Missione Akatsuki: Il Dono

Partecipante: Roby1

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    Chiedo venia per il ritardo, spero di riuscire a procedere in modo più spedito :beer:




    Nome: Eikichi Sato - 英吉 佐藤 / Aki Hanamura - 秋 花村
    Energia: Nera
    Grado: Mukenin liv S / Special Jonin
    Affiliazione: Akatsuki aka_by_fabioniisan-d7si0fj/ Amegakure
    Età: 19
    Altezza: 1.78
    Segni particolari: 4 maschere sulla schiena

    Scheda
    Minischeda
    Riepilogo
    Mp@Roby





    LEGENDA:

    Parlato - Pensato - Midori - Motoko (la madre) - Kirika - Fumiko - Akisha



    Oh!! Ma che figata!!
    L'entusiasmo di Midori mi riportò improvvisamente alla realtà. Mi ritrovavo per le vie di un mercatino senza nemmeno rendermi conto di come ci ero arrivato, negli ultimi minuti infatti ero stato fisicamente presente, ma mentalmente ero intento a vagare nel nulla. Tentai di individuare cosa avesse attirato l'interesse della mia dolce compagna prima che un silenzio troppo prolungato tradisse il mio scarso interesse per ciò che stava accadendo. Fortunatamente Midori mi venne inconsapevolmente in soccorso mostrandomi trionfante un barattolo di crema.
    Guarda qui! "Ricavata in laboratorio dalle cellule di Hashirama Senju!" Wow...questa crema di bellezza deve essere una bomba!
    Addirittura...a me sa tanto di truffa...
    Ma questa marca è rinomata per l'utilizzo dei componenti più ricercati ed esotici, è il loro brand!
    Sospirai scoraggiato. Non sapevo cosa sarebbe stato più triste: che la crema fosse vera o solo una montatura in entrambi i casi si rasentava il ridicolo. Midori però scoppiò a ridere.
    Dai scherzo...chi mai comprerebbe una crema di bellezza fatta con le cellule di un morto...era uno scherzo! Come sei serio...
    Da quando avevo vuotato il sacco e le avevo raccontato cosa facevo in realtà ad Ame e che la vita che conducevo era una copertura il nostro rapporto si era inaspettatamente reso più profondo, mancava totalmente quella sensazione di "non detto" che aveva caratterizzato la fase iniziale della nostra relazione. Ora finalmente potevamo essere veramente noi stessi e questo era, in parte, merito di mia madre che si era impicciata in una faccenda da cui avevo fatto di tutto per tenerla lontana.
    Dovremmo organizzare qualcosa per divertirci...ma si, una cena andrà benissimo. Questa settimana non ho ancora incontrato tua madre. Non lo da a vedere ma è una tipa assai riservata, ora capisco da chi hai preso Posò il barattolo di crema che improvvisamente aveva perso tutto il suo fascino e mi afferrò sotto il braccio con fare energico. Vieni, andiamo a fare un po' di spesa!
    Ed io che pensavo che le cose non potessero andare peggio!
    Da quando Midori aveva scoperto la verità sulla mia permanenza ad Ame il nostro rapporto, già intimo, aveva avuto un ulteriore spinta in avanti ed aveva assunto quel tono di spontaneità che alle volte poteva quasi essere messa in discussione. Quel giorno facemmo anche visita a mia madre ed al mio fratellino Ichiro, pranzando da loro e passando lì il resto della giornata fino quasi a sera. Il piccolo Ichiro, da quando aveva lasciato Kumo, si era fatto piuttosto silenzioso dato il suo carattere probabilmente timido e di tanto in tanto lo sorprendevo a guardarmi in modo curioso. Mia madre aveva infatti cominciato a spiegare in modo quanto più semplice possibile che io ero parte della famiglia e che difatti ero suo fratello maggiore. La cosa era resa più complessa dalla tenera età dell'infante e dal fatto che non ci fossimo mai conosciuti, in quanto lui era nato circa un anno dopo la mia fuga dal Villaggio. Dal canto suo Midori e mia madre chiacchieravano amabilmente e sembravano gioire entrambe della reciproca presenza di qualcuno che conoscesse la "storia" per intero.
    Insomma a quello che capisco vi state godendo la bella stagione. Capita di rado ad un ninja di avere del tempo libero per così tanto tempo, dovreste approfittarne. Per esempio potreste fare una breve vacanza.
    Si, sarebbe perfetto! In effetti stavo pensando se fare un breve soggiorno alla onsen di Akita, oppure una gita in montagna. Sui monti a nord ci sono dei rifugi niente male in cui si può pernottare ad un prezzo ragionevole. Si potrebbe andare tutti insieme e...
    Midori fu prontamente interrotta da un gesto della mano di mia madre, che prevenne ogni possibile imbarazzo.
    Non mi permetterei mai, sarei di troppo qeusto è poco ma sicuro. Siete giovani e non voglio mettermi di mezzo nelle vostre attività.
    Il thè che stavo sorseggiando quasi mi andò di traverso all'udire quelle parole. Stavo per protestare per una frase così inappropriata detta alla mia fidabzata quando Midori mi diede una bella pacca sulla schiena, mentre se la rideva divertita (contro ogni previsione) per la battuta fatta da mia madre.
    Allora vedremo di approfittare del tempo a disposizione!
    La conversazione stava scivolando su binari imbarazzanti.
    Voglio morire...


