Missione Oto: Gioco d'Azzardo

YUKO HOKUSAI
~ narrato • parlato • pensato • parlato a1 • parlato a2


Dopo aver aperto la porta, Yuko si trovò perso in balia delle urla poco gioiose dei giocatori perdenti e non. La maggior parte della clientela era dedita a giocare a dadi, mentre una bassa percentuale si cimentava nel poker, che molti vedevano più complicato e quindi credevano ci fossero meno possibilità di vittoria, quando le possibilità di vittoria sembravano nulle.
Il ragno, con fare molto cauto e per nulla entusiasta si avvicinò ad un tavolo di dadi e scrutò i giocanti emozionati, forse per la possibilità di vincere inesistente o per l'alcool; un uomo, dalla corporatura a dir poco piazzata si avvicinò al ragazzino dai capelli lunghi e lo squadrò chiedendogli di seguirlo con voce abbastanza imbarazzante, tanto che Yuko ammiccò un sorriso e si ricompose subito dopo per non cacciarsi nei guai, ma era già troppo tardi.
Lo shinobi lo seguì in uno stanzino non molto luminoso e lo mise al centro della stanza, con una luce fioca sopra la folta chioma cremisi.
Chi sei? Che ci fai qui? Il capo ha detto...
Disse l'energumeno dalla voce divertente, ma poi venne interrotto prima che Yuko cominciasse a replicare o a fare qualche mossa avventata, però era già intento ad utilizzare la sua meravigliosissima "Medusa no Jutsu" oppure avrebbe potuto utilizzare la sua amata Andromeda
Stai zitto idiota! Ho detto che l'avrei interrogato io!
Disse poi una voce dalla parte ombrosa della stanza, una voce abbastanza profonda, che si avvicinò con quell'aria baldanzosa al ragno. L'ego smisurato di quell'essere era davvero difficile da contenere in quella statura, infatti l'uomo non sarà stato più alto di un metro e cinquanta
Beh? Che ci fa un ninja da queste parti? Non vorrai barare usando delle strane arti magiche? In questo luogo i ninja non sono ammessi!
Dopo questa pericolosissima minaccia il piccolo ometto mafioso si diresse verso una porta e la aprì velocemente nello stesso modo in cui la chiuse alle sue spalle, come se non volesse far vedere cosa ci fosse nell'altro vano. Intanto il paperino dopato si stava avvicinando con passo pesante mnacciandolo
Ora te ne vai, altrimenti...
disse il tizio nuovamente interrotto dalla stessa voce, che però questa volta non proveniva dall'ombra ma dall'altoparlante sul soffitto!
Niente altrimenti, lo devi eliminare!
Allora Yuko si spaventò per qualche secondo e il grande paperino ne approfittò per chiudere la mano e direzionarla sul petto del giovane che cercò di coprire il prima possibile per parare o almeno attutire il colpo che non sarebbe di certo stato irrilevante.
non so quanto voi abbiate provato questo teatrino, ma non mi farò sconfiggere così facilmente
disse quindi il giovane ninja per poi fare ciò che stava aspettando: attivare la sua tecnica preferita, la medusa no jutsu! Posizionò le mani a cinghiale e i capelli si allungarono di circa sei metri, sufficienti per poter passare dal soffitto, dal pavimento e dalle pareti laterali per ricongiungersi alla schiena dell'avversario e colpirlo con una trivella di capelli.


and may the odds be ever in your favor