Virtual Arena (Angel Vs Sho)

Il sole era calato già da qualche ora e io come avevo previsto avevo iniziato a dirigermi verso Sud, in cerca di un qualche sbocco sul mare di quella arida terra su cui camminavo, ne avevo abbastanza del freddo e del caldo torrido, che da quando ero fuggito dal mio paese natale si susseguivano come fossero delle interminabili stagioni. Ora, dopo che avevo tirato fuori dai guai il villaggio delle volpi artiche, volevo prendermi un periodo di riposo, anche se al più presto avrei voluto combattere contro qualcuno per usare le arti eremitiche che mi erano state insegnate durante la mia lunga permanenza in quel mondo nascosto.

Camminavo lentamente pensando a tutti gli eventi che mi avevano segnato nella mia vita, e fra tutti, quello di sicuro più significativo, era stato la scelta di diventare un traditore, ero quando lo compii quel gesto che mi portò a vivere una vita così spericolata, e ancora oggi, pensandoci, non me ne pento. E' solo grazie a quel momento di follia che ora potevo assaporare tutte le delizie che la vita mi presentava, forse un giorno, sarei ritornato in patria; non sarebbe dispiaciuto passare a salutare il vecchio Kage, che mi aveva dato le basi per diventare quello che ero, e per uccidere tutti quelli che quando ero ancora piccolo mi prendevano in giro perché non ero in grado di fare cose speciali come quelle che facevano loro, sarebbe stato bello rivederli per poterli freddare con le mie rinnovate forze.

Il tempo passò velocemente, tanto che era già giunta l'alba, e il sole squarciando le tenebre si fece strada fra le ombre, illuminando un già complicato cammino. Non mi dispiaceva, anche se preferivo viaggiare di notte perché più sicuro per un mukenin, tanto riuscivo comunque ad orientarmi. Il mio infinito camminare mi portò ancora una volta a oltrepassare i confini di konoha, quel paese mi sembrava sempre più familiare. Forse il fatto che occupava una gran parte del paese e che si trovava in una posizione strategica e il fatto che ogni volta non mi accorgessi di passargli attraverso per raggiungere le mie mete mi metteva un inquietante senso di nostalgia riguardo al mio paese natale, in cui non mettevo piede da anni.

Camminavo nella desolazione più totale, gli alberi verdi e rigogliosi che solitamente fanno parte del paesaggio della foglia sembravano dare spazio a una ben più avvizzita vegetazione che amplificava quel senso di desolazione che era assiduamente instaurato in me durante i lunghi viaggi che intrapendevo.

Ero più silenzioso del solito e scrutando il paesaggio vidi in lontananza un altra figura, che fosse qualcuno in cerca di me? Che fosse un bandito? O peggio, ma forse meglio, un altro mukenin...
Dovevo saperlo, se sarebbe stato qualche cacciatore di taglie, avrebbe avuto una bella lezione, non ero più un bambino! Con calma e sguardo fermo verso l'altra figura mi avvicinai. Fin che, dopo un po', potetti capire, che si trattava di un ragazzo come me, forse della mia stessa età. Lo guardai qualche secondo, poi presi per andarmene ma venni interrotto dalle parole dell'altro che si rivolse a me...

Cosa vuole questo?

Altolà. Molto di rado si vede gente passare per questi luoghi, chi sei? Non che siano fatti miei, ma sai, oggigiorno è bene guardarsi da chiunque. Hai un viso sospetto, non ti lascerò andare così in fretta.

Il ragazzo mi chiese chi ero, non potevo di certo rivelare la mia identità a chiunque, anche se, a dire il vero, quel volto mi era familiare, come se già l'avessi visto da qualche parte, ma ancora una volta i miei ricordi di un momento imprecisato della mia vita erano offuscati, non ci pensai molto a ciò. Decisi di rispondergli, non sembrava avercela con me.

Eh? Cosa Vuoi? .. Sono un viandante...come te se non sbaglio... Hai ragione, fai bene a non fidarti di nessuno, ma stai certo che io non sono chi tu pensi che sia...

