Fronte Tumultuoso

Missione Mista: [Iwa] Sraeps - [Kumo] TonYnoT

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  1. TonYnoT
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    Scheda


    CITAZIONE
    -Parlato-
    “Pensato”

    -Kushina Mirume (Madre)-
    -Raikage-
    -Nonno (nella mente)-
    -Lucy Origami (Amica)-
    -Sazo-
    -Heddo (Capitano)-
    -Yomamoto (Marinaio)-

    Viaggio nella Terra del Mistero..


    *Toc-Toc-Toc*

    -Oru vai tu ad aprire? Io non posso, sto lavando i piatti!-

    Era giovedì sera e l’”allegra famigliola” aveva appena finito di cenare. Oru si trovava sul divano del salotto a creare Origami di ogni genere insieme alla sua amica, Lucy Origami. Insieme loro, seduto sulla poltrona di fronte alla televisione, c’era, con la camicia sbottonata ed illuminato dalla luce offuscata di quell’aggeggio con in una mano una bottiglia di birra e nell’altra il telecomando, suo padre, Sakumo Mirume, imbronciato, come al solito. Il ragazzo era entusiasta, aveva scoperto l’abilità della ragazza, cioè il Controllo della Carta; farfalle, uccellini, topi correvano e fluttuavano in quella stanza, servendo ai due degli snack, senza far muovere ai due nessun muscolo. Sai, invece, correva nella stanza inseguendo gli animaletti e rompendo le scatole ai due. Il divertimento dei tre venne interrotto da qualcuno che bussò alla porta, sua madre non poteva andare ad aprire poiché stava sparecchiando la tavola e lavando i piatti, suo padre diceva di essere troppo stanco per farlo, sua sorella non c’era e Sai era troppo piccolo per andare ad aprire la porta.

    -Si ma!!- Disse con tono scocciato

    -Dai non fare così.. Sei carino quando aiuti gli altri, sai?- Disse sorridendogli

    Oru, non potendo resistere alla “provocazione” dell’Origami, si alzò e come uno zombie andò ad aprire. Con sua sorpresa si trovò d’avanti un Anbu del Villaggio, l’unica cosa che fece fu consegnargli una lettera sigillata per poi scomparire nel nulla. Il ragazzo richiuse la porta e si diresse nel salotto, sedendosi sul divano.

    -Mh? E’ dalla Raikage..-

    -Si.. Ho visto..- Aprì la busta, leggendo la lettera -.. Devo recarmi nel suo ufficio domani alle otto e mezza.. –

    -Oh che bello! Di sicuro è una missione! Da quando sono diventata special Jonin le missioni sono diventate più dure e pesanti.. Tu sei ancora un Genin, devi considerarti fortunato!- Disse ridacchiando dando una pacca sulla spalla al ragazzo

    Il Mirume abbassò lo sguardo e si alzò, dirigendosi in cucina

    -Piccolino chi era alla porta?-

    -Era un Anbu.. La Raikage mi ha convocato, domani mattina alle otto e trenta nel suo ufficio.. Un’altra missione..-

    -E non sei contento? Dai ora va a riposare, sono quasi le dieci, domani devi alzarti presto! Saluta Lucy e va a nanna..-

    Il ragazzo fece un grugno e tornò nel salotto, ma la ragazza non c’era: se n’era andata. Non chiese spiegazioni a nessuno, si fece forza ed andò in camera sua. Li aprì la finestra ed incominciò ad osservare la Luna, che quella sera era così splendente e grande che sembrava poterla toccare con un dito.

    CITAZIONE
    -Sei sempre così pensieroso.. Hai voglia di dirmi cosa ti succede in questo periodo? Sai non riesco più ad entrare nei tuoi pensieri liberamente.. Hai imparato a scacciarmi, ma comunque ora mi hai fatto entrare.. Hai bisogno di me?-

    “Mph..” Sorrise al vento “.. Sto incominciando a capire tante cose solo ora.. E devo ammettere che non siamo tanto diversi..”

    -Ma se te l’ho sempre detto!-

    “E FAMMI FINIRE DI PARLARE!! O di pensare.. Boh! Comunque ti ricordi la proposta che mi hai fatto? Beh.. Ci sto facendo un pensierino.. “ Chiuse la finestra e si sedette sul letto, per poi coricarsi “Beh ora va!” Pensò scacciandolo dalla sua mente..

