurama e Kaoru vi conoscete già...
    Come sospettavo...ciò potrebbe essere un male...
    Non ho potuto convocare Makoto perchè è occupato in un'altra missione, quindi nel vostro team a sostituire il vostro amico ci sarà Kenzaburo. Ma lascio a voi le presentazioni...Kenzaburo ha già svolto diverse missioni in maniera eccellente, pertanto quest'oggi sarà il capo del team.
    In maniera eccellente? No...questo segno dimostra che ho commesso degli errori...Ma come mi permetto di discutere le decisioni dell'Hokage!?
    Si disse critico il consanguineo del Kage del paese del Fuoco, spostando il suo sguardo dal suo superiore ad una foto posta sulla scrivania innanzi all'uomo.
    Chi ha commissionato questa missione ha richiesto il ritrovamento di questa collana...
    Mmm?! Mi ricorda qualcosa...sembrano tre occhi uno sopra l'altro...con la pupilla in comune...dovrò chiedere a Tonou, se lo rivedrò...lui è uno specialista di occhi...
    Stando alle informazioni ottenute, questo oggetto è stato perso in una casa abbandonata situata ai confini del Paese del Fuoco. Gente dei villaggi vicini a quella zona dicono che la casa sia infestata da spiriti maligni... Voi non preoccupatevi, saranno sicuramente dicerie e in ogni caso un team di 3 Genin non potrà fallire un simile compito. Ora andate e non deludetemi.
    Una squadra di tre persone per una missione così...apparentemente semplice...potrebbe esserci qualcosa sotto, ma se l'Hokage non ha reputato di doverci informare non c'è motivo di preoccuparsi.
    Elaborò il Sarutobi, accennando un leggero inchino e tornando sui suoi passi, uscendo dalla grande stanza la cui finestra dava sull'intero villaggio.
    Il ragazzo aspettò che anche la coppia di suoi subordinati uscì dallo studio e, una volta che la porta venne chiusa, attaccò discorso, con tono glaciale e sguardo profondo.
    Sono Kenzaburo Sarutobi, posseggo il chakra Raiton e sarò il vostro superiore per questa missione.
    Pretendo due comportamenti: il massimo impegno possibile e la totale obbedienza ai miei ordini. Ho svolto due missioni di livello D.

    Messe in chiaro queste due direttive il Sarutobi squadrò il ragazzo, notando subito i tre solchi rossi sul suo viso, ricordandogli qualcosa e la ragazza, con estrema attenzione.
    Piacere, Kenza-Senpai! Io sono Yamanaka Kaoru e sono una Kunoichi Genin sensitiva.
    disse sorridendo la ragazza, suscitando il disappunto dell'amico...
    Un sensitivo...molto bene...in oltre mi accetta com supreriore...però...
    riflettè inespressivo Kenzaburo, spostando il suo sguardo verso il terzo componente della sua squadra.
    Io sono Senju Hakurama, possiedo solo il chakra Doton al momento, ma mi cimento con il Mokuton da un po'...
    proferì il quattoricenne su cui gravavano gli occhi dell'utilizzatore del Raiton.
    ...lui mi sembra troppo legato alla ragazza...probabilmente sono sentimentalmente uniti...
    Ti cimenti? Guarda che se non era per te, Haku-kun, avrei potuto essere addirittura uccisa!
    ...non va bene...
    Non dire fesserie, Kaoru-chan... Non ho fatto niente di che... disse arrossendo il probabile fidanzato della giovane Genin.
    potrebbero fare sciocchezze l'uno per l'altra...in oltre lui è un Senju...ecco perchè mi ricordava il predecessore del primo Hokage di sangue Sarutobi...se gli somiglia oltre che fisicamente anche emotivamente potrebbe mandare a monte la missione, di qualsiasi difficoltà sia...non posso permetterlo!
    Io e Kaoru abbiamo svolto solamente una missione assieme, durante la quale io ho risvegliato il mio nuovo potere, questo!
    riprese l'amante della natura con tono più serio, alzando un dito a mezz'aria, circa all'altezza del suo naso e diede dimostrazione della sua abilità.
    Un Senju e una Yamanaka...vedo che siete molto legati l'un l'altra...mi auguro per voi che teniate bene a mente la regola numero venticinque...
    Ci troviamo all'ingresso nord del villaggio fra dieci minuti, chi non si presenterà puntuale verrà lasciato indietro. Se non lo avete passate in armeria e prendete un auricolare.