A quanto ho capito non sei una spia, per me questo è essenziale. Ascolta, qui potrebbe vederci qualcuno, conosco un posto dove poter parlare meglio indisturbati...


Ok...

Vediamo cosa vuole questo...

Il misterioso viandante mi condusse attraverso un sentiero a una specie di laboratorio abbandonato, forse era proprio quello di cui avevo tanto sentito parlare, si dice che fosse uno scienziato pazzo, ormai morto per via dei suoi esperimenti, dove egli conduceva le sue prove. Era un emarginato sociale, probaibilmente per il suo genio incompreso - gli uomini migliori sono sempre stati emarginati - la sua vita era mista a leggenda e non si conosceva altro di questo scienziato. Il viandante mi condusse dentro il laboratorio, un luogo molto cupo e misterioso, dove la visibilità era poca e dove il buio regnava. Una struttura gigantesca, costruita in mezzo a un posto desolato, tipico di chi vuole stare lontano dalla società e da inutili fastidi. Le piante ormai avevano invaso il laboratorio che sembrava essere diventato una specie di serra. Una volta dentro l'altro mi parlò.

Eccoci qui...ascoltami, se ho capito bene anche tu viaggi da molto...che ne dici di sgranchirci un po' le gambe? Sarà un ottimo allenamento combatterci...avanti, accetta la sfida, so che non hai paura.

Ahahah! Speravo che me lo chiedessi! Hai ragione, tutto questo viaggiare mi ha rotto, ovvio che accetto la sfida, inizia tu!

I due in quattro e quattrotto si misero d'accordo per iniziare a duellare, avevo finalmente trovato qualcuno su cui usare le mie nuovi arti eremitiche, speravo vivamente di non fare una brutta figura, di sicuro anche lui voleva vincere, ma non potevo permetterglielo, si vedeva da lontano che era un tipetto forte come me, ora dovevamo combattere per vedere chi avrebbe vinto.

Molto bene amico...prima però dobbiamo cercare un posto appena più luminoso, seguimi.

Senza dire nulla seguì il ragazzo, che mi portò dentro al laboratorio, era buio, di certo non era il miglior posto per duellare. Pensai che se volevamo combattere dovevamo trovare un modo per illuminare il posto, quasi per caso l'altro giovane attivò una leva che in men che non si dica accese le luci e rivelò ai due l'enorme luogo in cui si trovavano.

Ora va meglio!!

Il laboratorio di quello scienziato pazzo si rivelò il posto perfetto per fare un duello, a quanto pareva quell'uomo aveva inventato degli aggeggi che, tutti intorno all'arena, emettevano scariche elettriche, chissà a cosa servivano, di sicuro se li avrei toccati mi sarei fatto male, accanto ad essi vi erano dei pupazzi metallici, come l'arena stessa, ideali per la sostituzione.

Bene, direi che è il posto perfetto per combattere. Visto che è un duello leale, ci posizioneremo inizialmente nelle due metà di campo, segnate da quel "palo" al centro.

Ok, allora io vado da quella parte.

Io e il mio avversari ci mettemmo distanti uno dall'altro in modo che il duello poteva iniziare, ero carico più che mai, ero pronto a dare il meglio di me stesso, ero pronto a sconfiggere il nemico, pensai, forse per la mia troppa sbruffonaggine di far iniziare il mio avversario prima.

Vai, inizia tu!

A me la prima mossa quindi. Sto per iniziare, che vinca il migliore!


Non ci pensò due volte, e inizio con l'offensiva, era furbo, si vedeva da lontano che doveva essere un nemico temibile, iniziò lanciandomi contro una palla di luce, feci in tempo a vederla grazie ai miei sviluppati riflessi e quindi con il braccio mi protessi gli occhi dal lampo che quella piccola sfera aveva scaturito. Nel mentre il mio avversario aveva già preparato un altro attacco, estrasse dei kunai e li caricò con del chakra raiton, infine li scagliò contro di me, conoscevo molto bene quella tecnica, sapevo che non potevo permettermi di farmi colpire o ne sarei rimasto paralizzato. Mi aveva mirato con uno al busto e con uno alla gamba, provai quindi a evitare l'attacco spostandomi velocemente verso destra.