    -ORUUUU NON HAI MESSO LA SVEGLIAAAA!!!-

    Un urlo sovrumano provenne dal corridoio, ed una forza inarrestabile sfondò la porta della sua camera. L’esperto Genin sobbalzò dal letto, aveva paura, sapeva di chi era quella voce, quella rabbia, sapeva cosa gli sarebbe accaduto tra pochi secondi.

    -Mamma ti prego non l’ho fatto apposta!!-

    Ma non lo ascoltò, anzi, lo prese per l’orecchio sinistro e lo portò in bagno, lanciandolo nella doccia, e finì il tutto sbattendo la porta del bagno. Li il ragazzino si fece una doccia veloce, si lavò la faccia, i denti, dopodiché tornò in camera e si vestì, indossando i suoi soliti vestiti da missione: una maglia a righe Ninja, una maglietta leggera a mezze maniche viola, una felpa bianca senza maniche con cappuccio, un pantalone nero e degli stivali ninja. Dopodiché prese le sue armi, il Porta-Kunai con sopra cucito il proprio copri fronte e uno Shuriken Gigante, che legò dietro la schiena, che il padre gli aveva regalato pochi giorni prima. In più prese, per precauzione, la radiolina, poiché non sapeva se sarebbe stato in compagnia di altri Ninja, così se gli sarebbe servita ce l’aveva. Dopodiché scappò in cucina, afferrò un cornetto, e si diresse alla porta, dopo aver salutato sua madre, suo padre e suo fratello. Da li uscì e, correndo, si diresse verso il Palazzo della Raikage. Quel giorno il clima era leggermente più caldo, le nuvole, come al solito, regnavano tra quelle montagne, ed anche se era venerdì la gente era per le strade, dirette chissà dove. Arrivato al Palazzo entrò e si diresse al bancone.

    -Mi scusi devo incontrare la Raikage.. questa è la missiva che ho ricevuto ieri sera..- Disse ad un uomo girato di spalle, poggiando la lettera sul bancone

    -Si, lo so, sono stato io a consegnartela..- Si girò –Non mi riconosci? Sono Sazo.. Qualche tempo fa sei venuto in mio soccorso.. – sorrise

    -Ma si certo!! Quanto tempo è passato!! Come mai sei qui’..?-

    -Sono salito di grado nel frattempo ed ora lavoro anche al Palazzo.. Dalla tua scheda Ninja tu sei ancora Genin.. Devi impegnarti di più!-

    A quelle parole il ragazzo arrossì e girò la testa da un’altra parte, era arrabbiato, odiava essere preso in giro.

    -Haha, dai, non essere così permaloso.. Ora non c’è tempo, seguimi, ti conduco subito nell’ufficio di Kaleshi..-

    I due, così, salirono delle rampe di scale, con Sazo avanti e Oru qualche scalino più sotto, che trascinava già le gambe dalla stanchezza e dal sonno. Dopo qualche minuto arrivarono, il suo amico aprì la porta, e subito dopo entrò.

    -Buon giorno signorina..- Disse inchinandosi

    -Buongiorno Ōru... Tutto bene? Ho necessità di recapitare una comunicazione importante sottoforma di missiva alla mia collega Tsuchikage... Essendo però il suo contenuto delicato non posso permettermi di rischiare inviandola con un piccione viaggiatore, quindi preferisco che questo compito venga svolto da una persona... E penso che tu ne sia in grado... Te la senti di farmi questa cortesia?-

    “..quindi dovrei fare un Viaggio ad Iwa? E’ molto lontano.. Uff che pizza, però non posso dire di no.. Devo accettare..”

    -Certo, accetto l’incarico!-

    -Molto bene... Siccome non mi fido a farti arrivare a Iwa via terra preferisco che viaggi via mare... Ti dovrai quindi recare nel porto che c'è a nord-ovest di Kumo e prendere una nave... Non viaggerai da solo... Lì al porto ti attenderanno due marinai al quale ci affidiamo per fare questo tipo di viaggi... Ti seguiranno però solamente nel tragitto via mare... Sia all'andata che al ritorno... Via terra dovrai cavartela da solo...- Dopodiché tacque, forse si aspettava una qualche risposta dal ragazzo, che non arrivò -Bene... Puoi partire subito... Ti aspetta un lungo viaggio... La missione dovrebbe essere una pura e semplice formalità però tieni comunque la guardia alta... Non si sa mai...-

    Fatto questo il Mirume fece un altro inchino e si congedò. Scese le scale salutò anche Sazo, che gli disse “buona fortuna”. Prima di partire tornò a casa e prese tutto il necessario, tra alimenti, altre armi ed aggeggi vari per passare il tempo. Subito dopo uscì di casa e si diresse verso l’uscita nord del Villaggio; una volta incominciato quello che sarebbe stato un lungo viaggio già sentì l’improvviso cambiamento sia climatico che geografico, infatti stava scendendo da quelle montagne che toccavano il cielo, scendendo a valle. Inoltre si stava sentendo già solo, era passata più o meno un oretta, e già era molto annoiato.

