Votes given by AccountInutilizzato

  1. .
    Scusate il ritardo. Allora: ottimi post entrambi e mi complimento per il fatto che abbiate finalmente intuito come stanno andando realmente le cose.. ora tocca a voi risolvere la situazione :asd:
    Voto Insane: 7,8
    Voto Bouranchi: 7,8
    CITAZIONE
    Narrato
    Goro Shingen
    Zannou Shingen
    Traccia:
    Correndo alla fine raggiungerete Mizumo, inginocchiato a terra piangente. Proprio quando vi starete per avvicinare a lui noterete una lancia arrivare verso la testa del ragazzo: uno dei due prontamente lo sposterà in tempo in modo da evitare quel colpo letale. Un uomo 195909-takeda_large raggiungerà poi la lancia conficcata al suolo, riponendola fra le proprie mani.
    Avete dei buoni riflessi.. stranieri..
    Da un albero scenderà un vecchio vestito con il suo stesso abbigliamento e munito di una lunga katana.
    Io dico che l'hai mancato! Forse non sei pronto per usare la Ama-no-Uzume...
    Mizumo guarderà sbalordito i due uomini, come se li conoscesse già..
    Quei due.. posseggono entrambi le sacre armature Basaka.. erano i cimeli custoditi dal clan..
    SHINGEN!
    E quest'oggi si realizzerà la vendetta che il nostro Clan brama da secoli!
    Ma.. ma.. il vostro clan è stato distrutto dagli Shimazu!?!
    Stupido marmocchio.. Siamo i discendenti dell'unico superstite di quella tragedia.. e abbiamo impiegato anni e anni per elaborare e realizzare questo piano..
    Mentre gli Shingen venivano massacrati dagli Shimazu, i Takeda non hanno mosso un dito.. hanno guardato e basta..

    E fra poco tempo la storia si ripeterà AHAHAHA Gli Shimazu e i Takeda si ammazzeranno a vicenda, e i pochi sopravvissuti verranno eliminati da noi due con le stesse armi sacre che tanto amano!
    E noi cinque, come i Takeda 170 anni fa, rimarremo in disparte..
    Non potrete scappare.. Anzi, vi eliminiamo subito.. ad incominciare dai due giovani stranieri che non centrano un bel nulla con questa storia!!!!
    Il vecchio correrà verso Kazuo e con la propria spada sferreràSpada Nihonto: danno 2-5 | Calcolo: 4 un fendente alla gamba e uno al petto. In successione il suo compagno userà la lancia per infilzareLancia Ama-no-Uzume: Danno 2-5 | Calcolo: 3,5 al fianco destro Masuta; poi conficcando l'arma al suolo correrà verso Masuta e sferrerà un palmoCALCOLO 3.5

    Colpo del Palmo Montante - (Shougekishou - Rising Impact Palm)

    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: C
    Descrizione: Tecnica che richiede una grande forza fisica. La tecnica è una variante del palmo distruttivo, consiste nel colpire l'avversario con un montante portato però col palmo della mano aperto. Più il ninja è veloce, più il colpo acquista velocità e potenza e quindi diventerà via via più difficile da parare. Il colpo è portato parallelamente al terreno e se l’avversario viene colpito verrà sbalzato all’indietro di alcuni metri. Utile per attaccare avversari con una stazza corporea superiore a quella dell’utilizzatore.
    [richiede la tecnica del palmo distruttivo in scheda]
    Consumo: 14
    Richiede: Palmo distruttivo; Forza 4; Corporee 1
    Danno: 2-4
    Costo: 40 Exp
    Energia: Verde
    montante contro il suo addome.
    Goro! Allontanati!
    Va bene Zannou!
    Il vecchio, ponendosi esattamente al centro fra Kazuo e Masuta colpiràCalcolo 4

    Arte della Terra: Colpo a Pressione - (Asshou - Pressure Palm)

    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: C
    Descrizione: Questa tecnica consiste nel concentrare una grande quantità di chakra che in seguito andrà liberata quando il palmo della mano entrerà in contatto con il terreno. L’impatto del palmo va a modificare il terreno sottostante distruggendo il terreno per circa 10 metri a 360°. Questa Tecnica causa anche il crollo degli edifici e delle creature che si trovano nel suo raggio di azione.
    Consumo: 20
    Danno: 2-5
    Richiede: Chakra Doton; Zen 3; Corporee 3; Forza 3
    Costo: 50 Exp
    Energia: Verde
    violentemente il terreno, generando un'onda distruttiva circolare che si espanderà nel raggio di 10m per travolgere voi due e Mizumo. Il ragazzo verrà scaraventato contro un albero e, battendo la testa, perderà i sensi. Sta a voi invece schivare questo attacco, come anche quelli precedenti, e contrattaccare.

    CITAZIONE
    Edit: L'utente † Insane † mi informa che ha deciso di abbandonare la missione.
    Nota per Bouranchi: nel combattimento contro Goro e Zannou Shingen il tuo compagno verrà colpito da tutti gli attacchi e cadrà a terra svenuto. Sta a te difenderti dal resto degli attacchi.


    Edited by L ~ - 19/1/2015, 18:31
  2. .
    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Kazuo Nakamura
    Parlato Mizumo Takeda
    Parlato Kanzaki Takeda
    Guardia 1
    Guardia 2

