Volpe contro volpe!
Contro ogni aspettativa, i proiettili di fuoco percorsero i metri che dividevano Yuki e la famosa Gingitsune, scagliandosi contro di essa prendendola in contropiede.
Con lentezza l'enorme volpe girò il muso nella direzione della ragazza, con un fare che faceva presumere il peggio: non un lamento, non un mugugno. Il colpo non l'aveva neanche scalfita.
Maledeta sibilò mostrando le zanne nella sua direzione.
Dici che è un buon segno? Kurama, anche il situazioni come quelle, non riusciva proprio a mettere a tacere la sua grande ironia.
Yuki deglutì, cercando di sciogliere il nodo che le si era formato alla gola, mentre i suoi piedi cominciavano a portarsi un po' più indietro, nel tentativo di indietreggiare.
No, quello non era assolutamente un buon segno. Se ne sarebbero accorti tutti molto presto.
Le fauci della grande bestia si spalancarono, lasciando vedere le enormi zanne luccicanti; al centro della bocca, qualcosa di piccolo e lucente incominciava a generarsi nelle prossimità della sua laringe.
Cosa è quella cosa la ragazza dai capelli argentei assottigliò lo sguardo, cercando di mettere a fuoco l'immagine che le si presentava davanti gli occhi. Con i secondi che passavano, quella cosa che prima aveva le grandezze di un baccello, adesso si presentava come una sfera luminosa.
Sta arrivando! non seppe esattamente perché lo gridò, forse per infondersi quel coraggio che bastava per renderla capace di reagire. Ma reagire serviva a ben poco, soprattutto quando si aveva la consapevolezza di non essere abbastanza forte da affrontare ciò che stava per accadere.
La sfera iniziò a sfrecciare a tutta velocità verso di lei, la luce che emanava le infastidiva gli occhi e il calore del fuoco incominciava a pizzicarle il corpo.
Avrebbe tanto voluto difendersi dall'incombente attacco, ma si accorse, troppo tardi, che quella sfera era più grande di quel che immaginava e lei più lenta di quanto ricordasse.
In pochissimo tempo il calore la circondò, le alte temperature la scottarono e un urlò di dolore si levò nell'aria, mentre venne scaraventata via dall'enorme potenza.
KURAMA-SAMA STA BENE?! il piccolo Umiro si era precipitato di corsa verso la ragazza, e con le piccole zampette iniziò a scuoterla.
KURAMA-SAMA! ALZATI! la piccola volpe continuava a rimanere lì, non accorgendosi minimamente del pericolo imminente.
La grande Gingitsune si era avvicinata pericolosamente ai due, e nessuno se n'era accorto.
Umiro, d-devi andartene da qui, subi... l'ombra che si ergeva su di loro le aveva fatto accapponare la pelle.
Troppo tardi..
UMIRO! non sapendo come, il corpo della ragazza si rialzò e nonostante le ferite subite riuscì ad afferrare il corpo del piccoletto cercando di allontanarsi dalla zona.
La cascata dei proiettili di fuoco, nonostante ciò, riusci a raggiungerli. Tale era il dolore che la ragazza finì per carambolare a terra, mentre la sua pelle veniva bruciata. Il corpo di Umiro invece, scaraventato più avanti.
Del suo femminile kimono non rimaneva quasi più nulla, se non piccoli lembi di stoffa che lasciavano poco all'immaginazione, scoprendole il ventre candido e latteo; le maniche erano andate completamente, e quello che era un grazioso vestito era diventato una canotta.
Umiro, mi senti?! Tutto bene?! Yuki arrancava lentamente verso il piccolo corpo della volpe, accogliendolo fra le sue braccia violacee a causa dei colpi.
Sta bene vero? Sta bene, respira quindi sta bene...SCUOTILO Kurama, che fino a quel momento non aveva proferito parola, alla vista di un suo simile in uno stato del genere lo aveva scosso. Lo avevano fatto arrabbiare. E un kurama arrabbiato, credetemi, era difficile da tenere a bada.
Il petto dell'animaletto non era del tutto immobile, cosa che lasciava intravedere un po' di speranza, ma la lentezza con cui si alzava e si abbassava non faceva pensare a nulla di buono.
In quell'istante qualche cosa si accese: era come se qualcuno avesse acceso un piccolo interruttore e la luce avesse fatto irruzione nella stanza. Solo che non si parlava di luce, in quel momento, ma di vero e proprio fuoco vivo. Lentamente la ragazza lasciò scivolare a terra il corpo di Umiro.
Lo sentiva nascere dall'interno, si propagava e arrivava al di fuori, rivestendole il corpo. Si sentiva protetta, invincibile e forte. Le unghie erano diventate più appuntite, sul viso si erano disegnati dei baffi e delle orecchie di chakra erano spuntate dalla sua testa. Dal fondoschiena in bella vista, invece, si vedeva una grande e grossa coda muoversi in modo ondulatorio.
La ragazza, ormai trasformata in bestia, si voltò verso la grande volpe Gingitsune mostrando i denti appuntiti e gli occhi rossi.
Uccidi. Il ringhio del demone era riecheggiato nella testa della ragazza facendola scattare di getto verso il nemico.
Ormai di Yuki era rimasto ben poco: quello che si stava battendo in quel momento, era Kurama.
Le braccia incrociate si mossero veloci nella direzione di Gingitsune, pronte a colpire. La velocità con cui si muoveva il corpo della ragazza era tale che un enorme polverone si alzasse da terra.
Me la PAGHI!! nonostante la personalità della ragazza cercasse di risalire, la rabbia e il rancore che provava erano così forti da rispingerla giù nel baratro.
E cercò di colpire la volpe, sta volta però sembrava più un animale rabbioso a cui era appena stato sottratto il suo cibo. Le mani di muovevano alla rinfusa, le unghie cercavano di trovare qualcosa da strappare e lacerare lembi di pelle.
Infine, prima di allontanarsi incrociò le braccia e cercò di colpirla di nuovo, mentre un grido gutturale risuonava nella sua laringe: quella era guerra.