Missione Kiri: Ordine Pubblico

Era una fredda e piovosa prima mattina nel paese della nebbia, il cielo plumbeo si perdeva a vista d'occhio lungo l'orizzonte dove un incessante pioggia scrosciava senza accennare a fermarsi, mi trovavo nel solito campo di allenamento n° 7, in compagnia del mio fratellino Rem. Eravamo intenti a recuperare le forze sotto le fronde protettrici di un albero, seduti sopra di uno spesso ramo. I nostri respiri scandivano il tempo insieme alla pioggia che ci circondava, nemmeno una parola fu detta. Solo meritato silenzio. Ci allenavamo da circa due ore incessantemente e, stremato, Rem mi chiese una breve pausa per riprendere le forze. Erano passati circa 15 minuti da quando avevamo smesso, mi girai pronto a richiamare l'Hozuki minore a rapporto per continuare l'allenamento ma tutto ciò che vidi fu un fagottino che dormiva beatamente sulla cima di un albero, cullato da un approssimato cuscino fatto di fogliame e dal rumore della pioggia. Sorrisi involontariamente.
Credo proprio che per oggi possa bastare..
Mi alzai in piedi, dirigendomi verso il ramo dove Rem era poggiato per poterlo prendere tra le braccia e incamminarci finalmente verso casa.
Sei stato molto bravo oggi, andiamo a casa Rem.
Yawn.. Cre-credo di essermi addormentato fratellone, scusami. Possiamo continuare se vuoi!
Non ti arrenti proprio mai eh? Non preoccuparti, significa che domani ti farò lavorare il doppio! Ahahahah
Sei crudele..
Mi disse, imbronciando il visino. Sorridendogli lo accolsi tra le mie braccia, sollevandolo e scendendo dal ramo. Giunto a terra notai di non essere solo.
Un uomo, probabilmente sulla 30ina d'anni, distava da me circa 15 metri, immobile.
Il mio viso diventò glaciale, stringendo sempre più a me Rem.
Sta cercando qualcuno? Cosa vuole?
L'uomo si avvicinò passo dopo passo, mostrando il coprifronte della nebbia, inequivocabilmente si trattava di una qualche convocazione o informazione riguardante il villaggio, ero diventato un Genin ma non ero abituato ad essere cercato e spiato da estranei, anche se miei compaesani.
L'uomo mi porse una lettera chiusa da un sigillo di cera rossa con il simbolo del villaggio.
Una convocazione?
E' da parte del Mizukage, faresti meglio a leggerla.
Detto ciò, scomparve in una nuvola di fumo, lasciandoci soli. Rem si dimostrava entusiasta
Dovrai partire per qualche missione fratellone? E' fantastico! Ma quanto ci metterai? Io con chi mi allenerò?
Già, e Rem? Avevo tanto preso in considerazione l'idea di diventare un ninja per aiutare Rem e mia madre, ma non avevo completamente tenuto conto di dove avrebbe passato il tempo il mio fratellino durante la mia assenza. Non avrei potuto lasciarlo con mia madre, su questo non si discute nemmeno, quindi?
D'un tratto, mi venne un lampo di genio.
Vieni con me Rem, ti spiegherò tutto.
Erano circa le 8.30 quando portai Rem a casa, ci lavammo e ci cambiammo più in fretta che potevamo.
Fratellone ho aperto la busta, dice che devi andare dal Kage alle ore 11 in punto, a proposito che ore sono?
Non preoccuparti, sono le 10 abbiamo tutto il tempo che ci serve, coraggio vestiti.
Rem ubbidii, riuscendo ad uscire di casa circa un quarto d'ora dopo. Camminammo per qualche centinaia di metri, fino ad arrivare alla locanda dove lavoravo.
Per un paio di giorni, fino a quando non torno, starai qui Rem.
COSA? NON SE NE PARL-
Smise di parlare di colpo, lo faceva sempre quando lo fulminavo con gli occhi. Ormai aveva imparato che le mie decisioni non dovevano essere contestate, chiedendomi scusa immediatamente dopo.
Sai che lo faccio per te.
Mi inginocchiai di fronte a lui, tranquillizzandolo con un piccolo sorriso ed una carezza.
Ti chiedo solo di aspettare qualche giorno, niente di più. Ok? Quando torno ti prometto che andremo a mangiare del Ramen per tutta la settimana!