    Mizumo, tremante come una foglia al vento, stava davanti a loro cercando di farfugliare qualche parola per giustificare la scena che si presentava. Dopo qualche secondo si udirono rumore di passi in avvicinamento e Masutā capì che ben presto avrebbero avuto “compagni di giochi”.
    Io... Io... Volevo dare una mano, e... Ma…
    Masuta tentò di porre una domanda a Mizumo, ma proprio in quel momento la porta alle spalle del ragazzo Takeda si spalancò di scatto rivelando la figura delle guardie Shimazu.
    Senza pensarci due volte Mizumo si catapultò verso la finestra alla sua destra e in maniera teatrale la scavalcò per poi buttarsi di sotto, spezzando il vetro di quest'ultima in mille pezzi.
    L'attenzione del genin, dopo questa scena, si spostò rapidamente sulle guardie le quali non sembravano avere un'espressione rassicurante in volto.
    Combattimento in arrivo?
    Chiese in maniera beffarda Kazuo all’indirizzo del compagno.
    Ma quello non era mica Mizumo, il figlio di Kanzaki Takeda? E voi? Luridi bastardi, avete ucciso i nostri compagni!
    Urlò la guardia a capo del drappello di uomini che senza indugi fecero irruzione nella stanza con le wakizashi sguainate.
    Così pare.
    Rispose Masutā con un mezzo sorriso. Il genin studiò il campo di battaglia e la situazione gli sembrò, per usare un eufemismo, pessima.
    Saranno più o meno una ventina e noi siamo in due; non abbiamo molto spazio perciò i nostri movimenti saranno limitati...forse abbiamo la tecnica dalla nostra parte, ma rimane pur sempre una circostanza svantaggiosa per noi.
    Beh, fatevi sotto.
    Disse Kazuo provocandoli.
    Gli Shimazu, schiumanti di collera, si slanciarono contro di loro come delle belve feroci; Masutā estrasse uno dei suoi kunai e si preparò allo scontro.
    Cerca di non farti ammazzare, o peggio, catturare. Oh, e mi raccomando, non esagerare con i ninjutsu, non vorrai appiccare un incendio…
    Disse Kazuo all'indirizzo del compagno.
    Usare i miei ninjutsu qua dentro di sicuro non sarebbe il massimo, lo ammetto; cercherò di farne a meno.
    Kazuo si lanciò con gli spedi in mano contro le guardie mentre Masutā rimase indietro attendendo. Dopo aver impattato contro Kazuo, le guardie nelle retrovie si concentrarono sul genin e in tre s'avventarono su di lui.
    S'incomincia...
    La guardia in testa tentò un affondo al petto che però fu sventato da un rapido movimento laterale; girando su stesso Masutā effettuò un fendente al fianco delle guardia che non ebbe il tempo di reagire. Il sangue schizzò sulle sue vesti ma non se ne curò, era completamente assorbito dalla battaglia per potersi soffermare su futili dettagli come quelli. I due uomini che avevano seguito l'uomo furono come disorientate dalla vista di quei movimenti e quando Masutā s'avvicinò loro, nemmeno se ne accorsero: con rapidi movimenti del kunai, ferendo alla mano uno di loro, lo disarmò per poi metterlo al tappetto con un calcio sullo sterno; l'ultimo rimasto, ripresosi dalla shock iniziale, cercò di mozzargli il capo ma fu troppo lento; Masutā s'abbassò al momento giusto e con una rapida giravolta a gamba tesa spedì a terra l'ultimo dei suoi avventori.
    Sono dei dilettanti se pure io riesco a far prevalere il mio taijutsu. Ciò non toglie che l'inferiorità numerica non tarderà a farsi sentire...
    Difatti, dopo qualche minuto di lotta, oltre ad avvertire una pesantezza nei movimenti dovuta alla sforzo eccessivo, gli Shimazu con cui stavano combattendo furono raggiunti dai rinforzi, più o meno un'altra trentina di guardie.
    Al diavolo! Mi secca doverlo pensare ma è la verità, questo è troppo anche per noi.
    E adesso che facciamo, Kazuo-san!? Sono… anf…troppi…temo che neppure il tuo taijutsu possa esserci toglierci da quest'impiccio… anf…
    Disse Masutā con il fiatone.
    Beh possiamo provare a chiedere per favore, no? Hey sacchi di patate, lasciateci andare oppure noi… anf… anf… oppure…
    Cercò di dir lui con fare spavaldo, non riuscendo però a mascherare la sua stanchezza.
    Oppure cosa? Non riuscite neanche a parlare da quanto siete stanchi! Ahahaha! E’ già tanto se vi reggiate in piedi!
    Anf… touchè…
    Confermò Masutā appoggiandosi sulle ginocchia per riprendere fiato. Kazuo si limitò a far spallucce.
    Non finirà così, te lo puoi… anf… scordare Masutā!
    Catturateli!
    Sentenziò con fare serio quello che sembrava essere il loro superiore.
    Uno di quei maledetti s'avvicinò ai due genin, convinto della loro oramai resa incondizionata.
    Ci dev'essere un altro modo...mi rifiuto di credere che debba andare così!
    Come s'avesse captato i suoi pensieri, Kazuo si rivolse al compagno bisbigliando.
    Questo muro si affaccia sull’esterno…
    Disse.
    E questo l'ha capito saggiando la parete...potrebbe anche essere una conclusione affrettata, però...
    Vorresti dunque sfondarlo e scappare? E se invece dietro ci fosse solo una stanza con delle infiltrazioni d’umidità?! E' un maledetto azzardo...incomincio ad apprezzare il tuo modo d'agire.
    Rispose Masutā sorridendo.
    Piantatela di confabulare e lasciatevi legare come due salami!
    Disse il povero idiota venuto a catturarli.
    Kazuo gli offrii seccamente le mani, aspettando il momento propizio per agire. Quando questo giunse calpestò con forza il piede della guardia per poi proiettarla a terra. Dopo questo, Masutā assistette ad una scena che lo fece sentire felice oltre modo: i muscoli del corpo di Kazuo s'irrobustirono e anche se non poteva vederlo, Masutā percepì il chakra circolare prepotentemente all'interno del copro del compagno; in alcuni punti la maglia bianca che indossava si lacerò e alcune delle bende che ricoprivano gli avambracci si strapparono con un rumore secco. Con un'espressione di pura concentrazione in volto si catapultò letteralmente contro il muro.
    TOKKEEEEEN!
    L'energia prodotta dal colpo fu tale che il muro si frantumò al minimo tocco, esplodendo verso l’esterno. Masutā s'era già lanciato dietro il compagno e sfruttando la sorpresa delle guardie si buttò anche lui di sotto.
    SALTAAAAA!
    Sentì urlare il suo compagno.
    TI SONO UN PASSO AVANTI, KAZUOOOOO!
    Gli rispose lui in volo dietro di lui.
    Atterrarono pesantemente sul terreno, attutendo la caduta con una rotolata. Masutā guardò all'indirizzo del compagno.
    Quel colpo era davvero potente...se, per dire, avesse colpito me, m'avrebbe come minimo fatto collassare l'intestino; non vedo l'ora di poterlo sfidare, un giorno.
    Hey Masuta, gli abbiamo dato di che raccontare al capo clan eh!? Ah-ah!
    Disse Kazuo giustamente soddisfatto di quanto accaduto.
    Di certo un metodo di fuga anticonvenzionale.
    Disse Masutā dando un'ultima occhiata all'insù.
    Scapparono via a gambe levate sotto lo sguardo attonito delle guardie che li guardavano dal buco nella parete creato da Kazuo; uscirono dal quartiere degli Shimazu e tornarono di gran carriera verso la residenza Takeda.
    Quando arrivarono a destinazione trovarono Mizumo seduto sugli scalini della residenza con la testa fra le mani e il viso sfigurato dalle lacrime.
    Allora, Mizumo, vuoi dirci che diavolo hai combinato?
    Chiese Masutā senza ulteriori preamboli.
    Giuro... Non sono stato io... non ho ucciso io quelle persone... Ero venuto per aiutarvi, ma due tizi mi hanno seguito e hanno attaccato sia me che le guardie Shimazu… Sono riuscito a ferire il braccio di uno dei due, ma sono scappati… Vi prego, credetemi!
    Rispose lui, sembrava, sinceramente.
    La sua paura pare essere autentica e quei due misteriosi uomini che l'hanno attaccato...forse la pista Shingen sta diventando concreta.
    Kazuo e Masutā si diedero un'occhiata d'intesa mentre le porte della residenza Takeda si spalancavano, rivelandone il capo clan.
    Oh mio Dio Mizumo, ragazzi, cos’è successo?
    Chiese con fare preoccupato.
    Ascolti, è una situazione com-
    Kazuo venne interrotto dal sibilo d'una freccia che andò a conficcarsi con violenza sul portone della casa. I due genin cercarono di dare un volto al responsabile di quanto successo ma a quanto pareva questi s'era già dileguato.
    Masutā concentrò la sua attenzione sulla freccia e vide che sulla punta di essa v'era legato un foglio.
    [color=red]Un messaggio...?

    S'avvicinò dunque alla porta e dopo aver estratto la freccia dal portone lesse il contenuto del rotolo
    Per l'oltraggio da voi commesso la guerra civile sarà immediata! Non ci interessa più la spada Nihonto, spazzerò via il vostro misero clan una volta per tutte! Karashi Shimazu
    Oh no…
    Esclamò esasperato Mizumo il quale, preso probabilmente dal panico, fuggì via in direzione del bosco lì vicino.
    Mizumo! Mizumo! Fermati!
    Urlò Kanzaki a pieni polmoni.
    Dannazione è andato! Ragazzi, conto su di voi per riportarlo sano e salvo a casa!
    Pregò loro il vecchio, il quale sembrava sull'orlo d'un collasso nervoso.
    Non si disperi, lo riporteremo indietro noi.
    Gli disse Masutā con fare fiducioso.
    Dopo essersi accomiatato dal vecchio raggiunse il compagno che si stava lamentando della pessima situazione in cui versavano.
    Perfetto, una dannata foresta! Cavolo non ne sta andando uno giusta!!!
    Calmati Kazuo-san, vedrai che riusciremo a risolvere tutte queste spinose avversità! Ad ogni modo...non ti è sembrato strano?
    Disse Masutā fissandolo intensamente.
    Cosa? Che io non abbia già rotto le gambe a quel disgraziato di Mizumo?!
    Al diavolo Mizumo! Parlo della freccia e del suo messaggio: se io volessi sterminare un clan partirei con l’eliminarne il capo. Chiunque abbia scoccato quella freccia aveva probabilmente visuale libera sul vecchio Takeda, quindi perché non toglierlo di mezzo fin da subito?
    Non ne ho idea… e ora troviamo quell’idiota.
    Sentenziò lui ponendo fine al discorso.
    Nemmeno io so il perché di tutto ciò...eppure tutte queste piccole cose, insieme, mi portano sempre di più a pensare che gli Shingen abbiano avuto un ruolo attivo fin dall'inizio di questa vicenda.
  3. .
    Insane riguardo agli acquisti ti ho mandato un messaggio privato per accertarmi di una cosa
    comunque sì, scusate, ho messo Shingen quando era Shimazu.. in caso di dubbi però, da ora in poi, mandatemi un MP giusto per sicurezza
    Interessante la teoria su Mizumo.. chissà se sarà giusta o no.. :sasa:
    Voti: 8 Insane e 8 Bouranchi
    CITAZIONE
    Traccia:
    Entrerete nella residenza Takeda e direte a Kanzaki che non avete trovato nulla.
    Dannazione.. Se nell'armeria del clan Shimazu non c'è allora l'unico luogo in cui potreste trovare la lancia sacra è proprio la residenza Shimazu. So che alle 19.00 ci sarà il cambio delle guardie.. Avrete solo 30-40 secondi di tempo per entrare senza farvi notare.. Poi dovrete trovare voi il modo di uscire illesi.. Non fatevi nè vedere, nè dovete arrecare alcun danno alle guardie reali.. o la guerra civile sarà più che certa..
    La prima metà della giornata la passerete all'interno della residenza Takeda. Per non rischiare di essere visti in giro non vi sarà permesso di uscire fuori, quindi rimarrete lì fino all'ora prefissata. Lì farete sia colazione che pranzo, per poi essere invitati nel primo pomeriggio da Mizumo nel suo dojodojo personale.
    Da piccolo mi allenavo sempre con mio padre.. Dato che non avete nulla da fare fino alle 19 che ne dite di allenarvi con me qui dentro? Potrebbe servirmi nel caso scoppiasse veramente una guerra fra il mio clan e quello di Karashi..
    Prenderete tutti e tre delle katana fatte di bambù e inizierete così dei mini-scontri. Prima Mizumo si scontrerà con Kazuo e poi con Masuta***saranno scontri singoli 1vs1. Avrete piena libertà di descrivere il combattimento, le vostre mosse e quelle del vostro avversario. Solo due cose:
    - per non far diventare i vostri post monotoni da leggere per me NON descrivete il combattimento del vostro compagno, ma solo quello del vostro PG
    - combattete solo con la spada di bambù, senza usare tecniche o armi ninja
    .
    Entrambi noterete che il ragazzo se la cava molto bene con l'utilizzo della spada, tuttavia non sarà minimamente paragonabile al livello di un ninja, quindi al vostro contrattacco lo butterete subito a terra.
    Cavolo siete davvero forti, eheh.. Chissà se un giorno riuscirò a diventare forte come voi!
    Mentre Mizumo se ne tornerà in camera sua a riposare, voi avrete a disposizione ancora qualche ora da spendere nella residenza. Potrete rimanere nel dojo e combattere insieme oppure andare in una delle camere messe a vostra disposizione per riposare anche voi.
    18.50: Uscirete dalla abitazione dei Takeda per intrufolarvi in quella degli Shimazu. Sfruttando il cambio delle guardie (dal cancello principale all'ingresso del castello ci saranno circa 3km da percorrere in quei pochi secondi che avrete a disposizione)
    Inizierete poi a cercare nelle varie stanze, controllando sempre che non ci sia nessuno, le armi scomparse. Ma non troverete nulla. Mentre starete uscendo dall'ultima stanza perquisita troverete stesi a terra i cadaveri di tre guardie uccisi da un'arma da taglio. Vicino a loro ci sarà anche un ragazzo con una bandana a coprire metà volto, ma che capirete subito essere Mizumo mascherato.
    Concludete il post quando, accortosi di voi, Mizumo vi guarderà spaventato.

