Missione Kiri: Un Brivido Gelido

Partecipante: blaze9

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    Missione Kiri: Un Brivido Gelido


    Utente/i partecipante/i: blaze9
    Pg partecipante/i: Kameji Ashimizu


    Sono trascorsi circa sette giorni dal tuo ultimo colloquio col Mizukage, le sue parole ti avevano lasciato molte speranze, ma da allora non hai più avuto notizie circa altri incarichi. Una mattina però ti giungerà una lettera (con annesso buono di 300 ryo da spendere, i soldi non spesi andranno persi) in cui ti si comunica che il Mizukage ti vuole parlare nel pomeriggio. Ti recherai all'appuntamento e nell'ufficio il capovillaggio sarà in compagni di una donna, che stà ritirando alcuni documenti (si tratta di Ayame). Quando entrerai il Mizukage interromperà le sue faccende e ti inviterà a sederti davanti alla sua scrivania. Ti devo affidare un incarico piuttosto urgente,
    ti averto già che non sarà una missione banale di quella che di solito vengono date ai neo Genin. Questa sarà una missione di livello C e pertanto presenterà alcune difficoltà in più...te la senti di accettarla?
    Ovviamente si e quindi inviterai il capovillaggio ad andare avanti. Bene, il villaggio di Ogai, a nord di Kiri ha denunciato alcune attività illecite piuttosto preoccupanti, si dice che alcune persone siano sparite, ma voglio che tu valuti attentamente la cosa perchè ovviamente non possiamo avere subito tutte le informazioni di cui le autorità locali sono in possesso...Voglio che tu parta oggi stesso. Ayame sarà il tuo supervisore per questa missione.
    Ci sarà un attimo di imbarazzo da parte dell'assistente del Kage, che evidentemente non si aspettava di essere presa in causa. Ma...Mizukage sama...abbiamo un sacco di lavoro da svolgere, come faremo? - Ah quello può aspettare, voglio che tu aiuti Kameji perchè potrebbe avere bisogno di qualcuno che lo guidi in mezzo a tutta la burocrazia che potrebbe trovarsi a sbrogliare. La giovane donna farà un inchino ed andrà a prepararsi. Di lì ad un'ora partirete alla volta di Ogai. Termina il post quando sei alle porte del villaggio e Ayame arriva sul posto.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:



    Contatto: @Roby
     
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    Parlato Kameji
    Ninja messaggero
    Mizukage-sama
    Ayame
    Armaiolo


    Brrrr…
    Attraverso le finestre spalancate trasaliva un dolce ma gelido alito di brezza mattutina in quel dì di tarda estate a Kiri. Le giornate erano tornate a farsi umide ma nel complesso la temperatura si era abbassata di solo pochi gradi rispetto al termine dell’ultima “missione” di Kameji. Era un chiaro e palese segno che l’estate stava iniziando a veder il crepuscolo in lontananza verso un più tetro e nebbioso autunno. Ero già in piedi di buon mattino, con lo stomaco già adeguatamente riempito e le finestre spalancate a cambiar aria. Ero indi intento a riordinar le poche stoviglie, effigi superstiti della mia sostanziosa colazione.
    TOC TOC!!
    Un chiaro bussare richiamò improvvisamente la mia attenzione.
    Chi mi cerca mai a quest’ora?!
    Indi mi voltai rapido per andar all’ingresso e aprir rapido quel primo squarcio di porta trattenuto ancora da un catenaccio situato all’altezza del mio viso.
    -Un messaggio urgente!! Aprilo!!!
    Rimasi estremamente sorpreso e stupito allo stesso tempo di veder comparire di prima mattina una figura avvolta in un lungo mantello bianco, recante una maschera al volto raffigurante le fattezze di un orso, anch’essa bianca.
    -Va bene grazie!!
    Afferrai con la destra la lettera che passo quindi attraverso lo spiraglio più o meno ampio lasciato dalla porta, venendo recapitata al rispettivo destinatario, ovvero il sottoscritto. E senza neanche rendermene conto la figura misteriosa svanì in un lampo, con un balzo talmente veloce che riuscii a malapena ad intuirlo.
    Ha detto che è urgente… La cosa si fa intrigante…
    Un lieve alito di preoccupazione salì le mie membra ancora assonnate mentre le mie mani rapide, dopo aver richiuso la blindata, si svicolarono fra l’involucro della busta al fine di aprirla e vidimare il contenuto al suo interno. Ancora più sorpreso divenni alla vista del buono dell’armeria, ma accanto ad esso a coronar il tutto, e probabilmente a dettar ragione di ciò che stava succedendo, una lettera.
    Che sia una missione?!
    L’idea mi sfiorò e non vagamente. Nei fui contento ed entusiasta, ma rimasi comunque pacato sapendo che solo il tempo avrebbe chiarito quel mistero. Indi lessi il contenuto della lettera.
    -Kameji, sei convocato per il presto pomeriggio nel mio ufficio.
    Come era ben facile da intuire, era firmata dal Mizukage.
    Si, ha l’aria di essere proprio una bella missioncina. In effetti è passata una settimana dalla vacanza e lui ha detto che mi avrebbe richiamato a breve.
    Mi aveva infatti reputato “ansioso di tornare a lavoro” come in effetti ero da tempo, ma da quel giorno non avevo avuto più sue notizie ed è capitato che mi assalissero anche un paio di momenti di sconforto. Ma nulla in quel momento per me contava più di quella lettera. L’avvento di quel losco figuro mi aveva destato nuovamente su quella problematica che al momento avevo accantonato in qualche meandro sperduto della mia memoria recente.

    Il meriggio avvolgeva l’acciottolato con il suo tiepido abbraccio mentre passo dopo passo consumavo la distanza che mi separava dal fatidico incontro. La mente attenta ma un po’ vagamente persa allo stesso tempo a fantasticar quali richieste più disparate sua eccellenza aveva da farmi. All’esterno, naturalmente, traspariva poco o nulla. Tenermi dentro le emozioni era forse la cosa che mi riusciva meglio forse anche merito della mia infanzia trascorsa, e non saprei dir se questo era un bene o un male.
    Chissà…Magari centra Zeref-sama…
    Ovviamente quello fu il mio primo pensiero, un conto in sospeso che il passato mi aveva asciato ancora aperto e da saldare. Probabilmente non avrei avuto capacità sufficienti a fronteggiare al momento un avversario del suo carico, al che la mia ragione automaticamente escluse quella ipotesi. I miei pensieri mi isolarono in parte da quelle strade mediamente affollate, mentre il brusio di sottofondo accompagnava il mio modesto incedere verso la meta attraverso quella serie infinita di negozi variopinti e fumi di taverne, passando poi da numerosi fiorai, sarti e fabbri che adornavano l’aria con i loro continui martellamenti. Dall’orizzonte dei palazzi sorse rapido il palazzo blu e grigio, con le solite curve sinuose e tondeggianti, sede e residenza della persona più elogiata e onorata di tutto il villaggio stesso. Mai mi era apparso così bello il palazzo del Mizukage come in quella circostanza. Rapido oltrepassai l’uscio del palazzo e mi diressi all’istante verso la stanza designata come ufficio del capo. Bussai un paio di volte con la destra per ricevere come risposta l’invito ad entrare. Aprii quindi la porta in mogano bianco, la solita porta bianco latte che istigava nel mio animo una certa ansia e soggezione.
    -Mizukage-sama…
    Mi inchinai in segno di saluto a colui che mi squadro rapido, sollevando il volto da un probabile registro, dall’alto verso il basso, senza fare una benchè minima piega. A quella persona che sa vita morte e miracoli di tutti i singoli abitanti del villaggio e il solo che con un dito può innalzare la tua reputazione, ma allo stesso tempo può distruggerla con altrettanta facilità. Di fianco a lui, presa a riordinare una serie di cartacce, probabilmente documenti importanti, una donna relativamente giovane dai capelli rossi e fluenti, fino alle spalle e lisci, vestita in maniera molto sobria e semplice, ma lo stesso tempo elegante.
    -Oh prego siediti pure…
    Mi invitò con la destra ad usufruire di una delle comode sedie poste innanzi a lui. Non me lo feci ripetere due volte e cercai di mantenere un aspetto il più possibile professionale e rigoroso, anche se fu molto difficile per me non sbragarmi all’istante fino a sprofondar in quel soffice schienale. Il Mizukage diede un altro paio di rapide occhiate al registro, prima di volger l’attenzione al sottoscritto. Probabilmente l’avevo distolto dalla probabile lettura di qualche resoconto o di una serie di rapporti.
    Diamine se mette soggezione…
    -Ti devo affidare un incarico piuttosto urgente…
    Evvai che è una missione.
    -Ti averto già ce non sarà una missione di livello banale, come quelle che si affidano ai neo-genin.
    Si riparte col botto allora.
    -Questa sarà una missione di livello C e perciò presenterà alcune difficoltà in più…
    Livello C?! Cazzo se si fa intrigante la cosa…
    Rimasi lievemente scosso dalla proposta. Era per me la prima missione non banale e la cosa mi rendeva allegro ma allo stesso tempo agitato. Era una grossa incognita e io ancora non disponevo di dati sufficienti per valutare. Ma la mia voglia di tornare all’azione era troppa, e la mia voglia di servire il mio Paese ancora di più. Chissà che questo patriottismo un girono non mi venga a costar cara la pelle.
    -Te la senti di accettarla?
    Mi impegnerò al massimo… Puoi farcela Kameji!
    -Certo
    La risposta fu rapida, fredda, impassibile e atona.
    -La prego mi illustri pure di che si tratta.
    Fuori il rospo.
    -Bene, il villaggio di Ogai, a nord di Kiri, ha denunciato alcune attività illecite piuttosto preoccupanti, si dice che alcune persone siano sparite, ma voglio che tu valuti attentamente la cosa perché ovviamente non possiamo avere subito tutte le informazioni di cui le autorità locali sono in possesso…
    Ha l’aria di essere una palla burocratica…Una sorta di messaggero.
    -Voglio che tu parta oggi stesso.
    Naturalmente! Villaggio di Ogai… Umh… Mai sentito!
    -Ayame sarà il tuo supervisore per questa missione.
    Mi voltai quindi d’istinto a squadrar meglio il bel volto della giovine accanto a sua eccellenza, che di scatto tolse la testa dalle sue scartoffie e squadrò spaesata la situazione, quasi presa in contropiede. Mi diede però qualche prezioso istante per poterne ammirare il viso.
    Bella puledra!!
    Il mio modesto animo cavalleresco, o donnaiolo dipende dai punti di vista, non tardò a farsi pacatamente strada.
    -Ma…
    Sembra decisamente spaesata…
    Un velo rosso sottile tinse le gote della femmina. Ci fu indi un attimo di silenzio abbastanza imbarazzante per tutte, ma soprattutto per Ayame che dava idea di esser la più timida e riservata dei tre.
    -Mizukage-Sama… Abbiamo un sacco di lavoro da svolgere, come faremo?
    Ad occhio e croce sembra essere l’attendente del capo. Sai che palle riordinare documenti tutto il giorno. Io al suo posto sarei felice.
    -Ah quello può aspettare, voglio che tu aiuti Kameji perché potrebbe aver bisogno di qualcuno che lo guidi in mezzo a tutta la burocrazia che potrebbe trovarsi a sbrogliare.
    Le ultime parole per poco non mi fecero salire l’ulcera.
    E che cazzo anch’io a riordinare scartoffie… Comunque questa Ayame sembra una tizia in gamba…
    Cercai di essere ottimista. Indi la giovine si inchinò rapidamente, e lascio la stanza. Indi la seguii e rivolsi un inchino al capo, e lasciai quindi la stanza volto a svolgere i preparativi della missione.

    L’armeria era mediamente affollata, più del solito. Il proprietario sarà stato ben contento di veder così tanta gente affluire nella sua attività commerciale. Nella destra avevo be saldo il buono da trecento ryo da spendere.
    Però… Una bella missione con la leopardona supervisore…
    Colsi i lati positivi della imminente spedizione.
    Anche se quella li probabilmente mi fa il culo a fette.
    Un particolare oggetto quindi richiamò la mia attenzione. Un sottile auricolare composto da una cuffia, un microfono, e una piccola centralina di sintonizzazione e ricezione. A coronare il tutto un pezzo di stoffa probabilmente con funzioni di fissaggio e ancoraggio.
    200 ryo?! Spero che Ayame ne abbia anche lei uno di questi. Comunque penso valga la pena comprarlo.
    Vagai rapido come una gazzella nel destreggiarmi in quel labirinto di scaffali, per poi arrivare ad acquistare oltre all’auricolare anche 2 kunai, 1 palla di luce e 2 fumogeni.
    300 ryo giusti giusti.
    In fondo di armi ne avevo a sufficienza per riempire gran parte del portakunai e reputavo molto più utile avere dietro uno strumento di comunicazione avanzato come quello appena preso. Indi mi avvicinai al bancone col malloppo per poi salutare con un cenno della destra il proprietario dell’armeria.
    -Ehilà.
    -Salve
    Squadrò subito i miei acquisti.
    -Sono 300 ryo.
    Indi tirai fuori il buono recapitatomi dal kage e lo porsi al venditore.
    -Grazie e buona giornata!
    -Grazie a lei!
    Mi lasciai indi alle spalle il negozio volto a finire gli ultimi preparativi della missione.

    Arrivai a quel muro solitario che si ergeva per chilometri e chilometri circondando il mio villaggio natio dopo circa un’ora dal congedo dal Kage. Ayame ancora non era arrivata, ma probabilmente avrebbe fatto presto la sua comparsa. Dal basso le mura mi sembravano sempre più imponenti ogni giorno che passava: all’inizio provavo un sacco di inquietudine alla loro sol vista, ma col tempo mi ci abituai. Avevo fatto in tempo anche a passare da casa dei miei a porger loro un saluto prima della partenza. Le loro facce cupe le tenevo ancora impresse nella memoria, ma oramai, dopo questi continui addii, sembravano aver capito anche loro che fermare la mia indole non era più nelle loro facoltà.
    Eccola la…
    Notai in lontananza una figura avvicinarsi con passo svelto e in pochi attimi palesarsi nascosta in parte dalla penombra del muro. Si trattava naturalmente del mio superiore. Con la destra andai a ricontrollare il portakunai tastando i vari oggetti per vedere se tutto era in ordine, e poi passai al vaglio una tasca dei pantaloni per l’auricolare.
    Perfetto non mi sono dimenticato niente.
    Mancava solo il via ufficiale di Ayame.
    -Allora siamo pronti?

