Missione Mista: The Butcher of the Mist

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    Il Bijuu senza code di Konoha

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    Villaggio Shinmen - Madre patria di Miyamoto Musashi

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    Mashu Shinmen
    18 anni
    Anbu assassino
    Konoha
    Energia rossa

    Scheda
    Mini scheda
    Pensato Mashu
    Parlato Mashu
    Parlato Jin
    Parlato Erena
    Parlato Fu
    Parlato Mikano
    Parlato Mizunoto
    Parlato Hinoto
    Parlato vecchio 1
    Parlato vecchio 2
    Parlato Donna
    Parlato bambino
    Rapimenti...
    Era da qualche giorno che Mashu era stranamente eccitato e su di giri nonostante non fosse a Konoha, ma a Kiri, un paese per cui non poteva che nutrire un profondo odio. Negli anni poi questo radicato rancore si era focalizzato verso un'unica confraternita, un unico clan, gli Hosakawa.
    Si può amare l'avvicinarsi al proprio odio?
    Si.
    Perchè quell'odio significava amore, quell'odio significava Takezo.
    L'imbarcazione sulla quale i tre anbu di Konoha stavano viaggiando ondeggiava a destra e a sinistra mentre fendeva le appena abbozzate onde del mare in quella giornata velata e caratterizzata da una leggera pioggerellina.
    Mizunoto e Hinoto stavano chiaccherando tra loro, mentre Mashu era in disparte, perso tra i ricordi ed intento a riprendersi: quella mattina infatti era stato pervarso da un'incredibile stanchezza, ma anche dall'ottima notizia che la sua copia ce l'aveva fatta.
    A quest'ora staranno ripartendo per Konoha, ora posso stare ancora più tranquillo. Certo che qua il clima non è proprio come da noi...
    Sorrise pensando alla prima volta che era andato a Kiri: erano in quattro e lui era un semplice genin, sembrava passata una vita, ma quella missione...quella missione gli aveva permesso di conoscere Hanako e sopratutto scoprire che suo padre, Takezo, forse era ancora vivo. Era stata una rivelazione cruciale per la sua vita e pian piano, grazie anche all'aiuto probabilmente inconsapevole di Konoha, durante l'ultimo anno era sempre più vicino al suo obiettivo e se questa missione fosse andata a buon fine lo sarebbe stato ancora di più.
    Arrivo papà...sto arrivando!! Finalmente ce la sto facendo, devi solo tenere duro ancora per qualche mese...
    Il nostro ragazzo non aveva mai sofferto di mal di mare, anzi, gli piaceva farsi cullare dolcemente dalle braccia della natura e lasciandosi andare si ritrovò a pensare a circa una settimana prima.

    Secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi...da quanto Mashu fosse davanti a quel vetro non era quantificabile, non per lui almeno. Aveva perso il senso del tempo osservando Hanako attraverso quel vetro della stanza dell'ospedale dov'era ricoverata la kunocihi. Grazie alla conoscenza di Jin l'anbu era riuscito in qualcosa che non era stato possibile neanche ai genitori della ragazza: vederla.
    Vedeva lei, vedeva le sue bende, vedeva tutte quelle macchine che pulsavano ed emettevano suoni.
    ...
    Sentì una mano sulla spalla, quella di Jin.
    Non preoccuparti, si riprenderà...
    Mashu ruotò il viso, ora guardava il dottore negli occhi.
    Non deve dirlo solo per farmi un piacere.
    Il viso del medico si mosse in un sorriso, formando qualche ruga intorno agli occhi azzurri e cristallini.
    Non lo dico per tirarti su di morale. Lei si riprenderà. Le rimarrà qualche cicatrice, ma è quasi del tutto fuori pericolo.
    Un peso, un macigno lasciò le spalle del ragazzo che aveva sentito solo due parole in quella frase “fuori pericolo”.
    Fuori pericolo quindi?
    Si...
    Quando potrò parlarle?
    Lasciala riposare Mashu.
    Ha ragione...
    Un lungo silenzio intercorse tra quelle parole e le prossime che udirete, cioè, che leggerete o che vi immaginerete di udire, fate voi!
    Forse dovrei andare a casa.
    Vai, e salutami Erena se la vedi!
    Quel sorriso non era ancora scomparso dal volto del chirurgo.
    Certamente Jin, grazie mille.
    Anche Mashu sorrideva e sorridendo lasciò l'ospedale. Sarebbe voluto andare ad avvisare i genitori di Hanako che tutto sarebbe andato per il meglio, che ormai la loro figlia era fuori pericolo, ma non poteva. Non poteva certo ammettere di essere riuscito a vederla, quindi si tenne tutto per sé e si avviò verso casa.
    Che bella giornata...
    Le temperature iniziavano a calare e una leggera brezza sembrava voler far allontanare e far scendere sotto l'orizzonte quell'immensa stella che chiamano sole e che stava tramontando, donando un chiarorre rossastro all'intera Konoha.
    Mi sono perso fin troppi tramonti in questo ultimo periodo...
    Arrivato a casa sfruttò quelle che erano le sue doti da ninja e con tre salti arrivò sul tetto dell'abitazione.
    Magnifico...
    Il sole era appena sceso sotto la linea degli alberi e fasci di luce rossa penetravano tra i rami della boscaglia creando un'atmosfera mozzafiatante.
    Poi una finestra della casa venne aperta.
    MASHUUUU!! SCENDI DAL TETTO!!
    Pff...
    Ok mà!
    Sarà meglio per te!!
    Certo certo!
    Senti piccolo anbu dei miei stivali, vieni giù subito o vengo a prenderti!
    Mashu scoppiò a ridere.
    Come se ne fossi capace ahahahah
    Ah si!?
    La madre del ragazzo uscì dalla finestra e camminando sul muro si ritrovò sul tetto.
    E ora?...
    Mashu sobbalzò a quella voce così vicina e cadde due volte cercando di alzarsi in maniera alquanto non coordinata.
    Sei pazza?!
    I lunghi capelli argentei della madre erano tenuti legati da un elastico, che formava la classica coda di cavallo.
    Scendi o ti tirò giù con le cattive...
    Ah si?!
    Il ragazzo sorrise beffardo, mettendosi in guardia.
    Forza! Fatti sotto!!
    Erena si portò una mano sulla fronte e scosse la testa divertita.

    Mashu era a terra, la sua schiena era a contatto la soffice erba del giardino dentro casa, e a tenerlo a terra era il piede della madre che gli premeva sul petto.
    Ora vieni dentro?
    Ok...ok...
    Pivello!...Un anbu che si fa battere dalla propria madre!! Sei veramente una checca. Concluse un uomo che lo Shinmen non vedeva da un bel po' di tempo. Mashu per un attimo rimase spaventato da quella voce. Sembravano passati anni da quella volta e se ci pensava vedeva ancora quella lama infuocata a pochi centimetri dal suo viso.
    Erena guardò in direzione dell'intruso e abbozzò un sorriso.
    Vi lascio soli...
    Rientrò in casa ed una mano rugosa e callosa si porse in direzione di Mashu, per aiutarlo a rialzarsi. Titubante il ragazzo accettò la proposta di aiuto e si pulì il kimono alla bell'e meglio.
    La persona che aveva davanti era più bassa di lui, sulla settantina. Calva, un cicatrice sulla fronte e una lunga barba bianca, portava una katana sul fianco destro dall'aspetto rovinato, ma si potrebbe dire che quella spada aveva carattere.
    Fu...
    Anbu?
    Fu io...
    Ce l'hai fatta...
    Scusami, io non avrei dovuto dirti quelle cose...era un periodo brutto.
    Non volevo mancarti di rispetto...
    Lo so ragazzo, lo so...la mia reazione è stata perfetta! Fu mi hai fatto ricordare chi ero...mi hai permesso di tornare il vecchio me, mi hai salvato la vita...
    ...
    Un samurai non indietreggia mai, un samurai non ha paura, un samurai è già morto....
    Si...
    Pensavo te lo fossi dimenticato...
    Me l'ero dimenticato...
    Abbassò lo sguardo.
    Sono contento sia tornato sui tuoi passi...Odiavo quel pirla in cui ti stavi trasformando!
    Grazie Fu! Disse con tono divertito. Schietto come al solito.
    Beh è la verità ragazzo! Ora ti lascio, vai dentro altrimenti tua madre metterà al tappeto pure me...
    Oh non credo ci riuscirebbe!
    Non sottovalutare quella donna ragazzo!!
    Il suo mentore, il suo punto di riferimento, colui che aveva in qualche modo sostituito il padre in quegli ultimi anni diede le spalle a Mashu e si allontanò.
    Il ragazzo sorrise. Tutto stava andando fin troppo bene, prima Hanako e ora Fu, sarebbe servita una sola cosa per rendere il tutto perfetto, ma il ragazzo sapeva che non era possibile, non ancora almeno e si toccò la cicatrice.
    Arrivo...Resistiti ancora un po' papà..
    Sempre sorridendo rientrò in casa.
    Eccomi!!

