Missione Akatsuki: Nuove Vite

Misaki Mei

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    Fiore del Suono - Hokage (Ex-Raikage - Nata dalla Tempesta)

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    Kirika: Parlato/Pensato - Kohana: Parlato
    Akatsuki: Capo - Grey - Zetsu - Kirito
    Altri: Infante - Hana
    Nota: Nel testo ho inserito il personaggio di Kirito e di Hana. Kirito era e per me è il Pg di Frozenwind, che purtroppo non sento da parecchio e mi piacerebbe poterlo salutare. Detto questo il marito di Kirika (non è stato mai detto quando si sia sposata) è il fratello del suo Pg e Hana era la sua fidanzata. Ho specificato questa cosa visto che chi mi modera magari non sa tutti questi fatti
    La routine quotidiana che Kirika stava vivendo era assai lontana da quella che aveva vissuto fino a poco tempo prima. Tutto sembrava aver preso una piega assai diversa e imprevedibile, a cui lei non aveva ancora pensato o quanto meno a cui non aveva ancora realizzato la totalità dell'impegno che stava per affrontare. I mesi successivi alla nascita di Nico segnarono il passaggio ad una nuova età per lei, in cui non le sarebbe stato più concessa molta libertà e a cui la dipendenza della piccola avrebbe segnato un rapporto stretto a cui non si sarebbe potuta sottrarre e ovviamente a cui non avrebbe rinunciato.
    L'allattamento, le notti insonni e qualsiasi possibile altra cura di cui Nico avesse bisogno occuparono tutto il tempo di Kirika e anche buona parte di quella di Grey quando era presente. Di certo non poteva chiedere aiuto agli altri membri dell'organizzazione, non le sembrava il caso per diversi motivi, tra i primi il fatto che non volesse pesare e sopratutto perché non sapeva quanto fosse il caso di affidarsi a dei mukenin per la crescita di una neonata. Non che lei e Grey fossero dei fulgidi esempi e modelli di rettitudine, ma salvo qualche caso particolare come Eichiki e lo zio Kirito, non era certa di poter dire molte cose positive sugli altri. Zetsu poi era un caso molto particolare, troppo strano per lasciarlo solo con la bambina. Chi poté però darle un valido aiuto e sembrava anche saperci fare fu Hana, la fidanzata di Kirito. Non avendo assunto un ruolo attivo nell'organizzazione, ma limitandosi a svolgere un lavoro da medico, era molto presente e sempre disponibile a dare una mano. - Nico sembra crescere bene - Si...mangia e gioca tanto...è sempre vispa e allegra - sollevò la piccola portandola fuori dalla culla per prenderla in braccio - Yaaa!! - Nico protese le braccia a segno di voler abbracciare la madre. - Grey quando tornerà? - Hana si voltò, indirizzando lo sguardo verso Kirito, che era seduto a pochi passi da loro vicino ad una scrivania - Credo ancora un giorno o due massimo. Aveva una missione veloce, non credo ci metterà più di così - Baaa!! - la creatura continuava a emettere suoni, come se volesse parlare, ma troppo piccola per farlo. L'importante è che sembrava essere divertita e Kirika era felice nel vedere ciò, così cercò di farla felice ancora di più giocando con lei. La stese sul letto e iniziò a darle bacini sul pancino e soffiarci sopra per farle il solletico. Tutto fu estremamente gradito dalla piccola che non smise un secondo di agitarsi e ridere. - Yahahahaaa - vederle insieme non poteva che suscitare in chiunque tenerezza, ma tutto questo tempo che Kirika stava passando con lei sapeva che era solo temporaneo. - Kirito... - Si? - Si sollevo con il busto, sedendosi sul letto accanto alla piccola - Cosa si dice in giro su di me? - la sua voce sembrava aver cambiato completamente tono e vivacità, mostrando un velo di preoccupazione - Intendi dire nell'organizzazione? - Kirika fece un semplice cenno di assenso con il capo. - Nulla di importante non ti preoccupare... - lo guardò con aria scettica - Non credo mi dica la verità - così lo guardò con occhi inquisitori, facendogli capire cosa stesse pensando - Ok ok...ho capito...qualcuno pensa che con la bambina...ti tirerai indietro - Tirarmi indietro? - Si...dall'organizzazione. Sono mesi che non vai in missione... - Beh direi che è anche normale...ha dovuto partorire e ora non può lasciare la bambina da sola - Hana lo interruppe violentemente, come se volesse prima lei giustificare Kirika contro queste voci che giravano - Le sto solo dicendo quello che so...ed è stata lei a chiederlo - E il capo? - Kirito la guardò, facendo spalline - No lui non si è espresso...nemmeno lui può andare contro la natura umana...credo si aspetti solo che torni presto - Hana tirò un lungo sospiro - Che amarezza...dovrebbero darle un po' di respiro... - Kirika sembrò essere pensierosa, aveva lo sguardo perso nel vuoto. Assente, anche la piccola la chiamava allungando le braccia alla madre senza ricevere però risposta - Kirika? - Eh? - la voce del compagno la richiamò alla realtà, alzò lo sguardo verso di lui e finalmente si accorse che Nico la stava chiamando, tornandole a prestare attenzioni. - Quando pensi che tornerai? - Kirito...anche tu? - Quando? - anche lei se lo chiedeva, ma non sapeva cosa dire in quel momento - Ci vorrà ancora un po', non potete metterle fretta solo per qualche missione - Hana...non glielo chiedo per l'organizzazione...per le missioni bastiamo anche noi - si voltò verso la giovane - Se lo sto chiedendo lo faccio per lei...poche voci possono fare eco e potrebbero metterla in cattiva luce. Il nostro purtroppo...non è un mondo da prendere alla leggera - Il modo freddo e razionale di pensare di Kirito, come sempre aveva colto nel segno. Se per ora non era ancora un problema il fatto che avesse avuto una figlia e che non stesse contribuendo come membro attivo, non significava che non potesse diventarlo per qualcuno. Realizzò che in effetti non poteva tirarsi ancora per molto indietro e rimanere in disparte. - Si capisco che vuoi dire...credo che ancora un poco e rientrerò in modo attivo - Kirika...ma non credi che... - La giovane la fermò, sapendo già cosa le volesse dire - Aspetterò ancora qualche mese, un paio credo...poi dovrò per forza rientrare - Hana non sembrava affatto convinta e forse non lo era nemmeno la stessa Kirika. Erano mesi che non si allenava, che non utilizzava nemmeno una marionetta. Anche la bravura senza esercizio continuò non è nulla. - In un modo o nell'altro devo trovare anche il tempo per riprendere un po' la mano... - Sapendo che non poteva di certo farle cambiare idea, ad Hana non rimaneva che una cosa da fare. - Vuol dire che ti darò io una mano... - restò in attesa qualche secondo, guardando Kirito, che però non sembrava capire. Poi lo colpì con una forte gomitata allo stomaco, che sembrò aprirgli la mente - Ohiii...Ho capito...si ti aiuterò anche io - Quando non potrai ti terrò io la piccola, sarò in buone mani - nel vedere tanta solidarietà nei suoi confronti, Kirika non poté che sorridere ed essere felice di avere degli amici così - Grazie ragazzi...so di poter contare su di voi


