Missione Konoha: Conflitti fra Clan

† Insane † e Bouranchi

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  1. Bouranchi
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    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Kazuo Nakamura
    Parlato Mizumo Takeda
    Parlato Akira Sarutobi
    Parlato Kaminari no Uta

    Lo sapevo che avrei dovuto prendere con me gli occhiali da Sole!
    Pensò sconsolato Masutā.
    Era uscito di casa per far compere e il cielo nuvoloso del primo mattino l'aveva tratto in inganno; le nuvole s'erano diradate, sospinte da un forte vento, ed il Sole ora dominava la scena incontrastato.
    Un piacevole e mite venticello scompigliava i suoi capelli, spettinandoli ancor più di quanto già non fossero.
    Tutto sommato si sta bene, non posso lamentarmi!
    Con la borsa della spesa in mano si recò a passo svelto verso la periferia del villaggio, ove era situata la sua abitazione; dopo pochi minuti ci giunse e una volta aperto il cancelletto si diresse verso la porta d'entrata. Prima ancora di potervi mettere piede, questa si aprì di scatto colpendolo e mandandolo quasi per terra.
    Che diavolo!
    Disse seccato e sorpreso.
    Sua sorella Uta era appena comparsa ed un largo sorriso si estendeva sul suo volto.
    Fratellino! Proprio te stavo cercando!
    A qual proposito?
    Chiese Masutā sospettoso.
    Non essere così diffidente! Il fatto è che è appena arrivata una lettera per te, da parte dell'Hokage.
    Dici davvero?
    La notizia lo colse di sorpresa: era da molto che non veniva convocato dal supremo pezzo grosso del villaggio e da quando c'era stato l'avvicendamento al vertice, non ha aveva ancora avuto modo di poter conoscere il nuovo Hokage.
    Diede un'occhiata alla lettera leggendo quanto vi fosse scritto ed effettivamente era stato convocato seduta stante.
    Forse si tratta di una missione! E' passato molto tempo dall'ultima volta, devo ammetterlo...chissà se farò squadra ancora con il capitano Nimura e Ryōshu.
    In questo caso, ritengo non sia saggio far attendere oltre il nostro capo villaggio. Affido a te la spesa, Uta e mi raccomando: Megumare e papà non devono per nessuna ragione avvicinarvisi, altrimenti sarebbero capaci di prosciugare tutto quanto in pochissimo tempo.
    Lei sorrise raggiante e senza perdere tempo afferrò il sacco dalle braccia del fratello.
    Non temere, lo proteggerò fino alla morte.
    Ci conto!
    Diede le spalle alla sorella, dopodiché si diresse di gran carriera verso la magione. Il villaggio era stranamente “stretto”; molte persone si erano riversate nelle strade ed in certi punti dovette fare attenzione per non andare a sbattere contro qualche vecchietta traballante.
    Dopo qualche minuto giunse finalmente a destinazione e tenendo il passo si diresse nell'ufficio dell'Hokage.
    Ho sentito dire sia un tipo un po' strano...sono curioso!
    Una volta arrivato davanti alla porta dell'ufficio, senza nemmeno bussare mosso così tanto dalla curiosità, entrò nella stanza; la prima impressione che ebbe Masutā in merito all'uomo, è che fosse davvero molto giovane. Non dimostrava più di venticinque anni e ciò era molto strano; raramente ninja così giovani erano divenuti Hokage.
    Beh, questo è presto spiegato...maledizione!
    La capacità di Masutā di avvertire la potenza del chakra di chi gli stava difronte era entrata di nuovo in azione e senza dubbio giunse alla conclusione di trovarsi dinanzi ad un ninja terribilmente forte. Piego leggermente il capo in segno di saluto.
    Akira Sarutobi...tu rientri sicuramente nella classifica dei cinque ninja più forti che abbia mai avuto il piacere d'incontrare!
    Lo sguardo vuoto dell'Hokage lo perforava da parte a parte, come se lo stesse soppesando; in passato era appartenuto probabilmente al corpo anbu, in quanto sotto la lunga giacca nera indossava le vestigia della squadra assassina. Inoltre il suo volto, sopratutto i capelli, gli ricordavano qualcuno, o per meglio dire un dipinto che in passato aveva visto quando da piccolo si era recato con il padre nell'antico quartiere del clan Uchiha.
    Che abbia dei legami anche con loro?
    La sua attenzione venne però catturata da una presenza che fino a quel momento era passata a lui inosservata e girando il collo verso destra incontro lo sguardo sorpreso di un ragazzo vestito da artista marziale.
