Missione Kiri: Pericolo Imminente

Partecipante: Vanvarus

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    Missione Kiri: Pericolo Imminente


    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
    Pg partecipante: Gaho Yuki


    Sei stato inviato a svolgere una missione di liv D assieme al tuo caposquadra (fai conto che abbia il coprifronte di Kiri), un chunin della Nebbia con una discreta esperienza ed abile spadaccino. La missione è stata relativamente semplice e consisteva nel portare una missiva ad un avamposto kiriano posto su un isolotto vicino al Paese della Neve. La missione è stata in parte resa più movimentata dall'incursione svolta da una branca di pirati damerini che sono intervenuti attaccandovi mentre attendevate il battello che vi avrebbe ricondotti a Kiri. Dopo un breve combattimento li metterete facilmente in fuga (si tratta di un'imbarcazione "privata" e di modeste dimensioni messa a disposizione da Kiri. Oltre a voi ci sono tre membri dell'equipaggio). Il gruppo di lestofanti ha interrotto un allenamento che tu ed il tuo caposquadra stavate svolgendo in attesa che il battello che vi doveva portare a casa ultimasse i preparativi per la partenza. In questa prima parte del post vorrei che tu ti concentrassi principalmente su questa parte in quanto la missione che stavate svolgendo è solo un pretesto per collocarti dove sei. Terminate le ostilità il tuo superiore (di nome Kenzo Yaboshi) tornerà su ciò di cui stavate parlando prima di essere bruscamente interrotti. Insomma come ti dicevo l'arte della spada è da sempre un cavallo di battaglia del nostro Paese ed è un peccato che non tutti abbiano la possibilità di apprenderne i rudimenti. Da soli può essere tremendamente difficile e non tutti possono permettersi un mentore. Tu però mi sembri un ragazzino responsabile e perspicace e forse potrei fare qualcosa per aiutarti. Si metterà un poco a spiegarti le basi del combattimento con la spada, per ora solo cose teoriche e prive di applicazioni, ma già capisci che il tizio sa il fatto suo...nonostante sia solo un chunin! (Sono stato volutamente generico su questo punto perchè non mi intendo di scherma e quindi avrei sparato delle boiate :asd:). In definitiva capisce che se tu riuscissi a fare una ulteriroe buona impressione su di lui avresti un buon punto di partenza per migliorare. D'un tratto l'uomo si interromperà per osservare un gabbiano planare sul molo su cui vi trovate. L'uccello si poserà sulla sua spalla, noterai un foglietto legato alla sua zampa, che Kenzo srotolerà e leggerà prontamente. Lo vedrai farsi scuro in volto ed accartoccerà il foglietto. Questo è grave...molto grave!Termina qua il post.


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

    Missione Kiri: Pericolo Imminente


    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
    Pg partecipante: Gaho Yuki



    Hai 300 ryo da spendere (fai conto che gli acquisti li hai fatti in vista della missione fittizia che ti era stata data). I soldi non spesi andranno persi. Per dubbi contattami pure in privato :beer:



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    Gaho Yuki

    Età: 14
    Rango: Genin
    Nazione: Kiri
    Energia: Gialla


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    Legenda:
    Gaho
    Pensiero di Gaho
    Kenzo Yaboshi




    Erano ormai diversi giorni che non aveva notizie di Yume. Di ritorno dalla sua precedente missione, che l'aveva impegnato solo per pochi giorni assieme al suo amico Masu, Gaho aveva appreso che la sua ragazza era stata inviata per il suo primo incarico poco tempo dopo la sua partenza. Da allora, Gaho l'aveva aspettata pazientemente al villaggio, ma più i giorni senza sue notizie aumentavano e più si sentiva inquieto: solitamente i ninja del loro livello non erano chiamati a missioni particolarmente complesse, e solitamente queste non li impegnavano per dei periodi troppo lunghi. Il giovane Genin cercava di contenere la sua ansia crescente, dicendo a sè stesso che in fondo lui non aveva chissà quale esperienza nel suo lavoro, e non aveva le competenze per dire se Yume e la sua squadra ci stessero mettendo troppo oppure no, specie perchè non aveva la minima idea di cosa stessero facendo per conto del villaggio. Tuttavia, di una cosa era certo: lei gli mancava da morire!
    Dopo l'innamoramento, dopo la gioia di essere corrisposti ed il piacere di condividere piccoli momenti quotidiani con la sua amata, ora Gaho stava scoprendo un altro sentimento cardine di una vita di coppia... la sofferenza per l'allontanamento. Per combattere questo sentimento spiacevole, cercò di riempire le sue giornate come sempre aveva fatto in passato, ovvero con un allenamento serrato. Questa volta, però, tale era la sua frustrazione che le energie lo abbandonavano prima del solito, così che dopo poco si ritrovava stanco, demoralizzato e ancora più pensieroso di quanto non lo fosse prima. Ancora una volta il Genin si giustificò, dando la colpa a quegli esercizi non più motivanti per via di quei gesti ripetuti più e più volte finchè non erano divenuti quasi meccanici, e si sa che è molto più difficile migliorare da un livello intermedio piuttosto che quando si è principianti. Si disse che doveva cercare nuovi stimoli, qualcosa che potesse davvero tenere la sua mente occupata, perciò si recò in armeria alla ricerca di nuovi spunti per il suo allenamento, e fu così che il Kiriano si avvicinò all' "Arte della Spada". Dopo una insolita conversazione con il commerciante dell' emporio, incentrata sulla consolidata tradizione del Villaggio della Nebbia nell'Arte della Spada (e sulla sostanziale incapacità del giovane ninja di maneggiarne una vera al suo livello), Gaho si fece convincere ad acquistarne una di allenamento, con la quale si sarebbe potuto addestrare nelle basi della scherma. Come il negoziante gli aveva anticipato, però, e come lui stesso aveva appreso sulla sua pelle, imparare a maneggiare una spada efficacemente non era cosa affatto semplice, specialmente in assenza di un sensei che possa trasmetterne i rudimenti. Tuttavia, l'occasione per il giovane ninja di ricevere i precetti di un maestro si sarebbe manifestata molto presto.

    Gaho accolse con gioia la notizia di essere stato inviato in una nuova missione per conto del suo villaggio. Finalmente avrebbe avuto la mente occupata, e per un po' avrebbe smesso di struggersi per la sua relazione amorosa. L'incarico che gli era stato assegnato era sostanzialmente molto semplice: portare una missiva ad un avamposto kiriano situato su un isolotto non lontano dal Paese della Neve. Sarebbe stato, inoltre, guidato da un chunin, il che era gia una bella notizia visto che la volta precedente non era stato così fortunato. Dopo una rapida capatina all' emporio per procurarsi il materiale necessario, si presentò al suo caposquadra affinchè potessero partire. Questo era un giovane uomo, all' apparenza sui vent'anni. Portava i capelli corti pettinati verso l'alto, il suo viso ricalcava una forma a V che terminava in un mento abbastanza pronunciato, aveva degli occhi marroni piuttosto comuni, un naso fino ed affusolato e delle labbra sottili. Infine, indossava una maglia ninja a collo alto e sopra di essa una giacca da chunin con spalline.
    Durante il viaggio di andata Gaho apprese che il chunin della Nebbia, di nome Kenzo Yaboshi, era non solo un ninja di discreta esperienza ma anche un abile spadaccino, così si decise a non lasciarsi sfuggire questa occasione. Nel tentativo di attirare la sua attenzione, e nella speranza che si decidesse a dargli qualche suggerimento, il Genin sfruttava ogni momento libero per mettere in evidenza la sua spada di allenamento, esibendosi in gesti a caso dal bassissimo fondamento teorico, col preciso intento di palesare la sua necessità di essere seguito. Durante tutta la prima parte del tragitto, però, forse con l'intento di prediligere in primo luogo il compimento dell'incarico il suo comandante non gli prestò particolare attenzione, sicchè gli sforzi del ragazzo si tradusero in un nulla di fatto.

    La missione fu semplice come preventivato. In un tempo ragionevole, la squadra consegnò la lettera all'avamposto indicato, e poco dopo raggiunse una banchina in attesa che venissero terminati i preparativi di un battello che li avrebbe ricondotti a casa. Il suddetto era una imbarcazione in legno di modeste dimensioni, piuttosto leggera e perlopiù propulsa a vela, ma che in condizioni particolari, quali l'approdo, poteva essere orientata anche a remi. L'equipaggio era composto da tre marinai, che a Gaho non sembrarono particolarmente loquaci, ma dovevano sapere il fatto loro. La nave era gestita da privati, ma il villaggio di Kiri aveva già coordinato il necessario per il loro trasporto, così che ai due ninja non restò altro da fare se non aspettare che fosse pronta a salpare.

    Con sommo piacere del ragazzo, Kenzo sembrò finalmente accorgersi del suo interesse per l'arte della spada, ed approfittando di quel tempo morto si apprestò ad impartirgli qualche insegnamento. La lezione era da poco cominciata, che già fu interrotta dall' arrivo di un gruppo di pirati,evidentemente intenzionati ad assaltare il battello prima che fosse pronto a partire, i quali emersero dalla nebbia a bordo di una imbarcazione in legno su cui erano issate delle vele nere. A prima vista, quella banda di pirati a Gaho sembrò decisamente poco pericolosa: composta perlopiù da uomini e donne in giovane età, i suoi membri sembravano assai più interessati a "vestirsi da pirati" piuttosto che comportarsi come tali, ornandosi di divise sfarzose ed abiti eleganti decisamente poco pratici al combattimento. In compenso, quella ciurma di "pirati da clichè" si rivelò fastidiosamente rumorosa, accompagnando il suo sbarco e successivo attacco con un baccano fuori dal comune, anche per un branco di fuorilegge della loro taratura. Probabilmente intenzionati a far leva sul loro numero per spaventare il malcapitato equipaggio del battello, furono decisamente sfortunati nel trovare sulla loro strada due ninja del Villaggio della Nebbia. Per quando se ne furono accorti, erano ormai già tutti sbarcati e pronti all' attacco, ed era ormai fuori discussione che potessero ritirarsi con la coda tra le gambe senza diventare gli zimbelli della loro professione, perlopiù disponendo di una sostanziale superiorità numerica. Oltretutto, Gaho non era sicuro che si fossero ancora resi veramente conto del guaio in cui si erano cacciati.
    Bhe, questa missione non è stata proprio il massimo del divertimento, ma sembra che finalmente stia per succedere qualcosa...

    Il ninja afferrò la sua spada di legno dal punto in cui aveva ammassato l'equipaggiamento e si frappose tra la ciurma di pirati e l'equipaggio del battello, fermandone l'avanzata. Dopodichè la impugnò con la mano destra e cominciò a sferzare l'aria con un moto oscillatorio, ondulandola tra il suo fianco destro e quello sinistro.
    "Bene bene... sembra che qualcuno voglia darmi l' occasione di provare il mio nuovo giocattolo..."
    Sebbene gli stessi pirati fossero equipaggiati con armi perlopiù ornamentali, dal buon gusto estetico ma da una fattura tutt'altro che adatta ad uno scontro reale, questi non sembrarono particolarmente intimoriti dalla spada di legno che il ragazzo impugnava, e dopo qualche attimo di titubanza indotta dalla vista del suo coprifronte si lanciarono all'attacco spronati dal loro capo.

    Gaho non aveva ottenuto dei grandi risultati da quando aveva acquistato quell'arma. A dirla tutta, la agitava ancora più come un bastone che come una spada. Tuttavia, c'era un abisso in termini di forza e velocità tra lui e quei "ragazzi scapestrati", e poteva permettersi di affrontarli anche senza fare veramente sul serio.
    Il primo di loro lo caricò frontalmente, agitando uno stocco dall'impugnatura piacevolmente intarsiata mulinandolo sulla testa quasi come un generale che incita i suoi uomini all'attacco. Una volta a portata del ninja, scagliò un prevedibile fendente caricandolo dall'alto verso il basso, dimostrando che anche lui non aveva le idee chiare su come quell'arma andasse utilizzata. Ovviamente non ce l'aveva neanche Gaho, e neppure sapeva riconoscere un fendente, ma certamente era in grado di schivare un colpo così semplice, e dopo essersi scartato lateralmente con facilità impugnò la sua spada con due mani dando una fragorosa botta sulla schiena al malcapitato di turno, mandandolo al tappeto.
    Fu la volta di un ragazzo poco più grande di lui, che indossava una camicia di raso ed una bandana nera all' usanza della gente di mare, che equipaggiato di due daghe piuttosto corte aveva puntato al fianco del ninja cercando di prenderlo alla sprovvista. Gaho si accorse della minaccia ancora prima che diventasse tale, e prima di essere a portata dei suoi pugnali lo colpì in piena fronte con la sua arma di legno sferrandogli un bel colpo laterale, quasi come se con un bastone avesse voluto prendere al volo un oggetto lanciatogli contro a piena velocità [(stile mazza da baseball per capirci :rofl: ma dubito che abbiano il baseball in naruto!)], facendolo ruzzolare rovinosamente a terra.
    Quando anche Kenzo si unì allo scontro, fu ormai chiaro a tutti i presenti che l'assalto non sarebbe mai andato a buon fine. Dopo che qualche altro brigante fu messo rapidamente al tappeto, fu il loro stesso capo, un damerino vestito ridicolmente con una elegante camicia bianca a balze, uno sfarzoso cappotto rosso da marinaio ed un cappello nero a tre punte recante il blasonato teschio bianco dei pirati, a chiamare la ritirata ed a iniziare a risalire sulla sua nave. Una volta che si misero in fuga, i due ninja li lasciarono andare, ma non prima che Gaho lasciasse al loro leader un ultimo ricordo del loro incontro di quel giorno: una sonora legnata sulle chiappe, scagliata con tutta la sua forza mentre il damerino era impegnato a risalire sulla nave, una di quelle che l'avrebbe dissuaso dal sedersi per giorni.

