Missione Kiri: Viaggio al di là del Mare

Erano passati poco più di due giorni dalla mia completa riammissione al villaggio della nebbia. I lavori da scontare al centro psichiatrico erano terminati ed insieme a loro la mia pena era stata finalmente scontata. Eppure c'era qualcosa che non andava. L'aria del villaggio mi era esterna, sembrava non esser parte di me, come se venissi rigettato da essa. Forse ero stato riammesso al villaggio, ma non tra la mia gente. Era prevedibile una reazione del genere. Nelle mie prime passeggiate in questi due giorni ho riconosciuto molti volti, i quali però con un espressione di disgusto e di meraviglia evitavano lo sguardo, come se non esistessi. Dovetti ricominciare tutto da capo, capii che tradire il proprio villaggio significa tradire le persone che contano sul tuo aiuto. Gli shinobi come me esistono per portare la pace e rassicurare i comuni cittadini. Ero certo di aver compreso troppo tardi che lo stesso sentimento provato nei confronti di mio padre, lo provarono tutti i civili qui, intorno a me. Dovevo trovare un modo per riacquistare la loro fiducia, ma non sapevo bene che passo compiere, se giusto o sbagliato, se fosse troppo presto per compierlo o meno. L'unico che può capirmi qui, non può che essere lui.. - pensai. Così facendo, in silenzio, mi diressi alla mia ex sede lavorativa qui a Kiri. La bottega di Hayao Miyazaki, il mio secondo padre. Bussai, quasi intimidito. Ad aprirmi fu quello che sembrava un nuovo apprendista, preso al mio posto. Portava i capelli a caschetto con un grande ciuffo che gli copriva l'occhio sinistro. E-E' permesso entrare? - Esclamai. Effettivamente era un po' fuori orario di lavoro, mi "rifugiai" nella bottega intorno alle 10 di sera, ma per due giorni di fila non ebbi il coraggio di tornare a casa avendo paura di ricordare quei terrificanti attimi di terrore provati al momento dell'omicidio di mia madre. Sentivo il bisogno di rivedere Rem quanto prima possibile e stare con lui fino al mattino successivo.
S-Saul.. - Una volta entrato, una voce che proveniva dal fondo della bottega mi accolse, incredula. Alzando lentamente lo sguardo coperto dai capelli bagnati dalla pioggia scrosciante, incrociai lo sguardodel mio ex maestro d'artigianeria. Gli occhi gli si riempirono di lacrime, balbettando parole intraducibili a causa dell'emozione. Lasciò cadere il piccolo coltello da incisione che teneva in mano, correndo verso di me ad abbracciarmi forte, una sensazione che non provavo più da mesi. - Oh caro ragazzo, finalmente sei tornato! Sei tornato! - Quasi urlò Hayao dalla felicità, facendo rimanere quasi straniato il giovane aiutante della bottega. Dopo un caloroso abbraccio familiare ed un breve scambio di sorrisi, mi sentivo già più a casa. Il calore di quel piccolo negozio e l'incontro con una delle due persone a me più care non fecero altro che rasserenarmi quasi immediatamente. Affrontando la nuova realtà, compresi che per quanto possa aver affrontato draghi marini, cacciatori ed assassini, ero ancora semplicemente un ragazzino 16enne. In quel calore famigliare ritrovai in me stesso una fragilità che quasi dimenticai, con il tempo. Mi si inumidirono gli occhi dall'emozione mentre sorridevo, senza riuscire a smettere. - Hayao.. Dov'è Rem? - Chiesi rapidamente, non volendo far altro che vederlo per sapere come stava, se fosse cresciuto, se si fosse allenato costantemente. Volevo sapere tutto riguardo mio fratello! - In questo momento è nell'altra stanza, l'ho messo a dormire quasi una mezz'oretta fa. Oggi si era allenato duramente, non diceva altro di avere un presentimento e che oggi sarebbe successo qualcosa di incredibile. Voi due avete come..
Un'affinità fuori dal comune. Già, lo so. Il nostro legame è indissolubile, sono certo che prima o poi riusciremo a parlare anche telepaticamente -dissi, concludendo con una soffocata risata per non svegliarlo. - Ti dispiace se.. - Vai pure a vedere come sta, non preoccuparti!
