Missione Kumo: La Forza di Rialzarsi

La pioggia batteva violenta sulle foglie delle piante tropicali che circondavano la sagoma dello shinobi. Il giovane dai capelli corvini, ormai zuppo d'acqua, si trovava accovacciato dietro le larghe foglie, tipiche della folta vegetazione erbacea dell'isola, con lo sguardo truce e la mancina pronta ad afferrare l'elsa della katana che aveva legato alla schiena. Gli occhi zaffiro erano puntati verso un gigantesco bisonte, nascosto anche lui sotto le fronde di un albero per proteggersi dalla tempesta. Un'altra tempesta però, forse peggiore della prima, stava per abbattersi con ferocia sul quadrupede. Appena l'animale distolse lo sguardo dal cespuglio in cui era nascosto Shuren, il ragazzo balzò dall'erba alta ed estraendo rapidamente la katana dal fodero, si avventò sul bufalo, scattando in direzione della testa. L'animale non ebbe neanche il tempo di voltarsi che il kumiano gli aveva già affondato la lama nel collo. Dopo essersi contorto per qualche secondo, le zampe della bestia cedettero e la creature cadde a terra, immersa in una pozza del suo stesso sangue. Con freddezza, Shuren estrasse la spada e ne leccò la lama piatta per ripulirla dal sangue della preda.
Sembra che questa sera mangeremo come si deve...
Legando le grosse zampe del bisonte con una corda, Shuren afferrò un manico del cappio e si trascinò dietro l'animale. Dopo diversi passi nella foresta, l'assassino raggiunse un grosso albero, alla cui base si trovava una piattaforma lignea collegata ad una specie di carrucola.
Casa, dolce casa...
Il giovane scaricò poi la preda sulla base di legno e tirando con forza una corda, tirò su anche l'enorme bisonte. Terminato il compito, il kumiano risalì verso la cima dell'albero, dove, a quasi venti metri d'altezza, rivide la sua dimora.

Anche se la tempesta era cessata, il soffitto di vimini iniziava a perdere acqua e lo stesso kumiano era spesso costretto a metterci delle pezze per evitare che gli piovesse sulla testa.
Diamine, avrei dovuto costruire anche un sottotetto...
Se costruisci tu anche quello, non ci farei troppo affidamento...
Scaricando l'animale dalla carrucola, Shuren lo dispose su un telo e iniziò a farlo a pezzi con la katana. Afferrando un tratto d'interiora, il kumiano sbuffò un getto di fiamme blu dalla bocca che, attraversando il cibo, abbrustolì la carne.
Ci vorrebbe un po' di sale... ma non credo di poter pretendere troppo in questo posto...
Pensò il ragazzo, addentando voracemente il pezzo di carne. Di solito lo shinobi preparava questi "barbecue" all'aperto, ma considerando l'umidità che c'era in giro e controllando le proprie fiamme, il rischio di un incendio era piuttosto ridotto. In pochi minuti, il ninja si sbafò un intero bufalo gigante, leccandosi persino le dita.
Sei il solito animale... non potevi metterne un po' da parte? Posso capire che vuoi affogare i dispiaceri nel cibo, ma così è troppo anche per te!
Togliendosi con le unghie i brandelli di carne tra i denti, il ragazzo si sdraiò sulla sua amaca, accavallò le gambe e portò le braccia dietro la testa come a formare un cuscino, poi portò lo sguardo oltre la finestra, fissando il cielo stellato. Era da appena un anno, da quando lasciò il villaggio, che Shuren poteva assaporare una tale miriade di stelle, in passato sormontate dalle luci e delle alte torri della Nuvola. Quell'isola era diversa, sembrava avesse qualcosa di magico, dove regnava pace e tranquillità, esattamente quello di cui il kumiano aveva bisogno dopo la bufera che gli scombussolò la vita.
A volte...penso... a cosa avrei fatto se quel maledetto incendio non fosse mai avvenuto... se il nonno fosse ancora qui... se i miei genitori fossero ancora tra noi... sarei rimasto uno shinobi? Avrei abbandonato ugualmente il mio villaggio? Forse non avrei neanche conosciuti te, Matabi...
Già...che peccato...
Preso da un attimo di sconforto, nella mente del jinchuuriki riaffiorarono mille ricordi, rivedendo come in una sorta di flashback le immagini nitide dell'incendio che distrusse la sua abitazione e, insieme ad esso, il suo unico nonno. Avvolto dalla stanchezza, Shuren abbassò le palpebre e lentamente sprofondò in un sonno profondo.
Qualche ora dopo, una voce squillante lo richiamò alle prime luci dell'alba.
Shuren...Shureeeen!!
Ma il ragazzo ignorò la chiamta, continuando a dormire come se nulla fosse.
Shuren...finalmente ti ho trovato...ho un importante messaggio per te...è da parte della Raikage
Spalancando gli occhi, il jinchuuriki si trovò davanti alle iridi uno shinobi della nuvola, capelli argentei, pelle scura e con indosso il solito equipaggiamento dato in dotazione ai chunin di Kumo. D'istinto il Frurinji sobbalzò dal suo giaciglio e mise mano alla katana che aveva poggiato di fianco all'amaca.
Che ci fai tu qui?! Avevo chiesto espressamente di non essere disturbato... voglio restare solo! SO-LO!! Se avessi voluto vedere qualcuno, non mi sarei trasferito di mia volontà nel posto più sperduto della terra!!!
Dopo il breve sfogo, forse ingiustificato visto che l'uomo era solo un semplice messaggero, la forza portante ripose l'arma sulla schiena e si avvicinò all'uscita della casa.
Riferisci alla Raikage di trovarsi un altro shinobi... questo ormai non ha più nulla che ricordi un vero ninja...
E detto questo, si lasciò cadere giù dall'albero e atterrò perfettamente, affondando i piedi nudi nell'erba.
Ma...
L'uomo era rimasto di sasso. Non poteva credere che qualcuno potesse rifiutare una convocazione della Raikage, ma a quanto pare c'era sempre una prima volta nella vita. Lasciandosi quella situazione alle spalle, Shuren si spostò più in fretta possibile lontano dalla sua abitazione e, come ogni mattina, si diresse alla Cascate della Verità per dedicarsi agli allenamenti.

In quel luogo trovò come al solito Hanpan, un enorme gorilla che viveva sull'Isola Tartaruga da molto prima che arrivasse Shuren. La stazza di quella creatura era spaventosa, ma fortunatamente il kumiano, a suon di legnate, era riuscito a stringere amicizia con quell'aniamle e da quel giorno si è allenato diverse volte insieme al gorilla ed altri animali dell'isola.
Sei pronto scimmione? Devo sfogarmi un po', quindi sappi che questa volta sarà uno scontro senza esclusione di colpi!
WRAAAAAAAAAAAHHHH!!!
Il due combatterono per diverse ore completamente a mani nude, finché il jinchuuriki non decise di attivare il primo livello del suo manto di chakra. Stancando il bestione con un paio di schivate, Shuren lo afferrò alla fine per una mano e, tramite una mossa di judo, lo scaraventò con la schiena a terra.
Uh...uh...
Dolorante, il gorilla si alzò lentamente da terra e si allontanò dal Furinji, leccandosi le ferite.
Eheh mi dispiace, ma questa volta ti è andata male, scimmione... sarai più fortunato alla prossima!
Soddisfatto per le ore di allenamento svolte, Shuren si asciugò il sudore dalla fronte con l'avambraccio e si diresse verso il laghetto alla base della cascata per dissetarsi. Mentre era chinato verso la fonte per raccogliere il liquido tra i palmi, il giovane vide improvvisamente sul pelo d'acqua un'immagine distorta a lui familiare.
Non può essere...
Ciao Shuren...
Voltandosi di scatto, il kumiano impallidì, vedendo l'imperiosa figura della Raikage stagliarsi davanti ai suoi occhi in tutta la sua leggiadria. Era difficile immaginare il motivo esatto di tale visita, anche se un evento di quel tipo non lasciava presagire nulla di buono.