    Una volta terminate le ostilità, Kenzo riprese la lezione con Gaho da dove era stata bruscamente interrotta.
    " Insomma come ti dicevo l'arte della spada è da sempre un cavallo di battaglia del nostro Paese ed è un peccato che non tutti abbiano la possibilità di apprenderne i rudimenti. Da soli può essere tremendamente difficile e non tutti possono permettersi un mentore. Tu però mi sembri un ragazzino responsabile e perspicace e forse potrei fare qualcosa per aiutarti."
    Che me lo stia dicendo perchè ha visto quanto sono impedito ed ho bisogno di una mano? Oppure pensa che possa davvero imparare? In ogni caso, devo sfruttare al massimo questa opportunità...
    "La ringrazio signore, accetto con piacere tutto l' aiuto che vorrà darmi... come ha visto ne ho davvero bisogno!"

    Dopo una breve introduzione, il chunin proruppe in una descrizione teorica sulle fondamenta della scherma, accompagnata dalla sua dimostrazione pratica di quanto descritto, sebbene i concetti trasmessi fossero talmente basilari da non avere una immediata applicazione in un combattimento reale.
    In primis a Gaho fu mostrata la posizione iniziale da assumere all'inizio di un combattimento, ed alla quale ritornare ogni qualvolta che veniva scagliato un colpo singolo sia per scopi difensivi che per caricarne uno successivo. Questa, che in gergo era nota come "posta", consisteva nel portare la gamba dominante dello spadaccino leggermente più avanti rispetto all'altra, così da stabilizzare il baricentro e da facilitare eventuali scatti per colpire o reagire agli attacchi ricevuti, e da una presa salda sulla spada, ad una o due mani, con le braccia leggermente in avanti rispetto al corpo e la lama leggermente inclinata rispetto al busto.
    Dopodichè, gli fu spiegato che nella scherma esistevano 4 tipi di colpi principali: i "fendenti", che provenivano dall' alto verso il basso; i "mezzani", ovvero dei colpi caricati lateralmente che miravano a mezzo busto; i "montanti", che al contrario dei fendenti provenivano dal basso verso l'alto; gli "attacchi di punta", ovvero quegli attacchi che miravano al busto dell' avversario sfruttando appunto l' estremità appuntita dell'arma. Se il colpo era portato caricandolo dal lato in cui l'arma era impugnata, questo era definito "mandritto", viceversa era un "manrovescio". La combinazione del tipo di attacco e della sua direzione di provenienza individuava una sorta di schema che individuava con chiarezza il tipo di colpo portato. Ad esempio, per un destro un mezzano mandritto era un colpo portato a mezza altezza da destra verso sinistra.
    Ovviamente, così come vi erano diversi tipi di attacchi vi erano anche diversi tipi di parate, ognuna adatta a parare un certo tipo di colpo ma anche legata al tipo di arma che si possedeva. Ad esempio, nel caso di una Katana il modo migliore di parare un colpo era quello di farlo "scivolare" sulla propria lama senza incassarlo totalmente, abbinandoci una mezza schivata, questo sia per sfruttare lo slancio prodotto difendendosi per portare un contrattacco che per evitare eccessivi danni al filo della spada, particolarmente importante per l'arma in questione.

    Gaho ascoltò affascinato la spiegazione del suo maestro. Ora che gli veniva mostrata da un insegnante indubbiamente preparato, riusciva a capire perfettamente perchè quella della spada fosse definita "un' arte": ad ogni azione vi era una reazione, individuata e perfezionata nel corso dei secoli mediante la dedizione di innumerevoli spadaccini ma, certamente, anche al prezzo di innumerevoli vite umane. La sensazione era quella di stare giocando una sorta di partita di scacchi, il cui singolo errore poteva rivelarsi fatale.
    Preso da una passione senza precedenti, il giovane Genin si sforzò di riprodurre tutte le posizioni mostrategli da Kenzo nel modo più fedele possibile. Sperava che, se si fosse dimostrato ricettivo nell' apprendere i concetti basilari, egli si sarebbe dimostrato più propenso ad insegnargli delle tecniche di maggior utilizzo pratico. Un attacco dopo l' altro, correzione dopo correzione, Gaho si sentì sempre meno impacciato nel portare i vari colpi, sentendo di stare finalmente facendo dei progressi, ma ad un certo punto il chunin sembrò vedere qualcosa che attirò la sua attenzione ed interruppe la lezione.
    Un gabbiano planò verso di loro, posandosi proprio sulla spalla sinistra del Genin. L' uccello, che recava un piumaggio bianco piuttosto curato per un animale in libertà, sembrava piuttosto abituato alla presenza degli esseri umani, a conferma del fatto che doveva essere un animale addestrato. Guardandolo più attentamente, Gaho si accorse che legato alla sua zampa vi era un foglietto, che Kenzo srotolò e lesse prontamente. Un attimo dopo si rabbuiò, accartocciando il foglietto. Sembrava visibilmente preoccupato.
    "Questo è grave...molto grave!"

    Qualcosa nel suo tono di voce suggerì al ragazzo che le sue lezioni di scherma avrebbero dovuto aspettare.

    ________________________________________

    CITAZIONE
    Oggetti comprati per la missione
    2 kunai = 40 ryo
    6 shuriken = 90 ryo
    10 makibishi = 10 ryo
    2 palle di luce = 40 ryo
    10 metri nylon = 10 ryo
    10 metri di corda = 50 ryo
    1 sigillo esplosivo = 50 ryo
    2 metri bende = 10 ryo

    TOTALE = 300 Ryo

    ______________________________________

    Oggetti:
    Auricolare Radio
    Spada di Allenamento
    Cannocchiale

    Collana di caucciù con dente di squalo
    Collana con orso intagliato


    Equipaggiamenti:
    Porta-Kunai [Base]
    [Prima sacca]
    Tasca 1: (4/8 Kunai, (9/15) Shuriken<-oppure-> 4 Uchiha Shuriken<
    Tasca 2: (15/15) Makibishi, (0/15) Spiedi
    [Seconda sacca]
    Tasca 3: (2/2) Palla di luce, (2/4) Sigillo esplosivo, (2/2) Fumogeni
    Tasca 4: (10/10m) Filo di Nylon, (5/5m) Bende

    Zaino
    [Prima tasca]
    Slot 1: (0/3) Shuriken del Vento Demoniaco, oppure (0/6) Uchiha shuriken
    Slot 2: (10/10m ) di Corda, (0/3) Fumogeni, (0/2) Palla di luce.
    Slot 3: (0/20m) nylon, (0/3) Carte Bomba.
    [Seconda tasca]
    Slot 4: (0/8) Kunai, (0/10) Spiedi.
    Slot 5: (0/10) Shuriken, (0/20) Makibishi.



     
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    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
    Pg partecipante: Gaho Yuki


    Kenzo rimarrà alcuni istanti a fissare il mare, come in cerca di raccogliere le idee sul da farsi, infine si volterà verso di te con fare risoluto. Dobbiamo immediatamente fare rotta vero il Paese della Neve, abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto da parte di una squadra che si trova laggiù in missione. Si tratta di di un team di due elementi, un Chunin ed una giovane Genin. Ti verrà in mente che possa trattarsi di Yume, o quantomeno di una tua conoscente, quindi chiederai informazioni. La ragazza si chiama Yume, perchè me lo chiedi? Dopo che agli avrai spigato la situazione il suo sguardo si farà ancora più cupo, intravedendo un'ulteriore complicazione nella vicenda. Gaho, è nostro dovere andare immediatamente in loro soccorso, siamo senza dubbio la squadra più vicina, però devi promettermi che non ti farai dominare dalle emozioni. Immagino che tu tenga molto alla ragazza, ma proprio per questo devi rimanere freddo e non perdere la testa! Ne va della sua vita! Dopo questo discorso attenderete l'ultimarsi dei preparativi della nave e poi salperete al massimo della velocità consentita e per la rotta più breve verso le coordinate che sono state comunicate al tuo capo squadra. Saranno due ore di viaggio cariche di tensione e trepidazione, infine attraccherete ad un molo apparentemente lasciato a sè stesso. Durante il viaggio Kenzo ti avrà spiegato per sommi capi l'accaduto (in questo frangente puoi farlo parlare per spiegarti le cose che ti dice): Durante una missione di routine (un pattugliamento di una zona di litorale su concessione delle autorità del luogo) qualcosa è andato storto e Yume assieme al suo superiore sono dovuti fuggire per poi trovare un riparo di fortuna. Per il momento stanno bene, ma essendo tagliati fuori hanno dovuto chiedere soccorso e supporto. Fortunatamente si erano portati dietro un volatile per inviare messaggi di emergenza (il gabbiano che hai visto prima). Altrimenti le cose sarebbero andate veramente male. Sulla natura della situazione si sa poco, ovviamente si tratta di un attacco, ma di più non è dato sapere. Termina il post appena sbarcato dalla nave.


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    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
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    Il post mi è piaciuto veramente molto, lo hai curato nei vari dettagli sfruttando gli eventi e gli spunti che ti ho dato per arrochirlo e renderlo piacevole. Molto bene :soso:

    Voto: 8


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    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
    Pg partecipante: Gaho Yuki



    Ti alelgo una picocla descrizione del paese della Neve " Il Paese della Neve (雪の国, Yuki no Kuni) o Paese della Primavera (春の国, Haru no Kuni), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve (雪隠れの里, Yukigakure no Sato) e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio."

    Per dubbi contattami pure in privato :beer:



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    Gaho Yuki

    Età: 14
    Rango: Genin
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    Legenda:
    Gaho
    Kenzo Yaboshi
    Sussurro di Gaho




    Le parole di Kenzo non facevano presagire nulla di buono. Al solo sentirle, Gaho ricominciò a provare quella sgradevole sensazione di inquietudine che solo per qualche giorno gli aveva dato tregua. Moriva dalla voglia di sapere che cosa stesse succedendo... ma il suo caposquadra si prese il suo tempo, rimanendo per alcuni istanti a fissare il mare, probabilmente intento ad elaborare quanto aveva appreso ed a decidere il da farsi. Il Genin provò a scrutare la sua espressione, che gli apparve realmente preoccupata per via del messaggio ricevuto, ma non seppe decifrare se ad essere in pericolo fossero loro due, il loro villaggio oppure qualcuno dei loro colleghi e compagni. Dopo qualche secondo, che a Gaho sembrò dilatarsi irragionevolmente per un periodo infinitamente più lungo, Kenzo si girò verso di lui e lo rese partecipe di quanto era venuto a conoscenza:
    "Dobbiamo immediatamente fare rotta vero il Paese della Neve, abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto da parte di una squadra che si trova laggiù in missione. Si tratta di di un team di due elementi, un Chunin ed una giovane Genin."

    Il cuore del giovane ragazzo mancò un battito. Alla sensazione di inquietudine si unì un disgustoso sapore di rancido in bocca, come di arancia andata a male.
    "Una giovane Genin"... non doveva per forza essere lei! Dopotutto quante ne conosceva? Almeno una decina solo nella sua classe di accademia, e poi dovevano essercene sicuramente delle altre... Doveva stare tranquillo, le probabilità erano a suo favore. Yume era al sicuro.
    Eppure doveva sapere. La domanda era così semplice che si delineò istantaneamente nella sua testa, ma nonostante ciò non riusciva a porla. A volte l'ignoranza può essere un bene dopotutto... effimero, certo, ma pur sempre un bene. Era davvero così? Sarebbe stato davvero meglio se Yume fosse stato in pericolo e lui non l'avesse saputo? Lo faceva davvero stare meglio l'idea di non sapere piuttosto che esserne al corrente e magari correre in suo soccorso? No, per niente... perciò trovò infine il coraggio di porre quella fatidica domanda:
    "C'è scritto il nome della ragazza?" Le parole gli uscirono così basse da sembrare un sussurro. Dopo un paio di colpi di tosse per schiarirsi la voce, Gaho ricominciò con un tono più deciso: "Coff*, Coff*... Signore... c'è per caso scritto il nome della ragazza sul biglietto?"
    "La ragazza si chiama Yume, perchè me lo chiedi?"

    Se prima il suo cuore si era fermato per un attimo, ora Gaho sentiva la testa così leggera che sarebbe potuto cadere da un momento all'altro. Non poteva vedersi in volto, ma era certo che doveva essere più pallido di un cadavere che ha passato l'intero inverno ibernato in un ghiacciaio e si è scongelato in primavera. In cuor suo l'aveva sempre saputo che qualcosa non andava, ed erano giorni che avvertiva delle strane sensazioni sulla sua ragazza e la sua missione, ma aveva sembre attribuito
    quelle ansie alla sua incapacità di gestire una relazione a distanza. Si era augurato in ogni modo che fosse così, ma purtroppo era tutto vero.
    Inizialmente il Genin maledì nella sua mente la sua sorte sfortunata, dopodichè se la prese con le entità superiori, se mai fossero esistite, per aver messo lei in pericolo anzichè lui.
    Gaho cominciò a camminare avanti e dietro, visibilmente agitato, sforzandosi di calmarsi e ragionare. Se già lei e il suo caposquadra erano stati in grado di inviare quel messaggio, vuol dire che erano ancora vivi! Continuare a disperarsi non avrebbe fatto altro che far perdere loro altro tempo, aumentando il rischio che gli accadesse qualcosa. Lui non poteva permettersi questo lusso, doveva correre a salvarla!
    Dopo essersi fermato, si girò di scatto verso il suo superiore e gli parlò con veemenza:
    "Signore, Yume è la mia ragazza! Se sono in pericolo, allora non c'è tempo da perdere. Dobbiamo correre ad aiutarli!"
    Il ninja parlò con tale energia che non sembrava affatto che stesse cercando di convincere il suo superiore. In effetti, non era quello il suo intento. Lui glielo stava semplicemente dicendo, e non ci sarebbe stato niente al mondo che Kenzo avrebbe potuto fare per impedirgli di andare a salvare Yume. Non era un atteggiamento molto professionale, lo sapeva e se ne vergognava: fin dall'inizio era stato sempre indottrinato sulla missione e su quanto questa avesse priorità sui suoi affetti e sulla sua stessa vita, ma non esiste addestramento che possa renderti un automa e spingerti ad abbandonare le persone a te care. Soprattutto, non credeva in alcun modo che potesse esistere un incarico così importante da valere più della vita di un compagno in difficoltà, specie se ne si era follemente innamorati.