Ringraziai con un cenno del capo e rapidamente sgattaiolai nella stanza da letto del mio piccolo fratellino.
Guardati qui quanto sei cresciuto! Ancora pochi mesi e potrai frequentare l'accademia ninja, non vedo l'ora di parlarti domattina. Abbiamo tante cose da dirci. Adesso dormi bene, Rem.
Mi addormentai insieme a lui, con una sensazione inedita di piacere. Mi sentii a casa, in quel momento. Il mattino seguente mi svegliai relativamente presto, reduce dall'abitudine presa da Nukenin. Volendo fare una sorpresa sia a Rem che ad Hayao, uscii fuori di casa intorno alle 6 del mattino colpito in pieno dalla leggera brezza pungente delle mattinate di Kiri, dove il sole sempre coperto dalle nuvole faceva filtrare qua e la parte dei suoi raggi, ad illuminare gli edifici più fortunati. Tutto questo.. Mi mancava davvero tanto. Anni fa dicevo sempre che l'unica cosa che mi importava veramente era la salute di Rem ed il suo benessere.. Eppure in questi anni ho avuto la prova di tutto il contrario. Certo Rem è e sarà sempre al primo posto su tutto, ma il Villaggio natale è qualcosa di indissolubile con la propria anima. Forse, forse ho proprio trovato la mia strada. - Pensai mentre camminando lentamente mi avvicinavo al laboratorio di dolciumi più vicino che ricordavo. Poco prima di entrare però, mi si avvicinò un uomo celato da una maschera Anbu, il quale mi lanciò contro una missiva del Mizukage con annesso sigillo di cera per poi sparire in una nuvoletta di fumo. La aprii: Saul Hozuki è con piacere blablabla deve recarsi urgentemente al porto di Kirigakure blabla distinti saluti firmato: Il Mizukage. Dannazione una missione, proprio ora! Devo recarmi urgentemente al porto di Kiri per vedermi con un altro ninja.. Se dobbiamo incontrarci già al porto significa che quasi sicuramente ci allontaneremo un altra volta da Kiri.. Ma non posso permettermi di rifiutare, specialmente adesso che sono rientrato da poco ed ho tutti gli occhi puntati. - sconsolato, e con il passo certamente più mogio di prima, mi avviai in direzione del porto Kiriano, rimandando il dolce risveglio di Rem al mio ritorno. Una volta giunto sul luogo dell'incontro, capii di dovermi rivolgere ad un ragazzo che a prima vista sembrava del mio stesso livello di combattimento, Aveva dei lucenti capelli azzurro oceano ed una tunica quasi dello stesso colore, la quale però celava il giubbotto Chunin. Questo.. Significa che è un mio superiore?
Saul, dico bene? Io sono Mitsuki...Il Mizukage mi ha incaricato di accompagnarti in questa missione...o meglio: vuole che tu mi sia di aiuto per risolvere una certa questione. - Di cosa si tratterebbe di preciso? Ho una certa fretta. - Risposi. Dal modo insicuro di parlare sembrava fresco fresco di esame Chunin. Ma guarda un po' che razza di "guardia" dovevano mettermi alle calcagna. Non ho bisogno di qualcuno che mi supervisioni in modo così palese.
Furti. In un villaggio aldilà del mare hanno dei problemi con dei ladri e noi dobbiamo risolvere la cosa.
Beh, quantomeno la cosa positiva è che è restio a parlare. Non mi sono mai piaciuti i tipi fin troppo loquaci, sarà una politica di tolleranza e non belligeranza. Essendo comunque un mio superiore, sarà bene non fare mosse azzardate o peggio, litigarci su. Potrebbe essere visto come un brutto gesto per il Kage, sia che usi questo Mitsuki per controllarmi o meno. In fondo da quanto ricordo di aver letto nella missiva, si tratta pur sempre di una missione di livello D. Bah, sarà bene non cercare sempre il pelo nell'uovo, non è la prima volta che mi costruisco castelli di carta ragionando.