Gli si illuminarono quasi gli occhi al suono di quelle parole, per poi esclamare un po' demoralizzato
Mi mancherai in questi giorni..
Ehi, ancora non è detto che sia una missione, stiamo solo supponendo. Non preoccuparti, non ci metterò molto, promesso!
Conclusi salutandolo come sempre, dandogli un piccolo colpetto sulla fronte con due dita della mano destra.

Mi alzai e aprendo la porta andrai dritto al bancone, intimando a Rem di stare poco più dietro.
Hayao, ho bisogno di un favore..
Di fronte a me c'era il mio datore di lavoro, Hayao Miyazaki, nonchè gestore della locanda d'artigianato.
Saul, cosa ci fai a quest'ora del mattino? Oggi è il tuo giorno di riposo
Sisi, lo so. Probabilmente partirò in missione e non vorrei farmi trovare impreparato, potresti gestire tu Rem per qualche giorno? Ti assicuro che è un bambino dolce, buono e rispettoso e..
Non lo so Saul, ho già molto lavoro da fare.. io..
Hayao.. Te ne prego..
Lo guardai affranto, sapeva benissimo della situazione che Rem avrebbe dovuto affrontare alla mia partenza
Va bene dai, ma solo per un paio di giorni!
Ti devo la vita, grazie mille! Rem, lui è lo zio Hayao Miyazaki, starai con lui per un po' di tempo d'accordo?
Dopo una presentazione generale ed aver guardato per l'ultima volta negli occhi Rem, il quale sorrideva giochicchiando con gli utensili del signor Miyazaki, scappai dritto verso il palazzo del Kage.
Lo zio Miyazaki.. Ma come mi è saltato in mente.
Entrato dentro il palazzo, corsi velocemente verso il suo ufficio, ero in anticipo di qualche minuto ma avevo molta curiosità riguardo il mio primo incarico ufficiale come ninja della nebbia.
Trovai la porta chiusa e mi sedetti su una poltrona di velluto ai lati della sala d'attesa.
Ho sentito molto parlare del Kage, è tra i migliori che Kirigakure abbia mai visto e lo dimostra anche il fatto che condividiamo lo stesso clan, è un Hozuki come me. Sono fiero di lui, un purosangue al comando del nostro villaggio.
Mentre fantasticavo sulla grandiosità del clan kiriano, un ragazzo giunse nella sala d'attesa insieme a me, sedendosi in una delle sedie.
Poco dopo, una signorina solare sbucò fuori dalla porta della sala del Kage, portava dei capelli vermigli che le contornavano il volto, un paio di splendenti occhi versi ed un kimono dal colorito simile al rosso sangue. La signorina ci fece cenno di entrare dentro la sala, ad entrambi.
Probabilmente sarà il mio compagno.. O ci assegnerà compiti diversi?
Grazie Ayame...
Chiusa la porta dietro le nostre spalle, mi misi di fronte alla scrivania enorme e piena di scartoffie che sovrastavano anche il volto del mizukage, il quale sbadigliava ogni due per tre. Finito un ciclo di firme su documenti prese il malloppo di fogli e lo fece portare via dalla segretaria, la quale sembrava anche affaticata dal particolare peso del materiale.
Pensavo fosse più divertente essere un capo villaggio a dir la verità..
Ah che piacere vedere le nuove leve al lavoro! - esclamò - Ma veniamo a noi...ho un compito semplice semplice da affidarvi: dovete sapere che a circa mezza giornata da qui c'è il villaggio di Nishiki...un posto molto carino e abitato da gente ricca e benestante. Ultimamente ci sono stati degli spiacevoli episodi di teppismo, niente di che...ma visto chi abita in quel posto non possiamo lasciar correre. Recatevi sul posto ed andate dal signor Kayabuki, un dignitario del posto, lui vi darà ulteriori lumi sulla vicenda
Tutto qui signor Kage? Dobbiamo solo conciare per le feste un paio di bulletti? Ammetto che mi aspettavo qualcosa di più avvincente, ma le prometto che faremo tutto in nostro potere per completare nel minor tempo possibile la missione, vero?
Dissi al ragazzo al mio fianco mentre il kage ci passava delle buste contenenti 250 ryo di buono per rifornirci all'emporio.
Arrivederci signor Kage, è stato un piacere.
Io ed il giovane compagno ci dirigemmo verso l'emporio del villaggio per fare qualche acquisto in vista della partenza. Ne approfittai per porgli qualche domanda, non ero molto avvezzo a lavorare in compagnia ma non volevo partire prevenuto come durante l'accademia. Misi il mio orgoglio da parte e cercai di essere quanto più gentile possibile.