    Per sua fortuna, Gaho non fu chiamato a mettere alla prova la fermezza delle sue convinzioni. Dopo aver udito le sue parole Kenzo si rabbuiò ulteriormente, probabilmente intravedendo ulteriori complicazioni a quella situazione già tutt'altro che rosea, e prese nuovamente la parola:
    "Gaho, è nostro dovere andare immediatamente in loro soccorso, siamo senza dubbio la squadra più vicina, però devi promettermi che non ti farai dominare dalle emozioni. Immagino che tu tenga molto alla ragazza, ma proprio per questo devi rimanere freddo e non perdere la testa! Ne va della sua vita!"
    Gaho fece di si con la testa. In quel momento avrebbe anche potuto giurare di aver visto uno stormo di asini volanti, pur di andare ad aiutare la sua ragazza, ed in fretta. Tuttavia, anche se era in fermento non era così stupido da non rendersi conto che il suo compagno aveva ragione. La sua più grande forza si era trasformata nella sua più grande debolezza, e se non avesse fatto qualcosa per arginare le sue emozioni avrebbe davvero corso il rischio di mettere a repentaglio la sua vita, anzichè salvarla.

    I minuti successivi furono per Gaho una impaziente attesa che l'equipaggio del battello ultimasse i preparativi dell'imbarcazione e fosse pronto a salpare. Non riuscendo a stare fermo, quasi come se ogni momento passato immobile fosse tempo sottratto alla sua missione di soccorso, percorse infinite volte la banchina avanti ed indietro, a tratti lanciando occhiatacce verso i marinai che a suo avviso ci stavano mettendo troppo. Quando finalmente la nave fu pronta, però, questi seppero riacquistare la sua fiducia dimostrando la loro maestria nella rapidità con cui la allontanarono dal loro approdo e la lanciarono a tutta velocità verso le cordinate comunicategli dal chunin.
    Ora che era finalmente in viaggio il giovane si dette una tregua, smise di camminare ed andò a sedersi sul bordo di dritta, dove contemplò per un po' il mare. Era una tiepida giornata di primavera, ed il tipico aumento di temperatura che si riscontrava durante la metà della mattinata aveva notevolmente contribuito a diradare il manto di nebbia che solitamente si stanziava su quelle terre. Una brezza tesa veniva sapientemente raccolta dalle vele della nave, spingendola a pieno regime verso il Paese della Neve, noto in quella stagione anche come Paese della Primavera, mentre una distesa d'acqua senza fine si estendeva fino all'orizzonte, rotta da un moto ondoso lento e svogliato che conferiva all'imbarcazione un piacevole dondolio.
    Era un paesaggio davvero adorabile, e Gaho l'avrebbe certamente goduto più a fondo se al suo fianco ci fosse stata Yume. Anche a lei sarebbe piaciuto, ne era sicuro... Il ninja dovette sforzarsi a tenere gli occhi innaturalmente aperti, per ricacciare le lacrime che gli stavano scendendo al pensiero che forse non avrebbero mai avuto modo di godere di un simile panorama insieme. Il risultato fu un forte senso di bruciore ad entrambi gli occhi, da cui erano cominciate ad uscire un paio di perline salate, prontamente tamponate dalla manica della sua giacca.

    Dopo che si fu ricomposto, il Genin andò a cercare il suo caposquadra, alla ricerca di altri dettagli su quanto era accaduto. Kenzo gli riferì per sommi capi quello che sapeva della missione di Yume: lei e il chunin erano impegnati in una missione di routine, in particolare un pattugliamento di una zona litorale su concessione delle autorità del luogo.
    "Ad un certo punto qualcosa deve essere andato storto, e loro due sono dovuti fuggire. Hanno trovato un riparo di fortuna, e per il momento stanno bene, ma sono stati tagliati fuori. Perciò hanno chiesto supporto. Per fortuna si erano portati dietro quel gabbiano ed hanno potuto inviarci un messaggio, o le cose si sarebbero messe veramente male."
    "Si sa che cosa gli sia successo?"
    "Non ne so molto, mi dispiace. Solo che sono stati attaccati"
    Gaho non seppe dire se Kenzo gli avesse detto davvero tutto quello che sapeva o se c'era dell'altro, ma in ogni caso non avrebbe ottenuto nulla di più facendogli altre domande, così cercò altri modi per distrarsi fino al loro arrivo.

    Il viaggio durò circa due ore, che il ninja trascorse in preda alla tensione ed alla trepidazione. Dopo aver parlato con il chunin, per cercare di tenere la mente occupata recuperò la sua spada di allenamento e riprese ad allenarsi nelle poste della scherma che gli erano state precedentemente mostrate. In qualche modo, la fatica lo aiutava a non pensare, e poi migliorando nel combattimento sentiva di fare almeno qualcosa di costruttivo che l'avrebbe aiutato a salvare Yume. Dopo innumerevoli serie di fendenti, mezzani e montanti portati percorrendo l'imbarcazione avanti ed indietro, sentì un fischio provenire da uno dei marinai che occupava la posizione a prua. Dopo aver interrotto il suo ultimo colpo a mezz'aria, scrutò l'orizzonte davanti a sè e capì che quel suono serviva ad indicare che la terra era in vista. Ripose la spada assieme al resto del suo equipaggiamento e si precipitò anch'egli a prua, mentre l'isola su cui si estendeva il Paese della Neve si faceva sempre più grande. Lui non c'era mai stato, ma aveva imparato in accademia che era una piccola nazione facende parte del loro territorio, il Paese dell'Acqua, ed era abitato da ninja tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio (prerogativa che a quanto pare condividevano con il suo clan, e con lui, una volta che avrebbe padroneggiato i segreti di quell'arte segreta e millenaria).
    Gli bastò uno sguardo per capire perchè il Paese della Neve fosse anche denominato Paese della Primavera in quel periodo dell'anno: enormi distese di prati in fiore si estendevano a vista d'occhio, in un turbinio di colori vivaci che contrastavano terribilmente con il senso di vuoto che opprimeva il giovane Gaho. Pensieri terribili gli attraversarono la mente mentre scrutava quel bellissimo paesaggio. Era troppo assurdo pensare che una vita potesse spegnersi proprio in primavera, la stagione in cui tutto rifiorisce. Ci voleva troppo coraggio a crepare in primavera, e se fosse dovuto finire dritto all'inferno, pensò Gaho, avrebbe preferito andarci in inverno.

    Poco dopo la nave attraccò ad un molo apparentemente isolato ed abbandonato. Al ninja la cosa sembrò un po' strana, ma non era più tempo di star li a farsi domande. Era tempo di agire. Con un salto si lanciò dalla nave, il suo equipaggiamento in spalle, e sbarcò sulla terraferma.

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    Spada di Allenamento
    Cannocchiale

    Collana di caucciù con dente di squalo
    Collana con orso intagliato


    Equipaggiamenti:
    Porta-Kunai [Base]
    [Prima sacca]
    Tasca 1: (4/8 Kunai, (9/15) Shuriken<-oppure-> 4 Uchiha Shuriken<
    Tasca 2: (15/15) Makibishi, (0/15) Spiedi
    [Seconda sacca]
    Tasca 3: (2/2) Palla di luce, (2/4) Sigillo esplosivo, (2/2) Fumogeni
    Tasca 4: (10/10m) Filo di Nylon, (5/5m) Bende

    Zaino
    [Prima tasca]
    Slot 1: (0/3) Shuriken del Vento Demoniaco, oppure (0/6) Uchiha shuriken
    Slot 2: (10/10m ) di Corda, (0/3) Fumogeni, (0/2) Palla di luce.
    Slot 3: (0/20m) nylon, (0/3) Carte Bomba.
    [Seconda tasca]
    Slot 4: (0/8) Kunai, (0/10) Spiedi.
    Slot 5: (0/10) Shuriken, (0/20) Makibishi.



    Nota: Come avrai intuito da quella frase tra parentesi, Gaho non ha ancora manifestato fino ad ora i poteri dell'arte del ghiaccio. Come ogni cosa, arte della spada inclusa, non voglio che sia casuale o che venga magicamente appresa :rofl: . Magari qualcosa in questa missione, o più avanti, potrebbe risvegliare la sua innata... :smoke:
     
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    Kenzo procederà speditamente verso una direzione precisa, orientandosi con una bussola ed una mappa. Correrete per circa dieci minuti attraverso prati intramezzati da piccoli boschetti di betulle, finchè il tuo superiore non ti farà cenno di fermarti. Ascolta Gaho, non sappiamo con precisione che cosa dovremo affrontare, quindi dovremo essere pronti a tutto. C'è una cosa che mi ha lasciato interdetto e su cui ho riflettuto a fondo: perchè non hanno chiesto supporto ai ninja del Paese della Neve. Perchè hanno cercato noi? Farà una breve pausa, poi ti passerà la lettera che aveva accartocciato. Noterai che è stata scritta molto molto di fretta. Probabilmente non hanno avuto tempo di dilungarsi nei dettagli, pressati com'erano da una situazione assai urgente. L'unico riferimento dato sono delle coordinate. Forse sono finiti in un'imboscata da parte di fuorilegge...o forse peggio...ora sbrighiamoci. Cosa avrà voluto dire il chunin? Puoi fare solo congetture perchè una risposta definitiva al momenti non esiste. Dopo un'altra ora di viaggio in territorio straniero arriverete al luogo indicato dalle coordinate. Vi troverete davanti ad una imponente torre. Lì troverete appostati e nascosti alcuni (per la precisione due) individui sospetti che al solo vedervi vi attaccheranno. Sono di livello leggermente superiore al tuo, tuttavia grazie all'aiuto di Kenzo riuscirete a metterli KO. Descrivimi il combattimento, non c'è bisogno di riepilogo o che segni il chakra consumato. Puoi muovere Kenzo ed i due soggetti (questi due non farli parlare però) in questo combattimento.


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

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    Pg partecipante: Gaho Yuki


    Ben fatto, hai interpretato bene le emozioni del tuo pg ed hai costruito bene il post. Vediamo quanto puoi diventare in pena per la pover aYume :ohoh:

    Voto: 7.8


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

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    Pg partecipante: Gaho Yuki



    Ti alelgo una picocla descrizione del paese della Neve " Il Paese della Neve (雪の国, Yuki no Kuni) o Paese della Primavera (春の国, Haru no Kuni), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve (雪隠れの里, Yukigakure no Sato) e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio."

    Per dubbi contattami pure in privato :beer:



    Contatto: @Roby
     
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    Gaho Yuki

    Età: 14
    Rango: Genin
    Nazione: Kiri
    Energia: Gialla


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    Link @MP



    Legenda:
    Gaho
    Kenzo Yaboshi




    Gaho si lanciò dalla nave con un salto, senza dare nemmeno il tempo all'equipaggio di ancorarla al molo con le cime di poppa. Con il suo zaino in spalle, sbarcò per primo atterrando sulla terraferma, più per trasmettere al suo caposquadra il suo senso di urgenza che per una effettiva ragione pratica: era Kenzo, infatti, l'unico ad aver letto il messaggio, a conoscere le coordinate dove il team in difficoltà si trovava ... e probabilmente tra i due l'unico in grado di portarli lì. Non che al chunin servisse Gaho per ricordarsi che la situazione richiedeva una certa fretta: egli, infatti, settò subito un passo piuttosto veloce, costringendo il Genin a correre assieme a lui per stargli dietro, mentre si orientava speditamente verso una precisa direzione avvalendosi di una bussola ed una mappa.
    Per circa dieci minuti il ninja corse dietro al suo superiore, sforzandosi di non rallentare la loro andatura per non provocare ritardi alla loro missione di soccorso. La direzione tracciata da Kenzo li portò attraverso alcuni dei stupendi prati in fiore che Gaho aveva scrutato osservando l'isola dalla nave. La cosa più suggestiva era il modo in cui i colori vivaci della primavera si alternavano tra loro, dapprima il giallo delle mimose e delle margherite, poi seguito dal rosso dei papaveri, ed infine dal viola con sfumature di bianco che dava il nome all'omonimo fiore, quasi come fossero tinteggiati dalla mano di un abile pittore su una tela di un vivido sfondo verde, il colore delle rigogliose distese d'erba che il primo sole stagionale aveva cominciato a scaldare, ancora troppo poco perchè assumessero quella sfumatura ocra tipica della stagione successiva. Di tanto in tanto, attraversarono anche qualche piccolo boschetto di betulle, che trovandosi sulla loro strada spezzava la monotonia di quel paesaggio pianeggiante.
    Questa volta il giovane Genin non ebbe veramente modo di godersi il paesaggio, in parte perchè era abbastanza impegnato a star dietro al suo caposquadra, ma soprattutto perchè differentemente da quando era sulla nave, dove il tempo impiegato per la navigazione sfuggiva al suo controllo, ora sentiva di essere lui il padrone di ogni istante, e che sprecarlo poteva fare la differenza tra la vita e la morte di Yume. Per questo fu interdetto quando Kenzo gli fece ad un certo punto cenno di fermarsi. Tuttavia, gli sembrò di scorgere sul suo volto di nuovo quella espressione grave, segno che doveva aver meditato su qualcosa di importante di cui voleva renderlo partecipe, perciò non manifestò il suo dissenso ed aspettò che fosse lui a parlare:
    "Ascolta Gaho, non sappiamo con precisione che cosa dovremo affrontare, quindi dovremo essere pronti a tutto. C'è una cosa che mi ha lasciato interdetto e su cui ho riflettuto a fondo: perchè non hanno chiesto supporto ai ninja del Paese della Neve. Perchè hanno cercato noi?"