Salimmo su un piccolissimo ferry boat malconcio, il quale veniva controllato da due tipi abbastanza stereotipati. Erano entrambi i classici pescatori di Kiri, i quali facevano il proprio lavoro da una vita e saltuariamente sfruttavano la propria barca per racimolare qualche ryo in più traghettando passeggeri. Accomodandoci in un paio di posti all'interno della nave attendemmo in silenzio la partenza.
Non mi è stato ancora esplicato quale sia il Paese che andremmo a "salvare" da questi furtarelli, tu ne sai qualcosa?
Ci stiamo dirigendo nel Paese della Neve, poco a sud di Kiri. Arriveremo nella mattina di domani.
Il Paese della neve.. Quindi il Kage prima di farmi fare delle dannate ispezioni verso Konoha, ha deciso di mandarmi da tutt'altra parte? L'unica soluzione plausibile, allora, è che questo tizio è qui proprio per controllare i miei movimenti. Diavolo non sopporto questa situazione, non ho tempo da perdere con qualche stupido che non riesce a risolvere i problemi interni del proprio paese e per qualche furtarello di piccole dimensioni. Mi sto scaldando troppo, devo cercare di stare calmo. E' la prima missione, è normale che sia così anzi DEVE essere così. Perfino io se mi tornasse un Pentito da un giorno all'altro lo terrei sott'occhio. Infondo, potrebbe essere solo un espediente per rubare ulteriori informazioni al villaggio no? Devo solo riconquistare la fiducia del Kage, tutto qui.
Si sa qualcosa riguardo altri dettagli della missione? Ad esempio: Opera una banda o abbiamo delle prove a riguardo di un singolo ladro?
- Chiesi, cercando di distrarmi.
Pare che i furti siano avvenuti in modo insolito, da qui la richiesta di aiuto da parte delle autorità. A quanto pare le informazioni da loro ricavate sono poco affidabili. Saremo noi a condurre delle indagini, quindi non so ancora dirti chi o cosa dobbiamo cercare.
Capisco. Tutto sommato, non sarà molto difficile. Godiamoci il viaggio.
Passai il resto del viaggio nel silenzio più assoluto, non rivolgendo nemmeno una parola al mio compagno di team quanto piuttosto sostenni delle divertenti conversazioni con i due navigatori, così giusto un po' per distrarmi dai mille pensieri che mi affollavano la testa. Il tempo passò più o meno velocemente e non potetti che pensare a Rem, alla ricevuta notizia del mio rientro ed alla mia nuova sparizione. Non sapevo più che scusa inventare, spero solamente che un qualche shinobi fosse passato dal negozio ad avvisare ma ne dubitavo fortemente. La mattina seguente venimmo risvegliati dal rumore assordante dell'attracco. Ero quanto mai deciso a terminare quella missione il prima possibile.
Andiamo a risolvere questo caso..

Raggiungemmo relativamente presto il villaggio di Yukigakure, l'isoletta su cui cresceva il Paese era piuttosto piccola ed il porto situato in un golfo naturale rientrante l'isola maggiore favorì il raggiungimento della capitale. Il paesaggio si presentava, a discapito del nome, con una grande distesa di verde lungo tutte le colline e le poche montagne del paese. Il clima, che era abbastanza freddo, veniva compensato dai caldi ed avvolgenti raggi solari che abbracciavano tutta la zona di sbarco, riscaldandoci. Una volta sceso dal battello prelevai da una di quelle cabine per turisti un depliant in modo tale da ottenere informazioni sul territorio e, se possibile, situazione politica.
"Il Paese della Neve o Paese della Primavera ), a seconda della stagione, è una piccola nazione situata in un'isola presso il Paese dell'Acqua. La sua capitale è il Villaggio della Neve o Yukigakure no Sato e i ninja che lo abitano sono tutti specializzati nella manipolazione del ghiaccio." - Tutto qui? Fortunatamente siamo in primavera, ma chissà come sarebbe stato affrontare questa missione sormontato da metri di neve. L'analisi del territorio e l'utilizzo di esso è quanto di più saggio un ninja possa fare - ripetei nella mia mente, annuendo in silenzio.
Giunti al confine del villaggio della Neve, venimmo presto incrociati da un gruppo di guardie le quali una volta aver scambiato un breve dialogo con Mitsuki ci lasciarono passare.
