Missione Konoha: Conflitti fra Clan

† Insane † e Bouranchi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. AccountInutilizzato
        +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    323
    Reputazione
    0

    Status
    Anonymous




    CITAZIONE
    Pensato
    Parlato
    Mizumo
    Kanzaki
    Masuta; Altri; Guardia 2 (Ichimaru); Guardia 1



    Io e Masuta ci scambiammo un’occhiata prima che aprii i portoni dell’immensa residenza senza neppure bussare.
    Il vecchio Takeda ebbe un sussulto nel vederci entrare così bruscamente, ma parve tuttavia sollevato dalla nostra presenza.

    Signore… Non abbiamo trovato nulla. Ammisi.

    Purtroppo. Fece eco il mio compagno, di fianco a me.

    L’uomo sembrò aspettarsi un simile esito e la sua reazione fu abbastanza contenuta, ma non riuscì comunque a nascondere un certo tono di inquietudine.

    Dannazione.. Se nell'armeria del clan Shimazu non c'è allora l'unico luogo in cui potreste trovare la lancia sacra è proprio la residenza Shimazu. So che alle 19.00 ci sarà il cambio delle guardie… Avrete solo 30-40 secondi di tempo per entrare senza farvi notare… Poi dovrete trovare voi il modo di uscire illesi… Non fatevi nè vedere, nè dovete arrecare alcun danno alle guardie reali... o la guerra civile sarà più che certa…

    Capisco… si prospetta un lavoro piuttosto complicato. E poi… conoscendomi mi risulterà difficile non colpire nessuno!

    Annuii gravemente facendo capire di aver compreso pienamente le direttive.
    Poco dopo Kanzaki sembrò come essersi ricordato di qualcosa di importante e ci offrì la possibilità di fermarci da lui per la colazione ed il pranzo, nonché alloggio fino all’ora di tornare sul campo.
    condivisi dei brevi pareri con Masuta e finimmo con l’accettare l’offerta, che tuttavia aveva più l’aria di essere un ordine.

    Dopotutto non possiamo rischiare di farci vedere in giro, almeno per stavolta non mi toccherà stare rintanato in qualche topaia mal gestita. Pensai riferendomi alle innumerevoli locande e taverne che nel corso della mia vita da shinobi ebbi il piacere, si fa per dire, di visitare.

    Quello che dava l’impressione di essere un maggiordomo ci accompagnò in una stanza di modeste dimensioni dove avemmo la possibilità di rifocillarci a piacere. Al centro c’era un grosso tavolo dalle dimensioni quasi sferiche e allungato adornato con una tovaglia a motivi romboidali, tutt’intorno erano posizionate delle sedie dalla stoffa color cremisi. I muri erano tinteggiati con il medesimo colore del salotto piacevolmente ritoccato con alcuni motivi geometrici.
    Quando finimmo ci dirigemmo in camera “nostra”, ovvero una stanza abbondantemente grande per sole due persone, concessaci dal vecchio Takeda. Lì io e Masuta ci mettemmo comodi e passammo il resto della mattinata scambiandoci dei pareri su come si erano messe le cose e discutendo su alcune strategie utili per questa missione.
    Lasciai arco e faretra su un tavolo e mi sedetti su di una poltroncina giallognola.

    Ricapitolando: l’armeria degli Shimazu è “pulita” ed ora dobbiamo invece perlustrare il palazzo. Se quanto affermato dal capo clan Shimazu non sono solo minacce, mancano due giorni alla presunta guerra civile… Ti dirò, per me quel clan non ha combinato nulla, ti dico che c’è qualcun altro dietro a questi furti, altro che tutte quelle tue palle sul clan Shingen che, ti ricordo, è stato distrutto!
    E poi… ho ancora quella strana sensazione riguardo Mizumo…
    Ma forse sto facendo andare troppo la fantasia.

    Ti sei accanito fin da subito su Mizumo...mi chiedo se effettivamente tu possa avere ragione. Ad ogni modo non mi va di scartare del tutto la "pista Shingen"; dal mio punto di vista è uno scenario più che plausibile.

