Fronte Tumultuoso

Missione Mista: [Iwa] Sraeps - [Kumo] TonYnoT

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sraeps
        Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    449
    Reputazione
    +89

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Kariya Ashura
    narrato
    parlato | *parlato sottovoce*
    pensato
    parlato altrui 1
    parlato altrui 2
    parlato altrui 3
    pensato (innata)

    I pensieri si agitavano vorticosamente nella mente di Kariya, il quale ripensava agli interrogatori attuati nella cittadina di Hatamatsu eseguiti con l'intento di scoprire se vi fossero delle problematiche nella zona portuale. La ricerca aveva dato i primi frutti, dato che uno shinobi gli aveva fornito alcune importanti informazioni. Non era a conoscenza del nome o della locazione del gruppo criminale, ma quantomeno aveva la certezza della sua esistenza e del loro giro di racket. Il sedicenne era deciso a destabilizzare il caos provocato da tali scorribande illegali ed a ripristinare la situazione. La guerra effettuata contro il paese degli uccelli aveva portato diversi grattacapi al villaggio della roccia e l'Ashura doveva assicurarsi che non ve ne fossero altri a gravare sulla Tsuchikage. Quei pensieri ossessionarono l'iwano fino a che non sopraggiunse la stanchezza e il sonno a cullarlo dolcemente fino all'indomani mattina. Al suo risveglio il giovane dalla folta chioma bronzea si avviò verso il bagno per lavarsi e prepararsi alla lunga giornata. Mentre si asciugava il viso con un panno guardò il suo riflesso nello specchio, fissandolo in modo deciso. In particolar modo si focalizzò sul suo sguardo, il quale lo invogliò a dare il massimo. Il possessore dell'arte eremitica, dopo essersi vestito, uscì dalla stanza dell'ostello per poi scendere attraverso le scale al piano terra. Lì si avviò verso la sala da pranzo dove si gustò una veloce colazione prima di rimettersi sulle tracce di quei criminali. Uscito dallo stabile camminò in direzione del porto, lasciandosi alle spalle la zona commerciale.

    Stavolta come hai intenzione di muoverti ? Io consiglierei di iniziare con i pescatori.

    Era proprio quello che avevo in mente. Acciufferò quei figli di p*****a e li sbatterò uno ad uno in carcere.

    Durante il breve discorso con la sua controparte malvagia contrasse i muscoli ai lati della faccia mentre stringeva i denti. Sul suo volto era ben visibile la sua rabbia e la sua determinazione nel voler concludere questa storia il più velocemente possibile. Per tale ragione aumentò il passo, fino a che non arrivò nel luogo dov'era diretto. I raggi solari facevano brillare l'immensa distesa d'acqua e il chunin rimase qualche attimo imbambolato a fissare tale panorama. In seguito distolse lo sguardo da quello spettacolo per poi avviarsi verso la banchina. Sfortunatamente la maggior parte dei pescatori era già al largo e per tale ragione l'aspirante jounin dovette ripiegare sui negozianti. Il ninja scrutò la zona circostante e notando alcuni scaricatori decise di avvicinarsi a loro sperando che potessero fornirgli ulteriori informazioni. Durante la chiacchierata cercò di avere un tono ed un'espressione serena sperando che tale atteggiamento invogliasse i due lavorati ad aprirsi più facilmente a lui.

    Salve signori, scusatemi per il disturbo ma vorrei chiedervi delle informazioni. Da qualche mese qui si aggirano alcuni criminali che chiedono il pizzo ai negozianti ed ai pescatori in cambio della loro protezione. Sto insomma parlando di racket...

    Le facce dei due uomini divennero cupe per qualche attimo, segno che conoscevano il gruppo di criminali e vi era persino la possibilità che avessero avuto dei contatti con loro. Uno dei due lavoratori istintivamente cercò di arretrare, sperando di non dare nell'occhio. Questo particolare fu notato dal ragazzo, il quale irrigidì i muscoli del suo viso ed aggrottò le ciglia cercando di far comprendere che con uno come lui non si scherza. Avanzò minacciosamente verso l'uomo, il quale sentiva la tensione derivata dall'intricata situazione e deglutì l'ammasso di saliva che aveva accumulato nella sua bocca.