Andiamo, il capo del Villaggio ci stà aspettando.
Annuì in silenzio mentre con le mani in tasca ed il passo pesante mi incamminai scortato dalle guardie verso un edificio. Il villaggio che mi si presentò di fronte comunque era completamente differente da quello che poteva essere il villaggio della Pioggia o quello delle Onde. Seppur data la breve distanza, le tradizioni e l'architettura dei Paesi non si mischiava mai rimanendo perfettamente intatta ed "incontaminata". Era una cosa che personalmente adoravo, in quanto non rendeva tutto "uguale" e stereotipato ma rendeva l'essenza stessa della vita ovvero il viaggio, un qualcosa di magnifico, irripetibile e sempre innovativo. I tetti delle case erano fatti in modo tale che la neve non potesse depositarsi più di tanto su di essi, rischiando il crollo di esse. Mentre la struttura esterna delle case, essendo un paese prettamente pacifico, era costituita da semplici porte a soffietto dove la struttura intera delle case era rialzata dal terreno di alcune decine di centimetri, non andando incontro così al rimanere bloccati dentro la casa in caso di forte nevicata. Curioso ma prevedibile il fatto che al di fuori di ogni abitazione ci fossero appesi strumenti atti a favorire gli spostamenti in caso di neve, come snowboard o racchette. Dando una rapida occhiata al mercato durante il nostro passaggio si poteva benissimo notare come la varietà di cibo disponibile rendeva quel piccolo paesino un eclettico centro di piacere. Ottimo per passarci delle vacanze durante il periodo autunnale e non solo.
Una volta giunti in quella che sembrava una delle tante case precedentemente viste, ci ritrovammo direttamente a parlare con un uomo dalla statura alta e molto robusta, ma dallo sguardo color ghiaccio caritatevole e gentile intento a potare il giardino. Al suo fianco invece, vi era un ragazzino che aveva l'aria di essere tutto fuorchè uno shinobi. Portava i capelli medio-lunghi di un colorito giallo canarino, aveva anch'egli gli occhi color ghiaccio, forse segno tipico degli abitanti di quel Paese, ed indossava una maglietta nera sotto una giacca grigiastra abbastanza logora ed usata. - Oh ben arrivati! Finalmente questa situazione incresciosa verrà risolta...io sono il Signor Takuma, prego sedetevi! - Non facendomelo ripetere due volte, mi sedetti su una delle splendide sedie in vimini disposte intorno ad un tavolino, raccogliendo le ginocchia al petto per comodità. - Come vi è già stato detto ci sono stati dei furti, avvenuti nei miei magazzini dove custodisco i miei tesori. Dovete sapere infatti che sono un appassionato e collezionista d'arte. Ditemi, che informazioni posso darvi per esservi d'aiuto?
Uno dei pregi dell'essere uno dei "dipendenti" nelle missioni è che il capo gruppo si prende tutte le responsabilità del caso. Guardai Mitsuki cercando uno sguardo di intesa e cedendogli il passo sulla domanda da porre al signor Takuma, approfittandomene per "riposare" ulteriormente.
Ci farebbe comodo sapere, Signor Takuma, come avvengono questi furti. Non avete fatto nulla o visto qualcosa di strano dopo i primi furti?
D'un colpo il Signor Takuma sobbalzò e stranito, delegò il ragazzino lì accanto di occuparsi della vicenda.
Lui è Tochiro, il mio attendente.
Tochiro, portaci a vedere il magazzino.
Esclamò con un tono marcato Mitsuki nei confronti del ragazzino. Dovevo ammettere che se anche non mi andava a genio vista la posizione che ricopriva nei miei confronti, Mitsuki era uno che ci sapeva fare quando voleva ottenere qualcosa. Fino a quel momento mi aveva addirittura risparmiato la fatica di parlare.
Ecco... - Disse Tochiro una volta arrivati al magazzino - Dopo i primi furti mi ero messo io stesso a fare la guardia nei magazzini...ed una notte ho visto delle cose stranissime... - Sembrò fermarsi per qualche secondo a causa della vergona, così cercai di spronarlo - E cosa avresti visto di così strano? - Ho visto una Kitsune introdursi nella stanza! Poi quell'essere mi ha fatto una malia e ho perso i sensi. Ve lo giuro è andata così!
