Missione Konoha: Passi nell'Ombra

Partecipante: Pandemon

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  1. Pandemon
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    Kazemaru [Parlato - Pensato]
    Clan Shimura Hivumo (Nonno)
    Altri Negoziante - Hebisu - Uhi - Ninja

    Era mattina presto, Kazemaru si era svegliato che non aveva passato una notte proprio tranquilla. Con tutti i pensieri che aveva in testa sugli ultimi eventi alla fine si era addormentato per estrema stanchezza. Scese a fare colazione, sapendo che avrebbe dovuto dire una menzogna al nonno, riguardo alla missione che stava per andare a compiere.
    Svegliato presto...come mai? L'accademia è finita potresti anche riposare un po' in più
    Si sedette al tavolo per iniziare a consumare il primo pasto della giornata
    A dire il vero...ieri mi ha fermato un ninja del villaggio...mi assegnano la mia prima missione oggi
    Di già?
    Incredibilmente sorpreso Hivumo si avvicinò al tavolo, curioso di saperne qualcosa in più
    Beh...ti hanno contattato molto presto...più di quanto mi aspettassi...e di che si tratta?
    Kazemaru non si ritrovò in difficoltà a rispondere, la notte semi insonne che aveva passato, l'aveva sfruttata per cercare una scusa prevedendo le domande del nonno.
    Non so...dovrò recarmi oggi dall'Hokage per l'assegnazione...non mi è stato ancora detto di cosa si tratta
    Mmmm...capisco. Emozionato? Teso?
    Si...abbastanza...so che sarà tutto molto diverso dall'accademia, ma...io questo momento mi sembra che lo sia molto di più di quanto mi aspettassi

    La preoccupazione sul volto del ragazzo era ben percettibile dal nonno, che si sedette accanto a lui.
    Sei un neo-genin...di sicuro ti affideranno qualcosa che è nelle tue capacità
    Mmm si...credo tu abbia ragione

    In realtà non ci credeva minimamente, qualcosa gli diceva che trattandosi della Radice, parole come Semplice e Facile erano davvero poco usate, ma non ne avrebbe potuto parlare di questo.
    E ti è stato detto chi saranno i tuoi compagni di team?
    Kazemaru scosse la testa, dopo aver bevuto un sorso di latte dalla ciotola davanti a lui.
    No...credo conoscerò qualcuno oggi
    Appena finì dì fare colazione Kazemaru si alzò da tavola, tornando in camera sua per prendere tutto l'occorrente. Vide il sacchetto contenente i ryo che gli erano stati dati da Habisu, lo prese al volo e lo mise all'interno del suo kimono. Prese finalmente quel copri-fronte che aveva tanto aspettato e mettendosi davanti allo specchio, per la prima volta lo indossò, legandoselo intorno alla testa, dandogli la parvenza di un vero piccolo ninja. Salutato il nonno uscì di casa, per recarsi all'armeria del villaggio, così da fare rifornimento.
    Buongiorno...
    Il negoziante vide entrare il ragazzo, scrutandolo per bene e riconoscendolo Buongiorno...ma...sei il ragazzo venuto ieri...già nuovi acquisti da fare?
    Si...ehm...ci sono ancora alcune cose che dovevo prendere, ma ieri non avevo abbastanza soldi...
    Ah capisco, bene fai pure