    Diverso tempo dopo ci informarono che il pranzo era pronto, così mi diressi, insieme a Masuta, nella stanza dove precedentemente avevamo consumato la colazione.
    Ci sedemmo e ingollai il cibo, ma senza mettere troppa roba dentro lo stomaco, dovevo rimanere agile negli spostamenti e rapido negli attacchi.

    Mh? Strano, ci siamo solo noi a tavola…

    Scusami, dov’è il signor Kanzaki? Chiesi ad un maggiordomo che stava in piedi davanti alla porta.

    Oh… al momento è occupato. Tagliò corto.

    Probabilmente si starà preparando in vista della possibile guerra… dobbiamo impedire che questa avvenga! E guardai Masuta, accorgendomi semplicemente dallo sguardo che condividevamo gli stessi pensieri a riguardo.
    Anche Mizumo sembra assente.

    Dopo aver finito rimasi lì seduto a compiacermi del pasto mentre Masuta tornò in camera, non capitava mai in missione di poter mangiare qualcosa di davvero buono.
    Quando mi alzai incontrai proprio Mizumo, il quale mi rivolse subito la parola, ma non prima di aver notato che con me non c’era Masuta.

    Da piccolo mi allenavo sempre con mio padre... Dato che non avete nulla da fare fino alle 19 che ne dite di allenarvi con me nel mio Dojo? Potrebbe servirmi nel caso scoppiasse veramente una guerra fra il mio clan e quello di Karashi...

    Un Dojo tutto per lui? Che fortuna!

    Ma certo! Vado a chiamare quello scansafatiche... tu aspettami qui...

    Il ragazzo annuì.

    Hey sacco di patate! Siamo stati invitati da Mizumo nel suo dojo! Non so te ma io mi sono rotto di stare chiuso qui dentro! Dissi all’indirizzo di Masuta dopo averlo raggiunto in camera.

    Perdonami Kazuo-san! Ero perso tra i miei pensieri...

    Quando, insieme al mio compagno, tornai da Mizumo, ci guidò per una serie di corridoi che finirono col portarci nel Dojo.
    Era uno stanzone ricoperto di tatami, le pareti erano composte da innumerevoli Shoji affiancati l’un l’altro. Dalla parte opposta alla nostra c’era una piccola armeria contenente varie armi da taglio.
    Entrammo e appena messo piede nel Doma Mizumo ed io ci togliemmo le rispettive calzature. Masuta sembrò dimenticarsene, ma quando ci vide farlo fece lo stesso.

    Il ragazzo prese tre katane di bambù e ce le porse, dicendoci che lo avremmo affrontato in un “uno contro uno” a testa, il primo fui io.

    Vediamo come se la cava… Fortunatamente ho preso qualche lezione da Anzai, non dovrei fare troppo schifo.

    Soppesai quel peso praticamente inesistente e mi misi in guardia con la sinistra, più o meno: avevo lasciato di proposito una grossa apertura sul mio fianco destro, volevo vedere come avrebbe agito il mio attuale avversario, che nel mentre si era già messo in posizione… una di quelle strane, impugnava la spada con la destra, ponendola piuttosto avanti rispetto al corpo mentre il braccio sinistro era disteso quasi parallelamente al terreno, la mano lasciata a mo’ di artiglio ma rilassata, pronta a serrarsi o ad aprirsi del tutto.
    Gli girai intorno valutando la situazione poco prima che Mizumo mi caricò vibrando un fendente, giustamente, sul mio fianco scoperto.
    Ebbi appena il tempo di vederlo arrivare che menai a mia volta un fendente discendete circolare verso quello nemico, così facendo deviai e parai il colpo e levando un secondo movimento parallelo al terreno e opposto a quello precedente colpii il ragazzo sul volto lasciandogli un violento sfogo purpureo sulla guancia. Sembrò sul punto di cadere ma riuscì a mantenere l’equilibrio indietreggiando di un paio di metri.
    Masuta mi guardò colpevolizzandomi, ma cercai di ignorarlo, sono cose che capitano!

    Tutto bene?

    Il ragazzo ammise che avrebbe preferito non prendere un colpo in faccia ma che sì, stava bene.

