Missione Suna: Cattiva Politica

Partecipanti: leonaruto

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  1. leonhart naruto
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    Parlato Keiji Parlato Ayumi Parlato Aizen Parlato Sensei Burke Pensato Aizen


    Erano giunti a destinazione ma del Sensei ancora nessuna traccia, mentre attendevano l'arrivo di quest'ultimo iniziarono a scambiare qualche chiacchiera.

    Allora ragazzi, come pensate che sia questo Sig. Burke??

    Per me è un ciccione con pochi capelli!!

    Beh invece io credo che ci troveremo di fronte una persona molto fine ed educata!

    Chissà chi dei tre avesse avuto ragione, in effetti chi dei due, perché come suo solito Keiji aveva posto il quesito per poi mettersi in disparte, era sempre stato un po' schivo, non gli piaceva essere al centro dell'attenzione nè tanto meno rivelare i suoi pensieri, anche quelli più banali. Il sole era caldo su Suna e imperlava la loro pelle con gocce di sudore.

    Ma quando arriva il sensei? Qui si muore dal caldo!

    E proprio mentre pensava che il Sensei li avesse abbandonati, eccolo arrivare e dirigersi verso di loro. Il maestro manteneva sempre un' area composta e severa, anche se fino a quel momento era stato molto gentile con loro. Arrivato presso i ragazzi prese parola.

    Bene Ragazzi, direi di cominciare ad incamminarci, per raggiungere il villaggio dove si svolgono le elezioni impiegheremo solamente qualche ora, purtroppo quindi tempo per allarci non ne abbiamo, potrò però conoscervi meglio ma prima vorrei che mi diceste i vostri nomi e congnomi per favore.

    I ragazzi presero subito a seguire il sensei fuori dal villaggio, mentre scandivano i loro nomi.

    Piacere di conoscerla sensei, sono Keiji Hosuke.

    Io sono Ayumi Takahashi, piacere di conoscerla sensei.

    Aizen Ishikawa, signore.

    Dopo le dovute presentazioni, la Squadra 4 lasciò il Villaggio per dirigersi verso la meta. I giovani Genin guardavano il paesaggio, dune su dune... su dune. Non c'era altro per chilometri e chilometri. Ad Aizen quelle dune piacevano, faceva parte del Clan dei Padroni del Deserto ed in mezzo a quella distesa dorata, con la sua giara in spalla si sentiva al sicuro. Ammirava la sabbia estasiato, sembrava un mare d'oro, il sole rifrangeva i suoi raggi su di essa creando i più svariati giochi di luce, questi ultimi sembravano rincorrersi e giocare tra loro, un raggio passò sul volto di Aizen, facendo brillare i suoi occhi rossi. Keiji se ne stava un po' più indietro rispetto al resto della compagnia, sembrava che dopotutto non gli interessasse far conoscenza con il sensei e rafforzare i rapporti con Ayumi ed Aizen. Ayumi fu la prima a prendere parola, i suoi capelli rossi accarezzati da una dolce brezza svolazzarono, ricadendole poi sulle spalle, la sua pelle candida assomigliava più alla neve che alla sabbia. Ma era bellissima, con i suoi occhi di ghiaccio e le labbra rosse che ricordavano i suoi capelli. Nel prendere parola si rivolse al sensei.

    Sensei, ha detto di volerci conoscere meglio... Beh anche noi siamo curiosi, ci parli di lei.

    Disse la giovane Genin, sfoggiando un enorme sorriso. Il sensei aggrottò la fronte, forse non gli piaceva parlare di se, infatti con un'abile mossa evitò la domanda.

    Come vi ho già detto in precedenza sono Senzo Fukuda, sono un Ninja della Sabbia e sarò il vostro Sensei. Voi invece? Parlatemi di voi.

    I ragazzi si guardarono come se volessero decidere chi dovesse parlare per primo, questa volta fu Aizen a prendere parola.

    Come già saprà sono Aizen Ishikawa, nato e cresciuto a Suna, sono un Ninja del Controllo della Sabbia ed ho scelto di diventare Shinobi per una promessa fatta ad una cara amica che ora non c'è più.

    Un velo di tristezza calò sui volti di Aizen e Keiji, proprio quest'ultimo prese a quel punto parola.

    Anche io ho deciso di diventare Shinobi perché ho perso una cara amica tempo fa, durante l'attacco a Suna, e non voglio che possa accadere mai più e voglio diventare uno Shinobi forte abbastanza da proteggere il Villaggio e non farlo distruggere come alcuni inetti hanno fatto in quell'occasione.

    Calmati Keiji, vedo che ce l'hai molto con gli Shinobi di Suna, non diventarmi un Mukenin mi raccomando.

    Disse il Sensei, sorridendo. Anche Ayumi fece la sua presentazione, era diventata Shinobi perché amava la medicina e quindi voleva proseguire quella strada.

    Beh siamo proprio un gruppo bene assortito a quanto pare. Mi sa che ci sarà da divertirsi.