    -2 giorni alla guerra civile

  4. .
    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Kazuo Nakamura
    Mizumo Takeda
    Kanzaki Takeda
    Karashi Shimazu

    Mizumo rispose prontamente alla domanda del genin fornendo anche più informazioni di quante quest'ultimo s'aspettasse.
    Il nostro villaggio è stato fondato secoli fa dopo l'unione di tre clan: il clan Takeda, il clan Shimazu e il clan Shingen. L'unica fonte di economia nel nostro paese è sempre stata la pesca e a causa di conflitti di interessi vent'anni fa è scoppiata una lite tra il capo del clan Shimazu e quello del clan Shingen finendo poi in una guerra civile. Il mio clan è restato in disparte fino a che la famiglia Shingen non è stata completamente annientata. Nonostante la mia famiglia abbia una grande potenza bellica, temiamo una nuova guerra con il clan Shimazu.. quindi cerchiamo di evitare ogni contatto con loro.. ecco: siamo arrivati al Villaggio Tashishi.
    Indicò innanzi a sé in modo vago; il villaggio Tashishi si presentava come un agglomerato di casupole simili a quelle che avevano visto all'entrata nel paese delle Onde. Mizumo li guidò attraverso le strette stradine del villaggio e dopo pochi minuti si trovarono difronte ad un edificio che, rispetto agli altri, spiccava sia come grandezza che come stile.
    Non si può certo dire che passi inosservata.
    Constatò Masutā; rispetto al resto delle abitazioni, costruite quasi interamente con legno, questa era stata edificata con materiali più resistenti e meno “deboli” verso gli elementi. Si ergeva sopra loro d'una decina di metri, estendendosi in lunghezza d'altrettanto metraggio; la facciata principale, l'unica che videro, presentava quattro finestre posizionate qualche metro più in basso della cima mentre degli enormi portoni consentivano l'accesso all'interno dell'abitazione.
    Questa è la residenza della mia famiglia. Io, mia madre e mio padre, il capo clan, viviamo qui.
    Spiegò loro Mizumo.
    Beh, ha senz'altro senso che un capo clan possieda un'abitazione come questa, ma quale esagerazione per sole tre persone!
    Aprirono gli imponenti portoni ed accedettero, ritrovandosi in una grande sala decorata con una tenue tonalità d'ocra; i muri erano drappeggiati da quadri raffiguranti varie figure ed epoche storiche mentre il pavimento, più terso d'uno specchio d'acqua montano, era formato da raffinati tasselli dalla forma quadrata in marmo bianco. Davanti a loro si trovavano invece due grandi rampe di scale che si congiungevano una volta giunte al piano superiore; su di esse stava scendendo frettolosamente un uomo in là con l'età. Nella mano destra stringeva un pezzo di carta che Masutā non identificò subito, ma che poi riconobbe come una possibile mappa.
    Voi sareste i ninja inviati da Konoha, eh?
    Domandò il vecchio quando nemmeno era ancora a metà della scalinata; barba, baffi e capelli erano completamente bianchi ma la loro disposizione donavano all'uomo un'aura di rara austerità. Lo sguardo del vecchio sembrava nascondere un pesante fardello, troppo forse da sopportare a quell'età.
    Esattamente.
    Rispose semplicemente Kazuo; il genin sembrava aver compreso, almeno in parte, il significato custodito negli occhi dell'uomo e senza esibirsi in presentazioni altisonanti aveva risposto al quesito.
    Molto intuitivo, Kazuo-kun.
    Io sono Kanzaki, capo del clan Takeda. Passando subito ai fatti: questa è la mappa del quartiere degli Shimazu.
    Subito il vecchio, senza perdere tempo, mostrò loro la mappa, sventolandola davanti agli occhi dei due.
    Voi dovrete controllare la zona est, dove depositano le proprie armi. La lancia Ama-no-Uzume era l'arma del mio trisavolo, Muguji Takeda, nonché uno dei tre fondatori di questo villaggio. Perdere un simile oggetto significherebbe cadere nel disonore più totale.
    Concluse lui con gravità.
    Non si perde certo in convenevoli il vecchio! D'altronde mi è parso di capire che quella lancia non sia solo un antico cimelio, ma il simbolo, l'essenza stessa del clan...perderla sarebbe come farlo morire.
    Kazuo si accinse a prendere in consegna la mappa, quando qualcosa aldilà dei portoni attirò la sua attenzione, facendolo voltare.
    S'è girato...eppure cosa può aver mai sentito? Quei portoni sono spessi almeno cinque centimetri, come è possibile che il suono possa attraversarli?
    L'entrata si spalancò e tre uomini fecero la loro comparsa; i due ai lati erano degli energumeni dall'aspetto anonimo mentre l'uomo al centro, anziano quanto Kanzaki, aveva un aspetto tutt'altro che non degno di nota; il volto era contratto in un'espressione di pura rabbia ed i pugni serrati così stretti che Masutā si chiese come le mani dell'uomo non stessero ancora sanguinando.
    Tu! Farabutto!
    Urlò a pieni polmoni il nuovo arrivato all'indirizzo del capo clan dei Takeda.
    Karashi?! Come hai osato entrare in questo modo a casa mia?!
    Ribatté Kanzaki a tono.
    Kazuo si girò preoccupato e rivolse a Masutā un'occhiata dal significato chiaro; il genin scosse la testa facendo spallucce.
    Non ho la più pallida idea di chi sia costui, anche se potrei azzardare un'ipotesi...
    Mizumo nel frattempo li raggiunse e loro, con passo svelto, gli andarono incontro.
    Mizumo, si può sapere chi è quel tizio? E cosa vuole da voi!?
    Chiese immediatamente Kazuo avido di saperne di più.
    Lui è Karashi Shimazu, il capo del clan nemico. Non so perché sia venuto qui…
    Rispose il ragazzo.
    Ancora una volta Kazuo guardò Masutā in cerca di una risposta.
    Lo stesso dubbio attanaglia me, Kazuo-kun. Con che leggerezza usare il termine “nemico”!
    Intanto lo scontro verbale tra i due capi clan andava avanti imperterrito.
    Non fare il finto tonto! So che il tuo clan ha rubato la spada Nihonto. Cosa intendi fare con un simile furto?
    Cosa? Io un ladro? Piuttosto so che tu hai rubato la sacra lancia del mio clan!
    Che l'eremita delle sei vie venga in nostro aiuto! Un altro oggetto d'inestimabile valore rubato!
    Il diverbio si protese per altri minuti nel quale i due se ne dissero d'ogni. Infine, l'uomo chiamato Karashi decise di ritirarsi, non prima di rivolgere un'ultima e consistente minaccia a Kanzaki.
    Tre giorni! Hai tre giorni di tempo per ridarmi la spada Nihonto. Altrimenti preparati per una nuova guerra civile.
    Il melodramma si concluse con Karashi che, senza voltarsi, se ne uscì dalla stanza senza voltarsi, seguito silenziosamente dalle proprie guardie.
    Kanzaki sembrò, se possibile, invecchiato dopo aver udito quelle parole; si rivolse di nuovo verso i due genin di Konoha, questa volta con un tono preoccupato e quasi supplichevole.
    Qualcosa… qualcosa non quadra… o Karashi sta bluffando ed è solo un pretesto per attaccarci o c'è qualcuno dietro tutto questo che vuole farci annientare a vicenda.. Se è così allora dovete ritrovare sia la lancia che la spada sacra, dimostrando così l'innocenza del mio clan. Vi prego, avete tre giorni di tempo… Io adesso devo richiamare l'esercito e prepararmi al peggiore dei casi.
    Non si preoccupi e faccia attenzione ai nemici, ma ancor di più agli…
    Disse Kazuo zittendosi un momento.
    …Amici.
    Concluse.
    Che avvertimento strano...alla luce di tutto, comunque, non proprio fuori luogo!
    Dopo aver ricevuto la mappa, presero congedo dal capo clan ed uscirono fuori dalla dimora dei Takeda. Il piano che era stato illustrato ai due era all'apparenza semplice ma di grande noiosità: infiltrarsi nel quartiere degli Shimazu, trovare la loro armeria e trovare la preziosa reliquia.