    Non..so di cosa tu...

    Kariya non sopportava l'idea di essere preso per stupido e decise di passare subito alle maniere forti. Afferrò la maglia del malcapitato per poi spingerlo all'indietro. L'uomo, data la potenza della spinta, cadde rovinosamente al suolo mentre l'iwano si avvicinò a lui per poi poggiare il proprio piede sullo stomaco e fare una leggera pressione.

    NON HO INTENZIONE DI PERDERE TEMPO ! Dimmi cosa sai al riguardo ?

    L'altro lavoratore, vedendo il compagno in difficoltà, tentò di intimidire il ragazzo invogliandolo a lasciar stare il suo compaesano. Il sedicenne, con una torsione del collo, portò il volto in direzione dell'omaccione per poi guardarlo in malo modo.

    Ditemi quel che voglio sapere e non vi importunerò ulteriormente.

    Il colosso, notando che le sue parole non furono minimamente ascoltate dal giovane dalla folta chioma bronzea, decise di assaltarlo. Vedendo tale scena il chunin sbuffò per poi afferrarlo per la gola e sollevarlo alcuni centimetri da terra. La mancanza d'aria stava mandando nel panico lo scaricatore, che si dimenava come un forsennato, ma la presa dell'iwano non accennava ad allentarsi.

    LASCIALO STARE !

    Sai bene cosa devi fare allora !

    La situazione stava diventando problematica. Kariya doveva risolvere quell'interrogatorio nel più breve tempo possibile, dato che era sempre in un luogo pubblico. Per sua fortuna, a causa dell'orario, la banchina era sgombra e questo gli permetteva di poter agire in tale modo, anche se non poteva protrarre quell'atteggiamento a lungo per non rischiare di incappare in problematiche con la polizia. L'uomo sdraiato al suolo fissò con timore l'individuo che aveva poggiato la suola della scarpa sul suo addome e con voce tremante ribatte dicendo:

    Hai idea di cosa faranno a noi e alle nostre famiglie se vengono a sapere che abbiamo parlato ? Se vuoi pestarmi allora fallo, ma io non parlerò.

    Come negli interrogatori eseguiti il giorno prima, anche adesso la popolazione decise di essere omertosa e non divulgare informazioni riguardo questo gruppo criminale. L'Ashura era davvero irritato di questo atteggiamento e per qualche attimo volle massacrare con veemenza quell'uomo. Alcuni marchi di color scuro si stavano diramando sul suo volto, ma in qualche modo riuscì a reprimere la sua furia. Lo scaricatore, vedendo quella specie di tatuaggi sul volto e sul collo del giovane, iniziò a tremare dal terrore.

    Tu...cosa sei ?

    Il sedicenne si accasciò leggermente per poi afferrare la maglia ed alzare in modo brusco l'uomo e in seguito allentò la presa al collo dell'omaccione. Una volta che entrambi i lavoratori erano nuovamente in piedi l'iwano, con voce sinistra gli sussurrò:

    *E' meglio ne tu ne rimanda allo scuro, come deve essere per il resto della popolazione. Se verrò a sapere che avete parlato con qualcuno...

    Il possessore dell’arte eremitica, dopo quella breve frase, sfumò in un silenzio più eloquente di qualsiasi parola e lasciò la presa sui due per poi allontanarsi. I due lavoratori erano shockati per la situazione che avevano appena vissuto. In particolar modo il colosso portò le mani sul collo dolorante e respirò affannosamente fino a che non riuscì a colmare il vuoto d'aria creatosi nei suoi polmoni. L'alter ego dello shinobi non fu entusiasta della repentina rinuncia nell'interrogatorio e volle chiedere spiegazioni:

    Spiegami per quale diavolo di motivo hai deciso di andartene proprio adesso ? Aveva mollato, non hai visto come tremava dalla paura.

    Stavo rischiando troppo. Se la polizia o qualche altro organo delle forze dell'ordine mi avesse avvistato avrebbero rallentato la mia ricerca, se non addirittura causarmi rogne. Non posso permettermelo, dato che vi sono alcuni di loro che sono corrotti ed avvertirebbero tale organizzazione criminale. Devo agire adesso, prima che possano accorgersi che gli sono alle calcagna.

