Missione Kiri: Sulle sue Tracce

Partecipante: Ðiegø - [tartaruga]

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  1. Ðiegø
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    Tobio Kaguya

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    Pensato - Parlato - Mizukage - Altri - Altri


    Erano trascorse ormai alcune settimane da quando sconfissi il precedente possessore della leggendaria Mannaia Decapitatrice, diventandone di conseguenza il successore. Al momento ero l’unico a far parte del famigerato gruppo dei sette spadaccini della nebbia, ma mi allenavo ogni giorno con dedizione per migliorare la mia abilità nell’utilizzo della famigerata lama. Con lentezza ma costanza prendevo sempre più dimestichezza nel maneggiarla, il peso e la stazza dell’oggetto lo rendevano difficoltoso da brandire. Gli intensi programmi d’allenamento a cui mi sottoponevo ogni singolo giorno portarono pian piano a degli ottimi risultati, lunghe serie di affondi seguivano ad altrettanti ripetuti fendenti e non potevano certo mancare continui piegamenti ed esercizi vari per rinforzarsi ulteriormente. Ovviamente non avevo ancora raggiunto una maestria tale da permettermi di rilassarmi e quindi cercavo ad ogni allenamento di spronarmi a migliorare sempre più. Come di consueto da un po’ di tempo a questa parte già di buon ora mi trovavo al campo d’addestramento, intento nel migliorare la mia affinità con l’arma da poco ottenuta. Non la lasciavo mai, dovevo abituarmi a muovermi agilmente con essa ed ero convinto che solo in quel modo con il tempo avrei raggiunto i miei obiettivi. Colpo dopo colpo, attacco dopo attacco cercavo di migliorare la mia tecnica, volevo a qualsiasi costo dimostrare, soprattutto a me stesso, di meritare il titolo da poco ottenuto.

    Devo allenarmi senza sosta se voglio sfruttare al meglio le potenzialità di quest’arma…più la uso più ne riesco a comprendere i punti di forza…ogni fendente sembra dividere in due l’aria…è stupefacente…sono ancora lontano dalla perfezione ma voglio farmi trovare pronto per la prossima missione…sarà sicuramente qualcosa di molto difficile e impegnativo…dovrò essere all’altezza del compito affidatomi…

    Dopo ore intense dedite al potenziamento del corpo, oltre che migliorare l’affinità con la mannaia, mi accorsi che si era quasi fatta l’ora di pranzo. Decisi quindi fare una pausa e di andare a mangiare un boccone per recuperare un po’ delle energie perdute. Collocata la spada dietro la schiena ed eliminato parte del sudore con una bella rinfrescata cominciai ad avviarmi verso il più vicino ristorantino, avevo voglia di qualcosa di sostanzioso. Uscito dal campo però vidi un corvo sorvolarmi sopra la testa e poco dopo poggiarsi lungo la staccionata li vicino, alla zampa sinistra aveva legato un bigliettino.

    Mi sembra di aver già vissuto una scena simile…

    Come pensavo era un messaggio dal Mizukage in persona, dovevo recarmi il prima possibile presso i suoi uffici.

    Niente ristorante allora…però una polpetta di riso in quel chiosco li me la prendo…sai che figuraccia se lo stomaco inizia a lamentarsi mentre sono la…meglio evitare…

    Una breve sosta nella piccola attività commerciale e subito ripresi la via, velocizzai un po’ il passo vista la piccola deviazione, non volevo far aspettare il capo villaggio più del necessario. Giunto all’ingresso nella sua magione notai uno sguardo diverso dal solito tra le guardie all’entrata, non sembravano avere l’atteggiamento menefreghista di sempre. Forse era solo la mia immaginazione e quindi non gli diedi molta importanza, forse l’esser diventato uno dei sette spadaccini della nebbia cominciava a rendermi diverso agli occhi della gente. Forse cominciavano ad avere una considerazione diversa nei miei confronti.

    Forse è solo una mia impressione…lasciamo perdere…devo sbrigarmi e raggiungere il piano superiore…

    Entrai nella magione e percorsi il breve tratto che portava alla stanza del capo villaggio, bussai alla porta e attesi il permesso per entrare. Varcata la soglia porsi i miei saluti.

    Buongiorno signore…ha richiesto di vedermi?

    Ci fu qualche attimo di silenzio prima che ricevetti risposta.

    Allora Tobio, come va con la nuova spada?

    Al momento non posso lamentarmi…mi alleno ogni singolo giorno con molta intensità e dedizione…e i progressi col tempo iniziano a vedersi…anche se non sono più quello di poche settimane fa sono sicuro che posso migliorare ancora…

    Un cenno d’approvazione giunse alla conclusione della mia frase, poteva sembrare niente ma di colpo il cuore cominciò a battere all’impazzata, fu per poco ma fui molto orgoglioso di me stesso in quel momento.

