Difendere il covo!

[Akatsuki] - Misaki Mei

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  1. Misaki Mei
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    Fiore del Suono - Hokage (Ex-Raikage - Nata dalla Tempesta)

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    Akatsuki: Zetsu
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    Scelta la direzione in cui andare, si avvicinarono tutti e tre alla porta di destra e Kirika l'aprì. Non era chiusa e subito si aprì, mostrando davanti a loro un lungo corridoio illuminato da torce poste in successione, distanti tra loro poco più di un metro. - Bene... direi che la strada è libera, proseguiamo... - I tre iniziarono a camminare imboccando il corridoio, ma ogni due e tre Zetsu si voltava guardando il loro ostaggio. - senti ma dobbiamo portarcelo dietro per forza questo? ci darà dei problemi... - Evidentemente avrebbe preferito che Kirika lo facesse fuori, ma questo non era proprio nel suo stile. - Ti ho già detto che le decisioni le prendo io... - Autoritaria... - Cercate di non parlare troppo, questo corridoio è a senso unico, non avremmo altre vie di fuga se non tornare indietro...quindi non voglio che ci scoprano - Il fatto di trovarsi da soli in un covo pieno di anbu rendeva la tensione palpabile, la stessa Kirika sembrava essere parecchio stressata all'idea di incontrare qualcuno, probabilmente per il timore che se avessero dato l'allarme chissà quanti ninja sarebbero accorsi. Ma la preoccupazione che potessero essere scoperti da qualcuno che camminava per li lasciò spazio ad un'altra, così fece fermare i suoi compagni - Che c'è? - C'è troppo silenzio...mi stavo preoccupando che potesse passare qualcuno...e invece non passa proprio nessuno - Zetsu la guardò con la sua solita aria assente, sembrava quasi che non capisse quello che la giovane dicesse a volte. - Ti preoccupa che non stia passando nessuno quindi? - Esatto...questa è una basa di anbu della roccia...dovrebbero esserci centinaia di ninja - Mei aveva capito la preoccupazione della sorella, ma non sapevano ancora cosa fare. - Temi sia una trappola? - La giovane alzò le braccia e scosse la testa, non poteva saperlo, la situazione era più difficile di quanto si potesse immaginare. - Come vuoi procedere allora? - Kirika ci ragionò un po' su, nella speranza di avere un'idea. - Preferirei non ti vedessero Mei... - Che vuoi dire? - Se non sanno che ci sei non ti cercheranno...e se avrò bisogno di te ti richiamerò. - Sei sicura? Potrebbe essere ancora difficile per te usare due volte la tecnica della resurrezione. - Si tranquilla...so quello che faccio... - Ok ma fa comunque attenzione - Dal terreno comparve una bara e Mei ci si addentro di schiena. Una volta chiusosi il coperchio la bara scomparve in una nuvola di fumo. - Ok...proseguiamo. - Finirono di percorrere insieme il corridoio, sbucando in una grande sala, dal cui aspetto ben si capiva a cosa servisse. Sedie con cinghie rinforzate, carrelli con strumenti sporchi di sangue essiccato e diversi rotoli aperti sparsi per la stanza. - Una sala interrogatori...se non qualcosa di peggio - Probabilmente li i ninja della roccia svolgevano quelle attività che non avrebbero mai svolto alla luce del sole, sotto agli occhi di tutti i cittadini del villaggio. I covi delle squadre speciali erano un po' così ovunque nei grandi villaggi, posti di morte e solitudine. - Bene ci siamo... - Mmm? - Kirika si voltò verso Zetsu, senza immaginare cosa lui stesse per fare. - AIUTOOOOO C'è UN MEMBRO DELL'AKATSUKI NELLA SALA TORTURE... - Non poté credere alle sue orecchie - Cosa cavolo combini? - AIUTOOOOOO... - Brutto...taci..sei uscito pazzo?! - Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa per fermarlo, Zetsu già sprofondava nel terreno salutandola agitando la sua mano bianca. - ci si vede bella kukuku - Kirika si precipitò a terra cercando di bloccarlo prima di scomparire del tutto, ma finì solo per sbattere sul pavimento. Iniziò a dare pugni al suolo, inveendo contro Zetsu - Stupido...torna subito qui!! Maledetto...Maledetto... - Pian piano la rabbia di Kirika andò scemando, dando pugni al terreno sempre meno forti - ...Maledetto... - Alla fine si paralizzò del tutto, rendendosi conto della situazione in cui si trovava. - Solo rimasta sola...e ora? Perché se ne è andato? - Non sapeva che fare, ne come mai quel viscido uomo a metà l'aveva lasciata li, chiamando addirittura le guardie. Era un ordine del capo dell'Akatsuki? Ma perché nel caso? Kirika non aveva queste risposte, non