Il mio nome è Saul Hozuki, come capirai dal cognome faccio parte del prestigioso clan del villaggio. Tu invece? Come ti chiami?
Aspettai la risposta del mio compagno mentre entrammo direttamente al negozio.
Sarà meglio comunque acquistare l'auricolare, in modo tale da comunicare anche a distanza, qualora ce ne fosse il bisogno.
Salve, desidererei acquistare tutto ciò che c'è in questa lista:

CITAZIONE

1 auricolare 200 ryo
4 kunai 80 ryo
1 uchiha shuriken 20 ryo
1 sigillo esplosivo 50 ryo

Posai tutto il denaro che possedevo sul bancone, 350 ryo esatti che andavano a rifocillare il mio armamento basilare.
Soddisfatti degli acquisti, dopo aver sincronizzato l'auricolare sulla stessa onda radio e averlo inserito personalmente all'orecchio sinistro ci dirigemmo entrambi verso le porte di Kiri, pronti ad affrontare la nuova missione, la mia prima missione, assegnataci.

Eravamo appena partiti dai grandi cancelli che delimitavano la porta nord del villaggio, la nostra diretta destinazione era a diverse ore di cammino dal villaggio e l'arrivo era previsto in serata, al calar del sole. Parecchie ore di cammino in compagnia di qualcuno conosciuto pochi secondi prima, c'era così tanto bisogno di un accorpamento di ninja per una missione così banale? Speravo vivamente che in un futuro prossimo potessi lavorare e agire in singolo, le cooperazioni non mi erano mai piaciute; non amavo molto le persone che mi stavano tra i piedi, a dirla tutta. E fu così che ci trovammo, io e Caiakeru a vagare nella foresta pluviale nel nord del Paese dell'acqua.
Ha detto di chiamarsi Kaguya... Kaguya Caequalcosa. Ma quel cognome.. quel cognome ne ho tanto sentito parlare. Secondo le mie conoscenze la loro particolare abilità innata gli permette di controllare a piacimento le ossa del proprio corpo, facendole anche uscire dal proprio corpo come azioni difensive o offensive.. Dovrà essere interessante carpire qualche informazione in più su questo clan, magari un giorno potrebbero servirmi.
Per poter mantenere i ritmi di viaggio cominciammo a saltare di ramo in ramo ad alte velocità, in totale silenzio.
Viaggiando attraverso le fronde degli alberi, zuppi fino alle radici di acqua piovana e rivestiti da una corazza naturale composta da muschi e licheni, si poteva sentire il tipico odore di erba bagnata, piacevolmente allietante.
Non posso ancora credere di essere in una missione ufficiale. Al mio ritorno avrò i soldi per pagare del buon cibo a Rem e dargli finalmente dei vestiti nuovi, ormai quelli che ha sono troppo logori e non mantengono abbastanza caldo, ci stiamo sempre di più avvicinando alla stagione invernale e quel povero bambino rischia di beccarsi qualche malattia se non gli compro qualcosa di qualità. Per quanto riguarda la mamma, beh.. Ci penseranno gli uomini con cui passa tutte le sere, non è un problema mio. Rem, fratellino mio, ti tirerò fuori quanto prima da questo pantano in cui siamo nati. Te lo prometto.
Era circa passata un'ora da quanto, insieme al mio compagno ci stavamo dirigendo verso il loco stabilito, per rompere un silenzio logorante decisi di fare il primo passo, fingendomi interessato alle questioni del Kaguya.
Ehi, Kaguya!
Dissi, rivolgendomi a lui allentando di poco la corsa in modo da mettermi allineato
Senti un po', piuttosto che stare per tutto il viaggio in silenzio, per caso hai già affrontato qualche missione prima d'ora?
Lo ascoltai, era alle prime armi come me ma sembrava già aver affrontato una missione dello stesso grado della nostra, per genin neofiti.
Quasi quasi mi sento un po' a disagio ad avere meno esperienza sul campo di lui. QUASI.
Mi fu lanciata una domanda di ritorno, a tradimento. Beh, quantomeno non avremmo passato tutto il viaggio a pensare agli affari nostri. Capire con chi avevo a che fare, anche se probabilmente più scarso di me, era un buon modo per affrontare la missione ed evitare che mi finisse tra i piedi.