L'offensiva non era però finita infatti il viandante solitario che avevo incontrato sputò dalla bocca un denso liquido nero simile a catrame che faceva uno strano odore, poi si preparò ad un altro attacco estraendo un kunai e applicandogli una cartabomba, dopo di chè lo lanciò verso di me, in quel momento capii subito quello che voleva fare, voleva farmi andare a fuoco!

Hai dimenticato una cosa...

A quanto pare il mio avversario attuando quella tattica aveva dimenticato che lanciando un kunai verso di me io potevo difendermi usando la tecnica della sostituzione, così feci! I pupazzi che c'erano vicino ai pilastri carichi di eltricità mi furono utili per evitare che rimanessi ferito da quell'attacco.

Cosa? Ma quanta energia hai in corpo!!!

Non voleva finirla di attaccarmi e come fosse inesauribile la sua energia, creò, dopo aver composto dei sigilli, una specie di cane che iniziò a seguirmi, fu facile evitarlo, era alla mia portata. Quel cagnaccio, mi stava dietro, e non potevo far altro che correre e sperare che sparisse. Infine l'avversario usò un fumogeno per coprire le sue traccie. L'arena era grande e io correvo con dietro quel maledetto cane che non voleva smetterla di seguirla, nel mentre, mi dirigevo verso il mio avversario compiendo una parabola sul terreno che mi avrebbe portato da lui. Riuscivo bene a capire dov'era grazie alle mie capacità sensitive avanzate.

Correndo verso di lui mi apprestai a eseguire dei sigilli che crearono fra le mie mani 6 aghi elettrici che scagliai verso l'avversario. Dopo di che utilizzai la tecnica superiore della moltiplicazione per creare due copie che avrebbero attaccato il nemico nel mentre che io preparavo la mia prossima, distruttiva, offensiva.

Una copia da destra, l'altra da sinistra, si diressero parallelamente verso il mio avversario estraendo entrambe la katana di cui disponevano, una volta giunte vicino all'avversario tirarono un fendente verso di lui cercando di prenderlo, dopo di che si allontanarono.

Io invece, in quel frangente di tempo ero riuscito a raccogliere abbastanza energia naturale per attivare la modalità eremitica. Corsi verso il mio avversario e una volta arrivato a circa 6 metri da lui utilizzai la tecnica che tempo addietro avevo avuto modo di sperimentare, il Big Bang Energetico!

Sperando di averlo colpito mi allontanai di 5 metri dal mio avversario, facendomi seguire dalle mie copie.

Finalmente!!

D'un tratto finalmente il segugio che aveva creato il mio avversario si dissolse nell'aria, lasciandomi finalmente libero da quell'oppressione di venir colpito da dietro.



Nel mentre che io tornassi indietro

Alcuni dei miei attacchi erano andati fortunatamente a segno, quel maledetto ninja sapeva il fatto suo e a da quello che vedevo davvero abile. Avevo previsto tutto nei minimi dettagli, ma non mi aspettavo che egli sarebbe riuscito a evitare i miei attacchi i modo così abile.
Il mio ultimo attacco era riuscito a scagliarlo molto lontano da me, arrivando a circa 10 metri di distanza da me, dopo aver attivato una strana tecnica che aveva fatto apparire attorno a lui delle specie di costole che lo protessero.

Ormai nascondersi è inutile...mi chiamo Shadow Uchiha, vengo dal villaggio di Konoha, e sono un mukenin..

Ahahah! Hai ragione Shadow, anch'io sono un mukenin. Mi chiamo Toshiro Kazeru, e vengo dalla terra dei fulmini... KUMO!!! AHAHAH!