    Tsk, io avrei continuato.

    Lo shinobi, entrando in alcuni viuzze e vicoli secondari, si era lasciato alle spalle la zona portuale ed era ritornato in quella commerciale. Per sua fortuna non aveva nessuno a pedinarlo o che lo guardasse in malo modo ed ebbe il tempo di riflettere sul da farsi. Il ninja oramai aveva compreso che non vi era nulla da fare, dato che nessuno si sarebbe esposto per dare informazioni. Il terrore per quella banda criminale era tale da serrare le bocche di tutti, specialmente di chi subiva tali abusi. Non sarebbe riuscito a cavarne un ragno dal buco e per tale ragione decise di optare per una nuova locazione da scrutare. La sua decisione andò a ricadere su una zona limitrofa alla città di Hatamatsu, dove attualmente stava indagando per conto del villaggio della roccia. Il ragazzo, assicurandosi di non essere adocchiato da nessuno, salì sulla cima dell'edificio più alto che si trovava nei pressi della sua posizione e notò che nelle vicinanze vi era un bosco. L'iwano si focalizzò su quella lussureggiante vegetazione e speranzoso decise di esplorarla. Infondo il nascondiglio di quella losca gang non gli era notò e allo stesso tempo i popolani della cittadina portuale non volevano esporsi e dare informazioni per non essere presi di mira. Per tali ragioni il chunin balzò giu dall'edificio, atterrando in un vicoletto tetro e angusto in modo da non essere avvistato durante la discesa, per poi varcare il portone dell'entrata principale. Si lasciò quindi alle spalle Hatamatsu per avviarsi verso l'area boschiva, sperando di trovare lì qualche informazione che gli potesse essere utile.

    Spiegami cosa ti aspetti di trovare ? Oltre alla folta vegetazione e a qualche animale selvatico dubito ci possa essere qualcosa di interessante riguardo la nostra indagine.

    Oramai non ci rimane molto altro da poter fare. La popolazione rifiuta di collaborare, quindi a mali estremi estremi rimedi. Setacceremo la zona sperando di trovare qualcosa di utile. E' pur sempre un luogo isolato, magari è proprio nelle vicinanze che sono situati questi bastardi. Infondo tentar non nuoce.

    La controparte malvagia non fu d'accordo con il pensiero del sedicenne, ma comprendendo l'intricata situazione non volle ostacolarlo. Il ragazzo, con passo lento, si addentrò in quel tratto di vegetazione verdeggiante con le piante che ondeggiavano alla brezza e i nugoli di uccelli colorati che volteggiavano in alto. Quell'ambiente gli dava un senso di tranquillità e di serenità, stimolandolo quasi a poggiarsi sotto un albero e godersi quella visione cosi piacevole e quelle sonorità cosi soavi. L'aspirante jounin rimase qualche attimo imbambolato, appagando i propri sensi, per poi riprendere il tragitto. Il ninja percorse diversi chilometri, scrutando la zona circostante, ma non notò nulla che potesse essere rilevante. La sua coscienza oscura, vedendo l'infruttuosità della scelta di Kariya, iniziò a tartassarlo cercando di farlo tornare indietro. Il ragazzo non prestò minimamente ascolto alle parole del suo alter ego, dato che seppur le ricerche non procedevano quantomeno si stava rasserenando. L'Ashura udì lo scorrere dell'acqua, luminosa al sole opaco, nella quale il chunin si stava rispecchiando e tramite cui si dissetava. Durante tale azione qualcosa destò la sua attenzione. Una figura sconosciuta si stava muovendo nella boscaglia, allertando l'iwano che si riparò dietro un albero nelle vicinanze per evitare di essere avvistato. Il giovane, notando quell'individuo, cercò di scrutarlo per capire quali potessero essere le motivazioni per cui si trovava in quel luogo. Il sedicenne scostò leggermente il capo, in modo da permettergli la visuale, ed utilizzò il suo binocolo oculare per osservare la figura misteriosa. Era un uomo sulla quarantina con una capigliatura nera che gli arrivava sino alla base del collo. Il suo volto era contrassegnato da una cicatrice che partiva dalla guancia sinistra e si concludeva all'altra guancia, sfregiando cosi anche il naso dell'individuo. L'aspirante jounin fu incuriosito da quella figura, in particolare per come si fosse procurato quello squarcio sulla faccia. L'uomo agiva con fare sospetto dato che si muoveva in modo frettoloso e scrutava frequentemente la zona circostante, temendo probabilmente di essere inseguito.