pensava di aver commesso qualche errore da quanto era entrata nell'organizzazione. Ma mentre era immersa nei suoi pensieri sentì numerosi passi provenire dal corridoio da cui erano venuti loro. Gente che correva e veniva proprio verso di lei. Nella sala entrarono quasi una trentina di uomini mascherati, tutti anbu. L'unico uomo a non possedere la maschera si fece avanti, mentre Kirika era ancora a terra. - Benvenuta signorina... - la sua faccia non sembrava trasmettere particolare astio o odio per la presenza della ragazza, anzi i suoi modi erano garbati, tanto quanto lo era il suo viso nell'essere sereno. Eppure sapeva benissimo che non c'era nulla di cui essere tranquilli, di certo provare ad affrontarli tutti sarebbe stato un suicidio. - credo che lei abbia ucciso e catturato alcuni dei miei uomini devo farle i miei complimenti... - Complimenti? - credo che sappiamo il motivo della sua presenza qui vero? - Ma Kirika non disse nulla, mentre l'uomo fece qualche passo verso di lei. Da che era inginocchiata puntò i piedi a terra, nel caso l'avesse attaccata, ma l'uomo si fermò a qualche passo da lei, guardandola con estrema sicurezza e senza paura dietro quei suoi piccoli occhiali da intellettuale. - Che..vuole fare? - Ancora non ho avuto modo di avvisare lo tsuchikage di quello che ho scoperto, stavo per partire quando abbiamo sentito qualcuno urlare... ragazza non credere che non sappia che una specie di insetto si aggira tra le mie stanze... - Se lo fossi io a trovarlo gli darei una lezione... - Per un momento le tornò quella gran rabbia che aveva provato prima - prima di partire sarà mia premura trovare l'insetto... lei invece riposerà nelle nostre comode celle fino a domani mattina... per quell'ora arriverà "il dottore" che si prenderà cura di te... diciamo che sarai costretta a rivelarci alcune cose prorpio in questa stanza. - Davvero lo credi? - Mentre due degli uomini dell'uomo le si avvicinavano e qualcun altro liberata il suo ostaggio, ci fu uno scambio di sguardi tra Kirika e quell'uomo. Lui rimaneva fermo nella sua sicurezza, ma lei lo credeva un illuso se pensava di aver vinto. Sorpassandolo pronunciò delle parole chiare così che l'uomo potesse sentirla. - Non sempre le cose vanno come le si programma... - Scortata fuori dalla stanza, la giovane venne condotta dai suoi carcerieri in una piccola cella, molto stretta. Venne lasciata li sola, dove avrebbe passato la notte. Una volta che le guardie se ne erano andate decise di provare a fare qualcosa per far saltare le sbarre, pur essendo stata privata delle sue armi la ragazza avrebbe provato con un ninjutsu, ma non appena provò ad impastare il chakra si rese conto di non riuscirci. - Perché non riesco a richiamarlo? Che sia questa cella? - Provò a vedere se ci fossero punti della cella usurati su cui fare forza, ma si vedeva che era tenuta molto bene, perché non c'era proprio via d'uscita. - Accidenti... - Non le rimase altro che sedersi a terra nella sua gabbia ad aspettare. Fuggire da li era impossibile, quindi non le rimaneva altro che aspettare il momento più opportuno. Anche senza armi dopo tutto sapeva di avere i suoi assi nella manica. Provò a riposare un po' durante la notte, così da recuperare le forze, ma proprio mentre sembrava dormire un po', avvertì una presenza. Aprendo gli occhi vide la testa di Zetsu che spuntava a metà fino agli occhi dal terreno, mentre la guardava con i suoi strambi occhi senza dire nulla. - Tu!! - Zetsu finì di spuntare ancora un po' mostrando anche la sua bocca - Come diavolo ti è saltato in mente di avvertire tutti? Guarda dove sono finita per colpa tua! - Ok ok scusami ma il leader mi ha dato ordini chiari dovevi incontrare tutti i membri che conoscono l'ubicazione del covo e lo hai fatto, non rimane nessun'altro apparte il bel ragazzo con cui hai parlato prima... - E' stato fatto tutto apposta affinché li vedessi tutti? - è lui l'unico che conosce il nostro segreto e se lo rivela al Kage di iwa direi che siamo fregati... - A Kirika di certo ancora non andava giù tutta questa cosa, ma lasciò parlare Zetsu, anche se lo avrebbe preso volentieri a pugni - domattina partirà diretto al villaggio ho sentito che si è stancato di cercarmi e ha incaricato altri a farlo... - Quindi si sta recando a Iwa...