Mi domandi se ho un'innata eh? Ti basta conoscere il mio nome. Si, ne possiedo una.
Fu una risposta molto fredda, di certo non volevo rilasciare informazioni così preziose ed importanti a qualcuno, soprattutto considerando il nostro grado avrebbero potuto rapirlo per estorcergli informazioni, tra cui le mie. Ma non mi arresi, la discussione si stava facendo man mano sempre meno ostica, al che dopo un paio di minuti tornai ad aprir bocca, quasi come se un virus avesse intaccato il mio cervello. La noia di diverse ore di viaggio nel silenzio era più forte del non farmi i fatti miei.
Raccontami un po' di te Kaguya, qual è la tua storia? Vieni da una famiglia ricca?
Giuro che se la risposta è positiva lo uccido seduta stante e gli rubo tutto i ryo che possiede.
Mi raccontò la sua storia, da quel poco che avevo tenuto a mente aveva passato una fetta di vita nella foresta, una volta scappato di casa per chissà quale motivo.
....
Non sapevo cosa pensare, avevo un odio profondo per chi abbandonava la propria dimora, ma questo caso non rientrava sicuramente tra quelli da me considerati, in fondo Caiekeru era un ragazzo quasi come me, ma allo stesso tempo molto diverso.
Capisco.. Beh non dev'essere stato facile vivere nella foresta, i miei complimenti per essere tornato vivo e vegeto.
Sembrava quasi un botta e risposta, come in quegli stupidi spettacoli teatrali nel centro del paese, atti a far ridere il pubblico con una comicità al limite dell'idiozia.
Il mio compagno mi pose quella che forse, per me, era la domanda più importante.
Perchè diventare un ninja dici? Ho qualcuno da proteggere, qualcuno per cui morire. Non mollerò nemmeno per un secondo fin quando ci sarà lui, fin tanto che avrò da proteggere il mio fratellino. Questo è il motivo principale per cui ho sposato la causa ninja. Il secondo motivo è più un motivo personale, darò la caccia ai mukenin, quella Razza di fecce, proprio come mio padre. Questo, sarà il mio obiettivo.
Dissi, chiudendomi nei miei pensieri e continuando a saltare di ramo in ramo, questione di qualche kilometro ancora e saremmo arrivati a destinazione.
Una volta giunti alle porte di questo piccolo villaggio lo sfarzo e il poco buon gusto che fuoriusciva aggressivamente dalle strutture di qualche casa sparsa qua e la lungo il vialone principale facevano intendere il tenore di vita ben diverso dal mio. Una strada mattonellata dal colorito marroncino faceva da guida per i turisti e mercanti, andandosi a ramificare ad ogni isolato, costituendo una struttura ben definita e matematicamente quasi perfetta, ogni isolato era circa 50x50 metri contenenti un'abitazione, al centro di essa vi era un foro sul tetto che raccoglieva l'acqua piovana in una piscina dai molteplici usi.
Però.. Mica male questo posticino. Potrei prenderlo in considerazione, in futuro, per trasferirmici con Rem. Sono sicuro che gli piacerebbe.
Mentre camminavo ammirando a destra e a manca i bei palazzi che addobbavano il vialone mi soffermai particolarmente su una villa, recintata da un muretto bianco e delle grate poste sopra nere, il cancello in ferro era protetto da una guardia samurai armata di quella che sembrava una semplice Wakizashi, la sua armatura presentava un elmo a forma di maschera di metallo dove a malapena si intravedevano gli occhi da delle strette fessure, il busto sembrava dello stesso materiale dell'elmo, stretto come strette erano le protezioni per le gambe, sicuramente dentro quell'ammasso di armature inutili si respirava a malapena. Le due guardie avevano comunque un portamento autoritario, spostò il loro pugno destro dal petto e sfoderarono l'arma puntandomela dritta alla gola.
Fermi! chi siete voi due?
Diedi un rapido sguardo alla targa posta sul muretto, in modo da capire a chi ci stavamo riferendo.
...Kayabuki...
Prima cosa, le consiglio vivamente di abbassare quei due stuzzicadenti. Seconda cosa noi siamo i due shinobi che il signor Kayabuki ha chiamato per un lavoro, fateci passare per cortesia. I nostri nomi sono Saul Hozuki e Caiekeru Kaguya.
Il samurai dopo diverse occhiatacce ed uno sbuffo aprì il cancello, lasciandoci libero accesso alla casa.
