Girone A: Drizzt VS Love Gun

I suoi occhi concupiscenti tremavano di una luce sicura e speranzosa. Le iridi rossastre, che brillavano di un colore tanto simile alle braci di quel vulcano, s'accompagnavano al pendente movimento del gioiello cremisi, nel moto indagatore dell'intero capo. Nell'attesa rimaneva ritto, inamovibile nel doppio Shramana, in balia del soffocante clima materno. La fronte gli si perlò dal sudore mentre il fiato si affannava vittima dell'atmosfera ostile. La gola ed i polmoni parevano ardergli ad ogni sospiro; ogni singolo palpito pareva accompagnare il tutto come nell'ultimo dei respiri. Nel posto più gettonato per il comune senso dell'inferno, poi gli parve di annoiarsi. Nonostante il suo fisico ne risentisse per la propinquità folle, il divampante abisso che rigurgitava incessante crepitanti lingue di fuoco, non sfiorava il suo interesse. Niente pareva ancora emozionarlo abbastanza.

Fu col ghigno di una bestia - una iena pronta a saziarsi delle carni di una carcassa - che accolse il saluto dell'avversario. La lingua accarezzò repentina le sue labbra che umettò come fosse già pronto a pregustare il pasto. Chinò il capo, quanto bastava a sfiorare le proprie mani che all'altezza del collo erano già pronte a baciarsi in Namaskara. Ma l'oggetto del proprio saluto si rivelò febbrile nel dimostrare la propria volontà nel non tergiversare. Alle memorie di Samael potè aggiungersi il ricordo di una nuova abilità, prima di quel momento ignorata anche per la sua esistenza. Con mani di fuoco plasmò infatti mura piroclastiche, probabilmente solo per difenderlo. Oh... Lui è il tipo che pensa a difendersi prima di attaccare. Ciò sembrò sorprendere l'asceta che si scoprì deluso dall'atteggiamento avversario; in fondo, desiderava un confronto diretto. Furono in due ad uscire allo scoperto, due forme speculari: copie, pure illusioni riflettè, ma non poteva ignorarle in quanto tali artifici spesso nascondono trame più intricate; oppure semplicemente il ninja stesso. Si mosse perciò a conseguenza delle sue preoccupazioni estraendo quindi alcune armi dal piccolo marsupio posto sulla gamba. Ciò che il suo lume desiderava, potè mostrarsi al seguito di quattro rapidi baluginii quando gli spiedi prima impugnati sibilarono verso i suoi due obiettivi. Cosa mi tocca fare... Sbuffò sonoramente al solo pensarci, quando si accorse del semplice escamotage. Non lo vedo in giro. Sicuramente si trova ancora là dietro. Non ho la minima voglia di mandare avanti uno scontro di trincea, questo dovrebbe farlo uscire fuori. Sentenziò con esigua ispirazione prima di tentare un misero dialogo; un invito nella fattispecie:
Suvvia! Unisciti a me, in un vero scontro!
Furono dieci i passi che percorse verso quella che ancora assomigliava ad una barriera. Pescò dal solito contenitore ancora un'altra munizione, un kunai, e poi un sigillo esplosivo che combinò assieme scegliendo un tempo di innesco equivalente a tre soli secondi. Con un fulmineo gesto del braccio, fece muovere quel congegno con parabolica traiettoria sino a scavalcare il solido impiccio magmatico. Solo un istante ancora e sarebbe esploso.
Porse nuovamente le mani in Shramana, attendendo risposta al suo invito.