Missione Konoha: Conflitti fra Clan

† Insane † e Bouranchi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. AccountInutilizzato
        +2   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    323
    Reputazione
    0

    Status
    Anonymous




    CITAZIONE
    Pensato
    Parlato
    Mizumo
    Kanzaki Takeda
    Karashi Shimazu
    Masuta


    Mentre raggiungevamo il villaggio di Mizumo, il mio compagno chiese che rapporto ci fosse tra i clan Takeda e Shimazu.

    Il nostro villaggio è stato fondato secoli fa dopo l'unione di tre clan: il clan Takeda, il clan Shimazu e il clan Shingen. L'unica fonte di economia nel nostro paese è sempre stata la pesca e a causa di conflitti di interessi vent'anni fa è scoppiata una lite tra il capo del clan Shimazu e quello del clan Shingen finendo poi in una guerra civile. Il mio clan è restato in disparte fino a che la famiglia Shingen non è stata completamente annientata. Nonostante la mia famiglia abbia una grande potenza bellica, temiamo una nuova guerra con il clan Shimazu.. quindi cerchiamo di evitare ogni contatto con loro.. ecco: siamo arrivati al Villaggio Tashishi. Rispose Mizumo, indicando un punto imprecisato davanti a sé.

    Ci guidò per le stradine del villaggio fino a raggiungere un’imponente e stabile abitazione.

    Nonostante sembri abbastanza vecchia è ancora tirata a lustro, probabilmente sarà un edificio storico o la casa di qualche riccone.

    Questa è la residenza della mia famiglia. Io, mia madre e mio padre, il capoclan, viviamo qui.Rivelò il ragazzo.

    Più o meno c’ho azzeccato, ma… tutto questo spazio solo per tre persone? Per essere a rischio di una guerra civile sembrano passarsela abbastanza bene.

    Entrammo aprendo i possenti portoni ritrovandoci in una grossa stanza tinteggiata d’ocra, sui muri erano appesi una moltitudine di quadri mentre il pavimento, talmente pulito che potevamo specchiarci, era costituito da eleganti tasselli quadrati di marmo bianco, sui lati di destra e di sinistra sorgevano due rampe di scale, dalle quali scese un uomo piuttosto avanti con l’età. Era appoggiato con una mano sul corrimano, mentre con l’altra teneva ben salda quella che appariva come una mappa.

    Voi sareste i ninja inviati da Konoha, eh? Chiese mentre scendeva i gradini.

    Il volto era coperto da un’abbondante barba e baffi bianchi, il capo parzialmente stempiato sulla fronte possedeva anch’esso candidi capelli completati dalle folte sopracciglia anche loro segnate dall’età. Gli occhi verdi trasmettevano un’aria incupita all’uomo.

    Esattamente. Risposi chinando il busto.

    Io sono Kanzaki, capo del clan Takeda. Passando subito ai fatti: questa è la mappa del quartiere degli Shimazu. Disse mettendola in mostra. Voi dovrete controllare la zona est, dove depositano le proprie armi. La lancia Ama-no-Uzume era l'arma del mio trisavolo, Muguji Takeda, nonché uno dei tre fondatori di questo villaggio. Perdere in simile oggetto significherebbe cadere nel disonore più totale.

    Mi porse la mappa e mi accinsi ad afferrarla quando percepii l’eco di pesanti passi provenire da fuori, un istante dopo i portoni si spalancarono con un profondo stridio che riecheggiò per la sala. Rapido mi volsi e vidi un vecchio uomo a capo di due guardie. Aveva gli occhi colmi di rabbia ed un’espressione agghiacciante. Istintivamente piegai le gambe in modo impercettibile.

    Tu! Farabutto! Disse indicando con prepotenza il capoclan Takeda e rivolgendogli uno sguardo omicida.

    Ma che diavolo…?!

    Karashi? Come hai osato entrare in questo modo a casa mia? Ribatté Kanzaki urlando.

    Guardai preoccupato Masuta, come se in lui si celasse la soluzione al problema, ma fece spallucce scuotendo la testa.
    Mizumo ci raggiunse e ci allontanammo di diversi passi dai due litiganti.

    Mizumo, si può sapere chi è quel tizio? E cosa vuole da voi!?

    Lui è Karashi Shimazu, il capo del clan nemico. Non so perchè sia venuto qui…

    Clan nemico? Strano… non mi era parso di capire che fossero nemici… Guardai Masuta cercando di trasmettergli i miei dubbi.

    Nel frattempo si sentivano ancora quei due darsi addosso l’un l’altro. Urlavano talmente forte che il rimbombare delle loro voci mi dilaniava i timpani.

    Non fare il finto tonto.. So che il tuo clan ha rubato la spada Nihonto. Cosa intendi fare con un simile furto? Lo incalzò con tono accusatorio.

    Cosa? Io un ladro? Piuttosto so che tu hai rubato la sacra lancia del mio clan!

    La faccenda si complica, un doppio furto!

    I due continuarono imperterriti per qualche altro minuto, finché Karashi non decise di andarsene.

