Missione Evento 🔥 Circu Dimir

Circu #2

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    LEGENDA

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    Nome utente: circu
    Mp: @circu
    Nome Pg: Circu Dimir
    Status Pg: Mukenin Kumo
    Energia: Viola
    Grado: Mukenin Lv A / Jonin
    Età: 20




    RIEPILOGO





    - E' sottinteso che nei movimenti che faccio durante il post nel combattimento vado ad evitare la lava rimanendo sulla terra ferma. Non potendo chiaramente calcolare una variazione di metri nel fare quel tipo di movimenti ho considerato gli spostamenti come lineari.





    Fare ciò che deve essere fatto non può farti felice,
    ma ti farà grande.

    ATTO II - PARTE I






    Una spazzata con la coda, una schiacciata con la zampa, il lancio di una sfera risultato di un agglomerato di chakra e detriti. Questi erano i primi tre attacchi inferti dalla bestia che dovetti incassare senza poter fare nulla per evitarli. Due colpi di coda in rapida successione, una mini eruzione di lapilli lavici creata con il contatto delle zampe con il terreno. Questi erano i secondi tre attacchi, anche quei tre attacchi incassati senza che io potei fare nulla. Troppo potente quell'essere per me, troppo forte per essere affrontato da solo sperando di poterlo contrastare, troppo forse per chiunque, questo nonostante fosse in possesso di una mole smisurata tale di non potergli permettere di schivare o parare qualsiasi colpo. Sembrava quasi una lotta contro il tempo di una folla disperata, un tempo che avrebbe deciso se lei (la protagonista in negativo, governata forse da una persona ancora più potente) avrebbe ucciso prima chi la contrastava o se noi (gli sfigati di turno messi lì dal destino per provare a fermarla con quanto di meglio potessimo disporre) l'avremo uccisa prima. Non si sa perchè, non si sa come, si sa solo che era un tutti contro uno e un uno contro tutti. Questo era il punto della situazione. Ma torniamo a me. Non potevo lamentarmi, non potevo provare dolore o una qualsivoglia tipo di sensazione. Perchè? Beh, perchè ero stato messo ko, ero stato sconfitto e giacevo inerme e umiliato nel bel mezzo del campo di battaglia. L'onta della sconfitta era forse una cosa che non ero mai stato capace di provare in vita mia, un qualcosa di nuovo e per me oltremodo strano da decifrare, anche se a onor del vero non lo potevo fare visto che appunto ero privo di sensi. Lo avrei senza saperlo dopo, in un modo per me tutt'altro che piacevole.

    Mmm... Ma che... - temporalmente erano passati poche manciate di minuti, mi stavo incominciando a risvegliare - Dove sono? E... Voi... Chi siete? - parecchio confuso all'apertura dei miei occhi mi vidi attorniato da un folto numero di persone che maneggiavano attorno a me e su di me. Mi guardai attorno per capire dove fossi e quello che vidi fu un enorme tendone al cui interno erano posizionati alla bene meglio dei lettini con su delle persone, esattamente nella mia stessa situazione - Chi diavolo siete voi? Levatemi le mani di dosso! Immediatamente! - cercai di divincolarmi per scendere dal lettino ma ero come bloccato, tutti i muscoli intorpiditi, oltre ad un dolore incommensurabile generato dalle ferite che mi erano state inferte dall'essere.

    Hai intenzione di stare fermo o no?! Diamine! Così non riusciremo a curarti! E che cazzo! Ragazzi tenetelo fermo un attimo che gli dò un calmante! Non possiamo perdere tempo dietro a persone del genere!

    Tre persone mi bloccarono mani e piedi, una quarta (l'uomo in camice bianco che mi stava parlando) prese da un tavolino alla mia sinistra una siringa con dentro uno strano liquido verdastro che preparò volgendosi poi minacciosamente verso di me.

    Allora? Ultima possibilità? O stai buono o ti faccio la punturina... Scegli... E in fretta...

    Mi calmai sapendo di non avere molte alternative, ma volli comunque saperne qualcosa di più.

    Mi volete dire dove sono almeno? Perlomeno questo mi è dovuto accidenti!

    Penso sia una domanda abbastanza retorica... Sei in un ospedale da campo... Sei stato portato qui dopo essere finito ko in seguito alle numerose ferite inferte dalla bestia... Sei stato portato qui per essere curato e reso di nuovo abile al combattimento nel minor tempo possibile... E' sufficiente come risposta?

    Beh... Si... Quindi intendete curarmi per poi ributtarmi in quel casino... - non ero molto felice della cosa. Ne fui anzi leggermente abbattuto, ma allo stesso tempo sapevo dentro di me che non potevo che comportarmi con accondiscendenza e fare quello che loro volevano da me.

    Esatto... Ora... Per favore... Stai fermo e tranquillo... Se sarai collaborativo ci renderai la vita più facile e ci vorrà anche meno tempo a rimetterti in sesto...

    Va bene... Se proprio devo...

    Oh... Bravo... Vedrai... Tra al massimo tre ore avremo finito... Non sarai fresco come una rosa ma beh, nemmeno uno straccio...

    Cosa successe da lì in poi è superfluo saperlo. Quel che conta è che nel periodo previsto riuscirono a rimettermi in sesto neutralizzando un numero indefinibile di fratture e riducendo altrettante emorragie sparse un pò ovunque. Alla fine di quel lasso di tempo mi svegliai e chiesi ai miei "amici" lumi sul da farsi.

    Beh? Avete finito? E' da ore che aspetto di potermene andare... E l'ho fatto senza fiatare come mi avete richiesto...