è un bel problema - devi liberarti mi raccomando... - e mentre diceva queste ultime parole, già scomparive tornando nel terreno - Hey..aspetta...liberami tu no? - Ma era già troppo tardi, l'essere era scomparso nel terreno, scatenando nuovamente la rabbia della ragazza. - Accidenti...finita questa storia giuro che me la pagherà - Kirika tornò ad accucciarsi in un angolo della sua cella, così da tornare a riposare, mentre cercava di pensare ad un piano da escogitare per potersi liberare. Arrivò a pensare che l'unica soluzione per uscire da li era quella di aspettare che stesso loro l'avrebbero fatta uscire, li avrebbe dovuto cogliere il momento opportuno per sfuggire loro. Durante il sonno vene disturbata nuovamente da dei rumori che la svegliarono. Stavolta era la porta metallica della sala in cui si trovava, che aprendosi fece un rumore stridulo e graffiante a contatto con il terreno, probabilmente dovuto al poco olio nelle congiunture. Entrarono tre uomini, due chiaramente ninja, mentre il terzo, che si trovava al centro, aveva un camice in teoria bianca, quanto in vero che era sporco di sangue incrostato. - Sono venuti quindi... - A giudicare da quanto aveva dormito, non doveva ancora essere mattina, forse non era nemmeno sorta ancora l'alba. Il che era buono, perché se fosse riuscita a fuggire, forse era ancora in tempo a recuperare l'uomo prima che arrivasse al Villaggio della roccia. I due ninja entrarono nella sua cella e la legarono per far si che non fuggisse. Kirika non oppose resistenza, voleva vedere dove l'avrebbero portata. Con l'uomo incamiciato che guidava il gruppo la portarono nella stessa stanza su cui era stata catturata poco prima, ponendola sul tavolo operatorio e legandole i polsi e le gambe con delle cinghie. - Ok adesso stai calma che vediamo cosa hai all'interno del tuo corpo... - Kirika lo guardò senza dargli molta soddisfazione - oppure vuoi dirmi subito cosa sai dell'akatsuki? - Gli sorrise come se non le importasse di quello che l'uomo dicesse o facesse. - Forse....hai fatto male i conti... - Ed in effetti li avevano davvero fatti, non conoscendo le abilità di Kirika, non potevano certo sapere di cosa era capace. Non le sarebbero servite le mani per comporre i sigilli, a lei, bastavano solo le sue dita. Già entrando nella stanza aveva adocchiato i vari strumenti di tortura, sopratutto quelli affilati. Una volta adocchiati dove si trovassero estese i propri fili di chakra dalle proprie dita e al momento opportuno, uso quegli oggetti come armi per tagliare le cinghie che la tenevano ferma, così da saltare giù dal tavolo operatorio. - Mi spiace...ma non sono qui per essere la cavi a di qualcuno - Il primo anbu subito non perse tempo e cercò di attaccarla con la sua katana che però prima aveva deciso di caricare con del chakra visibilmente di tipo raiton. Si scagliò contro di lei, cercando di prenderla in pieno, ma Kirika, velocemente compose il sigillo del caneCane. Sfruttando un carrello degli attrezzi di tortura che si trovava vicino a lei usò la tecnica della sostituzione - Kawarimi no Jutsu!! - Se tutto andava bene, l'uomo con il suo fendente non avrebbe fatto altro che colpire il carrello. Nel mentre l'altro anbu aveva già recuperato uno shuriken del vento demoniaco e mirando alla ragazza lo lanciò a tutta velocità. - Posso evitarlo senza problemi... - Kirika prontamente si abbassò, divaricando le gambe, ma senza fare una vera e propria spaccata, il giusto per cercare di evitare lo shuriken gigante. Il dottore era rimasto invece in disparte e decise di intervenire solo dopo aver visto le azioni dei suoi compagni. Sfruttando una delle tecniche che conosceva, cercò di imprigionare Kirika in un genjutsu, con cui avrebbe provato a far collassare la sua mente. Sfortunatamente per lui anche Kirika era esperta in questa materia e le sue capacità non erano eguagliabili alle sue, perché non ebbe nessun problema a riconoscere il genjustu, tanto da non dover usare nemmeno la liberazione, infatti sarebbe riuscita a resistervi senza problemi. Si guardò intorno, visionando la posizione di tutti i presenti. I due ninja anbu erano abbastanza vicini tra di loro quindi decise di provare a colpirli insieme con dei proiettili d'aria, quindi compose velocemente i sigillisigilliDragoTigre e li sputò a gran velocità dalla bocca verso di loro., ma subito dopo compose ancora un sigillo, quello del coniglioLepre e dal terreno verso di loro fece partire una seconda serie di proiettili, ma questa volta di terra. Ora non le rimaneva che attaccare il dottore. Solitamente chi è esperto nelle arti illusorie non è propriamente il massimo nel corpo a corpo, così provò ad attaccarlo direttamente. Gli sferrò due veloci pugni, seguiti da un calcio al volto.

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