    Tre giorni! Hai tre giorni di tempo per ridarmi la spada Nihonto. Altrimenti preparati per una nuova guerra civile. Disse infine mentre se ne stava andando, senza voltarsi.

    Involontariamente il mio sguardo andò a posarsi su una di quelle guardie che stavano dietro a Karashi. Indossava un’armatura piuttosto leggera dal color blu scuro, sotto di essa portava una calzamaglia nera, in testa calzava un elmo, anch’esso blu, con delle piccola corna. Ai fianchi teneva riposta una wakizashi.
    Poi guardai Kanzaki… mi sembrò risentire parecchio di quelle parole, probabilmente avrebbe preferito non doverle udire. Sta di fatto che dopo si rivolse a noi con tono ancor più preoccupato, quasi accomodante.

    Qualcosa… qualcosa non quadra… o Karashi sta bluffando ed è solo un pretesto per attaccarci o c'è qualcuno dietro tutto questo che vuole farci annientare a vicenda.. Se è così allora dovete ritrovare sia la lancia che la spada sacra, dimostrando così l'innocenza del mio clan. Vi prego, avete tre giorni di tempo… Io adesso devo richiamare l'esercito e prepararmi peggiore dei casi…

    Non si preoccupi e faccia attenzione ai nemici, ma ancor di più agli… Mi zittii un momento. …Amici. Conclusi.

    Ci congedammo, ma non prima di aver ricevuto la benedetta mappa, e ritornammo di fuori a conoscenza delle direttive del capo dei Takeda:
    Intrufolarsi nel quartiere degli Shimazu, trovare la loro armeria ed ispezionarla. Tutto in una sola notte. Proprio un lavoraccio.
    Masuta ed io ci dirigemmo alla ricerca di un posto in cui attendere l’orario propizio, dopotutto mancavano diverse ore al tramonto. Trovammo una taverna, affittammo una stanza e ci accomodammo dentro. Non era nulla di che, aveva un bagno, un letto, una cucina con qualche piatto freddo nel frigo, un tavolo e quattro sedie.

    Perché ci sono così tante sedie se c’è un solo letto? Bah!

    Mi sedetti sul materasso lasciando i piedi a poggiare per terra, (per ovvi motivi di “equipaggiamento” eheh) questo cigolò sotto il mio peso. Masuta si accomodò invece su una sedia, davanti a me.
    Hey Kaminari, tu che ne pensi di tutto ciò?

    Per usare un eufemismo, Kazuo-san, la situazione è più complicata di quanto si potesse pronosticare. Dire cosa sia successo effettivamente al momento è impossibile, ancor di più azzardare un'ipotesi su chi possa essere il responsabile di ciò. Rispose lui.

    Ti dirò, ho forti dubbi riguardo Mizumo, non so perché ma non me la racconta giusta. Hai sentito anche tu no? Ha definito senza pensarci troppo, il clan Shimazu un “nemico”, nonostante a me pareva non lo fossero, correggimi se sbaglio… Inoltre il mio intuito mi dice che c’è lui dietro i furti, sia la spada che la lancia!

    Il tuo intuito potrebbe avere ragione, Kazuo-san. Definire così alla leggera il clan Shimazu “nemico” è davvero strano, ma non saltiamo a conclusioni affrettate ad analizziamo più attentamente la faccenda: Kanzaki è il capo clan degli Shimazu, coloro che furono gli artefici della fine degli Shingen. Da quello che mi è parso di capire i Takeda non sono intervenuti nella guerra tra i due clan, rimanendo in disparte; forse gli Shingen nutrono risentimento verso i Takeda perché nel momento del bisogno questi si sono tirati indietro e per questo motivo proprio loro potrebbero celarsi dietro ad entrambi i furti! Tutto per far scontrare tra loro i due clan rimasti. Questo ovviamente non è l'unico scenario verosimile, anche il tuo potrebbe rivelarsi veritiero...per ora limitiamoci a compiere questa ispezione all'interno del quartiere degli Shimazu e poi...si vedrà!

    Annuii pensieroso mentre ascoltavo le parole del mio compagno, mi destai dai miei dubbi solo quando sentii lo stomaco brontolare.

    Vabbè, ora mangiamo qualcosa, dobbiamo essere in forze per questa sera.

    Divorammo quella poca dispensa di cibo che era presente in cucina e, in qualche modo, ci dividemmo il letto che usammo per dormire fino al momento di entrare in azione.
    Quando finalmente potemmo avere il favore delle tenebre iniziammo la nostra missione.
    Avanzammo quatti quatti verso il quartiere designato, una volta davanti dovemmo escogitare qualcosa per agire indisturbati.

    Purtroppo siamo stati visti davanti al “nemico”, quindi non possiamo farci avanti così. Tuttavia anche noi abbiamo un grosso vantaggio, ora te lo mostro, sempre se tu non ci sia già arrivato.

    Detto ciò posizionai le mani a formare il sigillo della tigre.

    Henge!

    Una nuvoletta di fumo mi coprì e quando, in pochi istanti, si diradò, il mio aspetto era modificato. Ora ero una riproduzione fedele delle guardie di Karashi, le quali lo avevano scortato dentro la casa del clan Takeda e non mi erano passate inosservate.