    I due decisero di affittare una stanza per attendere il calar delle tenebre, quando sarebbero entrati in azione; ne trovarono una piuttosto economica poco lontano dal quartiere degli Shimazu.
    Una volta arrivati in stanza si misero comodi: Masutā si sedette a cavalcioni di una delle sedie nella camera, mentre Kazuo prese posto a sedere sul letto, il quale cigolò sotto il peso del genin e del suo equipaggiamento.
    Hey Kaminari, tu che ne pensi di tutto ciò?
    Chiese Kazuo a bruciapelo.
    Per usare un eufemismo, Kazuo-san, la situazione è più complicata di quanto si potesse pronosticare. Dire cosa sia successo effettivamente al momento è impossibile, ancor di più azzardare un'ipotesi su chi possa essere il responsabile di ciò.
    Rispose prontamente Masutā.
    Ti dirò, ho forti dubbi riguardo Mizumo, non so perché ma non me la racconta giusta. Hai sentito anche tu no? Ha definito senza pensarci troppo, il clan Shimazu un “nemico”, nonostante a me pareva non lo fossero, correggimi se sbaglio… Inoltre il mio intuito mi dice che c’è lui dietro i furti, sia la spada che la lancia!
    Questa spiegazione sembrava donare un senso più concreto all'intera faccenda, eppure non c'erano prove a sostegno di quanto detto da Kazuo.
    Il tuo intuito potrebbe avere ragione, Kazuo-san. Definire così alla leggera il clan Shimazu “nemico” è davvero strano, ma non saltiamo a conclusioni affrettate ad analizziamo più attentamente la faccenda: Kanzaki è il capo clan degli Shimazu, coloro che furono gli artefici della fine degli Shingen. Da quello che mi è parso di capire i Takeda non sono intervenuti nella guerra tra i due clan, rimanendo in disparte; forse gli Shingen nutrono risentimento verso i Takeda perché nel momento del bisogno questi si sono tirati indietro e per questo motivo proprio loro potrebbero celarsi dietro ad entrambi i furti! Tutto per far scontrare tra loro i due clan rimasti. Questo ovviamente non è l'unico scenario verosimile, anche il tuo potrebbe rivelarsi veritiero...per ora limitiamoci a compiere questa ispezione all'interno del quartiere degli Shimazu e poi...si vedrà!
    Kazuo annuì alle parole del compagno con fare pensieroso; rimase perso nei suoi pensieri finché il brontolare dello stomaco lo riportò alla realtà.
    Vabbé, ora mangiamo qualcosa, dobbiamo essere in forze per questa sera!
    I due ragazzi trangugiarono in fretta quel poco che gli era stato messo a disposizione con avidità, svuotando completamente la piccola dispensa; si divisero meglio che potevano il letto e si misero così a dormire. Si svegliarono dopo qualche ora, quando le tenebre erano ormai calate sul villaggio.
    Una volta usciti dalla locanda avanzarono con passo rapido e silenzioso verso il quartiere degli Shimazu e una volta giunti a qualche metro di distanza, arrestarono la loro marcia;
    Purtroppo siamo stati visti davanti al “nemico”, quindi non possiamo farci avanti così. Tuttavia anche noi abbiamo un grosso vantaggio, ora te lo mostro, sempre se tu non ci sia già arrivato.
    Kazuo posizionò le mani per formare il sigillo della tigre e dopo qualche istante una nuvoletta di fumo pervase la sua persona, mascherandolo alla vista di Masutā. Una volta che il fumo si fu diradato, il genin si ritrovò di fronte ad una delle guardie che avevano accompagnato Kanzaki.
    Forza, trasformati e procediamo, la tecnica dura solo due ore.
    Ottima idea, Kazuo-san! Procedo.
    Dopo che anche Masutā ebbe compiuto la tecnica, diedero il via all'infiltrazione; una volta entrati constatarono che ben poche persone girovagavano per le strade, quasi come se gli abitanti temessero una rappresaglia da parte dei Takeda.
    Dobbiamo trovare l’armeria. Hai idea di dove possa trovarsi?
    Bisbigliò Kazuo all'indirizzo del compagno. Quest'ultimo ci pensò sopra per qualche secondo, dopodiché gli rispose.
    Di certo non dove ci troviamo ora, non terrei mai un deposito d'armi così vicino all'uscita. Suppongo che sia all'interno del quartiere, probabilmente verso il centro...in un edificio sorvegliato.
    Lui fece un cenno d'assenso e senza aggiungere altro si fece guidare da lui.
    Si addentrarono dunque all'interno del complesso con decisione, aguzzando la vista e cercando, nonostante la tecnica della trasformazione ancora attiva, di non dare dell'occhio.
    La ricerca si rivelò più dura del previsto e più volte incontrarono guardie degli Shimazu; una di queste si fermò addirittura a parlare con loro, ma nonostante tutto riuscirono a non destare i sospetti di quest'ultima.
    Dopo circa un'ora e mezza di ricerche giunsero finalmente alla tanto agognata armeria e davanti ad essa trovarono campo libero. Avanzarono con passo spedito ma quando giunsero alla porta videro che questa era bloccata con un lucchetto.
    Kaminari, lascia fare a me.!
    Disse Kazuo sbuffando, avvicinandosi ancor di più alla porta.
    Ammira "Fulmine rosso"!
    Continuò lui esaminando il lucchetto.
    Si direbbe un modello vecchio stile...per fortuna ho qui con me tutto l'occorrente per aprirlo!
    Proseguì con fare pomposo ed autocelebrativo.
    Che diavolo avrà mai in mente?
    Si allontanò di qualche passo e senza preavviso, con un calcio rotante decisamente fluido, fece saltar via il lucchetto che volò per un paio di metri prima di toccare terra.
    Quello non era il movimento di un principiante.
    Pensò il genin. Rivolse un'occhiata curiosa al compagno, cercando di mascherarla con una finta aria contrariata. Kazuo li volse e le spalle e Masutā lo seguì.
    Entrarono finalmente dentro l'armeria; questa era un grossa stanza grigia senza finestre e l'unica luce era una vecchia lampada ad olio. Per terra c'era della paglia e tutt'intorno al perimetro erano disposte con ordine armature ed armi.
    Incominciarono a setacciare in lungo ed in largo con meticolosità, cercando qualcosa che potesse assomigliare ad una lancia e nel mentre provando a fare meno rumore possibile per non attirare l'attenzione delle guardie all'esterno.
    Ad ogni modo sarebbe piuttosto strano custodire un tale oggetto in un posto così poco controllato...
    Dopo aver controllato le armi appese alle pareti, incominciarono a guardare dentro ai bauli ma la ricerca si rivelò di nuovo infruttifera.
    Kaminari, saranno ore che cerchiamo invano… che si fa?
    Chiese sconsolato Kazuo.
    Le alternative sono poche, continuiamo a cercare!
    Rispose con tono fiducioso Masutā.
    Nonostante il loro impegno, non riuscirono comunque a trovare la sacra lancia del clan Takeda e una volta che le luci dell'alba penetrarono da sotto la fessura della porta, decisero che era il momento per andarsene, seppur questo comportasse un fallimento; inoltre dei rumori al di fuori dell'armeria li avevano messi all'erta.
    Kaminari...
    Sì.
    Si capirono al volo e così, rieseguendo la tecnica della trasformazione, presero di nuovo le sembianze delle guardie del clan Shimazu.
    Con attenzione uscirono dall'armeria e con passo svelto si avviarono verso l'uscita del quartiere, sentendosi come se qualcuno li stesse spiando durante la loro ritirata. Quest'ultima avvenne comunque senza intoppi e una volta usciti si diressero di gran carriera verso la residenza dei Takeda.
    Una volta giunti a destinazione sciolsero la tecnica della trasformazione e si avviarono verso i grandi portoni della proprietà.