    CITAZIONE
    RIEPILOGO ACQUISTI:
    -Auricolare
    -2 fumogeni
    -2 kunai
    -1 palla di luce
     
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    Vi incamminerete verso la vostra destinazione con Ayame che ti farà strada senza darti troppa confidenza, almeno all'inizio, quindi potrai farle alcune domande sulla missione o su di lei (se è qualcosa che trovi nella descrizione della png puoi prendere quello per buono e scriverlo), poi sarà lei a farti delle domande. Sai è importante che in una missione ci sia il giusto grado di confidenza tra compagni di squadra...ne va dell'affiatamento. Come ti sei trovato in queste prime missioni,
    hai avuto delle difficoltà? Ti va di parlarne un po'?
    Puoi cogliere questa parte per contestualizzare un po' il vostro rapporto, lei ti fa da supervisore, ma vedrai che non sembra atteggiarsi da capo squadra o darsi delle arie...sarà invece molto distesa anche se un po' impacciata perchè non è abituata ad andare in missione. Per la sera alloggerete in una locanda di passaggio (ognuno nella sua stanza, non fare il birbante :asd:) e poi a mattina presto ripartirete per arrivare a Ogai. Lì Ayame di porterà a colpo sicuro dalle forze dell'ordine e verrete ricevuti da un uomo sui quaranta.
    Ero informato del vostro arrivo e non posso che dire di essere lieto che siate qua, abbiamo provato a seguire tutte le piste, ma non siamo riusciti a cavare fuori niente. -
    Di preciso...di quante sparizioni stiamo parlando? - Due e non abbiamo trovato alcun punto in comune tra di loro. Chiederai maggiori informazioni sull'accaduto, l'uomo ti dirà che sono state rapite persone comuni, ma che nessun riscatto è stato chiesto, da lì i dubbi che hanno avuto sulla vicenda. Questo è quello che al villaggio sono a conoscenza, non sono abituati ad avere a che fare con simili fatti di cronaca e quindi sperano che tu possa essere d'aiuto. A questo punto tu ed Ayame vi dividerete i compiti, uno di voi due andrà in archivio ad esaminare le scartoffie relative alle denunce, l'altro invece andrà in giro a raccogliere eventuali testimonianze, organizzati come preferisci (in questo frangente puoi gestire Ayame e farla parlare). Termina qua il post.

    Scusa per il ritardo, ma sono stato impegnato. Ti ho aggiunto le armi.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Buon post, attento che a volte fai delle ripetizioni che rallentano un poco il discorso, ma in generale è un buon post.

    Voto: 7.4

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    -Poliziotto


    Il vento sferzava tranquillo fra quelle verdi e rigogliose chiome che assecondavano ogni suo capriccio in maniera amorfa, senza opporre resistenza alcuna. Il fruscio accompagnava un viaggio alquanto silenzioso e carico di densa tensione, di inadeguatezza, di riservatezza di ambo i membri del team. La vegetazione che accostava il sentiero stava lentamente cambiando, simbolo evidente e chiaro dell’approssimarsi del nord del Paese dell’Acqua. Degli alberi sempre più alti e imponenti, con poche ramificazioni stavano prendendo il posto di piante più basse ma molto più cespugliose delle controparti nordiche. Il rumore della natura e i versi degli animali giacevano immutati agli orecchi comuni, ma variavano inesorabilmente agli attenti orecchi animalisti. Per me non vi era differenza alcuna fra due tipi di uccelli o di marmotte diverse. Non ero un biologo, né tantomeno avevo intenzione di studiar la fauna e la flora locale. Il meriggio stava giungendo al termine, e con esso il nostro viaggio giornaliero privo di emozioni.
    Provai a romper il ghiaccio come meglio potevo, io che di ghiaccio me ne intendo. Essere uno Yuki non significa esser per forza una persona glaciale.
    Mhhh… Come mi rivolgo a lei… Le do del tu?! O del lei?! Beh sembra avere qualche anno in più di me ma comunque rimane un mio superiore quindi…
    -Ayame-san, quanto manca per arrivare a Ogai?!
    Il tono era pacato, quasi colloquiale.
    Beh è lei che sta facendo strada… Spero conosca bene queste parti.
    -Dovremmo arrivare domani in mattinata…
    Rispose con un filo di voce appena percettibile, con aria enigmatica e indecifrabile.
    Le donne sono complicate ma guarda te se me ne dovevo trovare una come compagna di viaggio. Beh almeno è figa…
    Laddove la parola non arriva, l’occhio scruta e nulla può sfuggir al suo vaglio attento. Tornò indi a regnar sovrano il silenzio.
    Che allegra compagnia…
    -Sei originaria di Kiri?! No perché capelli così rossi non ne ho mai visti in giro…
    D’un tratto ella si fermo, strinse per un fugace attimo i pungi, per poi ritornar a rilassar le membra e procedere il cammino. Non avevo idea di aver toccato un tasto dolente che in passato le ha causato cotanto dolore, e siccome la sfiga ci vede benissimo avevo esordito con una questione che aveva dello spinoso.
    -No… Sono originaria del Paese del Vortice…
    -Capisco… Mi parli un po’ di questo Paese del Vortice. Io di luoghi al di fuori di Kiri non ne ho visitati tanti e non nego che un giorno mi piacerebbe fare il giro del mondo… Lavoro permettendo…
    -Mi sono trasferita a Kiri quando avevo 5 anni, quindi non ricordo tanto del mio Paese natio. Posso solo dirti che è un’isoletta a cavallo tra il Paese dell’Acqua e del Fuoco.
    Ah beh grazie questo lo avevo sentito pure io… In fondo il Paese del Vortice è discretamente famoso.
    -E hai avuto difficoltà ad ambientarti?!
    -Un… Un pochino…
    Il tono atono e freddo la diceva lunga sul suo passato a me ignoto.
    -Capisco…
    Tasto pesante!
    -Ayame-san, sappi che non ho nulla contro gli stranieri… Era solo per far conversazione e rendere meno monotono il viaggio. Anche se ammetto che gli abitanti di Kiri, soprattutto in passato, sono stati non molto benevoli con le persone “particolari”.
    La stessa morte dei miei genitori è oggetto tuttora ignoto se non agli alti piani.
    -Tu mi trovi… Particolare?!
    Sembrava un filo triste. I ricordi per lei probabilmente stavano ritornando alla mente come un fiume in piena che gli argini non sono più in grado di contenere. Ma questa certezza l’avrei potuta avere soltanto aprendogli la mente.
    -Beh…
    Cerchiamo di essere delicati.
    -In senso positivo però. Li trovo belli i tuoi capelli. Non vedo come una persona possa disprezzarti e…
    Ayame si fermò di colpo. Di nuovo.
    Forse è meglio cambiar discorso.
    -Non sono affari che ti riguardano!!
    Capisco…
    -Mi perdoni Ayame-san. Non avevo alcuna intenzione di essere invadente.
    Probabilmente non sarei riuscito a cavar di più su quel fronte visto anche il suo carattere riservato e visto che piega stava prendendo la situazione.
    -No è che…
    D’un tratto mi sembrò più rilassata, il che mi lasciò leggermente interdetto. La brezza lieve continuava a soffiar fra le mie corte e scure chiome, e muoveva leggiadramente le rosse effigi della Uzumaki. Sembrava ancor più affascinante di quanto non lo fosse.
    -Sai è importante che in una missione ci sia il giusto grado di confidenza tra compagni di squadra…
    Si voltò indi verso di me e per la prima volta ebbi l’occasione di poterla fissar bene in volto. Gli occhi marroni, tendente al verde si sposavano con quel candido viso.
    -Ne va dell’affiatamento.
    Si voltò e riprese a camminare. Gli tenni testa col passo.
    -Come ti sei trovato in queste prime missioni, hai avuto difficoltà?
    -Beh…
    -Ti va di parlarne un po’?
    E soltanto una ragazza particolare. In fondo sono sicuro che sia una validissima persona.
    -Beh, mi sono ritrovato come prima missione ad infiltrarmi in un covo di traditori di basso livello. Quella missione è stata particolarmente lunga e se devo essere sincero…
    Presi un respiro profondo. Ricordare il passato non era piacevole nemmeno per me.
    -…Mi affezionai anche a due reclute con le quali avevo svolto addestramento e alla fine fui costretto dal fato a ucciderne uno. E’ un errore così grave provare dolore o compassione verso dei nemici?!
    Un dubbio che da tempo non riuscivo a spezzare. Il mio volto poteva celarlo, il mio cuore no.
    -Siamo umani… Siamo imperfetti e volubili.
    La voce femminile era rassicurante. Per un attimo mi sentii sollevato.
    E pensare che l’aspettavo molto più comandina e spaccona.
    Per fortuna non era così. Avere al mio fianco una persona umana e non un robot metodico mi avrebbe mostrato la missione sotto un punto di vista diverso. E forse era proprio quello di cui avere bisogno.
    -Però rimane il fatto che erano tuoi nemici. E se ciò si traduce in una minaccia per Kiri e per quello che ti è più caro… Beh, a volte i ninja sono costretti a fare scelte difficili.
    -Ayame-san… Le è mai capitato di dover uccidere una persona a lei cara?!
    -Non sta a te indagare sui fantasmi del mio passato.
    Come prevedevo…
    -Finora dal punto di vista combattivo non mi sono trovato male. Però mentirei se le dicessi che non mi spaventa il dovermi trovare ad affrontare avversari troppo forti per me. E’ vero che le missioni sono divise in gradi apposta per sviare questo problema. E’ vero anche che non ho problema a mettere la mia vita in gioco ma… Ho paura che sotto pressione potrei compiere delle scelte sbagliate e irrevocabili…
    Mi sforzai anch’io. Non era semplice per me ammettere delle debolezze seppur minime. Ne andava del mio onore di uomo e di combattente. Anelavo a quella figura perfetta e impeccabile, ignorando che questo un giorno avrebbe potuto portarmi all’errore.
    -Lei Ayame-san… Si è mai trovata in situazioni simili?! Di pericolo imminente?!
    -Beh… I… Io…
    Qualcosa la turbava, era come se il suo equilibrio fosse stato sconvolto.
    -In realtà… Non sono una gran combattente… No-non saprei…
    Diamine se è complicata però…
    -Sono una sensitiva, non ho svolto missioni in cui bisognava combattere fino a tal punto. Sono sempre stata di supporto e… Beh… E’ proprio per questo che sono l’attendente del Mizukage.
    Quindi in soldoni se ci trovassimo in guai troppo grossi… Probabilmente dovrò contare solo su me stesso…
    -Comunque se mi permettete una domanda… Perché stiamo camminando e non andiamo a passo più svelto saltando sugli alberi?!
    -Beh… Io… Ho pensato di risparmiare il più possibile energie e…
    Si accentuò un disagio in lei presente dal principio. Non era esperta in questo tipo di missioni e ciò la rendeva comprensivamente insicura, come se fosse pronto dall’esterno in ogni istante un dito puntato pronto a giudicarti e denigrarti. Anche la benchè minima affermazione poteva lasciar trasalire dubbi amletici rilevanti.
    -Poi di sera gli uffici comunque sono chiusi e sarebbe stato inutile iniziare a cercare alla cieca…
    -Giusto non ci avevo pensato!
    Non sembra a suo agio… Probabilmente non è esperta in missioni di questo genere…
    -Comunque tra poco dovrebbe esserci una locanda se non ricordo male. Va bene se ci fermiamo li?
    Eh?! Sei tu il capo… Cazzo chiedi a me che non sapevo manco cosa fosse sto Ogai…
    -Nessun problema Ayame-san.

    La locanda era piccola ma allo stesso tempo accogliente e rinfrescante. La struttura era semplice in listelli squadrati di legno massello, costruita su due piani: il pian terreno in cui c’era la sala comune ove poter mangiare, e il piano superiore con le camere per dormire e i servizi. Io ero situato tre camere dopo quella di Ayame. Il locale era adornato da un semplice letto singolo ed un guardaroba molto grezzo. Il tetto aveva le capriate a vista piuttosto basse e si poteva intravedere la struttura delle falde della copertura che rendeva l’ambiente molto rustico. Avevamo consumato una cena frugale, per non rimanere appesantiti inutilmente dalla digestione, e ora giacevo disteso sopra il letto ancora in ordine, con le gambe fuori dalla piazza e ambo le mani congiunte dietro la testa. Preso dalla noia scivolai inaspettatamente nel sonno dopo una serie di sbadigli premonitori a cui non diedi molto peso.

    CITAZIONE
    ll colpo andò a segno, ma da quella sottile e inerme nebbiolina bianca, che velava il tutto come candida neve discesa dal cielo e disparsa nell'aere, si poteva intravedere come la figura di Miyu il sordo non accennò a muoversi o a schivare il mio jutsu Suiton. Non pensavo di essere così potente.
    Diamine che colpo che gli ho sparato... Forse ci sono andato troppo piano...
    Sarcastico pensai, naturalmente distaccato da quella che era la pietà ancora. Si era messo sulla mia strada nella direzione opposta alla mia, ed è naturale che in un incidente uno dei due ne esca vincitore del conflitto. Non volevo per nessun motivo che il mio villaggio fosse toccato, e non avrei mai permesso a nessuno di farlo, fosse stata anche la mia famiglia.
    Evitiamo di spender chakra inutile...
    Dissolsi subito il jutsu del velo di nebbia. Dinnanzi ai miei occhi si profilava il corpo di Miyu a terra, singhiozzante, sul punto di perder conoscenza e forse lasciarci le penne.
    Cazzo l'ho proprio steso!!!
    Mi avvicinai quel tanto che basta per guardare i suoi occhi brillare. Per la prima volta li notai, erano azzurri e densi di colore, come il cielo. Le mani che a fatica si muovevano si sciolsero in un tentativo disperato di raggiungermi. Allungò la destra prima di cominciare a singhiozzare, estese il mignolo veros il mio volto, a puntar il sole in quell'umida battaglia. Lui era muto, ma i suoi occhi parlavano e non servivano orecchie per comprendere quanto avevano da dire.
    -Kameji...Non riesco a combattere contro di te. Sei stato l'unico amico che io abbia mai avuto, anche se mi prendevi in giro, non fa niente... Quello che conta è che io ti abbia conosciuto frequentandoti quel tanto che basta per poterti conoscere. Ti auguro una lunga vita... E spero che un giorno tornerai a prendere Shizuka...
    Una lacrima lenta e calda le scolcò il viso, e così a fiotti cominciarono a seguire, mentre il dito lievemente si abbassava, e gli occhi si chiudevano. morto non si poteva dire, fatto sta che perse conoscenza da vero eroe. Con un tonfo in quel tetro silenzio cadde la speranza di una persona che aveva perduto tutto, ma che non perse mai la voglia di amare.
    Fa buon viaggio Miyu-sama...

