La foresta d'inverno: Team D

Step #2

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    invernoptc

    La foresta invernale. Un luogo inospitale nel vasto territorio dei domini Kumesi. Creature selvagge, resistenti ed aggressive vi sopravvivono, attaccando chiunque sia reputabile come preda, ed a volte, la fame porta ad essere vittima anche quelle bestie considerate l'apice della catena alimentare. La tundra è padrona, l'uomo non vi abita.

    step2faseregol

    Dovrete fare ingresso nella foresta. Il punto di partenza sarà uguale per tutti, tutti saranno liberi di prendere la direzione preferita. Nelle prime sei ore della prova però ( i primi 3 post ) nessuno potrà intraprendere battaglie con gli altri gruppi.
    CITAZIONE

    Si raccomanda impegno. Questa fase del torneo è già un'eliminatoria.

    Team D : Josuke Uchiha, Radin Inuzuka, Samael Palazzo. L'ordine di post iniziale non ha importanza, verrà però mantenuta la turnazione adottata sino la fine.

     
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    LEGENDA TESTO:
    Narrato ||Parlato || Pensato ||Pensato Yamasuke * ||
    *Personalità interna di Josuke, vedi scheda
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    Step 1 – La foresta Innevata



    Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato: il torneo stava per avere inizio. I ragazzi iscritti a quella manifestazione vennero divisi in base alla loro provenienza formando gruppi di due o tre persone. Si vennero quindi a creare otto gruppi tutti quanti altamente competitivi. Josuke faceva parte del gruppo D, costituito dagli altri due ragazzi di Konoha, il primo era un ragazzo di media statura, capelli folti e castani, occhi scuri e sembrava sicuro di se. Era accompagnato da un cane non certo piccolo che doveva sicuramente essere un suo compagno durante le battaglie. L’altro invece era l’ultimo arrivato durante il primo giorno, alto e dall’aspetto che lo faceva inquadrare come un ragazzo fuori dagli schemi. Josuke non era un tipo che si fermava al primo giudizio, quindi non prese tanto in considerazione l’impressione che aveva avuto dei due, e decise che sarebbe stato meglio conoscerli prima di inquadrarli definitivamente. Terminata la fase di suddivisione dei gruppi, un uomo prese la parola per spiegare ai partecipanti le regole della prima fase che stavano per affrontare. Il giovane Uchiha non stava nella pelle, voleva assolutamente conoscere quale fosse la prova designata per quel torneo che tanto lo affascinava già da quando era ancora un bambino. Pendeva dalle labbra dell’uomo come un marinaio dal canto delle sirene: ascoltava con attenzione ogni parola per avere il quadro completo della situazione. Affianco a lui c’erano i suoi due nuovi compagni con cui non aveva ancora avuto occasione di colloquiare, e si trovavano circa al centro del gruppo, accerchiati da una ventina di ninja, che di li a poco sarebbero stati loro avversari. Infatti la prima prova metteva contro i vari gruppi, che dovevano impossessarsi di tre oggetti che apparentemente avevano diversa importanza: tre kunai di diverso materiale erano sparsi per la zona in cui la prova si sarebbe svolta. Oltre al ritrovamento del kunai di bronzo, d’argento e d’oro, i vari team avrebbero dovuto attraversare la vasta zona, sino a giungere ad un checkpoint, soddisfacendo così uno dei requisiti necessari a passare la loro prova. Vennero quindi accompagnati nel luogo dove i gruppi avrebbero dovuto competere l’un l’altro per non essere eliminati dal torneo. Durante il viaggio il giovane Uchiha ragionava sugli obbiettivi della prova e sperava che il loro gruppo fosse abbastanza bravo per il passaggio del turno, sperando vivamente di poter proseguire nella competizione. Trovandosi in mezzo al gruppo di Konoha decise quindi di aumentare le loro chance di sopravvivenza, con il primo requisito necessario, ovvero conoscere i propri compagni. Non era certo così che sperava di eliminare gli altri gruppi, ma sicuramente quello poteva essere un buon punto di partenza.

    Beh sembra che questa prova la dovremo affrontare assieme… Io sono Josuke, piacere ragazzi

    Non era un gran chiacchierone e pensò che non aveva nessun senso continuare a colloquiare durante tutto il viaggio, ma fece comunque la propria presentazione ai due ragazzi che si trovavano di fianco a lui. Ascoltò anche le loro parole per poi riprendere a concentrarsi sul suo obbiettivo. Lo stesso che si prefiggeva da quando nacque, che nel corso degli anni non era mai cambiato, nonostante il suo carattere e le sue capacità variassero di anno in anno. Doveva rendere suo padre orgoglioso di se, e quella non era impresa assai facile poiché anche in seguito alla promozione a genin, il genitore continuò a non mostrare segni di fiducia verso il suo unico figlio.

    Papà vedremo se dopo questo esame mi ignorerai ancora…. Ce la metterò tutta per arrivare sino in fondo… Gli avversari sembrano tutti bene preparati… ma mi impegnerò sino a quando non mi resterà nemmeno una goccia di chakra.. e anche in quel caso non mi arrenderò… l’ultima missione mi ha fatto fare esperienza da questo punto di vista

    Ma bene bene… nell’ultima missione ti sei salvato… Visto che prima sei andato a scommettere, avresti potuto far giocare anche a me… io vorrei scommettere sulla tua morte… sarebbero soldi facili buhahahah

    Ma tu esisti ancora?? Dopo questo torneo andrò a parlare con l’Hokage, lui saprà certamente aiutarmi… speriamo sia disponibile…

