Missione Konoha: La casa dei fantasmi

Ma questo non è umano!

Nonostante la soddisfazione dovuta al successo del suo calcio ascendente, il portatore dell'Arte del Legno non poté far altro che rabbrividire di fronte alla rapidità con cui la Presenza Oscura schivò dapprima i kunai immobilizzanti di Kenzaburo e successivamente il suo fendente mirato al collo.

E adesso? Kenza-kun sembra sfinito e credo che abbia quasi finito il suo chakra... Kaoru-chan è ancora per terra... Troppo male!

La dolce Yamanaka stava ancora adagiata su un fianco, quasi raccolta in posizione fetale, mentre il nemico si accingeva a preparare la sua offensiva, incurante del colpo ricevuto da Hakurama: prendendolo di mira, la Presenza Oscura tese la sua lancia e improvvisamente fece uno scatto verso il Senju, che subì un affondo di quell'arma dall'aspetto così spettrale e cadde a 4 piedi a terra, dolorante per la ferita che subì in pieno petto e tossendo malamente.

UHHH.. Un fantasma, eh?! COFF... COFF...

Sputava sangue dalla bocca, il colpo infertogli fu troppo forte e non riuscì nemmeno a seguire i movimenti che il nemico eseguiva per impastare il suo chakra: dopo una miriade di sigilli composti con la velocità degna di un Uchiha, la Presenza Oscura fece fuoriuscire dal terreno una colonna di quello che sembrava sangue, sulla cui sommità spuntava una testa a forma di dragone.

Per il sangue degli Ootsutsuki! Che cos'è quel Jutsu?!

Nemmeno riuscì a vedere la fuoriuscita di quel drago da terra quando l'erede dei due primi Hokage di Konoha fu colpito dalla feroce morsa di quel dragone rosso sangue, il cui odore dall'aroma metallico ne ubriacò letteralmente i polmoni, passando poi ad attaccare il capo della squadra della Foglia.

KENZA-KUN! AAHHHH... ATTENTO! UHH... È POTENTE...

Il giovane Senju si preoccupò quasi inutilmente: l'utilizzatore dell'elemento Fulmine nonché comandante della squadra di Konoha sembrò schivare senza grossi problemi il ninjutsu nemico.

Meno male! Adesso è ora di passare alle maniere forti... Questa.. Cosa... In una volta mi ha fatto più danno di tutti gli attacchi che ho ricevuto finora... Ha un attacco a dir poco esplosivo... Esplosivo... MA CERTO!

Un lampo di genio fulminò la mente del giovane Hakurama, che decise di rendere la situazione in un certo senso scoppiettante.

Kenza-kun! Prendi Kaoru e allontanatevi, tra un po' ci saranno i fuochi d'artificio. MOKU-BUNSHIN NO JUTSU!

Hakurama impastò il suo potere, facendo così uscire dal suo lato una sagoma di legno, che prese rapidamente la sua forma, mentre Kenzaburo si allontanava con Kaoru sulle spalle: diede alla sua lignea copia un kunai al cui manico avvolse un sigillo esplosivo da cinque secondi.

Colpisci!

La copia del Senju prese il kunai col sigillo avvolto e lo lanciò verso la Presenza Oscura, tentando di centrare la base del collo, dove c'era quel punto scoperto che vide in precedenza. I 5 secondi furono precisi: il botto fu tremendamente assordante e una coltre di fumo annebbiò l'area.

Questo è per la mia amata Kaoru, brutto bastardo!!!

Un botto assordante echeggiò in quella cantina sotterranea, facendo sì che le orecchie del giovane Senju iniziassero a fischiare come un treno in corsa.

Crepa, fantasma abnorme!

La sagoma della Presenza Oscura faceva capolino tra la sospensione dei rimasugli della conflagrazione, ancor più minacciosa di prima: aveva schivato quasi facilmente il proiettile esplosivo di Hakurama, rimanendo colpito a malapena da qualche scheggia dovuta al botto.

Non lo avete capito? Io sono nettamente superiore a voi due...

La risata che seguì a quel piccolo discorso fece letteralmente raggelare il sangue dentro le vene del portatore del Mokuton e passò poco tempo da che la nube si diradò completamente, istante in cui la Presenza Oscura riprese a parlare.

Si vede che il modo migliore per ucciderli è farlo uno ad uno!

Appena finì di ponderare come avrebbe potuto far fuori gli shinobi di Konoha, il fantasma scattò improvvisamente verso il Senju, caricandolo con quella brutta lancia macchiata poc'anzi del sangue del ragazzo.

Crepa moccioso!

Era dannatamente veloce e Hakurama, vedendolo arrivare all'ultimo istante, si becco in pieno un brutto affondo nel torace che lo fece ricadere a quattro piedi a terra.

Ahhh.. Avrei potuto creare uno scudo di legno... se solo ne avessi avuto il tempo!