Una volpe ladra?
Sei strettamente certo di ciò che hai visto? - Domandai con molta calma
I furti sono reali e vanno avanti da alcune settimane...ogni volta portano via alcuni pezzi della mia collezione....ed altri servitori, seppur in notti diverse, dicono di aver visto la stessa cosa raccontata da Tochiro. Non so più che fare, mi affido a voi! - Intervenì il Signor takuma, anch'egli quasi incredulo.
Ecco vedete? Qua mancano diverse cose...
Bene, credo proprio che dovremmo trovare un modo efficace per stanare questa volpe ladra. Avete la planimetria del palazzo?
Una volta ottenuto tutto il materiale necessario all'elaborazione di un piano congeniale alla cattura dell'animale, cominciai a fare le dovute supposizioni.
Tenendo conto di quanto detto da Tochiro e se le mie supposizioni sono esatte, quella non dev'essere una semplice volpe. Tochiro è stato chiaramente soggiogato da un Genjutsu che, se anche basilare, è riuscito a metterlo K.O. Infondo non è nemmeno un genin di primo livello, quindi plausibile. La vera domanda è: E' un ninja celato dietro la tecnica della trasformazione, o è una vera volpe in grado di utilizzare il chakra alla strenua degli umani? Affascinante teoria, se fosse così, sarebbe possibile ottenere un controllo od un legame con essi? E' molto probabile, diciamo al 83%. Una volpe non si sognerebbe mai di rubare quadri e roba simile. A meno che non lo faccia per qualcun'altro. C'è sempre la piccola possibilità che essa sia una normale volpe e che fosse intrappolata da un genjutsu di un altro ninja, ma A) dubito che un ninja di tale livello si serva di un animale per fare delle scorribante e B) Trovandosi all'interno dell'edificio non c'era possibilità di fare un genjutsu anche a Tochiro, in quanto se l'animale fosse stato soggiogato non sarebbe riuscito a colpire il ragazzino. L'indizio dei continui e piccoli furtarelli non è da tralasciare, in quanto avvalorano la tesi dell'animale-ninja. Fosse stato un semplice shinobi mascherato dalla henge no jutsu infatti una volta fatto fuori Tochiro avrebbe potuto arraffare molti più tesori in una volta.. Ed il fatto che la figura della volpe sia ricorrente sembra indirizzarmi indubbiamente verso la seconda teoria. Qualcuno è in grado di evocare animali? Sentendo le leggende del passato ricordo come il leggendario Zabuza venne come bloccato da un gruppo di cani addestrati.. Devo indagare per bene, ma non posso escludere a priori la teoria del ninja-mascherato.
Bene, agiremo così. Cercate di tenere tutto ben a mente. Lasceremo tutto così com'è, ogni eventuale cambiamento potrebbe insospettire il ladro in questione, facendo fallire il piano di cattura. Personalmente evocherò due copie che posizionerò all'estremità dei tetti facendoli celare con l'ambiente circostante. Uno di essi una volta vista la suddetta volpe entrare informerà l'altra copia ed entrambi bloccheranno gli accessi laterali alla casa, Isolando l'interno ma SOLO dopo che Tochiro cadrà nel Genjutsu. Tochiro, tu prenderai la posizione che hai avuto i giorni precedenti, è fondamentale capire chi o cosa ruba e come fa a rubare. Una volta fatto ciò, sia io che Mitsuki ci troveremo già all'interno del capannone camuffati da statue d'alto valore, sostituendoci a quelle vere. Le due statue di cui prenderemo il posto saranno le uniche cose ad essere messe al sicuro, come detto in precedenza non dobbiamo assolutamente dare motivo al ladro di sospettare di nulla. Una volta intrappolata la volpe, io e Mitsuki di occuperemo della cattura, l'unico limite sarà l'impossibilità di usare Jutsu ad ampio raggio per preservare le opere, ma non sarà un problema eccessivo. Tutto chiaro?