    Ancora una volta Yamasuke entrò nella testa del giovane ninja di Konoha per fare i suoi commenti poco opportuni, anche se al livello di controllo del corpo, la personalità cattiva non era mai riuscita a prendere il sopravvento, tranne quella notte, che nel sogno fece sudare freddo al ragazzo dallo sharingan, che finalmente prese la decisione di mettere fine a questo supplizio. Sperava che l’Hokage avesse una spiegazione per tutto ciò, e ne avrebbe parlato con lui al suo ritorno nel paese del fuoco. Intanto mentre si allontanavano dal centro del villaggio, diretti al luogo della prova, la temperatura diminuiva sempre più: dal forte caldo percepibile nella piazza di benvenuto, sino ad un gelo che bloccava le gambe di quei luoghi. In lontananza vi erano delle montagne innevate, e Josuke sperò con tutto il cuore che la prova non si dovesse svolgere in quelle zone. Ma ad ogni passo le sue speranze si vanificarono sempre più: non era abituato ad un clima simile, ma fortunatamente come ogni volta che si doveva abbandonare il proprio villaggio per recarsi in un altro si portava nello zaino dei vestiti più pesanti per avere meno problemi possibili con il clima. Una volta giunti sul luogo designato, si mise rapidamente le vesti un po’ più pesanti: stavano per iniziare la prima prova. Si sarebbe svolta in una grande foresta innevata, che nascondeva vari pericoli, quali gli animali selvatici che abitavano quelle zone, e la vegetazione poco ospitale che non ammetteva stranieri nelle proprie terre. Vennero quindi aperti i cancelli, e i team uno ad uno facevano il loro ingresso nella foresta, e così anche il gruppo D in cui vi era Josuke

    Andiamo a prendere quei kunai ragazzi

    Un’unica regola vigeva in quella prova. Era vietato attaccare gli altri team durante le prime sei ore, che sarebbero state segnalate dallo staff del torneo attraverso un razzo segnalatore sparato in aria. I ragazzi si addentrarono quindi nella foresta alla ricerca dei kunai…

     
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    Il Primo Via!




    tek12bc677



    ________________________________________________________________________________


    Legenda testo
    Narrato
    Pensato Radin
    Parlato Radin
    Parlato Josuke

    ________________________________________________________________________________


    Finalmente era arrivato l' inizio del torneo tanto atteso dal ragazzo.
    Lui ero uno dei tre Konohani chiamati a rappresentare il loro villaggio. Era molto emozionato per questo fatto Radin.
    Un aria, ostile, di concorrenza si aggirava nell' aria.
    La prima prova di qui i ragazzi erano stati appena avvisati consisteva nell' entrare nella foresta circondata da enormi montagne e in seguito riuscire a trovare uno tra i seguenti oggetti: Un kunai di bronzo, uno d'argento ed uno dorato.
    Le squadre erano otto,quindi solo tre a quanto pare potevano passare il turno, il ciò metteva molto sotto pressione il genin.
    Tutti i team erano divisi in base alla provenienza, ecco perchè Radin stava con altri due genin di Konoha, il loro nomi erano:

    -Josuke Uchina
    -Samael Palazzo.

    Il primo dato il cognome era uno ragazzo del clan Uchina, che come innata possiede l' abilita oculare dello Sharingan.
    Il secondo era un comune genin senza innata...ciò lasciava alquanto perplesso Radin riguardo le capacità di quest ultimo.
    Josuke si avvicinò e si presentò:

    Beh sembra che questa prova la dovremo affrontare assieme… Io sono Josuke, piacere ragazzi

    A quel punto toccò a Radin la presentazione:

    Ciao ragazzi, io sono Radin Inuzuka e questo è il mio cagnolone Raku, il mio inseparabile compagno di squadra, stiamo vicini vicini sin dalla nascita...Sono molto affezionato a lui e non poterei immaginare cosa potrei fare a chi gli farà male. Io fin ad ora ho fatto due sole missioni classificate di livello D e ho dovuto affrontare due duelli dai quali son tornato sconfitto...

    Radin pronunciò amaramente queste ultime parole, gli pesava dirlo, ma servivano per far capire la sua esperienza sul campo.
    Prima di cominciare la prova Radin a suo rischio e pericolo decise di farsi un giro per osservare la città e anche per vedere dove si sarebbe svolta la loro prima prova.
    Delle reti di ferro altissime, con il filo spinato e con qualche cartello con scritto:

    Attenzione, Pericolo...ACCESSO VIETATO

    circondavano la tetra, pericolosa e illusoria foresta.
    Ogni tanto in un luogo silenzioso potevi udire numerosi rumori, il gracchiare delle cornacchie, l' ululare dei lupi e altri versi di animali.
    Mentre girava Radin notò anche un gran mucchio di folla accanto ad una bancarella, tutti che si strattonavano.
    Radin decise così di avvicinarsi, dopo aver chiesto scoprì che si facevano scommesse sui vari team e su coloro che ne facevano parte.
    Il team di Radin era tra i favoriti, ma Radin fece finta di nulla per evitare di montarsi la testa.
    Dopo quest giretto di ricognizione molto veloce Radin decise di tornarsene con Raku all' entrata della foresta, dove vi erano gli altri componenti del suo team.
    Il genin della foglia era molto agitato, era preoccupato perchè nel corso dello svolgimento di questa prima prova avrebbe potuto incontrare altri team, magari più forti del suo.

    Rimaniamo uniti ragazzi, dobbiamo contare ognuno sull' altro. Magari durante la prova ci staranno ostacoli che tenderanno a farci dividere, noi facciamo il possibile per far si che ciò non accada.

    Radin espresse il suo pensiero quando improvvisamente le porte della foresta si aprirono, quello era l' inizio della PRIMA PROVA D'ESAME.
    Il team D era pronto a farsi avanti per catturare qui kunai!!

     
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    mudralaypart1mudralaypart2

    Se gli animi fossero stati raccolti all'interno di lanterne di puro cristallo, il giorno a Kumo non sarebbe mai tramontato. Crepitanti lingue di fuoco, frutto dell'ardore di ogni partecipante, avrebbero danzato a lungo risplendendo nell'oscurità, irraggiando fasci dalle mille sfaccettature ed illuminando persino la notte più buia. Per questo, il felino in possesso dell'orecchio più sopraffino avrebbe ascoltato a lungo il ritmo di una trascinante canzone, del melodico tambureggiare di un'orchestra di cuori sussultanti. Samael covava nel profondo un sentimento affine. Non poteva udire le note di quella sinfonia semplicemente drizzando le orecchie, poteva però intuire l'eccitazione portata dall'evento che traspariva dall'espressione di chi, come lui, si era presentato.