La Raikage era alle sue spalle, immobile, ad osservarlo con aria solenne. Shuren poteva vedere il riflesso della donna sul limpido specchio d'acqua verso cui era chinato. Impietrito, il ragazzo si rifiutò di voltarsi. Dopotutto, dentro di se, conosceva già molto bene il motivo di quella visita improvvisa e la riteneva del tutto inutile.
Mi dispiace...che ti sia allontanato dal villaggio, ma devo chiederti di far ritorno
Sentendo la voce sicura e pacata del capovillaggio, con una leggera torsione del collo, Shuren voltò parzialmente il capo verso di lei e ribatte freddo.
Ho già preso la mia decisone... non ho intenzione di cambiarla...
Una risposta prevedibile, ad una richiesta altrettanto scontata. Un invito da parte del Raikage in persona era sicuramente un onore per uno shinobi della nuvola, ma la tempesta di emozione che paralizzavano l'anbu in quel momento, non avrebbe guardato in faccia neanche ai più alti ranghi.
Capisco perché hai preso questa decisione...
Davvero...
ma reagire così non cambierà certo le cose.
...pensa...
Non si può tornare indietro, ma solo andare avanti...
...che mi possa convincere?
La donna iniziò a guardare il giovane con aria interrogativa, una cosa che stava iniziando a far perdere non poco le staffe al jinchuuriki. Se non si fosse ricordato chi aveva davanti, l'assassino avrebbe già reagito in preda alla rabbia.
Questo...
Ancora?!
...è andare avanti per te Shuren?
C'era un motivo se il ragazzo aveva deciso d'isolarsi dal resto del mondo ed era principalmente per evitare domande di quel tipo.
Forse dovresti almeno provare ad ascoltarla, invece di ragionare come un cane rabbioso...
Questa donna non capisce... non sono andato via solo per me stesso, ma anche per gli altri abitanti di Kumo... non ho più nessuno per cui combattere ormai e nel mio stato attuale, rischierei solo di danneggiare qualcuno... è meglio per tutti se sto alla larga da quel villaggio...
I motivi che lo avevano spinto ad andarsene erano più di uno, ma tutti sicuramente comprensibili, visto lo stato in cui il jinchuuriki era ricaduto. Con un profondo sospiro, il kumiano si impegnò a mantenere la calma e a rispondere con un certo distacco.
Mi dispiace... ma Shuren non torna mai sui suoi passi...
Come se stesse per farsene una ragione, la donna lo fissò delusa e rispose con aria fredda, quasi come se volesse voltare pagina.
Comunque...non credo di poterti costringere a tornare se non vuoi...ma ho una cosa da chiederti.
La ascolto...
Il villaggio è stato di recente attaccato...qualche notte fa...
A quella notizia, il ragazzo sgranò le orbite, restando abbastanza sorpreso, ma la cosa durò solo qualche attimo. Le vicende del villaggio ora non lo appartenevano più, per quanto gravi potessero sembrare.
Ah... beh spero ve la siate cavate... quanto è grave la cosa?
Chiese distaccato il kumiano, fingendo che la notizia lo avesse lasciato indifferente.
Nessun cittadino è rimasto coinvolto...ad essere attaccati sono stati i nostri archivi. Purtroppo tre guardie hanno perso la vita.
Aggiunse la donna, con lo voce quasi tremante mentre annunciava l'ultimo macabro dettaglio.
Ma perché è venuta a dire a me queste cose? Gli anbu di Kumo sono diventati così inutili da quando sono andato via? È vero che hanno perso il loro membro migliore...
Quanta umiltà in un solo marmocchio...
... maaaaa... delle semplici indagini dovrebbero riuscire a farle anche da soli...
Mi dispiace per le guardie, ma non posso farci nulla... la mia casa ormai è questa! Della caccia ai nemici di Kumo, possono occuparsene i vostri inseguitori...
Sono qui perché sono stati trafugati dei rotoli...informazioni...su di te...e su tutta la tua famiglia. Solo queste informazioni sono state rubate.
Ecco è questa. Questa fu la notizia che lasciò di stucco il Furinji. Se fino ad ora era riuscito a mimare un apparente disinteresse verso le vicende del villaggio, quella notizia non poteva assolutamente lasciarlo indifferente.
...c-che cosa...?!
Shuren...c'é...qualcosa che dovresti dirmi? Qualcuno...che ha qualche interesse verso di te o la tua famiglia?
La ragazza dalla lunga chioma biondo platino chinò il capo per avvicinarsi a Shuren e continuò a fissarlo con fare ancora più interrogativo.
M...Ma... chi diavolo potrebbe volere qualcosa da me e la mia famiglia?! Siamo sempre stati indifferenti alle faccende politiche...
in tutto quello che ho fatto, ho sempre cercato di tenere fuori i miei familiari dai miei impegni da shinobi... non c'era modo che qualcuno venisse a conoscenza di loro, a meno che non siano persone all'interno del villaggio, ma non avrebbero motivo di avere informazioni su di noi... i Furinji sono sempre state persone umili...
Con le dovute eccezioni, a quanto pare...
Il ragazzo si limitò a starsene in silenzio, senza sapere come reagire alla notizia, ma fortunatamente fu la Raikage a rompere quella calma.
Io credo...che qualcuno ti stia cercando...scoperto che non sei al villaggio, ha provato a vedere se avevamo informazioni su dove cercarti
In effetti è l'ipotesi più sensata...
Informazioni... su di me? Sulla mia posizione?! Ma cosa diavolo gliene importa a questi qui?! Chiunque siano, gli spezzo...
Calma, calma... non dimenticarti che sei un jinchuuriki... non è difficile immaginare per cui qualcuno possa volerti trovare... inoltre hai commesso diversi omicidi per conto di Kumo... non mi meraviglierei se qualcuno adesso volesse farti la pelle...
Il ragionamento del felino non faceva una piega, ma al di là del motivo, la cosa importante al momento era capire come reagire a quella situazione.
Anche se non vuoi ancora tornare a Kumo...aiutaci almeno a capire cosa sta succedendo, a trovare il responsabile
L'assassino se ne restò in assoluto silenzio per qualche attimo. Mentre rifletteva su tutti i vari ragionamenti che gli avevano proposto, sentì un forte senso di rabbia riempirgli il petto e salirgli fin sopra la gola. Il suo respiro si fece sempre più pesante e iniziò a digrignare gli affilati canini, come se stesse cercando di trattenere tutta l'ira che gli stava generando quella situazione. Sforzandosi di controllare il suo stato d'animo, sollevò le azzurre iridi verso la donna e la fissò con sguardo serio. Negli occhi dell'assassino sembrava quasi divampasse una fiamma.
Stanno... cercando me... dice? Allora non facciamoli aspettare! Sono pronto a seguirla!

Quando sentì un discorso ragionevole uscire dalla bocca di Shuren, la Raikage sembrò accennare un sorriso compiaciuto. Era evidente che a quel punto sembrava difficile che il jinchuuriki potesse cambiare idea, ma la sua decisione di voler ritornare al villaggio aveva evidentemente sorpreso in positivo anche il capo vilaggio.
Molto bene... Vedo che sei rinsavito... Ti darò modo di raccogliere le tue cose prima di partire...
Capirai che guardaroba...
Io intanto partirò... Non voglio lasciare vacante molto a lungo il villaggio... Quando arriverai recati al palazzo e chiedi di me in persona dicendo che ho richiesto espressamente la tua presenza...
Sarà fatto...
E detto questo, la donna salutò il kumiano con un cenno della mancina e si dileguò tra la vegetazione.
Aaaaaaaah finalmente è sparita... quella donna è troppo persuasiva... non riesco mai a dirle di no!
Per favore, per una volta che hai fatto la scelta giusta, non rimpiangerla...
Imboccando una direzione opposta a quella della Raikage, Shuren incanalò il chakra nella pianta dei piedi e risalì verticalmente una grossa sequoia. Arrivato in cima, il kumiano balzò da un ramo all'altro della foresta, fino a raggiungere l'albero su cui posava la sua casupola di legno. Il sole era tramontato solo da qualche ora, ma per qualche ragione Shuren si sentiva sfinito dopo quella giornata, forse perché erano successo una miriade di cose rispetto al solito.
Non vedo l'ora di conoscere la faccia del tipo che ha avuto il coraggio di rubare informazioni sulla mia famiglia... rimpiangerà di essere venuto al mondo...
Come sei scontroso.. magari è qualche tuo fan, per quanto possa sembrare strano, che vuole solo conoscere qualcosa in più su di te...non partire già che dovrai usare la violenza...
...per me è già morto...
E con ciò, il Furinji tirò giù la tenda di vimini che sormontava la finestrella della dimora e chiuse gli occhi, per poi sprofondare in un sonno profondo. Il mattino seguente, si rialzò dalla sua amaca e poggiò i piedi nudi sulla superficie lignea che reggeva la casa. Doveva essere abbastanza tardi, circa le undici, ma era difficile stimarlo quando ormai faticavi a distinguere tra il giorno e la notte. Buttando l'occhio sulla meridiana, Shuren capì sicuramente che era tardi, almeno per tutto quello che aveva da fare quel giorno. L'assassino iniziò a strofinarsi gli occhi ancora mezzi "appiccicati", in modo da mettere maggiormente a fuoco quello che aveva intorno. Puntò poi le azzurre iridi verso un sacco poggiato in un angolo della casa, prese un grosso piatto di legno tra quelli che aveva accatastato nella stanza e vi rovescio all'interno il contenuto del sacco. Dal contenitore uscirono una miriade di bacche e arbusti, dal colore bluastro, che Shuren era solito raccogliere durante le sue perlustrazione dell'isola.
Aaaaaaah ieri mi sono talmente innervosito che ho dimenticato persino di cenare... queste bacche non mi sazieranno di certo, ma sembra che non ho altra scelta... oggi non ho proprio tempo di andare a caccia...
Afferrando la katana che teneva poggiata al di sotto dell'amaca, Shuren pestò le bacche con l'elsa della spada, facendone uscire una poltiglia brunastra, poi sollevò il piatto e ne ingurgitò il contenuto tutto in una volta. Il ragazzo si pulì poi il muso con il manico del soprabito e uscì di corsa dalla dimora. Tornò in casa solo dopo un' ora, con in braccio una serie di liane che trovate sugli alberi circostanti. Racimolando tutte le sue cose, principalmente qualche abito e un paio di utensili che aveva recuperato dalla sua abitazione di Kumo, le legò strette con le liane erbacee e se le caricò sulla schiena. Prima di uscire, indossò la giubba e il portakunai con tutte le sue armi, legò la katana alla schiena e si avvicinò all'uscita.
Direi che è tutto pronto... ma prima di andarmene c'è una cosa che devo fare...
Mentre si spostava da un ramo all'altro, Shuren emise i versi di alcuni animali che abitavano quelle foreste, cercando di attirare la loro attenzione. Dopo diversi minuti, quando ormai era vicino alla scogliera, il ragazzo venne raggiunto da un gruppetto di animali con cui aveva stretto maggiormente amicizia durante la sua permanenza sull'isola.