    Kazuo-kun!
    Rivolse un sorriso nella direzione di Kazuo e quest'ultimo, per tutta risposta, levò gli occhi al cielo.
    Sempre il solito! Se anche lui è qui, ad ogni modo, forse avrò il piacere di fare squadra con lui.
    L'Hokage prese infine la parola, spezzando il silenzio che si era andato via via a crearsi.
    Buongiorno ragazzi: il Clan Takeda del paese dell'acqua ha richiesto l'aiuto di Konoha per recuperare un antico cimelio rubato pochi giorni fa.
    Un semplice furto? Beh, d'altronde è da un po' che non entro in azione, non potevo di certo aspettarmi qualcosa di più gravoso.
    Dovrebbe essere un lavoro semplice per due genin.
    Proseguì imperterrito il Kage.
    Queste potrebbero venir interpretate come le ultime famose parole.
    Pensò ironicamente Masutā.
    Kazuo fece una smorfia a quelle parole e il genin capì che più o meno avevano pensato la stessa cosa.
    Non siamo poi così diversi, eh Kazuo-kun?
    Pensò, ridendo sotto i baffi.
    L'Hokage consegnò loro una mappa arrotolata a mo' di pergamena ed una sacca nella quale vi erano dei soldi.
    Acquisti non ne devo fare...però mi seccherebbe interrompere il boss ora; diciamo che glieli renderò più in là!
    Dovrete incontrarvi con Mizumo Takeda, il figlio del capo clan fra un giorno, alle 12.00. Il luogo dell'incontro sarà il Ponte Naruto, nella sponda della nostra nazione.
    Il ponte Naruto? Mi hanno già raccontato qualche storia al riguardo...
    Una volta che si furono congedati dal capo villaggio, si recarono all'esterno della magione e lì intavolarono una breve conversazione.
    Masutā...ci rincontriamo...
    Si vede fosse destino, Kazuo-san.
    Tipico di voi deboli credere in qualcosa di tanto assurdo come il destino!
    Vero, da un certo punto di vista è assurdo come concetto ma diverse esperienze nella mia breve vita mi hanno portato a crederci.
    Ed io, per lo stesso motivo, non ci credo. Se davvero credessi al destino, smetterei di allenarmi e la mia intera vita perderebbe senso.
    E' bello avere a che fare con qualcuno che la pensa diversamente!
    Frase mai proferita da nessuno nella storia, Kaminari. Che cosa ci sarebbe di così tanto bello?
    Il fatto che io agisca in un modo e tu in un altro ci completa, non trovi?
    Intendi forse dire che gli opposti s'attraggono?
    Diciamo pure di sì.
    Lui si limitò a rivolgergli un mezzo sorriso.
    Parlare con te non è poi così tanto noioso, te lo concedo. Se vuoi scusarmi, comunque, prima di partire dovrei fare un'altra tappa.
    Va pure, io ti aspetterò alle porte del villaggio.
    Mentre Kazuo si allontanava, Masutā si diresse verso le porte del villaggio dove avrebbe aspettato il compagno; quest'ultimo non si fece attendere molto e dopo una mezz'oretta era pronto per la partenza. Non appena gli fu vicino gli mostrò i pollici rivolti verso l'alto.
    Let's go!
    Disse, aggiungendo una risata gutturale che rese il tutto abbastanza inquietante.
    Erano le prime ore pomeridiane quando si misero in viaggio e dopo qualche minuto di cammino Kazuo si lanciò in un discorso sul luogo dove si stavano dirigendo.
    Hey, lo sapevi che riguardo al ponte Naruto corre una vecchia nonché famosa storia? Si dice che lì un grande shinobi della Foglia abbia sconfitto quello che veniva chiamato "Il Demone della Nebbia di Sangue", un pericolosissimo ninja di Kiri, e per questo motivo il ponte sia stato intitolato a lui…
    Mi è stato raccontato qualcosa in merito, anche se non così dettagliatamente. Se non sbaglio quello stesso Naruto è stato poi Hokage di Konoha.
    Già...nonostante vi fossero candidati ben più meritevoli!
    Ad esempio?
    Beh... una volta ho letto un libro che riguardava le tecniche più pericolose al mondo e... vennero citate le "otto porte"; non so se tu sappia già cosa siano, in ogni caso non sto qui a spiegartelo, ti basta sapere che l'ultima "porta" toglie la vita all'utilizzatore, eppure c'è stato uno shinobi in grado di sopravvivere all'apertura di questo cancello proibito, per così dire... Se non mi sbaglio questo ninja ha vissuto nello stesso periodo di quel Naruto. Mi pare che nel libro ci si riferiva a lui come... "La bestia verde di Konoha" o qualcosa del genere!
