Missione Konoha: Nulla di personale

Non è possibile..
Nel marasma della confusione generata dal panico dei prigionieri alle mie spalle, mi voltai conoscendo colui, o per meglio dire, colei che mi colpì violentemente alle spalle.
Rimasi allibito quando scoprì che la ragazzina dei tre mocciosetti che ci perseguitavano mi colpì con un grosso martello dall'aria davvero pesante, ma che sembrava venir maneggiato da sagge mani.
Tu.. Ragazzina.. Ma perchè..
Non dovevi venire qui!...
Non dovevo venire qui?...
I miei occhi si incendiarono, vedendo arrivare il colpo successivo con largo anticipo, permettendomi di tentare una schivata che mi portò tra la bambina e i prigionieri, frapponendomi ad essi e proteggendoli.
Non dovevo venire qui...
Dopo tutto quello che avevo fatto, dopo tutto quello che avevo passato. La morte del mio giovane studente, la salvaguardia di questi prigionieri, il neutralizzare un branco di nukenin buoni a nulla se non a far del male alle persone, io non dovevo essere li.
Il master mi ha ordinato di ucciderti se ti avessi incontrato di nuovo!
Quindi c'è ancora qualcuno, che è sopra di te..
Lentamente, il corpo della bambina cominciò a riempirsi sempre più di diverse macchie grigie, fino a coprirne l'intero corpo e trasformando le sue iridi di un colorito dorato.
Anche la voce della bambina mutò, diventando come poco più grave, dal leggero riverbero.
Una mutazione che mi fece impressione, ma che a quanto pare aveva mutato le sue capacità fisiche.
Lo vedo, è troppo veloce.. Se tentassi anche solo di schivarlo prenderebbe i prigionieri!
La ragazzina sfoderò una seconda martellata dall'alto verso il basso.
Mya..
Mentre vedevo il martello scendere ad una velocità spaventosa, compresi di dover subire appieno il colpo, altrimenti tutto lo sforzo fatto fino ad ora per poter salvare gli uomini, le donne e i bambini dietro di me, sarebbe stato vano. Incrociai le braccia di fronte a me, come in attesa del mio destino, chiudendo gli occhi in attesa del colpo.
Io.. Vi proteggerò.. A costo della mia vita!
La forza del martello fu talmente devastante da creare un cratere intorno a me, forzando il mio corpo ad uno sforzo incredibile, pur di resistere alla forza esercitata da quel bestione di metallo. Le persone dietro di me rimasero tutte col fiato sospeso, preoccupate delle mie condizioni.
Il master mi ha detto anche di dirti ..."scusa se ti uccido!!!....nulla di personale!!!"
Un ulteriore ascensione del martello presagiva un secondo colpo diretto, al quale ancora una volta risposi assorbendone il colpo, il quale mi catapultò direttamente sul terreno, aumentando vertiginosamente il cratere intorno al mio corpo.
Ero completamente schiacciato, le braccia doloranti, il fiato corto, e avevo già perso troppo sangue. Ero rimasto incastrato sotto il martello, il quale continuava ad esercitare pressione spingendomi verso il basso.
Come se tu potessi anche solo riuscirci...
Dovevo salvarli. Dovevo fare qualcosa, altrimenti sarei rimasto ucciso in combattimento. Non avrei potuto salvare queste persone, tornare al villaggio, tornare da Mya. Aiutare Myamoto con il lutto, insegnargli tutto quello che so. Non avrei rivisto Mashu, lavorato per gli Anbu, non avrei prestato onore al patto fedele di proteggere la foglia da qualsiasi minaccia, anche da lei stessa. Io non potevo permettermelo, non potevo permetterlo.
Con la forza della disperazione, rilasciai lentamente del chakra raiton il quale cominciò a fluire lungo tutto il mio corpo, dandomi la forza di reagire e di liberarmi lentamente da quella morsa d'acciaio, risollevandomi facendo leva sul mio braccio sinistro, distrutto dal dolore.