    Ed ecco che “questo” “problema” si ripresenta… devo decidermi a parlarne con Anzai…

    Lasciai l’arma in legno per terra e assistetti al “quasi combattimento” di Masuta, il quale più che altro muoveva le braccia a caso.
    Al termine degli scontri il ragazzo si congratulò con noi.

    Cavolo siete davvero forti, eheh.. Chissà se un giorno riuscirò a diventare forte come voi!

    Non dissi nulla, non avevo voglia di parlare. Mizumo ci informò che sarebbe andato in camera sua, ma che se noi avessimo avuto voglia avremmo potuto rimanere nel dojo; tuttavia anch’io seguii le orme del ragazzo e tornai nella camera messa a disposizione per me e Masuta.

    Sarà una lunga nottata, meglio farsi trovare risposati.

    Mi lasciai cadere sul materasso e mi addormentai poco dopo.







    Percepii Masuta scuotermi al fine di risvegliarmi, doveva essere arrivata l’ora.

    Mancano diversi minuti alle 19… Si limitò a dire.

    Annuii e mi equipaggiai di tutto punto prima di uscire dalla residenza Takeda. Ci recammo davanti all’entrata del quartiere del clan Shimazu ed entrammo favoriti dall’uso della trasformazione, nonché dal cambio di guardia di cui ci aveva parlato il vecchio.
    Feci cenno a Masuta di seguirmi. Lentamente e con prudenza ci avvicinammo al cancello fino a, quando la guardia che si trovava nei paraggi girò l’angolo, superarlo.

    Tra pochi secondi un’altra guardia verrà a prendere il suo posto, dobbiamo muoverci! Vedi quel tetto… emh…”blu” in lontananza? Probabilmente è il nostro obbiettivo… stranamente la volta scorsa non lo abbiamo notato. Dissi incerto, l’oscurità non mi permetteva di distinguere appieno i colori.

    Tenendo d’occhio lo scorcio visibile della residenza Shimazu camminammo per le vie del quartiere a tentoni per quasi un quarto d’ora prima di raggiungere un ultimo stradone che portava direttamente al castello. Lo seguimmo con lo sguardo e notammo che l’entrata era sorvegliata da due guardie, le quali si guardavano in giro con circospezione. Non sembravano avere l’intenzione di andarsene.
    Mi morsi il labbro, frustrato.

    Se solo potessi stenderli…

    Masuta sembrò come leggermi nel pensiero e prese in mano la situazione.

    Non crucciarti, Kazuo-san. Mi è venuta un’idea!

    A questo punto… vediamo un po’.

    Compose una serie di sigilli prima di toccare terra con i palmi.

    Kuchiyose no Jutsu!

    Una nuvoletta di fumo circondò una porzione di terreno, quando si diradò, una lucertola più grossa del normale era visibile ai piedi del mio compagno. Mi guardò incuriosita.

    Forse era meglio se andavo a prenderli a pugni…

    Questa lucertola troppo cresciuta dovrebbe renderci le cose più facili? Forse se la tirassi in faccia a quei due… o magari contro di te, che hai queste uscite del cavolo!

    L’animale parve capire le mie parole e contrasse il muso, come se volesse assumere un’aria minacciosa.

    Ora la schiaccio!

    In primo luogo è una salamandra! Secondariamente: niente di tutto ciò! Le spiegazioni a dopo; fidati di me!

    Come ti pare! Ringhiai.

    Il genin bisbigliò qualcosa all’indirizzo dell’animale, il quale rispose con voce stridula e squillante.

    PARLA?!

    La "salamandra" annuì a Masuta e si nascose dietro la sua schiena. Ci avvicinammo fino ad arrivare a pochi passi dalle guardie quando un suono acuto di una vetrata in frantumi riempì l’aria.

    Che cos’è stato?! Disse allarmata una guardia.

    Sembrava un vetro in frantumi! E proveniva dal lato destro della casa, che un ladro stia cercando di intrufolarsi!? Sceneggiò Masuta dissipando l’attenzione da noi.

    Dannazione! Ichimaru, andiamo a controllare! Presto!