    Io non ho fatto acquisti, in quanto non necessitavo di nulla (avrei dovuto dirtelo nel post precedente :facepalm: ).
  5. .
    Non sono fiscale con gli orari in cui dovete postare, tranquilli ^^ comunque Bouranchi non sei affatto in ritardo col postare perchè dopo che posta Insane tu hai tre giorni di tempo per fare lo stesso.. non devi per forza postare lo stesso giorno del tuo compagno :già: (posto io: insane ha 3 giorni di tempo per postare; posta insane: tu hai tre giorni di tempo per postare, e così via)

    Passando alle valutazioni, entrambi avete fatto dei bei post (esigo che siate sempre in squadra d'ora in poi :giu: ): riuscite a creare dei post piacevoli da leggere con i vostri dialoghi, che non sembrano fatti giusto per allungare il brodo.. e ho notato con piacere dei riferimenti al passato di Konoha :asd:
    Voto: 7,8 per entrambi
    PS: ho fatto un errore nella precedente traccia: la vostra meta non è il paese dell'Acqua, ma il paese delle Onde :fiore:
    PS 2: Bouranchi quali sarebbero i tuoi acquisti?
    CITAZIONE
    Traccia:
    Il nostro villaggio è stato fondato secoli fa dopo l'unione di tre clan: il clan Takeda, il clan Shimazu e il clan Shingen. L'unica fonte di economia nel nostro paese è sempre stata la pesca e a causa di conflitti di interessi vent'anni fa è scoppiata una lite tra il capo del clan Shimazu e quello del clan Shingen finendo poi in una guerra civile. Il mio clan è restato in disparte fino a che la famiglia Shingen non è stata completamente annientata. Nonostante la mia famiglia abbia una grande potenza bellica, temiamo una nuova guerra con il clan Shimazu.. quindi cerchiamo di evitare ogni contatto con loro.. ecco: siamo arrivati al Villaggio Tashishi.
    Arrivati al villaggio di Mizumo, il ragazzo vi porterà verso una grande edicio.
    Questa è la residenza della mia famiglia. Io, mia madre e mio padre, il capoclan, viviamo qui.
    Voi sareste i ninja inviati da Konoha, eh?
    Un uomosuisei_no_gargantia-03-fearokku-commander-leader-old_man-white_beard-salty_seadog arriverà da voi con una cartina in mano.
    Io sono Kanzaki, capo del clan Takeda. Passando subito ai fatti: questa è la mappa del quartiere degli Shimazu.. Voi dovrete controllare la zona est, dove depositano le proprie armi. La lancia Ama-no-Uzume era l'arma del mio trisavolo, Muguji Takeda, nonch'è uno dei tre fondatori di questo villaggio. Perdere in simile oggetto significherebbe cadere nel disonore più totale.
    Proprio quando starà per darvi la mappa, il portone della residenza si spalancherà, mostrando un vecchio 2010-08-25_00002-600x326 affiancato da due guardie.
    Tu! Farabutto!
    Karashi? Come hai osato entrare in questo modo a casa mia?
    Mizumo si avvicinerà a voi due, preoccupato, per spiegarvi chi è quell'uomo.
    Lui è Karashi Shingen, il capo del clan nemico. Non so perchè sia venuto qui..
    Non fare il finto tonto.. So che il tuo clan ha rubato la spada Nihonto. Cosa intendi fare con un simile furto?
    Cosa? Io un ladro? Piuttosto so che tu hai rubato la sacra lancia del mio clan!
    I due capoclan continueranno a discutere urlandosi in faccia per diversi minuti fino a che Karashi non deciderà di andarsene.
    Tre giorni! Hai tre giorni di tempo per ridarmi la spada Nihonto. Altrimenti preparati per una nuova guerra civile.
    Kanzaki sembrerà scosso da quelle parole, tanto da rivolgersi a voi con un tono molto più preoccupato rispetto a prima.
    Qualcosa.. qualcosa non quadra.. o Karashi sta bluffando ed è solo un pretesto per attaccarci o c'è qualcuno dietro tutto questo che vuole farci annientare a vicenda.. Se è così allora dovete ritrovare sia la lancia che la spada sacra, dimostrando così l'innocenza del mio clan. Vi prego, avete tre giorni di tempo.. Io adesso devo richiamare l'esercito e prepararmi peggiore dei casi..
    Uscirete dalla residenza con la mappa e seguirete le indicazioni iniziali di Kanzaki, quindi dovrete:
    -intrufolarvi quella stessa notte nel quartiere degli Shimazu *Avete piena libertà per descrivere il quartiere e la gente presente. Dovete però trovare un modo per camuffarvi, considerando anche che Karashi e le due guardie vi hanno visto a fianco del loro nemico. Mi raccomando quindi a trovare un modo credibile per non farvi notare.
    -trovare l'armeria del clan *Anche questa parte deve essere credibile. Vi lascio piena libertà di inventiva, oltre che di descrizione dell'armeria.
    -ispezionarla
    Arriverà l'alba e, sia perchè non avete trovato nulla, sia perchè sentirete delle voci venire verso l'armeria deciderete di fuggire via dal quartiere. Concludete il post quando arrivate davanti al portone della casata Takeda.

    -2 giorni alla guerra civile

  6. .
    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Kazuo Nakamura
    Parlato Mizumo Takeda
    Parlato Akira Sarutobi
    Parlato Kaminari no Uta