    Quella riflessione provocò un brivido lungo la schiena di Gaho, come una goccia gelata che, partendo dalla testa, scende lungo il collo fino a percorrere l'intero busto. Che cosa voleva dire con quella affermazione? Stava forse alludendo al fatto che il Paese della Neve fosse complice, o peggio il diretto responsabile dell'attacco ai loro compagni? Lui questa ipotesi non l'aveva neanche paventata, ma ora che la sentiva uscire dalla bocca del suo superiore gli sembrava possibile, anzi acquistava sempre più senso mentre continuava a pensarci tra sè e sè. Perchè non chiedere aiuto ai più vicini ninja della Neve? Forse perchè non erano sicuri di potersi fidare di loro, non potevano rischiare di rivelare la loro posizione... La loro era una normale missione di pattugliamento in un territorio amico, non si sarebberero dovuti imbattere in più di qualche brigante, e gli era sembrato strano fin dal primo momento che una manica di fuorilegge potesse mettere a rischio un team preparato del Villaggio della Nebbia.
    Tutte queste congetture scatenarono nel ragazzo delle emozioni contrastanti: da un lato era agghiacciato all'idea che Yume potesse trovarsi in un rischio ben più grave di quello che lui aveva valutato... ma dall'altro lo prese una febbrile emozione scaturitagli dal trovarsi di fronte ad un intreccio oscuro, le cui trame sembravano andare ben oltre le futili azioni di due chunin o due genin. Per un attimo il timore per la vita della sua ragazza passò in secondo piano, cedendo il posto al suo più egoistico desiderio di sciogliere le fila di quel gioco di ombre che sembrava averli inghiottiti tutto d'un tratto, come solitamente accadeva nei romanzi... Ma questo solo per un attimo. Poi il buonsenso tornò ad impossessarsi di Gaho, ricordandogli che in gioco c'erano delle vite umane e salvarle andava ben oltre il suo effimero bisogno di verità. Ritornò concentrato sul presente, e dopo una breve pausa di Kenzo che gli aveva dato modo di indugiare sui suoi pensieri, ricevette da quest'ultimo la lettera che il gabbiano aveva consegnato loro e che lui aveva accartocciato.

    Dopo averla srotolata, il Genin la lesse rapidamente, notando che era stata scritta molto velocemente e riportava una grafia quasi scarabocchiata in tutta fretta sul pezzo di carta. Pochi dettagli, niente di più di quello che il suo compagno gli aveva detto, e purtroppo nessun riferimento a chi li aveva attaccati. Trasmetteva efficacemente, però, il senso di urgenza che dovevano aver provato nel scriverla, che emergeva dalla scrittura approssimativa e dalla povertà di particolari. Unico elemento degno di nota erano le coordinate, quelle del punto verso il quale si stavano dirigendo, che contrassegnavano la posizione dei mittenti al momento della scrittura del messaggio.
    "Signore, crede davvero che il Paese della Neve sia coinvolto in tutto questo? Sono stati dei ninja ad attaccarli?"
    "Forse sono finiti in un'imboscata da parte di fuorilegge...o forse peggio...ora sbrighiamoci."
    Kenzo aveva ragione, dovevano sbrigarsi. E poi, congetture a parte, non c'era alcun modo di venire a capo della questione se prima non avessero raggiunto i loro compagni.

    Dopo quella breve pausa i due ninja si rimisero in viaggio, addentrandosi sempre più a fondo in quel territorio straniero per un'ulteriore ora di marcia. Ora che si era presentata l'ipotesi che fossero gli stessi ninja della Neve i loro nemici, quei bei paesaggi non avevano più la stessa presa su Gaho, che si era fatto guardingo temendo
    da un momento all'altro di cadere preda di una imboscata. Quei folti prati verdi che prima gli trasmettevano pace e serenità, ora potevano nascondere un guerriero addestrato pronto a colpirli da un momento all'altro, trasmettendogli quella sgradevole sensazione di inquietudine nel non sapere a cosa andava incontro, a suo avviso ben peggiore dell'essere in un reale pericolo ma contro un nemico ben determinato.
    Ad un certo punto, il Genin scrutò all'orizzonte la sagoma di un edificio imponente, che sembrava trovarsi proprio sulla strada intrapresa dal chunin. Dopo essersi avvicinati di qualche miglio, egli si rese conto che si trattava di una torre immensa, che si ergeva nel verticale quantomeno per qualche centinaio di metri. Questa era sviluppata su quattro piani, ognuno sovrapposto all'altro e recante la forma di cilindri, ciascuno di questi inferiore al precedente per diametro ma superiore in altezza. La sommità della struttura era coperta da una cupola, sulla quale era sovrapposto un pennacchio verticale, mentre l'unica via di accesso all'edificio sembrava essere un portone al piano terra, che per via della distanza a cui il ninja si trovava e per le dimensioni esagerate della torre appariva piuttosto piccolo, ma una volta superato l'inganno dell'effetto ottico si sarebbe certamente rivelato imponente anch'esso. Qualche minuto dopo, era ormai chiaro che quel posto bizzarro fosse proprio il luogo di destinazione verso cui conducevano le coordinate che avevano ricevuto.

    Gaho e Kenzo erano ormai a pochi metri dall'ingresso principale, che aveva tutta l'aria di essere deserto, quando ad un certo punto il chunin si bloccò. Un istante dopo si girò di scatto verso il Genin, urlandogli contro:
    "Gaho, attento!!!"
    Fu allora che il ragazzo lo sentì, un flebile fruscio che proveniva dalla boscaglia alla sua sinistra, ed un attimo dopo intravide il riflesso provocato dal sole su un oggetto metallico, che sembrava puntarlo a tutta velocità. Ebbe giusto il tempo di accennare un saltello all'indietro che l'oggetto metallico, rivelatosi essere uno shuriken, gli sfrecciò accanto all'altezza del busto, stracciandogli la veste e ferendolo di striscio. Ultimata la sua schivata si girò in direzione della minaccia, mentre il suo aggressore, che aveva ormai perso l'effetto sorpresa, si manifestò uscendo dalla boscaglia assieme ad un suo compagno. I due tizi non avevano per niente l'aria di essere dei briganti: indossavano entrambi una veste bianca con dei dettagli neri, inclusi dei simboli che Gaho non riconobbe, ed erano coperti in volto da un cappuccio ed una maschera. Il fatto che indossassero una divisa, e che fossero in grado di impiegare delle armi ninja, escludeva l'ipotesi che potessero essere dei semplici fuorilegge. Oltretutto sembravano essere a guardia di quella torre maestosa, certo non un rifugio che dava poco nell'occhio e quindi difficilmente abitabile da chi si nasconde dalle autorità. Tutto sembrava lasciar presagire che Kenzo avesse fatto centro con le sue speculazioni, e questa non era certo una bella notizia nè per loro nè tantomeno per Yume ed il suo caposquadra.
    Gaho si tocco il petto con la mano destra, stimò che aveva ricevuto una ferita di striscio e che non sanguinava più di tanto e tirò un sospiro di sollievo. Questa volta gli era andata bene, ma solo perchè il suo compagno l'aveva avvisato, altrimenti non sarebbe mai riuscito a schivare quello shuriken in tempo. Non aveva avvertito la presenza dei suoi nemici fino all'ultimissimo momento, perciò voleva dire che erano bravi... si augurava che non lo fossero più di lui.

    Il chunin prese posto accanto a lui, mentre di fronte a loro si ergevano i loro avversari ormai rivelatisi, i quali li fissavano senza proferire parola.
    "Ascolta Gaho. Siamo due contro due, perciò la cosa migliore è che ognuno di noi ingaggi un combattimento singolo e corra in aiuto dell'altro appena finito. Tu prenderai quello che ti ha attaccato, io penso all'altro. Gaho... fa attenzione, sembrano forti. Tieni duro, io ti raggiungo appena posso..."
    "Sissignore, può contare su di me!"
    Dopo che ebbero terminato di parlare Kenzo scattò immediatamente alla sua destra, imitato dal Genin che invece si allargò alla sua sinistra. I loro avversari fecero altrettanto, accettando implicitamente il loro invito a combattere separatamente. Una volta che stimò vi fosse una distanza sufficiente per non rimanere coinvolti uno nel combattimento dell'altro, Gaho caricò frontalmente il suo avversario, prendendo la rincorsa e concentrando il chakra nel suo ginocchio destro. Una volta che fu a portata del suo nemico, sprigionò il potere offensivo del suo "Colpo di Ginocchio", un taijutsu che aveva appreso durante i suoi allenamenti post accademia e col quale sperava già di portarsi in un decisivo vantaggio. Mirò allo stomaco del guerriero, puntando a destabilizzarlo col suo attacco e magari sbalzarlo all'indietro, ma questo riuscì a limitarne gran parte degli effetti portando entrambe le braccia a proteggere il suo corpo ed incassare la ginocchiata per lui. Tutt'altro che destabilizzato, e solo leggermente ferito, il suo avversario fu sbalzato un po' indietro, ma solo quel tanto che gli permise di puntare le gambe e prendere un nuovo slancio in avanti e provare a colpire il ragazzo con un pugno sul volto. Gaho non si lasciò cogliere impreparato e riuscì ad evitare il colpo, ma il tizio dalla veste bianca iniziò una serie di attacchi in sequenza, che il Genin provò a neutralizzare susseguendo un insieme di parate e schivate. Quest'ultimo, però, faceva sempre più fatica a respingerli, e questi arrivavano sempre più vicini al suo corpo finchè un calcio non penetrò le sue difese centrandolo in pieno petto prima che il giovane riuscisse ad evitarlo.

    Gaho fu sbalzato un paio di metri indietro, urtando di schiena per terra e strusciando di spalle contro il terreno. Si rialzò subito, ma era chiaro che il suo avversario lo sovrastava fisicamente, ed alla lunga avrebbe perso se avesse continuato su quella strada. Inoltre, era così concentrato sul combattimento da non avere idea di come se la stesse cavando Kenzo col suo, ma sentiva il rumore dei colpi poco distanti perciò non si aspettava sarebbe stato in grado di dargli una mano a breve. Tanto valeva provare a guadagnare un po' di tempo con la sua spada di allenamento, nella speranza che avesse appreso abbastanza da impiegarla in un vero combattimento. La impugnò con entrambe le mani dopo averla sganciata dalla sua cintura, lanciadosi nuovamente all'attacco, mentre il suo nemico, che nel frattempo aveva estratto un kunai per contrastare il Genin nel corpo a corpo, fece altrettanto.
    Gaho partì subito con un fendente mandritto diretto al collo destro del combattente, il quale risposte bloccando l'impeto del bastone con il kunai e poi mirando con lo stesso braccio verso il petto del ragazzo. Questo agì istintivamente come in allenamento, parando il colpo portatogli come avrebbe fatto con un attacco di punta, ovvero usando il piatto del bastone per allontanare la lama lateralmente. Essendo però che la "lama" in questo caso altro non era che il braccio del suo rivale, ottenne il duplice effetto di pararne il colpo ma anche di danneggiarlo lievemente, rallentandolo quel tanto che bastò al ninja per caricare un mezzano manrovescio e centrarlo in pieno sul fianco destro. Sfortunatamente quella che il Genin possedeva non era una spada vera, ma solo un bastone, altrimenti il combattimento sarebbe finito. Purtroppo per lui, però, i danni inferti al suo avversario non furono tali da impedirgli di continuare a combattere, e superato lo stupore iniziale questo prese a duellare con più attenzione e a far prevalere le sue superiori capacità fisiche, finchè non riuscì con una spazzata ben assestata a far finire a terra il povero ragazzo.
    Il guerriero dalla veste bianca era li, sopra di lui, che caricava il colpo finale pronto ad infilzarlo con il kunai che impugnava nella mano destra, ed in quel momento Gaho non ripercorse tutta la sua vita, come sovente la gente dice di aver fatto in simili situazioni, ma provò solo una profonda amarezza per aver fallito nel salvare Yume, che aveva bisogno di lui. Quando il colpo era ormai a mezz'aria, ed il ninja era ormai certo non vi fosse più nulla da fare, ecco che il guerriero misterioso fu spazzato via da un potente calcio che lo raggiunse al fianco, scaraventandolo a diversi metri di distanza e facendolo sbattere contro un albero, mettendolo K.O.

    Kenzo aiutò Gaho a rialzarsi, mentre questo lo benediceva per essere arrivato giusto in tempo, ed il primo si assicurava invece che non avesse niente di rotto.
    "Grazie mille... se non fosse arrivato lei, per me sarebbe finita... Mi dispiace per essere stato solo un peso."
    "Non sei stato un peso! Ti sei attenuto al piano, trattenendolo il tempo necessario perchè io mi occupassi di quell'altro. Quei due erano più avanti nell'addestramento di te, non c'era modo che tu potessi batterli al tuo livello attuale, ma hai fatto quello che dovevi ed è andato tutto bene."
    "Ma a proposito... chi diavolo sono questi tizi??? Certamente non sono dei semplici fuorilegge! Sono addestrati alle arti ninja!"
    Gaho non ebbe il coraggio di manifestare il resto delle sue considerazioni ad alta voce, ma non denotava nulla di buono che le coordinate che avrebbero dovuto portarli al rifugio dei loro compagni li avessero in realtà condotti verso una torre presidiata da dei personaggi addestrati ed ostili. Si stava facendo ormai strada nella sua testa la convinzione che Yume potesse essere stata fatta prigioniera, e tenuta in quell'edificio, o peggio che tutto quel vago messaggio non fosse in realtà altro che una trappola ben architettata per condurli in quel luogo, mentre la sua ragazza poteva essere stata condotta chissà dove... o peggio...