    Mi svegliai a notte inoltrata, completamente intontito dal sogno appena fatto. Il vortice dei ricordi è pungente e il ricordar la mia passata missione mi aveva riportato alla luce immagini che tenevo ben impresse nella mente.

    CITAZIONE
    -A volte i ninja sono costretti a fare scelte difficili…

    Scivolai nuovamente nel sonno, e stavolta solo l’alba e la sua luce mi svegliarono.

    Neanche mezzora dopo eravamo in viaggio verso Ogai con i primi raggi di sole che scaldavano il nostro viso immerso nella brezza mattutina. In lontananza, un paese poco distante dalla costa faceva la sua comparsa mentre il mare era ritornato sulla scena disperdendosi all’orizzonte.
    E così quel buco di culo sarebbe Ogai eh?!
    Le case sembravano piuttosto basse e molto accalcate fra di loro, davano una terribile idea di confusione nonostante le modeste dimensioni del paesello. In un punto centrale convergevano i palazzi più alti, anche se si potevano contare sulle dita di una mano. Le rondini coloravano il paesaggio volteggiando incessantemente nel cielo turchese, privo di nebbia. La giornata pareva secca, un’eccezione tanto rara quanto unica.
    E quella dovrebbe essere la piazza centrale… Sede delle istituzioni.

    Ci arrivammo in quella piazza a passo spedito appena oltrepassata la soglia del paese. Ayame mi guidò con passo sicuro e convinto, senza darmi neanche il tempo di guardarmi attorno. Come se il passare dalle forze dell’ordine fosse un ordine inderogabile, ma in fondo in questa burocrazia lei sapeva meglio come destreggiarsi. Mi fidai di lei, sembrava molto più sicura in questi frangenti. I palazzi visibili in lontanza erano ora realtà tangibile alle mie iridi. Strutture semplici ma intonacate di colori sobri e poco fastidiosi alla vista dettavano legge di altezza sulle case circostanti. Entrammo quindi in un bianco edificio recante lo stemma della polizia. Il mio olfatto percepì subito puzza di chiuso. Ci accolse quindi un uomo alto, pelato, con la mascella squadrata che a giudicar dal viso non avrebbe dovuto avere più di una quarantina di anni. Il suo cranio risplendeva, come se fosse stato appena lucidato con la mola. La tenuta da poliziotto dava un tocco formale e burocratico all’enigmatica figura.
    -Ero informato del vostro arrivo e non posso che dire di essere lieto che siate qua, abbiamo provato a cercare in tutte le piste, ma non siamo riusciti a cavarne fuori niente.
    E tocca a noi vedercela con la burocrazia… Che seccatura!
    -Di preciso… Di quante sparizioni stiamo parlando?!
    Ayame fu la prima a prendere iniziativa. Comprensibile da una burocrate come lei. Io avevo qualche aggiorno addietro terminato un’investigazione e non avevo apparente voglia di cominciarne una seconda.
    -Due e non abbiamo trovato alcun punto in comune fra loro.
    -Che tipo di persone sono state rapite? Autorità, nobili, persone di spicco?
    Il che giustificherebbe eventuali richieste di riscatto.
    -Persone comuni di ceto medio.
    -Niente richieste di riscatto quindi?
    -Niente… Il che è molto strano!
    La faccenda si complica… Beh credo che se non fosse stato così non ci avrebbero mandato a chiamare. Può darsi che siano persone accomunate da particolari distinzioni tipo gruppo sanguigno o robe del genere… Ma servirebbero archivi medici per stabilire la cosa… E poi questa opzione precluderebbe come possibile movente il commercio di organi.
    -Beh sinceramente non abbiamo a che fare solitamente con casi del genere anche perché Ogai è un paese piuttosto piccolo… Magari voi di Kiri sapete muovermi meglio in queste situazioni…
    Capisco…
    -Perfetto grazie delle informazioni! Sa dirci dove possiamo sono archiviati i casi in questione?!
    Anche se mi scoccia l’idea ci sarà un qualche archivio da consultare…
    -Al piano superiore vi è l’archivio delle denunce. Potete provare a cercare lì.
    -Kameji direi che dobbiamo dividerci. Le cose più logiche da fare sono rovistare negli archivi e cercare eventuali testimonianze dell’accaduto.
    Cazzo se va spedita…
    -Ayame-san ditemi cosa fare e io eseguo.
    -A te la scelta, ove ti trovi più a tuo agio.
    -Beh siccome io e le scartoffie ci amiamo alla follia…
    La bella Uzumaki annui in risposta.
    Perché non lasciar a lei il lavoro che tanto ama.
    -Perfetto allora! Io rovisterò negli archivi delle denunce!
    Mi dava il voltastomaco soltanto l’idea di stare in un ufficio, figuriamoci passare ore e ore a rovistare fogli scritti.
    -Ci converrebbe però cominciare a indagare anche su che tipo di mestieri fanno o su eventuali legami a livello medico. Probabilmente un’eventuale organizzazione dietro tutto ciò può averli rapiti per scopi medici o per indurli a fabbricare qualcosa.
    -Terrò in conto la questione. Tu vedi di scoprire tutto ciò che sai sulle due vittime. E mi raccomando…
    Mi sorrise, alzando il pollice in segno di incoraggiamento.
    -Metticela tutta!
    -Ovvio!
     
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    Andare alla cieca non è il massimo, Ayame via auricolare ti darà i nomi delle due persone sparite e le loro generalità (un uomo ed una donna di età tra i 20 e i 30), in giro ti daranno un po' di informazioni su di loro e ti farai un po' di idee sulla loro vita che non avrà apparenti punti oscuri, sembrano dei normali cittadini. Scoprirai (la cosa ti è stata confermata da Ayame) dove i due scomparsi vivono e quindi ti recherai dalle loro famiglie, che ti daranno ulteriori informazioni
    CITAZIONE
    Famiglia dell'uomo:
    Nostro figlio è sparito da tre giorni e non sappiamo cosa possa essergli successo...non è da lui fare certe cose e quindi deve sicuramente essergli accaduto qualcosa, la polizia sostiene che sia stato rapito, ma non capiamo il perchè. Io e mio marito abbiamo dei lavori umili e non possiamo certo permetterci un riscatto! La donna è disperata ed in lacrime,
    ma ti saprà dire che suo figlio non frequentava amici particolari se non alla locanda del Villaggio. Ultimamente lo aveva visto un po' teso e lui gli aveva detto che era per colpa del lavoro (lavora in una pescheria) perchè il capo lo metteva sotto pressione con i turni di lavoro. Il marito non è presente perchè è a lavoro.

    CITAZIONE
    Famiglia della donna:
    Il padre e la madre della donna sparita ti accoglieranno in maniera un po' fredda, essendo il villaggio piccolo non sembrano troppo amanti degli stranieri. alla fine però si fideranno quel tanto che basta per farli parlare della figlia: la ragazza lavora nell'attività di famiglia (fabbricano scarpe) ed è una tipa seria e lavoratrice, una senza grilli per la testa insomma. Da circa un paio di mesi aveva preso a frequentarsi con un giovane del luogo (non è l'altro uomo sparito), la ragazza non glielo ha detto in modo specifico ma lo avevano ugualmente intuito perchè a volte la sera usciva e tornava più tardi del solito, in oltre ogni tanto le arrivavano delle lettere, cosa che prima non succedeva mai (i genitori non sanno però il contenuto delle missive).

    Hai un bel po' di cose su cui ragionare e ti rendi conto che la situazione è più intricata di quello che pensavi. Proprio quando sarai uscito dalla seconda casa riceverai una chiamata da Ayame Presto vieni subito al commissariato di polizia, è urgente! Termina qua il post.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Ti sei mosso bene ed hai dato una buona profondità psicologia al tuo pg, mi è piaciuto anche il sogno che hai fatto ed il richiamo al passato e le considerazioni che hai fatto :sisi:

    Voto: 7.7

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    Ragazza al bar
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    Padre di Hoshi
    Madre di Hoshi


    Mi voltai rapido di scatto in quel che aveva tutta l’aria di essere uno scabroso e investigativo giorno. Stare rinchiuso in un ufficio, a prescindere dalle effigi sull’uscio, mi dava un senso di limitatezza che volevo abbandonare al più presto catapultandomi fuori dal locale. La vittoria aveva un lieve retrogusto di “ho fatto una cavolata”, eppure ancora mi era ignoto il perchè di questo presentimento.
    Mi fermai di colpo dopo aver percorso pochi decametri di strada.
    E mo dove cazzo vado?! Potevo almeno chiedere come si chiamavano quei due o dove abitavano…
    Alternavo momenti di ragionamenti filati e connessioni logiche molto sottili e ben curate a momenti di beata disattenzione. Confidavo che col tempo questo vizio sarebbe sparito, ma dovevo anche metterci del mio e la mia inesperienza nel mondo contorto dei ninja mi rendeva un tantino precipitoso.
    -Bzzz… Bzz…. Kameji-kun?!
    Una serie di interferenza si scatenarono dal giallo auricolare che tenevo legato al collo. Subito dopo si profilo una voce cristallina a cui avevo detto addio da una manciata di minuti.
    -Ecco Ayame-san… Stavo giusto per chiamarla…
    Che cazzo di scemo che sono?!
    -Da dove hai intenzione di partire a investigare?!
    -Beh ecco dalla piazza centrale ma…
    -Comunque gli scomparsi si chiamano Hidetoshi Nakata e Hoshi Morimoto. Sono un uomo e una donna entrambi tra i 20 e i 30 anni. Pollo!!
    Mhhh… Non mi suonano familiari i cognomi. Non sono famiglie note anche a Kiri.
    -Intanto inizia a sondare in piazza. Il poliziotto qua non si ricorda gli indirizzi, vedo di recuperare qualcosa nell’archivio denunce. La ci dovrebbero essere sicuramente.
    -Ok grazie mille Ayame-san…
    -Qualsiasi cosa comunicamelo via auricolare e subito perfavore, potrebbe cambiare il corso delle indagini.
    -Certo.
    Per mia fortuna la bella Uzumaki non era un superiore che alla prima virgola sbagliata si ergeva in richiami e scenate come a metter il dito nella piaga. Le disattenzioni sono umane come gli errori, anche se in quel momento mi sentivo lievemente scoraggiato dagli eventi appena successi. Ma rammaricarsi non porta nulla e avevo una mansione da svolgere.

    La piazza era semplice, circolare, di diametro di circa una cinquantina di metri, contornata da alcuni edifici ben intonacati o rustici con i mattoni ben ordinati in vista. Appartenevano alla modesta aristocrazia della città, o comunque alle famiglie più ricche, e tenevan quindi a mostrar se non il proprio sfarzo, un modesto senso di ordine e bellezza. Per terra la strada era lastricata da grandi pietroni grigi levigati, di forma rettangolare. Al centro vi era unna fontana di pietra bianca ingrigita e logorata dal tempo e dalla acqua che ivi vi scorreva e si depositava.
    Seppur la città fosse modestamente grande, la piazza era piuttosto popolata da un fiume di gente continua che la solcava da un lato all’opposto fermandosi magari in uno degli edifici perimetrali ad essa.
    Dunque tra i 20 e i 30 anni… Mi converrà cercare tra la gioventù…
    Passai al vaglio delle mie fredde e glaciale iridi ogni singola persona ivi presente. Individuai un ragazzo nella fascia d’età delle vittime che si muoveva a passo abbastanza spedito con un completo grigio di giacca e una valigetta in pelle marrone nella mancina.
    Quel ragazzo forse potrebbe andare bene. Per prima cosa devo scoprire dove abitano, quello ha la priorità. Tutte le altre informazioni che ben vengano anche se potrei ricavarle dalla famiglia.
    Mi affrettai a inseguirlo e, infine, a fermarlo per l’interrogatorio.
    Devo trovare una balla che regga. Non posso svelare al vento il fatto che io collabori con la polizia. Devo sempre tenere a mente che dietro ci può essere qualcosa di organizzato anche se per ora l’unica coincidenza tra le vittime è la loro età. Devo però tenere a mente che sono un ninja e come tale il mio lavoro è segreto. Se vi è una presunta organizzazione dietro non devo dar nell’occhio e quindi dargli modo di sapere che sto investigando sul caso.
    -Mi scusi…
    Una volta raggiunto lo toccai con la destra. Il ragazzo sulla trentina si voltò spaesato. Aveva un naso aquilino e labbra abbastanza carnose, barba ben rasata e occhi grandi e castani.
    -Sono di un’agenzia di sicurezza privata. Lei è al corrente delle due scomparse che ci sono state di recente in città?!
    L’agente di sicurezza dovrebbe poter spiegare anche la presenza del mio equipaggiamento ninja.
    -Beh, non so tanto ma… Perché me lo chiede?!
    -Vede mi hanno incaricato di occuparmi della sicurezza delle rispettive famiglie solo che probabilmente si sono confusi e mi hanno dato due indirizzi sbagliati. Sa dirmi dove si trovano le famiglie Morimoto e Nakata?! O in alternativa in che zona trovarle?!
    -Ho sentito che le persone scomparse abitavano nella zona est della città. Mi spiace ma non so dirle altro. Le ho solo sentite nominare.
    -Arigatou.
    Mi congedai dal ragazzo per sondare nuovamente il paesaggio circostante. Individuai quindi un ragazzo anch’esso vestito con un completo di giacca stavolta blu oltremare tendente al nero, con mocassini in pelle nera. Aveva i capelli corti e ben scalati, di un biondo scuro con sfumature castane, barba ben rasata, si stava sedendo ad uno dei tavolini all’aperto di un bar situato ad una decina di metri da me. Accanto a lui una ragazza in vestito rosso, con una borsetta piccola e rettangolare del medesimo colore. Capelli scuri e lunghi raccolti in una folta coda di cavallo.
    Incontro di lavoro?! Avviciniamoci e scopriamolo.
    Mi incamminai verso i due mantenendo un aria spaesata e da finto tonto. Passai quindi a pochi metri di distanza per origliare un poco della loro conversazione con l’intento poi di proseguire diritto per non dare nell’occhio.
    -Sai sarà una giornata Leggen… Non ti muovere… Daria!!! Leggendaria!!!
    Bah…
    Avanzai quindi con nonchalance notando nel contempo, appesa ad un muro pochi metri più avanti una locandina stampata senza molte cure con la foto della faccia dell’individuo mentre accarezzava un bambino in tenera età.
    -Saiyuki Von Matterhorn, il milionario gentiluomo. Fautore di una delle più grandi raccolte di beneficienza per i più sfortunati di noi, nonostante il suo lungo calvario medico dovuto all’impossibilità di un intervento per la riduzione del pene…
    Ma che è sta porcheria… Aspetta…
    Mi voltai un attimo e notai che la locandina poteva essere ben osservata e letta tranquillamente dal tavolo ove stavano i due. E guarda caso nella traiettoria visiva del poster vi era la giovine del gentil sesso. E probabilmente tutto ciò che era nella locandina, nome compreso, era falso e fatto appositamente per far colpo.
    Ma questo qua sta cercando di rimorchiare… Certo che ne ha di inventiva!! Solo per questo si merita l’interrogatorio.
    -Scusate se vi interrompo.
    -Eh?! Non vede che sto parlando?!
    Una punta di stizza era il suo biglietto da visita.
    -Comprendo ma è abbastanza urgente. Faccio parte di un’agenzia di sicurezza privata ed ho come incarico quello di occuparmi della sicurezza delle famiglie dei due ragazzi che sono stati rapiti. Solo che ho smarrito il biglietto con i due indirizzi. Voi percaso conoscevate i due ragazzi?! Sapete dirmi dove abitavano?!
    -Si lo so è stato un colpo terribile… Io ero… Molto amico della famiglia Nakata e… So che non è nulla ma… Farò del mio meglio per aiutare economicamente quella famiglia…
    Sembrava dispiaciuto, quasi malinconico, ma ci avrei scommesso gli specchi diabolici che era tutta una farsa.
    Però che bravo attore!
    -Oh Saiyuki come siete gentile!!
    Ci crede anche?! Non ho parole…
    -Comunque vada dritto per la strada principale del distretto Est e poi alla seconda a destra, la casa verde è la loro residenza… Hidetoshi era un bravo ragazzo…
    -Io conoscevo di vista Hoshi e so che abitava nel vicolo in fondo al distretto Est. Invece che girare in questo caso dovresti andare sempre dritto. Ho sentito dire che per hobby personale suonava il violino. L’ho vista molte volte qui in piazza, assieme ai suoi amici.
    -Arigatou.
    La mia ricerca aveva prodotto i frutti che speravo. Il resto lo avrei chiesto direttamente alle famiglie di quei poveri sfortunati. Diedi una rapida occhiata a quel sol della tarda estate quasi allo zenit, e quindi verso sud. Mi orientai quindi per entrare nel distretto Est.
    -Bzz… Bzz… Ayame-san… Rispondete…
    La sofisticata forma di comunicazione che sfrutta e onde radio codificando informazioni tornò sulla scena.
    -Eccomi Kameji-kun. Dimmi pure.
    -Ho scoperto che la famiglia Nakata abita in una casa verde del Distretto Est, mentre la famiglia Morimoto abita nel vicolo in fondo alla via principale del medesimo distretto. Confermi?
    -Si, confermo. La casa dei Morimoto è la seconda dall’inizio della via. E per la precisione, lui ha 25 anni e lei 24. Ho sott’occhio i fascicoli delle denunce.
    -Ok mi reco dalle famiglie.
    -Qualsiasi cosa chiamami!
    -Va bene Ayame-san.