Shuren guardò uno ad uno le enormi bestie e senza timore, si avvicinò ad Hanpan, il compagno di mille combattimenti.
Ragazzi tra poco dovrò partire... lascerò l'isola per qualche tempo... non so quando farò ritorno, ma voglio che nel frattempo siate voi ad avere cura dell'isola.
Inizialmente gli animali lo guardarono incuriositi. Non era certo se fossero riusciti a capire quello che Shuren volesse dirgli, ma ad un certo punto Hanpan afferrò il corpo del ragazzo e lo sollevò da terra, per poi stringerlo a se con forza, piagnucolando.
Uh-Uh...
Piantala scimmione... mi... stai... soffocando...
Continuando a dimenarsi per la mancanza di ossigeno, Shuren riuscì finalmente a sgusciare via dalla presa e si allontanò dalle creature. Ricomponendosi, si caricò sulla schiena i suoi "bagagli" e si lasciò la sua "comitiva".
Alla prossima...
E con un cenno della mano, salutò gli animali e attraversò la foresta. Era ormai tardo pomeriggio quando aveva raggiunto la costa da cui avrebbe preso il largo in direzione di Kumo. Ad accoglierlo, un vecchio pescatore con i vestiti sgualciti, un grosso cappello di paglia e un amo tra le mani, con cui sembrava non avesse pescato granché. Dalla sua barca si voltò verso Shuren e lo accolse con un grosso sorriso sdentato.
Ah ben arrivato, ragazzo... dove ti porto questa volta? Un altro viaggio all'Isola delle Vergini?
No Toshi... e smetti di nominare quell'isola... meno persone la conoscono e meglio è per noi...
Hai ragione eheheh E quindi cosa ti porta qui?
Voglio che mi riporti di nuovo a Kumo... ho delle faccende da sbrigare da quelle parti...
A quella notizia, il vecchietto sgranò gli occhi e fissò il Furinji sorpreso. Di certo non si aspettava che Shuren avrebbe fatto ritorno a Kumo dopo tanto tempo, ma da una parte neanche Shuren lo avrebbe detto prima di ricevere la visita del capo villaggio.
Ehm... si...c-certo, ragazzo... come preferisci...
E ricomponendosi, l'uomo impugnò un remo e invitò il giovane a salire in barca. Il resto del viaggio fu abbastanza sereno. Per fortuna le acque erano tranquille, per cui non ci fu il rischio, di solito molto concreto, che un'onda potesse ribaltare la barca.
Eccoci qui... la costa di Kumo, come avevi chiesto...
Perfetto. Grazie Toshi...
E mettendo mano ad una tasca del soprabito, tirò fuori una manciata di ryo e li consegnò all'anziano pescatore. Non è chiaro il motivo per cui Shuren aveva deciso di portarsi dei soldi su un'isola semideserta, ma sta di fatto che in quell'occasione gli erano tornati utili. Salutato anche il suo traghettatore, il kumiano imboccò il sentiero montano che lo avrebbe condotto al villaggio. Il sole era tramontato già da qualche ora, mentre Shuren attraversava a piedi le aree montuose a est di Kumo. Inutile dire che le strade erano quasi tutte in salita.
Mi ero dimenticato che sfacchinata fosse muoversi per il Paese del Fulmine...di questo passo arriverò al villaggio con la lingua da fuori...
Si vede che non sei abituato alla fatica...
Guarda che ho vissuto in una foresta piena di animali feroci completamente da solo... sono queste montagne che ti stancano più del dovuto...
Certo... diamo la colpa ai sassi...
Dopo qualche ora di "piacevole" conversazione con Matabi, Shuren uscì dalle catene montuose, per dirigersi invece verso le montagne che accoglievano il villaggio. Il cielo era completamente inghiottito dall'oscurità, ma in lontananza si intravedevano bene le accese luci delle mura cittadine, come sempre ben sorvegliate.
Siamo arrivati...
Le azzurre iridi del jinchuuriki si stagliarono sull'enorme cancello di Kumo, mentre una guardia lo osservava dall'alto delle mura. Non ci volle molto per riconoscerlo, visto che erano già stati informati dalla Raikage del suo arrivo. Lentamente il grosso portone di legno iniziò a spalancarsi davanti al kumiano. Senza accennare una smorfia, Shuren attraversò rapidamente l'ingresso e si incamminò tra le strade della Nuvola.
Dopo tanto tempo, questo posto non è cambiato per niente...
Le alte torri di Kumo sormontavano le strade, quasi come se stessero controllando Shuren lungo il suo cammino. Tra la folle, alcuni iniziarono a riconoscere il jinchuuriki, incominciando ben presto le solite chiacchiere da popolani.
*Hai visto... è quel ragazzo... è il jinchuuriki del Nibi*
*Per me dovrebbero lasciarlo in qualche prigione e gettare la chiave*
*Se non sa stare in società, cosa è venuto a fare qui?*
I bisbiglii dei passanti si susseguivano uno dopo l'altro, accompagnate dalle occhiate sospettose dei più curiosi.
Non ti dà fastidio che parlino di te in quel modo?
Tsk! Che pensino quello che vogliono... sono venuto qui per risolvere delle faccende personali, non per le chiacchiere di qualche casalinga!
Durante il suo cammino, Shuren passò davanti alla sua vecchia, la stessa in cui per anni aveva vissuto al fianco dei suoi cari. Ora era un mucchio di cenere.
Ancora oggi non riesco a credere che sia finito tutto... in un "incidente"!
L'assassino digrignò i denti e strinse forte i pugni per cercare di sfogare la rabbia che aveva dentre in quel momento. Riuscì a stento a trattenersi, evitando di prendersela con i passanti che attraversavano quelle strade, ma ancora oggi non riusciva a spiegarsi come il nonno fosse rimasto coinvolto in quell'incendio. L'unica cosa certa era che adesso non aveva più una casa e, con essa, la sua famiglia.
Su... andiamo, ragazzino... non ha senso vivere nel passato...
E rassegnatosi a convivere con quel dolore, distolse lo sguardo dalle ceneri e si diresse verso il Palazzo della Raikage. Arrivò sul posto in pochissimo tempo, si fece riconoscere dalle guardie e raggiunse rapidamente l'ultimo piano della torre. Senza neanche bussare, entrò alla fine nell'ufficio dell capo villaggio, dove trovò la donna seduta a consultare una catasta di scartoffie.
Bene... Eccoti qui Shuren... Ben arrivato... Prego, accomodati..
Passò qualche istante di assoluto silenzio, poi la donna terminò di consultare alcuni documenti e si rivolse di nuovo a Shuren.
Non andrò per le lunghe... Parallelamente alla mia partenza per l'Isola Tartaruga ho dato mandato a uno dei miei migliori uomini del corpo anbu di effettuare delle indagini sugli avvenimenti del quale tu sei già a conoscenza... Quello che vedi tra le mie mani è un risultato preliminare...
Cosa hanno scoperto?
Ebbene... Nao, questo è il nome il codice del mio uomo, ha seguito delle tracce che lo hanno portato al confine tra il Paese del Suono e il Paese delle Terme... Lì pare che in questo periodo stia operando una organizzazione di Mukenin con origine nel Paese del Ferro ma con distaccamenti sparsi un pò ovunque, compreso il punto che abbiamo individuato noi...
Mukenin eh? Dovevo immaginare che c'entrasse uno di loro... solo un traditore poteva essere così subdolo...
Ora, a voler essere franchi non è da escludere che abbiano messo le basi lì perchè era il punto più vicino per poter accedere al Paese del fulmine senza dover avere a che fare senza la nostra diretta sorveglianza..
Arriviamo al sodo...cosa devo fare?
Voglio che tu vada lì con Nao e che indaghi più a fondo con lui... Utilizzando la forza se necessario... Mi rendo conto che corra un rischio ad esporti...
Per qualche ragione la Raikage accompagnò l'ultima parola facendo le virgolette con le mani, come se intendesse un duplice significato.
...e perdonami la parola che ho appena usato... Non volevo in alcun modo essere offensiva nei tuoi confronti...
Tu hai capito che cosa voleva dire?
Sai che non capisco i doppi sensi di voi umani.
Perfetto. Pensavo di essere l'unico...
Ad ogni modo prendiamo per buono il fatto che vogliano te o raccogliere informazioni su di te... Mettiamo anche che siano a conoscenza del fatto che noi sappiamo della loro irruzione nel nostro villaggio con conseguente identificazione... Ho ragione di credere che si aspettino il fatto che noi agiamo nascondendoti... E invece è proprio quello che non faremo...
Grande! Ora parliamo la stessa lingua!
Tu andrai con Nao e partirai subito ma prima mi serve che tu faccia una cosa per me... Una cosa che sapremo solamente io e te...
Ora che altro vuole questa?
Crea una copia tale e quale di te con la Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo... Ora... E dalle ordine di andare nell'Isola Tartaruga... Esattamente dove ti trovavi quando ci siamo visti... Non c'è tempo di spiegarti perchè te lo sto chiedendo... Dovrai fidarti di me... E sei abbastanza sveglio da capirlo da solo, ne sono certa...
Illusa...
Tutto qui? Nessun problema... kage bushin no jutsu!
Al fianco del kumiano comparve una densa nube di fumo bianco, da cui emersa un sosia perfetto del suo creatore.
Forza, belloccio... recati alle Cascate della Verità sull'isola Tartaruga e attendi lì.
Senza fare storie, la copia annuì e uscì di corsa dalla porta dell'ufficio.
Non ho idea di cosa abbia in mente la Raikage, ma in fondo creare una copia non mi costa nulla...
Ora va... Il tuo compagno ti aspetta alle porte del villaggio...
E detto questo, anche Shuren si congedò uscendo dalla stanza, ovviamente lasciando utensili e abiti inutili al palazzo, visto che in missione sarebbero stati solo un peso, tanto difficilmente la Riakage li avrebbe tenuti per se.
Chissà che tipo è questo Nao... spero non sia un chiacchierone come gli altri abitanti del villaggio...
Arrivato alle porte di Kumo, Shuren trovò ad attenderlo un uomo con una lunga tunica nera e il volto coperto da una maschera bicolore come tutti gli anbu.
Tu devi essere Nao, vero? Il mio nome è Shuren Furinji e...
So chi sei... non abbiamo tempo per conversare... dobbiamo arrivare lì il prima possibile...
Socievole sto Nao...
D'accordo... allora mettiamoci in marcia!
Il duo della nuvola iniziò così il suo cammino. Attraversarono i monti a sud di Kumo, decidendo di proposito di non dormire quella notte per approfittare del favore dell'oscurità. Anche se si trovavano all'interno dei confini di Kumo, era sempre meglio restare nascosti. Meno persone avrebbero scoperto di loro e meno probabilità ci sarebbero state di farlo sapere a qualche mukenin. Il viaggio attraverso i monti fu abbastanza tranquillo. Fortunatamente Shuren poteva contare sulla scurovisione, mentre Nao sembrava conoscere talmente bene quelle zone da riuscire a cavarsela anche con scarsa visibilità.
Io non posso continuare a camminare senza sosta... ma come fa questo tipo a non fermarsi mai?
Dimmi una cosa Nao... non è meglio se facciamo una pausa, prima di proseguire?
No, non possiamo... la missione è abbastanza delicata e non voglio perdere tempo.
Maledizione... ma non potevo andarci da solo in questo posto?!
Eheheh finalmente hai trovato qualcuno che ti fa sgobbare! Scommetto che ha qualche potere paranormale...
Alle prime luci dell'alba i due kumiani raggiunsero il confine con la Brina. Al loro arrivo, un vento gelido dilaniò la loro pelle o almeno quella del jinchuriki, visto che Nao era ben equipaggiato e protetto dalla maschera.
Scommetto che questo sapeva già tutto da un pezzo sulla missione... maledetto!
Addentrandosi tra le inospitali terre della Brina, il team si fece largo tra le foreste innevate che lo divideva dalla capitale. Dopo diverse ore di cammino, i due arrivarono alle porte di Shimo. Shuren era ovviamente privo di forze, mentre Nao sembrava stranamente non accusare la fatica, il che fece accrescere maggiormente l'odio dell'assassino verso quest'uomo.
Non si stanca mai... è incredibile! Ma come fa?! Si dopa!!?? Voglio anche io quello che mangia lui!
E a proposito di cibo, i due kumiani vennero accolti amichevolmente dagli abitanti del luogo, offrendogli ovviamente da mangiare. Il generale kumiano ,incaricato di sorvegliare la zona, li invitò in persona al palazzo centrale per consumare un lauto pasto e accettarono volentieri, visto che nelle baracche di legno ,caratterizzanti quel posto, doveva fare un po' meno freddo che all'aperto. Dopo aver consumato un lauto pasto, costituito da specialità locali al suon di caribù e formaggi, il duo della Nuvola si coricò in delle tende da campo che il paffuto generale gli aveva messo a disposizione per quella notte.
Non sarà un albergo a cinque stelle, ma ho dormito in posti peggiori...
Ronfando ognuno nella sua tenda, i due si rincontrarono poi all'alba del mattino seguente.
Dormito bene? Io non dormivo così da un pezzo... ci voleva proprio!
Sisi, ora muoviamoci... abbiamo perso anche troppo tempo in questo posto!
Scorbutico come sempre...
Senza perdersi in chiacchiere, il team portò con se qualche alimento da consumare durante il resto del viaggio e riprese il cammino. Accorti a non lasciare le loro tracce nella neve, il team decise a quel punto di spostarsi da un ramo all'altro della foresta, raggiungendo così rapidamente i confini con il Paese delle Terme. Nessuna dogana provò a fermarli in quelle zone, il che fu un colpo di fortuna, visto che non erano più sotto l'influenza di Kumo. Intanto anche il paesaggio era cambiato radicalmente, passando dai manti innevati della Brina, alle pianure verdeggianti delle Terme. Forse il cambiamento era dovuto anche alla forte presenza di acque sulfuree in quelle zone, ma d'altra parte a Shuren non è che gli importasse molto. L'unica cosa che voleva era raggiungere subito il suo obiettivo e arrivare a capo della questione che lo aveva spinto fino a lì, anche al costo di sopportare Nao. Nel primo pomeriggio consumarono un breve pasto a base di ramen istantaneo che si erano portati dalla Brina, sostando su alcune rocce situate in una piccola altura.
Senti Nao... secondo te chi potrebbe essere il capo di questi mukenin? La Raikage mi ha detto che hai raccolto molte informazioni al riguardo...
Afferma Shuren, cercando di ricavare qualche altro dato sul suo prossimo bersaglio e per capire come avrebbe reagito il suo compagno di viaggio.
Non sono tenuto a rivelartelo...
Oooo andiamo amico... ora stiamo viaggiando da quasi due giorni... puoi fidarti di Shuren!
Io non sono tuo amico... e la risposta è "no", non sono tenuto a dirtelo... ora basta parlare. Dobbiamo ripartire prima che faccia buio.
Ok... vuole farsi odiare...
Come pattuito, i due si rimisero subito in marcia, attraversando quello che restava delle pianure delle Terme, ovviamente evitando i centri abitati. Trascorsa qualche ora di viaggio, il team raggiunse finalmente il confine con il Paese del Suono. Era ormai sera inoltrata, quando dinanzi agli occhi dei kumiani si stagliò la figura di un vecchio edificio diroccato.
Quindi sarebbe questo il nascondiglio di quei mukenin? Che posto di cacca...
Evidentemente hanno un budget molto basso...
Entrambi i kumiani erano abbastanza lontani e non era semplice capire come fosse dentro, ma dall'esterno si potevano vedere delle grosse finestre nelle pareti, soprattutto sul fianco laterale. La maggior parte della struttura cadeva a pezzi e la base era stata completamente divorata dalla vegetazione locale. Sicuramente quel posto doveva trovarsi lì da molto tempo.
Mentre contemplavano quel rudere, Nao richiamò l'attenzione di Shuren poggiandogli una mano sulla spalla e spingendola verso terra.
Stai giù e resta in silenzio...
Shuren odiava prendere ordini ed era esattamente quello che Nao aveva fatto in quel momento. In quell'istante l'odio di Shuren verso quell'anbu raggiunse livelli impronosticabili.
...questo lo ammazzo...

