Missione Suna: La Nobil Donna

utenti: Microzoopsia - Gorlenah

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    Consumai un pasto frugale in camera, limitandomi a qualche barretta energetica, per essere subito pronto ad iniziare il giro di ronda di cui avremmo dovuto occuparci io e Gorlenah di lì a poco.

    Questo posto non è sicuro, durante la notte è imprescindibile andare in ricognizione lungo tutto il perimetro. Non possiamo contare sulle altre guardi quindi tutta la responsabilità graverà sulle nostre spalle. Giri rapidi intorno alla casa senza stazionare a lungo in un unico punto e variando continuamente i nostri percorsi e la velocità degli stessi, in modo tale che nessuno possa prevedere i nostri spostamenti ed agire di conseguenza.

    Un rumore inaspettato. Cercai con gli occhi il mio portaoggetti per poi rendermi conto che era semplicemente qualcuno che bussava alla nostra porta.
    Andai ad aprire e di fronte a me si stagliò la figura del solito vecchio con il copri fronte cornuto che, reggendo una tazza di tè, sembrava intenzionato ad interloquire con noi due.

    Scusate l’ora…sono venuto qui per spiegarvi alcune cose…oggi per la fretta non c’è stato tempo e modo…

    Lasciai che entrasse e dopo essermi chiuso la porta alle spalle iniziai a massaggiarmi il mento, attendendo che l’uomo parlasse.

    La persona che state proteggendo è una figura importante nel nostro paese…è un nobile di alto rango di una famiglia molto rispettata…è questo il motivo di tutta questa segretezza…

    Oh perfetto… ora che so che questa persona è appetibile per dei rapitori sono sicuramente più tranquillo! Non sapevo se considerare difficile o no questa missione ma adesso direi che i dubbi iniziali sono stati fugati…

    L’uomo accostò di nuovo la tazza alle labbra e prese una lunga sorsata dopodichè abbassò di nuovo il contenitore e riprese il suo discorso.

    Siamo stati presi di mira molte volte…e i nemici sono sempre più forti e numerosi…per questo dobbiamo tornare nel nostro paese al più presto…solo li saremo al sicuro…

    Ecco appunto… Ma ormai ci siamo, tanto vale arrivare alla fine, purchè si faccia alla svelta!

    Sono più sereno sapendo che ci siete voi…ora tolgo il disturbo…buona notte…


    L’uomo lasciò la nostra stanza e subito, galvanizzato dalle sue parole e messo in allerta dai rischi di cui ci aveva appena parlato, decisi di iniziare subito con le ricognizioni.
    Mi sarei incaricato io del primo turno di guardia, qualsiasi fosse stata la reazione del mio compagno; glielo comunicai per puro spirito di informazione e scesi subito al piano terra, intenzionato a dare un’occhiata all’edificio prima di recarmi all’esterno per dare inizio alla ronda.
    L’orologio era prossimo a segnare le 23 quando varcai l’uscio e sbucai all’esterno, lasciandomi solleticare la pelle dall’aria frizzante della notte.

    Bene! Iniziamo a perlustrare la zona.

    Yawn… Odio le ronde notturne ma nonostante ciò è la seconda missione consecutiva in cui ci tocca eseguirne una. Io me ne torno a dormire, se c’è qualche combattimento svegliami e soprattutto ricordati che stavolta è il mio turno.

    Proprio adesso che i suoi discorsi mi sarebbero serviti per rimanere sveglio e non annoiarmi, lui se ne va a dormire… Inutile scarafaggio!

    Farò finta di non aver sentito. Umano!

    Iniziai a camminare a passi misurati seguendo una circonferenza approssimativa che circondasse l’intero stabile; il primo giro fu lento e meticoloso e mi sarebbe stato utile per localizzare i punti più pericolosi e memorizzarli.
    Una serie di rocce sporgenti poteva fungere da nascondiglio per qualche aggressore, così come la porzione di terreno su cui la casa gettava ombra coprendo la luce della luna, poteva essere la zona adatta da cui iniziare un’incursione.

    Dovrò tenere a mente questi due punti e perlustrarli con maggiore accuratezza! Lì ce n’è un altro… questo piccolo appezzamento di terra coperto di erbetta, al contrario del resto del terreno ghiaioso, potrebbe attutire il suono dei passi di qualcuno in avvicinamento.