    Forza, trasformati e procediamo, la tecnica dura solo due ore.

    Ottima idea, Kazuo-san! Procedo.

    Dopo che anche il mio compagno eseguì la tecnica entrammo nel quartiere. Saranno state solo le nove, ma le strade erano comunque poco affollate, probabilmente si temeva un possibile attacco da parte del clan a loro avverso.

    Dobbiamo trovare l’armeria. Hai idea di dove possa trovarsi? Bisbigliai.

    Di certo non dove ci troviamo ora, non terrei mai un deposito d'armi così vicino all'uscita. Suppongo che sia all'interno del quartiere, probabilmente verso il centro...in un edificio sorvegliato. Feci un cenno col capo in segno d'assenso e mi affidai al mio compagno.

    Ci immergemmo nelle viscere del quartiere cercando, per quanto possibile, di dedicarci alla ricerca senza dare troppo nell'occhio. Dopo tutto per due guardie Shimazu sarebbe strano non conoscere le proprie vie e strade. La nostra attività di perlustrazione si rivelò piuttosto lunga rischiosa, più volte incontrammo "colleghi" in giro a perlustrare, una di queste guardie si fermò anche a scambiare due parole con noi, ma bene o male riuscimmo a non farla insospettire.
    Dopo un'ora abbondante di vagabondare trovammo finalmente l'armeria, sgombera da qualsiasi guardia. Ci avvicinammo rapidamente, consapevoli del tempo già trascorso fuori nelle strade, e notammo che era bloccata con un lucchetto.

    Che seccatura... Kaminari, lascia fare a me. Dissi sbuffando e facendomi ancora più vicino alla porta.

    Fortuna che ho esperienza con questo genere di cose...

    Ammira "Fulmine rosso"... Mi chinai esaminando la serratura del lucchetto. Si direbbe un modello vecchio stile, per fortuna ho qui con me tutto l'occorrente per aprirlo... Dissi pieno di me.

    Mi rialzai e mi allontanai di uno o due passi. Yaaay! Con calcio circolare feci saltare via il lucchetto, che volò per un paio di metri prima di toccare terra emettendo un acuto clangore metallico.

    Masuta mi guardò in parte contrariato, in parte incuriosito. Sembrò anche sul punto di rivolgermi la parola, ma mi volsi ed entrai, successivamente seguito dal mio compagno.
    Ci ritrovammo dentro una grossa stanza grigia illuminata da una lanterna ad olio, per terra c’era della paglia e tutt’intorno al perimetro erano disposte armature e armi. Incominciammo la ricerca, nel frattempo la tecnica della trasformazione si era sciolta.

    Anche se non capisco per quale motivo uno debba nascondere una sacra lancia in un’armeria qualunque…

    Cercammo dentro i bauli, che contenevano da armi a pezzi di armatura; scavammo dentro con la mano spostando tutto ciò che non dava l’idea di essere il nostro obiettivo passando da un baule all’altro, da una cesta all’altra, da un deposito all’altro, ma senza successo. Trovammo anche una piccola stanza segreta, scavata sotto il terreno, ma conteneva solo polvere e cianfrusaglie di altre epoche.

    Kaminari, saranno ore che cerchiamo invano… che si fa? Lo interpellai.

    Le alternative sono poche, continuiamo a cercare! Disse speranzoso.

    E così facemmo, fino a che da sotto la porta notammo della luce, probabilmente naturale, oltre che delle voci provenienti dai dintorni. Questi fattori ci spinsero ad abbandonare la ricerca. Senza contare la stanchezza e la demotivazione derivata dai risultati inconcludenti.

    Kaminari…

    Sì! Capì al volo lui.

    Henge!

    Henge!

    Coperti dal nostro aspetto fittizio abbandonammo senza intoppi il quartiere e ritornammo sconsolati davanti all’abitazione del clan Takeda, ma non prima di aver annullato la trasformazione.













    Link scheda: [1]






    Io e Bou abbiamo notato che il cognome di Karashi è "Shingen" nonostante quel clan sia stato distrutto durante la guerra civile... Inoltre minaccia di scatenare un'altra guerra contro il clan Takeda, ma se gli Shingen sono stati sconfitti ci risulta impensabile che abbiano una forza militare capace di sopportare un'altra guerra. Alla luce di ciò abbiamo pensato che, magari, avessi confuso i cognomi, quindi abbiamo messo "Shimazu"



    Sono un fesso e ho sbagliato ad aggiornare la scheda (per diverse volte di fila :facepalm: ), dato che ho fatto degli acquisti coi famosi 300 ryo della missione (ho comprato 8 kunai), e dato che non me li hai ancora messi in scheda, posso approfittarne per chiederti di mettere anche 4 uchiha shuriken? Mi sono, appunto, dimenticato di aggiungerli nell' aggiornamento scheda. Ti lascio anche il link del post in armeria così puoi verificare le date e quant'altro. Scusa per il disturbo :snif:

    Link armeria: [2]
     
    Top
    .
26 replies since 17/11/2014, 16:05   515 views
  Share  
.
Top