    Kazemaru si aggirò per gli scaffali prendendo quelle poche cose che gli sarebbero servite, per poi portarle al bancone all'attenzione del commerciante.
    Vediamo...un sigillo esplosivo...due shuriken e un kunai...e questo auricolare...in tutto sono...300 ryo!
    Kazemaru tirò fuori il sacchetto contenente i soldi che gli erano stati dati. Erano precisamente 300 ryo, infatti se li era contati e aveva fatto gli acquisti tenendo bene a mente la somma da spendere. Poggiò il sacchetto sul bancone, che venne accolto dal commerciante. Lo aprì e riverso le monete sulla piastra di marmo per contarli.
    Si...sono precisi 300...bene ragazzo prendi pure tutto...hai bisogno di una busta?
    No grazie...metterò tutto direttamente nel porta-kunai.
    Prese ogni singola arma e la ripose nel porta-kunai che aveva legato alla gamba destra. Uscito dal negozio, non gli rimaneva che recarsi alla Radice, e così si incamminò per le strade del villaggio, anche con il timore di incontrare qualcuno che lo conoscesse. Svoltò diverse strade prima di ritrovarsi in quel vicolo che la sera prima aveva preso con Hebisu, giunse al tombino e dopo averlo scoperchiato discese giù nelle fogne. L'odore laggiù era davvero pessimo, ma non poteva farci molto , se non camminare per raggiungere quanto prima possibile il passaggio. Quando pensò di essere arrivato alla parete cercò il mattone da spostare palpando tutta la parete, fino a che non lo trovò azionandolo e il passaggio si aprì. Finito di percorrere tutti i corridoi, arrivò infine al ponte della sera prima, dove trovò non solo Hebisu, ma anche un'altra figura.
    Bene sei arrivato...
    Si avvicinò loro, osservando meglio l'uomo che era al fianco di Hebisu. Da lontano la prima cosa che risaltò agli occhi di Kazemaru, era la sua stazza imponente, che era ben chiara nonostante portasse un mantello con il cappuccio tirato sul capo. Ma quando lo vide da vicino, tutto si focalizzò sul suo volto. Non tanto per il suo sguardo duro e severo, o per l'età avanzata che mostrava, quando per le cuciture, che con un filo piuttosto spesso, gli sigillavano la bocca, rendendolo particolarmente raccapricciante, che avrebbe messo angoscia a chiunque, Kazemaru compreso.
    Spero...di non aver fatto attendere troppo
    Hebisu si limitò a sorridere, mentre l'altro rimase impassibile.
    ...allora ti senti pronto ragazzo?
    Si!
    L'uomo incappucciato finalmente si mosse, facendo qualche passo lentamente in direzione del ragazzo.
    Lui è Howori e sarà il tuo compagno di missione...per meglio dire sarà il tuo superiore
    Pi...piacere...
    Seppur avesse risposto, fili permettendo, dalla sua faccia non si direbbe che per lui anche era un piacere fare la conoscenza di Kazemaru. Infatti con suo stupore, il ragazzo venne afferrato da prima per il braccio dall'uomo.
    Hey...
    Tirandolo a se e posizionandosi dietro di lui, Howori lo strinse a se, catturandolo in una morsa stretta, tanto da non permettere a KAzemaru alcun movimento con le braccia
    ...Che diavolo fai?!
    Guardò Hebisu per cercare il suo aiuto, ma lo vide alzarsi le maniche della sua maglio per iniziare a comporre dei sigilli, nel mentre che anche lui si avvicinava al ragazzo.
    Che significa?
    Prima di parlare della missione c'è un'altra cosa da fare...
    Se è uno scherzo...non mi piace...
    ...vedi...qui nella Radice pretendiamo silenzio assoluto da parte dei nostri membri, non possiamo...e sopratutto non vogliamo che qualcuno per sbaglio ne parli...quindi facciamo in modo che i nostri membri non possano parlarne.