    Lungo i serpeggianti sentieri che scendevano dai frastagliati picchi, simili a piante rampicanti che s'inerpicano verso l'alto di una parete, seguirono i maestri addetti al loro accompagnamento. Il paesaggio lentamente mutava. Dalle rocce scoscese di un paesaggio preda di monti ed impervie vie, alla pianura desertica di una tundra in attesa che la sua stagione madre indurisse il suolo con la sua alborigia e lo ricoprisse di una superficie vitrea e bianchiccia. L'orizzonte sterminato appariva tremendamente piatto. Ma ancora lontano, l'occhio poteva scorgere una strana macchia, un'insolita presenza per un insolito paesaggio: una foresta. Questa versava in una condizione simile a quella di una morte apparente: nessun albero potrebbe sopravvivere nella tundra, ma quelli sembravano possedere ancora il dono della vita nonostante il loro aspetto tendesse a sfumature relativamente mortuarie.

    Il gemito del vento gli sussurrò numerosi brividi ricordando lui la fredda morsa dell'inverno che aleggiava su quelle lande. Un diaccio pungente che gl'intirizziva la carne scoperta dei piedi, sposi di semplicisissimi sandali in legno. Le fresche sferzate rendevano quel luogo meno sopportabile del previsto ed il giovane Palazzo si scoprì più che mai desideroso d'iniziare la prova. Poi, un fischio acuto lacerò la cortina ululante del sospiro di Eolo, forse nascostosi aldilà dell'aspra foresta. In quel bailamme di voci e smarrimenti, una figura si prese la briga di attirare l'attenzione; quindi diede l'inizio a quell'odissea in miniatura.

    Samael

    Accolse la presentazione dei due compagni proferendo semplicemente il verbo del suo nome ed annuendo alle loro parole. Non che L'uchiha o l'Inuzuka ed il suo compagno canino, Raku, non gli andassero a genio; quello di socializzare non era purtroppo suo mestiere abituale. Li avrebbe conosciuti con l'avanzare del tempo e...delle sfide; così sperava.









    CITAZIONE
    Molti di voi hanno sottovalutato il termine "Tundra", altri lo hanno ignorato e soltanto qualcuno lo ha preso in considerazione. Cosa assai rara, se non impossibile, trovare una foresta all'interno di un simile sistema e quindi in tanti hanno scelto di adottare una descrizione della zona poco compatibile. Non c'è neve, non vi sono animali comuni negli altri luoghi e la foresta avrebbe dovuto avere qualcosa di "strano" per esistere là, magari una foresta "mezza morta".

    Samjoker: 7-- Voto buono. Nello specifico hai un buon lessico, l'impegno non ti manca e nel globale ho voluto darti anche un voto medio. Nella caratterizzazione forse ti manca qualcosa ma per il resto credo dovrebbe bastare impegnarti di più.

    Ricki: 6- Voto appena sufficiente. Non ho potuto assegnarti voti alti nel complesso. L'impegno non è molto, la caratterizzazione è manchevole e nel lessico ed ortografia hai alcuni vuoti, dovresti rileggere i tuoi scritti :). Per il globale invece un voto medio.

    Drizzt Do'Urden: 7 Autoassegnarsi un voto è il più delle volte un arduo compito chiedo perciò agli staffer di passaggio di modificarlo come meglio credono, se vogliono. Tornando alla giustificazione di tale voto: posso dire con certezza ( altrimenti come potrei permettermi di giudicare gli altri...) che nel lessico e l'ortografia un voto medio lo merito. Sono assenti errori di sorta. L'impegno c'è, in piccola quantità: il desiderio di partecipare c'è ed anche a costo di scrivere male non posso ritardare il mio team. Per la caratterizzazione qualcosa ho inserito e nel voto globale una minima sufficienza l'ho assegnata :)

    CITAZIONE

    Nella foresta:

    Proseguirete verso la direzione che più riterrete opportuna senza però seguire nessun gruppo. Non ancora almeno. Cose più urgenti richiedono un'attenzione maggiore e procacciare al gruppo informazioni su come avanzare e sopravvivere a quella prova, lo sono sicuramente.
    CITAZIONE
    Traccia di pianificazione. Dovrete assicurarvi un riparo, cibo ( cosa rara in una tundra) e magari capire la giusta direzione nel dedalo di tronchi morti.

     
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    LEGENDA TESTO:
    Narrato ||Parlato || Pensato ||Pensato Yamasuke * ||
    *Personalità interna di Josuke, vedi scheda
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    Sopravvivenza



    L’apertura dei cancelli permise ai ragazzi della varie nazioni di fare il loro ingresso, in quell’habitat che li avrebbe ospitati per le successive ore se non addirittura giorni. Sarebbe stata una prova ardua per chi non fosse abituato a viaggiare in luoghi sperduti, luoghi in cui l’uomo non ci mette piede, luoghi in cui è necessaria una buona dose di orientamento per avere una minima possibilità di uscirne vivi. La capacità di sopravvivenza di ogni singolo ninja, e di ogni team, in questa prova la avrebbe fatta da padrona, ancor più delle capacità combattive che sarebbero passate quindi in secondo piano. Le qualità di un comandante ninja non sono limitate al disporre le istruzioni in battaglia, ma comprendono anche i momenti prima e dopo di essa che a volte risultano più importanti. Un buon chuunin ha la capacità di prendere le decisioni per l’intero gruppo anche in ambienti come quello in cui si trovavano tutti quei ragazzi. Orientarsi, trovare del cibo, e attuare una strategia per prendere di sorpresa i propri nemici, sono tutte caratteristiche necessarie a far salire di grado un semplice genin. Quelle qualità sarebbero state fondamentali nelle prime ore della loro permanenza in quel posto dimenticato dall’uomo, e come prima cosa dovevano scegliere la direzione da prendere.

    Non abbiamo nessun tipo di indicazione sul dove possano trovarsi I kunai, e questo luogo sembra troppo esteso per fare una ricerca a tappeto su tutto il territorio… E’ necessario trovare un appiglio su cui aggrapparsi, e fare una ricerca più mirata. Inoltre ci troviamo in una tundra, luogo in cui pure gli arbusti faticano a vivere, e solamente poche specie di animali riescono a riprodursi… Non per nulla nemmeno l’uomo vive in queste terre…

    Il giovane Josuke cominciò ad analizzare la situazione in cui si trovavano per cercare una soluzione, e cominciare ad agire per anticipare i gruppi nemici. Il suo sguardo era determinato, come al solito ed era la testimonianza estetica che era pronto a tutto pur di superare le prove che gli venivano messe davanti. Prima di tutto era necessario avere un punto di partenza per orientarsi, quindi sollevò subito lo sguardo al cielo per scrutare la posizione del sole e così avere un punto di riferimento. La stella che riscalda la terra non mente mai e ciò li avrebbe aiutati con il viaggio. Per poter riuscire a preparare un piano però, doveva conoscere bene le caratteristiche dei suoi compagni quindi decise di esporre i propri pensieri al gruppo, poco prima di avventurarsi nel nuovo ecosistema.