    “Uff che pizza.. E’ molto noioso fare una missione da solo.. Per lo meno non mi trovo a litigare su molte cose, come sui tempi del viaggio, quando bisogna riposarsi e cose varie.. Nah userò la Kage Bushin così starò con qualcuno almeno.. Devo ancora imparare a padroneggiarla.. Sarà anche un buon modo per esercitarsi!”

    Dopodiché spezzò gli appositi sigilli ed evocò una copia. Subito dopo i due incominciarono a fare una corsa, per vedere chi arrivava per primo al porto. Ma la strada era lunga, infatti dopo neanche una mezzoretta il ragazzo dissolse la tecnica, era troppo stanco

    […]

    “Ma questo è.. L’odore del mare!!”

    Un lieve brezza si alzò, improvvisamente, ed un odore forte ma piacevole si inoltrò nelle narici del Mirume. Il ragazzo si mise a correre e, arrivato alla fine di una salita, si trovò di fronte ad uno spettacolo unico nel suo genere: il sole, che stava ormai tramontando, si trovava specchiato nell’acqua, un colorito tra il giallo ed il rosso illuminava ogni cosa, e stormi di uccelli si alzavano in volo diretti in ogni dove. Dopo aver osservato ed ammirato per bene quello spettacolo il ragazzo scese da quella collinetta e si diresse nel posto. C’erano molte imbarcazioni, alcune in legno, alcune in ferro, nuove e vecchie, e provenienti da ogni dove.

    -Sei tu il ragazzino mandato dalla Raikage?-

    Una voce provenne da dietro alle sue spalle e, quando si girò,scoprì che era un uomo, precisamente un marinaio, non molto altoma molto muscoloso, dallo sguardo minaccioso e dalla crespa barba marrone, affiancato da uno più alto ma più mingherlino, con dei capelli corti e biondi.

    -S-si sono io!-

    -Seguimi.. La nostra barca si trova più avanti..-

    Il ragazzo li seguì, ed una volta arrivati si trovò di fronte ad una barca non molto grande, fatta in ferro e legno, pitturata di grigio e rosso, non molto nuova e piena di esperienza, visti i danni e le ammaccature.

    “Wow.. Non ho mai preso una barca in tutta la mia vita..”

    Il ragazzo seguì i due e salì a bordo. Li quello mingherlino gli fece vedere l’imbarcazione e la sua cabina: era molto piccola, c’era una branda ed un cassetto, con sopra una candela mezza consumata. In più c’era solo un oblò ad illuminargli quello sgabuzzino. Inoltre era pieno di polvere e topi e, cosa più odiata, ragni. Passò il primo giorno nella sua cabina sul letto, a sentirsi male per colpa delle onde ed a vomitare ogni tanto. Il secondo, invece, lo passò passeggiando in tutta la barca e parlando con il mingherlino che, grazie ad un suo intruglio, gli aveva fatto passare anche il mal di mare.

    -Comunque io mi chiamo Yomamoto, ma tu puoi chiamarmi Yoma o Yò, come preferisci.. Il capitano della barca, invece, si chiama Heddo.. Sta attento con lui, si arrabbia per tutto.. E tu, invece, come ti chiami?-

    -I-io?? Mi chiamo Oru, Oru Mirume..-

    -..Mh.. Mirume dici.. Non mi sembra nuovo come cognome, non è neanche molto famoso, vero? Comunque la strada per arrivare nel Paese della Terra è ancora lunga.. Siamo ancora a metà strada.. Ti va di far qualche partita a carte?-

    Oru, a quelle parole, sorrise ed accettò.

    Compere:
    - 4 Sigilli-Esplosivi: 200ryo
    - 1 Kunai: 20 ryo
    - 1 Shuriken: 15 ryo
    - 1 Shuriken Gigante: 60ryo
    - Tot: 295 ryo


    Edited by TonYnoT - 23/10/2014, 14:49
     
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