    Ti ho fatto chiamare perché ho bisogno di te per una missione...anche se sarebbe meglio dire che si tratta di un'esercitazione.

    Eh??? Esercitazione??? Che vorrà dire?

    Con la Raikage ho organizzato una sorta di operazione congiunta per migliorare i rapporti tra i due paesi.

    Non sembra una cosa cosi semplice comunque…migliorare i rapporti tra paesi non è mai facile…

    Tu sarai in questo contesto "ambasciatore" di Kiri, mostrando a quelli là il meglio della gioventù del nostro paese.

    Sarà un onore per me rappresentare in questo frangente il nostro paese…comunque è una bella responsabilità…non posso assolutamente fare figuracce…ne risentirebbe in primo luogo la reputazione del mio paese…e ne andrebbe anche del nome dei sette spadaccini della nebbia…e questo non dovrà mai accadere…chissà che compito mi verrà assegnato…

    Non è niente di trascendentale, operazioni di pattuglia di un tratto di litorale. Tutto andrà bene ecc ecc.

    Capisco…manterrò comunque la guardia alta e gli occhi sempre aperti…cavolo solo un pattugliamento…mi aspettavo qualcosa di più intrigante ad esser sincero…è vero che può succedere di tutto anche in situazioni all’apparenza semplici…è vero anche che solo da poco ho ottenuto la mannaia…ma speravo in qualcosa di più intrigante…forse è meglio non dirle queste cose al Mizukage…vorrà dire che dovrò impegnarmi il più possibile sull’incarico senza star troppo a lamentarmi…dopotutto è questo che fa un bravo ninja…

    Mi consegnò poi dei documenti contenenti le coordinate del luogo da raggiungere, stavo per salutare ed uscire dalla stanza quando all’improvviso venni fermato dall’autorevole voce del capo villaggio.

    Ah dimenticavo, tieni questa. Quando arriverà il momento saprai cosa farne, fino ad allora deve rimanere chiusa. Intesi?

    Presi la seconda e piccola busta affidatami, in quel momento ero un po’ confuso e non avevo capito cosa intendesse il mio signore.

    Quando sarà il momento saprò cosa farne…speriamo…si signore…ho capito…

    Uscii quindi dalla stanza senza fare alcuna domanda e una volta in strada cominciai ad organizzarmi per il viaggio verso Kumogakure.

    Per prima cosa devo vedere se ho con me tutto il necessario…poi sarà meglio informarsi quando parte una nave per il Paese del Fulmine…se non ricordo male ci vogliono almeno un paio di giorni per arrivare…spero di non annoiarmi troppo…

    Organizzate un po’ le idee mi avviai verso il porto, in pochi minuti raggiunsi la struttura dove vendevano i biglietti e dove c’erano gli orari di partenza e arrivo di tutte le imbarcazioni. Quella di cui necessitavo io sarebbe partita entro quindici minuti, dovevo in un certo senso anche sbrigarmi poiché il successivo ci sarebbe stato dopo diverse ore.

    Salve…vorrei un biglietto per Kumogakure…quello che parte tra pochi minuti…

    Il commesso stampò rapidamente la ricevuta, me la porse e pagai il dovuto. Di corsa quindi mi recai verso la barca che si trovava ad un centinaio di metri dalla mia posizione, con passo rapido raggiunsi il ponte d’imbarco e mostrai il mio pass per entrare. Feci appena in tempo poiché giusto un minuto dopo il veicolo acquatico partì per la sua destinazione.

    Ce l’ho fatta per un pelo…se non mi sbrigavo sarebbe stato un bel problema…

    I due giorni di viaggio trascorsero abbastanza velocemente e senza alcun intoppo, il mare rimase calmo e piatto come una tavola per tutto il tempo, sembrava quasi di viaggiare via terra. Con condizioni del genere anche qualcuno con il mal di mare non avrebbe percepito alcuna differenza.

    Riesco a vedere terra…meno male siamo arrivati…mi stavo un po’ annoiando…

    Pochi minuti più tardi la nave attraccò in un piccolo porto non molto distante dal confine con il Paese della Brina, era circa mezzogiorno, il luogo non era chissà quanto affollato, sembrava più un punto di passaggio dove non rimanere molto a lungo. Messi i piedi per terra la prima cosa che notai furono le diverse condizioni climatiche, il sole picchiava forte a differenza del mio luogo d’origine, nonostante avessi girato parecchio ogni volta che trovavo un clima diverso mi serviva un po’ per abituarmi.

    Fa caldino qui eh…spero che chiunque debba incontrare si sbrighi a farsi vedere…non voglio squagliarmi come un ghiacciolo al sole…




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