SE VUOLE ANCHE SOLO PROVARCI, CHE IL TUO MASTER VENGA QUI!

Era ancora li, in piedi, a fissarmi con occhi itterici contornati dal grigio colore del cielo nuvoloso. Aveva subito diverse ferite, la mia combo di attacchi fisici l'aveva presa in pieno fino a quanto il chakra Raiton mi aveva dato una mano nella sequenza di attacchi, ma i due fendenti di Zangetsu avevano sortito un effetto poco sperato prendendola di striscio.
E lei era ancora li, mentre faceva roteare quel martello così pesante e resistente, che quasi impallidivo dalla forza che riusciva a sprigionare un'esserino di quelle dimensioni.
E poi, nuovamente, lo portò al cielo.
Non potei fare altro, naturalmente, che sorbire il colpo con entrambe le braccia incrociate, mentre le fiamme dell'enton divampavano a contatto con il martello liberando la loro potenza difensiva, aiutandomi a sopportare il colpo subito.
È decisamente un aiuto fondamentale... Ho paura che senza questa tecnica, con ulteriori due mazzate sarei potuto crollare...
Terminata la prima offensiva, la giovane ragazza alzò nuovamente il martello al cielo, per poi compiere una mezzaluna e scaricarmi il grandissimo peso sul costato, dove ero meno coperto, cogliendomi di sorpresa e procurandomi un dolore atroce.
Maledizione..
Una mistura di saliva e sangue fuoriuscì dalla mia bocca, per poi essere scaraventato a diversi metri di distanza, lateralmente opposto al colpo portato dalla mia avversaria. Sbattei violentemente contro il muro della struttura, distruggendone qualche pezzo, ancora avvolto dalle mie fiamme nere.
Stramaledetta megera..
La giovane Kunoichi ad un tratto sembrò cambiare forma, mentre una delle sue braccia, la destra precisamente, assunse una forma molto strana, una sorta di artiglio gigante osseo con il quale mi venne addosso come una furia ceca a velocità impressionante, colpendomi alla gamba e strappandomi via un lembo di pelle, procurandomi una vistosa ferita.
Urlai dal dolore, martoriato dalle ingenti ferite provocatemi dalla ragazzina che fino a quel momento, avevo protetto con tutte le mie forze. Ero ancora li, steso sul muro, mentre la ragazzina sembrava essersi placata, avendo fatto tornare l'arto destro alla sua forma originale.
Stavo quasi per perdere conoscenza, quando con la vista appannata, i miei occhi si posarono su quelle povere persone inermi, spaventate a morte, che guardavano il mio corpo martoriato con la disperazione di coloro che hanno compreso che la loro fine è quanto più prossima. I miei ricordi, la mia mente, mi portò a Mya, ai felici giorni passati insieme, e a come avevamo programmato la nostra vita.
Io le ho fatto una promessa.. Io..
Poggiai la mano al suolo, mentre con sforzo tentai di rialzarmi, un po' tremolante, rimettendomi in sesto di fronte alla mia avversaria.
Mi dispiace, ragazzina.. Ma io non posso morire adesso. È arrivato il momento di porre la parola "fine" su tutto questo.. Dovrò andare All-In.. Eheh..
Le fiamme, prima leggermente appassite, cominciarono a divampare sempre più forti, sintomo del chakra che ricominciava a scorrermi come un fiume in piena. Avrei dato fondo a tutte le mie energie, pur di buttar giù quel mostro, e salvare coloro che credono in me.
Preparati, perchè adesso sarò al 100%.. Nulla di personale.
Scattai quanto più velocemente possibile contro la mia avversaria, tentando una combo imparata durante una missione con un vecchio amico del Paese del Suono.
Con una grande ruotata del busto, tentai di scaricare un energica gomitata alle costole della ragazzina, provando con tutte le mie forze a spezzargliene qualcuna, dubitando comunque di riuscirci viste le mostruose sembianze. Successivamente un naturale montante con la mancina tentò di prenderla in pieno mento, concludendo la sequenza di attacchi potenziati col chakra con un calcio a girare, spazzando in esterno.