I preparativi durarono qualche ora, ma una volta che i bunshin superiori si celarono tramite la tecnica del camuffamento e sia io che Mitsuki prendemmo il posto delle statue tramite la Henge no Jutsu, tutto fu pronto.
Le volpi costruiscono la tana sempre con due o più uscite. Lo sbarramento delle finestre presuppone che l'unico modo per uscire da qui siano le sole due entrate poste ai lati. Sbarrate quelle, sarà in trappola.

Ehi sveglia, Tochiro sveglia!
Ma niente. Anche dopo averlo preso ripetutamente a leggeri schiaffi il dipendente del signor Takuma non aveva la minima intenzione di alzarsi, tutt'altro sembrava essere entrato in uno stato di incoscienza molto profondo. - Non c'è proprio verso di svegliarlo Mitsuki, dovremmo riferire noi il tutto.
Ci dirigemmo il più silenziosamente possibile nella stanza del nostro datore di lavoro, sempre tenendo in sottomissione il giovane ladro che, perse le speranze, non fece più così tanta resistenza. Mi avvicinai lentamente al futon lasciando gli altri fuori dalla porta per non disturbare ulteriormente.
Signor Takuma - Dissi a bassa voce, ma anche lui sembrava avere il sonno pesante - Signor Takuma mi ascolti! - scuotendogli leggermente la spalla destra. Una volta riuscito a svegliarlo, gli raccontai per filo e per segno tutto l'accaduto. - Abbiamo trovato il ladro, ma è solo un ruscello ben distante dalla fonte. Dobbiamo dirigerci a Konoha, è li che prendono carico di tutte le ruberie, per poi rivenderle. Sembra che sia colpa di una banda di malfattori, probabilmente Nukenin.
Quindi le cose stanno un questo modo, uhm...bene credo che sia necessario risolvere il problema alla radice...yaw...partite domattina, v metterò a disposizione una barca per arrivare a destinazione. - Mi alzai in piedi e posizionando le mani ben chiuse tra loro all'altezza del petto, mi inchinai rispettosamente, pronto a congedarmi e ad uscire dalla stanza - Diamine, non vedo l'ora di arrivare a Kono/ Spero che recupererete anche la merce oltre che arrestare i ladri...quei tesori rappresentano il lavoro ed il sacrificio di anni. Significano molto per me. - Disse il capo, interrompendo il pensiero.
Faremo il possibile. Faccia buon riposo. Penseremo noi al ladruncolo, non si preoccupi.
E concludendo il discorso, richiusi il fusuma dietro di me, sul quale veniva proiettata un'inquietante versione della mia ombra per via delle lanterne nel corridoio.
Una volta riferito il tutto al mio compagno di missione però, mentii su un piccolo particolare.
.. E dopo tutto ciò, mi ha detto di portare il cuore del ragazzino in un piccolo bauletto in legno al nostro ritorno. Ma non prima di esserci divertiti con lui, insomma. - Terminando il tutto con una risata ai limiti dell'isteria. Il ragazzino al sentire quelle parole cominciò a sudare freddo, dimenandosi come un folle.
Oh non rendere le cose più difficili, suvvia. Hai sbagliato, e noi di Kiri non la lasciamo passare tanto facilmente a chi commette errori. E puoi fidarti delle mie parole, ci sono passato giusto qualche settimana fa. - Dissi, sorridendogli.