Il giovane erede dei due primi Hokage era straziato più dalla rabbia che dal dolore: l'impossibilità di vedere in tempo l'offensiva nemica e il non poterla contrastare lo mandavano in bestia.

Ascolta Hakurama, prendi questi sigilli e attacca dopo di me. Questo tipo è sveglio, ha capito che non riesci a difenderti e ti ha preso di mira... dobbiamo renderlo inoffensivo ora o dovrò tornare alla foglia con un effettivo in perdita.

Il sentire la voce del compagno e leader del team fece riprendere fiducia al ragazzo del Mokuton, che si rialzò e afferrò le due carte bomba.

E secondo te voglio tornare su una barella a casa? Vi siete fatti male i conti, tu e quella cosa laggiù... Che devo fare con questi sigilli?

Uno attaccalo a un kunai, l'altro usalo per effettuare la stessa tecnica di prima... passiamo al contrattacco.

Speriamo che funzioni...

Ciò che avvenne si verificò nel giro di pochi secondi: Kenzaburo, così come Hakurama, legò il suo sigillo a un kunai. Il giovane Senju ne preparò un secondo, che diede in mano al suo clone e insieme, sempre mantenendosi a degna distanza dalla futura esplosione, scattarono uno alla destra e l'altro alla parte opposta della Presenza Oscura e lanciarono in contemporanea col leader della squadra della Foglia i loro kunai esplosivi, sperando che quello sarebbe stato l'ultima offensiva contro il fantasma.

Adesso!!!

Non ci credo... Quella sagoma… Ancora in piedi! Ahhh…

Il giovane Hakurama, dolorante per le varie ferite ricevute durante l’impegnativa battaglia, lanciò il suo kunai assieme al leader Kenzaburo e un multipli botti assordanti echeggiarono in quell’apparentemente infinita e oscura cantina; come giustamente notava il piccolo Senju in mezzo alla polverosa nube dovuta alle conflagrazioni, la Presenza Oscura si reggeva ancora in piedi, ma a fatica.

Addirittura è in fiamme! Dovrebbe buttarsi a terra e contorcersi dal dolore… Ha ancora la forza di battersi?!

La Presenza Oscura prese a camminare verso i Genin di Konoha: ardeva peggio di una supernova e a ogni passo che faceva imprecava in un linguaggio alquanto incomprensibile, cosa che fece in un primo momento raggelare il sangue nelle vene dei tre shinobi.

Cosa sta farfugliando? Esiste una lingua del genere?

Ma le fiamme che avvolgevano quel fantasma erano inesorabili e divorarono quell'armatura che fino a prima si muoveva veloce e letale, finchè non si sbriciolò in cenere proprio davanti ai ragazzi, lasciando per terra così qualcosa che luccicava debolmente alla luce delle torce sparse qui e là per la cantina: era il medaglione che tanto osticamente i tre ninja di Konoha avevano cercato in quel lugubre posto. Kenzaburo prese subito il medaglione e lo infilò nel suo portakunai.

Abbiamo quello che ci serve: si torna a Konoha. Hakurama, a te il piacere di assistere Kaoru.

Che spiritoso, Kenza-kun! Non preoccuparti, è in buone mani e lo sarà anche in futuro...

A Hakurama parve di notare un pizzico di divertimento nell'ordine impartitogli dal parente dello Hokage, ma sapeva dentro sè che egli capiva come stavano le cose: il fatto che Kaoru fu messa subito fuori combattimento e indebolita, a tal punto da non poter aiutare i due colleghi durante lo scontro, fu di grande sprone per il portatore del Mokuton.

Kaoru-chan... Stai bene? Alzati, è finita... ce ne andiamo a Konoha... Torniamo a casa!

Sì sto bene, Haku-kun... Grazie... Andiamo!

I tre si guardarono intorno. Il sotterraneo aveva ripreso le sue normali dimensioni e si intravedevano in lontananza le scale che conducevano al piano terra, ma appena saliti sul primo gradino tutto iniziò a tremare: un violentissimo terremoto ebbe inizio, come a voler cancellare le tracce di quell'oscuro antro dalla faccia della terra.

Dobbiamo muoverci! Non voglio tornare in barella! Kaoru-chan, non lasciare la mia mano, a costo che ti si stacchi!

Appena usciti dalla cantina, i tre Genin scattarono verso l'atrio principale con le gambe fin sopra al collo, tanto la corsa era veloce e furiosa.

MA PROPRIO ORA DOVEVA CADERCI TUTTO SULLA TESTA!? DAI, MERDA!!!

Un ultimo, vigoroso scatto li fece uscire proprio mentre l'architrave dell'ingresso principale stava staccandosi dal soffitto, spezzata in due dalla grande veemenza della scossa.

Che missione ci è andata a capitare...