E dopo ciò.. Tecnica dell'Oscurità..
Attraverso lo Sharingan, rilasciai una delle migliorei illusioni in mio possesso, in grado di oscurare la vista completamente la vista della mia avversaria, rendendola come se fosse all'interno di una grossa cupola completamente nera, dalla quale non poteva filtrare ne uscire il minimo fotone. Se l'avessi presa, avrei avuto un gran vantaggio nell'esecuzione del prossimo attacco.
Tenni stretta nella mia mano Zangetsu, la spada il cui precedente possessore era Sirio, il mio primo mentore.
Che tu possa proteggermi anche da lassù, Sirio..
Avanzando i pochi metri che mi distanziavano dalla piccola combattente, sferrai un fendente laterale nella speranza di colpirla e porre fine allo scontro.
Una volta portato l'attacco, mi voltai per vedere i risultati della mia offensiva, stanco morto e sfinito dalla mancanza di chakra.
Tornerò Mya.. Te l'ho promesso...

Avevo sfruttato fino all'ultima goccia di chakra, lasciandomi in corpo l'ultimo residuo necessario solo a mantenermi cosciente, per il resto mi sentivo debole e senza alcuna forza.
Non riesco.. Non riesco a mantenere neanche lo sharingan.. Io devo..
Le fiamme dell'Enton si estinsero e con esse i miei occhi tornarono neri come la notte perdendo la luce vermiglia caratteristica del mio clan. Caddi in ginocchio col fiatone e il mal di testa, mentre osservavo la ragazzina che nonostante le ferite era ancora in piedi poggiatasi di peso sul proprio martello che adesso fungeva da bastone per sorreggersi. Il colorito della carnagione sembrò tornare pian piano normale, con i segni che si facevano sempre più vistosi, annichilendosi su se stessi e facendo tornare anche gli occhi della ragazzina del colorito iniziale, con la sclera bianco latte.
Anche lei sembra essere allo stremo.. Non devo permettermi di mollare ma.. Sono al limite, non posso che abbandonarmi ai Taijutsu, dovesse esserci la possibilità di sopravvivere ad un ulteriore colpo..
La ragazzina, nonostante tutto, manteneva una freddezza glaciale, quasi inumana. Lo sguardo impassibile non permetteva di condividere la minima emozione, se ce ne fosse mai stata una. Mentre il martello ricominciò a danzare per aria, pronto ad assestare ulteriori colpi, ecco che due figure si palesarono in un istante di fronte a noi, frapponendosi all'attacco della giovane shinobi dall'incredibile potenziale.
BASTA COSI PURU!!!
I due sembravano essere i propri opposti, colui che parlò era un uomo corpulento, dalla stempiatura molto accentuata e da un'armatura base che ne copriva il busto. Eppure, nonostante non avesse l'aria da duro, emanava una certa inquietudine. Il secondo invece, era nascosto da un mantello e ne era possibile vedere solo la bocca, serrata e piccola.
E voi chi cazzo siete..
Se dovessero unirsi alla battaglia, credo proprio che oggi potrei lasciarci le penne.. eheh... Maledetto Hokage.. Una missione di lv. C questa.. Ma andasse a farsi fot-
SI MASTER!!
Master?..
Lo stesso master che aveva detto a questa ragazzina di uccidermi? Alla fine.. Anf.. Alla fine ti sei fatto vivo, bastardo..
NON ABBIAMO PIU NULLA DA FARE QUI!!!...
L'uomo sembrò non ascoltarmi inizialmente, per poi voltarsi verso di me e sorridendomi, mi ringraziò.
È così surreale che mi viene da ridere..
Voi non lascerete questo posto.. Anf.. Dovrò portarvi a Konoha tutti e tre.. Volenti, o nolenti..
Rialzandomi a fatica sentivo le gambe cedermi, mi avvicinai verso il tizio incappucciato stringendogli il mantellino all'altezza del petto in gesto di sfida. Fu un solo istante, quando l'uomo alzò lo sguardo, vidi quegli occhi.