La mia risata risata rimbombò con fragore nell'ambiente metallico, che nello stesso istante sembrò cambiare, guardai stupito la scena, come se fosse una cupola il tetto si aprì dividendosi in due metà che andarono sotto terra, i pilatri come le parti della cupola si incastonarono nelò terreno per poi essere coperti da delle piastre. Tutto intorno a me ora vi era ora tutto un altro paesaggio, il metallo privo di vita aveva lascito spazio a una verde vegetazione che prima di entrare dentro quell'arena improvvisata non avevo neanche notato. Da quello che potevo sentire riuscivo anche a capire che vicino al luogo in cui combattevamo c'era anche un ruscello, strano prima non avevo sentito niente, forse la furia dello scontro mi aveva distratto da tutto ciò.

Il ninja avversario tutto d'un tratto sembrava essere diventato più forte e più convinto di se, di sicuro anche lui voleva vincere lo scontro, i suoi occhi erano cambiati, li guardai per qualche attimo e probabilmente caddi in un illusione.

EHHH?! Aiuto copie aiutatemi!!

Improvvisamente dal terreno spuntarono delle catene che mi intrappolarono al suolo permettendomi solo di muovere la parte superiore, nel mentre il mio avversario aveva creato una copia che si stava dirigendo verso di me, non potevo fare altro che subie l'attacco o cercare di pararlo in qualche modo, non potevo venir colpito da un probabile attacco frontale della copia. Così di conseguenza ordinai alle mie di proteggermi, quindi si misero accanto a me e usarono il chakra che avevano in corpo per attivare la potente tecnica del drago di tuono.

BUUUM!!!

Un enorme esplosione mi avvolse facendomi sbalzare via di qualche metro, la copia che aveva creato il mio avversario era un kamikaze vero e proprio che una volta arrivato vicino a me era esploso facendo sparire le copie e i draghi di tuono come se fossero nulla.
Notai infine che le catene che mi tenevano intrappolato al suolo erano soltanto illusorie, probabilmente il nemico prima dicendo quelle parole, o in qualche altro modo, mi aveva fatto entrare in un gengutsu. La prossima volta avrei dovuto evitare di stargli vicino.

Da quello che vedo ci sai fare con le arti illusorie, be ma non ti serviranno a molto contro i miei attacchi!!

Dissi quelle parole per caricarmi al prossimo attacco, il nemico era abbastanza forte così decisi che dovevo ancora usare l'arte eremitica per attaccarlo, era dura ma ce la dovevo fare, ne valeva della mio titolo di mukenin.

Nell'arena in cui mi trovavo adesso il vento che tirava era fortissimo e sicuramente se avrei usato questo fattore a mio vantaggio sarei riuscito a battere il mio avversario, questa volta però dovevo metterlo in modo di non poter usare più quella potente tecnica difensiva. Corsi verso di lui facendo uno zig zag, nel mentre avevo composto i sigilli che mi avrebbero permesso di debilitare l'avversario in modo che il mio prossimo attacco sarebbe stato devastante. Composi i sigilli e lanciai verso di lui un cono di onde sonore che avrebbe dato il via ai miei attacchi.
Poi avvicinatomi a di circa altri tre metri, quini arrivato a 5 metri da lui, feci un salto portandomi a circa 3 metri di altezza dal suolo, quindi composi i sigilli per usare un altro ninjutsu, uno dei miei preferiti.

Addio!!

Ero sicuro che a quell'ultimo attacco il nemico non avrebbe potuto resistere, fecei un grande respiro e mescolando l'aria e il chakra nei polmoni lanciai verso di lui tredici velocissimi proiettili d'aria. Atterrato finalmente al suolo estrassi un kunai e gli applicai una carta bomba sopra che infine lanciai verso il punto in cui credevo ci fosse l'avversario, visto che la mia tecnica aveva completamente distrutto il terreno dove era lui e alzato un gran polverone.

Infine mi allontanai ci circa 10 metri e lanciai un fumogeno ai miei piedi per poi creare un altro drago di tuono.