    Hanako era fuori pericolo e aveva chiarito con Fu, non pensava che le cose potessero andare meglio di così, e invece si trovava nell'ufficio dell'Hokage in divisa da Anbu, maschera compresa. In quel momento non era Mashu, era Ginshikon.
    Non era solo, anzi in quel momento l'ufficio era piuttosto affollato, c'erano lui, Mikano e due anbu che Mashu ricordava vagamente, molto vagamente. Il capo anbu come al solito non perse tempo con i convenevoli.
    Bene.. spero vi ricordiate l'un l'altro..
    Effettivamente no...
    Hinoto e Mizumoto avete formato il team A, eliminando con successo Shinichi Gojiro.. Ginshikon tu sei invece il superstite del Team C, avendo eliminato Shisai Hitogoroshi..
    Clan Hokasawa...Kiri...Papà...
    Sorrise e si toccò la maschera proprio dove c'è la cicatrice.
    Oggi formerete un'unica squadra, il Team Kage, e il vostro compito sarà proprio quello di uccidere l'assassino del Team B: Daizen Kurobochi.. ecco una sua foto.. Mikano mostrò loro l'identità del nemico. Mashu era diventato talmente abile in quelle cose che gli bastava una sola occhiata, massimo due alle informazioni per ricordarsi tutto perfettamente, ma quei due anbu proprio non se li ricordava.
    Sembra una divisa simile alla nostra, mezzo viso coperto, sembra avere il naso abbastanza appuntito, capelli rossi e occhi tendenti al grigio...
    Daizen è soprannominato "il macellaio" perchè viviseziona la gente che cattura per estrarre più informazioni possibili..
    Ma che bello!
    Ma la voce più disgustosa è un'altra.. Si dice che Daizen si auto-trapianti gli organi e il sangue direttamente dai corpi di bambini, in modo da allungare la propria durata vitale..
    Figlio di pu****a...ecco un altro da uccidere...
    Indipendentemente dal fatto che sia uno dei 6 ufficiali rimasti del Clan Hosokawa, un individuo del genere andrebbe subito eliminato. E un team formato da un inseguitore, un interrogatore e un assassino fa proprio al caso nostro.. cercate informazioni, inseguite le tracce ed uccidetelo! E tornate vivi, mi raccomando..
    Le ultime parole famose...
    Quell'ultima frase del capo anbu non lasciava adito ad alcuna risposta o domanda, quindi i tre uscirono dalla stanza e fu subito Mizunoto a prendere la parola, un anbu dalla maschera raffigurante una strana figura, quasi animalesca.
    Sembra un orso.
    Che mostra rabbioso i denti.
    Partiremo subito per Kiri, io e Hinoto già ci conosciamo, ma siamo qui per formare un team e se tu sei un sopravvissuto devi essere un buon ninja. Poi Mikano ha detto che uno di noi è un assassino e quello devi essere te, anche se non mi sembri molto forzuto, probabilmente compenserai con la velocità, mi piace.
    Mashu rimase quasi a bocca aperta.
    Perspicace il ragazzo...ed “aggressivo” come la sua maschera, non per altro è il nostro secondo viso.
    Troviamoci tra due ore alle porta est del villaggio.
    Prima di tutto devo fare una cosa...
    Lo Shinmen di dileguò veloce ed andò a casa, dove creò un kage bunshin.
    Avvisa Kazuma e gli altri del mio arrivo, da quanto mi hanno detto ultimamente dovrebbero alloggiare in una locanda:“Le due nebbie”. Stanno ancora tenendo d'occhio il clan. Avvisali di terminare le ricerche, è troppo pericoloso con anche noi in zona, se per caso succedesse qualcosa non potrei fare nulla. Digli di tornare a Konoha, li ospiterà Fu, penso io ad avvisarlo. Vai il più veloce possibile.
    La copia fece un segno d'assenso e partì.