    Proseguii la ronda notando una leggera tensione nell’aria, forse perché ero stato destabilizzato dall’aver acquisito consapevolezza del fatto che quello non era affatto un luogo facile da difendere.
    Ogni rumore che poco prima mi appariva come normale e che catalogavo come insignificante, ora mi sembrava inusuale e lo associavo automaticamente ad un pericolo: il leggero sibilo del vento ora mi pareva un kunai diretto in mezzo alle mie scapole, il cicalio di alcuni insetti notturni mi sembrava invece il rumore di passi felpati sulla ghiaia.
    Mi sembrava di scorgere un nemico in ogni ombra in movimento proiettata dai rami mossi dal vento, in ogni nuvola di polvere sollevata dalla brezza; ogni odore, ogni rumore, erano divenuti motivo di tensione e preoccupazione.

    Che cavolo mi succede… devo tranquillizzarmi! Sono più che preparato per fronteggiare un attacco purchè io riesca a mantenere la calma. Se mi faccio saltare i nervi prima ancora di incappare in un nemico non avrò chance qualora davvero appaia qualche malintenzionato!

    Respirai a fondo ripetutamente, cercando di recuperare la tranquillità e di scacciare le paranoie e i timori che aleggiavano su di me; interruppi per qualche istante la mia incessante passeggiata di ricognizione e mi godetti per un momento l’odore di pane fragrante proveniente dalle cucine della locanda. Osservai la luna, luminosa nel cielo nero e punteggiato di stelle; mi rilassai ascoltando il rumore cadenzato del mio respiro che si faceva man mano meno affannoso mentre il cuore riacquistava un battito accettabile.

    Coraggio… ancora poche ore e potrò farmi dare il cambio! Anche perchè questo piede inizia a darmi un po’ di fastidio… Mi servirà da monito per il futuro però!

    Il resto della ronda proseguì senza intoppi e finalmente, a metà della notte, tornai verso la locanda intenzionato a disinfettare di nuovo la ferita al piede e a stendermi quindi sul letto nel tentativo di prendere sonno per qualche ora in attesa di rimetterci in marcia la mattina seguente.
    Non appena entrai in camera chiamai Gorlenah.

    E’ il tuo turno! Io me ne vado a letto, spero non succeda niente di anomalo mentre sto dormendo!

    Non appena il ragazzo fu uscito, poggiai la testa sul guanciale e provai a chiudere gli occhi.

    Finalmente la ronda è finita!
    Ma certo… Ora che voglio dormire tu torni! Comodo!

    Dai prendi uno di quei tuoi dannati libri e mettiti a leggere…

    Non se ne parla! Ho bisogno di sonno e forze fresche per domattina… ci toccherà un’altra bella scarpinata!

    Ma se succedesse qualcosa potresti intervenire subito! Ho voglia di trucidare qualcuno.

    Ma spero proprio che non succeda nulla invece! Non ho alcuna intenzione di arrabattarmi più del necessario per questa missione… il combattimento di oggi è stato più che sufficiente per me.
    E poi c’è Gorlenah ad occuparsi di tutto adesso!


    Quell’inetto? Ahahahah ma non farmi ridere!

    Che ti piaccia o no le cose stanno così! Quindi ora lasciami dormire…

    Sei noioso Kaos…

    Trascorsi una notte agitata, e riuscii a dormire solo poche ore prima che il sole sorgesse e che un rumore inatteso mi costringesse a ridestarmi di colpo.
    Aprii gli occhi e li strofinai, notando immediatamente che Gorlenah era lì, forse tornato da poco dalla sua ronda.

    Che cos’era quello? Sembrava un suono di vetri infranti… Andiamo a controllare!

    Seguito dal mio compagno di team scendemmo al pianterreno e subito ci precipitammo all’esterno, sul lato sud della locanda dal quale sembrava fosse provenuto il rumore.

    Che diavolo…

    Come avevo ipotizzato, una finestra era stata rotta e delle tracce ben nitide si dirigevano lontano, segno innegabile che il peggio era appena accaduto.

    Cos’è successo? Sembrerebbero i segni inequivocabili di un’incursione…

    So-sono entrati in…in un attimo…erano…in…du…due…insegui-teli…vi…prego…

    La voce del vecchio, accorata e debole, ci giunse dall’interno della stanza con la finestra spaccata e in un attimo decidemmo il da farsi.

    Dobbiamo seguire quelle tracce, presto!

    Osservai Gorlenah, attendendo un suo cenno d’assenso, dopodichè mi misi in marcia, correndo di gran carriera nella direzione indicataci dalle impronte.
     
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