Un portico dominava la struttura esterna, sotto di esso vi era un grande dondolo dall'aspetto sofficissimo e tutto intorno vi era un giardino dal colorito verde chiaro curatissimo, dove aiuole e piccole fontane sorgevano come funghi, lo spazio era incredibilmente enorme.
Qua uno si potrebbe anche perdere.. Dannazione
La stessa guardia ci scortò dritti dentro la struttura, entrando dentro la porta a soffietto principale ci trovammo immersi in un mondo dal profumo di lillà, illuminato da piccole lanterne coperte da carta bianca per offuscarne la luce.
Giungemmo attraversando un piccolo corridoio pieno di quadri di probabili avi della famiglia, entrando dentro un piccolo stanzino sulla sinistra, probabilmente una zona di relax per il padrone di casa, mio nuovo capo momentaneo.
Signor Kayabuki...i ninja che stava aspettando
Ah, grazie Shiro. Puoi tornare al tuo posto
Si presentava come un uomo sulla cinquantina d'anni, folti baffi ed una barba lunga poco sopra il collo, i capelli erano folti e fluenti, dove dopo essere divisi in una riga centrale venivano raccolti in un piccolo codino dietro il collo, in modo da tenerli sempre ordinati.
Proprio quello che mi serviva...ehehe. Dovete sapere che la tranquillità del posto è turbata da una banda di ragazzini che stanno facendo un gran putiferio...disturbano la quiete pubblica, fanno i bulli con gli altri della loro età, insomma...sono una spina nel fianco
Disse l'uomo con un sorriso sotto i baffi. Con molta calma bevve quello che sembrava fosse un infuso particolare dal gusto molto singolare, anche a distanza riuscivo a percepirne il forte odore di menta piperita.
Vi chiederete perchè non facciamo qualcosa noi, ebbene...presto ci sarà da scegliere il capovillaggio e nessuno vuole prendersi la responsabilità di agire di forza contro una banda di ragazzini svantaggiatii...sarebbe impopolare. E qui entrate in gioco voi, dovete trovare i ragazzini a capo di quella gang di bulli, prelevarli e portarli qua da me in modo che li possiamo consegnare alle autorità e spedire in riformatorio una volta per tutte
Digrignai i denti, ma trattenni le parole di indignazione nei suoi confronti. Abbassai il capo, accennando un segno di intesa.
Sarà fatto, capo. Con permesso.
Io ed il mio compagno venimmo scortati dentro un piccolo bungalow molto spartano dove ad aspettarci su di un tavolino vi erano due ciotole di ramen più qualche condimento particolare ed una mela a testa. In un angolo della stanza, dalla parte opposta ad una di quelle lanterne offuscate, c'erano i nostri due futon. Dovevamo metterci in forze per la mattina dopo, anche se avevo fin troppe cose che mi ballavano per la testa.
Che razza di bastardo. Ti rendi conto che persona ci troviamo a servire?
Dissi, una volta rintanato dentro le mie coperte.
Talmente accecati dal loro denaro, dai loro ideali e dalla loro posizione sociale che non vogliono fare nemmeno mezzo passo indietro. Per quanto ne sanno e ne sappiamo, quella banda di ragazzini potrebbero semplicemente non riuscire a mangiare neanche un tozzo intero di pane al giorno, l'unico modo che hanno per sopravvivere e derubare e vivere alla giornata. E queste persone così importanti e rispettabili non vogliono nemmeno sporcarsi le mani perchè non sia mai, non potrebbero ottenere ancora più potere e soldi. Io non ci sto Caiekeru. L'egoismo di questi uomini, sempre se così possiamo definirli, non fa altro che farmi vomitare. Una volta trovati questi bulli, valuterò la situazione se aiutarli o meno, di certo non ho intenzione di spedire in riformatorio quattro scalmanati che muoiono di fame. Piuttosto sconto la loro pena io.
Dopo ciò, mi rigirai verso il lato del Kaguya, domandandogli:
Tu cosa ne pensi?

Ma chi diavolo mi ha svegliato con una secchiata d'acqua?!
Di soprassalto finì dritto in piedi, zuppo dalla testa fino ai piedi il mio sonno era stato turbato da uno scherzetto infantile giocato dalla guardia al cancello, la stessa guardia che avevo preso per i fondelli il giorno precedente.
Ma si può sapere cosa ti salta in mente?
