Missione Kiri: Un Brivido Gelido

Partecipante: blaze9

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    Pensato Kameji
    -Parlato Kameji
    -Ayame Uzumaki
    -Uomo mascherato
    -Hoshi Morimoto
    -Kaede


    Il lento diradarsi del velo di nebbia andava di pari passo coll’aumentare dei battiti cardiaci, in maniera inversamente proporzionale, teso per l’esito eventuale dell’attacco. Alle mie gelide iridi due figure si profilarono in un battito di ciglia. L’uomo, colpito da tre dei miei aculei che indi si macchiarono di un tintinnio rosso cremisi, muoveva passi in avanti barcollando. Una stalattite gli aveva trafitto la parte laterale del basso ventre, una seconda la gamba destra, motivo probabile del moto rallentato dell’uomo. L’ultimo si era fatto strada tra pochi centimetri di carne del braccio sinistro. Nessuna ferita a quanto pare era stata in grado di metterlo fuori gioco.
    DANNAZIONE!!!
    Le seconde effigi, molto più inusuali delle prime, cambiarono radicalmente lo scenario tingendolo di un imprevisto non poco trascurabile. A quanto pare, per qualche motivo alla mia mente ignoto anche la ragazza era stata colpita dalla tecnica. Fortunatamente un solo aculeo di striscio, al braccio destro, aveva causato un graffio però non poco esteso. Nulla di grave insomma, il che però non spiegava come qualcosa potesse esser andato storto.
    Che cazzo i faceva Kaede dietro l’uomo? Perché non ha cercato di fuggire anche lei?! Che sia sotto l’effetto ancora dell’illusione e l’abbia seguito?!
    Salirono dei sensi di colpa che il mio cuor non seppe sopprimere. Un morso mi salì alla gola, proprio ora che avevo ferito una persona innocente. Ero indubbiamente responsabile dell’accaduto, ma soprattutto avevo ferito LEI.
    Che idiota che sono stato!! Mi sono fidato ciecamente del velo di nebbia!!
    Una lezione sonora che avrei ricordato per gli anni a venire. Mi ero fidato eccessivamente dei miei sensi senza aver chiara la situazione. Avevo attaccato alla cieca in presenza di civili: io che li dovevo proteggere li avevo feriti.
    -Tu marmocchio non sai cosa hai fatto!! Stai mandando a monte la missione che un DIO ha affidato a me!!
    Tuonante tornò l’uomo mascherato ad esser il protagonista della sua commedia, nonostante i miei aculei gli avessero assestato una bella centra.
    Ancora ha voglia di parlare?!
    -Me ne sbatto le palle della tua missione… Se vuoi essere infilzato nuovamente come uno spiedino basta chiedere…
    Facevo lo spaccone, sapevo benissimo che la mia riserva di energie psico-fisiche non mi avrebbe consentito nuovamente un attacco del genere. Si trattava di un banale bluff, ma mai il mio avversario avrebbe potuto saperlo. La destra dell’uomo in risposta alla mia provocazione estrasse da una tasca della tunica una serie di quadrati di carta che si rivelarono poi esser sigilli esplosivi, attaccati fra loro con del filo di nylon ad un kunai.
    Che diamine ha intenzione di fare?!
    All’improvviso un blocco. Ero nella confusione più totale. Non avevo forza di reagire al suo attacco. Avevo ancora paura di ferire le persone che mi circondano. Un’ansia immotivata che però si faceva strada nella mia psiche soggiogandomi con il suo abbraccio gelido.
    Merda…
    Ero impotente, e non mi ero mai sentito così fino ad ora.

    CITAZIONE
    Ma il destino non è cieco e, anche se a suo modo, da sempre una mano dal cielo ai deboli.

    -Scordatelo!!!
    L’uomo si fermò di colpo, quasi fosse stato immobilizzato.
    Una figura fulminea sbucò dal sentiero alle mie spalle. Mi voltai richiamato dalla sua candida voce familiare, le rosse chiome scintillavano come rubini al chiaro di luna. La giovane Uzumaki era di per sé una bella donna, ma mai per me lo era stata come in quel frangente.
    -Ayame-san!!!
    Con gaudio la mia voce la accolse.
    Ha usato un genjutsu!!
    -Per fortuna sono riuscita ad arrivare in tempo!! Ma cosa sta succedendo qua??
    Non persi tempo ed estrassi con la destra il filo di nylon presente nel portakunai e mi avviai verso l’uomo ancora sotto l’influsso dell’arte illusoria della Uzumaki.
    Arti illusorie… Si addicono proprio ad una sensitiva come lei…
    Lo disarmai calciando senza farmi troppi problemi la mano che stringeva il kunai con i sigilli, per poi portagli ambo le mani dietro la schiena per stringerle al corpo con un nodo strettissimo che le ancorava al busto. Nel frattempo il mio superiore mi raggiunse e si occupò di immobilizzare gli arti inferiori.
    -In soldoni quest’uomo attraverso delle parole strane, ha intrappolato i tre ragazzi in un’illusione… Loro erano alla sua mercé e non c’è stato verso di farli ragionare…
    Presi un respiro, mentre l’energumeno fu lanciato a terra come un salame, ancora ingabbiato nella sua prigione psichica.
    -Diceva di essere seguace di un Dio Jashin o un qualche nome simile e che Dio gli aveva ordinato di sacrificare uno di questi giovani… Sono riuscito a tenergli testa fino a quando non sei arrivata tu ma purtroppo Kaede è stata coinvolta nello scontro…
    Faticai a parlare. Pronunziar quella frase fu per me come ammettere un errore.
    -Capisco… Provvedo a liberare i ragazzi dall’illusione…
    Grazie Ayame-san…