    Ragazzi non so voi, ma io non sono mai stato in un simile posto e non saprei cosa sia commestibile e cosa meno… Radin penso che sarebbe meglio che tu e il tuo compagno di viaggio vi occupiate del cibo.. E’ risaputo che gli animali hanno un istinto di sopravvivenza migliore del nostro e sicuramente eviteremo di mangiare cibo avvelenato… Inoltre pensavo che il posto è molto esteso e non possiamo fare una ricerca alla cieca, dovremo avere almeno un punto di riferimento e ragionare su dove possano essere i kunai…

    Fece una pausa per aspettare un parere dai propri compagni, e ascoltò attentamente cosa loro proponessero di fare. Confidava sul fatto che la collaborazione fosse il primo passo per riuscire a passare la prova, non per nulla erano stati suddivisi in team. Dovevano sfruttare al meglio le loro capacità. Come i compagni ebbero finito di esporre il loro pensiero, riprese il discorso interrotto poco prima.

    Prima di tutto dovremo cercare un posto dove passare la notte, visto che non credo che tutto si risolva entro oggi… Inoltre se non abbiamo basi su cui concentrare la ricerca proporrei di aspettare le sei ore come da regolamento per poi pedinare qualche gruppo che magari ha più possibilità di noi di trovare i kunai, e così attaccarli e impadronircene… in ogni caso propongo di spostarci da qui, che proponete voi?

    Detto ciò attese ancora una volta di sentire l’opinione di Samael e Radin, accettando una loro eventuale proposta sulla direzione da prendere, per poi osservare nuovamente il paesaggio in cui si trovavano.


    La caratteristica che salto all’occhio del giovane Uchiha, fu la poca presenza di arbusti e le varie rocce disposte sul terreno. Non sarebbe stato facile trovare un luogo in cui piazzare il loro accampamento in quanto i ripari naturali parevano davvero pochi. Inoltre il loro obiettivo si poteva trovare sotto uno di quei massi o sulle fronde di quegli alberi che rimanevano quasi ad altezza uomo. Il suo pensiero si spostò anche alla scelta degli organizzatori di piazzare dei kunai di diverso materiale, ragionò sul fatto che ci doveva essere qualche motivazione precisa per cui vi era uno d’oro, uno d’argento, e un altro di bronzo. Probabilmente il materiale rappresentava la difficoltà di ritrovamento dell’oggetto, ma non ne era sicuro, pensava che ci fosse qualcosa di strano in tutto ciò. Il ragazzo dallo sharingan cominciò a perlustrare la zona per vedere se ci fosse qualcosa per terra che poteva tornargli utile nel corso di quella prova, ma non vi era nulla a parte sassi, muschi, licheni e altra vegetazione poco sviluppata. Con il resto del gruppo quindi si spostò verso la direzione prestabilita, osservando costantemente per terra alla ricerca di eventuali indizi sulla posizione del loro obiettivo: c’era la possibilità che gli organizzatori avessero messo degli indizi per permettere ai ragazzi di elaborare delle strategie migliori e ragionare sulla posizione dei kunai. I suoi sensi rimanevano comunque in allerta, cercando di scorgere in anticipo qualunque minaccia. Sebbene gli altri team non potessero attaccarli, erano stati avvertiti circa i pericoli che nascondono quelle terre, non voleva rischiare di essere colto di sorpresa. La ricerca del luogo dove ripararsi proseguì per alcune ore, in cui Josuke cercava di avvistare un posto in cui il gruppo potesse avere le spalle coperte, così da poter sorvegliare il luogo con più semplicità durante i probabili turni di guardia. Una parete rocciosa o un forte dislivello del terreno sarebbe stato l’ideale, e se avesse avvistato qualcosa che rientrava in quei parametri, avrebbe proposto ai compagni di creare in quel luogo il proprio rifugio per la notte in quanto sarebbe stato facilmente difendibile.

    Nel finale ho evitato l’autoconclusività dicendo cosa Josuke proporrebbe in caso avesse trovato quel che cercava.. Spero vada bene questo tipo di finale^^



     
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    Legenda testo

    Narrato
    Parlato Radin
    Pensato Radin
    Parlato Josuke
    Parlato Nonno
    Flashback

    Il ragazzo, giovane genin della foglia era silenzioso, impaurito nei pochi momenti prima dell' apertura dei cancelli. Non aveva la minima idea di quali insidie e pericoli avrebbe potuto correre, stava ascoltando cosa i compagni avevano da dire, stava riflettendo sul da farsi quando improvvisamente si aprirono le porte e i ninja di grado superiore, coordinatori della prova diedero il via alla prova.
    Radin era super agitato ed emozionatissimo allo stesso tempo e con i compagni si accingeva ad entrare nella tundra.
    Appena entrò, il ragazzo notò che la tundra non era esattamente come l' aveva vista da fuori, era una landa desolata, con pochissima vegetazione.
    Praticamente Non vi era un ecosistema , le specie di piante ed animali erano talmente poche che non si poteva definire un Habitat.
    Radin si fissò su un altro particolare, tutti i ciottoli disposti per terra, erano tantissimi e magari su uno di essi vi era un indizio riguardante i tre kunai da trovare.
    Raku intanto era molto insicuro, stava accanto al padrone senza mai staccarsi da lui, aveva paura.
    La paura del cagnolone era di perdersi... Si sa che i cani hanno un buon fiuto, ma la sua paura era quella di non trovare mai più il padrone in quella immensa landa desolata.
    Secondo le regole prestabilite dal regolamento creato dagli organizzatori un team non avrebbe potuto attaccare un altro prima dello scadere delle sei ora dall' inizio del torneo, quindi la cosa migliore sarebbe stata trovare il kunai e poi darsela a gambe per arrivare al rifugio senza dover affrontare scontri, ma tutto ciò sarebbe stato molto difficile.
    In quel momento Radin aveva appena iniziato a capire le difficoltà della prova, aveva appena capito che questo era il momento, la prova più importante della sua vita, dove avrebbe dovuto seguire il suo istinto primitivo.
    Radin stava escogitando una soluzione quando iniziò a parlare Josuke:

    Prima di tutto dovremo cercare un posto dove passare la notte, visto che non credo che tutto si risolva entro oggi… Inoltre se non abbiamo basi su cui concentrare la ricerca proporrei di aspettare le sei ore come da regolamento per poi pedinare qualche gruppo che magari ha più possibilità di noi di trovare i kunai, e così attaccarli e impadronircene… in ogni caso propongo di spostarci da qui, che proponete voi?