    Foto del tizio
    tumblr_mymm335C291s78xpuo1_500


    Quel tipo si comporta sul serio in modo strano. Sarà il caso di dare un occhiata, non si sa mai che sia collegato o che faccia persino parte di quella feccia a cui stiamo dando la caccia. Pediniamolo e vediamo cosa succede.

    Lo shinobi, essendo d'accordo con la sua coscienza oscura, decise di seguire il losco individuo nella boscaglia. Il ragazzo cercava di rimanere ad una distanza di sicurezza di almeno una ventina di metri, dato che non voleva rischiare di essere adocchiato. La riuscita della sua missione poteva dipendere dalla sua furtività e per tale ragione non poteva fallire. L'Ashura cercava di rimanere sempre celato ala vista dell'uomo e rimaneva occultato dietro degli alberi o nei cespugli, passando da un nascondiglio all'altro per celare la sua presenza. L'uomo costantemente, dopo aver effettuato un dato numero di metri, si fermava di scatto e guardava intorno e alle sue spalle. Talvolta, a causa di tali atteggiamenti, l'iwano credette quasi di essere stato avvistato. Per sua fortuna il tizio non aveva la benchè minima idea di essere pedinato, anche se lo temeva. I due si muovevano in questo habitat verdeggiante, uno essendo quasi l'ombra dell'altro. Kariya stava quasi per perdere la pazienza, dato che oramai era una mezz'oretta che lo seguiva in quella dannata boscaglia e gli sembrava quasi come se il suo "obiettivo" non avesse meta. L'uomo stava percorrendo un sentiero, il quale lo fece sbucare in una spiaggetta. Il giovane, dato che non vi erano ripari dove nascondersi, decise di rimanere a distanza senza però perdere le sue tracce. Il ninja continuava a scrutare il "potenziale" malvivente, che improvvisamente bloccò la sua camminata e si voltò con un espressione nervosa. L'Ashura si accasciò dietro un cespuglio, evitando così di essere notato, mentre il tizio tornava sui suoi passi discutendo tra sè e sè.

    Che idiota che sono... Dovevo prendere una sola cosa e sono riuscito a dimenticarla... Se torno indietro senza i soldi di ieri il capo mi disintegra..

    Kariya non potè far a meno di origliare le sue parole e fu soddisfatto nel comprendere che lui era uno dei membri di quella banda di criminali. Un sorriso spuntò sul voltò dell'Ashura, il quale sapeva adesso come agire.

    Bene ! Saltagli addosso e pestalo a sangue fino a che non ci avrà rivelato quello che vogliamo sapere su quei delinquenti.

    Lo farei molto volentieri, ma dobbiamo agire d'astuzia. Non sono sicuro che persino se lo pestiamo quell'uomo ci direbbe la verità, senza contare che noi non potremmo nemmeno intuire se ci menta o meno dato che non abbiamo quasi nessuna informazione su di loro. Piuttosto che massacrarlo prendiamoci il tempo per analizzare la situazione ed agire in modo da avere un vantaggio tattico. Adesso lui tornerà probabilmente alla sua abitazione a prendere quei soldi. Questo ci dà un po di tempo, prima che lui sia di nuovo qui. Se hai ben notato si stava dirigendo verso la spiaggia ed immagino che non fosse un caso.

    Tsk, d'accordo vediamo se questa tua teoria ci porterà da qualche parte. Sperando di non perdere di vista quell'individuo.

    Il ninja, dopo il breve battibecco con la sua controparte malvagia, attese che l'uomo si allontanasse dalla zona per poi dirigersi verso la spiaggia. Il ragazzo, arrivato lì osservo il paesaggio circostante in cerca del possibile rifugio della banda criminale. Nella zona non vi era anima viva. La sabbia, dalla colorazione chiara e contrassegnata da alcune pietre sparse qua e là, dominata sul panorama posto dinanzi agli occhi del giovane. L'unico oggetto di rilievo nel territorio era un imbarcazione, ormeggiata con una fune ad una roccia, che era l'unica presente sull'intera spiaggia. Il ragazzo, adocchiando il mezzo di trasporto marittimo, salì con un balzo su di esso per scrutarlo con maggiore attenzione. La barca aveva una colorazione prettamente azzurra, larga all'incirca una decina di metri e provvista di remi ed alcuni scomparti. Proprio questi ultimi fecero riflettere lo shinobi, come del resto la presenza dell'imbarcazione nella zona.