    Il resto della settimana trascorse in modo assai piacevole, la mini vacanza infatti si svolse in un rifugio di montagna ben attrezzato e poco frequentato in periodo di bassa stagione. Il paesaggio era rilassante ed in qualche modo ne beneficiò anche il mio umore in quanto ci portò lontani dai pensieri e dalle preoccupazioni della routine quotidiana. Non tutti i problemi però vennero dimenticati, infatti non potevo fare a meno di pensare a ciò che era accaduto a Kumo durante il mio ultimo viaggio, in particolar modo al mio incontro con Akisha e Fumiko.
    Metteranno alla prova le mie intenzioni prima di farmi arrivare al nonno, questo è poco ma sicuro. Spero solo che la faccenda si risolva presto, odio quando le cose si dilungano più del necessario.
    Non nego che fossi un poco preoccupato, sopratutto per le abilità di Akisha, il quale aveva mostrato di possedere un'abilità quantomeno unica di evitare gli attacchi che gli avevo rivolto. Fumiko d'altro canto era più prevedibile, a meno che non avesse appreso qualche abilità segreta nel mentre ero stato lontano dalla famiglia. Fu al ritorno, di un lunedì mattina, che le cose presero improvvisamente una piega inaspettata.
    Guarda Eikichi, nella buca delle lettere ho appena trovato questo messaggio!
    Midori mi stava sventolando davanti una busta delle lettere chiusa, fu proprio in quell'istante che intravidi l'intestazione, proveniva infatti dall'ufficio dell'Amekage.
    Me la passi per favore?
    Midori piegò un poco la bocca e senza capire la premura del mio tono, ma alla fine mi porse la busta senza fare troppe storie, sedendosi poi accanto a me sul divano mentre esaminavo il mittente.
    Cosa hai da guardare? Si tratta di una normale lettera dell'Amekage...certo non si riceve tutti i giorni, ma non è niente di speciale...
    Questa scrittura... - C'è una cosa che devi sapere. Guarda qua...cosa vedi?
    Midori osservò attentamente la busta ed il mittente, poi sollevò le spalle e scrollò la testa.
    Mi sembra tutto normale...cosa dovrebbe esserci di strano?
    Devi sapere che abbiamo un modo segreto per comunicare tra noi membri dell'Akatsuki...per essere sicuri che i messaggi intercettati non risultino compromettenti vengono scritti in codice. Però può anche essere che un messaggio sia solo quello che sembra ed allora come distinguerli? Guarda qua... - gli indicai la scrittura - Il mittente è scritto in corsivo, questo vuol dire che il messaggio è in codice. Se fosse scritto normalmente allora vorrebbe dire che il messaggio invece non nasconde nessun doppio senso
    Disinteressandomi totalmente del testo scritto nella lettera portai il foglio di carta in prossimità di una lampadina, il calore della stessa portò alla luce l'inchiostro simpatico con cui era scritta e comparve quindi il vero messaggio:
    "Eikichi, mi è stata recapitata una richiesta di intervento da parte tua per conto del Paese della neve urgente.
    Non hanno espressamente detto cosa volessero, solamente la tua presenza.
    Lascio la scelta a te, l'incontro è stato stabilito poco fuori dal Paese della brina, vicino Kumo tra un paio di giorni. Hanno detto che tutta questa distanza è semplicemente una "precauzione", in caso non volessi accettare il lavoro ti farebbe più comodo rientrare da li. A detta loro.

    Firmato
    Kirika"


    Lo saprvo che il momento sarebbe arrivato....solo non capisoc il perchè di questo viaggio. Perchè vogliono che vada fin laggiù?
    Anche Midori lesse il messaggio e non ne fu affatto felice, sembrava infatti che covasse una brutta sensazione al riguardo. Qualcosa che secondo lei non quadrava in tutta quella faccenda.
    Hai pensato alla possibilità che sia una trappola? Se così fosse saresti lontanissimo dal Villaggio e da qualunque forma di aiuto!
    Lo so, ma se mi tiro indietro adesso tutto quello che hi fatto sino ad ora non avrà alcun senso...sarà solo fatica sprecata!
    La abbracciai con forza e tra le mi braccia sentii che sospirava. Era dura anche per lei, ma sapevo che non si sarebbe opposta.


    Dal finestrino della carrozza si intravedeva il paesaggio scarno del paese della Brina, un luogo che anche nella bella stagione risultava inospitale a voler dire bene. Il paesaggio brullo si stendeva per chilometri e diradava in una brughiera aspra e poco invitante. La carrozza si arrestò di colpo e senza preavviso. Fuori sentivo scalpicciare ed un concertare di voci che si arrestò davanti alla portiera che si aprì all'improvviso. Fumiko e Akisha stavano l'una accanto all'altro, intenti a squadrarmi con fare circospetto. Particolarmente potevo sentire lo sguardo duro e carico d'odio di lei. SE uno sguardo potesse uccidere il sui lo avrebbe fatto cento volte.
    Ecco sua maestà...hai fatto un bel viaggio?
    Fumiko non provocarlo. Siamo in tregua, ricordi?
    Fumiko sputò a terra con astio, ma si trattenne da ulteriori commenti denigratori. Akisha aveva su di lei sufficnete ascendente dal contenerne gli impulsi più violenti. Un fatto già di per se notevole, sopratutto per uno che non era un membro della famiglia.
    Sono venuto come mi avete chiesto...ora come minimo mi aspetto che mi diate delle spiegazioni...
    Mantenni un tono distaccato, non volevo lo scontro...non prima di aver chiarito tutto ciò di cui avevo bisogno per arrivare a fondo della faccenda. Fumiko ebbe un moto di rabbia, che però prontamente represse.
    Saprai le cose che devi a suo tempo, non temere. Ora però sbrighiamoci, non possiamo stare all'aperto troppo tempo. Siamo in vista.
    Akisha annuì alle parole della collega e mi invitò a sua volta a scendere. Era sereno e disteso, ma non per questo meno pericoloso e minaccioso di Fumiko, anche se più bravo a non darlo a vedere.



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