    I tre ragazzi tornarono alla realtà in maniera lenta e confusa, ancora spaesati per il forte trauma subito. L’unica che sembrava capire quello che stava succedendo era Kaede.
    Ughhhh…
    Dolorante la ragazza si toccò il braccio recante i danni della mia innata che provvedetti subito a sciogliere, reputandola ora inutile a seguito dello scioglimento dell’illusione.
    -Ma… Dove sono?
    Hoshi parlava con un filo di voce, lo sguardo ancora assente. Hidetoshi fissava il vuoto e stava immobile, seduto sul terreno, la bocca cucita in meditante silenzio.
    -AHAHAHAHAH
    Cos… Ancora ha voglia di ridere?!
    Il prigioniero fendette l’aria nuovamente con la sua fastidiosa voce, segno che Ayame aveva sciolto il genjutsu che aveva usato su di lui.
    -Quegli imbecilli… Si ho usato un genjutsu su di loro per soggiogarli. Onestamente ho fatto un lavoro niente male!!
    -Grazie al cazzo te la sei presa con dei civili!!! Devo dire che come ninja non vali tanto!!
    -Ma come è possibile… Da quello che mi è stato detto sembra una tecnica molto potente.
    Decisamente non alla sua portata.
    -Che trucco hai usato?
    Nonostante avesse di fronte un nemico, la giovine Uzumaki manteneva un tono calmo con maestria estrema. Alla sua domanda però, non pervenne risposta.
    -Deve aver usato dei farmaci sui ragazzi per abbassare le loro difese… Per questo Kaede si è già ripresa, essendo stata l’ultima a cadere vittima dell’uomo per lei il processo non era ancora completo.
    Capisco… Così stanno le cose?!
    -Li ha drogati?! Che pezzo di merda…
    Non mi intendevo di medicina, era normale per me non arrivare ad una conclusione del genere. Tanto di esperienza guadagnata.
    Incrociai poi lo sguardo di Kaede cercando di non lasciar trapelare il peso del rimorso che mi portavo dietro, un senso di colpa che mi avrebbe accompagnato per i giorni a seguire.
    Errare è umano…
    Sembrava servire a poco autoconvincersi che tutti possono sbagliare.
    Posso ancora fare qualcosa…
    Mi avvicinai quindi alla ragazza, i cui gemiti di dolore stavano man mano diventando un unico lamento. Presi quindi delle bende dal portakunai e fasciai la ferita comprimendola nel contempo, altrimenti il sangue avrebbe cominciato a zampillare. Il silenzio però continuava a regnar sovrano su quel tetro e notturno scenario.
    Gli altri due ragazzi mi raggiunsero a passi lenti, quasi imbambolati come delle marionette senza vita.
    -Bene… Penso che vi porterò a Kiri per farvi curare… Li c’è una struttura ospedaliera molto efficiente e di sicuro più efficiente di quella di Ogai…
    Aiutai con la destra Kaede ad issarsi in posizione eretta. La sua mano era calda e morbida al tatto. Indi mi voltai nuovamente verso Hoshi e Hidetoshi.
    -Faremo una breve sosta al commissariato di polizia ad avvisare l’agente della nostra partenza per Kiri in modo che le vostre famiglie vengano informate del fatto che voi stiate bene… Dovete però pazientare ancora qualche giorno per vederli…
    Visto che siete ancora in stato di shock… Nulla vi esclude qualche giorno di convalescenza…
    -Si!!
    I tre ragazzi annuirono come pecore ammansite. Soltanto Kaede accompagnò al gesto un’esclamazione decisa manifestandosi ancora una volta la meno confusa dei tre.

    Ripartimmo quindi a notte fonda, volti a sfruttar le ore notturne per il nostro viaggio di ritorno alla madrepatria. Non vi era tempo da sprecare, dovevano comunque raggiungere l’ospedale al più presto. Li poi avrebbero potuto riposare per tutto il tempo necessario. L’agente era stato abbastanza cortese con noi e aveva acconsentito con un cenno del capo e lo sguardo assonnato al nostro imminente spostamento. In fondo non celò uno sguardo di gioia al solo veder le facce dei giovani, ma poi qualcosa sembrò lasciarlo perplesso. Aveva percepito anche lui lo stato di shock, ma avrebbe dovuto pazientare di incontrare Ayame per ricevere un rapporto dettagliato. La bella Uzumaki aveva deciso quindi di occuparsi del prigioniero e di rimanere a Ogai quanto basta per chiudere le pratiche burocratiche dell’arresto.
    L’acciottolato chiamato strada era totalmente sgombro anche se illuminato sporadicamente da qualche lampione, che non lo rendeva buio. I ragazzi avevano sì le menti chiuse ma mantenevano comunque un buon passo anche se le forze li stavano pian piano abbandonando dopo una serata così psicologicamente devastante.
    Dannazione… Se Kaede è in questo stato è solo e soltanto colpa mia…
    Immerso nei miei pensieri non avevo voglia di fare conversazione con gli altri. La notte ci fece compagnia. Il frinire degli uccelli e il suono dei passi sul sentiero furono le uniche voci in quel buio cielo.
     
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    Ok, come missione di livello C possiamo ritenerci soddisfatti. Hai fatto un buon lavoro.

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    Ottieni 23 ppe; 30 pex; 650 ryo

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