    La casa dei Nakata era un appartamento situato in un’umile palazzina di circa tre iani, intonacata di verde all’esterno. All’interno le mura dei locali erano bianco tendente al cinereo, costellato di crepe e di piccole ragnatele trascurabili. La mobilia era di un legno di terza o quarta scelta e non vi erano particolari oggetti di valore come soprammobili, a testimoniar lo status sociale della famiglia.
    -Salve.
    L’uscio era situato nel salotto dell’abitazione, su cui stava seduta la madre di Hidetoshi, con gli occhi gonfi e rossi. In mano a lei un fazzoletto.
    Qua sono al sicuro da orecchie indiscrete.
    -Scusate se vi interrompo in questo momento ma… Sto collaborando con la polizia a far luce sulla scomparsa di vostro figlio, e se volete avere certezze su ciò che gli sia successo dovrete darmi una mano.
    La madre annui e mi invitò a sedermi sul divano con un cenno della destra. In quel momento notai che il padre del ragazzo non era presente.
    -Nostro figlio è sparito da tre giorni e non sappiamo cosa possa essergli successo…
    Dei singhiozzi sonori accompagnavano il tutto condito da delle vistose lacrime. Occhi colmi di agitazione e preoccupazione. Mi ricordarono molto uelli dei miei genitori, quando gli dissi di voler fare il ninja e in tutte le volte che intrapresi qualche missione. Se mi fosse successo qualcosa durante il mio lavoro anche loro sarebbero potuti arrivare a tal punto e l’immagine mi dava un blocco allo stomaco. Non volevo, ma allo stesso modo non potevo evitarlo.
    -Non è da lui fare certe cose e sicuramente deve essergli successo qualcosa. La polizia sostiene che sia stato rapito ma noi non capiamo il perché. Io e mio marito abbiamo dei lavori umili e non possiamo certo permetterci un riscatto!
    Strano… Molto strano… Comunque il riscatto lo avevamo già escluso a priori. Anche perché avrebbe dovuto esser già arrivata eventuale richiesta.
    -Capisco… Suo figlio percaso frequentava brutte compagnie o aveva… Insomma qualche preoccupazione o problema negli ultimi tempi?!
    -Mio figlio aveva amici normalissimi e figli di brave persone. Erano soliti trovarsi alla locanda del villaggio… Se poi li ha conosciuto qualcuno di “particolare” io non ne so nulla… So anche che di recente era molto preoccupato per il lavoro.
    -Che lavoro fa Hidetoshi?
    -Lavora in una pescheria ma l’ho sentito spesso lamentarsi del capo per via dei turni. Diceva che quei turni lo stressavano troppo e lo mettevano sotto pressione.
    -Bene grazie molte del suo aiuto. Arigatou. Vedrà che andrà tutto bene e lo troveremo!
    Cercai di essere gentile anche col viso accennando un sorriso di conforto.

    La residenza Morimoto, seppur situata in un vicolo, era leggermente più nuova e curata di quella Nakata. Diversa è anche l’accoglienza.
    -Lei chi è e cosa vuole?!
    La fredda e pungente voce di un uomo dal volto duro e dalla mascella squadrata mi fece intuire che cavar qualcosa era un’impresa più ardua del solito. Il volto di lui mi scrutava dal porta socchiusa e tenuta ancora ancorata al muro da un catenaccio.
    -Sono un collaboratore della polizia. Vengo da Kiri e sono incaricato di indagare sulla scomparsa di vostra figlia.
    Rimosse il catenaccio e mi fece entrare. Accorse anche la moglie all’ingresso. Stesso sguardo medesimo di diffidenza.
    Visto quello che è successo va bene essere diffidenti ma fino a tal punto mi sembra eccessivo.
    -Bene perché è qui?!
    Anche la voce di lei era altrettanto pungente, glaciale quanto quella del sottoscritto.
    Non si fidano degli stranieri. Possibile?!
    -Ho bisogno di fare due chiacchiere su vostra figlia al fine delle indagini. Mi sa dire che lavoro fa sua figlia?
    -Lavora nell’azienda di famiglia. Produciamo scarpe.
    Le occhiate pungenti non cessavano, ma si erano in qualche modo affievolite. Entrambi i genitori erano vestiti di tutto punto, il che la diceva lunga riguardo alla loro professionalità. Probabilmente anche la figlia dovrebbe essere un tipo simile.
    -Sapete dirmi se vostra figlia di recente aveva qualche preoccupazione in particolare? Se c’era qualcosa che la turbava?
    -No, mi è sembrata sempre seria e professionale. Da circa un paio di mesi però a cominciato a frequentarsi con un ragazzo del paese. Non ce l’ha detto apertamente ma sa… Qualche volta rientra più tardi del previsto e di recente gli sono iniziate ad arrivare delle lettere a casa. Pensiamo prettamente di carattere sentimentale ma non ne siamo sicuri perché non le abbiamo lette…
    Lei si frequenta con un ragazzo, che avesse una relazione con Hidetoshi?! Ma perché questo li avrebbe portati al rapimento? Che abbiano fatto incavolare la persona sbagliata… Oppure che abbiano deciso di scappare o che abbiano avuto un figlio accidentalmente… Ma mi sembrano tutte ipotesi molto campate per aria e assurde. Piuttosto non sarei così sicuro che il contenuto delle missive sia romantico. Potrebbero essere anche minacce, magari si era cacciata in un qualche guaio particolare.
    -Sapete se percaso Hoshi conosceva Hidetoshi?!
    -Probabilmente si, sa abitiamo nello stesso quartiere dei Nakata. Ma non mi pare di averli mai visti assieme o nella stessa compagnia.
    Quindi la relazione fra i due è da escludere. Quindi ora non ho più un legame fra i due. La cosa si sta alquanto complicando. In un paese così piccoli due rapimenti così vicini non avvengono per caso. Mi converrà mettere le mani in ogni modo su quelle lettere. Non voglio fare l’impiccione ma voglio aver la certezza che non nascondano qualcosa. Comunque prima mi converrà sentire Ayame.
    -Arigatou. Scusi il disturbo.
    Mi accompagnarono alla porta e mi liquidarono senza un particolare cenno o saluto e con una velocità che ha del sovrannaturale. Lasciai correre la scortesia e mi concentrai sul caso quando un ronzio familiare destò la mia attenzione.
    Bzz… Bzzz…. Kameji-kun… Presto vieni subito al commissariato di polizia, è urgente!

    Per non rendere monotono il post ho citato HIMYM. Spero non ti faccia arrabbiare. :beer:
     
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    Pg partecipante/i: Kameji Ashimizu


    Tornerai da Ayame ed insieme a lei ci sarà anche l'uomo con cui avevate parlato prima. La polizia ha ricevuto un'altra denuncia di sparizione...stavolta si tratta di una giovane ragazza del posto. I genitori si sono insospettiti da poco perchè erano sempre rimasti in contatto con la figlia...anche se già da alcuni giorni i messaggi si erano fatti più sporadici Chiederai informazioni ulteriori. La ragazza si chiama Kaede e fino a pochi giorni fa era in vacanza in una località balneare vicino Kiri. Doveva tornare oggi ma i genitori non riescono più a contattarla... La notizia ti farà gelare il sangue nelle vene, forse la ragazza che avevi conosciuto in vacanza è finita nei guai...ovviamente però non puoi sapere quando il fatto sia successo quindi forse il giorno in cui non l'avevi vista stava ancora bene...o forse no. Insieme farete un po' di congetture, ma capirete di non avere appigli su cui muovervi. Nei tuoi colloqui però forse si trova una possibile chiave d isvolta, in quanto una delle persone sparite (la ragazza con i cui genitori avevi parlato nel post precedente) era in contatto epistolare con qualcuno. Capite che la soluzione rischia di finire fuori controllo e che devi mettere assolutamente le mani su quelle lettere. Decidi come agire, se entrare in casa di nascosto oppure in via ufficiale. Nell'ultima parte del post attuerai il tuoi piano e riuscirai ad avere accesso alla stanza della giovane e comincerai le ricerche. Termina il post che hai cominciato le ricerche, senza tuttavia trovare niente nei vari posti in cui potrebbero essere conservate delle lettere.

    In questo post oltre all'azione vorrei che tu mi mostrassi in maniera convincente anche le tue emozioni nel constatare come si stiano evolvendo le vicende.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Buono, hai sfruttato il margine che ti avevo lasciato ed il post è risultato piacevole

    Voto: 7.5

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    Pensato Kameji
    -Parlato Kameji
    -Ayame Uzumaki
    -Agente di polizia


