Missione Oto: Gioco d'Azzardo

YUKO HOKUSAI
~ narrato • parlato • pensato • parlato altri


Yuko, dopo un breve periodo di pausa dal mondo ninja per problemi alle braccia si rimise in servizio ufficialmente con il consenso del kokage; era nella località del gioco d'azzardo con una missione -non ninja- ben precisa: riportare a casa il padre di un'amichetta delle sue sorelle ormai schiavizzato da quello stile di vita, grazie al quale la bambina non si sarebbe potuta permettere nemmeno di conseguire gli studi o comprare del cibo.
quelle ragazzine.. sarebbero dovute venire da sole a fare questa cosa! ora devo sprecare il mio tempo per raccogliere un ubriacone e giocatore d'azzardo dalla strada per riportarlo a casa propria? nemmeno uno studente dell'accademia sarebbe disposto a fare certe cose!
Eh si, non era molto propenso ad aiutare quell'uomo, sebbene le sorelle glie lo abbiano chiesto con gli occhi lucidi e labbra tremolanti. Passeggiando per quella specie di borgo, il giovane non vide altro che innumerevoli locali devoti al gioco d'azzardo.
eppure è una strana coincidenza.. prima che io diventassi ninja quell'uomo era un grande! portava sempre tutti a fare grandi passeggiate e lavorava per il kokage in persona.. chissà se ancora ha quell'occupazione
Yuko, con la sua veste bicolore e i suoi capelli appariscenti si avvicinò all'entrata di uno di quei locali, il suo nome era "La dea bendata", una piccola bisca che presentava una facciata a dir poco spoglia, i muri sporchi e consumati, l'insegna quasi del tutto spenta e la porta cigolante e pendente da un lato; da quest'ultima si cominciarono a sentire dei rumori sgradevoli, troppo sgradevoli per un luogo simile, il ragno vide la porta aprirsi di scatto e rimase allibito dalla scena che susseguì questo: un uomo, ma non un comune uomo, venne buttato letteralmente fuori dal locale. quell'uomo era il padre delle amichette di Rin e Ran che presentava un aspetto davvero squallido, i vestiti malconci e stropicciati, i capelli spettinati e il naso rosso come le gote. Yuko lo aiutò, gli prese le mani e lo alzò sostenendolo per poi cominciare a muovere qualche passo.
E NON TORNARE MAI PIU', UBRIACONE DI M***A!
Urlarono i proprietari di quella bisca dalla finestra riferendosi al signore che lo shinobi stava aiutando.
grazie ragazzo! sono proprio dei b******i quegli uomini, devi pensare che mi hanno rubato tutta la paga settimanale! ben 800 ryo ...
ma tu non sei Yuko? il ninja fratello delle gemelline?
Yuko guardò perplesso il vecchio con aria davvero insoddisfatta e annuì continuando a camminare verso una panchina isolata e non troppo distante.
allora per te ho una cosa davvero speciale, speriamo di non aver perso anche quella a carte!
Il vecchio quindi cominciò a ridere in malo modo e tirò fuori dalla tasca destra dei suoi pantaloni una lettera aperta e molto stropicciata che consegnò a yuko, quest'ultimo la lesse a mezza bocca e in modo molto veloce, come avesse avuto la sensazione che quella lettera era un messaggio di aiuto, e infatti era una missione da parte del kokage:
"Ho una missione per te, devi indagare nel posto in cui sei, voci dicono che è in atto un grande giro di gioco d'azzardo, ovviamente non è quello regolare bensì si parla di movimenti di enormi somme di denaro. Uno di quei locali nasconde una bisca clandestina, il tuo compito è trovarla e porre fine a questa brutta storia."
ragazzo, quella è una missione dal kokage in persona! io torno a casa a piedi, tu svolgila.. tanto io sto benissimo
Disse il vecchio improvvisando qualche esercizio di stretching imbarazzante per poi andarsene tranquillamente fischiettando, come se nulla in precedenza fosse successo.
bene, una missione dal kokage, allora quell'uomo ancora lavora per lui! mi dirigerò in un armeria, tanto ce ne dovrebbe essere una qui vicino!
Allora si diresse subito in armeria e comprò il necessario per poi tornare in quella strada dove si trovò davanti a tre locali abbastanza imponenti, rispettivamente "La tana del poker", "il dado è tratto" e "giocare è lecito"; Yuko quindi si avvicinò al locale nel mezzo che aveva come logo due dadi che mostravano le facce del numero 6, la faccia col numero più alto, e aprì la porta.


and may the odds be ever in your favor