    Il loro cammino attraverso le dune continuò, sembrava quasi di essere fermi sempre nello stesso punto. I ragazzi parlavano tra loro con voce abbastanza alta, di certo non avevano paura che il Sensei ascoltasse, perché averne dopotutto?!

    Keiji, tu ed Aizen siete molto amici, ma io conosco poco o nulla di te, raccontami qualcosa.

    Beh Ayumi, non c'è molto da dire, sono un Ninja di Suna, mi piace allenarmi e correre, sono stato via per qualche tempo per motivi vari, ma ora sono tornato e credo che non andrò via facilmente.

    Nel tono di Keiji c'era un non so che di infastidito, anche Ayumi lo notò che annuì gentilmente e si girò verso Aizen, gli sorrise ed iniziarono anch'essi a conoscersi meglio. Aizen scoprì che anche ad Ayumi piaceva il Ramen, infatti si ripromisero che appena tornati dalla missione sarebbero andati a pranzo assieme. In città c'era una casa del Ramen, nella quale servivano il miglior Ramen di manzo dell'intero Paese del Vento. Senza accorgesene erano quasi giunti a destinazione, se ne accorsero perché il Sensei prese parola, facendo notar loro un Villaggio che sorgeva alle pendici di una catena montuosa.

    Siamo diretti lì.

    Dopo una mezz'ora di cammino giunsero nel Villaggio, appena entrata, la Squadra 4 fu quasi investita da alcune persone. Tutti correvano a destra e a manca, ovviamente la città era in fibrillazione per elezioni, infatti in ogni angolo si vedevano le foto dei candidati e persone che trasportavano notizie, pacchi, manifesti in giro per la città, era quasi divertente osservare quella scena, ma il Team 4 aveva una missione da compiere, così si diressero verso una casa posta un po' più in disparte rispetto al resto della città, la residenza del Sig. Burke era stupenda, maestosa, lasciava intedere che la persona che vi abitasse era di certo un tipo che aveva gusto.

    Wow, questo sig. Burke se la passa proprio bene.

    Erano arrivati sulla soglia della maestosa casa e dopo aver bussato, la Squadra venne accompagnata all'interno di un ufficio che a prima vista pareva avere una forma ovale. Al centro della stanza seduto ad una scrivania c'era un uomo ben vestito, capelli corti castani e il volto di uno che sa il fatto suo.

    Io questo lo conosco, mi pare di averlo visto stamattina in foto, la sua era una delle foto ripetute più volte.

    Aizen riconobbe subito l'uomo, che accortosi della presenza dei ninja, si alzò dalla scrivania per dirigersi verso di loro ed accoglierli in casa sua, strinse la mano ad ognuno, era molto gentile, tanto che Ayumi arrossì imbarazzata. Il Sig. Burke si scusò di non poter essere molto ospitale, ma come di sicuro sapevano, da lì a due giorni ci sarebbero state le elezioni e quindi c'era molto da fare e come se non bastasse, erano arrivate anche quelle minacce di morte e proprio riguardo a queste ultime, Burke prese una lettera e la porse verso il Sensei. Senzo Fukuda, nel leggere la missiva aggrottò la fronte preoccupato, d'un tratto l'aria tranquilla che si era respirata fino a qualche istante prima, svanì, lasciando posto all'insinuarsi della tensione. Il sensei lesse la lettera.

    Signor Burke,
    Lei non ha il diritto di controllare il paese del vento, o si ritira oppure lei e la sua famiglia pagherete con il sangue,
    il cobra


    Una volta finito la rimise in tasca. Osservò il sigor Burke, che nel frattempo aveva ripreso parola.

    Naturalmente non ho intenzione di tirarmi indietro, la mia famiglia è qui con me vi prego dovete proteggerci.

    Di questo non doveva preoccuparsi, ora c'era la Squadra 4 lì e nulla sarebbe potuto accadere, almeno così la pensava il sensei ed anche Aizen era d'accordo con lui.

    Questo è il primo passo verso la realizzazione del mio sogno e il mantener fede alla mia promessa, se non riesco a proteggere questo candidato, vorrà dire che non sono nemmeno adatto a proteggere Suna. Se fallisco con una singola persona, come posso pensare di proteggere un Villaggio intero. Però adesso basta pensieri negativi, mio caro Aizen, sei qui per una missione e devi restare concentrato per fare in modo che nulla vada storto.

    La Squadra stava per congedarsi ed abbandonare la stanza, quando un uomo entrò nell'ufficio, aveva in mano dei fogli, risultati dei sondaggi a quanto pareva, l'uomo attirò l'attenzione di Aizen, che si soffermò qualche istante ad osservarlo, era vestito in modo molto elegante ed indossava degli occhiali molto fini, tuttavia quella presenza aveva messo in agitazione lo Shinobi.

    Questo qui non me la conta giusta, forse dovrei parlarne con il Sensei. Non so, ma avverto qualcosa di strano in lui ed anche la mia sabbia si è agitata appena è arrivato.
     
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