    -Eccomi qua Ayame-san. Dimmi tutto!!
    Mi catapultai aprendo la porta senza bussare con la massima urgenza in quel comando recante le effigi della polizia.
    Cosa sarà mai di tanto importante?!
    L’attesa della notizia si stava facendo largo nella mia mente, mentre dal volto non traspariva altro che un enigmatico sguardo, difficile da interpretare. La rossa era lì, dieci metri innanzi a me, ritta in solenne postura, col volto teso e concentrato. Al di là della scrivania, l’agente di polizia incaricato del caso che qualche ora addietro ci aveva fornito ogni informazione fosse in suo possesso.
    -La polizia ha ricevuto un’altra denuncia di sparizione… Stavolta si tratta di una giovane ragazza del posto.
    Merda, ci mancava anche questa!!
    -I genitori si sono insospettiti da poco perché erano sempre rimasti in contatto con la figlia… Anche se già da alcuni giorni i messaggi si erano fatti più sporadici.
    Messaggi più sporadici?! Che sia stata costretta dai rapitori a inviare questi messaggi. Ma in tal caso il contenuto dovrebbe essere accuratamente calcolato e i genitori avrebbero dovuto notare qualcosa di strano o avvertire la polizia.
    L’indice e il pollice della destra andarono a solleticar quella tenue peluria fine e poco visibile che mi stava facendo lentamente e inesorabilmente un adulto.
    Oppure che i rapitori li abbiano mandati di proposito per non far insospettire i genitori, oppure genitori non hanno soddisfatto le richieste dei messaggi e loro hanno deciso di farla ufficialmente sparire. Bah… Ora sto decisamente esagerando con le congetture.
    -Sa dirmi altro sul caso?! Nome della vittima e indirizzo per esempio?!
    -La ragazza si chiama Kaede e fino a pochi giorni fa era in vacanza in una località balneare vicino Kiri. Doveva tornare oggi ma i genitori non riescono più a contattarla.
    -NOOO!!!!
    Fui colto da un attimo di terribile sgomento. Una morsa mi attanaglio lo stomaco come se fosse stretto da una pinza, le gambe mi tremarono per pochi attimi.
    Calma… Calma…
    Cercai di recuperare mentalmente la calma facendo dei profondi respiri, ma oramai inutile dire che ognuno in quella stanza poteva aver colto la mia immane preoccupazione.
    -Tutto Bene Kameji?!
    Ayame fu la prima a cercar di darmi manforte.
    -Si si mi scusi. Mi son lasciato trascinare dal caso. Ero semplicemente dispiaciuto del fatto appena accaduto che l’ho presa come una sconfitta personale.
    Ma chi vuoi che creda ad una balla simile. Devo stare attento le prossime volte. Questi scatti un giorno potrebbero portarmi a delle azioni troppo impulsive.
    L’atmosfera si rilassò e riuscii a regolarizzare il battito cardiaco. Lo sguardo di Ayame lasciava intender tutta la sua scetticità sulla farsa da me appena messa in atto. Avevo rischiato grosso ma non avrei mai pensato che la terza persona possa essere proprio Kaede.
    No dai non è detto che sia lei. Di tutte le località balneari vicino Kiri ci saranno tante giovani che si chiamano Kaede, anche se la sparizione di quella Kaede era rimasta sospetta quella volta.
    -Sa in che località era andata in vacanza?!
    -Mi spiace ma i genitori non me lo hanno riferito.
    -Io avrei due opzioni che vorrei verificare… La prima è quella che i messaggi sporadici siano stati mandati dai rapitori attraverso la ragazza per fingere ai genitori di lei che stava bene… Eventuali accessi a codici personali o password relativi alle comunicazioni possono esser stati ottenuti sotto diretta minaccia… la seconda è che i rapitori avessero mandato delle richieste precise ai genitori e che questi ultimi non abbiano ottemperato alle loro richieste causando il successivo sequestro definitivo della loro figlia…
    Devo partire dal presupposto che Kaede quel giorno sparì dalla circolazione. D'altronde non ho la certezza che stesse bene… Devo tenere a mente ogni pista… Però meglio tener nascosta la questione Kaede.
    -Ma perché allora i genitori non si sono rivolti a noi?!
    -Non sarà proprio una delle richieste delle missive?! Però farebbero una richiesta del genere se non avessero mezzi per controllare il rispetto della stessa?
    -Magari stavano solo bluffando… In tal caso io fossi i genitori non me la sentirei di rischiare. In caso però fossero in grado di controllare non dobbiamo escludere la presenza di una spia.
    -Ehi piano signori miei… Stiamo facendo un mucchio di congetture che per ora non abbiamo modo di verificare.
    -Io sono una sensitiva e potrei verificare eventuali fonti di chakra nei dintorni per verificare la presenza di qualche spia con abilità shinobi. Ma sarebbe comunque una caccia difficile perché è probabile che comunque ci sia qualche shinobi seppur di basso grado in giro in questo paesino. Dovrei mettere le mani su eventuali turni di guardia per escludere le loro presenza dal mio campo di rilevazione ma non sono documenti a noi accessibili al momento.
    -Ayame-san adesso ho la netta sensazione che stiamo divagando.
    Se poi la spia è anche infiltrata e la sua presenza è registrata siamo fottuti con la sabbia fine.
    -Comunque quasi dimenticavo… Interrogando la famiglia Morimoto è uscito fuori che lei avesse di recente una corrispondenza… I genitori sostengono sia di tipo sentimentale ma vorrei comunque conoscere il contenuto delle lettere…
    -Dannato impiccione!!
    Una risata aleggiò nella stanza. Persino io mi limitai a sogghignare.
    -Comunque direi che ora il nostro unico appiglio siano i messaggi sporadici recapitata da Kaede alla famiglia e le lettere d’amore della signorina Hoshi… Dobbiamo entrare in possesso di qualsiasi cosa possa rivelarsi utile... Adesso non è proprio da escludere che ci sia un qualcosa di organizzato dietro ed è possibile che se non li fermiamo subito i rapimenti potrebbro andare avanti...
    -Delle missive posso occuparmene io. Dovrei perquisire casa loro…
    -Serve un mandato Kameji-kun… Posso fare richiesta a chi di dovere.
    -Al diavolo il mandato. Voi della polizia avete sempre le mani così legate?!
    -Ci si fa l’abitudine dopo un po’…
    -Ayame-san quanto ci vorrà per ottenere questo mandato?
    -Dipende… Da poche ore a qualche giorno. Dipende se l’ufficio rispettivo è aperto e se non ha lavori più urgenti da fare.
    -Oppure potremmo gentilmente chiedere alla famiglia se ci fa cercare le lettere…
    -Col cazzo. E’ gente diffidente dubito che ti concederà il lusso di rovistargli per casa. Li ho testati sulla mia pelle.
    -Allora far richiesta del mandato.
    -Aspetti… Sono uno shinobi no?! Voi mandategli una comunicazione urgente e attirateli qui in commissariato. Cercate di chiamare tutte e tre le famiglie e poi trovate una scusa per tenerli occupati… Tipo fare il quadro completo della situazione. Potrete sfruttare anche l’occasione per entrare in possesso dei messaggi “sporadici” recapitati da Kaede e il luogo dove stava. Io intanto mi introdurrò in casa loro di nascosto e cercherò le lettere.
    -Ma senza mandato questo è un reato Kameji-kun!!
    -Non se non lo scoprono. Mi basta che li teniate occupati fino a quando via auricolare non ti do il via libera!! E poi non voglio concedere un secondo di più agli eventuali rapitori!!
    -In qualità di tuo superiore mi preme informarti che…
    -Ayame-san… Con tutto il rispetto… Questa Kaede che è scomparsa vi è la remota possibilità che sia una mia amica… Non dite nulla ai genitori di ciò perché devo ancora verificarlo... Ora capisce?!
    -Ora capisco perchè sei così teso...
    Mi preme mettere le mani su quelle dannate lettere.
    Le mie mani si strinsero a pugno. Ero molto determinato e allo stesso tempo impaziente di sottostare a quella burocrazia.
    -Ayame-san… Apprezzo il vostro tentativo di dissuadermi e in caso finirò in quel genere di guai sarà mia premura ricordare a chi di dovere che voi eravate contraria al mio atto… Però vede… Visto l’amore reciproco fra me e le scartoffie e vista la situazione non ho la minima intenzione di sottostare ai tempi dei vari ministeri o come cazzo si chiamano!!
    -Ma c’è il pericolo che qualcuno ti veda introdurti in casa…
    -A quello c’è rimedio… Userò la tecnica della trasformazione per assumere le sembianze del signor Morimoto. Mi serve solo un bastoncino d’acciaio od una forcina con il quale far scattare la serratura in caso noti vi sia qualcuno ad osservare. In quel caso sarebbe sconveniente entrare dalla finestra vede…
    -Io me ne lavo le mani!!
    -Lo lasci fare. D’accordo Kameji-kun. Noi adesso ti convochiamo le tre famiglie e te le teniamo occupate. Cerchiamo anche di scoprire i messaggi di Kaede. Tu però attento a non farti beccare.
    -Ayame-san vedrete che ce la farò!! Avvertitemi appena sapete la località balneare!!

    CITAZIONE
    Se soltanto avessi scelto di indagare su Kaede invece che catturare uno stupidissimo ladro di appartamenti da strapazzo forse questo non sarebbe successo!!! Diamine Kaede-kun spero che tu stia bene!!

    Avevo aspettato che tutte e tre le famiglie fossero arrivate a destinazione per entrare in azione e uscire dalla stazione di polizia. Avevo nascosto nel portakunai anche un grimaldello di piccole dimensioni che avevano sequestrato ad una banda di ladri professionisti. Era anche fatto bene, una vera fortuna. Eppure il pensiero della giovine non si staccava dalla mia testa, mi sentivo alquanto responsabile e mi ritenevo fautore di una scelta sbagliata nella precedente vacanza. Eppure non riuscivo a farmi entrare in testa che la probabilità che sia effettivamente lei erano piuttosto basse considerando il numero totale di persone in vacanza in tutte le località balneari vicino Kiri. L’agente non aveva specificato quale località.
    Dunque supponendo una decina di località balneari vicino Kiri e supponendo ciascuna composta da circa trecento persone otteniamo tremila persona. Bene ora supponendo un venti percento di età compresa fra i quindici e i trent’anni, arriviamo a seicento persone rimaste. Bene ora supponiamo un uno percento per il nome e otteniamo sei possibili Kaede. Quindi la probabilità è di circa il 16-17 percento… Ma che cazzo di calcoli sto facendo… Kameji mantieni la calma…
    Numeri a caso e stime molto a vista buttate giù solo per cercare una risposta razionale agli eventi non era una soluzione. Nessuno avrebbe potuto confermare la veridicità dei dati dato che si trattava di supposizioni. Eppure il sesto senso mi faceva sentire responsabile dell’accaduto, e questo tormento non voleva accennare a sparire.
    Arrivai in fondo alla strada principale del distretto Est immerso nei miei pensieri e mi appartai in un vicolo adiacente a quello di casa Morimoto. Mi guardai attorno con fare molto pacato.
    Bene non mi guarda nessuno.
    Le mie mani si districarono esperte in tre sigilli da me molto praticati ai tempi dell’accademia, mescolando il chakra al petto. [Cane – Orso – Pecora] Quindi mentalmente ritornai a pensar al capostipite della famiglia Morimoto, un uomo alto e duro e con la mascella squadrata e cercai di replicarlo in tutto i dettagli stando attento a dar col chakra al mio corpo ogni singolo lineamento nel modo giusto.
    Henge no Jutsu.
    Indi mi incamminai verso il vicolo ove aveva sede la rispettiva famiglia. La strada principale era grossomodo trafficata ma il vicolo sembrava spoglio e deserto. In lontananza il brusio della città, in contrasto col silenzio di quell’ultimo capillare stradale, rendevano l’atmosfera enigmatica e spettrale.
    Bene…
    Mi avvicinai all’uscio, la destra rapida sfilo dal portakunai il grimaldello. Quindi lo infilai nella toppa e lo mossi lentamente. Ora a chiunque passasse avrebbe dovuto sembrare una normale chiave che il padrone di casa utilizza per aver accesso alla sua magione. Dopo un paio di movimenti la blindata fece un CLACK sinistro per ogni comune mortale, ma non per il sottoscritto. Ero un poliziotto con le veci di criminale.
    Nessuno mi ha salutato. Che questo tizio sia burbero anche coi vicini e non solo con gli stranieri?! Bah…
    Avevo avuto fortuna, la prima fase del piano era superata. Richiusi la porta alle spalle e mi diressi in quella casa sistemata di tutto punto e ben in ordine in vista delle camere. La prima stanza sul corridoio aveva il letto matrimoniale e una serie di guardaroba che coprivano tutto il tramezzo di fronte.
    Decisamente no.
    Indi continuai a camminare fino a quando non mi trovai dentro ad un locale di medie dimensioni, con un letto sulla sinistra, seguito da una scrivania. Dinnanzi a me una serie di finestre e dall’altra parte una libreria e un armadio.
    Bene dev’essere questa… Comincerò dai cassetti sotto la scrivania.
    Rapido frugai in quella serie di tre aperture scorrevoli, verificando rispettivamente l’altezza esterna del cassetto con l’altezza interna per verificarne eventuali doppi fondi. Non ne trovai, ma non trovai nemmeno le missive.
    Qua solo scartoffie e documenti, contratti… Forse sono dell’azienda di famiglia…
    Aprii il secondo cassetto ma non trovai altro che un agenda, mentre nel terzo e ultimo ci trovai un paio di blocchi con una serie di appunti. Sulla scrivania ben ordinata vi era solo un portapenne ed un computer spento. Provai quindi dare un’occhiata sotto al letto ma non trovai nulla. Non mi rimaneva ora che guardare nella libreria.
    Proverò dopo a cercare eventuali botole nel pavimento o aperture nelle pareti ma non vedo motivo perché una ragazza così debba avere dei simili stanzini segreti…
    Indi mi misi a cercar nella libreria, tirai fuori ad uno ad uno i libri sfogliandoli rapidamente per vedere la presenza di inserti. Si prospettava un lavoro palloso, ma la voglia di chiarire il caso era dalla mia parte e continuava ad esser la benzina del mio motore. Mi teneva ad alto regime di giri. Ogni singolo prodotto cartaceo veniva passato al vaglio dall’iride glaciale e attenta del sottoscritto per poi tornare al rispettivo posto. Vi erano cinque scaffali, ma in una decina di minuti riuscii ad esaminarli senza intoppi e senza rilevamenti sospetti.
    Merda merda merda!!! Dove saranno mai finite questa cazzo di lettere?!
    Provai a tastare il pavimento in gres porcellanato marrone con la nocca del medio destro, in vari punti, ma nessun segno di vuoto. Sotto di me, nessuna apertura, solo il massetto. Provai anche nei muri ma nulla. L’ansia cresceva indubbiamente ma mi sforzai per l’ennesima volta di mantenere rigido il controllo delle mie membra.
    -Bzzz… Ayame-san… Qui non ci sono…
    Usai parole molto generali per far intendere alla bella Uzumaki, e per nascondere la faccenda ad eventuali ascoltatori indesiderati, se mai sarebbero riusciti a sentire l’auricolare.
    Tirai un pugno violento sul letto che sussulto producendo un rumore metallico, probabilmente le molle.
    Non devo mollare… Devo continuare a cercare!!

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    Missione Kiri: Un Brivido Gelido


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    Proseguirai le tue ricerche cercando nei posti più impensati, ma non troverai nulla...solo una cosa strana...un odore di bruciato quasi impercettibile. Indagherai sulla cosa e troverai qualcosa di bruciacchiato nel cestino delle cartacce. La cosa si fa interessante, ma è difficile risalire al contenuto di ciò che è stato bruciato...ti rimarrà solo qualche indizio, pezzi di un foglio che essendo stato appallottolato non è bruciato bene. "...agire con risolutezza...[pezzo mancante]...il momento si avvicina...[pezzo mancante]...più rimandare, c'è il rischio che ci scoprano...[pezzo mancante]...ci vediamo stasera nel solito posto. Porta un coltello." ed una data che corrisponde a quella della sparizione, appunto pochi giorni prima. La faccenda comincia a prendere forma e dubito che ti piaccia :asd:. Parlerai con Ayame da sola ed anche lei sembrerà preoccupata. Questa storia prende una brutta piega, ho paura che la ragazza sia rimasta coinvolta in qualcosa di poco lecito! Bisogna assolutamente muoverci velocemente, ma come? Sarà un po' pensierosa e indecisa su come muoversi, quindi proporrai di individuare il posto di cui si parla negli stralci di lettera e vedere se altri indizi sono rimasti. La tua scoperta ha dato nuovo ossigeno alla ricerca, però hai la sensazione che sia meglio lasciare la polizia fuori da questa faccenda poco limpida. In qualche modo siete riusciti a circoscrivere due aree distinte che essendo più isolate dalle altre si prestano meglio ad incontri segreti, una si tratta di un boschetto fuori città al cui centro si trova un vecchio albero , mentre l'altra è un vecchio mulino abbandonato all'altro capo del villaggio. Ti recherai al boschetto mentre Ayame prende l'altra pista. Quando arrivi al limitare del bosco gli ultimi raggi di luce si sono spenti dietro l'orizzonte. Chiudo qua il post.