    Radin prima di dare una sua risposta cercò lo sguardo di Samael per capire se il genin condivideva ciò che aveva detto il ragazzo Sharingan.
    Radin passò oltre e diede una sua tesi:

    Josuke, ti devo dare pienamente ragione, stavo pensando proprio alle stesse cose.
    Come spostamento, dato che essendo appena entrati non abbiamo trovato un riparo, consiglierei di andare ad ovest dove tramonta il sole, per avere un pò più di luce e quindi tempo per trovare cibo e riparo.
    Lo so che magari anche gli altri gruppi andranno verso quella direzione infatti stavo pensando che magari era possibile prendere come soluzione quella di aggirarli ed andare ad est..Potrebbe andare a nostro favore e magari non dovremmo affrontare scontri, poi non sò ditemi voi.
    Un altra cosa che vorrei proporvi è quella di dividerci per trovare un accampamento, un kunai e il cibo.
    Secondo me la cosa migliore sarebbe che io cercassi del cibo dato che l' olfatto canino e il mio è molto più sviluppato di uno qualsiasi, quindi potremmo trovare traccie di animale ed anche capire se qualche specie di bacche o altri frutti è commestibile.
    Come prima ripeto: mi dovete dare un vostro parere, ditemi voi se va bene solo che dovremmo stabilire un punto di ritrovo e ciò non è facile dato che qui è tutto uguale, inoltre questa notte dovremo fare dei turni per proteggerci dalle insidie nemiche, nel caso ci fossero.


    Radin dopo aver esposto il suo pensiero aspettò la risposta degli altri ragazzi.

    Non sò se ho fatto bene ad esprimermi così, non vorrei farmi odiare dai miei compagni per il solo motivo che ho usato quest' aria un po da saputello, metterci uno contro l' altro sarebbe la nostra rovina perchè è proprio con loro che dovrò continuare il torneo.
    Spero che approvino quello che ho detto o che almeno se ne escano con un idea migliore, dato che la mia non è proprio eccezionale, comunque secondo me la soluzione migliore sarebbe andare a est, dove tramonta prima il sole, dove spero che gli altri non vadano, questo ragionamento penso che si tratti della cosiddetta "psicologia inversa".


    Dopo vari ragionamenti e varie chiacchierate i ragazzi si incamminarono, Radin e Raku presero spunto dal compagno che spesso osservava tutto ciò che lo circondava sperando di trovare qualche indizio.
    Una giornata molto lunga si stava avvicinando, magari la più faticosa, magari la meno, chi lo sà...Nessuno lo può dire, lo si potrà stabilire solo alla conclusione della prima prova ufficiale d'esame.
    Mentre i ragazzi camminavano a Radin riaffiorarono dei ricordi dove il nonno gli insegnava ad orientarsi non avendo una bussola o un altro oggetto.



    _______________________________ Flashback ____________________________________


    Orientarsi nella vita è molto importante, ti servirà nel caso in cui tu sia in condizioni estreme senza ben precisi punti di riferimento o altro.
    Per orientarti intanto useremo come punto di riferimento, per quanto riguarda il giorno, Il sole.
    Esso ci illumina per una buona parte della giornata, per capire dove ti trovi ti basta sapere che il sole sorge a est e tramonta ad ovest, quindi una volta trovati est e ovest riuscirai a trovare anche il nord ed il sud.
    Durante la notte invece come punto di riferimento abbiamo la stella polare.
    Volgendo lo sguardo alla Polare, avremo sulla nostra destra la direzione cardinale Est, alle nostre spalle il Sud e a sinistra l'Ovest.
    Per individuare la stella Polare occorre da principio cercare e riconoscere il Grande Carro; non è difficile grazie alla sua particolare forma ed al fatto che nelle sue vicinanze non ci sono molte stelle che possono ostacolarne l'individuazione.
    Riconosciuto il Grande Carro, per trovare la Polare basta prolungare la linea congiungente le due ultime stelle Merak e Dubhe per una distanza pari a 5 volte quella che le separa.


    Il nonno del ragazzo Inuzuka si prese un attimo una pausa, riprese fiato e disse:

    Ecco, questo è tutto quello che devi sapere riguardo all'orientamento sul nostro pianeta.

    Radin ascoltò tutto quanto, non era difficile, l' unica domanda che si pose era come il nonno potesse sapere tutte quelle cose non essendo andato all' accademia o a scuola. Magari le avrà apprese con l' esperienza e con gli anni, boh chissà.


    _______________________________Fine Flashback__________________________________

    A Radin in quel momento spuntò un sorriso e continuò la sua giornata...

    Edited by Riki_005 - 30/9/2011, 20:24
     
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    Era solo. Chiuso nel suo Io più profondo, dentro un universo che non possedeva nulla di onirico, nulla di tangibile e di comprensibile. Di riflesso a quelle situazioni, il suo braccio si alzava ed accompagnava la mano ossuta vicino al lobo, dove teneva il prisma. Quella strana abitudine non era mai la stessa. Mutava a seconda del caso, ma a guidarla verso l'incostanza erano le bramosie derivanti dalle emozioni. Il gioiello compariva sulla destra o sulla sinistra ma neanche l'asceta conosceva questo suo bizzarro costume. Brillava in balia della mancina quando niente avrebbe potuto scalfire il suo animo, quando bontà e compassione potevano dichiararlo come loro avatar. Il baluginio poteva poi accarezzare il profilo opposto, annunciando l'ardore che poteva rifulgere della stessa tinta anche nel suo sguardo; in belligeranti occhi cremisi. Così quello volteggiava descrivendo una serie infinita di archi, recitando per lui tacite preghiere in balia delle sue dita. Per centootto volte, come il numero di grani in un Mala, seguì lo stesso movimemento e così tanti furono i battiti che riempirono il suo petto nella più lenta decade di secondi. La lusinga della lotta rendeva febbricitante il guerriero che fremente, continuava a seguire la geometria dell'orecchino al solo tatto.