    Mmm...dubito sia una zona di pesca o comunque sia frequentata da turisti per godersi il mare. Non vi è la minima traccia di presenza umana qui, apparte per questa barca. Probabilmente il nascondiglio di questa cospirazione criminale non è situato sulla terraferma. Deve essere un posto dove si può arrivare unicamente con la barca, ad esempio un anfratto costiero oppure un isoletta nelle vicinanze. Nella boscaglia ho modo di seguirlo senza preoccupazioni ma lo stesso non avviene in acqua. Lì non ho ripari. Non posso camminare sull'acqua, altrimenti sarei notato in un batter d'occhio, e allo stesso tempo non conviene nemmeno che io provi a seguirlo in apnea. Devo escogitare qualcosa di ingegnoso per ridurre al minimo il rischio di essere scoperto. Se magari...

    Poggiando le mani sugli scomparti tentò di sollevarli e notando che vi era uno spazio vuoto al suo interno lo shinobi ebbe la brillante idea di nascondersi al suo interno e rimettere al suo posto la tavola di legno in modo da non far accorgere a quell'uomo che vi era un intruso a bordo. Il tempo passava, ma del tizio nessuna traccia. L'Ashura stava iniziando a spazientirsi e la sua coscienza oscura non gli dava man forte nel reggere lo stress dell'attesa. Il ninja avrebbe voluto stiracchiarsi e dimenarsi, dato che la posizione che aveva assunto in quell'antro angusto non era per nulla comoda, ma non poteva rischiare che la sua copertura saltasse. Per tale ragione tentò di distrarsi, non focalizzandosi su quel malessere, interloquendo con il suo alter ego. Improvvisamente il silenzio fu interrotto da un verso simile ad un lamento e dallo sballottamento della barca. Le assi di legno iniziarono a scricchiolare e si potevano udire dei passi che facevano vibrare lo scafo dell'imbarcazione. Il giovane dette una testata su una superficie lignea, ma rimase in silenzio imprecando con rabbia e vigore nella sua mente mentre si toccava la parte colpita. Un tonfo si udì nella parte anteriore dello scafo, il quale fece quasi sobbalzare lo shinobi. Quest'ultimo ipotizzò fosse la fune con cui era precedentemente ormeggiato l'imbarcazione ma non ne aveva la certezza, non che fosse rilevante al momento. Dopo un paio di minuti circa Kariya udì, a ritmo costante, lo scrosciare dell'acqua. Tale suono, in concomitanza con il leggero sballottamento della barca gli fece comprendere che oramai erano in viaggio. Rimanere in quell'oscuro antro ebbe uno strano effetto sul giovane, che riusciva a percepire con maggiore attenzione l'infrangersi delle onde sullo scafo, le vogate del tizio ed i suoi lamenti per la fatica, lo scuotersi del mezzo di trasporto marittimo e il verso dei gabbiani, che probabilmente sorvolavano le acqua in cerca della loro cena. Il tragitto sembrava non concludersi mai e questo "lacerava" l'animo dello shinobi, che iniziava davvero ad essere stufo di quella situazione. L'unica motivazione che gli dava la forza e la caparbietà di sopportare tale stress fu una fantasia, l'assaporare il momento in cui sarebbe arrivato nel nascondiglio di quei lestofanti ed avrebbe iniziato a dargliele di santa ragione fino a che nessuno di loro sarebbe rimasto in piedi. Sfortunatamente quel momento non era ancora arrivato, ma ad ogni colpo di remo del tizio la sua meta divenire sempre più vicina. Ad ogni remata la sua brama di sangue aumentava, nell'attesa di sistemare questa storia una volta per tutte.
     
    Top
    .
19 replies since 19/10/2014, 15:03   585 views
  Share  
.
Top