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    Grazie all'aiuto datole dai suoi amici, Kirika poté tornare ad allenarsi, dividendo il suo tempo tra la bambina e gli esercizi per rimettersi in forma. Ma non passò molto che fu prima lei a rendersi conto che non sarebbe stato affatto semplice. Non solo per le necessità della piccola, ma anche perché il troppo tempo passato lontano dal campo di battaglia, l'aveva infiacchita più di quanto immaginasse. Non era in grado di tenere gli stessi ritmi di allenamento che faceva prima, si stancava molto più velocemente e persino i suoi jutsu avevano perso forza. Era chiaro che si era indebolita e questa era una cosa che le mise una certa ansia addosso. - Non va bene...pur volendo rientrare...rischierei grosso e in questo momento... - Sentì un brivido lungo la schiena. Il pensiero di cadere sul campo di battaglia non era mai stato così forte e pressante per lei. Aveva sempre affrontato ogni battaglia con uno spirito forte e determinato, puntando ai suoi obbiettivi, sapendo che non aveva nulla da perdere. Ma ora con la presenza di Nico nella sua vita, tutto sembrava stravolto. Una nuova paura si stava facendo spazio dentro di lei. Di lasciare soli Gray e la figlia. Di non essere abbastanza forte da superare le prossime avversità che l'avrebbero attesa. Cosa doveva fare? Di certo non sarebbe passato molto prima di rientrare operativa, ma in queste condizioni era ancora troppo pericoloso. - Devo...capire quali sono le mie priorità...ho troppe cose per la testa...Nico...Amegakure...l'Akatsuki...Suna... - Nella sua testa troppi erano i pensieri a cui doveva dare ascolto e non sapeva nemmeno lei da dove cominciare. Forse la cosa più certa da fare ora era quella di continuare a concentrarsi sugli allenamenti e magari le risposte sarebbero arrivate con il tempo.