    In questo post oltre all'azione vorrei che tu mi mostrassi in maniera convincente anche le tue emozioni nel constatare come si stiano evolvendo le vicende.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Il post va bene, mi è piaciuto l'escamotage per entrare in casa senza avere in giro gente che ti disturba. Il post nel complesso è completo.

    Voto: 7.7

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    Pensato Kameji
    -Parlato Kameji
    -Ayame Uzumaki


    -Diamine non possono essere sparite!!
    L’ansia della scoperta e della ricerca salivano fino a cinger in una stretta morsa idraulica il mio stomaco. Il coinvolgimento di Kaede in codesto sporco affare mi stava destando non poche preoccupazioni ulteriori. La foga di risolvere il caso coronava il tutto, senza contare il fatto che non avevo ancora tanto tempo a disposizione. Al fine di render il tutto credibile in centrale non avevano da trattenere insolitamente e più del dovuto le tre famiglie convocate, ma analizzate tutte le possibili opzioni quella di cercare più in fretta era la mia unica speranza.
    Le mani rapide iniziaron a setacciare per sicurezza e in maniera rapida anche nelle altre camere.
    Però è strano… Se i genitori non conoscono il contenuto delle missive vuoldire che sono nascoste in un posto a loro non accessibile normalmente… Altrimenti vuoi che i genitori non leggano le lettere, soprattutto se sono di una corrispondenza amorosa?!
    Frugai persino sotto il divano e le poltrone del soggiorno, rovistai a lungo in ripostiglio e in camera dei genitori di Hoshi, nei cassetti die loro comodini e nei loro armadi, per poi tornare infine alla camera di partenza.
    Calma Kameji… Agitarsi non porta nulla…
    Mi sedetti sul letto della ragazza un attimo a riflettere. La sensazione di morbido del materasso sotto il mio fondoschiena era idilliaca e per un istante mi dimenticai di aver persino le fattezze del capostipite della casa. Mi lasciai andare un lieve istante al riposo, le mie membra e i miei neuroni si calmarono dal loro stato di profonda agitazione. Un lieve odore, sottile m pungente some un ago penetrò le ciglia del mio apparato olfattivo.
    -Ma che cosa… Questo è odore di bruciato?!
    Era inconfondibile e toccante, ma allo stesso tempo molto strano e irrazionale.
    Dunque questa casa non ha camino e mi sembra un normale odore di carta bruciata. Quindi potrebbero trattarsi delle lettere… Il che giustificherebbe perché io non le possa trovare ma in ogni caso…
    Mi portai il pollice e l’indice destro a massaggiar delicatamente il mento. Mi aiutava a pensare, e in quel momento avevo bisogno del massimo delle mie facoltà cognitive.
    C’è qualcosa che non quadra… E’ vero che la stanza può esser stata chiusa ma non vedo perché dopo tre giorni dalla sparizione si debba sentire odore di bruciato… Inoltre l’ambiente chiuso giustifica il fatto che l’odore venga da dentro casa e non da fuori…
    Flettendo le leve ritornai in posizione eretta e con premura ripristinai l’originale stato del letto cancellando l’ìmpronta delle mie natiche dalla sovracoperta.
    Proviamo a cercare nel cestino delle cartacce…
    Presi con ambo le mani il cilindro ocra in legno di ciliegio che si trovava alla destra della scrivania, pieno di scartoffie e fogli appallottolati o ridotti a brandelli fino all’orlo. Lo riversai sul tappetto, causando un fiume di carta che si sparpagliò in totale casualità. Iniziai quindi a rovistar quella serie di cartacce escludendo altri oggetti come buste o confezioni finite di merendine.
    Ma questo…
    In basso a quella montagna di scartoffie vi era seminascosto un pezzo di carta con i bordi anneriti. Lo estrassi con cautela. Recava una serie di parole poi interrotte dalla bruciatura.
    -Il momento si avvicina…
    Ma che vuoldire?! Speriamo che ci siano altri frammenti di foglio… Ne bastano anche solo un paio…
    Continuai a rovistare in quella pila di spazzatura fino a estrarre altri tre pezzi di fogli ridotti alla stessa maniera. A coronar il tutto un po’ di cenere sul tappetto. Evidentemente la fonte del forte odore erano proprio quella serie di foglietti. Indi rimisi il resto delle cartacce nel cestino e lo riportai al suo posto, premurandomi di sollevare il tappeto, sbatterlo per far cadere la cenere a terra, e rimetterlo a posto sopra il misfatto per coprir i residui della combustione.
    Una volta che i genitori lo troveranno potrà tranquillamente sembrare opera della figlia…
    Ignoravo che il mio più grande problema al momento non fosse quello di lasciar tracce del mio passaggio. Presi i 4 biglietti rimasti e li poggiai sulla scrivania cercando di far luce sul caso.
    -Più rimandare, c’è il rischio che ci scoprano… Agire con risolutezza… Ci vediamo stasera nel solito posto. Porta un coltello.
    Ma cosa?!
    L’ultima frase mi lasciò senza parole. Sembravano tutte parte di un unico messaggio andato perso e mi premeva ricostruirlo. Riordinai i rimasugli nel giusto ordine per formare una frase con un minimo di sintassi.
    -Agire con risolutezza… Il momento si avvicina… Più rimandare c’è il rischio che ci scoprano… Ci vediamo stasera nel solito posto. Porta un coltello.
    La storia si infittiva sempre di più ma questa era la chiara prova che la ragazza era immischiata in qualche traffico poco pulito, magari con quel “ragazzo” che ha incontrato di recente. Oramai sembrava l’opzione più plausibile.
    Dunque facciamo mente locale…C’è qualcosa che non quadra… Il ragazzo è sparito circa tre giorni fa e Hoshi anche lei almeno da due giorni visto che il Mizukage parlava di “alcune sparizioni”… Contanto poi il tempo per inviare la richiesta a Kiri e il viaggio di me e Ayame… Quel stasera potrebbe riferirsi alla sera di uno dei giorni passati… Eppure… Questa puzza di bruciato dopo che la stanza è stata abbandonata da un paio di giorni mi fa pensare a due possibili opzioni...
    Umettai le labbra, il cervello non voleva saperne di fermarsi, l’intrigo stava avendo la meglio sul sottoscritto.
    La prima opzione è che i genitori abbiano volutamente bruciato quelle lettere per non farcele eventualmente trovare e hanno camuffato il tutto come relazione possibile… Ma perché cancellare tale contenuto?! O sono anche loro direttamente immischiati nella faccenda oppure non vogliono che la figlia venga incriminata a sua volta… Però bastava semplicemente non dire delle lettere a quel punto… Dunque direi in ogni caso di far attenzione ai coniugi Morimoto… La seconda opzione è che la ragazza sia tornata momentaneamente a casa e abbia bruciato quelle lettere ma perché disfarsene in questo modo e rischiare di esser vista dai vicini… Avrebbe potuto semplicemente buttare le lettere in un cestino sulla strada… Un ‘ultima alternativa e che effettivamente stava aspettando un’ulteriore lettera ed è quindi dovuta tornare a casa momentaneamente per riceverla però anche in questo modo perché disfarsene in camera?!
    La situazione aveva non poco di anormale, forse era giunto per me il momento di contattare Ayame e riferirle l’accaduto.
    -*Bzz*Bzzz* Ayame mi ricevete?!
    -Si Kameji! Forte e chiaro!
    -Posso parlare oppure siete in compagnia indiscreta? E le famiglie dove sono al momento?
    -Sono da sola qua in zona archivi… Dimmi pure… Le famiglie stanno parlando all'ingresso con l’agente.
    -Allora io qua ho trovato un messaggio probabilmente appartenuto ad una delle missive. E’ stato bruciato malamente e quindi ne ho solo pochi frammenti…
    -Bene che cosa dice?!
    - Agire con risolutezza… Il momento si avvicina… Più rimandare c’è il rischio che ci scoprano… Ci vediamo stasera nel solito posto. Porta un coltello. Aspetti adesso che guardo bene... C'è anche una data...
    Mi sforzai di leggere dei caratteri scritti molto più in piccolo del normale.
    Quella di tre giorni fa, ovvero il probabile giorno della sparizione!!
    -Questa storia prende una brutta piega, ho paura che la ragazza sia rimasta coinvolta in qualcosa di poco lecito! Bisogna assolutamente muoverci velocemente, ma come?
    -Si ma c’è qualcosa di molto strano Ayame-san…
    -Ovvero?!
    -I messaggi li ho trovati sentendo puzza di bruciato. Seppur lieve è una cosa molto insolita visto che la ragazza è scomparsa da qualche giorno e bruciare un foglio di carta non dovrebbe produrre un tale odore in grado di resistere così a lungo…
    -Mhhh…
    -Quindi che lei sia ritornata a casa per bruciare quella lettera è da escludere visto che avrebbe potuto tranquillamente disfarsene in altro modo… Magari è in circolazione e ha saputo che stiamo indagando sulla sua scomparsa e quindi si è sentita in vece di eliminare ogni possibile collegamento a lei… Ma la cosa che ritengo non da escludere è un possibile coinvolgimento dei genitori… Loro sì che avrebbero motivo di far sparire le lettere, magari per proteggere la figlia da guai penali però a questo punto perché parlare apertamente delle missive…
    -Kameji-kun… Tu hai detto che i genitori non conoscevano il contenuto delle missive. E’ probabile che nel frattempo lo abbiano scoperto… E abbiano scelto di protegger la loro figlia dalla polizia…
    -Oppure potrebbero essere immischiati in questi traffici anche loro…
    -In tal caso come hai detto prima avrebbero avuto molto più tempo per disfarsi delle lettere e comunque non avrebbe avuto tanto senso parlartene.
    -Capisco. Quindi cosa dobbiamo fare Ayame-san?
    -Bhe… Io… P-Potremmo provare a interrogare i genitori sulle lettere o… O a metter mano sui messaggi di Kaede… Oppure…
    Non sa come muoversi?! Capisco… In fondo mi aveva detto di trovarsi a disagio in questo genere di situazioni.
    -Io proporrei invece di cercare subito questo fantomatico luogo di ritrovo. Magari troveremo qualcosa di interessante…
    -Bene ma da dove partiamo a cercare?! Hai informazione su questo luogo?
    -No, ancora no!
    -Provo a vedere se qua da qualche parte in archivio riesco a trovare una planimetria della città… O tutt’al più faccio un salto rapido in municipio a chiederne una…
    Perfetto! Una vera maga quando si tratta di reperire scartoffie.
    -Si ma preferirei lasciar fuori la polizia da questa faccenda… Sempre se lei è d’accordo… Setacciare quei luoghi potrebbe rivelarsi pericoloso e comunque le mosse della polizia di solito sono molto più vincolate a mandati o ad altri documenti burocratici quindi preferirei che agissimo a modo nostro… In fondo siamo stati mandati per questo…
    -Concordo… Tu ritorna qua in centrale e io faccio andar via i trattenuti… Studieremo bene la situazione dalla planimetria…
    -Perfetto Ayame-san!!

    Arrivai nel minor tempo possibile in centrale riprendendo finalmente le mie normali sembianze. Quel luogo fino a pochi minuti prima così caotico e pieno di gente si era fatto di colpo più tranquillo, segno che oramai le tre coppie di coniugi non erano più in centrale a testimoniare.
    Dopo chiederò al poliziotto se ha scoperto qualcosa di interessante… Ehi aspetta se…
    Lo stomaco mi si rivoltò una seconda volta.
    Se Kaede fosse anch’essa coinvolta in traffici illeciti?! No… Non è possibile…
    Cercai nuovamente di regolarizzare il battito cardiaco, ma domar il cuor non è sempre facile.
    Non devo pensarci… Non è detto che i casi siano collegati… E comunque ora ho un lavoro da svolgere…
    Mi diressi quindi verso l’archivio e aprii la porta. Trovai quindi la bella Uzumaki intenta a srotolar sul tavolo una planimetria appena rubata da chissà dove. Mi avvicinai indi al tavolo.
    -Ma Ayame-san non avevamo detto di tener fuori la polizia? Cosa gli diremo se per caso ci vedessero spulciare una planimetria della città? E’ ovvio che stiamo tramando qualcosa…
    Le sussurrai all’orecchio in modo da non essere udito da voci indiscrete.
    -Ho chiesto io direttamente a loro questa planimetria… Gli ho detto che in caso di qualche inseguimento avrebbe fatto comodo conoscere bene la città…
    Sei diabolica.
    -Fantastico!!
    Dunque volsi il mio sguardo alla mappa in scala ridotta, quel che bastava per un paesino del genere. Il foglio non era in grande formato e ci stava tranquillamente sui grandi tavoli dell’archivio.
    -Dunque per prima cosa… Direi che un luogo di incontro del genere deve essere o un vicolo oppure un luogo molto isolato… Escluderei comunque a priori la zona del comando di polizia e dei centri nevralgici del paese… Li pullula di poliziotti solitamente…
    -Ok viste le dimensioni del paese praticamente escludiamo tutto il centro città… Io direi di escludere i vicoli anche… Sono tutti adiacenti alla strada principale di ogni distretto ed è comunque troppo rischioso incontrarsi segretamente lì… Fortunatamente non vi sono sistemi di vicoli troppo contorti…
    -Quindi non ci rimane che concentrarci su posti molto isolati.
    Mhhhhh
    Presi dunque un pennarello nero situato per caso o per fortuna in un portapenne su un angolo alto del tavolo e cerchiai uno spiazzo verde nella zona nord del villaggio.
    -Questo bosco potrebbe fare al caso nostro… “Bosco del grande albero” c’è scritto… Sarà qualche vecchio albero secolare… Si esattamente, questo grande segno al centro dovrebbe simboleggiare un grande albero secolare... Lo terrò come punto di riferimento...
    -Mi sembra un buon punto di incontro. Ma anche questo non è male.
    La rossa prese a sua volta il pennarello e cerchiò un quadrato oltre il distretto sud.
    -Dalla legenda è un mulino abbandonato… Il resto del paese è circondato all’esterno da campi coltivati e questi due mi sembrano i luoghi più gettonati. Potrebbero fare al caso nostro. Kameji-kun… Tu... Cosa proponi di fare?
    -Propongo di dividerci… Io andrò al bosco mentre tu andrai al vecchio mulino… Sempre se a te sta bene…
    Non devo dimenticarmi che è un mio superiore. Non spetterebbero a me in teoria queste decisioni.
    Le diedi del tu senza farci troppo caso. Mi stavo abituando alla sua presenza e come mi ha ripetuto all’inizio, serve il giusto grado di confidenza per andar d’accordo.
    -Affare fatto!! Vedi di non combinare disastri… Teniamoci in contatto radio per qualsiasi evenienza!!