    Quell'incantesimo presto si ruppe e Samael, continuò ad arrancare nella tundra Kumese mentre l'incessante sferzare del vento continuava nella sua tortura alle creature dal sangue caldo. Un pallido sole si affacciava tra gli intricati abbracci di emaciate ramificazioni, come se la mancanza di rubiconde beltà, potesse rammaricare il buon Apollo che tristo, si scopriva privo d'interesse per quelle lande consunte. La vita era ridotta simile a toppe, di quelle utilizzate per coprire pezzi di tessuto venuti a mancare agli abiti. Proprio a quel modo, quella parte del paese sembrava svolgere lo stesso ruolo, garantendo continuità alla biosfera con il minimo possibile. Passò alcune volte la destra tra i folti capelli corvini ricomponendo poi il nodo che fino ad allora glieli aveva tenuti ordinatamente legati.

    Proprio mentre la sua solita "coda di cavallo" riprendeva forma, l'Uchiha diede nuovamente voce ai suoi pensieri. Non v'erano dubbi che l'intento del poco più giovane shinobi fosse quello di afferrare le redini della situazione; dal canto suo anche Radin, il ragazzo appartenente al clan degli Inuzuka, pareva sufficientemente concentrato sul come e quando proseguire nella prova. No. Riflettè commentando silenziosamente le proposte dei suoi compagni: ci sono delle imperfezioni, dei dettagli non compatibili con questo luogo. Il sole, il terreno ed i kunai: è esattamente come credo che sia. Trascorse un breve attimo prima poi, anche lui, si convinse ad esporre il proprio ragionamento.

    Passi il riparo ma non per quelle motivazioni. Sono contrario sul dividerci e sulla ricerca dei kunai. Separarci costituirebbe già un primo vantaggio per possibili avversari. Cercare i Kunai invece, ci farebbe soltanto perdere tempo, se non entrare a far parte dei possibili team soggetti ad attacchi avversari. Ricordo perfettamente che il loro ritrovamento non è obbligatorio per superare questa prova: rischiare per un possibile vantaggio non noto sarebbe controproducente.

    Interruppe brevemente la sua insolita parlantina, il tempo necessario per far soppesare nel giusto modo ogni parola pronunciata. Attese ancora qualche secondo e riprese il suo discorso:

    Se siete intenzionati a trovare un posto in cui pernottare, credo non serva. Un punto strategico dove ritrovarci e tornare nel caso di una permanenza più lunga del previsto - magari potrebbe capitare di perderci - invece aiuterebbe. Abbiamo un buon segugio con noi - spero, lasciare qualcosa pregno del nostro odore aiuterebbe a ritrovare la strada smarrita: basterà trovare il miglior dove. Come dicevo poi, passare qui la notte sarebbe inutile, o meglio, impossibile. La stagione estiva non è ancora del tutto trascorsa, ed in lidi come questi è risaputo che il sole può non tramontare fino all'inverno.

    Questa volta distrasse la lingua per riprender fiato, respirando profondamente almeno tre volte. Approfittò comunque dell'occasione per ripetere il precedente artificio. Molte cose aveva chiarito, e non voleva correre il rischio di doverle ripetere; del resto, comportarsi in modo così confidenziale non era da lui. Quindi continuò:

    Dimenticavo. Il cibo potremmo trovarlo proseguendo verso quella che crediamo possa esser la corretta direzione, guadagneremmo così parte del tempo. In caso di magra, i licheni di una tundra rimangono pur sempre commestibili ahahah- uhum.

    Soffocò la risata in una finta tosse, immaginando quanti di quei simil-funghi avrebbero dovuto trangugiare per ritenersi soddisfatti. Seppur il breve siparietto avrebbe potuto renderlo antipatico agli altri, non gli diede peso. Comunque sia seguirò gli avvenimenti. Vadano secondo quanto spero o meno. Si ripetè infine, scoprendosi poi rammaricato per la scelta da lui stesso dichiarata. Fosse stato per un suo, seppur illogico, desiderio si sarebbe messo a scovare ogni ninja per sfidarlo a duello.








    CITAZIONE
    Avete, in maggioranza, optato per il sopraggiungere della notte. Pochi hanno rispettato la consegna sul trascorrere delle prime 6 ore e questo, presumibilmente, non si attiene di molto a quella parte della traccia. Forse per colpa mia, non avendolo specificato in maniera troppo vistosa, ed in parte dei partecipanti avendo anche nuovamente sottovalutato il termine "tundra" *. Il prestare la massima attenzione alle istruzioni comunque è parte della prova. Non vedrete i vostri voti abbassarsi per quest'ultimo fatto ma d'ora in poi saprete bene di fare più attenzione ^^ .

    Samjoker: 7

    Ricki: 6,6

    ¬Drizzt Do'Urden™: 7

    Miglioramenti, seppur lievi, per tutti.

    CITAZIONE
    Nel prossimo scenario, vi vedrete svolgere le ultime attività. Le ore di neutralità sono arrivate agli sgoccioli ed il timore di poter essere attaccati vi farà muovere di conseguenza. Chi si chi no. Chi più chi meno; sino ad arrivare a comprendere quale sia la giusta direzione da seguire per arrivare al punto di controllo ( apprenderete la giusta strada quando al segnale di avvertimento - quello dello scadere della "non-bellicosità"- un fulmine cadrà verso lo sterminato orizzonte, capirete la natura antropica di quel fenomeno e, grazie ad un semplice ragionamento, arriverete a pensare che quella potrebbe rivelarsi la giusta meta).

    CITAZIONE
    * Nella tundra, specialmente quelle artiche e per la disposizione del paese delle tempeste ci rientriamo abbastanza, il ciclo solare tende a seguire quello dei poli. Lunghi mesi di luce o assenza di questa senza il vedersi quindi di crepuscoli o albe.

     
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    Anche qui vale lo stesso discorso fatto per gli altri. Samjoker, devo escluderti per mancato post. Neanche una richiesta di proroga mi è arrivata. Spiacente D:
    Ricevi comunque 15 ppe per il lavoro svolto fino adesso nel torneo.

    Ricki tocca a te. 72 ore per compilare il tuo post da ora.