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    Nel giro di quattro mesi, Kirika fece tutto il possibile per rientrare nella miglior forma possibile, pur rendendosi conto di come non fosse ancora al meglio delle sue capacità. A quanto pare però, doveva essere sorto qualche problema nell'organizzazione, perché il capo, dopo mesi, decise di convocarla, per affidarle evidentemente un compito. Con un po' di ansia si recò nella sala principale, dove ad attenderla c'era l'ologramma del capo - bzz.. Kirika... bzz - Avanzò verso di lui, cercando di non far trasparire i suoi pensieri e le sue insicurezze. - Eccomi...mi hai mandata a chiamare? - Si fermò davanti a lui, in attesa di avere informazioni a riguardo. - bzz.. È tempo che tu torni a scaldarti i muscoli, non stiamo passando un buon periodo ad Ame... bzz - Come si aspettava, aveva una missione da affidarle e visti i mesi di inattività e lo spazio che le aveva lasciato per le sue questioni personali, non poteva di certo tirarsi indietro. L'unica cosa che poteva fare era accettare qualsiasi missione le avrebbe assegnato, a prescindere dalla difficoltà - Che sta succedendo ad Ame?? - bzz.. Dei rivoltosi si chiedono che fine tu abbia fatto.. - A causa della nascita di Nico, non aveva potuto più evocare una sua copia che potesse prendere il suo posto come Amekage, era un consumo di chakra eccessivo e che le avrebbe sottratto troppe forze. Anche dopo aver partorito non le era stato possibile farlo, a causa dell'indebolimento che aveva subito e la necessità successiva di allenarsi mantenendo un tenore di vita stressante per far combaciare tutto. Sebbene non avesse informazioni complete, aveva saputo da Gray che c'era del mal contento al villaggio sul fatto che la Kage non si vedesse in giro, ma non era a conoscenza della portata dello stesso. - In giro pensano ci sia stata una cospirazione contro di te.. - Una cospirazione? - Capiva che era stata assente e non aveva potuto dedicarsi al villaggio, ma una cospirazione non era qualcosa che si aspettava di sentirsi dire in quel momento - E sono nati alcuni gruppi di rivolta, tutti guidati da questo sempliciotto, un certo "Shikari", ex Shinobi del Paese del fuoco, venuto qui ad Ame a nascondersi poichè reo di aver ucciso un proprio commilitone... bzz - In quel momento Zetsu comparve dal terreno, proprio accanto a lei. Ormai questi suoi modi di fare improvvisi non la prendevano più di sorpresa, anzi ci era più che abituata, tanto da rimanerne impassibile - Prendi... - l'uomo pianta le passò una foto, sulla quale vi era raffigurata un ragazzo dai capelli biondi e un tatuaggio blu sul lato destro del volto che correva dalla fronte fin giù al mento. - E' lui il tipo che sta creando scompiglio? - Esatto - A Kirika non sembrò essere un osso duro dalla foto, più che altro aveva l'aria di essere un ragazzotto che cercava di puntare in alto e aveva scelto Ame per farsi un nome. - bzz... Risiede solitamente nelle vecchie fognature del nostro villaggio, devi stanarlo con l'aiuto delle tue marionette e fargli capire che sei tornata, ponendo fine a tutto in maniera diplomatica. - Diplomatica? - Rimase quasi interdetta, era convinta che il capo volesse il ragazzo fuori dai giochi, ma in modo tutt'altro che diplomatico - Cosa c'è sotto? Credevo...mi stessi mandando a cercarlo per farlo fuori - Non possiamo permetterci spargimenti di sangue, il popolo lo proclamerebbe un eroe e la guerra civile sarebbe raggiunta.. bzzz.. - Era del tutto estranea a cosa stesse succedendo ad Ame in quel momento, se addirittura quel ragazzotto poteva essere chiamato eroe da qualcuno. Comunque, se questo era l'incarico