    Disquisirono ancora per qualche minuto sui tempi che furono e nel mentre andavano sempre di più ad inoltrarsi nelle foreste limitrofe al villaggio; per mezza giornata o quasi proseguirono in mezzo a fitti boschi dove la luce del Sole a stento riusciva a penetrare. Il continuo brusio dei volatili abitanti degli alberi li accompagnò per tutto il tempo, mantenendo i loro nervi tesi per captare rumori che si distaccassero da quel canto tanto melodioso quanto monotono. Infine giunsero in una radura e da quella riuscirono a scorgere la loro meta che però rimaneva ancora lontana almeno un'altra mezza giornata di cammino continuo. Il buio incominciava la sua lenta ed inesorabile discesa e senza pensarci troppo i due decisero d'accamparsi in quel luogo.
    Kaminari, il sole sta tramontando. Propongo di accamparci qui.
    Ottima idea, Kazuo-san.
    Sistemarono il tutto per la notte, accendendo un fuoco per tenere lontane le fiere; si misero d'accordo per i turni di guardia, dopodiché si prepararono una cena frugale.
    La notte proseguì senza intoppi e l'indomani mattina si rimisero in marcia con piglio volitivo. Nelle prime ore del pomeriggio arrivarono a destinazione e dinanzi a loro videro ergersi il grande ponte Naruto.
    E' davvero una costruzione mirabile! Complimenti all'ingegnere.
    Si avvicinarono ulteriormente al ponte e trovarono ad attenderli un ragazzo dai capelli bianchi che coprivano il suo occhio sinistro; quello destro presentava una colorazione rossa e li fissava con la pupilla immobile.
    Bello sguardo.
    indossava una maglia bianca a mezze maniche, dei pantaloni neri tenuti legati da un'appariscente cintura color mattone; gli avambracci erano invece coperti da due grandi fasce bianche a forma di triangoli neri.
    Finalmente siete arrivati. Il mio nome è Mizumo.
    Si presentò il ragazzo-ciclope.
    Piacere, io sono Kazuo, autoproclamato genin più affidabile di Konoha.
    Rispose il poco modesto compagno di Masutā; quest'ultimo trattenne a stento una risata ed a sua volta si presentò.
    Io invece sono Kaminari no Masutā, molto piacere.
    Una volta che si furono tutti e tre presentati, incominciarono ad attraversare il ponte a piedi.
    Tre giorni fa dalla residenza di famiglia è stata rubata la lancia Ama-no-Uzume, la sacra arma che custodiamo di generazione in generazione. Sospettiamo che l'abbiano rubata i membri del Clan Shimazu.
    Incominciò a raccontare il ragazzo di nome Mizumo.
    Una sacra arma...non un semplice furtarello dunque!
    Tuttavia non possiamo investigare direttamente o rischieremmo di creare una guerra fra famiglie. Per questo motivo abbiamo chiesto un aiuto esterno…
    Proseguì lui con tono serio.
    Mh...capisco ma...
    Incominciò a dire Kazuo, con in volto un'espressione incredula. Il genin guardò in avanti e credette di essere riuscito a comprendere l'espressione attonita del compagno.
    Eh già, Kazuo-kun; questo ponte sembra non finire più!
    Impiegarono un quarto d'ora buono per arrivare dal lato opposto del ponte ed una volta lì giunti, il confine con il paese del fuoco era stata oltrepassato.
    Mizumo li condusse verso il suo villaggio e dopo qualche minuti vi giunsero; le case presentavano dimensioni ridotte ed erano fatto totalmente in legno. I tetti spioventi trasmettevano una sensazione strana che Masutā non seppe come classificare.
    Il villaggio era diviso in due da un corso d'acqua artificiale; quest'ultimo scorreva placido sotto di loro mentre i tre lo aggiravano usando piccoli ponti costruiti apposta.
    Dunque è così che si presenta il paese dell'acqua...non posso ritenermi stupito, suppongo!
    Camminarono ancora per qualche minuto, quando Masutā decise di iniziare a chiedere qualcosa riguardo ciò che in un futuro prossimo si sarebbero potuti trovare ad affrontare.
    Ohi, Mizumo-kun! Potresti raccontarci che rapporto esiste tutt'oggi tra il clan Takeda ed il clan Shimazu?


    Ho postato un po' più tardi della proroga...spero non sia un problema e mi scuso per i disagi; tra scuola e vita in generale in questo periodo non riesco ad uscirne fuori :smoke:
     
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26 replies since 17/11/2014, 16:05   515 views
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