Portammo il ragazzino fuori, trascinandolo sulle proprie gambe. Sembrava quasi aver perso la voglia di vivere a giudicare dagli occhi. - Non starò esagerando leggermente? In fondo è solo un ragazzino.. Non importa, deve capire i suoi errori. Questo è quello che farei a mio fratello dovesse mai compiere barbarie a fin di male. - La mia copia diede un calcio basso alla gamba del ragazzino, che si piegò a terra quasi a baciare il manto d'erba. Mi inginocchiai di fronte, prendendolo per i capelli ed alzandogli la testa in modo da farmi guardare dritto negli occhi. - Sai.. Nell'ultimo periodo non me la sono passata molto bene, ma ogni volta che mi sono trovato di fronte ad un avversario sconfitto facevo sempre la stessa cosa. Mi inginocchiavo, lo prendevo per i capelli e gli recidevo la bocca in entrambi i lati. Poi, una volta finito tutto gli stampavo in fronte una carta da gioco, il Jolly. Bell'idea vero? - Dissi, avvicinando la lama di un kunai alla sua bocca. Lentamente vidi come gli occhi del ragazzino si riempirono di lacrime, pronti ad annaffiare quella graziosa distesa intorno a noi. - E' una sfortuna, l'ultimo Jolly l'ho incollato alla fronte di un cacciatore... - D'un tratto non ressi più, e quasi scoppiai a ridere. - Vai, sei libero. Per ora. Tornerò con il cuore di un cervo e lo spaccerò per tuo. Ma se ti becco o vengo a sapere che continui a fare ruberie io giuro s- - Va BENE VA BENE! NON COMMETTERO' PIU' REATI LO GIURO SIGNORE LO GIURO! - Vedo che ci siamo capiti, ragazzino. - Esclamai con un tono amichevole, mentre riponendo il kunai con la mano destra gli accarezzai i capelli con la sinistra. Feci sparire la copia, lasciando libero il piccolo ladro. E' stato divertente Mitsuki, adesso cerchiamo di riposare per domani, d'accordo? - Il carattere stoico del mio compagno non gli fece fare una piega di fronte a quella piccola scenetta messa a punto, non ancora almeno.
L'indomani mattina partimmo con il battello offertoci dal signor Takuma ed in poche ore giungemmo in una piccola spiaggetta abbandonata fuori porto. Non era affatto male però, il mare gettava sulla riva gli ossi di seppia che lentamente si fermavano sul bagnasciuga, mentre altri ancora galleggiavano inesorabilmente verso la propria fine. - Meglio non farsi scovare dai ninja di Konoha, certo abbiamo le nostre ragioni per perseguire questi ladri ma siamo comunque sul loro territorio...hai idea su come cominciare le ricerche? Io credo che sia meglio cercare di individuare il punto di approdo della barca.
Decisamente poca spiaggia divideva il mare dalla foresta, questo poteva aiutarci non poco nella ricerca di una barca o qualcosa di simile seminascosto.
Riflettevo anch'io sul seguire qualche traccia lasciata lungo la costa, ma dobbiamo stare attenti. Non vorrei che abbiano usato un qualche Jutsu o stratagemma particolare per celare totalmente la barca e non nascondendola tra dei semplici rovi, anche se la trovo un'opzione dubbia in quanto non erano a conoscenza del nostro arrivo, non è da escludere. Decisamente il fattore sorpresa, al momento, gioca a nostro favore.
Camminammo per circa 5 kilometri, alla ricerca di qualsiasi indizio potesse aiutarci nel trovare la banda di Nukenin.
Quindi.. Portare il suo cuore in un bauletto di legno ah? - Mi riferì ironicamente Mitsuki, tanto per rompere il ghiaccio. - Certo, ed io sono il Kage del villaggio. *Risata* Non dirmi che c'avevi creduto? - Ma nono.. E' che ti ci ritrovi molto bene nella parte di quello fuori di testa. - Già.. - Risposi. Camminai per qualche metro in più, prima di tornare ad aprir bocca. - Ho lavorato per 2 settimane al centro di igiene mentale di Kiri. Ma tu dovresti saperlo giusto?* - La domanda risultò pungente e fuori luogo proprio come volevo, ed ancora una volta il carattere stoico del mio compagno lo fece rimanere impietrito di fronte alla domanda. - Suppongo tu mi stia facendo compagnia in missione semplicemente per il mio passato abbastanza, come definirlo vediamo... Burrascoso. Siamo entrambi sullo stesso livello di forza più o meno ma sei un mio superiore, quindi dovessi fare qualcosa di storto hanno tutto il diritto di farmela pagare in altri modi. E' una cosa che mi da particolarmente noia, anche se devo dire che tu non mi dispiaci affatto. Il tuo silenzio a volte mi è grato, molti con cui ho avuto a che fare parlavano fin troppo. Non mi consentivano di pensare.. Volevo mettere in chiaro cosa penso su di te, spero solo che tutto ciò non pregiudichi il nostro "rapporto" e la missione. Infondo non sembra mancare molto, abbiamo appena trovato il nostro indizio. - Conclusi, indicando dietro una grande palma sulla riva un grande telo nero coperto da più foglie d'alberi. - Beh, non che si siano sforzati più di tanto nel nascondere questa stramaledetta barca eh.. - Mentre rovistavo a terra in cerca di tracce e cose simili, Mitsuki mi interruppe bruscamente
Saul.. - Lo so lo so, non siamo soli eh?