    Ordinò lo shinobi che rispondeva al nome di Kenzaburo, con fredda calma per poi voltarsi e scendere in armeria.
    Ho bisogno di alcune cose...1 Kunai, 1 Sigillo esplosivo e 1 m di Corda :fiore:
    Una volta terminati gli acquisti il giovane uscì da quella grande struttura collocata al centro del villaggio che era la residenza, nonché ufficio, della massima autorità della foglia.
    Ho dovuto spendere qualcosa in più dell'ultima volta...è comprensibile...dopotutto abbiamo potenziato il nostro servizio di difesa...
    Si disse Kenzaburo, salutando con un cenno del capo la sentinella posta vicino all'ingresso Nord del villaggio.
    Bene, ci siete tutti. Partiamo immediatamente.
    Ordinò il capo del trio.
    La strada procedeva dritta e con poche curve, fendendo le verdeggianti foreste caratteristiche del paese del fuoco. Uscendo dai confini dell'agglomerato il Sarutobi non pensò al suo villaggio, ormai era la terza volta che nel giro di due settimane lasciava Konoha, e ormai si era abituato alla sensazione.
    Loro invece sembrano pensierosi...ci faranno l'abitudine.
    Il paesaggio si fece fin da subito monotono: a nord si scorgevano alberi, a est si scorgevano alberi, a ovest si scorgevano alberi, solo a sud si vedeva ancora il monte dove erano scolpite le facce dei gloriosi Kage del villaggio della foglia, oltre ad altri alberi.
    Di tanto in tanto qualche corso d'acqua incontrava la corsa del team di Konoha, la quale avanzava attraversando il fiume o il torrente grazie a ponti o guadi.
    Solo foreste...meglio così, dobbiamo abituarci ad operare solo su un tipo di terreno...sembra quasi l'ultima missione...alberi, strada, alberi...però...quest'odore...e questo vento...non sono come dieci giorni fa...
    notò l'utilizzatore del Raiton. Il tempo meteorologico infatti era diverso dall'ultima uscita in missione del giovane. L'aria non era secca e in cielo il sole veniva spesso coperto bensì da nuvole, ma tendenti sempre di più al grigio scuro. Un vento soffiava da Sud-Est verso Ovest, rinfrescante si, ma pesante e umido man mano che il tempo passava.
    Vento umido...viene da Sud, Sud-Est...dal mare?...forse da Kiri...si preannuncia un viaggio meno semplice del previsto...
    Aumentiamo l'andatura.
    Disse piatto Kenzaburo dopo aver osservato un ultima volta le nuvole che vorticavano sopra le loro teste.
    Erano a circa un quarto di percorso dalla loro destinazione quando qualcosa di umido si infiltrò fra il collo e la maglia del capo squadra, susseguita poi da un'altra e un'altra ancora.
    Dannazione… speriamo sia una nuvola passeggera!
    Manca ancora tanto? Sta per diluviare!
    si lamentò il Senju.
    Muoviamoci, siamo vicini!
    Ordinò lo shinobi mantenendo il suo tono inespressivo nonostante la situazione.
    In un paio di minuti vere e proprie bombe d'acqua iniziarono a schiantarsi al suolo. La strada, prima compatta e polverosa, adesso era un'enorme pozzanghera di fango che limitava di molto la velocità.
    Per aggirare questo ostacolo e cercare riparo dall'acqua che cadeva dal cielo sempre con maggiore violenza il team si spostò dalla strada agli alberi, saltando di ramo in ramo.
    Porco Jashin… ce l'hai con me per l'ultima volta? Lo so che questa è tutta opera tua… maledetto!
    Ingiuriò Kenzaburo, sogghignando.
    Ad un certo punto fra la fitta pioggia il gruppo si ritrovò in una piccola radura al cui centro sorgeva una vecchia e diroccata casa, un tempo imponente.
    Quello era il loro obiettivo: una fatiscente struttura la cui facciata era bucata da numerose finestre suddivise in due piani e da un cornicione che tagliava longitudinalmente l'edificio, il quale era in più punti ricoperto da folti rampicanti. Dalla loro posizione si poteva vedere anche una specie di terzo piano, forse una soffitta o un sottotetto.
    Dannazione, non c'è modo di ispezionarne l'esterno… il vento sta aumentando e i lampi sono veramente grossi…è una tempesta di grossa potenza... restando allo scoperto richiamo grosso…
    Dentro, forza, non abbiamo tempo!
    Urlò il responsabile della missione, sovrastando lo scroscio della pioggia, il fragore dei tuoni e il fischio del vento. Kenzaburo si fermò sul ramo dell'ultimo albero della radura e fece passare avanti i due compagni di missione per poi scendere a terra sua volta, correndo alla massima velocità verso quell'ingresso che rappresentava la salvezza in una radura circondata da alberi.


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