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    Slot 3: (0/20m) nylon, (0/3) Carte Bomba.
    [Seconda tasca]
    Slot 4: (0/8) Kunai, (0/10) Spiedi.
    Slot 5: (0/10) Shuriken, (0/20) Makibishi.


     
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    Vi occuperete dei due avversari finiti Ko, legandoli ed imbavagliandoli in modo da renderli inoffensivi. Togliendo loro la maschera noterai dei volti assolutamente anonimi e privi di tratti distintivi. Sarà Kenzo però ad aguzzare lo sguardo, scostando il bavero di uno dei due e mostrando un tatuaggio sul collo che prima era solo accennato. Prestando più attenzione ne scoverete uno analogo sul dorso della mano del compagno svenuto. Questo è veramente strano. Sembra un marchio distintivo, ma che senso può avere? I due non hanno nessun coprifronte, non sembrano quindi ninja "ufficiali", ma hanno comunque un ottimo addestramento di base. Proverete a farli riprendere, ma non riuscirete in quanto sono venuti troppo profondamente. Forse necessiterebbero assistenza medica che voi ovviamente non potete dare. Continuiamo. Presto, nella torre! L'edificio sembrerà sguarnito oltre che poco utilizzato. Un tempo poteva essere una specie di roccaforte, ma la polvere al suo interno suggerisce che non sia più frequentato. Gli interni saranno molto scarni, spogli e disadorni. La struttura interna dell'edifico è formata sostanzialmente da un corridoio che si stende "a ciambella" con stanze chiuse sull'interno e l'esterno. Lo schema si ripete si piani superiori (puoi provare ad aprire le stanza ma saranno vuote). Infine arriverete in cima alla torre dove sembrerà esserci del movimento: un'equipe medica sta armeggiando attorno ad un lettino su cui si trova la tua amata Yume priva di sensi (non la stanno operando, è semplicemente distesa ed indossa un camice). Assieme ai quattro medici ci sono due tizi vestiti di bianco come quelli che avete sistemato, più un bellimbusto che osserva con molta attenzione. Abbiamo ospiti. Occupatevi di loro e poi procedete come stabilito. Dopo aver sentenziato con tono secco e glaciale l'uomo sparirà in una nube di fumo. I medici sposteranno il lettino lasciando libero il campo per il combattimento. La stanza è circolare e di 15 metri di diametro. Come prima prenderete un nemico a testa, stavolta però il combattimento sarà vero...quindi riepilogo e tutto il resto. Cominci tu.


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    Pg partecipante: Gaho Yuki


    Ottima gestione del combattimento, mi è piaciuto molto :horse: "mandritto diretto al collo destro" Quanti colli ha il tizio :troll:.
    Quel leggero lato egoista di Gaho non ce lo facevo, ma mi piace...buona caratterizzazione

    Voto: 8


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

    Missione Kiri: Pericolo Imminente


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    Pg partecipante: Gaho Yuki



    Ti alelgo una picocla descrizione del paese della Neve " Il Paese della Neve (雪の国, Yuki no Kuni) o Paese della Primavera (春の国, Haru no Kuni), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve (雪隠れの里, Yukigakure no Sato) e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio."


    Come detto nella traccia comincia il combattimento vero. Ho fatto un post un po' più corposo perchè almeno così non ti costringo a fare un post in più nella missione. Il combattimento di Kenzo continuerà parallelamente al tuo e sarò io a descriverlo in modo narrativo.

    Per dubbi contattami pure in privato :beer:



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    Gaho Yuki

    Età: 14
    Rango: Genin
    Nazione: Kiri
    Energia: Gialla


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    Legenda:
    Gaho
    Kenzo Yaboshi
    Bellimbusto




    Gaho era ancora in preda ai dubbi in merito a quegli strani combattenti ed alla loro origine, e si augurava di poter apprendere qualcosa su di essi dopo averli esaminati più da vicino. Lui e Kenzo si occuparono di loro, approfittando del fatto che fossero finiti KO per legarli ed imbavagliarli, così da renderli inoffensivi. Dopo aver terminato l'operazione, il ragazzo non perse tempo e rimosse la maschera di quello che era stato precedentemente il suo avversario, alla ricerca di qualsiasi informazione che potesse rivelare la loro identità o, più importante, identificarli come ninja del Villaggio della Neve. Rimase piuttosto interdetto nel trovarsi di fronte ad un viso assolutamente anonimo e privo di tratti distintivi, quali ad esempio un coprifronte, che potessero aiutarlo a fugare le sue perplessità.
    "Dannazione! Questo qui non ha niente che possa dirci qualcosa sulla sua appartenenza..."
    Kenzo, però, fu più zelante nell'esaminare il suo prigioniero, ed aguzzando lo sguardo rinvenne un segno sul collo che sporgeva appena dal bavero della sua uniforme. Dopo averlo scostato, emerse chiaramente uno strano tatuaggio, una specie di disegno stilizzato di un animale, presumibilmente uno squalo o comunque un altro predatore acquatico, che tracciava un cerchio con il suo corpo fin quasi a mordersi la coda. Delle strane pinne sporgevano dal corpo della bestia, mentre l'idea che dovesse trattarsi di un predatore era riconducibile alla sua mascella riccamente provvista di denti aguzzi.
    Gaho e Kenzo presero quindi ad esaminare con più attenzione l'altro prigioniero, rinvenendo anche su di esso il medesimo tatuaggio, solo questa volta impresso sul dorso della mano.

    Il ragazzo non aveva mai visto quel marchio in vita sua, e dalla perplessità che leggeva sul volto del suo caposquadra intuì che lo stesso valeva per il suo compagno.
    "Questo è veramente strano. Sembra un marchio distintivo, ma che senso può avere?"
    "Mi dispiace, non ho mai visto questo simbolo in vita mia, nè mi è mai stato mostrato a lezione durante l'accademia. Mi sento di escludere, però, che corrisponda ad uno dei villaggi ninja della zona, almeno non ad uno di quelli più importanti... e poi se così fosse avrebbero avuto un coprifronte!"
    Era vero, un ninja "ufficiale" avrebbe certamente avuto un coprifronte che lo ricollegasse al suo villaggio... tranne forse uno sotto copertura (per quanto poco Gaho ne sapesse in materia), ma quelle erano semplici guardie a protezione di una torre quindi non poteva essere il caso. Indubbiamente, però, avevano un ottimo addestramento di base nelle arti degli shinobi, perciò non era da escludere che facessero parte di qualche organizzazione paramilitare minore, in qualche modo sempre riconducibile ad un villaggio più importante.
    "Magari potranno dirci di più loro stessi, se riusciamo a svegliarli!" disse il giovane Genin, cominciando a schiaffeggiare sul volto quello l'avversario che solo pochi minuti prima era ad un passo da infliggergli il colpo mortale. Entrambi i ninja della Nebbia provarono a far riprendere i due prigionieri, ma questi sembravano essere svenuti troppo profondamente ed i loro sforzi furono inefficaci. Probabilmente, con le giuste cure mediche, avrebbero ottenuto dei risultati migliori... ma non erano in grado di fornirgliele, e poi non è che Gaho fosse troppo disposto a fornire assistenza a quelli che fino a poco prima avevano rischiato di ucciderli. Da questa reazione, egli capì che non sarebbe mai stato un buon medico: avere la vocazione per la medicina vuol dire mettere al primo posto la vita in pericolo, indipendentemente se questa appartiene ad un amico o un nemico. Bisogna, in sostanza, provare empatia anche per l'avversario sconfitto che, potendo, ti priverebbe della tua, di vita, senza pensarci due volte, e il ragazzo non era incline a provare pietà per coloro i quali avevano fatto del male a Yume.
    Questo lo rendeva una persona malvagia? Forse... Probabilmente lei sarebbe stata migliore di lui in questo, anzi ne era sicuro... già si immaginava quella tenera ragazza intenta ad avvolgergli le bende attorno alle ferite, sincerandosi delle sue condizioni. Gaho, tuttavia, era convinto che le persone alle quali doveva corrispondere la sua lealtà ed il suo rispetto erano ben altre: il suo villaggio, la sua famiglia, il suo clan, i suoi amici e la sua ragazza... e perchè no, anche un nemico se questo lo affrontava con altrettanta lealtà ed a viso aperto. Certo non un criminale qualunque che lo attaccava di soppiatto, cercava di ucciderlo e faceva del male alle persone a lui care!

    "Continuiamo. Presto, nella torre!"
    Le parole del chunin richiamarono il Genin alla realtà, destandolo dai suoi pensieri. Gaho lasciò quindi i due combattenti a loro stessi, che ormai erano stati comunque neutralizzati, e si diresse verso la possente costruzione passando per l'altrettanto maestoso cancello d'ingresso. L'interno dell'edificio non rendeva per niente giustizia a quello che, invece, mostrava all'esterno: sebbene la pianta della torre lasciasse intuire che si trattasse di una specie di roccaforte, la scarsezza del mobilio presente e lo sporco diffuso palesavano un profondo stato di degrado, tipico di un palazzo in disuso. Tuttavia, dal punto di vista strutturale era ancora palpabile la possenza di tale realizzazione, al cui centro si ergeva una larga scala a chiocciola che conduceva ai piani superiori, mentre il resto degli interni era realizzato secondo uno stile a "ciambella" che sfruttava a pieno la forma circolare dell'edificio, consentendo mediante un corridoio anch'esso rotondo di accedere ad una serie di stanze ubicate nella parte più esterna della circonferenza.
    Gaho corse lungo il corridoio provando ad aprire le porte delle varie stanza al piano terra, trovandole chiuse. Non sentendo alcun tipo di movimento all'interno, però, stimò che fosse una perdita di tempo forzarle e salì col Chunin al piano superiore. Anche in questo caso la realizzazione del palazzo non differiva dal precedente, ma ancora una volta il Genin ne percorse il corridoio e per scrupolo provò ad aprire le porte delle varie stanze per assicurarsi che non vi fosse nessuno al loro interno. Questa volta le serrature dei locali risultarono aperte, almeno quelli tenuti abbastanza bene da avere ancora una porta. Il ragazzo apprese che anche le sale non erano in uno stato migliore rispetto al resto dell'edificio, presentando un mobilio molto scarno, spoglio e disadorno, nonchè sommerso da spessi strati di polvere. Tutte erano, comunque, prive di attività, perciò ancora una volta i due si incamminarono verso la cima della torre. Mentre salivano, Gaho realizzò che la struttura dell'edificio si presentava sempre uguale, e sarebbe stata una perdita di tempo eccessiva provare stanza per stanza se vi erano tracce di Yume, invece gli sembrò di sentire dei rumori provenire dalla sua sommità, così i ninja continuarono a correre lungo le scale finchè non arrivarono all'ultimo piano.
    Mentre saliva, il ragazzo avvertiva sempre più distintamente il suono prodotto da un oggetto metallico, simile allo scricchiolio delle molle di un letto, mentre la testa prese a pulsargli per l'enorme sforzo di stare scalando quella altissima torre correndo a perdifiato. Infine raggiunse la fine della rampa di scale, trovandosi di fronte ad una scena agghiacciante, degna di un racconto dell'orrore...

    Il piano più alto dell'edificio era stato adibito ad una specie di laboratorio in cui venivano condotti strani esperimenti. Attorno alla sala, erano disposte una serie di vasche di vetro colme d'acqua, o almeno così sembrava, di una dimensione tale da poter tranquillamente ospitare al loro interno un uomo in posizione eretta, sebbene al momento fossero ancora inabitate. Da queste fuoriuscivano una serie di tubi, che convogliavano in un unico collettore che conduceva in una stanza adiacente, al di là del muro. Al centro della sala un gruppetto di quattro persone, che dava tutta l'idea di essere una equipe medica per via del camice bianco e dei guanti in lattice che ognuno di loro indossava, armeggiava attorno ad un lettino in metallo, su cui era adagiato qualcuno privo di sensi anch'esso provvisto di camice e che Gaho non seppe in quel momento identificare per via della folla che gli oscurava la visuale. Assieme ai presunti "dottori" vi era anche un bellimbusto dall'aspetto piuttosto gotico, i cui lineamenti del visto erano in parte velati dalla lunga capigliatura che sporgeva in avanti, il quale osservava la scena con molta attenzione. Questo era abbigliato in maniera molto diversa dal resto del team, essendo vestito di tutto punto con tanto di camicia, gilet e papillon, tutt'altro che capi di vestiario riconducibili ad un combattente. Infine, altri due guerrieri identici a quelli affrontati all'esterno della torre sembravano fornire protezione a quel nutrito gruppo di persone, che contando anche il malcapitato sul lettino raggiungevano un totale di otto.

    Fu proprio lo strano tizio ad accorgersi dei due ninja, rivolgendosi ai due guerrieri vestiti di bianco con un tono secco e glaciale e lasciando intuire di essere il loro capo:
    "Abbiamo ospiti. Occupatevi di loro e poi procedete come stabilito", dopodichè sparì di colpo svanendo in una nuvola di fumo.
    Su suo ordine, anche l'equipe medica cominciò a sgomberare il campo in vista di un prossimo combattimento, trasferendo il "malato" sul lettino in una stanza adiacente. Fu in quel momento che Gaho ebbe una visuale libera su di lui... e finalmente la vide...