     
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    Ti ho chiesto una proroga, dato che non so se sei on te lo scrivo qui, se per favore mi dai max. fino al 18, anche se penso proprio di postare prima, forse domani dopo pranzo o domenica...Se va male lunedì, scusate ma ho avuto molto da fare ed un sacco da studiare
     
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    Un Segno Dal Cielo




    tek12bc677




    CITAZIONE
    Legenda testo:
    Narrato
    Pensato
    Parlato Radin
    Parlato altrui
    FlashBack

    Passi il riparo ma non per quelle motivazioni. Sono contrario sul dividerci e sulla ricerca dei kunai. Separarci costituirebbe già un primo vantaggio per possibili avversari. Cercare i Kunai invece, ci farebbe soltanto perdere tempo, se non entrare a far parte dei possibili team soggetti ad attacchi avversari. Ricordo perfettamente che il loro ritrovamento non è obbligatorio per superare questa prova: rischiare per un possibile vantaggio non noto sarebbe controproducente.
    Se siete intenzionati a trovare un posto in cui pernottare, credo non serva. Un punto strategico dove ritrovarci e tornare nel caso di una permanenza più lunga del previsto - magari potrebbe capitare di perderci - invece aiuterebbe. Abbiamo un buon segugio con noi - spero, lasciare qualcosa pregno del nostro odore aiuterebbe a ritrovare la strada smarrita: basterà trovare il miglior dove. Come dicevo poi, passare qui la notte sarebbe inutile, o meglio, impossibile. La stagione estiva non è ancora del tutto trascorsa, ed in lidi come questi è risaputo che il sole può non tramontare fino all'inverno.
    Dimenticavo. Il cibo potremmo trovarlo proseguendo verso quella che crediamo possa esser la corretta direzione, guadagneremmo così parte del tempo. In caso di magra, i licheni di una tundra rimangono pur sempre commestibili ahahah- uhum.

    Ok, si può fare, ho cambiato idea e concordo con te!


    Essendosi messi tutti quanti d' accordo sulla direzione da seguire i genin cominciarono il loro cammino verso quella che sarebbe stata la loro prossima meta: Un luogo dove potersi rifugiare.
    Il clima era molto freddo nella desolata tundra, Radin a dirla tutta era un po' ansioso. Non sapeva i pericoli che avrebbe potuto correre, ma più che altro era molto ansioso perché a momenti sarebbe scaduto il limite di tempo della non bellicosità, entro il quale non potevano avvenire scontri fra i vari gruppi.
    Quelle sei ore erano quasi passate, erano andate velocissime, tanto che Radin non se ne era neanche accorto, egli l' aveva notato solo ed esclusivamente dalla posizione del sole.
    Il ragazzo appartenente al clan Inuzuka aveva appreso tramite un libro a definire l' ora in base alle coordinate spaziali, osservando il sole quindi.
    Dal loro ingresso dell' arena erano passate circa tre o quattro ore e ancora non avevano trovato un riparo o da mangiare, quando le speranze sembravano perse un cespuglio spuntò dal nulla e si mosse, Raku e Radin notarono subito il fruscio di esso e senza fare caso se ci fosse o meno una traccia di odore, per stabilire se vi era qualche animale, i due decisero di dirigersi repentinamente verso il groviglio.
    Radin lanciò un kunai da una modesta distanza e colpì il cespuglio sperando di aver catturato qualcosa, ma quando correndo si diresse al cespuglio capì che dentro non vi era nulla, apparte il suo kunai, che riprese e rimise nella tasca oggetti.
    Così Radin e gli altri continuarono il loro cammino. Il ragazzo era stremato, stava morendo di fame e appena vedeva qualcosa di commestibile se la mangiava, era più forte di lui, non riusciva a resistere.
    Una specie di fossa era stata avvistata dai ragazzi, quello sarebbe stato il loro punto dove potersi riposare, almeno secondo Radin

    Ragazzi! Guardate lì!! Ci sta una fossa con al lato due albero, potrebbero fungere da riparo...
    Che ne dite??
    Magari trovando qualche sterpaglia, foglie, mettendo i nostri giacchetti possiamo costruire una specie di letto, dove potremmo un attimo riposarci, cosa ne pensate??
    Dato che penso che sia una delle uniche soluzioni mi metto a cercare un po di sterpaglie qua nei dintorni.

    Radin si allontanò pochissimo, ma per sicurezza lascio il suo giacchetto dove stavano gli altri ragazzi, così in caso si fosse perso avrebbe potuto rintracciare il suo stesso odore.
    A furia di piegarsi per raccogliere bastoncini, fogli ecc... Radin aveva mal di schiena.
    Raku intanto camminava al fianco del padrone, prestando attenzione ai passi di esso, senza mai perderlo d' occhio come accadde quella volta al mercato

    ______________________________FLASHBACK______________________________________


    Radin e Raku si trovavano in un caldo pomeriggio nel centro della loro città natale : Konoha.
    Era l' ora di punta e i due compagni erano al mercato dato che la madre li aveva incaricati di fare delle commissioni.
    Radin faceva molta attenzione a dove fosse Raku e viceversa, però ad un certo punto del loro cammino nel centro della città i due per sbaglio si separarono.
    Accanto a Raku passò un signore con una busta piena di ossa, il cagnolone alzò la testa per scrutare qualche delizioso e croccante osso da sgranocchiare, ma quando il cane riabbassò la testa non vide più il padrone, probabilmente Radin non si era dimenticato di tener d' occhio e non perdere l' animale.
    Raku rimase fermo ad osservare i passanti sperando in una botta di fortuna cercando di trovare il padrone.
    Radin non essendosi accorto dello smarrimento del suo compagno camminò fino al banco dove doveva arrivare.
    Una volta arrivato, iniziò a conversare con i proprietari del banco, nonché suoi amici.

    Ehi!! Ryuk da quanto tempo, non ci vediamo da tantissimo, come stai?? Qualche novità da dirmi??
    Le sai le ultime?? Penso che mamma ti abbia già informato che son diventato un effettivo ninja di grado genin!


    Radin pronunciò queste parole con un certo tono di soddisfazione, quasi di superiorità, non intendendo certo che il suo compagno d' infanzia fosse inferiore.
    Radin era dell' idea che al mondo erano tutti uguali, non faceva distinzioni, ne di pelle ne di altezza, forse l' unica cosa era il grado ninja, ma per adesso lui andava fiero del suo.
    Radin riprendendo un attimo di fiato ed un attimo di sicurezza ricominciò a parlare scioltamente, egli sembrava sicuro di se.