    Decisa la meta, oramai non ci rimaneva che dividerci e raggiungere ognuno il corrispettivo obiettivo. Il sole stava tramontando e all’orizzonte le nubi si cingevano di un rosato che si estendeva poi all’adiacente firmamento. L’armonia con cui il sole si gettava nel paesaggio dava un senso di immane pace e serenità, pur essendo una semplice conseguenza del moto di rotazione del pianeta attorno alla stella.
    I miei passi echeggiavano in quelle stradine deserte del distretto nord scanditi da quel selciato. Il limite esterno della piccola città si avvicinava sempre di più e a pochi metri cominciavano a incombere le immortali ed enigmatiche verdi figure degli alberi.
    Come al solito ho sbagliato a scegliere… Quella ladra di appartamenti avrebbe potuto acciuffarla chiunque e tuttalpiù il vecchio si sarebbe ricomprato i vestiti… Se solamente mi fossi messo alla ricerca di Kaede avrei potuto evitare che ciò accadesse…
    La solitudine mi rendeva pensieroso e riportava a galla dubbi che non credevo di avere.
    Spero soltanto che non sia anche lei immischiata in questa storia… E’ una ragazza giovane… Si rovinerebbe la vita… Non voglio essere costretto a combatterla…
    Accanto alla mia figura dispersa nella sera crescente, la vegetazione prese il posto delle ultime e sporadiche case. In quel fitto insieme di frange, rami e rovi spinosi, il sole filtrava un poco da quella barriera illuminando col suo caldo tocco solo alcune zone del mio glaciale viso. Una lieve brezza fredda per un attimo mi fece venire la pelle d’oca. Eppure il sol pensiero di Kaede mi faceva accapponare la pelle molto più del freddo. In quel tetro abisso il sole scomparve e con esso i suoi ultimi e fiochi raggi.

    CHAKRA CONSUMATO: 1 -Mantenimento Henge No Jutsu, poi sciolta in seguito
    CHAKRA RIMASTO: 38/40
     
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    Arriverai laddove si trova l'albero, ma non troverai nessuno. Penserai di ever sbagliato, ma forse si tratta solo di aspettare un po'...l'attesa sarà snervante anche perchè dalla tua capo squadra non giungeranno notizie confortati...anche da lei non c'è alcun movimento di rilievo. Sarai quasi sul punto di desistere quando individuerai del movimento tra le frasche,
    preceduto da una strana cantilena, quasi una litania. Un uomo si farà largo tra la vegetazione seguito da altre tre figure vestite in modo semplice con una tunica molto spartana ed un cappuccio sollevato sopra la testa, pure loro cantilenando. Non capirai bene che cosa dicono ma pare qualcosa di ripetitivo, infine le tre figure si disporranno davanti all'uomo mascherato e dopo essersi inginocchiati a terra abbasseranno il cappuccio...tra loro c'è anche Kaede!
    Bene miei cari! Finalmente è giunto il momento...dopo tanto tempo finalmente è arrivato per me il momento di unirmi con il dio Jashin! Siete felici? i tre mormoreranno qualcosa di incomprensibile, sembrano in uno stato di confusione tale da non essere molto lucidi e l'uomo di tanto in tanto ripete una strana litania in una lingua sconosciuta. L'uomo si farà passare il coltello dalla giovane che aveva ricevuto la lettera e farà cenno a Kaede di distendersi...la giovane però opporrà una debole resistenza, per cui gli altri due interverranno per condurla su una sorta di pietra piatta. Di fronte a questo sacro albero verserò il sangue di questa giovane e Jashin mi ricompenserà facendomi diventare un suo seguace! Ahahah! Sarò potente e temuto e voi sarete i miei servi! L'uomo è in preda ad un delirio di onnipotenza e nessuno sembra avere la forza per opporsi ai suoi ordini, per il bene di Kaede dovrai intervenire senza attendere il soccorso della tua caposquadra, non appena uscirai dal tuo nascondiglio il tizio mascherato ti noterà. E questo qui come diamine ha fatto ad arrivare qua!? Non è possibile che il mio piano perfetto sia stato smascherato...vi avevo ordinato di far sparire le missive, nemmeno quello riuscite a fare?! Inutili che siete! I due giovani mormoreranno qualcosa ma non sono lucidi. A 5 metri da te ci sarà l'uomo con Kaede al suo fianco, due metri avanti a loro il ragazzo e la ragazza spariti. Dato l'effetto sorpresa hai la prima mossa. A fine post fammi il riepilogo.

    Scusa per il ritardo nella traccia, ma in questi giorni sono stato troppo impegnato.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Va bene anche questo post, mi piace che cerchi di curare bene i vari aspetti del post senza tirare via come a volte può capitare. Continuiamo.

    Voto: 7.6

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    -Ayame Uzumaki
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    -Hidetoshi Nakata
    -Kaede
    -Capo setta


    Umida e fresca quella sera di fine estate in quella fitta radura ai margini del villaggio di Ogai. La bruma umida stava iniziando a diventar padrona della scena mentre quella lieve sensazione gelida sfiorava le mie braccia albine portando la mia epidermide a rizzarsi in reazione al freddo. Adoravo quella sensazione. Da buon Yuki mi sentivo estasiato.
    L’umidità mi piace… Così posso condensare il vapore acqueo per produrre il necessario ad usare jutsu suiton…
    I miei passi si intercorrevano il più leggeri possibili ma andavano spesso a impattar contro aghi di sempreverdi o le prime foglie cadute per terra rimbombando in una serie di scricchiolii che si espandevan per tutto il boschetto producendo un sinistro eco. Il frinir degli uccelli notturni stava prendendo a poco a poco il sopravvento sui diurni animali che scorrazzavano soliti fra gli alberi. Il silenzio stava calando misteriosamente.
    Cazzo…Era solo una studente…
    Deglutii scoprendo un insolito blocco nella mia faringe. Ero preoccupato per Kaede, come negarlo. Il fatto di aver aiutato tempo addietro il vecchio ricopriva la mia mente di rimorsi e rimpianti che in realtà non avevo, e di colpe su cui in realtà non avrei mai potuto prevedere. Alle mie gelide iridi si profilò indi in lontananza una figura secolare, un albero più tozzo e massiccio degli altri.
    Eccolo dev’essere quello….
    Rallentai il passo prestando attenzione a dove mettevo i piedi. Avrei dovuto destar il meno possibile eventuali apparati uditivi in ascolto. Ma per mia sorpresa, superata con cautela gli ultimi alberi mi trovai in un modesto spazio pieno fitto di vegetazione e cespugli ai lati, pienamente vuoto. Verso la fine di questo spiazzo dominava imponente l’albero da me agognato. A pochi metri da esso, una figura squadrata ma bassa sorgeva imponentemente dal terreno, probabilmente una grande pietra naturale.
    Merda… Solo il deserto…
    -*Bzz…. Ayame-san… Qua non c’è nessuno…
    -Kameji-kun… Neanche qui c’è nessun movimento sospetto… Rimani comunque appostato per un po’ e vediamo lo svolgersi degli eventi…
    -Ricevuto…
    Cazzo… Forse abbiamo sbagliato ad individuare i luoghi e avemmo dovuto seriamente prendere in considerazione i numerosi vicoli della città…
    Dunque camminai lentamente fino ad entrare in una frasca perimetrale in più delicatamente possibile accovacciandomi poi in totale leggiadria. Dalle fronde del cespuglio i miei occhi attenti scrutavano il vuoto paesaggio.
    Queste fronde sono perfette per nascondersi… Non mi servirà usare la tecnica dell’invisibilità…
    A disturbar quel quadro zen inquietante un paio di formicolii sul mio piede sinistro, probabilmente normali insetti. Non mi curai di loro e lasciai alla clessidra del tempo definir il mio destino prossimo.
    E se non avessero più intenzione di incontrarsi e hanno già svolto il loro sporco lavoro qualche giorno fa?! Strano perché non abbiamo avuto strane segnalazioni… Avrei dovuto trovare qui comunque qualche traccia sospetta… Anche se sono passati due o tre giorni…
    L’attesa stava diventando snervante e improduttiva. La questione non mi rendeva affatto tranquillo e non mi faceva piacere. Ero quasi sicuro di aver preso un grosso granchio.
    -Hen syndorro onos…
    Un flebile rumore, quasi una voce destò i miei timpani.
    Umh…. Cos’è stato?
    Un mix di suoni apparentemente senza senso. Probabilmente dovuti alla lontananza. La soluzione più logica sarebbe stata quella di avvicinarmi ma il suono era stato talmente flebile da non poter dargli una direzione precisa. A contornar il tutto un lieve movimento delle fronte dinnanzi a me ma dall’altra parte del grande albero, ovvero subito dietro ad esso. Mi infilai l’indice destro in bocca e lo cacciai fuori dal cespuglio. Servii solo ad amplificare il fresco percepito sulla pelle umettata.
    Non c’è vento attualmente… Il che implica che lì c’è qualcuno o qualche animale… Se ci fosse stato avrebbe dovuto agire comunque su tutte le fronde nello stesso modo…
    Una mera e pura conferma di un fatto che già isolatamente sembrava evidente.
    -Hen nuqir perzys…
    Ancora fonemi senza senso logico alcuno, stavolta accompagnati da un movimento più evidente del solito cespuglio. La voce sembrava essere in avvicinamento.
    Cosa cazzo?!?
    All’improvviso il cespuglio si apri e sbucarono in fila quattro figure, di cui tre incappucciate e uno recante un nero mantello e un cappello del medesimo colore. La semioscurità copriva i volti delle persone, mentre l’uomo col cappello recava una maschera bianco latte con uno strano becco. Sembrava fatta come di ceramica, ad assomigliar a quelle usate dalle forze speciali.
    Una setta?! Merda devo trovare un modo per avvertire Ayame senza farmi scoprire ma… Parlare in questo momento può essere rischioso…
    Le tuniche degli altri tre sembravano di cotone grezzo, marrone scuro.
    -Hen morghot glaeson…
    -Hen morghot glaeson…
    -Hen morghot glaeson…
    Le altre tre voci all’unisono parlarono, ma ancora alle mie orecchie il tutto sembrava un insieme di sillabe perfettamente casuale.
    Merda… Da qui non riesco a sentire quello che dicono…
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir persys. Hen morghot glaeson.
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir persys. Hen morghot glaeson.
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir persys. Hen morghot glaeson.
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir persys. Hen morghot glaeson.
    Il tono atono non aiutava. La loro processione procedeva in vista dell’albero sacro.
    Pare una cantilena… Però strano… O son sordo… Oppure è qualche formula magica o qualche lingua antica che non comprendo…
    La figura mascherata si fermò d’un tratto dinnanzi all’albero secolare. A pochi passi da lui la grande pietra. Le tre figure incappucciata si schierarono davanti di lui, a qualche metro di distanza. Si tirarono giù il cappuccio, ma l’oscurità non fu abbastanza fitta da oscurare i loro volti.
    MALEDIZIONE!!!!
    Magari lo fosse stato. La figura di destra non era nient’altro che quella di Kaede. Le altre due quelle di un ragazzo ed una ragazza un po’ più adulti, quindi fra i venti e i trenta anni.
    Cazzo questa non ci voleva?! Perché Kaede ha a che fare con gente del genere?! Ora perché questi ragazzi sono parte di una setta?!
    La tensione mi sferrò un potente pugno allo stomaco.
    Calmo Kameji… Allora questa mi sembra una setta… Molto facile riconoscere il possibile capo… I ragazzi sono spariti da qualche giorno quindi il loro ingresso è recente… Potremmo essere di fronte ad un rito di iniziazione…
    Il ragionamento filava, ed era comunque supportato da prove abbastanza evidenti.
    La pietra bassa sembrerebbe essere un altare… Altrimenti l’uomo non avrebbe modo di fermarsi lì…
    -Bene mie cari! Finalmente è giunto il momento… Dopo tanto tempo finalmente è arrivato per me il momento di unirmi con il dio Kashin! Siete felici?!
    Jashin?! Dio?! Una setta religiosa?!
    Non mi intendevo di religione. In quanto adottato da due uomini di scienza non ero particolarmente mai stato propenso a venerar qualche divinità. Il nome da me percepito mi suonò totalmente nuovo.
    -Hen morghot glaeson!
    -Hen morghot glaeson!
    -Hen morghot glaeson!
    Il coro all’unisono rispose con il solito tabù indecifrabile. La voce flebile tradiva la loro agitazione. Sembravano come esser pervasi da un profondo senso di smarrimento e confusione. Evidentemente la questione stava diventando più grande di quanto si aspettassero. Il tono del loro capo era più tendente alla meraviglia e all’estasi.
    Gli altri due dovrebbero essere il ragazzo e la ragazza scomparsi.
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir perzys. Hen morghot glaeson.
    Le due figure avanzarono verso l’uomo mentre Hoshi gli porse un coltello sfilandolo fuori da una tasca interna alla tunica.
    Un coltello?! Merda quei ragazzi potrebbero essere in pericolo. Una setta religiosa che usa i coltelli… Saranno mica fanatici da far sacrifici o simili spero…
    Speranza vana. Il capo fece cenno a Kaede di andare verso la pietra, mentre la sua cantilena continuava imperterrita.
    -Hen syndorro onos. Hen nuqir perzys. Hen morghot glaeson.
    I piedi di Kaede si piantarono, le mani si congiunsero al petto. Simbolo di insicurezza, evidentemente non si aspettava una richiesta simile. Le due figure indi arrivarono dal fondo e iniziarono a trascinarla verso la pietra.
    -Noooo…
    Cercò di divincolarsi ma con poca forza e dopo un paio di tentativi su arrese alle due mani che quindi la adagiarono sulla pietra. I due ragazzi tornarono quindi al loro rispettivo posto di partenza.
    -Di fronte a questo sacro albero verserò il sangue di questa giovane e Jashin mi ricompenserà facendomi diventare suo seguace!
    Ehi non avrà mica?!
    Per un attimo incredulo non riuscii a pensare.
    Fanculo i rinforzi… Devo agire subito o Kaede ci rimetterà la vita!!
    -AHAHAHAHAHAH! SARO’ POTENTE E TEMUTO E VOI SARETE I MIEI SERVI!!
    L’uomo urlò talmente tanto da sembrar in un delirio di onnipotenza. Le facce dei tre giovani talmente spaventate, non avevano coraggio di opporsi ad esso in alcun modo.
    Sono finiti in qualcosa di più grande di loro…
    -*Bzz… Ayame-san… Necessito rinforzi subito!!!
    Comunicai via auricolai sbucando all’aperto in fretta dal mio cespuglio. Dinnanzi a me, a circa cinque metri, l’uomo e Kaede sdraiata sulla pietra. Dovevo agire immediatamente, sfruttando l’effetto sorpresa.
    -E questo come ha fatto ad arrivare qua?! Non è possibile che il mio piano perfetto sia stato smascherato…
    La sua maschera filtrava atona un tono insolito, preoccupato dall’imprevisto appena accaduto.
    -Vi avevo ordinato di far sparire le missive, nemmeno quello siete riusciti a fare?! Inutili che siete…
    -Ci perdoni…
    -Ci perdoni…
    Il coro di Hoshi e Hidetoshi fu più flebile del solito. Oramai la situazione era ben chiara.
    Tramutai quindi l’umidità dell’aria condensando attraverso un differenziale di pressione. In reazione il vapore acqueo presente nell’ambiente molto umido condensò producendo una fitta nebbia che si espanse su tutta la zona circostante con un raggio di circa dieci metri.
    Tecnica del velo di Nebbia!!
    Indi procedetti poi a risvegliar il mio potere sopito, tramutando gran parte dell’umidità rimasta nell’aria in una serie di 21 specchi posti a formar una cupola con me al centro. La cupola aveva un raggio di circa sei metri ed era composta da dodici specchi posti a livello del terreno, equiangolari, dividevano lo spazio in dodici spicchi di circa trenta gradi ciascuno. Altri otto superiormente in obliquo chiusi da un ultimo specchio orizzontale a chiuder la struttura. Il contorno degli specchi pianificato per passar circa un metro dietro al tizio mascherato. Sfruttai l’attimo di confusione per compiere uno scatto laterale di circa sei metri verso destra ed entrar indi in uno degli specchi, per poi compiere uno scatto disumano, dovuto alla velocità concessami dalla tecnica e dall’arte del ghiaccio, per comparire nello specchio dietro all’uomo mascherato.
    Tecnica segreta degli specchi diabolici!!
    La nebbia avrebbe dovuto svelar la mia figura soltanto quando per l’energumeno era troppo tardi. I miei sensi in quel paesaggio di bruma erano nettamente superiori ai loro. Avrebbe avuto a malapena modo di veder un paio di specchi di ghiaccio formarsi dietro di lui e subito una figura sbucar da essi.
    Mi catapultai infine fuori alle sue spalle compiendo un ultimo metro di scatto per frappormi fra lui e Kaede uscendo completamente dall’insieme di specchi. La destra cercò di sferrare un colpo, dall’alto verso il basso per cercare di colpirlo sul volto sulla guancia laterale. Il mio obiettivo non era tanto quello di colpirlo vista la mia abilità nelle arti marziali, ma semplicemente di indurlo a compiere una schivata all’indietro in modo da allontanarlo da Kaede e prendere così del tempo.
    -KAEDE CORRI!!! QUA CI PENSO IO!!!
    Un richiamo secco, diedi sfogo a tutta la mia voce. La tecnica degli specchi diabolici si sciolse subito dopo, simbolo della mia inesperienza e inadeguatezza a manovrar l’arte del ghiaccio. Or ciò che mi premeva era di guadagnar tempo per consentire a Kaede di scappare e ad Ayame di darmi manforte.