    Il soggetto privo di sensi sul lettino altri non era che la sua amata Yume, che al ragazzo apparve pallida come un cencio ma ancora illesa, segno che non le avevano ancora fatto del male o sottoposta a dio sa quale strano esperimento. Il camice che le era stato fatto indossare, però, suggeriva che lui e Kenzo fossero arrivati giusto un attimo prima che quei ...mostri... fossero pronti ad operarla. L'aveva appena rivista dopo così tanto tempo... che già gli sfuggiva via di nuovo per opera di quei "medici della morte" che la trascinavano altrove su quel maledetto lettino. Non poteva inseguirla, non prima di essersi liberato di quei due leccapiedi che non l'avrebbero fatto passare.
    Gaho era così fuori di sè per la scena a cui stava assistendo che quasi non vide il debole cenno del suo caposquadra, che probabilmente voleva suggerirgli di riapplicare la tecnica precedentemente utilizzata di dividersi gli avversari e combattere separatamente. A lui non importava più niente... stava perdendo completamente il controllo di sè stesso e delle sue azioni, e quello che vedeva davanti a sè era solo un ostacolo in forma umana che si frapponeva fra lui e la persona a cui teneva, un ammasso di carne da spazzare via il più in fretta possibile. Ora più che mai Gaho assomigliava a quel demone, che tutti vedevano in lui fin da bambino e del quale stava infine abbracciando la natura.
    Ad un certo punto il liquido contenuto nelle vasche incominciò a vibrare, partendo con una flebile oscillazione che man mano diventò quasi il moto ondoso di un mare agitato, mentre la temperatura dell'intera stanza sembrò precipitare rapidamente, come se ogni singola molecola d'acqua contenuta nell'aria ne stesse strappando avidamente il calore. Anche il corpo del giovane Genin si fece freddo, mentre l'aria emessa dalla sua bocca produceva una debole nuvola di fumo che si dissipava dopo pochi attimi, cosa quantomai insolita per caldo clima primaverile che aveva caratterizzato l'intera giornata. Dopo un indefinibile numero di attimi in cui Gaho fissò ininterrottamente Yume sparire dalla sua vista, e poi il vuoto davanti a sè, questo prese a parlare con un incedere lento e stentoreo:

    "TOGLIETELE..."
    Il moto ondoso del liquido contenuto nelle vasche si fece sempre più intenso, cominciando a sbattere sulle pareti di vetro con violenza crescente.
    "...SUBITO..."
    Ora visibili crepe si delinearono su ognuno di quei contenitori, mentre il liquido al loro interno continuava ad agitarsi come attratto da una forza misteriosa.
    "... LE MANI DI DOSSOOOOOOOOOOOOO!".
    Le vasche esplosero all'improvviso, entrando in sincrono con l'urlo di Gaho e sprigionando un assordante rumore di vetri infranti, mentre l'acqua contenuta al loro interno si propagò energicamente per tutta la stanza, come rispondendo al richiamo di un padrone che la chiamava.
    Il ragazzo era troppo furioso per rendersene conto, ma il controllo dell'acqua, l'abbassamento della temperatura... erano tutti segnali evidenti della prima manifestazione della sua abilità innata, che da generazioni veniva tramandata nelle vene dei discendenti del clan Yuki: l'Arte del Ghiaccio.

    Come il resto dei piani della torre, quella in cui si trovavano era una una sala circolare di circa 15 metri di diametro, di cui i ninja una volta terminata la rampa di scale occupavano pressappoco il centro. A circa 6 metri, dritti davanti a loro, vi erano i due guerrieri mandati ad affrontarli, e circa 1 metro e mezzo alle loro spalle vi era la parete circolare dell'edificio.
    Una volta sprigionata la sua rabbia con quell'urlo agghiacciante, Gaho la focalizzò interamente sul suo nemico, dimenticandosi totalmente di Kenzo e del suo rivale. In preda ad uno stato di caos e confusione, allungò entrambe le braccia in direzione del suo avversario, condensando rapidamente l'umidità contenuta nell'aria e congelandola fino a realizzare una fitta schiera di piccoli aculei di ghiaccio, che per un attimo rimasero sospesi nelle vicinanze delle sue mani, per poi precipitarsi verso il loro bersaglio obbedendo al piccolo gesto di contrazione degli arti superiori del ragazzo. La raffica si propagò lungo un cono, che partendo dalle mani del ninja si estese per 3 m di diametro e 15 m di lunghezza, ed indirizzata verso il centro del busto del guerriero in modo che quelle spine ghiacciate potessero potenzialmente investire ogni parte del suo corpo.
    Ancora in preda al furore, e non contento del colpo che aveva appena scagliato contro il suo nemico, Gaho infierì ulteriormente continuando a congelare umidita con la mano destra, finchè questa non assunse la forma di due shuriken di ghiaccio che il ragazzo impugnò saldamente, per poi scagliare con un lancio focalizzato verso la figura del suo avversario.

    Il Genin non aveva mai provato una simile perdita di controllo come in quel momento. Tanto era alterato il suo stato decisionale, che fece qualcosa che mai aveva fatto fino ad allora, ovvero si concentrò totalmente sul suo attacco con sprezzo di sè stesso e della sua incolumità. Niente, infatti, aveva predisposto per migliorare in qualche modo le sue possibilità di rispondere ad un attacco ostile. Forse aveva perso la testa, o forse era solo così intenzionato ad inseguire Yume ed i suoi rapitori da essere disposto a sacrificare tutto il resto per riuscirci.

    ____________________________________

    Azione gratuita 1: Attivazione dell' innata "Arte del Ghiaccio" [Costo attivazione = 4]
    Azione offensiva - Tecnica di energia gialla/innata: Aculei di Ghiaccio. Raffica di aculei di ghiaccio indirizzata contro l'avversario di Gaho, mirando al suo busto e con un diametro totale del cono di 3m per una distanza massima di 15m. [Costo = 10] [Danno 1-3]
    Aculei di Ghiaccio
    Tipo: Ninjutsu
    Posizione delle Mani: Tigre - Serpente - Cane.
    Descrizione: Una raffica di aculei di ghiaccio investirà l'avversario .
    Oltre a causare un danni, intorpidiranno i muscoli nelle zone colpite progressivamente il movimento delle vittime, causando uno slot ferita a ogni turno per il congelamento della parte interessata, a meno che non si scaldi la zona con un azione gratuita
    La gittata della raffica è di 15m e copre un cono d’azione di 3m.
    [Consumo: 10]
    [Danno: 1-3]
    [Richiede: "Arte del Ghiaccio LV.1"]

    Azione gratuita 2: Creazione di due shuriken di ghiaccio nella mano destra di Gaho [Costo = 2 + 2 = 4]
    Azione offensiva - Attacco semplice 1 - Lancio multiplo focalizzato: Lancio focalizzato di 2 shuriken di ghiaccio verso l'avversario. [Danno 2-2]

    Chakra consumato: 4 (innata) + 10 (tecnica gialla) + 4 (creaz. 2 shuriken) =18
    Chakra rimasto/posseduto: 22/40
    Danni fisici 0/15
    Danni psicologici //
    Condizioni psico-fisiche: Stato psicologico alterato. Non totalmente lucido.
    Armi rimaste/possedute:
    Oggetti:
    Auricolare Radio
    Spada di Allenamento
    Cannocchiale

    Collana di caucciù con dente di squalo
    Collana con orso intagliato

    Equipaggiamenti:
    Porta-Kunai [Base]
    [Prima sacca]
    Tasca 1: (4/8 Kunai, (9/15) Shuriken<-oppure-> 4 Uchiha Shuriken<
    Tasca 2: (15/15) Makibishi, (0/15) Spiedi
    [Seconda sacca]
    Tasca 3: (2/2) Palla di luce, (2/4) Sigillo esplosivo, (2/2) Fumogeni
    Tasca 4: (10/10m) Filo di Nylon, (5/5m) Bende

    Zaino
    [Prima tasca]
    Slot 1: (0/3) Shuriken del Vento Demoniaco, oppure (0/6) Uchiha shuriken
    Slot 2: (10/10m ) di Corda, (0/3) Fumogeni, (0/2) Palla di luce.
    Slot 3: (0/20m) nylon, (0/3) Carte Bomba.
    [Seconda tasca]
    Slot 4: (0/8) Kunai, (0/10) Spiedi.
    Slot 5: (0/10) Shuriken, (0/20) Makibishi.

    Farmaci rimasti/posseduti: //
    Posizione del PG: Nella posizione di partenza, di fronte all'avversario
    Distanza dall'avversario: 6 metri

    CALCOLI
    Tecnica offensiva gialla - Aculei di ghiaccio : [ (3 + 3) / 2 = 3 ] Danno 1-3
    Attacco semplice 1 - Lancio multiplo focalizzato : [ (3 + 3) / 2 = 3 ] Danno 2-2



    Note:
    1) Visto che la mia idea iniziale di immobilizzare l'avversario col ghiaccio è stata bocciata :rofl: , ho cercato di fare comunque qualcosa di carino con il controllo dell'acqua. Spero di non aver esagerato :rofl:
    2) Per il combattimento, ho assunto una distanza iniziale standard di 6 m, e siccome dalla descrizione dell'edificio me lo sono immaginato con una scala a chiocciola centrale , un corridoio circolare subito dopo e le stanze a "ciambella" tutt'intorno, ho assunto che Gaho e Kenzo fossero pressappoco al centro della stanza quando sono arrivati in cima. Da questo la mia assumption che i nemici dovessero essere a circa 1,5m dal muro. Se la mia interpretazione dell'edificio è sbagliata, mi scuso :beer:
     
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    Utente/i partecipantie/: Vanvarus
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    I tuoi attacchi avranno successo, il tizio sembra meno forte di quello che hai affrontato in precedenza o forse è l'adrenalina che hai in corpo a spingerti a dare di più, fatto sta che te la stai cavando bene. Lo stesso Kenzo non sta avendo difficoltà nel suo scontro (qua visto che sei impegnato nel tuo scontro non c'è bisogno che ti dilunghi anche nel suo). L'uomo che stai affrontando però non ci starà a fare la comparsa e tenterà di ribattere e ti attaccherà con una combinazione di quattro calci


    CITAZIONE
    Doppia Rottura – (Nibai Kyuukei Rendan)
    Tipo: Taijutsu
    Posizioni delle Mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja può eseguire quattro potenti calci più rapidamente del normale. I quattro colpi sono più potenti di un colpo comune, e possono efficacemente essere rafforzati dall'uso di una strategia che metta l'avversario a ridosso di una superficie dura (ad esempio un muro).
    Evitare il primo colpo farà fallire l'intera sequenza, lo stesso discorso non vale per la parata che in ogni caso impegnerà entrambe le braccia avversarie per essere effettuata con successo.
    Consumo: 6
    Richiede: Corporee 2
    Danno: 1-3
    Costo: 25 Exp
    Energia: Gialla
    Valore 3.5



    Poi proverà a tirarti una gomitata alla bocca dello stomaco
    CITAZIONE


    Attacco semplice 1: Gomitata. Valore 3.5 - Danno 1-3

    Infine si frapporrà tra te ed i medici che stanno portando via Yume. SE vuoi salvare la ragazza non puoi fare altro che combattere. difenditi e contrattacca :beer:.



    Status avversario: Danni 6; Chakra consumato 6


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    Questo post mi è garbato assai. Credo sia il migliore che ti ho visto fare sia per livello di scrittura che per contenuto. Ottimo :soso:

    Voto: 8.2


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    Ti allego una piccola descrizione del paese della Neve " Il Paese della Neve (雪の国, Yuki no Kuni) o Paese della Primavera (春の国, Haru no Kuni), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve (雪隠れの里, Yukigakure no Sato) e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio."

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    Gaho Yuki

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    Rango: Genin
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    Legenda:
    Gaho
    Pensiero di Gaho




    Gaho si scagliò contro il suo avversario con tutta la forza che il suo nuovo potere, da sempre contenuto nelle sue vene ma finalmente liberatosi con esplosivo vigore, gli concesse. Dapprima fu una fitta schiera di aculei di ghiaccio ad investire il suo rivale, centrandolo in pieno e provocandogli piccole ferite su ogni parte del corpo. Dopodichè fu la volta degli shuriken di ghiaccio, che il Genin creò con un rapido gesto della mano e lanciò mirando al suo petto, portando ancora una volta un attacco efficace. Il ragazzo eseguì l'intera offensiva senza neppure fermarsi a prendere fiato, in preda ad un furore cieco che lo annebbiava completamente per la prima volta da quando ne aveva memoria, in cui era entrato improvvisamente per l'aver visto Yume, la sua ragazza e compagna del Villaggio della Nebbia, prigioniera e costretta ad un letto di ospedale per essere sottoposta a chissà quali terribili esperimenti per mano di un team di "medici" senza scrupoli.
    Che fosse merito delle sue capacità innate, che proprio la sua rabbia incontrollabile aveva appena risvegliato, o che il suo avversario fosse semplicemente più debole di quello che aveva affrontato in precedenza, quello che era certo è che stava avendo la meglio. O forse era ben più oscuro il segreto del suo successo: per la prima volta, da quando era stato grande abbastanza da impugnare un'arma ed iniziare il suo addestramento, non attaccava qualcuno semplicemente per ferirlo, batterlo o dimostrare qualcosa... ma lo faceva con l'esplicito intento di ucciderlo, spazzarlo via...

    I più diranno che la reazione di Gaho era assolutamente comprensibile: anche se violenta, la sua azione era ampiamente giustificata dalla ferrea volontà di proteggere la sua ragazza ed i suoi compagni, e poco importa se erano i suoi rapitori a rimetterci la vita, loro che per primi si erano macchiati di un atto tanto vile.
    Ma il punto è un altro... ovvero che qualcosa, in Gaho, si ruppe quel giorno: ciò che si perse, in quel folle combattimento per la vita e la morte, fu l'innocenza di un ragazzo di soli 15 anni, che in pochi attimi prese coscienza della follia umana e dell'assoluta crudeltà della guerra. Il mondo era un posto terribile in cui vivere, un ambiente ostile, in cui scienziati senza scrupoli erano pronti ad eseguire indicibili esperimenti su una ragazzina, ed in cui un ragazzo altrettanto giovane era disposto a privar loro della vita.