    Sì! Assentì il compagno.

    Masuta mi guardò soddisfatto e senza perderci in futili chiacchiere entrammo dentro.
    Agii con rapidità e concentrazione tali che non badai minimamente all’arredo della casa, in parte mascherato dalla penombra.

    L’edificio è grande, dividiamoci! Bisbigliai.

    Prendo la destra!

    Come preferisci…

    Mi precipitai immediatamente nelle prime stanze in cui incappai, cercando per quanto possibile di controllare che non ci fosse nessuno, ma con le mie capacità non ebbi troppi problemi.
    Avevo appena finito di controllare l’ennesima stanza vuota che sentii un rumore provenire dai dintorni.

    Masuta… usa un passo più leggero, idiota! Beh, fin’ora non ho incontrato nessun ostacolo, spero che anche per lui sia andata così…

    Nel mentre aprii cautamente la porta di un’altra camera. Intravidi un letto illuminato mestamente dalla luce opaca della luna. Mi avvicinai, non c’era nessuno. Guardai sotto il letto, a vuoto, controllai negli armadi, a vuoto, cercai dentro alcuni vecchi bauli, ancora una volta a vuoto.

    Che situazione malagevole! Per non rischiare di lasciarmi sfuggire la lancia sto controllando ovunque, anche nelle stanze in cui è improbabile che ci sia! Ma d’altro canto se continuo così rischio di metterci tutta la notte! Senza contare che il jutsu della trasformazione si è esaurito già da diverso tempo, ma vabbè, posso sempre riattivarlo...

    Continuai a perlustrare in giro e ad ogni stanza perdevo sempre di più la speranza. Mi guardai in torno e constatai che queste erano decisamente troppe, ad ogni corridoio si infittivano come fili d’erba in un prato e controllarle tutte sarebbe stato impossibile, persino usando i kagebunshin avrei alleggerito di poco il lavoro.
    Uscii da un’altra ricerca fallita e mi imbattei in un Masuta sconsolato, come me del resto. Lo vidi che si stava avviando verso un’altra stanza e attirai la sua attenzione sibilando il suo nome.

    Anche tu non hai trovato niente? Dissi sottovoce.

    Già, vedo che anche a te non è andata meglio. Disse replicando il mio tono.

    Feci spallucce. Non abbiamo scelta, siamo obbligati a continuare a cerca- Hai sentito!? Mi interruppi e tesi l’orecchio.

    Più o meno… cos’è stato!?

    Sembrava il tonfo emesso da qualcosa che cade su qualcosa di soffice… tipo un tappeto…

    Non mi dire...la casa ne è piena…

    Esatto! Andiamo a controllare!

    Provammo a ricollocare il suono ad una posizione, seguimmo un lungo corridoio, attraversammo piccoli e grandi salotti, di nuovo corridoi.
    Poco dopo si sentì un altro tonfo, più tardi un altro ancora. I suoni apparivano chiari e facilmente distinguibili, eravamo vicini.
    Aprimmo una porta scorrevole e ci ritrovammo faccia a faccia con uno spadaccino mascherato. Appena ci vide spalancò gli occhi, appena visibili mascherati da una bandana, e sbiancò.

    Qualcuno sembra averci preceduto, Kazuo-san. Proferì con fare retorico.

    Quella postura di guardia… Mizumo, che ci fai qui!? Esclamai dopo averlo riconosciuto.

    Notai solo dopo i tre corpi esanimi di tre guardie, giacevano per terra immersi in una pozzanghera di sangue. Avevano un taglio ciascuno e data la lama ancora insanguinata di Mizumo pareva ormai chiaro chi fosse il colpevole.

    Che i miei presentimenti fossero esatti? O forse sotto c’è qualcosa?! Non è da escludere che sia stato qualcun altro a fare tutto ciò, anche se preferirei finirla con gli intrighi, ho bisogno di un volto da prendere a schiaffi, e lo voglio ORA!


















    Link scheda: [1]




    Edited by † Insane † - 9/12/2014, 15:51
     
    Top
    .
26 replies since 17/11/2014, 16:05   515 views
  Share  
.
Top