    Silenzio?...
    Kazemaru non poté fare a meno di impressionarsi, si girò con la testa verso Howori, fissando la sua bocca ben cucita, pensando che era lo stesso trattamento che avrebbe ora riservato a lui Hebisu. L'idea non gli piacque per nulla e cercò di dimenarsi in tutti i modi per cercare di liberarsi dalla presa dell'uomo, ma senza successo.
    Aspetta...vuoi farmi la stessa cosa di questo qui? Avresti...Avresti dovuto dirmelo prima!!
    La paura di Kazemaru crebbe, mentre l'uomo si avvicinava
    Tranquillo...quello di Howori è una cosa a parte... Con una mano Hebisu gli blocco la testa premendogli sulla bocca e spingendola indietro contro il petto di Howori. Facendo pressione si sarebbe assicurati di tenerlo immobile ...ora cerca di restare fermo, farà male solo un poco
    Kazemaru aveva gli occhi spalancati, mentre vedva la mano di Hebisu avvicinarsi alla sua gola, chiedendosi cosa avesse intenzione di fare. Quando la mano lo toccò, iniziò a sentire un fortissimo bruciore alla gola che si diffondeva per li e per tutta la mascella, fino a salire alle tempie. Le sue grida di dolore vennero strizzate dalla mano di Hebisu che gli tappava la bocca e le stesse lacrime che avrebbe potuto versare rimanevano ferme sugli occhi, senza avere la forza di scendere. Il tutto durò pochi secondi poi entrambi gli uomini lasciarono la loro presa, facendo cadere a terra Kazemaru.
    Il ragazzo si sentiva ancora la gola bruciare, un dolore che però stranamente passava molto velocemente, lasciandogli per in bocca un sapore strano come di inchiostro. Inginocchiato a terra, si portò la mano alla gola, iniziando a tossire con molta forza.
    Provò ad articolare qualche parola, ma con qualche difficoltà Si..e..te....im..pazzi..ti?!
    Perdonami...ma è una cosa necessaria
    Ah..si? Dav..ve...ro...Lo..è?
    Hebisu schioccò l'indice con il pollice e tra di loro giunse un nuovo ninja, anonimo rispetto a loro. Aveva nelle mani due cose, in una uno specchio e nell'altro un bicchiere di latte.
    Il latte è meglio della semplice acqua...
    Prendi... Il ninja servì il bicchiere di latte a Kazemaru, che avrebbe bevuto di tutto pur di levarsi quel sapore dalla bocca, ma di certo non si sentiva di doverli ringraziare per questa premura, visto quanto appena successo. Lo bevve tutto a più sorsi, per essere sicuro di pulirsi per bene la bocca.
    Ripreso il bicchiere ora vuoto, il ninja diede lo specchietto al ragazzo. Ora guarda nella tua bocca...
    Preso lo specchio, aprì la bocca guardando il suo riflesso. Sulla parte posteriore della sua lingua vide dei segni neri e così cercò di esporla quanto più possibile per guardarli. Erano come dei tratti , che formavano una specie di figura quadrata composta da tanti rettangoli.
    E'...con questo...che fate mantenere il silenzio?
    Passò lo specchietto al ninja e questi, avendo terminato il suo compito, se ne andò via.
    Lo so...è stata brusca come cosa, ma non posso fare altrimenti, sono queste le regole, non le ho stabilite io
    Kazemaru si sedette un attimo a terra, a tratti gli girava la testa. Fece grossi respiri, per far passare molta aria in bocca e in gola, così nella speranza che il dolore si placasse del tutto.
    Siete...pazzi comunque... Guardò prima Hebisu e poi Howori con uno sguardo molto arrabbiato, ma non per questo stava pensando di tirarsi indietro ...dico...solo...che potevate dirmi tutto prima!
    Quando Kazemaru si riprese e visibilmente sembrava stare meglio, oltre che a parlare senza più problemi, almeno da stare in piedi, Hebisu iniziò finalmente a parlare della missione.
    Per questo incarico vi recherete ad Oto...
    Così lontano? La giornata si stava rivelando sempre più piena di sorprese , ma una cosa iniziò a sembrare chiara, come aveva giustamente immaginato, nella Radice, NULLA sarebbe stato semplice.
    ...serve che recuperiate dei rotoli che contengono alcune mappe dei paesi a noi confinanti
    Mappe? Che genere di mappe?

    Vista la bocca tappata del suo compagno, Kazemaru si sentì quasi in obbligo di fare lui delle domande per avere dettagli più accurati sulla missione.
    ...riportano informazioni sugli avamposti che hanno stabilito gli altri villaggi. E' una missione che potrebbe fare Howori anche da solo...ma voglio che ti faccia le ossa fin da subito, qui crediamo nel lavoro duro per ottenere risultati...quindi andrete insieme.
    La cosa di andare in missione con Howori si vedeva lontano un miglio che avrebbe avuto dei vantaggi dal punto di vista di avere un valido aiuto qualora sarebbe successo qualcosa, ma sul piano sociale, c'è un evidente punto a suo sfavore.
    Una cosa...come...faremo...a comunicare?
    Per questa domanda era più che pronto a ricevere occhiata storta dall'uomo, ma invece con suo stupore una risposta la ricevette proprio dalla sua direzione.
    Per questo non ti preoccupare...
    Eh? Ha parlato con tutta la bocca cucita?
    ...parlerò io per lui

    Il cappuccio dell'uomo si mosse di lato, come spinto dall'interno. Dall'apertura sbucò un piccolo pipistrello nero, che si accosto al viso di Howori.
    Un...pipistrello...parlante?
    Il mio nome è Uhi...se ti stupisci tanto devo dedurre che non hai per niente familiarità con la tecnica del richiamo...
    Tecnica del richiamo? No...non la conosco...
    ...comunque sarò io a parlare per il mio compagno
    Ah...ok...allora...piacere..credo

    Era ancora un tantino stupito, questa giornata si stava rivelando alla fine la più assurda della sua vita, almeno fino ad ora.
    Bene...ora che avete fatto tutte le presentazioni potete partire quando volete...
    Ricevuto

    Stavano per partire quando Hebisu sembrò indugiare un secondo ...ah...stai pensando al tuo nome in codice ragazzo?
    Tra le tante cose a cui pensare, di quella non se ne era dimenticato, solo non aveva ancora trovato un nome che gli piacesse.
    Ci sto ancora pensando...non ne ho trovato uno che mi ispira
     
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