Ringhiai, nervoso per il brusco risveglio subito. Mentre cercavo un telo per potermi asciugare quantomeno superficialmente, ascoltai le parole di quel samurai da quattro soldi.
Il capo vi vuole, farete meglio a sbrigarvi, non gli piace aspettare...tsk..."le consiglio di abbassare i suoi stuzzicadenti", sei fortunato che al signor Kayabuki servi intero
Lo fissai in cagnesco, tacendo con fatica alle sue provocazioni.
Ringrazia il cielo che sei uno schifo di servo del Daimyo, altrimenti quello stuzzicadenti te lo ritrovi dritto sui denti, pezzente.
Sembrava come ferito nell'orgoglio, farlo arrabbiare di certo non avrebbe influenzato positivamente la missione ma la sola cosa da non fare quando riposo è svegliarmi con una secchiata d'acqua gelida.
Grazie per averci informato, puoi andartene ora spadaccino.
Gli riferì, trattenendomi quanto più potevo.
Andai in bagno a prendere due asciugamani di grandi dimensioni per me ed il mio compagno, mentre mi asciugavo riflettevo sul fatto che con questo scherzetto da vero idiota, il tipo ci avrebbe sicuramente fatti ritardare all'incontro, probabilmente facendoci guadagnare una sgridata.
Mentre asciugavo ogni centimetro tremolante del mio corpo non pensavo ad altro che finire la missione semplicemente per dargliene di santa ragione a quell'idiota di un samurai. Ritrovarsi irrequieto di prima mattina durante la mia prima missione non era certo un ottimo punto di partenza, in vista di un breve colloquio con il capo.
Una volta asciutto e vestito, ci dirigemmo in fretta e furia al cospetto del Daimyo, che sembrava particolarmente irritato dal nostro ritardo.
Bene...era ora! Non pago i ninja di Kiri per poltrire a letto...
Sarebbe più facile se le vostre guardie, signor Daimyo, ci venissero incontro.
Ma non sembrava ascoltare le mie parole, mr. Kayabuki era impegnato a richiamare con un gesto un maggiordomo, il quale ci consegnò nelle mani due foto ritraenti due differenti bimbi, un maschio dai capelli corti e rossi, dei grandi occhi violacei vestito con una semplice tuta azzurra sopra la maglietta arancione; ed una femmina dai lunghi e fluenti capelli viola e da splendidi occhi color oceano.
Questi due ragazzini sono quelli che tengono insieme la banda...se catturate loro il resto si disperderà senza creare problemi. Ora andate
Con permesso..
Uscimmo fuori dalla villa, trovandoci sulla strada principale da cui eravamo arrivati. Il sole batteva forte e a giudicare dalla sua posizione sembrava che l'ora si apprestasse intorno alle 11 del mattino.
Spero solo che Rem stia bene, Hayao è stata la scelta migliore. Non potevo affidarlo a nessun altro, spero gli insegni qualcosa di utile.
Assorto nei miei pensieri, diedi un ulteriore sguardo alle foto dateci dal daimyo, per analizzare meglio i due bambini da trovare, poi mi confrontai direttamente con il Kaguya.
Ehi Caiekeru, l'acquisto fatto in armeria ci sarà molto utile. Per qualsiasi cosa non crearti problemi a cercarmi, qualsiasi informazione ti serva. E mi raccomando, nonostante conosciamo il profilo del nostro obiettivo non dobbiamo tralasciare movimenti sospetti di altri bambini del villaggio. Qualsiasi cosa desti la nostra attenzione è bene analizzarla a fondo e spiarla. Dividiamoci così avremo molte più probabilità di trovare qualche informazione. Vediamoci direttamente qui, alle 20.00 in punto. Vediamo se la cosa si risolve entro oggi, devo rientrare a Kiri il prima possibile, non abbiamo da perdere tempo.
Detto ciò, salutai Caiekeru saltando velocemente verso il tetto più vicino, analizzando le vie del villaggio dall'alto mi sarebbe stato molto più facile notare comportamenti dubbi. Man mano che cercavo e ricercavo, notavo che il paese visto dall'alto rivelava la sua vera natura, non era affatto piccolo come pensavo, bensì aveva tante diramazioni tutte uguali per cui era molto facile perdersi. Dopo ore di ricerche vane, mi trovai all'imbrunire stanco e sonnolento, avevo girato in lungo e in largo alla ricerca di un qualsiasi, maledetto piccolo indizio. Non trovai nulla di strano.
