Missione Suna: Il Sangue Sulla Neve

Paese: Suna
Grado: Genin
Energia: Verde

Questa volta gli attacchi del demone sembrano meno efficaci. Vanno a segno soltanto la wakizashi e il mio attacco con l’aikuichi.
Quindi la tua aggressività non basta. Ho di sei distratto?
Zitto moccioso o ti faccio ammazzare.
Il demone comincia a sembrarmi sempre più nervoso, come se capisse che c’è qualcosa che non va.
“Non basteranno un paio di tagli a fermarmi!”
Queste parole nella mia testa rimbombano, come se le avessi già sentite.
Ma nonostante questa forza verbale, il suo corpo sembra parecchio provato e sta sanguinando parecchio, ma nonostante ciò sembra che non li senta nemmeno.
In quel momento sono allo stesso tempo affascinato e terrorizzato da questa sua forza.
Come possiamo batterlo se non sente nemmeno i nostri attacchi. Moriremo e basta. Tanto vale che restavo in quella prigione e morivo come volevano loro.
Mentre penso queste cose sento il demone dentro di me diventare sempre più forte e avvolgermi, come se la mia anima fosse inghiottita da quella creatura.
“Se proprio vuoi giocare sulla numerosità...bene così ragazzo...ora ti faccio vedere io come si fa!!”
Solomon compone i sigilli e di fianco a lui compaiono due cloni.
Dannazione. Questa non ci voleva.
Nella mia disperazione mi sento sempre più isolato, più debole.
Sono così…reali non riesco a distinguerli. Se…
Le copie lo affiancano e lui fa segno di seguirlo. Tutti e tre partono all’attacco.
Il demone li guarda, passando con lo sguardo da un altro, ma non riuscendo a capire chi sia quello reale.
Io sento sempre di più questa oscurità avvolgermi, ma sorprendermene da come mi aspettavo, non è fredda, ma calda e accogliente.
I primi due si fiondano contro di noi, sferrando due finte, ma in modo così veloce da non capire cosa stia realmente accadendo.
Il demone fa un malsano sorriso e in quel frangente si mette in piedi sulle gambe, barcollando un attimo e, una volta completamente in piedi, allarga le braccia esponendosi completamente all’attacco.
E quando i due si spostano lasciando lo spazio al terzo che ci carica con tutto il corpo e ci colpisce con un potente taijutsu.
Facendoci perdere quell’equilibrio precario che avevamo e ci scaraventa a terra.
Nel momento in cui ci colpisce sento una pulsazione, dal mio interno, fino a propagarsi all’esterno.
Rotoliamo rovinosamente a terra, per poi vedere i tutti e tre indietreggiare.
Il demone ride. Senza rialzarsi fa una risata sempre più forte, quasi da coprire il pianto dei neonati.
All’improvviso un’altra pulsazione, come una forza indescrivibile mi da forza e mi spinge a contrattaccare.
Il demone muove la marionetta vicino a me ed esegue la tecnica della trasformazione su di essa, dandole un aspetto insolito. Sembra quasi una donna, ma il muso è più simile a quello di una lucertola. Sulla schiena ha quattro, “estensioni” del corpo, dalla posizione potrebbero quasi essere scambiate per ali, ma la loro struttura e il movimento “penzolante” mostrano che non hanno muscoli all’interno, ma solo tessuto flessibile. E inoltre ha una coda, decisamente molto lunga, a occhio quasi 5 metri, la cui estremità ha una forma decisamente insolita, assomiglia decisamente a una mano.
Sulla testa fanno mostra due lunghe corna, con forme molto curve che alla fine si biforcano. Sotto le corna sono presenti delle grosse orecchie.
Tutto il suo corpo è di una colorazione rossa scura e, partendo dalla testa, scendendo per la schiena e finendo sulla coda, delle linee nere le segnano il corpo.
Lentamente si avvicina a me e mi porge la mano.
Rimango un attimo scioccato, vedendo quello che potrebbe essere un seno e capendo che è una femmina.