che le era stato affidato non si sarebbe tirata indietro. - Va bene...me ne occuperò io...non so chi sia questo tipo...ma mi rendo conto che ho trascurato i miei compiti troppo a lungo. E' tempo di tornare a fare un po' di ordine ad Amegakure...vedrò di placare queste voci di cospirazione in qualche modo - Sebbene dall'ologramma non si vedeva il volto dell'uomo, il cenno di capo fece intendere di essere compiaciuto dalla scelta di Kirika di non tirarsi indietro. - bzz... Spero sia tutto chiaro... bzz Ricordati che le fognature sono dei posti molto infetti, sei guarita al 100%? bzzz - Nessun problema per questo... - bzz... Ottimo, adesso va... bzzz - detto ciò l'ologramma si dissolse velocemente, lasciandola da sola con Zetsu. - Bene...allora ci risiamo...finalmente si torna in azione...possiamo partire quando vuoi - No...andrò sola! - Zetsu rimase un attimo sconcertato, non capiva perché si era posta in quel modo - Mmm? Non vuoi che venga con te? - Kirika scosse il capo - No Zetsu, rimani pure qui... - Ma potrei aiutarti a trovarlo più velocemente con le mie abilità - Si lo so perfettamente...ma voglio portare a termine questa missione da sola. E' la prima dopo tanto tempo... - Provò a pensare il motivo di questa scelta di Kirika - Vuoi dimostrare al capo che sei tornata in pista? - Si...ma non solo a lui...è una cosa anche per me - Sebbene non ritenesse quella missione particolarmente complicata, voleva far capire che poteva farcela da sola, tornare ad essere quella di un tempo. Era una questione di orgoglio personale forse, ma doveva farlo, per combattere le insicurezze che si erano generate in lei. Pensò che solo così, lei e il capo avrebbero davvero capito che era veramente tornata. - Ho solo una cosa da chiederti Zetsu - Dimmi... - Alzò la foto rivolta verso di lui - Questo Shiraki...voglio sapere di più su di lui...in che modo ha agito ad Ame per questa cospirazione...e anche di quel suo compagno che ha ucciso. Ho deciso che partirò domattina, cerca di farmi sapere tutto prima che vada - Recepito l'ordine della ragazza, Zetsu sparì ritirandosi nel terreno. Rimasta sola, pensò sul da farsi. Ora doveva occuparsi di Nico, gestire la cosa in modo che la bambina non venisse trascurata. Tornata alla sua stanza infatti, trovò Gray insieme alla bambina, che stava giocando tenendola tra le braccia. Era una scena davvero tenera e che forse le metteva un po' di ansia. - Gray... - Si...lo so...hai la tua prima missione - l'uomo le si avvicinò portandole Nico e passandogliela tra le sue di braccia. La bambina le sorrise, consapevole di essere ora tra le tenere braccia della madre - Yaaa! - La mamma è qui tesoro mio - Si incamminò verso la poltrona e sedendosi iniziò a cullare la piccola - E' deciso allora? Andrai? - Kirika annuì con la testa, senza distogliere lo sguardo dalla sua bellissima bimba - Te la senti? - E' una cosa che devo fare Gray...ma tranquillo...andrà tutto bene - Era difficile anche per lui pensare di farla tornare in azione, ma sapeva che era una cosa che non poteva evitare. - Va bene... - Gray si avvicinò al mobile e iniziò a tirare fuori diverse cose, tutte appartenenti a Kirika. Si mise a preparare il suo equipaggiamento, così che lei potesse stare ancora con Nico senza avere distrazioni. - Ti preparo tutto io per la missione...promettimi solo che starai attenta - La giovane era rincuorata dalla premura e dalla preoccupazione dell'amato - Tranquillo...ho intenzione di ritornare...nessuno me lo potrà impedire





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    MisakiMei@Mp
    Riepilogo: Mei

     
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