Rimasi pietrificato.
Ma quelli sono.. Quello è il mio..
In un solo istante andai a fuoco, ma non un fuoco normale... Ero completamente divorato dalle fiamme nere simili al mio Enton. Anzi, erano fiamme dell'Enton, le quali cominciarono a distribuirsi lungo tutto il mio corpo, vicino al braccio al collo e alle gambe. Bruciavano come il sole a mezzogiorno, mentre sentivo la mia pelle squamarsi lentamente.
MALEDETTO BASTARDO MA COME..
Cominciai ad urlare dal dolore, mentre le fiamme mangiavano cellula dopo cellula il mio corpo, divorandomi lentamente. Le ferite aumentavano a dismisura
Così non resisterò.. Non voglio morire così.. Itachi.. Sirio.. Scusatemi.. Scusatemi..
Mentre il dolore aumentava, mi tornarono tutti in mente, per l'ennesima volta. Mya, Sirio, Itachi, e Mashu.
Se lo fosse venuto a sapere quest'ultimo cosa mi stava succedendo, mi avrebbe cercato fino all'inferno pur di prendermi a calci nel culo.
So già che è da sconsiderati.. Ma devo provare, altrimenti non mi resta altro che..
Con le ultime forze dell'istinto, attivai il mio sharingan per tentare di estinguere le fiamme attraverso Kagutsuchi il quale riuscì a scacciare tutti i lembi di fiamme che mi avvolgevano. La mia vista si oscurò totalmente, lasciandomi svenire, completamente privo di forze e chakra, in balia dei miei avversari.
Una volta ripresomi dallo svenimento, riaprendo gli occhi lentamente notai i prigionieri salvati che mi stavano intorno, mettendomi le mani addosso e avendomi poggiato un grosso panno bianco zuppo d'acqua sulla fronte.
Ma cosa sta succedendo..
Riaprendo gli occhi con più vigore tentai di risollevarmi, ma fui tutto un dolore. Un giovane bambino mi forzò leggermente il capo invitandomi a tornare sdraiato, spiegandomi che stavano cercando di fare tutto il possibile affinchè potessero prestare il primo soccorso sulle ferite.
Vi sono... debitore..
Tornai in un lungo sonno, una volta aver capito di aver risolto la missione nel migliore dei modi, e sperando non fosse successo nulla nel villaggio qui vicino.
Dormii per 2 giorni, nel letto della locanda dove ero stato riportato da quelle persone meravigliose che mi avevano aiutato nel risanare le ferite.
Risvegliatomi, cercai di pormi seduto sul bordo del letto, notando con felicità che il villaggio era completamente integro. Abbassando lentamente lo sguardo, sfiorai le cure mediche sulle ustioni, costatando che quegli uomini avessero applicato la pelle di pesce, dove le squame sembravano agire in perfetta sintonia con la mia cute, ristabilendola e ormai, a distanza di 2 giorni, rendere ogni ustione praticamente invisibile.
Hanno praticamente usato tutto quello che era in loro possesso.. I pesci presi per sbaglio dal mulino, un vecchio panno inumidito dal fiume e qualche antica conoscenza medica di famiglia.. Dovrei segnarmela proprio questa..
Di fianco al mio letto trovai delle stampelle poste li da qualcuno con appeso un biglietto che recitava:

"Buona guarigione, salvatore del villaggio.
Abbiamo cercato di fare il possibile, spero che possa bastare a ripagare 1/10 di ciò che hai fatto e cui sei andato incontro. Queste stampelle sono un regalo da parte di tutto il villaggio, non possediamo molto, ma quello che possiamo fare per salvarti, lo abbiamo fatto. Dal profondo del nostro cuore, grazie.

Ps. È stato Akijo a pensare alle stampelle, nonostante sia un bimbo la sua aspirazione è diventare un ninja medico, per poter curare tutte le persone. È stato lui che ti ha invitato a riposare ancora, durante le prime medicazioni."