L'oscurità aveva inghiottito completamente la vallata in cui i due kumiani erano appostati, un vantaggio per chi come loro doveva sfruttare l'effetto sorpresa. Restarono fermi e in agguato ancora per qualche minuto, concentrati ad osservare accuratamente la zona. All'esterno non sembrava esserci nessuno, ma era ancora presto per dirlo.
Dobbiamo entrare dentro, ma senza farci notare... non sappiamo chi ci troveremo davanti... spero che tu conosca qualche tecnica di camuffamento...
Ma per chi diavolo mi ha preso questo qui?! Forse non ha capito con chi ha a che fare... sono stato anbu anche io...
E senza battere ciglio, il Furinji rilasciò un sottile strato di chakra intorno al suo corpo che, ad occhio nudo, lo avrebbe reso completamente invisibile all'ambiente esterno.

Dopo di te...
Disse Shuren all'uomo, con un sorrisetto beffardo che sfortunatamente il tipo non poteva vedere.
Mi piacerebbe tanto vedere la sua espressione in questo momento... peccato che ha quella maledetta maschera...
Evitando di commentare la cosa, l'uomo eseguì anche lui una tecnica di camuffamento e scattò verso la struttura, attento a non fare rumore.

Sembra che tu non sia l'unico a conoscere questi giochetti di prestigio...eheh
Fortunatamente le abilità percettive del jinchuuriki gli permettevano d'identificare la posizione orientativa dell'anbu, per cui non ebbe problemi a stargli dietro. Quando arrivarono ai piedi dell'edificio, impressero una buona dose di chakra sulla pianta dei piedi e risalirono la parete verticale che li separava da una delle finestre sulla facciata laterale.
Ci siamo... si va in scena!
Shuren mise mano all'impugnatura della katana che aveva legato alla schiena, mentre Nao estrasse un kunai dalla manica. Entrambi erano pronti ad entrare dentro per sgozzare chiunque gli si fosse parato davanti, ma quando raggiunsero la finestra ed entrarono nell'edificio, ad accoglierli ci fu il vuoto più totale.
*Sniff sniff*
Il jinchuuriki annusò l'aria, cercando di capire se ci fosse la puzza di qualche malvivente. Per sopravvivere sull'isola ha dovuto imparare a fare affidamento su tutti i suoi senso e questo gli ha permesso di affinare anche l'olfatto. Tuttavia, al primo impatto, i risultati furono deludenti.
Sembra che non ci sia nessuno...
Controlliamo meglio la zona...
Davanti alle iridi dello shinobi si stagliò un grosso salone completamente desolato. Dalla sala centrale si distaccavano alcuni corridoi che concludevano con un vicolo cieco, mentre delle grosse colonne di granito reggevano che quello che restava del tetto. Appeso con una catena al soffito, un vecchio un candelabro d'acciaio. Tutto dava l'impressione che dovesse trattarsi di un vecchio monastero abbandonato. L'intero ambiente era decadente quanto l'esterno. Alcuni tavoli di legno tondeggianti erano sparpagliati per la sala, inseme a qualche sgabello, alcuni dei quali erano persino ribaltati. Osservando meglio i tavoli si potevano vedere delle carte da gioco, dei calici di saké, ovviamente vuoti, e qualche vecchio kunai conficcato nella superficie lignea dei tavoli. In giro poi c'erano altre vettovaglie, come utensili da cucina e qualche sacco a pelo disposto intorno ad un braciere dall'apparenza abbastanza antico.

Ad un certo punto, Nao si avvicinò al braciere e ne tastò la superficie.
Che stai facendo? Ti sembra il momento di riscaldarti?
È ancora caldo... chiunque si trovasse qui, sembra che non se ne sia andato da molto...
Il nostro amico è molto più perspicace di te... non che ci voglia molto ovviamente...
Silenzio...
Ho deciso... questa notte dormiremo qui... se non ci spostiamo, saranno loro a venire da noi...
Ancora... ordini??!! Allora vuole proprio farmi incazzare...
Sei impazzito?! Se ci trovano qui, ci uccideranno nel sonno! Io non ci dormo in questo postaccio!
Quasi come se stesse ignorando le proteste del jinchuuriki, Nao estrasse del filo di nylon, lo legò con un kunai alle due pareti laterali della stanza e a questi ultimi attaccò delle carte bomba impresse di chakra, una per ogni estremità del filo. Subito dopo si avvicinò a Shuren e gli passò a fianco per recarsi sul fondo della stanza.
Ora puoi dormire tranquillo...
E detto questo, l'uomo si tolse il mantello e lo arrotolò per farne un cuscino su cui appisolarsi. Shuren guardò incredulo l'opera del compagno di team. Quella trappola era perfetta per avvertirli dell'arrivo dei nemici e allo stesso tempo era stata posizionata vicino all'ingresso, in modo da non coinvolgerli nell'esplosione.
Odio questo tipo... tutto quello che fa è maledettamente perfetto...
Già... siete identici in questo!
Concluse il demone con un filo di sarcasmo che lasciò un tale amaro in bocca al jinchuuriki che non ebbe neanche voglia di rispondere. Con un certo nervosismo, si sfilò il soprabito di dosso e lo utilizzò come un cuscino per coricarsi a terra, poco distante dal compagno di squadra. Non una foglia disturbò il loro sonno e, stranamente, al suo risveglio, Shuren vide che non solo erano ancora tutti interi ma che il suo compagno era già in piedi, impegnato a recuperare il materiale dalla trappola.
Chi l'avrebbe detto... siamo ancora vivi... certo avrei preferito essere il solo con le braccia ancora attaccate al corpo, ma dovrò accontentarmi...
Non è venuto nessuno stanotte... Non ha senso continuare a stare qui... Proseguiamo le nostre indagini altrove...
Basta... ordini, ordini, ordini... non ne posso più!
Ascolta amico... io non sono un tuo sottoposto, quindi piantala d'impartirmi ordini! CHIARO?!
L'uomo rimase impassibile, mentre Shuren gli abbaiava in faccia. Non poteva vedere la sua espressione a causa della maschera, ma sicuramente poteva immaginarla.
Ehi ma mi stai ascoltando?!
E dopo questo, Nao voltò le spalle e si avviò freddamente verso l'uscita, come se avesse ignorato tutte le parole del kumiano.
Se non vuoi seguirmi, non farlo... ma sappi che porterò avanti la missione a modo mio...
E detto questo, l'uomo abbandonò la struttura. Shuren rimase invece con una faccia incredula.

