Ombre Nascoste nella Sabbia

Il masso che copriva l'entrata della caverna si spostò, permettendo a Nero di entrare. Era un luogo celato, nascosto nel deserto remoto, dove in pichi si avventuravano per le forti tempeste di sabbia incessanti. Solitamente la gente finiva sempre per perdersi e uscirne vivi era un'impresa che in pochi sarebbero riusciti a fare. Ma per loro quel luogo inviolabile era diventata da tempo una casa, e non avevano più nulla da temere dalle sue ostilità. Ci fu un lungo corridoio scavato nella pietra e illuminato da fiaccole, delle scale che portavano verso il basso, fino a che le pareti erano scolpite, diventavano dei veri e propri mattoni di pietra. Non più roccia naturale, ma cemento e costruzioni artificiali si ergevano sotto quel deserto. Nero percorreva il percorso, con il suo solito fare silenzioso, fino ad arrivare alla piano più basso, in cui si estendeva una grande sala piena di colonne, altrettanto illuminata da torce. Subito accanto alle scale un angelo in pietra scolpito fungeva da decorazione, forse l'unica in tutto l'ambiente che sembrava alquanto spoglio, la luce maggiore proveniva da un camino. Anche se si trovavano nel arido e soleggiato paese del vento, a così tanti metri sotto terra, senza luce del sole, li faceva molto freddo e c'era la necessità di calore.

Accanto allo stesso, su uno sgabbello e voltata di spalle al giovane c'era una figura femminile, la cui sagoma della siluette veniva formata dalla luce, mentre rumori metallici provenivano dalla sua direzione. - Allora? Divertito? - Nero si avvicinò alla colonna più vicina alla ragazza e ci si appoggiò con le spalle, con lo sguardò rivolto verso il cripitio del fuoco che ardeva. - Non sono andato per giocare... - La sagoma continuava ad armeggiare, con qualsiasi cosa stesse facendo. - Lo so...ti ci ho mandato io. Ma ho notato quanto ti sei impegnato... - Sei stata connessa con l'occhio tutto il tempo? - Un silenzio che valse quanto una risposta, con solo un piccolo cenno del labbro che si mosse per un sorriso della ragazza. - Allora cosa è successo? - Era forte... - L'ho visto...ma non hai per niente usato la tua innata seriamente, mentre lei si è data da fare... - Aveva preso un tonico...i suoi attacchi erano potenziati, non è stato facile... - Avresti potuto prenderlo anche tu. - Un altro momento di silenzio in cui Nero passò dal guardare il fuoco ad osservare la giovane. - Pensavo...che volessi solo testarla... - Esatto... - E allora? - La giovane lasciò cadere una chiave inglese a terra, per prendere un altro attrezzo continuando così ad armeggiare. - Ero curiosa di sapere le tue sensazioni...non hai usato la tue tecniche, ma hai usato la Shigure Soen Ryu. - Ho un modo mio di testare le persone...la spada mi aiuta a capire molte cose. - La giovane si voltò con lo sguardo verso di lui e sul volto si intravide come una strana crepa che percorreva metà viso. Lo guardò negli occhi intensamente pronta a fargli una domanda. - E' all'altezza di proteggerla? - Nero rispose in silenzio, limitandosi a fare cenno positivo con il capo. Non ci vollero parole, basto quello per far sentire soddisfatta la ragazza, la cui attenzione si spostò velocemente, con l'occhio che andò a cercare le scale. - E' tornato... - Rumori di passi si sentivano avicinarsi dalla direzione e ad ogni scalino che scendeva il rumore di sandali era sempre più forte. Un uomo robusto, dai capelli lunghi e con la barba, molto ben curato per la sua età, fece ingresso nella sala e si avvicinò ai due. Era visibilmente il più anziano del gruppo, e chiunque avrebbe detto che era lui il probabile capo di quel team, ma invece anche lui si rivolse alla ragazza, con molto rispetto. - E' andato tutto bene...ha recuperato il ventaglio... - Mmmmm... - Era malconcia...l'ho seguita fino al villaggio. Per essere sicuro che non perdesse i sensi o altro lungo il tragitto. - E il ragazzo che era con lei? - Hanno combattuto entrambi molto bene...era un esperto di arti marziali, ma non di questo paese. L'ha attaccata, ma alla fine lei ha avuto il sopravvento - L'uomo si avvicinò di più al camino e si sedette a terra a gambe incrociate. - E' migliorata parecchio... - I due aspettarono una risposta dalla ragazza, che non tardo ad arrivare. - I pericoli per Suna sono molti...è c'è bisogno che migliorino tutti. Non basta. - Credi che sarà pronta ad affrontare il mondo? - Non preoccuparti lei sa cosa fa...è normale che sia preoccupata. Per questo vuole sapere che chi le sta intorno sia abbastanza forte. Non vuole proteggere solo Suna, ma anche lei...certi legami non si spezzano... - Posò l'attrezzo che aveva in mano, facendolo cadere a terra. I due si girarono verso di lei, notando che fissava il fuoco. - Noi abbiamo scelto questa vita...in solitudine. Ma il nostro sacrificio non basterà a difendere Suna per sempre. C'è bisogno che le nuove generazioni creascano e altri difendano il villaggio dopo di noi. - Lasciò scivolare dalle sue gambe lentamente a terra un fantoccio di legno, dagli occhi vitrei. Si alzò e si diresse in una delle direzioni della sala, scomparendo tra le colonne. Anche nero si allontanò dalla colonna su cui si era appoggiato, ma si fermò a qualche metro dietro l'uomo prima di andarse ne anche lui in qualche altra zone di quella cripta sotteranea - Karasu... - Dimmi... - Cosa pensi della giovane? - L'uomo incrociò le braccia e chinò la testa mettendosi a pensare ad occhi chiusi. Dopo un profondo respirò tornò ad alzarla e fissò il fuoco. - E'ancora giovane...ma le somiglia moltissimo. Come si dice...il sangue non mente mai.