Ma nel momento in cui mi afferra ma mano e mi tira su, sento di nuovo quella pulsazione e capisco cosa devo fare, quasi come se cominciassi a ragionare come il demone.
Sento di nuovo quasi tutti il mio corpo, eccetto il braccio destro, quello che controlla la marionetta.
Vuoi finalmente collaborare?
Zitto e comincia a combattere. Non abbiamo tempo da perdere.
Sono troppi per entrambi dobbiamo trovare il modo.
Improvvisamente vedo il sangue scattare verso gli avversari, formando tre grosse punte, che appena vicine si cominciano ad avvitare su se stesse provando a colpire il Solomon al centro.
In quel momento capisco che devo attaccare e velocemente estraggo un kunai e poi lo lego a un sigillo esplosivo.
Lancio il kunai mirando al nemico più a destra. Mentre il kunai è in volo, sia io, che la marionetta, indietreggiamo.
Appena il kunai è vicino ai nemici attivo il sigillo esplosivo credendo di colpirli tutti con l’esplosione, mentre noi siamo fuori dal raggio dell’esplosione.
Appena l’esplosione è passata, il demone approfitta dal caos causato dall’esplosione, attacca senza dare tregua ai nemici. Scatta fino ad arrivare in mezzo a loro, correndo su quattro zampe con la marionetta.
Appena lì in mezzo ulula e la marionetta rilascia una nube di veleno dalla schiena.
Stupito da quell’azione indietreggio, anche leggermente impaurito. Il demone porta la marionetta indietro, ma restando a distanza da me.
“Non importa quanti siate. Vi ucciderò tutti”