    Lo sapevo che avrei dovuto prendere con me gli occhiali da Sole!
    Pensò sconsolato Masutā.
    Era uscito di casa per far compere e il cielo nuvoloso del primo mattino l'aveva tratto in inganno; le nuvole s'erano diradate, sospinte da un forte vento, ed il Sole ora dominava la scena incontrastato.
    Un piacevole e mite venticello scompigliava i suoi capelli, spettinandoli ancor più di quanto già non fossero.
    Tutto sommato si sta bene, non posso lamentarmi!
    Con la borsa della spesa in mano si recò a passo svelto verso la periferia del villaggio, ove era situata la sua abitazione; dopo pochi minuti ci giunse e una volta aperto il cancelletto si diresse verso la porta d'entrata. Prima ancora di potervi mettere piede, questa si aprì di scatto colpendolo e mandandolo quasi per terra.
    Che diavolo!
    Disse seccato e sorpreso.
    Sua sorella Uta era appena comparsa ed un largo sorriso si estendeva sul suo volto.
    Fratellino! Proprio te stavo cercando!
    A qual proposito?
    Chiese Masutā sospettoso.
    Non essere così diffidente! Il fatto è che è appena arrivata una lettera per te, da parte dell'Hokage.
    Dici davvero?
    La notizia lo colse di sorpresa: era da molto che non veniva convocato dal supremo pezzo grosso del villaggio e da quando c'era stato l'avvicendamento al vertice, non ha aveva ancora avuto modo di poter conoscere il nuovo Hokage.
    Diede un'occhiata alla lettera leggendo quanto vi fosse scritto ed effettivamente era stato convocato seduta stante.
    Forse si tratta di una missione! E' passato molto tempo dall'ultima volta, devo ammetterlo...chissà se farò squadra ancora con il capitano Nimura e Ryōshu.
    In questo caso, ritengo non sia saggio far attendere oltre il nostro capo villaggio. Affido a te la spesa, Uta e mi raccomando: Megumare e papà non devono per nessuna ragione avvicinarvisi, altrimenti sarebbero capaci di prosciugare tutto quanto in pochissimo tempo.
    Lei sorrise raggiante e senza perdere tempo afferrò il sacco dalle braccia del fratello.
    Non temere, lo proteggerò fino alla morte.
    Ci conto!
    Diede le spalle alla sorella, dopodiché si diresse di gran carriera verso la magione. Il villaggio era stranamente “stretto”; molte persone si erano riversate nelle strade ed in certi punti dovette fare attenzione per non andare a sbattere contro qualche vecchietta traballante.
    Dopo qualche minuto giunse finalmente a destinazione e tenendo il passo si diresse nell'ufficio dell'Hokage.
    Ho sentito dire sia un tipo un po' strano...sono curioso!
    Una volta arrivato davanti alla porta dell'ufficio, senza nemmeno bussare mosso così tanto dalla curiosità, entrò nella stanza; la prima impressione che ebbe Masutā in merito all'uomo, è che fosse davvero molto giovane. Non dimostrava più di venticinque anni e ciò era molto strano; raramente ninja così giovani erano divenuti Hokage.
    Beh, questo è presto spiegato...maledizione!
    La capacità di Masutā di avvertire la potenza del chakra di chi gli stava difronte era entrata di nuovo in azione e senza dubbio giunse alla conclusione di trovarsi dinanzi ad un ninja terribilmente forte. Piego leggermente il capo in segno di saluto.
    Akira Sarutobi...tu rientri sicuramente nella classifica dei cinque ninja più forti che abbia mai avuto il piacere d'incontrare!
    Lo sguardo vuoto dell'Hokage lo perforava da parte a parte, come se lo stesse soppesando; in passato era appartenuto probabilmente al corpo anbu, in quanto sotto la lunga giacca nera indossava le vestigia della squadra assassina. Inoltre il suo volto, sopratutto i capelli, gli ricordavano qualcuno, o per meglio dire un dipinto che in passato aveva visto quando da piccolo si era recato con il padre nell'antico quartiere del clan Uchiha.
    Che abbia dei legami anche con loro?
    La sua attenzione venne però catturata da una presenza che fino a quel momento era passata a lui inosservata e girando il collo verso destra incontro lo sguardo sorpreso di un ragazzo vestito da artista marziale.
    Kazuo-kun!
    Rivolse un sorriso nella direzione di Kazuo e quest'ultimo, per tutta risposta, levò gli occhi al cielo.
    Sempre il solito! Se anche lui è qui, ad ogni modo, forse avrò il piacere di fare squadra con lui.
    L'Hokage prese infine la parola, spezzando il silenzio che si era andato via via a crearsi.
    Buongiorno ragazzi: il Clan Takeda del paese dell'acqua ha richiesto l'aiuto di Konoha per recuperare un antico cimelio rubato pochi giorni fa.
    Un semplice furto? Beh, d'altronde è da un po' che non entro in azione, non potevo di certo aspettarmi qualcosa di più gravoso.
    Dovrebbe essere un lavoro semplice per due genin.
    Proseguì imperterrito il Kage.
    Queste potrebbero venir interpretate come le ultime famose parole.
    Pensò ironicamente Masutā.
    Kazuo fece una smorfia a quelle parole e il genin capì che più o meno avevano pensato la stessa cosa.
    Non siamo poi così diversi, eh Kazuo-kun?
    Pensò, ridendo sotto i baffi.
    L'Hokage consegnò loro una mappa arrotolata a mo' di pergamena ed una sacca nella quale vi erano dei soldi.
    Acquisti non ne devo fare...però mi seccherebbe interrompere il boss ora; diciamo che glieli renderò più in là!
    Dovrete incontrarvi con Mizumo Takeda, il figlio del capo clan fra un giorno, alle 12.00. Il luogo dell'incontro sarà il Ponte Naruto, nella sponda della nostra nazione.
    Il ponte Naruto? Mi hanno già raccontato qualche storia al riguardo...
    Una volta che si furono congedati dal capo villaggio, si recarono all'esterno della magione e lì intavolarono una breve conversazione.
    Masutā...ci rincontriamo...
    Si vede fosse destino, Kazuo-san.
    Tipico di voi deboli credere in qualcosa di tanto assurdo come il destino!
    Vero, da un certo punto di vista è assurdo come concetto ma diverse esperienze nella mia breve vita mi hanno portato a crederci.
    Ed io, per lo stesso motivo, non ci credo. Se davvero credessi al destino, smetterei di allenarmi e la mia intera vita perderebbe senso.
    E' bello avere a che fare con qualcuno che la pensa diversamente!
    Frase mai proferita da nessuno nella storia, Kaminari. Che cosa ci sarebbe di così tanto bello?
    Il fatto che io agisca in un modo e tu in un altro ci completa, non trovi?
    Intendi forse dire che gli opposti s'attraggono?
    Diciamo pure di sì.
    Lui si limitò a rivolgergli un mezzo sorriso.
    Parlare con te non è poi così tanto noioso, te lo concedo. Se vuoi scusarmi, comunque, prima di partire dovrei fare un'altra tappa.
    Va pure, io ti aspetterò alle porte del villaggio.
    Mentre Kazuo si allontanava, Masutā si diresse verso le porte del villaggio dove avrebbe aspettato il compagno; quest'ultimo non si fece attendere molto e dopo una mezz'oretta era pronto per la partenza. Non appena gli fu vicino gli mostrò i pollici rivolti verso l'alto.
    Let's go!
    Disse, aggiungendo una risata gutturale che rese il tutto abbastanza inquietante.
    Erano le prime ore pomeridiane quando si misero in viaggio e dopo qualche minuto di cammino Kazuo si lanciò in un discorso sul luogo dove si stavano dirigendo.
    Hey, lo sapevi che riguardo al ponte Naruto corre una vecchia nonché famosa storia? Si dice che lì un grande shinobi della Foglia abbia sconfitto quello che veniva chiamato "Il Demone della Nebbia di Sangue", un pericolosissimo ninja di Kiri, e per questo motivo il ponte sia stato intitolato a lui…
    Mi è stato raccontato qualcosa in merito, anche se non così dettagliatamente. Se non sbaglio quello stesso Naruto è stato poi Hokage di Konoha.
    Già...nonostante vi fossero candidati ben più meritevoli!
    Ad esempio?
    Beh... una volta ho letto un libro che riguardava le tecniche più pericolose al mondo e... vennero citate le "otto porte"; non so se tu sappia già cosa siano, in ogni caso non sto qui a spiegartelo, ti basta sapere che l'ultima "porta" toglie la vita all'utilizzatore, eppure c'è stato uno shinobi in grado di sopravvivere all'apertura di questo cancello proibito, per così dire... Se non mi sbaglio questo ninja ha vissuto nello stesso periodo di quel Naruto. Mi pare che nel libro ci si riferiva a lui come... "La bestia verde di Konoha" o qualcosa del genere!
    Disquisirono ancora per qualche minuto sui tempi che furono e nel mentre andavano sempre di più ad inoltrarsi nelle foreste limitrofe al villaggio; per mezza giornata o quasi proseguirono in mezzo a fitti boschi dove la luce del Sole a stento riusciva a penetrare. Il continuo brusio dei volatili abitanti degli alberi li accompagnò per tutto il tempo, mantenendo i loro nervi tesi per captare rumori che si distaccassero da quel canto tanto melodioso quanto monotono. Infine giunsero in una radura e da quella riuscirono a scorgere la loro meta che però rimaneva ancora lontana almeno un'altra mezza giornata di cammino continuo. Il buio incominciava la sua lenta ed inesorabile discesa e senza pensarci troppo i due decisero d'accamparsi in quel luogo.
    Kaminari, il sole sta tramontando. Propongo di accamparci qui.
    Ottima idea, Kazuo-san.
    Sistemarono il tutto per la notte, accendendo un fuoco per tenere lontane le fiere; si misero d'accordo per i turni di guardia, dopodiché si prepararono una cena frugale.
    La notte proseguì senza intoppi e l'indomani mattina si rimisero in marcia con piglio volitivo. Nelle prime ore del pomeriggio arrivarono a destinazione e dinanzi a loro videro ergersi il grande ponte Naruto.
    E' davvero una costruzione mirabile! Complimenti all'ingegnere.
    Si avvicinarono ulteriormente al ponte e trovarono ad attenderli un ragazzo dai capelli bianchi che coprivano il suo occhio sinistro; quello destro presentava una colorazione rossa e li fissava con la pupilla immobile.
    Bello sguardo.
    indossava una maglia bianca a mezze maniche, dei pantaloni neri tenuti legati da un'appariscente cintura color mattone; gli avambracci erano invece coperti da due grandi fasce bianche a forma di triangoli neri.
    Finalmente siete arrivati. Il mio nome è Mizumo.
    Si presentò il ragazzo-ciclope.
    Piacere, io sono Kazuo, autoproclamato genin più affidabile di Konoha.
    Rispose il poco modesto compagno di Masutā; quest'ultimo trattenne a stento una risata ed a sua volta si presentò.
    Io invece sono Kaminari no Masutā, molto piacere.
    Una volta che si furono tutti e tre presentati, incominciarono ad attraversare il ponte a piedi.
    Tre giorni fa dalla residenza di famiglia è stata rubata la lancia Ama-no-Uzume, la sacra arma che custodiamo di generazione in generazione. Sospettiamo che l'abbiano rubata i membri del Clan Shimazu.
    Incominciò a raccontare il ragazzo di nome Mizumo.
    Una sacra arma...non un semplice furtarello dunque!
    Tuttavia non possiamo investigare direttamente o rischieremmo di creare una guerra fra famiglie. Per questo motivo abbiamo chiesto un aiuto esterno…
    Proseguì lui con tono serio.
    Mh...capisco ma...
    Incominciò a dire Kazuo, con in volto un'espressione incredula. Il genin guardò in avanti e credette di essere riuscito a comprendere l'espressione attonita del compagno.
    Eh già, Kazuo-kun; questo ponte sembra non finire più!
    Impiegarono un quarto d'ora buono per arrivare dal lato opposto del ponte ed una volta lì giunti, il confine con il paese del fuoco era stata oltrepassato.
    Mizumo li condusse verso il suo villaggio e dopo qualche minuti vi giunsero; le case presentavano dimensioni ridotte ed erano fatto totalmente in legno. I tetti spioventi trasmettevano una sensazione strana che Masutā non seppe come classificare.
    Il villaggio era diviso in due da un corso d'acqua artificiale; quest'ultimo scorreva placido sotto di loro mentre i tre lo aggiravano usando piccoli ponti costruiti apposta.
    Dunque è così che si presenta il paese dell'acqua...non posso ritenermi stupito, suppongo!
    Camminarono ancora per qualche minuto, quando Masutā decise di iniziare a chiedere qualcosa riguardo ciò che in un futuro prossimo si sarebbero potuti trovare ad affrontare.
    Ohi, Mizumo-kun! Potresti raccontarci che rapporto esiste tutt'oggi tra il clan Takeda ed il clan Shimazu?