Quell'uomo lo aveva lasciato lì come un salame.
Non ci credo...se ne è andato senza dirmi nulla...
Nao 1 - Shuren 0...
Ora... non lo sopporto più... ti prego... posso ucciderlo?
Fa come vuoi... ma senza il mio chakra... non te lo concedo per motivi così futili...
Futili?! Quel tipo ha offeso la mia persona!
Appunto...
Grrrrrrrr...
Ancora una volta, Shuren dovette ingoiare il rospo e andare avanti con la missione. Che quel tipo non gli stesse simpatico ormai non era un segreto, ma che riuscisse a sembrargli più antipatico ogni giorno che passava, questo non se lo aspettava. Uscendo anche il Frunji dalla struttura, le prime luci dell'alba sfiorarono il suo volto pallido. Con un passo svelto, si avviò verso Nao che intanto era intento ad ispezionare il terreno introno alla struttura.
E ora cosa stai facendo?
Sto osservando se ci sono impronte in giro, in modo da sapere da dove iniziare le ricerche...dovresti fare lo stesso...
Ehm... si, certo... stavo per farlo, ovviamente...
E così fece, mettendosi a cercare tra i cespugli la presenza di impronte o ramoscelli spezzati.
Dici che ci è rimasto per la mia reazione...?
Secondo me gli è scivolata addosso... ma se gli chiedi scusa, non fai un errore...
Dopo qualche ora di ricerca infruttuosa, il duo decise di abbandonare la zona circostante alla struttura e di raccogliere informazioni in qualche centro abitato. Decisero d'iniziare dalle Terme, visto che era il paese più vicino, e Nao conosceva un piccolo villaggio proprio lì vicino. Durante il cammino, l'aria tra i membri del team era diventata abbastanza tesa e Shuren iniziò sentirsi un po' in colpa.
Forse dovrei fare il primo passo... e fare quella cosa che hai detto?
Cosa?
Lo sai no... quella...
Ah... intendi le scuse! Beh non è mai tardi per provarci...
Facendosi coraggio, Shuren si avvicinò al compagno e fece una cosa che probabilmente aveva fatto molto di rado nella sua vita. Provò a chiedere scusa.
Senti Nao... alla fine ho detto qualche cazzata questa mattina... mettiamoci una pietra sopra, d'accordo?
Ma restò in silenzio, puntando il volto in direzione del villaggio che si vedeva in lontananza.
Lascia perdere queste cose e concentrati sulla missione... guarda... siamo arrivati...
Disse l'anbu, indicando con un dito il villaggio.
Ok, il tipo mettendo a dura prova la mia pazienza... ora non accetta neanche le scuse... chissà se mi comportavo come questo quando stavo con gli anbu...
Arrivarono al villaggio che era l'ora di pranzo. In giro si sentiva un forte odore di minestra e i due decisero che il posto migliore in cui fare domande in quel momento era una tavola calda, l'unica presente in quel posto. Fuori un insegna con scritto "Il Gatto e la volpe: pietanze locali".
Speriamo si mangi bene... il mio stomaco sta per divorarsi da solo...
Con freddezza, i due kumiani si sedettero ad un tavolo, quando vennero serviti dopo poco da una camerira bassa, tarchiata e dalla chioma bruna e riccioluta.
Cosa vi porto ragazzi?
Chiese svogliata la donna con un taccuino tra le mani. La sala era abbastanza piena, ma sembra che nessuno lanciò occhiatacce sul duo. Evidentemente era una zona turistica e quindi erano abituati agli stranieri.
Io prendo delle costolette di bisonte e della polpa di mirtillo!
Ottimo... e lei cosa prende invece?
Disse con sguardo annoiato la donna, mentre si rivolgeva a Nao.
Io prendo solo una porzione di minestra e un tè alle cinque terre.
Un'ordinazione decisamente più sobria di quella di Shuren.
Come fa a saziarsi con questa roba? Scommetto che dopo si mangerà anche il tavolo...
Dopo circa venti minuti, la donna portò ai due clienti due piatti e li poggiò sul loro tavolo.
Buon appetito!
Appena la donna andò via, Shuren si sbafò le costolette in meno di un minuti e subito dopo ingurgitò una buona quantità di polpa di frutta, fino a svuotare il bicchiere in una manciata di secondi. Tra poco si mangiava anche le ossa.
Aaaaah... ci voleva proprio!
Disse ripulendosi il muso con l'avambraccio. Nao invece aveva mangiato con molta più calma, ma era riuscito comunque a consumare in santa pace la sua minestra. Dopo qualche minuto, la cameriera paffuta si ripresentò da loro per chiedergli se volevano altro.
Io un altro giro di costolette me lo farei volentieri...
Beh si, in realtà...
In realtà vorremmo sapere solo un'informazione... mentre passavamo di qui, abbiamo visto una struttura molto antica, al confine tra il vostro paese e quello del Suono... sembrava una sorta di monastero...sapete se ci abita qualcuno? Sa siamo dei pellegrini e ci piacerebbe visitare questi luoghi, ma non vorremmo far arrabbiare nessuno...non so se mi spiego...
Se mi interrompe un'altra volta, lo ammazzo...
Ah si... ricordo quella struttura...da quello che so è abbandonata da molto tempo... e poi è una struttura perciolante, non credo ci vivrebbe qualcuno ahah
Sa per caso chi potrebbe darci qualche altra informazione?
La donna rivolse lo sguardo in alto e rimase qualche secondo a riflettere, poi rispose.
In effetti... si, c'è una persona... parlate con Bunpuku... è un commerciante che abita in fondo alla strada. Se qui al villaggio c'è qualcuno che sa qialcosa,
quello è lui!
Daremo un'occhiata allora,... grazie mille...
Riponendo un sacchetto di monete sul tavolo, la cameriera li raccolse di buon grado e ringraziò, salutando con un inchino i due clienti mentre se ne andavano.
Quindi chiediamo questo Bunpuku?
Si... sembra sia l'unico che possa aiutarci in questo posto...
Spero solo non si riveli una perdita di tempo...
Camminarono lungo tutta la strada, come gli era stato indicato dalla donna. Appena arrivarono all'ultimo domicilio, videro una grossa casa verde, con il tetto a punto, un piccolo giardinetto esterno e una piscina che si estendeva sul retro.
Non c'è che dire... questo tipi sa come fare i soldi!
Shuren tirò energicamente il cordone legato alla campana annessa al cancelletto esterno e fece affacciare dalla finestra un ometto basso, grassottello, con i baffetti, ma ben vestito e con indosso un cappello a cilindro da cui fuoriusciva una lunga piuma viola.
E voi chi sareste?! Fuori dalla mia proprietà!
Che antipico... non sarà facciale trattare con questo tipo...
Lascia fare a me... con questo ci penso io...
Bisbigliò Shuren all'anbu, che sembrò stranamente acconsentire.
SALVEEE! SIAMO MERCANTI D'ARTE! ABBIAMO UNA PROPOSTA INTERESSANTE DA FARLE!
Appena l'uomo sentì la parola "mercanti" e "interessante", gli brillarono gli occhi.
NON SAPEVO FOSTE DEI COLLEGHI! PREGO, ENTRATE PURE!
In un attimo, l'uomo scese e aprì primo il portone di casa e poi il cancelletto esterno, per poi invitarli ad entrare. Una volta dentro, il duo di Kumo si trovò davanti un enorme salone, dalla pareti bianche. Sulla parete laterale c'era un grosso camino marmoreo, con la fiamma bella alta, un tavolino di vetro vi era posto di fronte, mentre intorno a questo vi erano una serie di divanetti di pelle. Sopra al camino era appeso un ritratto grottesco del padrone di casa, mentre quadri rappresentanti i paesaggi circostanti, adornavano le restanti pareti.
Bella casa!
Grazie! Ed è anche bella costosa... questo marmo viene direttamente da Iwa.
Disse l'uomo battendo le nocche sul camino. Shuren e Nao si accomodarono in un divanetto con in faccia le fiamme del focolare, mentre l'uomo si sedette sul divano adiacente.
Allora... vi posso portare qualcosa?
Siamo a posto così... per ora...
Allora ditemi... quale sarebbe la vostra "interessante proposta"?
A questo, visto che era che era partito tutto da Shuren, Nao scelte di stare in silenzio e di far parlare il compagno.
Vede... abbiamo saputo che la scultura di un rinomato artista kiriano, potrebbe esser sepolta sotto quel monastero che si trova al confine con tra il Paese del suono e le terme... non so se lo ha presente...
Ho capito di cosa parla... continui...
Bene... noi vorremmo iniziare degli scavi in quella struttura, ma vorremmo prima conoscerne il proprietario... oppure un eventuale inquilino... sa, non vorremmo imbatterci in qualche mukenin...
Beh io potrei sapere qualcosa... ma cosa ci guadagna?
Se ci aiuterà, metteremmo all'asta il quadra e le daremo una percentuale sulla rivendita... diciamo pari al... 30%!
L'uomo strabuzzò gli occhi. Lì per lui si parlavano di soldi facili ed era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Forse so come aiutarvi... aspettatemi qui...
Fu così che i due aspettarono come detto. L'uomo andò al piano superiore e tornò solo dopo diversi minuti, con in braccio un malloppo di documenti che poi poggiò sul tavolo.
Questi sono tutti i documenti sui proprietari che ha avuto quella struttura... abusivi o meno... li ho avuti da un caro amico che lavora al governo... nel mezzo dovreste trovare anche il proprietario attuale... buona fortuna!
Il Furinji fissò i documenti avvilito, ma ormai erano lì e se il proprietario di quella struttura era un ninja traditore, doveva scoprirlo.
Sarà un lavoraccio...
Shuren e Nao passarono l'intero pomeriggio a cercare tra quelle scartoffie il volto del possibile proprietario attuale della struttura. Alla fine della ricerca, verso sera, emerse che era attualmente in vendita, ma che non aveva ancora un proprietario ufficiale da parecchio.
Tutto questo lavoro, per scoprire che alla fine quella struttura era abbandonata a se stessa... mi sa che non troveremo mai questi mukenin di questo passo...
Alla fine i due kumiani si alzarono e si apprestarono ad andarsene rassegnati.
La ringrazio per l'aiuto... le faremo sapere se troveremo questa "statua"...
Di nulla... a proposito... lo sa che la sua maschera l'ho già vista da qualche parte...
A quel punto stava per tirare fuori il kunai, ma lo ripose appena vide la reazione dell'uomo.
Aaaaaah si! Adesso ricordo! Dev'essere un'opera di quel famoso artista di cui si sente parlare oggi... Alex Von Masken! Grande artista quello lì! Ottima scelta!
Già... ora se non le dispiace, ce ne andremmo...
E con questo, salutarono l'uomo e si avviarono verso la locanda del villaggio.
Le ricerche di oggi sono andate male... domani ci sposteremo ad ovest...
D'accordo...speriamo di non fare un altro buco nell'acqua...
...anche perché con queste ricerche mi sto spazientendo...
Arrivati alla locanda, pagarono per due stanze separate e trascorsero lì l'intera notte. Il mattino seguente fecero una colazione spartana a base di uova e sullo di mele, per poi lasciare la locanda e dirigersi verso il Paese del Suono. Il viaggio durò appena qualche, abbastanza monotono visto che per buona parte del tempo dovettero praticamente ripercorrere la stessa strada a ritroso. Poco prima di entrare nel Paese del Suono, entrambi i kumiani eseguirono la tecnica della trasformazione per assumere l'aspetto di due brutti ceffi, visto che ormai non si trovavano più a fare domande in una meta turistica e quindi non erano molto abituati agli stranieri.

