Amisaki Keirai nasce ad oltre tremila metri dal livello del mare, là dove l’aria è più pura ed il sole più vero, come unico figlio di una coppia di eccellenti ninja.

Suo padre Asahi Keirai vantava una discendenza diretta col primo Patriarca del ramo cadetto del Clan; da bambino era stato selezionato tra diversi altri candidati per diventare il guardiano di Saburo, il terzo figlio del Patriarca del ramo principale, come la tradizione e le ferree regole secolari imponevano, e successivamente divenne un ANBU specializzato nel tracciare, inseguire e terminare in un modo o nell’altro fughe di ninja traditori.

Sua madre Amaya Nakajima fin da giovanissima dimostrò capacità intellettive eccezionali; divenuta Chunin a soli 16 anni, era entrata nel corpo ANBU a 17 dove aveva avuto l'opportunità di conoscere Asahi, collaborando a stretto contatto in numerose missioni essendo specializzata nel ricercare, scoprire e ricavare informazioni, generalmente senza previo consenso e generalmente direttamente dalle menti di malcapitati. All’età di 24 anni rifiutò la promozione a Capo Sezione degli Interrogatori e lasciò il corpo ANBU per potersi dedicare al figlio in arrivo.

Tuttavia sotto le insistenti pressioni del Clan e contro il parere di Amaya, Asahi continuò ad operare nel corpo ANBU, cercando con scarso successo di conciliare i doveri da Inseguitore con il ruolo paterno. Nove anni dopo la nascita di Amisaki, il villaggio perse il contatto con il team guidato da Asahi dopo che i Cacciatori erano stati inviati ad eliminare un pericoloso Mukenin di grado A, con le successive indagini incapaci, come spesso accade, di fare luce su quanto successo.

L’evento spinse Amaya a rientrare nel corpo ANBU per investigare in prima persona sulla faccenda, ma un anno dopo venne assassinata in un vicolo del villaggio mentre stava tornando a casa dall’edificio principale della sezione.

In seguito a ciò Saburo, che nel tempo aveva scoperto in Asahi un prezioso amico e che casualmente non aveva potuto partecipare alla missione, si assicurò che Amisaki venisse affidato al fratello minore di Asahi, Katsumi, ed a sua moglie Nishi, convinto che il bambino potesse trovare negli zii paterni e nel loro secondogenito Eiji, suo coetaneo, la guida e l’affetto necessario per crescere.

La coppia tuttavia trattò freddamente Amisaki, essendo stata sempre invidiosa del successo e del peso dei genitori del bambino; il timore nei confronti di Saburo e del suo status all’interno del Clan consentì tuttavia ad Amisaki di crescere, almeno superficialmente, con la stessa cura posta nei confronti di Eiji.

Qualche anno dopo, nel quattordicesimo anno di età di Amisaki, Saburo tornò gravemente ferito da una missione, costringendolo ad abbandonare la carriera shinobi: ciò gli permise di scoprire la reale situazione del ragazzo, e benché non potesse più cambiare la situazione utilizzò la sua posizione come cugino del nuovo Patriarca del ramo principale per far assegnare Amisaki come guardiano di sua figlia Rei.

Ciò non fece altro che inasprire il già fragile rapporto con gli zii paterni ed i cugini, specialmente quello con Eiji, suo coetaneo e fino a quel momento principale pretendente di guardiano della ragazza.

L’immatricolazione all’accademia ninja di Amisaki e Rei, assegnati alla stessa classe in quanto Guardiano ed Erede, avvenne poco dopo; qualche gioco di potere, o forse più semplicemente qualche scherzo del destino, vide Eiji inserito nella loro stessa classe.

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