    Ho postato un po' più tardi della proroga...spero non sia un problema e mi scuso per i disagi; tra scuola e vita in generale in questo periodo non riesco ad uscirne fuori :smoke:
  7. .

    Missione Konoha: Conflitti fra Clan
    Partecipanti: † Insane † (Kazuo Nakamura) e Bouranchi (Kaminari no Masuta)

    CITAZIONE
    Traccia:
    Verrete immediatamente convocati nell'ufficio dell'Hokage
    Buongiorno ragazzi: il Clan Takeda del paese dell'acqua ha richiesto l'aiuto di Konoha per recuperare un antico cimelio rubato pochi giorni fa. Dovrebbe essere un lavoro semplice per due genin.
    Il Kage vi consegnerà una mappa e una sacca ciascuno.
    Dovrete incontrarvi con Mizumo Takeda, il figlio del capoclan fra 1 giorno, alle 12.00. Il luogo dell'incontro sarà il Ponte Naruto, nella sponda della nostra nazione.
    Una volta partiti mi dovrete descrivere il giorno di viaggio fino ai confini del Paese del Fuoco. Una volta arrivati al ponte, troverete un ragazzonaruto_oc__hitzumi_mashida_by_friekanhisokeda-d6mbsj1.
    Finalmente siete arrivati. Il mio nome è Mizumo.
    Fatte le presentazioni inizierete ad attraversare il ponte.
    Tre giorni fa dalla residenza di famiglia è stata rubata la lancia Ama-no-Uzume, la sacra arma che custodiamo di generazione in generazione. Sospettiamo che l'abbiano rubata i membri del Clan Shimazu.. Tuttavia non possiamo investigare direttamente o rischieremmo di creare una guerra fra famiglie.. Per questo motivo abbiamo chiesto un aiuto esterno..
    In un quarto d'ora arriverete all'altra sponda, giungendo così nel Paese dell'Acqua. Seguirete poi Mizumo in modo da arrivare al suo villaggio (se avete delle domande da porgli fatelo adesso, vi risponderò io nel prossimo post; avete piena libertà di descrizione del paesaggio; non fate però parlare Mizumo oltre a ciò che ho già detto io)
    Avete a disposizione 300 ryo da spendere gratuitamente (ricordatevi dello sconto previsto agli abitanti di Konoha)

    L'ordine dei post sta a voi. Buon lavoro :beer:


    Edited by L ~ - 19/11/2014, 15:36
  8. .
    CITAZIONE
    Nome Pg: Kenzaburo Sarutobi
    Energia: Verde
    Grado: Genin
    Età: 16
    Altezza: 1.78m
    Segni Particolari: Segno di un'ustione sul lato sinistro del volto.




    CITAZIONE

    Indottrinato: basta questa parola per definire, a grandi linee, Kenzaburo.
    Figlio di un Sarutobi rinnegato, il ragazzo viene cresciuto dal padre secondo rigidi criteri, quali l'agire con metodo ed escludere le emozioni a favore delle capacità analitiche, ma sopra di tutto la fedeltà verso il Grande Albero della Foglia.
    Morto il padre in circostanze misteriose il giovane viene cacciato dal quartiere del proprio Clan e si trasferisce in un decaduto quartiere ai margini del villaggio.
    Kenzaburo successivamente si iscrive all'accademia shinobi. Qui il ragazzo conosce Mashu, il suo sensei, persona da subito rispettata che diventa un punto di riferimento fondamentale per il Sarutobi. Mashu lo istruisce alle arti ninja ed è la persona che consegna il coprifronte al neoGenin.
    Conclusa l'accademia iniziano le prime uscite in missione: livelli D si intende, ma sempre missioni.
    Durante una di queste banali uscite il Genin incontra un gruppo seguace di Jashin. L'incontro lo segnerà profondamente, sia fisicamente - il segno di ustione sul volto è causato in questa situazione - sia psicologicamente: da quel giorno in poi Kenzaburo considererà il caso come Jashin e sarà fermamente convinto che la presunta divinità voglia ostacolarlo con qualsiasi mezzo.
    In seguito un nome era giunto alle sue, numerose, orecchie: Yuki Moriko, una ragazza... diversa.
    C'era qualcosa di strano intorno a quella ragazza, ed il Sarutobi ne aveva avuto la conferma "incontrando" il suo Sensei dopo aver "seguito" la ragazza.
    Sotto "consiglio" di Mashu il giovane Genin non si avvicina ulteriormente alla ragazza, conscio di aver messo il naso in qualcosa di grosso.
    Tempo dopo la foresta intorno a Konoha prende fuoco: l'incendio è doloso e l'unico testimone è Tonou Uchiha, un ex compagno di missione del Genin.
    Viene aperta un'indagine per stabilire cosa sia effettivamente successo la sera dell'incendio, e Kenzaburo si ritrova coinvolto.
    Insieme allo stesso Tonou e ad un memebro della Squadra Speciale ANBU il ragazzo forma un team momentaneo per compiere il primo peasso necessario alla cattura del piromane, scopertosi un Mukenin.
    La successione di eventi porta Kenzaburo a dubitare dell'Hokage e dei metodi da lui utilizzati, ma il ragazzo continua a servire la causa della Foglia: diverso tempo dopo infatti viene nuovamente inviato fuori dalle mura. Durante questa missione il giovane Genin conosce Kazemaru Shimura, apparentemente un giovane shinobi alla sua prima missione.
    Una volta rientrato a Konoha il Sarutobi deve vedersela col proprio passato: reincontrando Yuki - prima e unica amica del ragazzo - Kenzaburo rievoca i fatti accaduti anni prima, e viene a conoscenza delle vere origini dell'amica. I due riallacciano i contatti, ma qualcuno si muove nell'ombra... si tratta di Amane Sarutobi, uno di quei ragazzi che quattro anni prima avevano causato l'incidente.
    L'allievo di Mashu capisce dunque che per evitare ulteriori ripercussioni sull'amica deve far sentire il proprio ex Clan superiore, e conoscendo i metodi propri dei discendenti del Terzo Hokage gli è chiaro cosa deve fare: accettare la "punzione" inviatagli.
    Mentre è in attesa degli "emissari" Kenzaburo fa la conoscenza di Hana, la sorella di Yuki. La ragazza, giunta per verificare le intenzioni del rinnegato, torna a casa dopo una breve discussione, conscia della situazione.
    Qualche ora dopo una mezza dozzina di anime si radunano intorno all'allievo di Mashu. Questi fa dunque la conoscenza di Amane, e dopo un breve scambio di opinioni subisce l'ira di Sarutobi.
    Un paio di notti dopo, qualcuno si introduce in casa del Genin...




    Edited by Davvo - 16/3/2018, 20:07
  9. .
    mi complimento con Insane e Bouranchi per essere riusciti a battere uno Sp. Jonin.. forse Uggi gli hai sottovalutati :già:
    I voti finali del duello sono:
    - † Insane †: 8,5
    - Bouranchi: 8
    - Uggi: 8

    DUELLO CONCLUSO
    Per i vincitori: 12 ppe e 20 exp
    Per lo sconfitto: 0 ppe e 10 exp

  10. .
    CITAZIONE
    Pensato Kaminari no Masutā
    Parlato Kaminari no Masutā
    Parlato Kazuo Nakamura
    Parlato Anzai

    Tu e chiunque altro, potete esserne certi!