Shuren aveva preso l'aspetto di un uomo sulla quarantina, con lunghi capelli neri e una cicatrice che gli passava obliquamente dal naso alla bocca. Gli occhi erano di un intenso blu elettrico, la corporatura era robusto, mentre le vesti erano logore e sgualcite, con qualche kunai legato intorno alle caviglie. Il prestavolto di Nao invece era molto simile, se non fosse che era pelato e con una benda su un occhio.
Mi sa che con questa trasformazione perderemo molto in bellezza... ma è un rischio che dobbiamo correre...
Pfff... sai che perdita... puoi solo migliorare...
Il duo della Nuvola si addentrò sospettoso tra le terre del Suono. Shuren sapeva molto poco su quelle zone, per cui si affidò alla guida di Nao, visto che sembrava aver svolto abbastanza incarichi in quell'area. Nao era venuto a sapere qualche anno fa dell'esistenza di un locale dove si riunivano diversi malavitosi situato per loro fortuna, proprio in prossimità del confine con le Terme. Decisero quindi di perlustrare a fondo la zona, nella speranza di trovare qualcosa o qualcuno che potesse aiutarli. Trovare quel posto sarebbe stato una miniera d'oro per loro.
Nao ma sei sicuro che questo posto esista?
Quando, dopo ore ed ore di ricerca infruttuosa, le speranze dei due kumiani stavano venendo meno, Nao sentì una risata fragorosa provenire da lontano. L'anbu decise allora di seguire la fonte di quel suono.
Dove diavolo va adesso?
Ehi aspettami!
Dopo istanti di corsa, il team si nascose tra i cespugli e osservò due ubriaconi dirigersi verso tutti allegri verso ovest.
Io ti spescio t-tto! C-Capito!!?? *hic*
L'altro barbone invece si mise a ridere e diede al compagno una pacca sulla spalla.
Spero di non ridurmi mai come questi due...
i team di Kumo iniziò quindi a pedinare i due beoni a debita distanza, fino a quando li vide fare bruscamente irruzione all'interno di un locale isolato, posto esattamente al centro di una radura. Fuori c'era un cartello con scritto "L'occhio di lince", esattamente il nome del locale di cui Nao aveva sentito parlare durante i suoi viaggi.
Eureka!
Capendo subito di avere davanti quello che cercavano, i due kumiani uscirono dai cespugli e, ormai a tarda sera, decisero di fare il loro ingresso in quel locale così malmesso. Una volta dentro, un forte odore di tabacco e urina gli bruciò le narici.
Che tanfo... ma come fanno a vivere in questo postaccio?!
Fantastico... adesso sai quello che si prova a vivere dentro il tuo corpo!
L'interno del locale si presentava come un qualsiasi altro bar, solo un po' meno curato e con un buon numero di brutte facce.
Che posto accogliente... l'esterno non mentiva...
Dividiamoci e raccogliamo più informazioni possibili.
Ancora con questi ordini?! Proprio ora che mi stava passando l'incazzatura...
In quel momento Shuren si limitò ad annuire e a farsi un giro per il locale. Guardandosi un po' intorno, vide un gruppo energumeni seduti di fronte al bancone del locandiere. Molti di loro sorseggiavano da dei boccali di birra, mentre altri prendevano delle belle boccate di fumo dai loro sigari. Per mimetizzarsi tra loro, Shuren si avvicinò al bancone e rivolgendosi al locandiere, decise di ordinare una birra.
Mi dia una quelle scure... si, una di quelle... una di quelle per veri uomini che bevono tutti!
In barista si guardò intorno confuso e decise alla fine di offrirgli semplicemente una delle birre più vendute.
Parli della Nastro Viola?
Ehm... si...si, esatto! Proprio quella! Dammene una, prima che spacchi tutto! Sono proprio incazzato oggi! Con tutte le mie attività da mukenin, non ho mai il tempo per godermi una Nastro!
Reciti da cani...
Ehi non rovinarmi la copertura!
L'uomo lo fissò un po' con sospetto, ma alla fine decise di non farsi troppe domande e di servirgli il boccale che aveva richiesto.
Ecco a te... non scolartela tutta in una volta...
Eheh bella sfida... oggi ho una sete...
Ma solo dopo il primo sorso di birra, Shuren sentì improvvisamente un forte senso di disgusto invadergli la gola, ma si trattenne dal rigurgitare quella brodaglia .
Ma come fanno gli adulti a bere questa roba?! È rivoltante...
Forzando un sorriso, Shuren si girò verso un omone seduto a gustarsi una birra di fianco a lui e gli diede una pacca sulla spalla.
Allora, che si dice in giro? Com'è la situazione tra noi... ehm... cioè volevo dire tra noi mukenin?
L'uomo gli diede subito un'occhiataccia, per poi ignorarlo e continuare a godersi la sua amata birra.
Ehm... ehi tu... hai visto quel bel edificio diroccato che c'è al confine con le Terme? Scommetto che è un bel posto per nascondere il nostro bottino... non è che lì si nasconde già qualcuno, vero?
Questa volta si rivolse sia al barista che ad un altro mukenin alla sua destra, ma ognuno di loro sembrò ignorare la sua domanda.
Mi sa che da questi non caverò nulla...
Hey tu!
Shuren si girò di scattò confuso, ma inizialmente non vide nessuno.
Si, dico a te... guardami!
E abbassando leggermente lo sguardo, Shuren puntò le iridi su quello doveva essere un nanetto alto forse un metro e trenta.
Chi è questo tappo?
E tu chi saresti?
Non importa chi sono... non ho potuto fare a meno di sentire che stai cercando le persone che vivono in quella specie di castello al confine con le Terme...
ebbene... io posso aiutarti, ma ovviamente ogni cosa ha un prezzo...
Arriva al punto.. quanto vuoi?
Ti dirò tutto quello che vuoi, per la modica cifra di 1000 ryo!
Qualche minuto dopo quell'affermazione, Shuren e il nano si trovarono nello stesso bagno contemporaneamente. Il nano era a testa in giù, con il capo a poca distanza dall'acqua del water, mentre Shuren lo reggeva per una caviglia, impegnato a tirare lo sciacquone.
Allora ti decidi a dirmi quello che sai... o vuoi farti un altro sciampo?
Dannato energumeno... d'accordo... ho visto dei mukenin recarsi in quella struttura... non so chi siano, solo che lì ci vanno spesso, quindi non penso che quel posto l'abbiamo abbandonato...
C'è altro che devo sapere?
NO! Ti ho detto tutto quello che so! Ora mettimi giù, bestione!
Ed essendo di parola, Shuren mise giù il nano senza farlo cadere ulteriormente nel water.
Bravo tappetto! E la prossima volta, pensaci due volte prima di estorcere denaro alla gente...
Detto questo, il kumiano chiuse la porta del bagno e si lasciò alle spalle il nano incazzato.
Dovevi proprio bullizzarlo in quel modo?
Ehi non mi faccio denaro da un nano...
Tornato nella sala bar, Shuren richiamò il compagno di team e lo invitò ad uscire dal bar, mentre lui era intento a trattare con alcuni mukenin.
Che succede?
Ho parlato con un tipo... e ho scoperto che quell'edificio era il nascondiglio di una banda di mukenin già da un po' di tempo... e probabilmente sono i mukenin che stiamo cercando... da quello che ho capito, è molto difficile che abbiano abbandonato definitivamente quel posto... è inutile perdere altro tempo qui... ci conviene tornare lì e ricontrollare...
Forse hai ragione... d'accordo... allora lasciamo questo...
E così fecero. Ormai era tarda notte e avevano passato praticamente tutta la serata in quel bar. Quella notte decise quindi di non chiudere occhio e di sfrecciare attraverso le foreste del Suono, per raggiungere il prima possibile il confine del paese. Dopo qualche ora, quando raggiunsero la loro meta, videro in lontananza la presunta base dei mukenin con alcune luci che si lasciavano intravedere dall'interno.
Sembra che questa volta non saremo soli...
Entrambi i kumiani decisero di quindi di avvicinarsi per scrutare meglio la zona. A debita distanza, notarono che all'esterno della struttura c'erano ben quattro mukenin, mentre dalle finestre si intravedevano due ombre dalla fisionomia umanoide provenienti dall'interno. I quattro mukenin indossavano tutti dei vestiti abbastanza logori, alcuni persino strappati, ma la cosa che risaltava erano i loro volti. I loro volti trasmettevano un odio tipico solo di persone senza scrupoli quali poteva essere quel gruppo di criminali. Shuren aveva già la mano sull'elsa della katana.
Bene... devono essere loro... andiamo lì e facciamoli fuori!
Aspetta... non sappiamo di preciso quanti sono... quelli dentro potrebbero essercene molti di più... la cosa migliore è cercare di sbarazzarci prima di quelli esterni, senza però allarmare le persone che ci sono dentro... ho un piano, ma mi servirà la tua massima disponibilità e una buona dose di fortuna.
Ora mi sta chiedendo troppo... che facciamo? Gli diamo fiducia?
Il tuo piano non mi sembra migliore... quindi direi di starlo a sentire...
Va bene... spiegami cosa hai in mente...
E fu così che Nao spiegò a Shuren il suo piano. Per prima cosa,Shuren e l'anbu si allontanarono di circa quaranta metri dalla struttura. A quella distanza i kumiani cercarono un albero abbastanza alto e iniziarono ad intrecciare delle corde che Nao che facevano parte dell'equipaggiamento di Nao. Per velocizzare il tutto, ogni membro del team creò tre copie di se con la moltiplicazione superiore e tutti insieme generarono una trappola a rete.

