Missione Konoha: Zero

Davvo

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    Kenzaburo Sarutobi


    Age: 16 Blood Type: 0 Rh-

    Senza Innata

    Konohagakure no Sato




    Missione Lv. C: Zero

    [I° Post]


    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Hebisu
    Oste
    Ubriaco
    Vecchia delle Verdure




    Finalmente era stato contattato, iniziava a pensare che fossero sorti dei problemi. Gli era stata passata come una cosa di ordinaria amministrazione, insabbiare la scomparsa del figlio di un consigliere di alto rango del clan Sarutobi, ma poteva essere successo di tutto.
    Ad un'organizzazione che operava in una zona grigia dove la distinzione fra legale ed illegale era talmente labile da risultare insignificante non si poteva applicare il concetto di "ordinario", così come quelli di "giusto" e "sbagliato": finchè il risultato era raggiunto e la missione aveva successo qualsiasi mezzo era lecito. L'esperimento, il mio potere. Kenzaburo lo aveva imparato sulla propria pelle. E' giusto così. Ne era convinto. Senza ombra non ci può essere luce. La cosa poteva piacere o meno, ma qualcuno doveva fare il lavoro sporco.
    Ed era proprio in una delle stanze di quell'organizzazione che si trovava in quel momento, da solo con un uomo intento a fumare appoggiato contro un muro.

    Hebisu... I suoi lineamenti erano ben impressi nella mente del giovane Sarutobi. Perchè mi ha convocato?
    Iniziò a sudare, quando partiva ancora non riusciva a controllarlo. Che l'abbia scoperto?
    La porta si chiuse alle sue spalle; un ultima boccata di fumo Sei qui, bene. Ed iniziò a parlare. Innanzitutto ti farà piacere sapere che Akira Tanaka è stato arrestato per il rapimento e l'uccisione di Amane Sarutobi, nessuno può collegarti agli eventi successi la settimana scorsa... Questa era una buona notizia, ma non quella che voleva sentire. almeno ufficalmente. Hebisu si fermò un momento, forse voleva una risposta ma in quel momento Kenzaburo era teso come una corda di violino: non avrebbe mai osato inserirsi nel suo discorso. Per un po' non potrai entrare nel villaggio, il tempo che le acque si calmino. Non stava tirando in ballo il sigillo, era una buona notizia. Ciò significa che ti avrò a disposizione tutto tuo tempo. Eh?! Aveva capito bene? Lo considerava una risorsa? Inizierai subito. Subito? Possibile che intendesse... Una missione?
    Si avvicinò al centro della stanza e poggiò sulla scrivania una foto. Lei è il tuo obiettivo. Kenzaburo osservò con attenzione l'immagine, cercando di imprimersi nella testa il volto di quella che sembrava una donna intorno ai vent'anni. ...capelli tendenti al rosso... portamento deciso... Hebisu continuò a fornirgli dettagli: il suo compito era quello di rapirla e consegnarla in un albergo di un anonimo villaggio nella parte occidentale del paese del fuoco. Le sue tracce si perdono nel paese degli uccelli. Il paese degli uccelli... Da Konoha era un bel viaggio, intorno ad una settimana a seconda della velocità alla quale si muoveva, ma non era quello il punto. E' stato annesso alla Terra in tempi recenti. Si sarebbe trovato a tutti gli effetti su un territorio straniero, non amichevole, con estrema probabilità senza autorizzazione da Iwa. E non si stava parlando di un semplice ammasso di uomini di mezza età che giocavano a fare i ninja, ma di una delle sei gradi nazioni. Questa... Era una missione pesante, di quelle degne della radice, e finalmente glie ne era stata assegnata una.
    E se... sbaglio qualcosa? Se non riesco a controllare quel potere? No, non poteva vacillare ora, doveva completare quella missione, altrimenti... Kenzaburo.
    La voce di Hebisu riportò il giovane coi piedi per terra ed un monito rieccheggiò nella stanza.
    Ci è stata pagata una grossa cifra per questa missione: tieni a freno gli istinti e porta questa donna battè l'indice sulla foto in quell'albergo. Il fallimento non è contemplato. Non poteva lasciarsi sopraffarre dal sigillo, non questa volta.
    A quelle parole, Kenazuro non potè rispondere che con una sola affermazione: Obbedisco.