    Un sobbalzo risvegliò il ragazzo dal suo divagare, il quale però rimase ancora qualche secondo ad ammirare il mare, l'acqua gli ricordava Hanako.
    Ehi Ginshikon, andiamo?
    Mashu vide la maschera della anbu dai lunghi capelli blu come la notte e si focalizzò su quel "viso" dall'aspetto canino, anche se aveva in sè un che di triste, di cupo.
    Lo Shinmen seguì il proprio team e i tre misero piede a Kiri e in quel momento i pensieri del ragazzo si focalizzarono su un solo obiettivo: Takezo.
    Papà...
    Fecero appena in tempo a guardarsi intorno che fu ancora una volta l'inseguitore a prendere la parola.
    La migliore con le informazioni è sicuramente Hinoto, poi vengo io ed infine tu, Ginshikon. Non mi aspetto molto da te in questa circostanza ma ci divideremo comunque per cercare di scoprire qualcosa.
    Quindi ha deciso che il capo sarà lui...e a quanto pare a Hinoto la cosa sta bene, ma se sono entrambi ancora vivi significa che devono essere in gamba, proviamo a fidarci...
    Tra due ore qua?
    Ok.
    Forza andiamo!...Vietato fallire!
    Vietato fallire!
    Mashu rimase in silenzio e gli occhi dei due anbu si posarono sullo Shinmen.
    Cosa vogliono?...
    Dai così è brutto!
    Cosa?...
    Hinoto lascia stare! Andiamo!
    Quello era un motto, il loro motto, ma Mashu non lo sapeva e neanche l'aveva capito.
    Boh...
    L'anbu iniziò le ricerche, ma queste risultarono inconcludenti, forse viziate anche dal suo abbigliamento e dalla maschera.
    Girando per le vie della città notò che non era molto diverso da Konoha: fiumane di gente, e negozi, cambiavano solo i coprifronte.
    Ok...da dove possiamo partire?...
    Decise di fare due passi per il centro ed andare per tentativi e per primo addocchiò due anziani che parlavano tra loro e si avvicinò.
    Hai sentito della nuova proposta del Mizukage?
    E' increbile! Ai nostri tempi una cosa del gene-
    Scusate...
    I vecchietti si girarono verso l'anbu. Uno era basso e grassoccio, l'altro era altrettanto “fuori forma”, ma di qualcosa centimetro più alto. In quei fisici non c'era alcun rimasuglio di attività fisica passata, se mai ne avessero fatta.
    Che c'è ragazzo?
    A parlare fu quello che tra i due svettava di più. Aveva un bel viso paonazzo e un doppio mento ben pronunciato. Gli occhi erano di un vivace color marrone e aveva un riporto che rischiava di svelare il suo segreto a ogni sbuffo di vento. Di certo non metteva in soggezione visto anche il maglioncino e la camicetta “sempreverde” che indossava.
    Salve stavo cercando informazioni riguardo a Daizen.
    Chi?
    Daizen...
    Chi è questo Raizen? Sembra il nome di uno di quei personaggi dei cartoni che guarda mio nipote! Chiese quello più bassetto, dalla testa calva e un bel monospracciglio che terminava con qualche pelo di troppo che sbucava dalle enormi orecchie.
    Non ci credo...
    Il ragazzo ha chiesto di Daizen!! Non Raizen!
    Chi?!
    ....
    Aaah lascia perdere sordo idiota!! Mi spiace ragazzo, non sappiamo chi sia!
    Partiamo bene...Grazie mille!
    Il ragazzo si allontanò mentre i due continuavano a battibeccare.
    Sono sicuro! Ha chiesto di Raizen!
    DAIZEN!
    RAIZEN!
    Mashu si allontanò sorridendo, a volte sono le piccole cose che ti fanno apprezzare la vita, e un buon amico nella vecchiaia con cui poter ancora scherzare era una di quelle cose.
    Continuando nelle ricerche provò a fermare altri passanti e chiedere a negozianti, mercanti, ma nessuno sembrava sapere niente, nessuno parte dei bambini, che sentendo il nome di Daizen scapparono a gambe levate, ma il ragazzo non se ne accorse.
    Sembra un buco nell'acqua...Mizunoto ha ragione, magari non sono tagliato per la ricerca delle informazioni...d'altronde sono stato addestrato per uccidere, anzi forse dividerci non è stata una buona idea...Proviamo a ragionare, cosa sappiamo di Daizen? Uccide la gente e si trapianta organi di bambini...non è la prima volta che vengo a Kiri e sento di bambini rapiti e quella volta dove venivano rapiti? In zone malfamate, li è più facile...
    Più per esperienze passate che per altro Mashu arrivò a questa conclusione e provò quindi a spostarsi dal centro verso zone dove la puzza aumentava e la gente diminuiva.
    Ora gli occhi della gente lo guardavano diversamente, alcuni si allontanavano ancor prima che il ragazzo potesse solo pensare di avvicinarsi, altri ancora si facevano i fatti loro.
    Non sembra essere cambiato molto...sicuramente non il tanfo...
    Scusi...
    Una donna stava pulendo la sporca soglia di casa. Indossava un abitino monopezzo a fiori, la classica madre di famiglia, il fisico non più perfetto, e qualche capello bianco era ben mimetizzato dai lunghi capelli biondi.
    S-si...
    Per caso sapete qualcosa di un certo Daiz-SBAM.
    La porta di casa gli si chiuse letteralmente in faccia.
    Affabile la signora...forse ci siamo.
    Un gruppo di bambini passò di lì e l'anbu non perdette tempo.
    Ehi piccoli.
    I quattro si fermarono, spaventati. Erano tre femmine e un maschio
    Cosa vuoi!
    Chiese il ragazzo, facendo un passo avanti. Avranno avuto a malapena dieci o undici anni.
    Le vuole proteggere?...Sapete qualcosa di Daizen?...
    Silenzio.