    Beh comunque... Ormai da quando son diventato genin ho iniziato a fare missioni e duelli, dato che il mio sogno è sempre lo stesso di quando ero piccolo: Diventare HOKAGE!!
    Lo so che magari ti sembrerà assurdo, ma male che va, darò un semplice ninja...


    Radin si era molto emozionato, era da tanto tempo che non parlava con il suo amico, si calmò un attimo, ricominciò a parlare e...

    ...Comunque lo sapevi che M..

    Neanche il tempo di terminare la sua frase che Ryuk con un po' di stupore fece notare all' amico che con loro non vi era Raku.

    Scusa Radin, ma Raku sta male o cosa? Non ci stà, mi sarebbe piaciuto vederlo

    Disse il ragazzo con aria moggia moggia.
    Radin subito abbassò lo sguardo per cercare di riuscir a trovare il suo fedele compagno che cinque minuti prima gli stava accanto.

    Nulla, non ci stava niente da fare...RAKU ERA SCOMPARSO
    Radin senza salutare e chiedere aiuto al suo amico partì alla disperata ricerca del cagnolino...Girò in lungo e in largo, quando gli venne l' idea di salire sui palazzi per osservare meglio dall' alto.
    Uno...Due...Tre palazzi ed era arrivato sull' edifico più alto.
    Radin subito scorse una specie di pelliccia e si fiondò da quelle parti, ma appena si trovò a una debita distanza si accorse che non era Raku, ma bensì un cappotto caduto a qualcuno.
    Era arrivato il momento della disperazione per Radin, non sapeva più che fare, si mise in ginocchio coprendo gli occhi con le mani quando sentì un odore familiare, le speranze si riaccesero dentro il ragazzo e finalmente si senti un formicolio sull' orecchio, qualcosa di bagnato, ruvido e non molto profumato, Radin non ci mise molto a capire che era la lingua di Raku a fargli il solletico.
    Radin di scatto si girò e abbracciò il cane, non lo rimproverò, era felice di riaverlo accanto.
    Senza perdere tempo i due tornarono al mercato dal loro amico.

    __________________________________FINE FLASHBACK_____________________________

    Quella volta i due ebbero molta paura di non trovarsi mai più, ma fortunatamente non fu così, tutto andò per il meglio.
    Radin prendeva tutto ciò che trovava, sterpaglie, qualche foglia... Sfortunatamente essendo in una tundra non ci si poteva aspettare certo liane per costruire un amaca.
    Radin tornò con qualche ciottolo, qualche foglia e altra roba e dopo essersi costruito un letto si mise a riposo.

    Ragazzi scusate, ma sono distrutto mi riposo giusto un attimo!

    Radin chiuse gli occhi e si sdraiò.
    Vi era un clima molto freddo, il vento accarezzava anche se con una notevole forza il volto di Radin, lo accarezzava e passava fra i suoi vestiti, Radin cominciò a sbattere un po i denti, ma subito venne in soccorso Raku, che con il suo pelo caldo riscaldò il ragazzo che stava entrando nel mondo dei sogni con un sorriso stampato sulla faccia, ma dopo non molto tempo da quando si era addormentato si risvegliò bruscamente.
    La causa del risveglio era un tuono molto forte e accecante.
    Si guardò intorno e non vide più Josuke, era scomparso...
    Samael era girato, probabilmente era stato affascinato anche lui dal lampo...
    Radin si mise un attimo a pensare...

    Ehi aspetta un attimo, mi sembra un po' strano quello che sta succedendo, se ci pensi non ci sono nuvole, c'è stato solo UN tuono e anche piuttosto forte...Essendo nel paese del Raikage non sarebbe strano pensare che sia un segno dato dal capo del villaggio per avvertire di qualcosa... Secondo me ci conviene incamminarci...che ne dici??
    Anche se siamo rimasti in due...Potremmo farcela... Dimmi te


    Speriamo bene...

    Una lunga giornata avrebbe atteso il ragazzo, il sole era quasi tramontato del tutto, gli uccelli non volavano più nel cielo, si sentiva qualche verso sospetto di animale e sembrava che stesse per incominciare la vera prova!

    scusate per il ritardo
     
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    Giorno interminabile. Senza che il sole cali a reclamare mai riposo, le membra di chi è abituato all'alternarsi del dì alla notte cadono vittima di abitudini mancate. L'inconscia volontà di navigare per mari onirici prende così il sopravvento sul conscio desiderio di arrancare che si fa largo come l'acqua davanti alla prua di una nave. Ma basta la vista di un lampo per rinfrancare il viaggiatore. Un intricato e serpeggiante arabesco di sfolgorante luce azzurra baluginare nel cielo squarciando il grigiore assoluto di una cappa eternamente presente. Uno sfoggio di potenza atto a rievocare antichi ricordi di antiche divinità ma a reclamare coscienza che quel dragone abbacinante è servo di qualcuno. Quanto la calma piatta sia padrona dello stagno lo si intuisce solamente nell'imediato principio di una tempesta inattesa. Lo specchio limpido di chiara fontanella, perfetto nella sua forma, diventa increspato e caotico, e chi traeva beneficio dal suo aspetto mansueto ed ordinato rimane tutt'ora esagitato nel profondo. Come il cuore del guerriero sussultò davanti tale spettacolo, sa solo una landa vulcanica quanto simile nel petto conosce tante scosse.

    Chi altri se non lui. Soppesò attentamente le parole del compagno, così come la sua stessa intuizione. Quello era il segnale, quella la direzione; il riposo poteva attendere. Favorevole anche per gli eventuali accadimenti futuri che la corsa avrebbe portato iniziò il suo cammino invitando con un cenno il suo unico compagno di squadra. L'impeto lo guidava ed il pensiero che correre verso quella luce, come una falena attratta letale verso la fiamma, avrebbe potuto cacciare entrambi in grossi guai non appesantiva minimamente i suoi passi sempre più lunghi e rapidi. Del resto aveva da poco rinunciato a percorrere il sentiero delle battaglie, un percorso che la sua disciplina quasi gli imponeva, ed il rischio di ritrovarsi a dover combattere altre bestie come lui, assuefatti da un istinto bellicoso, lo eccitava.

    Oggi sazierò i miei pugni!





    Corto e mal scritto ma volevo concludere :)
     
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