    In ogni caso, contrariamente alle aspettative del Genin il suo avversario non venne spazzato via dalla sua sequenza di attacchi, ed anche se ferito si rivelò tutt'altro che fuori combattimento. Non accettando di restare lì fermo a farsi massacrare, tentò di ribattere ed attaccò il ragazzo con una combinazione di quattro calci, sicuramente opera di un taijutsu in quanto più rapidi e potenti di un colpo normale. Gaho riuscì a seguire i movimenti del suo nemico, e dopo aver condesato l'aria attorno al suo braccio sinistro lo ricoprì con una solido strato di ghiaccio, col quale parò in sequenza tutti e quattro i calci che gli furono assestati. Sebbene schegge blu volassero via ad ogni colpo staccandosi dalla lastra azzurra che ricopriva l'arto del giovane, nel complesso il ghiaccio prodotto si rivelò molto resistente così che l'attacco fu parato senza che egli subisse alcun danno.

    Dopo la sequenza di calci, probabilmente intuendo di non aver ottenuto alcun effetto, il guerriero tentò di colpire il ninja assestandogli una gomitata alla bocca dello stomaco. E fu veloce. Talmente veloce che Gaho, nonostante avesse agito d'istinto saltando prontamente indietro per schivarla, non riuscì ad evitarne completamente l'impatto e venne colpito di striscio. Dopodichè, il soldato si frappose tra lui ed i medici che stavano portando via Yume, bloccandogli la via in modo che non potesse raggiungerla senza averlo sconfitto.

    Sebbene avesse neutralizzato gran parte degli effetti di quella gomitata, rimediando poco più di un graffio, il Genin non fece in tempo ad atterrare dal salto che si ritrovò completamente senza fiato, annaspando visibilmente. Quel debole colpo sembrava aver avuto un effetto inaspettato su di lui, ma lo scosse da quello stato di furore privo di controllo in cui era caduto, permettendogli di riacquistare un po' di lucidità.
    Ma come è possibile che sia riuscito a ridurmi in questo stato con quella stupida gomitata?
    Gli ci volle un un po' per capire che non era stato l'attacco del suo avversario a togliergli il fiato, sebbene avesse mirato alla bocca dello stomaco, bensì era stata la sua capacità di manipolare il ghiaccio ad aver drenato gran parte delle sue forze.
    Accidenti... ero fuori di me e non me ne sono reso conto fino ad ora... ma questa tecnica è assolutamente costosa in termini di chakra... Sono quasi al limite! Devo porre subito fine a questo combattimento... o Yume è perduta!

    Un Gaho stanco ma finalmente di nuovo capace di intendere si guardò rapidamente intorno, rendendosi finalmente conto del disastro che aveva creato facendo esplodere le vasche di vetro contenute nella stanza. Frammenti di vetro erano sparsi ovunque, mentre il liquido in esse contenuto era schizzato in gran parte della sala. Vide Kenzo, alle prese con il suo combattimento di cui sembrava stesse avendo la meglio, e poi il suo avversario, distante un paio di metri dalla sua posizione che si ergeva ad ostacolo tra lui e l'equipe di medici che aveva Yume in custodia.

    A giudicare dai danni che aveva provocato al suo nemico, il ninja stimò che non potesse reggerne ancora molti prima di cadere al tappeto. Tuttavia, al contrario suo questo poteva aver conservato ancora gran parte delle sue energie, e perpetrare il combattimento per molto avrebbe potuto vederlo avere la peggio nel lungo periodo. Oltretutto, questo avrebbe fornito ai rapitori il tempo necessario per portare via la ragazza e magari nascondere le loro tracce.
    Più ci pensava, e più Gaho non vedeva altra alternativa se non provare a porre fine allo scontro con un'ultima sequenza di attacchi. Con la mano destra accarezzò la punta della sua spada da allenamento, accertandosi che fosse ancora sulla sua schiena e preparandosi a quanto stava per fare.

    Il giovane corse incontro al suo rivale, mentre caricava gran parte del chakra che gli era rimasto nel ginocchio destro. Una volta che questo fu a portata, scagliò con tutta la sua forza una potente ginocchiata mirando allo stomaco, nella speranza che questa riuscisse a colpirlo ma soprattutto a disorientarlo, ed in condizioni ideali anche respingerlo di almeno un metro all'indietro. Dopodichè, con un rapido gesto impugnò la sua spada di legno svincolandola dalla schiena, e sfruttando lo slancio provocato dalla sua ginocchiata compì un'intera piroetta di 360° in senso antiorario, caricando un potente fendente e mirando alla testa del suo nemico.

    Mia dolce Yume... tu mi hai insegnato cos'è l'amicizia. A te devo il significato della parola "amore". Non lascerò che la tua vita finisca qui, oggi. Per te sono disposto a sacrificare tutto, la mia vita... il mio cuore... anche la mia umanità.

    Qualunque fosse stato l'effetto del suo attacco, che in un primo momento egli non seppe valutare, Gaho non si mosse. Aveva riposto il suo cuore e le sue speranze in quel colpo, augurandosi che fosse quello finale.

    _________________________________________

    Azione gratuita 1: Mantenimento dell' innata "Arte del Ghiaccio" [Costo mantenimento = 2]
    Azione non offensiva - Tecnica di energia gialla/innata: Arte del Ghiaccio: Pugno spacca ghiaccio (Hyōton: Jisarenhyō). Creazione di una lastra di ghiaccio attorno al braccio sinistro di Gaho, finalizzata a neutralizzare il taijutsu usato dall'avversario. [Costo = 8]
    Arte del Ghiaccio: Pugno spacca ghiaccio (Hyōton: Jisarenhyō)
    Tipo: Taijutsu/ninjutsu
    Posizione delle Mani: //
    Descrizione: Prima di una parata si condenserà l'aria intorno al proprio braccio in modo da creare una copertura di ghiaccio in grado di proteggere l'utilizzatore da un attacco semplice (se con armi dovranno essere di energia pari o inferiore a quella dell'utilizzatore) o da un taijutsu fino al lv D.
    A questo livello la tecnica può essere usata solo difensivamente.
    [Consumo: 8]
    [Richiede: "Arte del Ghiaccio LV.1"]

    Azione non offensiva - Schivata semplice: Salto all'indietro per evitare la gomitata alla bocca dello stomaco scagliata dal suo avversario. Ricevimento danno minimo [Danno subito = 1]
    Azione offensiva - Tecnica di energia gialla: Colpo di Ginocchio (Shoushitsu) Ginocchiata destra portata allo stomaco dell'avversario e caricata in rincorsa. [Costo = 6] [Danno 1-3]
    Colpo di Ginocchio (Shoushitsu)
    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Tecnica simile al palmo distruttivo che consiste nel concentrare una discreta quantità di chakra nel ginocchio e cercare di colpire il nemico. Il colpo può anche essere portato con una rincorsa di circa 3 metri che conferisce al colpo più velocità e più potere offensivo rendendo difficile porre resistenza. Se l’avversario viene colpito dalla ginocchiata può trovarsi disorientato e sbalzato indietro anche a qualche metro di distanza.
    Consumo: 6
    Danno: 1-3
    Richiede: Corporee 2
    Costo: 25 Exp
    Energia: Gialla

    Azione gratuita 2: Estrazione della Spada da allenamento
    Azione offensiva - Attacco Semplice 1 - Attacco con arma corpo a corpo : Piroetta di 360° in senso antiorario per caricare un fendente diretto alla testa dell'avversario. [Danno arma 1-3 ] [Condizioni arma = 1/19]

    Chakra consumato: 2 (mantenimento innata) + 8 (tecnica gialla difensiva) + 6 (tecnica gialla offensiva) =16
    Chakra rimasto/posseduto: 6/40
    Danni fisici 1/15
    Danni psicologici //
    Condizioni psico-fisiche: In miglioramento, superamento della precedente fase fuori controllo.
    Armi rimaste/possedute:
    Oggetti:
    Auricolare Radio
    Spada da Allenamento
    Cannocchiale

    Collana di caucciù con dente di squalo
    Collana con orso intagliato

    Equipaggiamenti:
    Porta-Kunai [Base]
    [Prima sacca]
    Tasca 1: (4/8 Kunai, (9/15) Shuriken<-oppure-> 4 Uchiha Shuriken<
    Tasca 2: (15/15) Makibishi, (0/15) Spiedi
    [Seconda sacca]
    Tasca 3: (2/2) Palla di luce, (2/4) Sigillo esplosivo, (2/2) Fumogeni
    Tasca 4: (10/10m) Filo di Nylon, (5/5m) Bende

    Zaino
    [Prima tasca]
    Slot 1: (0/3) Shuriken del Vento Demoniaco, oppure (0/6) Uchiha shuriken
    Slot 2: (10/10m ) di Corda, (0/3) Fumogeni, (0/2) Palla di luce.
    Slot 3: (0/20m) nylon, (0/3) Carte Bomba.
    [Seconda tasca]
    Slot 4: (0/8) Kunai, (0/10) Spiedi.
    Slot 5: (0/10) Shuriken, (0/20) Makibishi.

    Farmaci rimasti/posseduti: //
    Posizione del PG: Accanto all'avversario.
    Distanza dall'avversario: Nel corpo a corpo.

    CALCOLI
    Tecnica difensiva gialla - Arte del Ghiaccio: Pugno spacca ghiaccio (Hyōton: Jisarenhyō) : [ (3 + 4) / 2 = 3,5 ] PARATA EFFICACE

    Schivata semplice: [ (3 + 4) / 2 = 3,5 ] Danno minimo [1]

    Tecnica offensiva gialla - Colpo di Ginocchio: [ (3 + 3) / 2 = 3] [Danno 1-3]

    Attacco Semplice 1 - Attacco con arma corpo a corpo: [ (3 + 3) / 2 = 3] [Danno 1-3]



    Piccola nota: Non essendo precisata la distanza dal nemico al termine del suo attacco, ho glissato sulla cosa e non ho inserito azioni di movimento, contando sul fatto che, in ogni caso vista la dimensione della stanza, non potesse essere fuori dalla mia portata. Inoltre non mi sono allontanato, non complicando ulteriormente i calcoli.
     
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    Il tuo ultimo fendente colpirà l'uomo alla testa e questi roteando la sbatterà violentemente a terra. Il tuo avversario rimarrà immobile a terra con il corpo in posizione assolutamente innaturale. Sembra malamente morto. Nel contempo vedrai sprigionarsi nella sala una densa nube di fumo che oscurerà la visuale di tutti i presenti. Quando questa si sarà diradata non ci sarà più traccia nè dei medici (che già nelle fasi finali dello scontro stavano scappando giù dalle scale) nè dell'avversario del tuo caposquadra. Kenzo poggerà una mano a terra e lo vedrai concentrarsi profondamente per alcuni secondi, infine si solleverà scuotendo la testa. Non avverto più la loro presenza...devono essersi allontanati. Probabilmente anche i medici erano degli shinobi, non c'è altra spiegazione. Ora è il caso che ci occupiamo di Yume. La ragazza sarà incosciente e si troverà in una porzione della sala ricavata dietro una sorta di tendaggio operatorio, ideato probabilmente per isolare la parte della stanza destinata alle operazioni. La ragazza sembrerà stare relativamente bene, ma sarà svenuta e non riprenderà subito i sensi, ma solo dopo diversi minuti. Sarà molto debole (la lascio a te. Lei sembrerà avere comunque una parziale amnesia, ricorderà solo che lei ed il suo caposquadra erano stati aggrediti dagli uomini vestiti di bianco che li avevano spinti a rifugiarsi nella torre laddove. Proprio laddove volevano loro. Lì erano stati sopraffatti). In tutto questo vi guarderete intorno e noterete due cose:
    1) Non c'è traccia del caposquadra di Yume. Non lo avete mai visto nemmeno prima, forse è stato portato via per tempo.
    2) Curiosando troverete sotto un telo plastificato una uno strano contenitore, con sopra questo marchio. La cosa si fa sempre più inquietante.
    In tutto ciò sarà il momento di levare le tende prima finchè potete. Chiudi il post che vi incamminate verso la salvezza (non vi dimenticate i due all'ingresso). Questo è l'ultimo post.


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

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    Mi è piaciuto molto il post che hai fatto, ogni volta riesci a far emergere una nuova sfumatura del carattere di Gaho. Mi piace molto questa cosa :soso:
    Voto: 8


    Per qualsiasi dubbio riguardo alla traccia contattatami via mp. :fiore:

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    Pg partecipante: Gaho Yuki



    Ti allego una piccola descrizione del paese della Neve " Il Paese della Neve (雪の国, Yuki no Kuni) o Paese della Primavera (春の国, Haru no Kuni), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve (雪隠れの里, Yukigakure no Sato) e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio."

    Per dubbi contattami pure in privato :beer:



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    Gaho Yuki

    Età: 15
    Rango: Genin
    Nazione: Kiri
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    Legenda:
    GahoPensiero di Gaho
    Kenzo
    Yume




    Dopo aver impugnato la sua spada di legno, Gaho piombò sulla testa del suo avversario con un potente fendente, che caricò debitamente al termine di una rapida piroetta eseguita in senso antiorario. Esausto per l'eccessivo chakra utilizzato nel corso del combattimento, egli ripose tutte le sue speranze in quell'ultimo colpo, augurandosi che potesse mettere fine allo scontro e permettergli finalmente di raggiungere Yume.
    Il ragazzo avvertì l'esatto momento in cui il bastone impattò con forza contro la fronte del suo nemico, trasmettendosi sotto forma di vibrazione alle sue braccia, passando dall'elsa. Tale fu l'effetto che questo prese a roteare in aria, per poi precipitare violentemente a terra sbattendo la testa ancora una volta, ed infine giacere immobile in una posizione assolutamente innaturale.