Maledizione! Questi bambini sono molto più furbi di quanto mi aspettassi, devono avere un covo segreto o qualcosa di simile! Se continuiamo così non troveremo mai nulla e potrei metterci giorni prima di tornare da Rem.
Tornai al luogo designato precedentemente con il mio compagno, erano circa le 8 di sera e sia io che lui non trovammo neanche uno straccio di informazione utile al caso. Tirammo le somme, fin quando con la coda dell'occhio notai un bambino correre dentro un vicolo con più fretta del normale.
Aspetta.. Forse ho trovato qualcosa.
Feci segno al kiriano di seguirmi a passo felpato, andando ad appiattirci sul muro del vicoletto.
Mi sporsi leggermente e notai il bambino guardarsi intorno ed una volta accertatosi di non essere seguito, imboccò un secondo vicoletto ancor più stretto.
Andiamo, Caiekeru! Forse abbiamo trovato il topolino che ci porterà alla tana.
Salì sul tetto del palazzo seguendo silenziosamente il ragazzino che, strada dopo strada, prendeva sempre più vicoletti e scalinate particolari.
Giunto alla fine di un breve corridoio si fermò, come se avesse trovato qualcosa.
Ecco, finalmente si è fermato!
Corsi sul bordo del tetto mantenendo le distanze dal sentiero percorso dal bambino, per notare di fronte a me una distesa di terra quasi post apocalittica, in un fazzoletto di erigevano diverse case distrutte o pericolanti, tutte circondate da macerie o scritte con vernice, dovevano essere case popolari abbandonate.
Potrebbe essere il loro "Quartier Generale"? Vedremo...

Una volta giunti di fronte al quartiere abbandonato, feci una rapida ispezione visiva. Gli edifici, alti ed ingombranti, erano posti molto similmente alla struttura del villaggio principale. Le mura erano di un colore grigio scuro, spezzato dall'intonaco bianco che appariva a chiazze qua e là ove la vernice era caduta. Molti di questi erano diroccati e sembrava come se l'intero quartiere fosse avvolto in una sottile nebbia di fuliggine, rendendo il tutto ancor più desolato.
Deve proprio essere questo il posto, il loro nascondiglio.
Abbassai lo sguardo, intento a scrutare per bene il bambino che ci aveva portato fin li. Aveva una fronte esageratamente alta con pochi, lunghi capelli bruni disordinati. Il piccolo rivoluzionario sembrava indossare un mantello dal colore vermiglio sopra una piccola canotta bianco sporco, forse a causa del luogo dove era solito recarsi. Cominciò a muoversi, e noi con lui, attraverso le erbacce di un piccolo sentiero fuori strada che, di metro in metro, davano spazio alla visione di un maggiore edificio. Ad occhio e croce pensai fosse di circa 3 piani, la pianta era due volte un palazzo normale nelle vicinanze, che potesse funzionare da quartier generale?
Potrebbe essere un vecchio centro del commercio, di certo un edificio storico non lo avrebbero lasciato marcire in questo posto. Tutta via è circondato da delle maglie di ferro... Che fosse ancora in costruzione quando è stato abbandonato? Probabile..
Aspettai paziente dietro un piccolo muretto crollato che il bambino, una volta accertatosi della nostra assenza, continuasse oltre le maglie.
Supposi anche che non avessero ottenuto nessuna conoscenza delle arti ninja, per non accorgersi di due Genin alle sue calcagna. Questo teoricamente mi fece pensare alla facilità del lavoro che eravamo in procinto di svolgere, nonostante ciò una parte del mio essere era dalla loro parte. Sentivo che quei bambini dovevano avere un motivo per fare queste scorribande, non poteva essere solo per divertimento, non lo avrei accettato.
Seguimmo il bimbo oltre le mura del palazzo, terminando la nostra spiata su un grande spiazzo che sembrava essere la zona antecedente all'entrata dell'edificio, non ancora completata e arroccata alla meglio.
Aspetta Caiekeru - gli dissi sottovoce - Rimaniamo qui dietro senza farci scoprire
Detto ciò mi acquattai concentrandomi per capire di cosa stessero parlando.
No no! Quante volte ve lo devo ripetere! Non ci possiamo fidare di lui...non vi ricordate quello che ci ha fatto?!
A parlare era la ragazzina della foto, indossava un leggero kimono sulla parte posteriore dal colorito violaceo che andava a stringersi sulla vita con una fascia dal color giallo paglierino, per arrivare fino alle caviglie, lasciando i piedi scoperti.