    Un singhiozzo.

    Due singhiozzi.

    Noi non sappiamo niente di questo Dai-Daizen!
    Cercava di sforzarsi, ma era sul punto di piangere, mentre le bambine non avevano neanche provato a trattenersi e una di loro iniziò a singhiozzare talmente forte che Mashu non si accorse di una presenza alle spalle fino a quando non ne sentì la voce.
    Ginshikon...Eccoti!!
    Lo Shinmen si girò, preoccupato.
    Hinoto che c'è?
    Forza andiamo!
    Dove? Io veramente cerdo di aver tro-
    Seguimi e basta!!
    L'anbu iniziò a correre e Mashu la seguì.
    Mi spieghi cos'è successo?
    Mizunoto...Mizunoto ha visto un rapimento e si è lanciato all'inseguimento.
    Era strano il tono di voce con il quale pronunciò quelle parole, quasi di adulazione.
    Ok...Allora acceleriamo!!
    Aumentarono il passo, ma ovviamente era Hinito a dettare l'andatura visto che sapeva dove si era diretto il loro “capitano”, e come ogni volta per Mashu la velocità di crociera tenuta era fin troppo lenta, ma come lui non pretendeva di essere bravo come Kant dei ninjutsu, non pretendeva neanche che fossero in molti quelli in grado di stargli dietro in quanto a velocità.
    Tagliarono tutta Kiri passando per i tetti fino ad uscire dalla città.
    Manca ancora molto?
    Non credo!
     
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26 replies since 13/1/2015, 23:46   976 views
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