    Tutto qui?
    Avevano vinto, più che alla grande. Mashu aveva subito l'offensiva di Kazuo senza muovere un muscolo, incassando colpo su colpo. Nonostante fosse finito a terra, aveva trovato chissà dove la forza di rialzarsi.
    Perché poi?
    Era stato un grosso sbaglio: l'Housenka no jutsu di Masutā lo aveva raggiunto proprio in quel momento, colpendolo senza pietà; quello fu il colpo di grazia e senza emettere alcun suono, Mashu cadde di nuovo senza più rialzarsi.
    La voce del jonin, arbitro dello scontro, riecheggiò per tutta l'arena, proclamandoli vincitori; la gente sugli spalti, prima sbigottita per la rapidità con cui il tutto si era concluso, esplose in urla entusiaste.
    Masutā guardò la folla e dal profondo della mente gli venne spontaneo domandarsi:
    Davvero siete soddisfatti di quello che avete appena assistito?
    Le copie del genin si dissolsero nell'aria e oltre al chakra che ritornò al proprio possessore, anche il punto di vista delle copie divenne parte della sua memoria. Ripercorse nella mente l'attacco del suo compagno, portato insieme alle copie, a Mashu e questo non poté fare a meno di accrescere la sua delusione.
    Deve esserci di certo un motivo plausibile per quanto accaduto. La vita di un ninja non è mai semplice e Dio solo sa cosa possa essere successo a Mashu per averlo ridotto in quello stato.
    Vide Kazuo avvicinarsi ai pesi che prima si era levato e con facilità li rimise sotto i suoi scaldamuscoli con un sorriso triste stampato in volto. Volse lo sguardo verso Masutā ma subito lo distolse, come se volesse mascherare le proprie emozioni.
    Se dovessi tirare ad indovinare, Kazuo-kun, si direbbe che anche tu sia deluso quanto me...anzi, probabilmente anche di più.
    L'attenzione del genin fu poi catturata dall'arrivo di una donna sulla scena: i capelli castani le ricadevano sulle spalle mentre si avvicinava al corpo privo di sensi di Mashu; gli abiti bianchi ed azzurri sventolavano, smossi dal vento impetuoso, mentre silenziosamente, una volta giunta al capezzale del loro avversario, versò lacrime sincere. Mise delicatamente il braccio di Mashu intorno al suo collo e degnando i due genin di un solo sguardo, per giunta indecifrabile, si allontanò con l'uomo.
    Quelle erano le lacrime di una donna innamorata...o così mi son sembrate.
    Uscì dallo stadio senza degnare nessuno di uno sguardo, dirigendosi semplicemente verso l'uscita dove vide Kazuo parlare insieme ad un uomo di mezza età dalla parlantina simpatica.
    Il ragazzo sembrava triste e così, senza pensarci, Masutā si avvicinò per consolarlo dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
    Su con la vita Kazuo-san! Abbiamo vinto, no?
    Semplice frase di circostanza che però, in quel determinato frangente, era priva di significato.
    Pft! Kaminari, per te è facile dirlo, sei rimasto dietro di me a guardare per tutto il tempo!
    Fu lieto di constatare che il suo compagno non avesse perso il suo spirito e, sorridendo, stava per rispondergli quando fu interrotto dall'uomo con cui Kazuo stava prima parlando.
    Oh? Ma guarda un po’ chi ho davanti…il piccolo Masutā-chan! come sta Sōshi-sha? AHAHAH!
    Osservando meglio l'uomo, Masutā giunse alla conclusione che non l'aveva mai visto in vita sua e si chiese come questi facesse a conoscere il suo nome.
    Mi perdoni, ma lei chi sarebbe? Come fa a conoscere mio padre?
    Ah ah! E’ una lunga storia, fattela raccontare da lui… digli solo che hai incontrato “L’uomo più veloce e più forte di te”; lui capirà! AHAHAH!
    Concluse semplicemente lui rumorosamente.
    L'uomo più veloce e più forte di te?
    Ci conti, mi ha davvero incuriosito.
    Non aveva ancora finito con lui ed ammiccando vistosamente gli chiese come stesse sua madre, Jotei.
    Lo sguardo che ha assunto non mi piace nemmeno un po'...
    Come se avesse captato la tensione che si era andata a creare nell'aria, Kazuo intervenne nella conversazione, presentandogli l'uomo.
    *Coff Coff* Kaminari, lui è mio Zio Anzai.
    Capisco! Ad ogni modo, Kazuo-san, non ho potuto fare a meno di notare la tua spiccata abilità nel taijutsu; permettimi dunque di mostrarti questa.
    Estrasse la sua Wakizashi dal fodero e la porse a Kazuo che, una volta presa in mano, la soppesò.
    Consideralo un regalo, per festeggiare la vittoria di oggi. Sono certo che ne farai buon uso.
    Il ragazzo sorrise.
    Eh, in effetti mi farebbe comodo… per qualche strano motivo non l’ho comprata! Accetto volentieri il tuo regalo!
    Una volta che la Wakizashi fu data di nuovo a Masutā, quest'ultimo la rinfoderò, slacciò l’imbracatura e porse il tutto a Kazuo. Lui lo prese ed accennando un inchino col capo si assicurò il fodero dell’arma alla vita.
    E' arrivato per me il momento di tornare a casa, Kazuo-san! Spero in futuro di fare ancora coppia con te.
    Mh, anch’io… sei una spalla affidabile! Ma vedi di diventare più forte!
    Disse lui. Un sorriso spuntò sul viso di Masutā.
    E' esattamente quello che ho intenzione di fare. E' stato un piacere!
    Si congedò dai due e con passo spedito si avviò verso casa, pregustando la cena che fra poco avrebbe potuto gustare. Durante il tragitto non poté far altro che pensare a tutto quanto era successo e alle parole di Kazuo “ma vedi di diventare più forte”.
    Lo diventerò Kazuo-kun...tu e chiunque altro, potete esserne certi!
  11. .
    Massì.. i film son sempre pieni di porcate.. :ice:
  12. .
    CITAZIONE (white eye princess @ 31/10/2014, 11:27) 
    KAKASHI è.....

    E' cosa?
  13. .
    KAKASHI è.....
  14. .

    LO SCONTRO E' VINTO DA KAZUO NAKAMURA E KAMINARI NO MASUTA


    Scrivete un post conclusivo, dopodichè vi consegnerò i premi di fine combattimento.
  15. .
    Mashu Shinmen
    18 anni
    Chunin di Konoha
    Energia rossa


    Scheda
    Mini scheda

    Pensato Mashu
    Parlato Mashu
    Parlato Hanako
    Parlato Kazuo
    Resa...


    Mashu sentiva le urla delle persone sugli spalti. Poteva percepirne l'entusiasmo, entusiasmo che non gli apparteneva quasi fosse protetto da una cupola che non consentiva a nessuna emozione di arrivargli.
    Perchè mi sento così...
    I suoi occhi verdi erano fissi sui suoi avversari, ma non stavano assorbendo informazioni utili allo scontro. Guardavano, ma non osservavano così come le orecchie sentivano, ma non ascoltavano.
    Era in una sorta di stato di trance.
    Uno stato quasi piacevole.
    Poi il chunin si sentì chiamare.
    Mashu!!! Ti prego non sottovalutarmi o potresti pentirtene!!!
    Il ragazzo non rispose. Rimase ad osservarli impassibile, come se quelle parole non fossero mai state proferite.
    Il suo vecchio allievo mise mano agli scaldamuscoli e ne estrasse due pesi che lasciò cadere a terra alzando parecchia terra, non che crepandola. Dovevano essere molto pensati.
    ...
    In quegl'attimi salì una leggera brezza che gli accarezzò la pelle, cullandolo, quasi volesse rendere meno doloroso quello che sarebbe successo di lì a pochi istanti.
    Cosa stanno aspettando?...
    Un'altra voce lo chiamò dagli spalti.
    COMBATTIII!!
    Era Hanako. Era a ridosso della recenzione e la stava scuotendo.
    TI PREGO!
    Era in lacrime.
    TI PREGO!!
    Quel tono di voce era straziante.
    MASHUUU!
    Completamente differente dalle urla festanti del resto della gente.
    COMBATTI!
    Mashu non la guardò, non avrebbe potuto sopportare quella visione.
    MASHUUU!!
    Ma il ragazzo non tolse lo sguardo dai due genin, uno dei quali aveva appena creato tre kage bunshin.
    ...
    Subito dopo Kazuo partì all'attacco insieme alle copie di Masuta.
    ...
    Era un attacco combinato. Non male i ragazzi e quel Kazuo sembrava essere piuttosto forte, era lui il fulcro dell'attacco.
    Mashu rimase immobile mentre i tre si avvicinavano.
    NOOO!! TIPREGOTIPREGOTIPREGOO!!
    Li vide avvicinarsi sempre più.
    ...
    SPOSTATI!!
    Non fece neanche caso alle copie di Masuta mentre il calcio di Kazuo lo colpiva in pieno spezzandogli di netto la gamba con un rumore netto e sinistro che rieccheggiò in tutta l'arena, che ammutolì all'istante.
    Mashu sentì una scarica di andrenalina e dolore riempirgli il corpo, ma non fece neanche in tempo ad urlare che una ginocchiata gli raggiunse il viso, rompendogli il naso. Il sangue iniziò a fuoriusire impetuoso, mentre il ragazzo faceva un mezzo passo indietro mettendo il peso del corpo sulla gamba destra e portandosi una mano al naso. Ebbe appena il tempo di alzare gli occhi che il suo ex allievo gli era di nuovo addosso e lo colpì con una potente spallata. Mashu cadde rovinosamente a terra, ma per quanto apatico e allo stremo si rialzò.
    Non saprei dire per quale motivo, forse un instintivo moto d'orgoglio, ma nel preciso istante in cui si rialzò venne colpito da tre proiettili infuocati che contenevano altrettanti spiedi, e quello fu il colpo di grazia.
    Il suo corpo non potè più sopportare altro.
    Cadde in ginocchio.
    Non sentiva dolore.
    Volse lo sguardo verso Hanako, che stava cercando di scavalcare la recinzione.
    Scusa...
    Poi tutto si fece nero e Mashu crollò a terra svenuto, cullato da quella brezza leggera.


    - Chakra utilizzato: //- Danni fisici: K.O.- Danni psicologici: //


    Complimenti ragazzi! Mi avete mandato già al primo turno! Niente da dire! :beer:
30 replies since 27/7/2014
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