Le stanze con le immagini, il salotto illuminato a giorno nonostante il cielo nuvolosamente cupo che all'esterno lasciava cadere gocce d'acqua pesanti e fredde, quella buia e raggelante cantina sotterranea e poi lei, la Presenza Oscura, multiforme e orridamente inquietante. Era tutto solo un'esperienza da dimenticare.

Siamo fuori! Non mi sembra vero, dopo tutto il casino che ci è capitato... Kaoru-chan e Kenza-kun stanno bene...

Tutti e tre si voltarono indietro, soltanto per guardare gli ultimi istanti di vita di quell'edificio all'inizio apperentemente abbandonato, ma poi rivelante l'impossibile; quindi si immersero nel viaggio di ritorno, veloci come erano ivi arrivati.

Haku-kun, ma che ti è successo?! Sei tutto graffi ed escoriazioni...

Sì... Quel fantasma, se così si può definire, mi ha mostrato da vicino quella sua lancia da guerra... era troppo veloce e non riuscivo a stargli dietro. Se non era per Kenza-kun, la cui strategia si è rivelata efficace, a quest'ora eravamo ancora là a vedercela brutta...

Kenzaburo sembrava pensieroso, forse nemmeno si curava dei dialoghi intercorrenti tra i due amici intimi.

L'importante è che adesso sia tutto finito. Su, sbrighiamoci a raggiungere la Foglia e a fare rapporto... Non vedo l'ora di essere di nuovo liberi, io e te...

Anch'io...

Hakurama divenne rosso per l'ennesima volta, ma non fece nulla per nasconderlo in quel caso, anzi sorrise alla Yamanaka: quel bacio che si scambiarono dentro quel sotterraneo ormai gli dava la sicurezza di aver catturato l'attenzione e il cuore della ragazza. Arrivarono camminando alle porte dell'ingresso del villaggio, da cui uscirono per recarsi in quella missione.

Siamo arrivati, finalmente! Kenza-kun, dobb...

... dobbiamo concludere la missione.

In men che non si dica si catapultarono nell'ufficio del Kage di Konoha, e in silenzio ascoltarono il rapporto del loro superiore, con una certa dose di vergogna nel momento in cui Kenzaburo accennò qualcosa su certe "distrazioni".

Ma va' a vedere sto Kenzaburo dei miei Kunai, qua! Quelle distrazioni io le chiamo "Cura dei colleghi"... Avrebbe ragion di parlare in questo modo se l'avessi lasciato là a morire davanti a quel guerriero fantasma...

Finito il colloquio, i tre salutarono il capo di Konoha e uscirono dal suo ufficio.

Da questo momento non siete più sotto il mio comando, ma voglio darvi un ultimo ordine: filate a casa, insieme o meno,e riprendetevi. Presto la foglia avrà nuovamente bisogno di voi.

Hai detto bene, Kenzaburo... non siamo più sotto i tuoi ordini, ma grazie del consiglio. Ora, se vuoi scusarci...

Il Sarutobi si allontanò senza nemmeno ascoltare la risposta del Senju. Kaoru rimase di stucco, non pensava che il portatore del Raiton potesse essere così freddo, dopo quell'esperienza conclusa assieme con successo.

L'esperienza fa l'uomo ricco, l'educazione lo fa signore...

Dici bene, Kaoru-chan... Per quanto esperto di missioni, certo che un po' di umanità poteva pure dimostrarla... Vorrei sapere che razza di animale gli gira in testa...

I tre uscirono dalla residenza, discutendo ancora di come quella missione aveva scombussolato loro il quieto vivere e dei modi di fare dell'ormai ex collega.

Se ancora ci penso, mi vien voglia di spaccargli la faccia a pugni... Che modi!

Dai, non è più un nostro problema, Haku... Piuttosto...

Dimm...

Hakurama fu preso alla sprovvista. Nemmeno col binocolo immaginava ciò che accadde in quell'istante: un bacio caldo e pieno di sentimento, unito a un abbraccio stretto quanto la morsa delle spire di un serpente degno di Orochimaru. Le loro menti si svuotarono, il loro scambio di affetto era l'unica cosa che contava in quel momento.

Ora devo tornare a casa, Haku-kun...

Aspetta! Ti accompagno io...

E chi lo sente a mio padre, se ci vede da dentro casa?

Lei abbozzò un sorriso, lui un'espressione mista a rabbia e tristezza: dovette rassegnarsi a tornare da solo quella sera, senza poter starle vicino.

Ok allora... io torno in orfanotrofio... Ho bisogno di cibo e riposo... Ci vediamo presto!

Ovvio caro!

Un ultimo bacio, un ultimo abbraccio, poi i due si separarono. Così si concluse quell'incarico degno di un racconto dell'orrore a lieto fine, uno di quelli che la notte non fa dormire per almeno un mese.