Nero e Karasu si trovarono dietro la ragazza, aspettando che conferisse loro. - Hai qualche compito da assegnarci? - Si... - Immagino abbia a che vedere con le recenti voci sullo Yorukudo... - Esattamente...la situazione è più complessa di quanto immaginassimo... - Che vuoi dire? - Un gruppo di Mukenin si sta muovendo...e la cosa non mi piace e questo perché anche un gruppo di Suniani si sta muovendo per cercare una bambina. - I due si guardarono in faccia. Avevano tutti le stesse informazioni direttamente dall'ufficio del kage e da una fitta rete privata di spie. - Tra questi suniani c'è anche lei? - La giovane annuì. - Vuoi che la seguiamo o c'è dell'altro? - Come sapete non possiamo lasciare tutti questo posto... - Quella cripta...una vera tomba che loro erano incaricati di proteggere, per nessun ragione al mondo potevano lasciarla tutti e lei era la più adatta a rimanere visto che ne conosceva ogni anfratto e con le sue abilità poteva gestirne le trappole. - ...non si tratta solo di lei...quei mukenin sono pericolosi. Agite...nell'ombra, ma agite... - I due annuirono, senza aggiungere altro e si recarono verso le scale per salire in superfice, mentre la figura femminile rimase ancora li seduta e persa nei silenzi dei suoi pensieri.

Nascosti tra il pubblico e molto lontani dalla loro sede principale, Nero e Hanzo erano nascosti intenti ad osservare le vicende che sarebbero accadute nel torneo ninja che si era organizzato nel villaggio della nebbia. Entrare senza avere troppe domande non fu per niente facile, ma la loro esperienza fu decisamente superiore a tutto ciò. Posizionatisi in spalti diversi comunicavano tra loro tramite gli auricolari, cercando di non far destare troppo sospetto dalle loro parole. - Siamo sicuri che vada bene essere così lontani dal.......da casa? - Tranquillo...ci ha dato il permesso...può stare sola. - Cosa ne pensi di questo torneo? - Solo un modo per raccogliere informazioni sulle forze nemiche. - Una bella farsa...spacciata come modo per avvicinare i villaggi... - Già... - Il torneo sembrava essere stato diviso in due categorie, per i più e meno esperti. Di certo a loro non interessava seguire il torneo dei novellini e si concentrarono solo su quello composto da ninja più forti. Da quello che avevano avuto modo di vedere dai primi duelli, alcuni erano davvero formidabili, che persino loro avrebbero preferito non incontrare. Il problema è che proprio la persona che erano li ad osservare era finita proprio in quella categoria.

La ragazza della sabbia ha fatto un buon duello...ti spiace che abbia perso? - ...... - Nero non diede risposta repentina. - Perché me lo chiedi? - Sei entrato più di una volta in contatto con lei...pensavo avessi deciso di seguire i suoi sviluppi... - Ma Nero ancora non diede risposta. - ...il suo avversario era forte...ma aveva qualcosa di strano...non trovi? Le sue tecniche... - Cosa vuoi dire? - Questo torneo è più una falsa di quanto credessimo...