    Il Genin non ebbe subito il coraggio di valutare gli effetti del suo ultimo attacco. Rimase lì per qualche attimo, immobile, con ancora la posta da combattimento assunta dopo aver portato il fendente, respirando affannosamente per lo sforzo e con lo sguardo fisso dove pochi secondi prima si ergeva il suo avversario.
    L'aveva colpito ancora una volta, non vi era dubbio... ma sarebbe bastato a lasciarlo al tappeto? Il modo migliore per scoprirlo era guardarlo, il suo nemico, e agire di conseguenza... Eppure Gaho continuava a guardare il vuoto, perchè in cuor suo sapeva cosa aveva appena fatto, e non era pronto a fare i conti con la sua coscienza. Tutto l'istinto omicida che l'aveva pervaso fino a poco tempo prima era improvvisamente sparito, lasciando nuovamente il posto ad un fragile ragazzo di 15 anni.

    Nel frattempo, il giovane vide con la coda dell'occhio dei movimenti dirigersi verso le scale al centro della sala, intuendo che i medici che avevano Yume in custodia si stessero dando alla fuga, ma prima che potesse in alcun modo reagire l'intera stanza fu invasa da una fitta coltre di fumo, oscurandogli la visuale. Quando questa si fu finalmente diradata, in tutto il piano non vi era ormai più traccia nè di loro nè del nemico di cui si stava occupando Kenzo. Fu proprio quest'ultimo a fugare ogni dubbio, e dopo aver poggiato una mano per terra ed essersi concentrato profondamente per alcuni secondi, infine si alzò scuotendo la testa:
    "Non avverto più la loro presenza...devono essersi allontanati. Probabilmente anche i medici erano degli shinobi, non c'è altra spiegazione. Ora è il caso che ci occupiamo di Yume."
    Yume! Per fortuna, nella confusione provocata dalla palla di fumo non avevano provato a portarsela con loro, preferendo invece salvarsi la pelle. L'avevano invece lasciata lì, ancora sul lettino priva di conoscenza, celata dietro un telo bianco come quello solitamente utilizzato nelle sale operatorie con quale avevano delimitato una piccola porzione della sala, e dove l'avevano trascinata nel momento in cui lo scontro era iniziato. Non la vedeva direttamente, ma l'ombra proiettata sul tendaggio mostrava chiaramente la sua sagoma.
    Gaho rivolse finalmente lo sguardo anche verso il suo ex avversario, il quale giaceva immobile sul pavimento nella stessa posizione che aveva assunto dopo l'attacco subito.
    "Signore... per favore vada avanti. Io arrivo subito..."
    Il Genin non sapeva se il suo caposquadra non avesse detto nulla per qualche motivo in particolare. Probabilmente, fu per tatto nei suoi confronti che non si espresse su quello che il suo sottoposto aveva fatto... o forse per un combattente navigato quella doveva essere una scena perfettamente normale. Di fatto, però, Gaho ebbe modo di dirigersi verso il corpo sul pavimento e guardarlo più da vicino senza essere fermato.

    La scena a cui si trovò una volta esservisi affiancato fu particolarmente difficile da assimilare. Il guerriero giaceva riverso a pancia sotto, non mostrando alcun segno di vita, nemmeno un debole rigonfiamento del petto come a voler suggerire un atto respiratorio in corso. La sua testa era rivolta a destra, ma poggiava sul pavimento in una posizione troppo disarticolata per essere naturale, mentre sulla fronte dove il ninja l'aveva colpito una larga macchia di sangue era stata assorbita dal suo candido copricapo. I suoi occhi, invece, ad irreale contrasto con la mancanza di espressione che la sua maschera gli conferiva, si mostravano sbarrati ed esanimi, quasi come se rievocassero ancora il terrore che egli doveva aver provato nell'esatto momento in cui aveva realizzato di essere arrivato al capolinea.
    Sebbene fosse ormai più che certo che l'uomo non fosse più tra i vivi, Gaho gli toccò comunque la carotide con due dita della mano sinistra, solo per ricevere l'ennesima conferma di non poter riparare in alcun modo a quello che aveva fatto.
    Appena ho visto quello che avevano fatto a Yume ho desiderato ardentemente la sua morte... ed ora che giace qui per terra vorrei solo non esserci riuscito. Sicuramente se l'è meritato... avrà fatto cose terribili in vita sua anche prima di oggi... ma io sono tanto meglio di lui? Questo mi discolpa per quello che ho fatto? Sono certo che anche lui dovesse aver trovato delle buone ragioni per giustificare qualsiasi cosa facessero in questo posto, e magari era anche convinto di essere nel giusto... Avrei potuto colpirlo da qualsiasi altra parte, ma non l'ho fatto. Ho cercato la sua morte, perchè lo volevo. Volevo essere al contempo giudice, giuria e carnefice, per far si che pagasse per tutti i suoi compari. Cosa mi rende questo, a parte un assassino?...
    Il Genin si vergognò delle sue azioni, ma ancora di più temeva quello che la sua ragazza avrebbe pensato di lui. Avrebbe capito che l'aveva fatto per lei, oppure ne avrebbe provato ribrezzo? In tal caso ne sarebbe morto, certo, ma il fatto che lei potesse essere ancora viva e provare certe emozioni era una ricompensa sufficiente.

    Mentre meditava profondamente su quanto accaduto, Gaho prese ad esaminare il cadavere del guerriero alla ricerca di altri dettagli che potessero aiutare ad identificarlo, ma a parte l'aver rinvenuto il medesimo tatuaggio dei suoi compagni impresso sulla parte destra del collo, anche lui non aveva addosso niente che potesse fornire informazioni. Al ragazzo non restava che occuparsi infine di Yume, l'unico vero motivo per cui si era fiondato in cima a quella torre. Con passo svelto raggiunse la tenda che la nascondeva, e dopo averla scostata si infilò all'interno. La ragazza gli apparve bianca come un cencio, ma non presentava ferite importanti se non qualche piccola escoriazione, perlopiù secca, che si era probabilmente procurata in qualche scontro precedente. A preoccupare il ninja fu soprattutto il fatto che lei fosse ancora svenuta, nonostante fosse passato ormai diverso tempo da quando l'aveva vista la prima volta, prima dello scontro.
    Gaho portò una mano sulla sua fronte, riscontando che era leggermente calda, ma non eccessivamente, così prese ad accarezzarla in viso e scuoterla dolcemente.
    "Yume, mi senti? Dai svegliati..."
    Dopo qualche minuto in cui cercò invano di svegliarla, cominciò ad agirarsi sul serio ed a temere il peggio. Prese a smuoverla con più forza, prendendola dalle spalle con entrambe le mani, e ad alzare il tono della voce:
    "Yume svegliati! Yume... per favore..."
    Alla fine lei cominciò a dare segni di ripresa, e commosso il ninja la strinse forte a sè.
    "Lo sapevo che saresti venuto..."
    "Non ti avrei mai lasciata qui da sola, a costo della vita..."

    Yume riacquistava forza e lucidita ogni minuto che passava, ma era ancora molto debole, tanto che quando provò ad alzarsi le mancò la forza, riuscendo solo a mettersi di lato.
    "Vacci piano, ti sei appena svegliata... Nel frattempo perchè non ci racconti che cosa vi è successo?"
    Yume si portò una mano alla testa e chiuse gli occhi energicamente, sforzandosi di recuperare nella sua memoria delle immagini che potessero aiutarla a ricostruire quanto accaduto. Cominciò a parlare poco dopo, raccontando i fatti in maniera piuttosto confusa e poco uniforme, come fosse vittima di una parziale amnesia. Ciò che riuscì a riferire fu che lei e il suo caposquadra erano impegnati con la loro missione di pattugliamento, quando vennero aggrediti per la prima volta da degli uomini vestiti di bianco. Essendo in inferiorità numerica, avevano cercato di rifugiarsi in una torre imponente, ma erano caduti in una imboscata. Era come se quei guerrieri volessero spingerli lì fin dall'inizio. Infine erano stati sopraffatti, e da allora non ricordava più nulla fino al suo risveglio.
    "Mi dispiace tantissimo... è tutto quello che ricordo!"
    Gaho la strinse forte, appoggiandone la testa sul suo petto.
    "Non hai proprio niente di cui dispiacerti! Non ti preoccupare, ora ce ne andiamo da qui".
    Dopodichè, rivolto a Kenzo:
    "Non c'è alcuna traccia del Chunin che era con lei... Abbiamo controllato tutta la torre salendo, e se non è qui allora devono averlo portato altrove prima del nostro arrivo... Maledetti..."

    Lasciò andare la ragazza, dicendole di riposare ancora qualche minuto mentre lui avrebbe dato un'occhiata in giro. Cominciò a rovistare in tutta la "stanza" delimitata dal telo bianco, rinvenendo un po' ovunque attrezzature mediche per operazioni, come bisturi, aghi e lame di vario genere. Ed ecco che una nuova ventata di rabbia contribuì a lenire i suoi sensi di colpa.
    Ancora pochi minuti e questo posto sarebbe diventato l'inferno... Yume è stata fortunata, ma chissà a cosa sta andando incontro il chunin in questo momento
    Un brivido freddo gli risalì la schiena, mentre pensava a come il destino avrebbe potuto prendere una strada molto diversa, se solo uno dei tanti eventi di quella giornata fosse andato diversamente.

    Ad un certo punto, Gaho vide un rigonfiamento sospetto sotto un telo plastificato, e dopo averlo scoperto si trovò di fronte ad uno strano contenitore, completamente sigillato e con sopra un'etichetta. Lui conosceva il marchio impresso su di essa, era una di quelle cose che ti insegnano in accademia... Era un messaggio di avvertenza, perchè quel contenitore conteneva un qualche tipo di "minaccia biologica". Una di quelle cose inquietanti a cui puoi andare incontro in un laboratorio scientifico. Il Genin sollevò la cassa con estrema attenzione, visto che per quanto ne sapeva la sua rottura avrebbe potuto causare la loro morte istantanea (o peggio), e la mostrò a Kenzo, che era li vicino.
    "Prima quelle vasche di vetro, ora questo strano contenitore... Ma che diavolo di posto è questo???"
    La squadra convenne che avrebbero portato la cassa con loro, sebbene fosse un rischio, per permettere agli esperti del Villaggio della Nebbia di analizzarla. Così, il ragazzo la ripose con la medesima cura nel suo zaino, stando bene attento a non rovesciarla, dopodichè andò nuovamente al capezzale della ragazza.
    "Tesoro, mi dispiace ma adesso dobbiamo proprio andare... Le cose qui si fanno sempre più strane..."
    Ma Yume non aveva ancora la forza di alzarsi, così Gaho insistette per prenderla in braccio e la sollevò dal letto.
    "Ma che fai! Guarda che ce la faccio da sola!"
    Gaho rise di gusto, la prima volta dopo tanto tempo, e le rispose a tono:
    "Non fare storie! Sei debole, e poi sei una piuma! Non pesi niente!"
    Dopo un altro po' di insistenza, alla fine la giovane cedette ed i tre si diressero verso le scale nel centro della stanza.

    Erano appena usciti dalla porzione di stanza confinata dai teli, ed il ninja era stato così felice di rivedere la sua ragazza da essersi totalmente scordato del corpo esanime sul pavimento. Sarebbe stato il primo sconto delle sue azioni, non vi era modo che Yume non lo vedesse. Ed infatti lo vide, e sbarrò gli occhi, probabilmente perchè era anche per lei la prima volta in cui si trovava di fronte alla morte. Cercò lo sguardo di Gaho, che invece girò la testa dall'altra parte con una espressione colpevole, visibilmente in preda alla vergogna per la scena a cui l'aveva costretta ad assistere.
    In un attimo lei capì tutto... ed ancora in braccio a lui gli strinse forte le braccia attorno al collo e lo baciò profondamente.
    Fu una cura per l'animo malandato del povero ragazzo, che nei giorni seguenti avrebbe ancora sognato di quella terribile giornata, ma almeno sapeva di non essere un mostro agli occhi della persona che amava. Gli occhi gli si inumidirono appena, mentre si sforzava di cacciare indietro le lacrime, sfiorando le labbra di lei in un bacio tanto intenso quanto triste.

    Pochi minuti dopo Gaho, Yume e Kenzo erano di nuovo all'ingresso della maestosa torre. Ormai la giovane shinobi aveva recuperato abbastanza forze da insistere per camminare da sola, ed il ragazzo la accontentò. La amava anche per la sua caparbietà. I tre si recarono dove erano stati precedentemente sconfitti i loro primi avversari, che nel frattempo avevano ripreso conoscenza pur essendo ancora legati e sostanzialmente inoffensivi. Kenzo suggerì che, nelle mani della squadra interrogatori, sarebbero stati certamente più "collaborativi", e sarebbe emerso qualcosa sul loro conto.
    Fu così che il folto gruppo si mise in marcia, diretto verso l'imbarcazione che l'avrebbe ricondotto in patria. Certamente Gaho e Kenzo avevano salvato la giornata, impendendo che potesse prendere una piega disastrosa, ma non era stata una vittoria. Il Team non poteva fare altro che leccarsi le ferite: per le perdite subite, per un mistero irrisolto di cui non avevano appreso praticamente nulla, ma soprattutto per la triste consapevolezza che il loro villaggio si era fatto un nuovo, potente nemico.


     
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    Molto bene, post in linea con i precedenti

    Voto 7.8



    Passiamo alla media: (8+7.8+8+8.2+8+7.9/6=8

    Ricompense: 25 ppe; 20 pex; 400 ryo

    Puoi richiedere l'aggiornamento scheda :beer:.
     
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