    ***


    La neve era ancora presente sulle motagne che dipingevano l'orizzonte; con un ultima occhiata si lasciò alle spalle il paese del ferro. Finalmente era arrivato a destinazione: era partito otto giorni prima da Konoha ed aveva attraversato il paese della pioggia, delle pietre e, qualche ora prima, quello del ferro. Tori no Kuni... è proprio imboscato per bene. Aveva macinato parecchi kilometri per arrivare fin li, sopportato prima l'incredibile pioggia di ame e poi il rigido inverno del ferro, e non erano mancati i problemi. Ad Amegakure la situazione è piuttosto tesa... L'aria che si respirava era completamente diversa dalla prima volta che aveva visitato il paese, probabilmente a causa di Akatsuki. Non che ciò avesse cambiato la sua opinione, non gli piaceva quello sputo di nazione in mezzo a tre giganti. Troppa pioggia.
    Ma non era in un viaggio di piacere. Meglio mettersi al lavoro. Scrutò un'ultima volta la catena montuosa per poi chiudere la finestra, la brezza mattutina portava ancora tracce dell'inverno appena passato; si cambiò ed indosso degli abiti civili tipici di Ishigakure,che aveva comprato durante il tragitto: eccetto per la bruciatura sul viso sembrava proprio un viandante qualsiasi. Non aveva portato con sè il coprifronte e similarmente aveva lasciato al villaggio portakunai e portamedicinali, avrebbero creato più problemi di quanti potessero risolvere.
    Si comincia! Aprì la porta e scese al piano terra della locanda in cui, la sera prima, aveva trovato alloggio.
    Buongiorno, la colazione è quasi pronta! Un piacevole odore di uova precedette il saluto dell'oste. Perfetto, ho una certa fame! Per quanto gli costasse, sorrise. Negli utlimi mesi si era reso conto che la sua inespressività era... particolare, ed attirava l'attenzione: cosa che non voleva assolutamente fare.
    Si sedette in uno dei tanti tavoli vuoti, si era alzato presto e le uniche persone nella sala oltre a lui e all'oste erano una coppia di ubriachi che dormivano alla grande dalla sera prima.
    Giusto, la pillola. Solo allora si ricordò che non aveva ancora preso la sua medicina. In questi giorni sta andando meglio, non si sveglia più per qualsiasi cosa. Sembrava si stesse abituando, riusciva a tenerlo sotto controllo con più facilità e anche gli episodi in cui sentiva quegli impulsi omicidi erano diminuiti. Che abbia iniziato a fare effetto? Guardò la pillola fra le sue dita, scettico. Non ne aveva avuto una grande impressione all'inizio, ma forse si doveva ricredere. Finchè non ci sono problemi... Ingoiò la pillola.
    Ecco qui. In quel momento arrivò l'oste con un piatto fumante a base di uova e pancetta; l'odore stimolò lo stomaco del giovane. Grazie, sembra davvero buono. Fece per iniziare a mangiare ma poi si fermò.
    Senta, si rivolse all'oste vengo da Ishigakure e sto cercando mia cugina era la scusa che si era preparato si è trasferita di recente e non so precisamente dove abita. E' intorno ai vent'anni, i capelli tendono al rosso ed ha un portamento raffinato ma al contempo deciso. Richiamò la foto mostratagli giorni prima. Non è che sa se abita da queste parti? Aveva riflettuto a lungo su come fare per trovarla ed era giunto ad una semplice conclusione: chiedere in giro. Pochi uomini dimenticano una bella donna quando la vedono, e l'inusuale colore dei capelli non passava di certo inosservato.
    Oh? L'uomo parve sorpreso, ma si ricompose subito. Mh... non penso, mi spiace ragazzo... In quel momento uno dei due ubriachi poco lontani si rivolse all'oste HEY JAKUCHU, VUOLE SAPERE DELLA ROSSA? Probabilmente si era appena svegliato, e non doveva sentirsi proprio bene dalla sera prima, perchè iniziò subito ad urlare. La conosce? Dalle parole del secondo uomo sembrava che la conoscesse. Devo andare a fondo! Stava per porre la sua domanda quando l'oste rispose a quello che, probabilmente, era un clente abituale. Hisato, ancora con questa storia? Eri ubriaco marcio, secondo me ti sei sognato tutto. effettivamente l'uomo di mezza età ad una prima impressione non sembrava un gran esempio di affidabilità. TI DICO CHE E' VERO! E' SUCCESSO IERI SERA! Jakuchu sospirò. L'altro ieri sera, Hisato. E' mattina. il secondo sembrò preso in contropiede. Mattina? l'oste sospirò ancora. Esattamente. Visto che insisti tanto, ti ricordi se chi ti ha chiesto della donna era un uomo od una donna? Almeno questo dovresti ricordarlo no? Io... era un uomo! esitò un attimo, poi affermò con sicurezza. No aspetta! Era... una donna? Un terzo sospiro, questa volta da parte di Kenzaburo. Sembra che non si ricordi nulla... Forse qualcun'altro era sulle tracce della donna, ma le possibilità erano estrmamente remote, infondo l'ubriacone neanche si ricordava chi fosse la persona che lo avesse interpellato. Ma ti dico che non mi sto immaginando le cose, non questa volta!
    Ignorando i due uomini il Genin della Foglia si tuffò nella propria colazione. Iniziamo bene la giornata, Jashin...
    Una decina di minuti dopo Kenzaburo si trovava nella piazza del villaggio, deciso a continuare quanto iniziato prima di mangiare. Osservò per qualche minuto la gente, indeciso sul da farsi, per poi entrare in un forno; poco dopo ne uscì con niente in mano. Riproviamo...
    La cosa si ripetè tre o quattro volte, finchè al suo quinto tentativo non ottenne una risposta diversa.
    Una ragazza dal portamento raffinato e coi capelli rossi dici? Una anziana signora sembrava ricordare qualcosa. Si, ho visto una donna simile. Aveva un'aria nobile, penso abiti nei pressi del tempio a sud del villaggio.
    Finalmente con un indizio, Kenzaburo si diresse verso l'area lui indicata: un modesto torii in legno risplendeva nei giochi di luce causati dagli alberi che crescevano tutt'intorno.



     
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