E'.. E' carina. Ma di chi sta parlando? Chi è questo ragazzo di cui non si fidano?
Durante un breve dibattito tra uno dei ragazzini e la ragazza dai capelli violacei, il rivoluzionario che seguimmo poco prima fece cadere una piccola cassetta di legno per terra che poggiava pericolante su un masso poco più avanti di noi, il goffo rumore attirò l'attenzione di tutta la banda, finendo irrimediabilmente con il farci scoprire.
Oh.. Merda..
Intrusi...scappate! Ci pensiamo noi a loro
Mi scappò un piccolo sorrisetto, ero ancora convinto dell'idea bizzarra che non ci fossero ninja o abili combattenti tra le file di quel bambinesco gruppo.
Mi alzai in piedi, andando lentamente incontro ai nostri avversari, quando la ragazza si posizionò di fronte a me, scrutandomi con occhi colmi di rabbia e determinazione, come a dirmi "Sei tu il mio avversario!"
Oh cielo, non posso pestare una ragazza!
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare che la mia nuova avversaria dopo aver composto due sigilli ricreò di fronte a se la testa di un piccolo drago, un arte magica di Kiri che conoscevo molto bene.
Cosa? Il Gorgone Acquatico?! Questa tecnica l'ho fatta sviluppare a Rem qualche giorno fa! Allora non sono dei semplici bambini, dobbiamo stare attenti..
La velocità del colpo fu quasi fulminea, la massa d'acqua mi si infranse dritta sul mio petto, feci in tempo solo a porre le mie braccia come scudo, inutilmente.
Venni catapultato all'indietro per diversi metri, forse tre.
Dannazione, è brava la ragazzina!
Alzando lo sguardo una volta in ginocchio, vidi la mia avversaria corrermi in contro, sfoderando dalla manica del suo kimono violaceo un aikuichi del tutto uguale al mio, con cui cercò di "accarezzarmi" violentemente il volto.
Tentai una schivata dal lato opposto al braccio, girando di un angolo di 45° alla sinistra della mia avversaria, distando quasi 5 metri l'uno dall'altra.
Mi rialzai bagnaticcio, cercando di pulirmi le vesti dalla polvere che mi si era appiccicata sopra per colpa della tecnica d'acqua.
Ascoltami bene, ragazzina. Io non ho la minima intenzione di farti del male o di catturare tutti voi. Non ho mai avuto quest'intenzione. perciò non ti colpirò, ma posa quel maledetto aikuichi.
Una folata di vento portò via un po' di polvere dal terreno, con esso però mi accorsi di un taglio sulla mia spalla sinistra, all'altezza dell'articolazione. Non ero riuscito a schivare del tutto il suo fendente, ritrovandomi con una leggera ferita da taglio che ahimè perdeva sangue andando a ricoprire presto tutto il mio braccio.
Devo farti i miei complimenti, sei riuscita a colpirmi con tutti i tuoi attacchi, ma ti assicuro che non vuoi che io faccia lo stesso. Come ti chiami? Devi avere un nome, anche uno segreto.. Come ti chiamano i tuoi sottoposti? Scommetto che devi essere davvero coraggiosa per questo tipo di scorribande, ed oltre ad essere coraggiosa devi avere un ottimo motivo per farlo altrimenti la cosa sarebbe già finita lì.
Diedi un piccolo sguardo al suo compare, che poco tempo fa era intento a combattere contro il Kaguya.
Shinobi...avete avuto un bel coraggio a presentarvi così...potevate almeno travestirvi!
Tu e lui.. Per quale motivo tutto ciò? Sono un ninja, non un mercenario e sono pronto a seguire il mio credo piuttosto che gli ordini di un ricco Daimyo che non sa proprio nulla sulla vita di voi, di noi.
Mi presi la spalla con la mano destra e la strinsi più forte che potei, cercando in qualche modo di bloccare la piccola emorragia.
Se ci venite incontro, noi possiamo venire incontro a voi. E poi non ho proprio voglia di picchiare una donna, a dir la verità. Sono sicuro che potremmo trovare un modo per aiutarvi, ok?
Porsi la mano sinistra verso la ragazza in gesto amichevole.
Non ho proprio intenzione di far del male ad una ragazza.. Spero soltanto che accetti, non vorrei trovarmi costretto a quello che sono stato pagato per fare.