Fu compito di Nao legare la trappola all'albero e nascondere la rete sotto a del terriccio, mentre a Shuren toccò un compito più arduo.
Spero vada tutto per il verso giusto, perché se mi fanno fuori, porto con me anche Nao!
Memorizzata la posizione della trappola, Shuren utilizzò la tecnica della trasformazione per prendere le sembianze di un bambino

Subito dopo utilizzò la tecnica dell'invisibilità degli assassini, la stessa che aveva utilizzato per infiltrarsi la prima volta nella struttura, e si avvicinò di soppiatto al gruppo dei quattro mukenin. I due kumiani avevano notato che i mukenin all'esterno usavano esporre un sacchetto al cintola che sembrava contenere delle monete, o comunque qualcosa a cui tenessero molto. Shuren decise quindi di sfruttare le sue abilità da assassino per sgusciare silenziosamente tra i criminali e rubargli rapidamente i sacchetti di denaro, mentre erano intenti a chiacchierare tra loro. Quando però si accorsero che qualcuno gli aveva soffiato il denaro da sotto al naso, era ormai troppo tardi.
Ehi voi! State cercando questi!?
Disse Shuren con le sembianze da ragazzino, mentre disattivava la tecnica dell'invisibilità e sfoggiava i sacchetti di monete tra le mani.
Maledetto moccioso! Come hai fatto a prenderli?! Ridacceli subito e forse non ti spezziamo tutte le ossa!
Venite a prenderveli!
Lì istigò il jinchuuriki, facendogli una linguaccia. Di certo doveva essere un'umiliazione pesante farsi fregare da un moccioso, per cui decisero di occuparsene da soli, senza allarmare nessun altro. Quello che però non sapevano era che in realtà quel ragazzino aveva solo le sembianze di un marmocchio. Correndo a gran velocità, Shuren riuscì a distaccare i quattro mukenin, senza però seminarli del tutto. Quando finalmente raggiunse la posizione della trappola, l'assassino la scavalcò con un balzo di dieci metri in avanti, mentre i criminali che gli stavano alle costole, non sapendo del marchingegno, calpestarono la rete e subito si innescò il meccanismo che li lasciò intrappolati al suo interno.
Ehi... fateci uscire! Ehi!
A quel punto, Shuren sciolse la trasformazione e si limitò ad osservare ridacchiando i quattro mukenin appesi all'albero come salami.
Eheh... mi dispiace, ma resterete lì per un bel po'!
La rete era abbastanza stretta da rendere piuttosto arduo qualsiasi movimento dei mukenin, per cui i due kumiani se li lasciarono alle spalle e si diressero verso la facciata laterale dell'edificio. Messe fuori gioco le guardie esterne, il team di Kumo eseguì le solite tecniche d'invisibilità e si apprestò ad entrare attraverso la finestra della fiancata laterale della struttura. A questo punto non restava altro da capire e quanti fossero i nemici rimasti dentro.

Mancavano poche ore all'alba. Shuren e il suo compagno di squadra erano riusciti ad entrare nella struttura senza allarmare nessuno, per il momento.
È fatta... siamo dentro! Ora vediamo chi sono i nostri misteriosi "inquilini"...
Disse il jinchuuriki a Nao, attento a non alzare troppo la voce, e l'anbu annuì. Iniziarono quindi le ricerche, partendo ovviamente dal piano superiore, quello in cui si trovavano. La sala che si trovarono davanti era molto simile a quella che videro la prima volta al piano inferiore. Vettovaglie sparse in giro, qualche tavolino con delle armi da lancio lasciate sopra e qualche fiaccola piazzata alle pareti malmesse erano gli elementi che adornavano quel luogo. Ai piedi della facciata nord c'era una scala che portava al piano inferiore, mentre ai quattro angoli della sala c'erano delle scale a chioccia che portavano alle torrette diroccate dell'edificio. La sala principale sembrava deserta, per cui i kumiani si divisero per esplorare ognuno due torri a testa. Fortunatamente erano entrambi invisibili e dal passo felpato, per cui non ebbero problemi a nascondere la loro presenza a qualche mukenin. Shuren fece su e giù per entrambe le scalinate che accompagnavano le torri, ma ancora una volta non trovò nulla.
Eppure ero sicuro di aver visto delle ombre... le aveva viste anche Nao... non possono essere svanite nel nulla...
Ormai Shuren era decise ad abbandonare quel piano, per recarsi a quello inferiore, quando ad un tratto una flebile luce attirò la sua attenzione.
Che diavolo è quello?!
Silenziosamente, Shuren si avvicinò alla fonte di luce e scoprì che poco distante dalla torretta che aveva appena esplorato c'era una fessura abbastanza larga nel pavimento. Aguzzando la vista, il jinchuuriki notò che attraverso quella fessura poteva scrutare l'interno della stanza sottostante, ma la cosa che lo sorprese era che al suo interno si trovavano due figure femminili.
Bingo! Lo sapevo che non eravamo soli!
Poco dopo la sua scoperta, il ragazzo venne raggiunto anche da Nao, ma prima che questo potesse rivolgergli la parola, il Furinji portò l'indice davanti alle labbra e gli indicò di fare silenzio. Nao obbedì senza obiettare e quando raggiunse la fessura, buttò anche lui lo sguardo sul piano inferiore. Attraverso quello spiraglio si vedevano una donna dai capelli corvini, un vestito celeste e una pezzo di stoffa che sembrava coprirgli l'occhio sinistro, mentre l'altra era quasi ingobbita, indossava una specie di calzamaglia abbastanza scollata e sembrava fosse accompagnata da un rapace.
Sono sicuramente le due donne più inquietanti che abbia mai incontrato...
E da quando avresti incontrato una donna?
Spesso... solo che tu stavi dormendo...
E direi che ho fatto bene... ho solvato in tempo i miei occhi...
Le due donne sembravano impegnate a conversare tra loro, ma era difficile dirlo dalla scarsa visuale che avevano a disposizione.
Presto...Raggiungiamole...
Shuren intuì subito le intenzioni dell'anbu e insieme a questo si avviò verso la scalinata che conduceva al piano inferiore. Fortunatamente conoscevano bene la struttura perché vi erano già stati qualche notte prima, ma dovettero comunque fare attenzione a non emettere il minimo rumore. Cogliere il nemico di sorpresa era essenziale in quei casi e l'invisibilità che i due kumiani non avevano mai smesso di sfruttare, tornava sicuramente utile. Con passo silente, il team attraversò l'intero salone del piano inferiore e fecero mente locale per individuare la stanza che si trovava al di sotto di loro.
Dovrebbe essere questa...è ora di eliminare qualche mukenin... che siano donne o meno, conosceranno la mia lama...
Il duo raggiunse l'ultimo corridoio, situato in fondo e sulla destra della sala, dove in lontananza videro una porta spalancata che dava accesso alla stanza con le due donne. Come prima, le due donne sembravano intente a dialogare tra loro, per quanto anche adesso era difficile capire il significato delle loro parole, quando ad un tratto lasciarono la stanza e attraversarono il breve corridoio, avviandosi proprio in direzione dei due kumiani.
Merda... stanno lasciando la stanza... possibile che ci abbiano scoperti nonostante l'invisibilità?
Cercando di non fare troppo rumore, il duo si scostò dalla strada dei loro bersagli e si accostarono alle pareti. Le due donne li superarono dopo pochi passi ignorandoli, poi si diressero verso l'uscita principale dell'edificio e abbandonarono la struttura.
Forza! Non perdiamole di vista!
Istintivamente i due kumiani si diressero all'ingresso e andarono verso l'esterno, trovandosi davanti le due donne incamminatesi in due direzioni diverse. La tipa in calzamaglia viaggiava verso nord-est, mentre l'altra prendeva la direzione opposta.
Dividiamoci! Io seguo la bruna con quell'uccello strano sulla spalla... tu vai con l'altra.
Nao annuì senza fare storie e le strade dei due kumiani si divisero.
Dove diavolo staranno andando adesso?
Io ho un brutto presentimento...
Ovviamente Shuren non aveva altra scelta che gettarsi nell'inseguimento, se non voleva perdere il bersaglio, per cui ignorò i presentimenti di Matabi e iniziò a pedinare la donna a debita distanza. Durante il viaggio Shuren decise di disattivare l'invisibilità che fino ad ora lo aveva accompagnato, in modo da risparmiare energie. Certo, questo significava esporsi di più, ma d'altra parte era bravo a nascondersi e i suoi movimenti erano silenziosi come quelli di un felino. Il tutto doveva bastare a non far scoprire la sua presenza. La donna viaggiò addentrandosi nel Paese delle Terme, evitando i centri abitati e spostandosi invece nelle zone boschive. Shuren invece si mantenne a debita distanza, spostandosi sugli alberi e nascosto dal favore dell'oscurità. La donna però era molto sospettosa. Ogni tot passi si girava indietro guardandosi intorno, compreso verso l'alto, e Shuren era spesso costretto a nascondersi dietro qualche ramo per non rivelare la sua presenza.
Per un pelo... stava per scoprirmi...
Pensò il kumiano, quando la donna sollevò lo sguardo proprio quando Shuren aveva meno rami dietro cui nascondersi. La scenetta durò per qualche ora, quando ormai le prime luci dell'alba avevano toccato anche le terre delle Terme. I problemi iniziarono ad arrivare quando la luce si intensificò e la donna uscì dalle zone boschive. A quel punto Shuren fu costretto a trovare riparo dietro alcuni cespugli sparsi in giro per le campagne delle Terme e dovette aumentare la distanza dalla donna portandola a circa venticinque metri, con ovvie difficoltà a tenerla d'occhio. A questo si aggiungeva il fatto che più si avvicinava alla sua meta e più la donna intensificava i sospetti, voltandosi nervosamente e obbligando Shuren a balzare da un cespuglio all'altro sempre con maggiore frequenza.
Ma quanto è paranoica questa? Scommetto che in qualsiasi posto stia andando, sarà parecchio interessante...
Dopo ulteriori ore di cammino, ormai introno a metà mattinata, la donna raggiunse un casolare di legno e pietre scure, esteso su due piani e ospitante un cortile centrale, con diverse colonne lignee che adornavano il pateo. Ad attendere la donna, un uomo dai capelli grgiastri, torso quasi completamente nudo, con una corporatura muscolosa e un grosso spadone che reggeva dietro la schiena. Dal suo sguardo truce e dall'abbigliamento da guerrigliero, si capiva che quel tipo doveva averne passate parecchie. Sicuramente un individuo con cui non scherzare.
Ho... già visto quell'uomo...ma non riesco a ricordarmi dove...è come se la mia memoria avesse rimosso quel ricordo...ma,,, non riesco a capirne il motivo...
Anche io ho avuto la stessa sensazione... quell'uomo ha un volto familiare, ma non cpaisco chi sia...
La struttura doveva trovarsi a poca distanza dal confine con la Brina, sperduta in aperta campagna, ma questi dettagli non avrebbero certo aiutato Shuren e Matabi a capire dove avrebbero potuto incontrare quell'uomo. il jinchuuriki rimase quindi nascosto tra la vegetazione, a debita distanza dall'abitazione e accorto a non emettere alcun rumore che potesse farlo scoprire mentre osservava la scena .
Bene... Finalmente sei arrivata... Ce ne hai messo di tempo...
L'uomo sembrò incutere un certo timore mentre parlava, ma la sua interlocutrice rimase impassibile.
Scusami... Ho dovuto fare un giro lungo per essere sicura di fare una strada poco trafficata da persone comuni e non... Dimmi tutto...
Un informatore che ho lasciato a Kumo nella nostra ultima visita mi ha detto che ha localizzato il jinchuuriki del Matatabi... Si trova in un isola segreta di proprietà del villaggio chiamata isola tartaruga... E' isolato... E' l'occasione perfetta per catturarlo...
Allora è lui... allora è lui il figlio di puttana che ha rubato le informazioni sulla mia famiglia!!! Voleva me quindi?! Bene, allora mi avrà!!!
Resta calmo... la fretta ha solo ucciso la gente... continuiamo ad ascoltare la conversazione e poi decideremo il da farsi...
Quindi che intendi fare? Andiamo a prenderlo?
No, andrò... Tu mi servi qui... Dovrai gestire l'organizzazione in mia assenza... Mi farò aiutare dal mio contatto... Ma non ce ne sarà bisogno... Non è alla mia altezza... Non lo è mai stato e non lo sarà mai...
Vai tranquillo allora... Ci penso io...
Ah quindi non sarei alla tua altezza??!! Ora ti faccio vedere io, brutto pezzo di merda!!!
Aspetta ragazzino!! Non ci conviene uscire allo scoperto adesso! Siamo in inferiorità numerica e non conosciamo le abilità dei nostri avversari... inoltre quel tipo non mi convince... è come se nascondesse un grande potere...
Non so se riuscirò a trattenermi... ma forse hai ragione... devo mantenere la calma...
Fu così che il kumiano rimase ad osservare in silenzio la mukenin mentre discuteva con l'uomo che, da come parlava, doveva trattarsi del capo dell'organizzazione. Da quel momento la conversazione fu indecifrabile, forse anche a causa dell'eccessiva distanza dall'abitazione da cui chiaramente non era possibile sentire tutto. Alla fine l'uomo decise di salutare la donna ed andarsene sull'isola tartaruga, dove probabilmente avrebbe incontrato la copia che la leader della Nuvola aveva detto a Shuren di creare.
Finalmente il disegno della Raikage inizia ad avere un senso...
Pensò il kumiano, vedendo l'uomo addentrarsi tra i boschi alle spalle della struttura, conscio della destinazione che avrebbe raggiunto. Intanto la donna era rimasta completamente sola in quell'abitazione, in balia di un eventuale attacco del jinchuuriki. Shuren rimase ad osservarla dal suo nascondiglio, con gli stessi occhi con cui un giaguaro fissa la sua preda prima di saltarle addosso.
Bene... il tipo se ne è andato... ora fai quello che vuoi...
Sul volto di Shuren comparve un ghignò beffardo. Gli artigli erano pronti per essere estratti e il suo sguardo aveva acquisito il colore delle solite fiamme brillanti che si accendevano prima di una battaglia. Sapeva bene quale sarebbe stata la sua prossima mossa...