Guarda guarda...dei ficcanaso! 2 contro 1, credete di riuscire a battermi?
Alzammo lo sguardo entrambi in direzione di un muro malmesso poco vicino a noi. In cima ad esso, a circa una decina di metri, un ragazzo dal colorito di capelli senape si stagliava coperto dall'accecante luce solare.
Mitsuki.. - Lo sento lo sento, arriva!
Da un cespuglio poco distante da noi una figura uscì rapidamente, mirando con un velocissimo calcio il mento del mio compagno di team, il quale riuscì a pararlo, venendo sbalzato di pochi metri all'indietro.
Ottima tecnica, con la forza generata da quel calcio ascendente sarebbe possibile far volare il nemico ad un paio di metri di altezza, non male..
Il secondo avversario si presentava con una foltissima capigliatura dal colore vermiglio e dagli occhi verdi, indossante un completo adatto per il Dojo bianco.
Mitsuki occupati di rosso malpelo.. - Dissi mentre mi girai ad osservare il biondino poco sopra di me - Io mi occupo di questo qui.
Il mio avversario non perse tempo per passare all'attacco, tirando fuori quello che sembrava essere un rotolo ninja ma di differente tipologia. Disegnandoci sopra con quello che sembrava essere un pennarello. Tutto d'un tratto dal rotolo saltò fuori una figura indefinita che mi volò contro velocemente, mirando al volto.
Sembra essere veloce, che tecnica sarà mai?
Abbagliato dalla luce del sole non feci in tempo a schivarmi del tutto che la creatura mi colpì in fronte. Dolorante mi accorsi che la ferita sembrava essere più profonda del normale, andandomi a coprire l'occhio sinistro con il sangue che ne colava - Merda, non riesco a vedere bene!
Passai velocemente una mano sull'occhio cieco e cercai di riaprirlo il prima possibile, ritrovandomi il mio avversario a pochi passi da me. Colto di sorpresa riuscii ad evitare parzialmente un cazzotto diretto allo stomaco, sfiorandomi leggermente le costole. Il seguente attacco invece, un calcio laterale, riuscii a vederlo chiaramente, tentando di evitarlo appiattendomi quasi al terreno. Una volta terminata questa piccola offensiva nemica, contrattaccai rapidamente con un fendente di spada, rapidamente sguainata dalle mie spalle, tentando di tranciare in due il mio avversario. Dopo l'offensiva indietreggiai di pochi brevi passi, accorgendomi che il mio avversario si trovava ancora al punto di partenza. - Una copia? Maledizione, è abbastanza capace. Vediamo di farlo scendere da li e soprattutto di vederlo chiaramente in faccia. - Cercando di scrutare quando meglio possibile, finalmente riuscii a vederlo in volto. Aveva una grossa e spaventosa cicatrice sul lato sinistro del volto, sembrava essersi ustionato gravemente. - Bene bene, vediamo se riesco a farti ustionare di nuovo!
Legai rapidamente un Kunai ad un sigillo esplosivo, scagliandolo ad alta velocità verso il mio avversario. - Scendi da li ed affrontami, feccia. - Una volta esploso il sigillo cercai di intercettare la sua posizione. Con un rapido scatto mi diressi verso di lui affondando una serie di fendenti con il tanto che tenevo ancora ben legato alla gamba sinistra. Avendo potenziato il tutto grazie al Gousuiwan no Jutsu, terminai l'offensiva lanciando in aria il tanto e sferrando un gancio diretto al volto avversario, tentando di colpirlo con l'esplosione di esso. Una volta terminata l'offensiva, feci centrare la fodera dal Tanto, che intanto era ricaduto, riposizionandolo completamente.
Fà vedere di cosa sei capace, Konohano.