    Mmm... Fammi vedere un attimo... - mi fece un veloce check-up visivo - Direi di si.... Puoi andare... Alzati pure, prendi tutte le tue cose e torna sul campo... E cerca di tornare qui da vivo per favore... E con quel coso sconfitto...

    Cercherò di fare il possibile ma non prometto né garantisco niente purtroppo... Non dipende solo da me, e questo lo sapete bene...

    Dopo essermi rivestito di tutto punto con abiti che erano alquanto malconci armato di coraggio uscì dal tendone, pronto al secondo atto di quella mia strana e caliente avventura.

    Mio dio... Morte e distruzione... Non vedo altro che morte e distruzione... Persone prive di senso, menomate... Pezzi di arti sparsi qua e là... Persone che vengono trascinate lontano dal campo di azione... Che cos'è tutto questo? Dove sono finito? Perchè sono qui? Perchè tutto questo? Chi può voler fare una cosa del genere...

    Mi facevo strada un pò inorridito in quel mare di morte, deciso più che mai a raggiungere il demone, che vedevo in lontananza di fronte a me ad una distanza di circa un chilometro. Aumentai gradualmente il passo sino ad arrivare a correre e sino a chinare sempre meno il capo portandolo lo sguardo fisso di fronte a me. Lo raggiunsi in pochissimo tempo, e una volta giunto lì mi fermai. Prima di dire o fare qualsiasi cosa mi concedi qualche istante per riflettere, conscio del fatto che lo dovevo fare in fretta.

    Bene Circu... Sai bene che al novanta per cento finirai di nuovo al tappeto in men che non si dica... Sai però anche che tu qualcosa vali... Anche se sei malconcio e reduce da una sconfitta... Quindi fai un respiro profondo, datti una bella scrollata alla faccia e vai a fare il tuo... Cercando di dare un cazzo di scopo sensato a questa tua avventura...

    E così feci. Mi diedi due sonori ceffoni in faccia con entrambe le mani e mi preparai all'azione.

    Vediamo se il Rancore sa rendersi più utile della Modalità Eremitica...

    Come prima cosa attivai la mia abilità innata, come seconda mi morsi prima il pollice destro e poi dopo aver composto i sigilli poggiai la mano a terra. Subito dopo alla mia sinistra ecco Gaṅgā, un "cucciolo" di Coccodrillo Marino pesante "solo" quattro tonnellate.

    Caro Gaṅgā... - dissi poggiando la mano sinistra sulla sua corazza - Eccoti di fronte quello che definirei amorevolmente un bel troiaio... - sospirai interrompendo il mio discorso di presentazione - Sono qui già da qualche ora... E sono stato già messo al tappeto una volta... E' la seconda volta che affronto quella cosa lì... E mi rendo conto che quanto fatto sino ad ora non è abbastanza... Mi rendo conto che mi serva qualcosa di più... Che mi serva qualcuno in più... Che mi servi tu... Perciò seppur a malincuore e ferendo il mio stesso orgoglio devo chiederti di darmi una mano... Da solo non credo di farcela... - l'animale a quel punto mi fissò intensamente incrociando il mio sguardo perso nel vuoto, e capendo che dalla mia bocca uscivano parole sincere chinò il capo in segno di assenso e volgendo di nuovo lo sguardo di fronte a lui.

    Dopodiché entrambi passammo dalle "parole" ai fatti. Le danze le aprì Gaṅgā facendo prima annuvolare il cielo sopra di lui e poi volgendo a proprio favore il grosso quantitativo di carica elettrica che si era formato nell'aria generò spalancando le fauci una sfera di tuono che con velocità ma sopratutto potenza avanzò spedita verso il nostro avversario.

    Cercherò di non essere da meno...

    Sfruttando una delle maggiori peculiarità concesse della mia innata a quel punto dopo aver inondato il terreno antistante di un olio viscido ma altamente infiammabile convogliai nel petto inspirando profondamente un grosso quantitativo di chakra katon chakra che dopo aver raggiunto il culmine sputai fuori. Quella fiammata dall'aspetto non eccessivamente innocuo non appena entro in contatto con l'olio aumentò le proprie dimensioni a dismisura mutando poi la propria forma da un semplice cilindro ad un maestoso dragone di fuoco. Sia quello che la tecnica del mio animale andarono sì a segno, ma non ci vidi tutta questa differenza rispetto a prima.

    Non so se è una mia impressione o un dato di fatto... Ma spero vivamente sia solo una sensazione dettata da una mancanza di stimoli...

    Consecutivamente all'impattare del mio attacco avanzai di circa tredici metri. Nel mentre che incominciai a muovermi presi a comporre dei sigilli creando attorno delle mie mani delle sfere di elettricità. Un attacco che avevo già usato è vero, ma un attacco che per me è sempre funzionale e utile. Dopotutto, un pò di scariche elettriche sulla corazza della bestia non potevano che fargli bene alla circolazione.

    Gaṅgā! Corri e colpiscilo!!!

    Era indietro a me di svariati metri ma sicuramente mi aveva sentito, anche perchè si percepiva a distanza un rumore di qualcuno dalla stazza imponente che stava arrivando di gran lena dalle mie spalle. A quel rumore seguì uno spostamento d'aria, e a quello spostamento d'aria Gaṅgā che scattava a tutta velocità in avanti. Giunto a destinazione sferrò un colpo con la coda a una delle "zampe" anteriori e poi con altrettanta velocità si sbrigò a tornare indietro riportandosi alle mie spalle.




     
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