Gli attacchi del kumiano andarono a segno solo in parte. La donna era infatti riuscita a schivare rapidamente i colpo, venendo colpita solo di striscio.
Sai mio caro... Puoi fare i tuoi giochetti di prestigio da addestratore di gatti quanto ti pare... Ma non mi faccio scalfire da attacchi così insignificanti...
Merda... è molto più agile di quanto sembri... e resiste anche molto bene agli attacchi...
Sembra quasi che qualcuno te l'abbia messa davanti apposta per farti soffrire
Pochi minuti dopo, Shuren sentì il nemico farfugliare qualcosa, ma essendo abbastanza distante, non era facile capire cosa stesse dicendo. L'unico cosa che le sue azzurre iridi distingueva era la sagoma della donna, circondata da quella delle sue copie, poi il buio.
Magari se il capo non ha nulla in contrario potrei chiedergli se mi lascia la tua testa come souvenir... Sai... Potrei appenderla al muro come un trofeo...
Queste furono le ultime parole che Shuren sentì prima di aprire gli occhi. Quando li riaprì si accorse però di sentirsi molto più e le sue braccia sembrava fossero diventate molto più minute.
Ma che diavolo mi è successo...? Dove sono finito...?!
Guardandosi intorno scoprì di essere all'interno di un parco giochi, ma non uno qualsiasi. Quello era il parco giochi che c'era quando lui era piccolo e da qui realizzo la sua condizione.

Com'è possibile... questo è il Paese del Ferro... e io... c-cosa?! Come hai le braccia così corte??!!
Quando realizzò di essere tornato bambino, ormai era troppo tardi. Alle sue spalle di materializzò l'ombra minacciosa di un ragazzotto corpulento, grosso almeno il doppio di Shuren.
Nnnn...Nicolae...??!!
E' l'ora del pestaggio, pidocchio!!
No...NO! FERMO! LASCIAMI STARE!!
Fu a quel punto che quel ragazzone, il bulletto che ha perseguitato l'infanzia di Shuren mentre risiedeva nel Paese del ferro, era riuscito a ripresentarsi negli incubi del jinchuuriki. Afferrando il kumiano per le mutande, lo sollevò da terra e lo appese tramite queste allo scivolo più alto del parco giochi.
NO! NO! MALEDETTO! LIBERAMI SUBITO!!
Il dolore era straziante e lo ero ancora di più quando vide la felicità del suo sadico tormentatore che continuava a ridere di gusto.
Ben ti sta, pidocchio!! MUAHAHAHAHAHAH!!!
E dietro quelle fragorose risate, Shuren chiuse fortissimo gli occhi, per cercare di dimenticare quella scena. Quando li riaprì si accorse con stupore di essere ritornato sul campo di battaglia, per quanto possa essere rassicurante tornare a lottare contro un avversario come quello del jinchuuriki.
E'...tutto sparito... dev'essere stato un altro dei trucchetti di quella donna...maledetta...ma me la pagherà!
Ma le preoccupazioni del kumiano non erano certo finite. Guardando verso il basso, notò delle grosse catene legate alle caviglie che gli rallentavano i movimenti. Anche queste ovviamente comparse dal nulla.
Pure?! Non bastava farmi rivivere un trauma infatile... anche le catene!
Da qui in poi, Shuren cercò di non lasciarsi trasportare troppo dalla rabbia. La cosa fondamentale al momento era riuscire ad elaborare la prossima offensiva e per fortuna Shuren aveva già pensato a qualcosa. Si, avete sentito bene. Shuren stava pensando e questo era l'unico modo che potesse farlo uscire da quella situazione spinosa.
Considerando che le mie copie abbiano fatto quanto detto, la figura che percepisco in diagonale dovrebbe essere proprio quella della tipa... esattamente al centro del nostro esagono...prima però devo liberarmi di questa roba...
Hai intenzione di riprovarci ancora?
Ti sembra che abbia alternative? E poi sai come si dice... la perseveranza premia!
Allora ti concederò un altro po' del mio chakra... ma questa volta vedi di usarlo a dovere!
A quel punto, Matabi rilasciò di nuovo una parte del suo chakra che fluì all'interno del kumiano, tramutandolo nella bestia dall'esoscheletro rossastro che abbiamo visto qualche istante prima. Dopo la trasformazione, le catene sembrarono svanire nel nulla, così come si erano materializzate, permettendo a Shuren di muoversi di nuovo.
Questa volta ti voglio implacabile... pensa a tutto quello che ti ha fatto... e intendo proprio TUTTO quello che ti ha fatto!
WRAAAAAAAHHHHH!!!
Shuren eseguì un altro possente ruggito, con le copie che erano svanite pochi istanti prima a causa dell'estrema violenza.
Bravo marmocchio... e adesso attaccala...
Non che ci fosse il bisogno di dirglielo, ovviamente. Dopo pochi secondi dalla trasformazione, Shuren si lanciò all'attacco, raggiungendo in pochi secondi la donna. Da quel momento, avrebbe aggredito le gambe dell'avversario, affondando gli artigli prima nella tibia sinistra e poi nella destra, cercando di lacerargli la carne.
Non darle il tempo di reagire... continua ad attaccare!
Come assassino accecato dalla furia, Shuren avrebbe sferrato una serie di sferzate volte a distrarre l'attenzione della donna, per poi aggirarla all'improvviso e graffiarle la schiena non appena avesse abbassato un minimo la guardia. Nella confusione, iniziò poi a caricare il chakra rosso e azzurro di Matabi, per materializzare una sfera violacea nella mancina.
E' il momento... COLPISCILA!!!
WRAAAAAAHHHH!!!
Sotto gli incoraggiamenti del demone, la forza portante avrebbe scagliato la sfera di chakra contro la schiena della donna, per poi continuare ad eseguire pressione, fino a schiacciarla al suolo. Un onda d'urto si sarebbe generata anche questa, con la formazione di un nuovo cratere nel terreno ormai devastato.
*Coff Coff*
Basta...così...
Dopo pochi secondi sul campo piombò il silenzio. A causa dello sforzo e dello shock psicologico, Shuren faticava a mantenere attiva per troppo tempo quella modalità. Fu costretto a retrocedere di un grado il manto demoniaco e ad allontanarsi con uno scatto all'indietro dal bersaglio.
Non so se si rialzerà... ma devo farmi trovare pronto...
Con un ulteriore consumo di chakra, Shuren raccolse le sue energie per generare una nuova serie di kage bushin. Questi si sarebbero disposti intorno alla donna in una formazione ad esagono, la stessa sfruttata precedentemente, con Shuren posizionato alle spalle della donna. L'intento chiaramente era quello di confondere il più possibile il loro avversario e di evitare ulteriori offensive.
Direi che più di così non potevo fare... o la va o la spacca...

Riepilogo