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    L'uomo verrà colpito dal tuo pugno che gli farà un po' di danni (pochi visto che sei deboluccio) e sarà disorientato visto che si trova nel velo di nebbia. Un po' muovendosi a casaccio ed un po' con l'aiuto di uno dei giovani soggiogati dal santone ti arriverà abbastanza vicino da tentare una complessa sequenza di calci che fanno tutti parte di un unico jutsu
    CITAZIONE
    Doppia Rottura – (Nibai Kyuukei Rendan)
    Tipo: Taijutsu
    Posizioni delle Mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja può eseguire quattro potenti calci più rapidamente del normale. I quattro colpi sono più potenti di un colpo comune, e possono efficacemente essere rafforzati dall'uso di una strategia che metta l'avversario a ridosso di una superficie dura (ad esempio un muro).
    Evitare il primo colpo farà fallire l'intera sequenza, lo stesso discorso non vale per la parata che in ogni caso impegnerà entrambe le braccia avversarie per essere effettuata con successo.
    Consumo: 6
    Richiede: Corporee 2
    Danno: 1-3
    Costo: 25 Exp
    Energia: Gialla

    Valore: 3
    Poi griderà qualcosa al ragazzo. Ferma questo rompiscatole...renditi utile! Devo fuggire in modo da poter continuare il rituale per il grande Dio Jashin! E mormorerà ancora qualcosa di incomprensibile, al che il giovane partirà subito all'attacco verso di te e muovendosi in modo meccanico, quasi fosse una sorta di marionetta. In tutto questo le altre due ragazze rimarranno ferme e fissare il vuoto come inebetite, non prendendo parte allo scontro.

    Status avversario: Danni 1; Chakra usato: 6

    Scusa per il ritardo nella traccia, ma in questi giorni sono stato troppo impegnato.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Allora il post di per sè è buono, passando al riepilogo però ho notato un errore...gli specchi diabolici sono una tecnica non offensiva, ma siccome hai già sato una non offensiva della stessa energia non puoi sacrificare una qualsivoglia azione per usarne un'altra dell'energa già usata...gli specchi diabolici quindi non sono in campo ed il chakra speso lo recuperi. Quando tiri un pgno ricordati di mettere anche il danno perchè altrimenti mi tocca andare a vedere quanta forza hai

    Voto: 7.6

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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    Ugh…
    Il colpò andò a segno oltre le mie aspettative, forse merito della mia tanto agognata nebbia, oramai mia fedele compagna di avventure. Il capo indietreggiò quindi di un paio di passi, ad accusar un debole dolor sul volto. Nulla di preoccupante per lui vista la mia innata carenza di forza, un problema in più per il sottoscritto. Tra lui e Kaede ora solo le mie membra accarezzate dalla bruma artificiale impregnata del mio chakra. Riuscivo a percepir dei flebili rumori di passi, svariati, nelle distanze più disparate. Il mio avversario era ora ritornato nel bianco muro più profondo e non aveva alcuna direzione in cui orientarsi.
    -C…Capo state bene?
    Un richiamo femminile a fender l’aria. La coppia a circa cinque metri da me, a cui davo la schiena richiamò l’attenzione del presento loro superiore che ritrovò indi, nel suo più totale smarrimento, la retta via da seguire. Cominciò a scandir un paio di passi rapidi verso di me, attratto da un richiamo che in linea d’aria si sovrapponeva con la mia figura, e in breve si palesò una grigia sagoma nel bianco latte.
    Merda…
    Subito il galantuomo religioso si lanciò all’offensiva tentando quella che pareva il primo di una lunga serie di calci.
    Devo evitare lo scontro fisico…
    Riuscii a veder l’attacco, e cercai come d’istinto di scattare lateralmente verso sinistra, ma il primo colpo mi colpì di striscio sbalzandomi momentaneamente a terra. Perlomeno non riuscii a completare la combinazione. Rotolai per circa tre metri per poi compiere un ulteriore colpo di reni e riportarmi in posizione eretta, a circa tre metri dal mio avversario e vicino a lui la pietra. Di fronte a me la sua figura piuttosto agitata, evidentemente qualcosa non stava andando secondo i suoi piani.
    -Ferma questo Rompiscatole… Renditi utile!!
    Cazzo ma…
    -Devo fuggire in modo da poter continuare il rituale per il grande Dio Jashin!!
    Perchè Kaede è ancora sulla pietra?!
    Adesso che non ero più di spalle a lei riuscivo a intravedere la sua tetra figura, sempre su quel masso. A quanto pare il mio richiamo non aveva fatto effetto.
    -Hen Nuqir Persys…
    -Certamente capo…
    Una manciata di secondi e subito si palesò una figura a circa tre metri da me, alla mia destra, si trattava di uno dei due giovani, completamente soggiogato e alla mercè del voler del malvagio uomo. La cosa che più saltava all’occhio era il suo sguardo assente dal mondo.
    Diamine gli ha chiesto di attaccare una persona e questo obbedisce così come se fosse nulla… Per di più li è un civile… Non ha speranze contro di me…
    Mi sentivo lievemente disorientato dalla piega che stava prendendo la situazione, non sapevo più che pesci pigliare.
    Ma certo… Può darsi che siano sotto un influsso illusorio… Però per attivare un genjutsu servono dei richiami ai cinque sensi…
    Riuscii a compiere un buon ragionamento, apparentemente, io che in materia di illusioni sapevo il fatto mio. La teoria ora andava verificata in qualche modo.
    Ma certo la formula!! Diamine… Devo riuscire a iniettare il chakra nel corpo dei ragazzi…
    Il giovane quindi si precipitò in un goffo attacco scoordinato verso il sottoscritto, con la mancina tesa in avanti e la mano stretta a pugno. Il busto inarcato verso il basso rendeva nel complesso il quadro ancora più circense, sembrava un’emerita pagliacciata. Indi scostai il busto verso la mia destra, andando poi con la mano destra ad afferrar il suo braccio portatore del colpo, e cercai di iniettare il mio chakra nel suo sistema circolatorio. Mi allontanai quindi all’istante lasciando la presa e cominciai a correre in direzione dell’uomo. Lui era il maggiore dei miei problemi, il ragazzo era solo un emerito dettaglio marginale e in quanto tale, trascurabile.
    Mizu Bushin No Justu!
    Dopo un paio di metri convogliai il chakra al petto per sfruttar poi una infima parte del vapore acqueo condensato e definito nebbia, per riportarlo ad aver una forma propria e materializzai quindi due miei esatti cloni. Gli lasciai una minima parte del mio chakra volta a dar la possibilità ai miei cloni di scioglier l’eventuale influsso illusorio del capo, sempre che la tecnica esista e che la mia ipotesi sia veritiera.
    -Uno di voi prenda Kaede e gli inietti del chakra, l’altro invece mi tenga occupato il giovane se non è uscito dall’illusione…
    Ci dividemmo all’istante.
    -Fermati bastardo!!!
    Alle miei iridi gelide e albine la figura soffusa e i passi del capo stavano a simboleggiar un tentativo di fuga, in direzione opposta a quella della pietra. Cercai di rimaner a distanza di tiro.

    La prima copia nel frattempo cercò in tutti i modi di afferrar con la destra le gambe e con la mancina la parte alta della schiena di Kaede al fine di sollevarla dalla pietra, immettergli del chakra, tenendosi prono ad un eventuale scatto.

    La seconda copia si voltò invece verso il ragazzo a sincerarne per quanto sia possibile le sue condizioni, stando anch’esso attento a non superare il limite di cinque metri consentito dalla tecnica.

    Bene ora si è allontanato da Kaede quel tanto che basta!!!
    Sfruttai il mio potere sopito componendo una serie di 3 sigilli al petto ben precisi [Tigre –Serpente –Cane] e modellai dall’umidità una serie di aculei completamente ghiacciati, che scagliai quindi contro la direzione di fuga dell’uomo. Aiutato dalla nebbia, la tecnica ad ampio raggio che si propagò a forma di cono arrivando dopo quindici metri, ad avere ben tre metri di diametro.
    Aculei di ghiaccio!!
    Più fosse lontano in quel momento, più i miei aculei avrebbero avuto possibilità di colpirlo. Sciolsi dunque il velo di nebbia, io grande alleato. Solo il tempo e il diradarsi della bruma potevano svelar un quadro che sanciva l'esito della mia controffensiva.

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    Blaze9

    Edited by blaze9 - 27/9/2017, 19:57
     
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    I tuoi aculei di ghiaccio colpiranno l'uomo, ma visto che Kaede non si è potuta allontanare perchè è sotto genjutsu anche lei subirà in parte gli effetti della tecnica. L'uomo barcollerà e continuerà nel suo sproloquio. Tu marmocchio non sai cosa hai fatto! Stai mandando a monte la missione che un DIO ha affidato a me!! L'uomo, messo alle strette, tirerà fuori dei sigilli esplosivi e vorrà farli detonare...ma un improvviso intervento porrà fine allo scontro. Ayame spunterà fuori un po' trafelata dal sentiero che hai percorso per arrivare sul posto ed intrappolerà l'uomo in un genjutsu, costringendolo a bloccarsi sul posto. Per fortuna sono riuscita ad arrivare in tempo! Ma che cosa sta succedendo qua?? Spiegherai per sommi capi l'accaduto e la tua superiore si avvicinerà ai ragazzi per fare qualcosa per loro, utilizzando la tecnica della liberazione...i ragazzi riprenderanno un po' di coscienza, ma saranno ancora in uno stato quasi catatonico, tranne Kaede che sarà un po' più vispa. Il santone (che nel frattempo è stato legato e liberato dal genjutsu) riderà beffardo. Ahaha quegli imbecilli...si ho usato un genjutsu su di loro per soggiogarli. Onestamente ho fatto un lavoro niente male! - Ma come è possibile, da quello che mi è stato detto sembra una tecnica molto potente. Che trucco hai usato? L'uomo non dirà nulla, ma la tua compare si sarà fatta una sua idea. Deve aver usato dei farmaci sui ragazzi per abbassare le loro difese, per questo Kaede si è già ripresa, essendo stata l'ultima a cadere vittima dell'uomo per lei il processo non era ancora completo. Da qui ci avviamo alla chiusura della traccia, non aggiungere altre cose ad Ayame e all'uomo, ma concentrati su Kaede ed i ragazzi. Se vuoi puoi portarli a Kiri per curarli, i due vi seguiranno assai docilmente e parleranno poco.
    Metetevi in marcia verso Kiri dopo aver informato le autorità del posto. Chiudi il post che siete in viaggio (la missione finisce qua).

    Scusa per il ritardo nella traccia, ma in questi giorni sono stato troppo impegnato.

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Valgono le stesse valutazioni del post precedente, la qualità è su buoni livelli...tuttavia hai fatto ancora un errore nel riepilogo, in quanto mantenere una tecnica costa uno slot della medesima energia della tecnica. Il mantenimento del velo di nebbia ti costa quindi un'azione non offensiva di energia gialla, ragion per cui non puoi creare un clone.

    Voto: 7.3

    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:


    Contatto: @Roby
     
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16 replies since 22/8/2017, 16:23   196 views
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