Paese: Suna
Grado: Genin
Energia: Verde

Questa volta gli attacchi vanno a buon fine, facendo scomparire le copie e ferendo l’originale.
Adesso che è solo posso squartarlo personalmente.
Improvvisamente quelle pulsazioni che mi hanno tirato su di morale e dato “forza” cessano, facendomi sentire come se dentro crollassi.
Ma Solomon cade a terra in ginocchio, sputando sangue.
Uhm? Già sconfitto? Non è stato divertente. Avrei voluto combattere ancora.
Ma ti rendi conto cosa abbiamo fatto? Vuoi ancora combattere. Dannazione sei pazza.
“Maledetto...maledetto moccioso”
Tossisce nuovamente sangue e cade a terra sfinito.
Rimango un attimo stupito e sconcertato da quella scena.
“L-L’ho ucciso…”
Subito dopo Solomon spira restando a mollo in una pozza del suo stesso sangue.
Ehi non prenderti tutto il merito. La maggior parte del lavoro l’ho fatta io.
Indietreggio leggermente restando intimorito da quel cadavere davanti a me.
In poco tempo torno in me e guardo la ragazza.
È evidentemente ancora stanca e non posso lasciarla lì così, dovrò portarla in braccio.
Ma rimango stupito da quello che succede subito dopo.
Il demone, sempre tenendo il controllo del mio braccio, utilizza la marionetta, con quello che credo sia il suo aspetto. Facendola avvicinare alla ragazza, con la coda a forma di mano le accarezza il mento per poi scendere sul collo.
Capisco che devo intervenire, facendo un grosso sforzo riesco a riprendere momentaneamente il controllo del braccio. In quel momento sento di nuovo il morso e per poco non urlo, dall’intensità del dolore, ma riesco a farmi forza. Allontano la marionetta e la faccio ritornare nel rotolo.
Per un attimo sembra tutto normale, ma poi sento la rabbia del demone.
Perché? Abbiamo vinto volevo divertimi un po’.
Sentendo quelle parole rimango un attimo confuso, ma poi scuotendo la testa mi riprendo.
No. Non siamo ancora al sicuro e poi questo è il mio corpo e comando io.
Percepisco il disappunto del demone, ma non risponde a quanto ho detto.
Per un attimo la stanza rimane avvolta nel silenzio. Approfitto di quei momenti, poggiando la mano a terra, per riassorbire il mio sangue e mentre faccio questo procedimento noto i fili neri del mio sangue si separano dalla pozza di quello di Solomon.
Pensando ancora a quanto fatto mi vengono i brividi, ma questi miei pensieri, vengono interrotti, insieme al silenzio, da dei passi in lontananza, di molte persone, che corrono.
Dannazione questa non ci volveva. Siamo stati parecchio rumorosi, ci avranno sicuramente sentiti.
Siamo? Da quando pensi anche a me?
Ehi calma. Ok, capisco, ma ora non c’è tempo da perdere.
Velocemente prendo la ragazza in braccio e corro fuori dalla stanza.
Appena fuori il corridoio va in due direzioni: una da dove siamo arrivati qui e una che va verso il rumore dei passi.
Dannazione, che mi ricordo la via di fuga è dalla parte da cui stanno arrivando, dovrò tornare indietro e trovare un'altra strada.
Sentendo i passi sempre più vicini, mi pervade un angoscia e un ansia e comincio subito a correre in direzione opposta al rumore.
Sempre più spaventato continuo a scappare, facendomi prendere dal panico e non pensando alla strada che percorro.
Moccioso…
Continuo a correre ignorando il demone.
Moccioso…
Sempre più terrorizzato corro fino a quando rimango immobilizzato
“c-cosa s-succedere?”
Mi ritrovo fermo, poco prima di un incrocio, leggermente nell’ombra, tremando di paura.
Zitto. Non dire niente e non fare rumore.
Non dico più niente, ma continuo a rimanere terrorizzato.
I passi si fanno sempre più vicini.
Dannazione, cosa fai? Vuoi farci ammazzare?
Zitto e non muoverti.
I passi sono praticamente attaccati a me.
In quel frangente, comincio a dubitare da che parte sia il demone.
Ma subito dopo diversi tizi passano di corsa nella strada davanti a me, fortunatamente non notandomi.
Il quel istante il mio cuore sembra fermarsi e il mio corpo cedere completamente.
Appena i tizi sono passati e i loro passi si fanno sempre più lontani, sento il demone che cerca d’infondermi forza e sicurezza.
Sono passati. Vai dal lato che sono arrivati e siamo fuori.
Tremando ricomincio lentamente a camminare dirigendomi nella direzione da cui arrivavano.
Nonostante gli sforzi del demone, continuo ad essere terrorizzato.
Cammino lentamente lungo il corridoio fino ad arrivare ad una porta chiusa.
Dai aprila e esci così possiamo tornare a casa.
Poso la ragazza un attimo e provo ad aprire la porta, ma scopro in poco tempo che è bloccata.
Facendomi prendere dall’ansia provo più volte ad aprire la porta, senza riuscirci.
Cominciano a sentire dei passi da dietro in mia direzione mi faccio prendere dal panico e comincio a dare delle spallate alla porta cercando di buttarla giù.
I passi si fanno sempre più vicino e guardo la ragazza preoccupato.
Dopo altri colpi, finalmente la porta si rompe, aprendosi.
Velocemente carico la ragazza sulla mia schiena, facendole mettere le braccia attorno al mio collo.
Comincio a correre a più non posso, ignorando il freddo e la neve che cadendomi sul viso mi taglia e brucia.
Non mi guardo indietro, ma sento che c’è sempre qualcuno che ci segue.
Ignorando tutto ciò, scappo e l’unica cosa che sento sono i miei passi che affondano sempre di più nella neve a causa del mio peso e di quello della ragazza sulla mia schiena.
Dopo diverso tempo, quando credo di essere al sicuro, crollo, cadendo di faccia sulla neve, sperando di essere vicino al villaggio.
Siamo salvi?
Perché lo chiedi? Ne so quanto te, non saprei dirtelo, ma ci spero. Anche se mi dispiace aver lasciato quel luogo intatto. Avrei preferito vederlo bruciare tutto.
Non avevamo tempo, dovevamo scappare.
Già…dopo ci torniamo?
Non rispondo al demone e mi sento sempre più debole e sto quasi per svenire.
Qualcuno si avvicina a noi, il loro passo sembra tranquillo.
Alzo leggermente lo sguardo e noto su di loro il coprifronte di Suna.
Mi scappa un sorrisetto, che viene subito stroncato dal dolore del freddo sulle mie braccia scoperte.
“Cos'è successo?”
Guardo un attimo la ragazza e poi guardo i ninja cercando di sforzarmi di rispondergli.
“dei pazzi…hanno rapito la ragazza. Successivamente hanno attacco il villaggio. Mi hanno catturato. Poi…volevano fare un rituale. Siamo riusciti a scappare”
Ma il demone non riesce a trattenersi e attraverso la mia bocca, ma con la sua voce aggiunge
“inoltre abbiamo ucciso il loro capo, ci hanno inseguito e purtroppo la loro base è ancora intera”
Guardo un attimo Ayumi con il mio cappotto e cerco di alzarmi.
Loro si offrono di farmi da scorta per tornare a Suna.